La Metropolitana Automatica di Torino

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La Metropolitana Automatica di Torino"

Transcript

1 La Metropolitana Automatica di Torino Il seguente capitolo si vuole dedicare alla descrizione generale dell opera commissionata dalla Concessionaria Satti SpA Torinese Trasporti Intercomunali: la Metropolitana Automatica di Torino. Pertanto, l elaborato presenterà all inizio un generico inquadramento dell opera proseguendo successivamente ad analizzare il sistema di trasporto automatico VAL, gli aspetti cantieristici della struttura, quindi, la suddivisione in lotti di appalto e le fasi costruttive, per poi terminare con un paragrafo dedicato alle opere di presidio e l impatto ambientale sulla città. Si ricorda che la Progettazione Esecutiva e la Direzioni Lavori sono oggetto delle società A.T.I Systra S.A (Parigi) e Geodata S.p.A (Torino), mentre il Progetto architettonico delle stazioni è stato affidato allo studio Kohn & Associates, Francia. Politecnico di Torino 32

2 2.1 Inquadramento generale del progetto L apertura al pubblico della Linea 1 della Metropolitana Automatica di Torino, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, sarà l opportunità per dimostrare ad una vasta platea internazionale che l immagine di Torino città industriale ha lasciato il posto a quella di città impegnata nel processo di sviluppo tecnologico ed economico, nella quale la qualità dell ambiente urbano, l efficienza e l economicità dei servizi, unite alla velocità delle comunicazioni giocano un ruolo determinante. La costruzione della Metropolitana Automatica di Torino, pensata e progettata per essere una spina dorsale dei trasporti pubblici torinesi, si inserisce proprio nel programma di miglioramento del sistema di trasporto pubblico dell area metropolitana della città. In particolare, il percorso della Linea 1 Rivoli Nichelino, di cui la tratta Collegno Porta Nuova rappresenta il primo collegamento funzionale, intercetta le due direttrici che fanno registrare i maggiori volumi di traffico: quasi veicoli entrano quotidianamente in Torino da Corso Unità d Italia e da Corso Francia. Il percorso mira inoltre ad intercettare in maniera organica e funzionale il maggior numero possibile di edifici o funzioni che si caratterizzano per essere polo di attrazione di traffico privato: un esempio è la zona ospedali. Inoltre un rapido interscambio, in primis con le due principali stazioni ferroviarie, aumenta il valore aggiunto dell opera. Lo stesso programma di miglioramento dei trasporti pubblici prevede, inoltre, entro il 2006, il completamento del Passante Ferroviario da Lingotto a Stura, la realizzazione del collegamento ferroviario con l aeroporto di Caselle e della nuova stazione Dora, la nuova stazione di Porta Susa, il potenziamento del sistema stradale con il completamento di Corso Marche e la realizzazione del sottopasso del Lingotto. Con la realizzazione di queste opere e con l entrata in funzione della Linea 1 della metropolitana, la città è pronta ad affrontare da protagonista la competizione tra le aree metropolitane europee del nuovo millennio. Politecnico di Torino 33

3 2.1.1 Il tracciato La linea 1 della Metropolitana Automatica di Torino verrà realizzata sul tracciato Rivoli - Collegno - Porta Nuova - Lingotto Nichelino. La realizzazione procederà con la costruzione, in una prima fase, della tratta Collegno - Porta Nuova (prima tratta funzionale) e successivamente della tratta Porta Nuova - Lingotto (seconda tratta funzionale o prolungamento sud). E stato inoltre presentato al Ministero dei Trasporti il Progetto Definitivo per l ammissione al contributo a carico dello Stato (Legge 211/92), relativamente al prolungamento ovest della Linea 1 tra Collegno e Cascine Vica (Comune di Rivoli). Di seguito verranno descritte con maggior dettaglio le linee Collegno - Porta Nuova, Porta Nuova Lingotto e il progetto di prolungamento della linea Collegno Cascine Vica. Collegno Porta Nuova La lunghezza totale della linea da Collegno a Porta Nuova è di circa 9600 m: 150 m di rampa all aperto, 750 m di galleria artificiale, 8700 m di galleria naturale comprese le stazioni. La lunghezza della linea in esercizio commerciale, dalla stazione Fermi alla stazione Porta Nuova, è di circa 8350 m. A Collegno sorgeranno le aree di deposito e officina per i convogli, che assicurano il ricovero dei veicoli e la manutenzione del materiale rotabile e delle apparecchiature e installazioni fisse, il capolinea Fermi e la stazione Paradiso. La linea percorrerà, nel comune di Collegno, Corso Fratelli Cervi, Via De Amicis e poi Corso Francia fino all altezza di Via Adua. Successivamente, nel comune di Torino, si snoderà lungo tutto Corso Francia, attraverserà l area della stazione di Porta Susa, percorrerà Corso Bolzano da Piazza XVIII Dicembre a Corso Vittorio Emanuele II e poi Corso Vittorio Emanuele II fino alla stazione di Porta Nuova. La galleria proseguirà fino a Via Carlo Alberto, per la realizzazione dell asta di manovra, che consente l inversione di marcia dei treni, e del pozzo di estrazione. Lungo il tracciato sono previste 15 stazioni: 12 di tipo standard, e 3 di interscambio. Politecnico di Torino 34

