REGOLAMENTO SERVIZIO PROGETTI MIRATI DI TERRITORIO (P.M.T.)

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1 REGOLAMENTO SERVIZIO PROGETTI MIRATI DI TERRITORIO (P.M.T.) AMBITO TERRITORIALE VALLE SERIANA Comuni di Albino, Alzano Lombardo, Aviatico, Casnigo, Cazzano S.A., Cene, Colzate, Fiorano al Serio, Gandino, Gazzaniga, Leffe, Nembro, Peia, Pradalunga, Ranica, Selvino, Vertova, Villa di Serio Approvato nella seduta dell Assemblea dei Sindaci del 24 Ottobre 2007

2 PREMESSA I comuni della Media Valle Seriana titolari delle competenze e della programmazione dei servizi socio-assistenziali, alla luce della legge 328/2000, hanno assegnato la gestione associata dei servizi socio assistenziali alla Società Servizi Sociosanitari Val Seriana srl, in seguito denominata società. Tra i servizi per la disabilità che la società gestisce in rete i comuni hanno confermato, nel Piano di Zona relativo al triennio , il servizio denominato Progetti Mirati di Territorio (oggetto del presente regolamento). Art. 1 DEFINIZIONE DEL SERVIZIO Il Progetto Mirato di Territorio è un servizio socio-educativo individualizzato, finalizzato all integrazione sociale, di persone in situazione di disabilità congenita. Attraverso attività socio occupazionali da una parte valorizza le capacità operative e relazionali del singolo e dall altra, intende promuovere la solidarietà e il senso di responsabilità della comunità di appartenenza. I Progetti si realizzano, in ambiente lavorativo, pubblico o privato. All interno di tali contesti la persona è impegnata nello svolgimento di mansioni, o funzioni, congrue alle sue capacità. Art. 2 DESTINATARI DEL SERVIZIO Sono destinatari del servizio P.M.T. soggetti disabili che hanno concluso la formazione scolastica e per i quali è stata verificata sia l impossibilità di un avviamento al lavoro professionale - in quanto non in grado di sostenere ritmi e tempi convenzionalmente ritenuti produttivi - sia la non idoneità di servizi diurni rivolti a soggetti disabili in situazione di maggiore gravità. I soggetti destinatari del PMT sono in grado di provvedere autonomamente alla cura e alla gestione del sé, di apprendere mansioni semplici e ripetitive e di rapportarsi nei contesti organizzativi riconoscendo norme e gerarchie. I tempi ed i ritmi di lavoro sono definiti e strutturati in base ai bisogni ed alle capacità del soggetto, pertanto non è importante la quantità di lavoro che viene svolto, anche se la produttività è utile strumento di stimolo e di verifica rispetto agli obiettivi specifici per ogni soggetto. Art. 3 AMBITO TERRITORIALE. Il servizio è rivolto a disabili residenti nei comuni dell Ambito Territoriale della Valle Seriana e in specifico nei Comuni di: Albino, Alzano L.do, Aviatico, Casnigo, Cazzano S. Andrea, Cene, Colzate, Fiorano al Serio, Gandino, Gazzaniga, Leffe, Nembro, Peia, Pradalunga, Ranica, Selvino, Vertova, Villa di Serio. Art. 4 FINALITA E OBIETTIVI Il progetto complessivo viene definito tenendo conto delle esigenze e dei bisogni specifici dei singoli soggetti portatori di handicap e delle loro famiglie, da raggiungere attraverso l elaborazione di progetti personalizzati definiti dal Servizio Sociale Comunale in collaborazione con il Servizio Disabili della Società. Il progetto offre al disabile la possibilità di esprimere le proprie capacità e risorse e pur tenendo conto dei limiti e delle difficoltà favorisce una maturazione psico-affettiva e la formazione o il mantenimento di un identità. Gli interventi dovranno essere strutturati tenendo conto dei seguenti obiettivi: - offrire e/o mantenere al soggetto un impegno fisso durante la giornata, in ambiente che offra stimoli positivi e valorizzanti; - sostenere la famiglia; 1

3 - ampliare i rapporti significativi con figure adulte, esterne al nucleo familiare; - ampliare autonomia personale (in ambienti interni ed esterni); - mantenere e potenziare le autonomie e abilità personali e le capacità acquisite a livello praticooperativo, in ambienti di lavoro che offrano stimoli positivi e valorizzanti; - ampliare e diversificare le opportunità relazionali; Art. 5 TIPOLOGIA DELLE ATTIVITA Le mansioni, i tempi ed i ritmi di lavoro sono definiti e strutturati in base ai bisogni ed alle capacità del soggetto. La presenza nei contesti lavorativi può variare da un minimo di 10 ad un massimo di 36 ore settimanali. Si prevede la corresponsione di un riconoscimento economico mensile simbolico. Il PMT affianca le attività socio- occupazionali con la costruzione di una rete di interazioni con le risorse presenti nel contesto sociale. La struttura accogliente: La disponibilità della struttura accogliente non si limita alla sola offerta dello spazio, in cui effettuare l esperienza, ma è importante la disponibilità delle persone che in essa operano alle quali si chiede di condividere, pur a diversi livelli, finalità ed obiettivi del progetto. La disponibilità all accoglienza si concretizza con: - l individuazione di mansioni che la persona è in grado di svolgere, - l individuazione di una o più persone, che più specificatamente lavoreranno a contatto con il soggetto svantaggiato, costituendo per lo stesso riferimento operativo. Non sembra superfluo sottolineare che il progetto, se ben strutturato, risulta una risorsa per la struttura accogliente. I P.M.T. vengono accolti sia in strutture pubbliche, che private, con le quali viene stipulato apposito accordo secondo il modello allegato. Gli inserimenti possono avvenire anche nelle cooperative di tipo B operanti sul territorio, tenendo conto che, rispetto alle altre strutture, hanno come propria specificità il fatto che gli obiettivi citati sono parte integrante della loro identità di impresa sociale. Pertanto i progetti particolarmente complessi potranno avvalersi delle cooperative sociali che presentano stili e funzionamenti organizzativi in grado di garantire, in maniera peculiare, i climi relazionali, le competenze nelle funzioni di accompagnamento educativo e eventuali livelli di protezione richiesti nel progetto stesso. Art. 6 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO Il progetto prevede la definizione del luogo di lavoro, degli orari, delle mansioni, l attivazione, da parte del comune di residenza, della specifica copertura INAIL, la definizione del riconoscimento economico. Dovranno inoltre essere specificate le modalità e i tempi di monitoraggio educativo e di verifica progettuale. Come già sopra evidenziato i P.M.T. sono strutturati tenendo conto da una parte delle abilità del ragazzo e dall altra delle risorse presenti nella struttura ove quest ultimo viene inserito. Pertanto ogni progetto, essendo personalizzato risulta diverso rispetto alle mansioni svolte, agli orari e ai contesti. 2

4 Esso si articola in diverse fasi Fase di avvio: Questa fase prevede una presenza quotidiana dell Educatore Professionale finalizzata all apprendimento delle mansioni e alla costruzione delle relazioni all interno della struttura stessa. Il progressivo sganciamento dell operatore dalla situazione viene confrontato con l assistente sociale di riferimento, via via che si registra un raggiungimento delle autonomie, sia rispetto alle abilità lavorative che alla costruzione di relazioni significative. Fase di assestamento: Si riferisce sia ai progetti che hanno appena terminato la fase di avvio e che necessitano di un frequente monitoraggio, sia alle situazioni in carico da diversi anni, ma che necessitano ancora di un sostegno o un supporto significativo. La presenza dell Educatore Prof.le è prevista per circa due volte alla settimana e di durata variabile. Fase di stabilizzazione e di mantenimento: Ci si riferisce a quella tipologia di progetti ove i soggetti portatori di handicap e il personale presente nella struttura hanno ormai raggiunto gli obiettivi principali del progetto e svolgono l esperienza in una situazione stabile, sia rispetto all ambito operativo che relazionale. La presenza dell Educatore Professionale si articola su una cadenza quindicinale o mensile. Fase critica: Riguarda i periodi di criticità che possono verificarsi nello svolgimento del progetto a causa di particolari eventi quali il cambio della figura di riferimento nella struttura accogliente, particolari eventi familiari etc. La presenza dell Educatore Professionale in questa fase é quotidiana come per l avvio. Art. 7 AMMISSIONI La proposta di inserimento viene formulata dagli operatori del Servizio Sociale Comunale, d intesa con gli operatori del Servizio Disabili della Società, attraverso la stesura di una relazione che dovrà evidenziare i bisogni socio-educativi e la situazione sociale indicando gli obiettivi che si intendono perseguire. In allegato si dovrà presentare copia della domanda, sottoscritta dal singolo e/o dalla famiglia. Art. 8 DIMISSIONI Le dimissioni possono avvenire per rinuncia scritta dell interessato, della famiglia o del tutore, oppure, su proposta degli operatori di riferimento qualora sia conclusa la validità del progetto e si ritenga opportuno un nuovo e diverso piano di intervento, maggiormente rispondente ai bisogni della persona e/o del suo nucleo familiare. Art. 10 CAPACITA RICETTIVA In sede di programmazione la capacità recettiva è annualmente definita tenendo conto dei progetti in corso, e dei potenziali orientamenti. 3

5 In sede di approvazione del bilancio preventivo saranno quindi considerate le necessità di personale relative al monitoraggio educativo, gli oneri complessivi relativi al riconoscimento economico al singolo e quelli relativi agli inserimenti nelle cooperative di tipo B. Al 31/12/2006 sono attivati n. 47 PMT e svolgono il servizio n. 3 Educatori Professionali per un monte ore complessivo di 90 ore settimanali. Art. 11 CRITERI PER LA DEFINIZIONE DEL RICONOSCIMENTO ECONOMICO Il riconoscimento economico simbolico, può prevedere: per chi percepisce l indennità di accompagnamento una quota massima di 60,00 mensili, per chi percepisce l assegno mensile di invalidità e/o la pensione, o nessun tipo di provvidenza una quota massima di 140,00 mensili. Il compenso mensile che viene stabilito resta invariato a fronte di sporadiche assenze, mentre viene sospeso nei periodi di non effettuazione dell attività (chiusure estive, ecc...). Tali riconoscimenti economici sono finanziati attraverso il fondo sociale dei comuni Art. 12 FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE Assistente Sociale del Comune di residenza, e/o del Servizio Specialistico ed Educatore Professionale della Società, che gestisce il progetto attraverso rapporto con diretto l utente e con la struttura accogliente Art.13 PROGRAMMAZIONE E VERIFICA Tendo conto degli obiettivi del progetto personalizzato, in fase di avvio l intervento dovrà prevedere la ricerca della struttura accogliente, la definizione degli aspetti connessi alla formalizzazione del progetto, la definizione dei tempi e delle attività. Il progetto dovrà essere articolato, e annualmente rivisto tenendo conto: - delle modalità di interazione con l Ente accogliente - delle modalità e dei tempi di inserimento e delle tipologie del relativo monitoraggio - delle modalità e strategie di integrazione con l esterno (associazioni di volontariato, parrocchie ecc.) E previsto nel corso dell anno almeno un incontro di programmazione e verifica con la struttura accogliente e con la famiglia con la quale dovranno essere condivise eventuali modifiche. Art. 14 CARTA DEI SERVIZI La Società Servizi Sociosanitari che eroga il servizio direttamente, con proprio personale secondo il presente regolamento, predispone ed aggiorna periodicamente le carta dei servizi. 4

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