4 L ubicazione delle stazioni è stata progettata tenendo conto dei futuri sottopassi stradali previsti dal Comune di Torino e della realizzazione delle opere del secondo lotto del Passante Ferroviario. Le stazioni della linea 1, da Collegno a Porta Nuova, saranno: Fermi - in corrispondenza dell incrocio tra Via De Amicis e Via Fermi; Paradiso - in corrispondenza dell incrocio tra Corso Francia e Via De Amicis; Marche - in corrispondenza dell incrocio tra Corso Francia e Corso Marche; Massaua - in corrispondenza di Piazza Massaua; Pozzo Strada - in corrispondenza dell incrocio tra Corso Francia e Via Pozzo Strada; Monte Grappa - in corrispondenza dell incrocio tra Corso Francia e Corso Monte Grappa; Rivoli - in corrispondenza di Piazza Rivoli e l inizio di Corso Vittorio Emanuele II; Racconigi - in corrispondenza di Corso Racconigi; Bernini - in corrispondenza di Piazza Bernini; Principi D Acaja - in corrispondenza dell incrocio tra Corso Francia e Via Principi D Acaja; XVIII Dicembre - in corrispondenza dell incrocio tra Corso San Martino e Via Cernaia; Porta Susa - in corrispondenza della futura stazione di Porta Susa in Corso Bolzano; Vinzaglio - in corrispondenza dell incrocio tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Vinzaglio; Corso Re Umberto - in corrispondenza dell incrocio tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Re Umberto; Porta Nuova - in corrispondenza di Piazza Carlo Felice, davanti alla stazione di Porta Nuova. Politecnico di Torino 35

5 Porta Nuova Lingotto Il prolungamento sud della Linea 1, circa 4500 m completamente in sotterraneo, è previsto lungo Via Madama Cristina e Via Genova fino al Lingotto e porterà la lunghezza totale del percorso a circa m. Ciò permetterà di riqualificare il trasporto pubblico su una delle più rilevanti direttrici di domanda. Alle 15 fermate previste lungo la tratta Collegno-Porta Nuova, si aggiungeranno le 7 previste lungo il prolungamento: Madama Cristina in corrispondenza dell incrocio tra Corso Vittorio Emanuele e Via Madama Cristina; Marconi in corrispondenza dell incrocio tra Via Madama Cristina e Corso Marconi, in prossimità di aree a destinazione universitaria; Raffaello in corrispondenza dell incrocio tra Via Madama Cristina e Corso Raffaello, in prossimità di aree a destinazione universitaria; Dante in corrispondenza dell incrocio tra Via Madama Cristina e Corso Dante; Molinette in corrispondenza dell incrocio tra Via Genova e Corso Bramante in prossimità della zona ospedali; Spezia in corrispondenza di Corso Spezia e adiacente a Piazza Bozzolo, a servizio del polo ospedaliero; Lingotto in corrispondenza di Via Nizza e adiacente al complesso del Lingotto a vocazione universitaria, commerciale ed espositiva. Di seguito viene proposta l immagine completa del tracciato della Metropolitana con evidenziate le due tratte fondamentali: Collegno Porta Nuova e Porta Nuova Lingotto (Figura 2.1). Politecnico di Torino 36

6 Figura 2.1 Tracciato completo della Metropolitana Automatica di Torino Collegno Cascine Vica Il progetto del prolungamento della linea, da realizzarsi completamente in sotterraneo, interessa, in direzione ovest, i Comuni di Collegno e Rivoli per una lunghezza complessiva di circa 3600 metri. Lungo il prolungamento saranno ubicate 4 stazioni, 3 nel Comune di Collegno e 1 nel Comune di Rivoli: Pastrengo (Collegno) - in corrispondenza dell incrocio tra Via De Amicis e Corso Pastrengo; XXIV Maggio (Collegno) in corrispondenza dell incrocio tra Corso Francia e viale XXIV Maggio; Politecnico di Torino 37

7 Leumann (Collegno) in Corso Francia all altezza del villaggio Leumann; Cascine Vica (Rivoli) in Corso Francia in prossimità dello svincolo di Cascine Vica della tangenziale. Il prolungamento porterà la lunghezza totale del percorso della linea 1 di Metropolitana Automatica a circa 17,5 km. Le quattro stazioni saranno realizzate secondo gli standard progettuali adottati per la tratta Collegno-Porta Nuova-Lingotto. In Figura 2.2 è riportato il tracciato appena descritto. Figura 2.2 Percorso Collegno Cascine Vica Tornando ad analizzare il primo percorso funzionale Collegno Porta Nuova, si sviluppano ora, tratta per tratta, le caratteristiche principali della linea: a. Tratta a cielo aperto della lunghezza complessiva di circa 950 m, eseguita in galleria artificiale, tra il Deposito/Officina e la stazione Fermi lungo Via Fratelli Cervi e Via De Amicis. b. Tratta a foro cieco dalla stazione Fermi alla stazione Paradiso. c. Tratta a foro cieco dalla stazione Paradiso alla stazione Principi d Acaja che si sviluppa con due rettifili di lunghezza pari a 1050 m e 3721 m in asse a Corso Francia. Politecnico di Torino 38

8 d. Su Corso Francia si è adottato un profilo altimetrico a pendenza unica tra ciascuna stazione sfruttando la morfologia del piano campagna che da Collegno a Torino segue una pendenza discendente in direzione del centro di Torino. Il profilo con punto basso in interstazione, cosiddetto a omega, viene adottato solo nei casi di necessità di approfondimento della linea per il sottopassaggio dei fabbricati e del Passante Ferroviario. e. Tratta a foro cieco dalla stazione Principi d Acaja alla stazione Vinzaglio con le due curve di raggio minimo pari a 180 m. In questa zona si sottopassano in sequenza il Passante Ferroviario, i fabbricati di Corso San Martino, il parcheggio di Corso Bolzano e i fabbricati d'angolo Corso Bolzano - Corso Vittorio Emanuele II. f. Tratta a foro cieco dalla stazione Vinzaglio alla stazione Porta Nuova che si sviluppa con un rettifilo di lunghezza pari a 785 m in asse a Corso Vittorio Emanuele II fino alla stazione Re Umberto, seguito da un flesso di raggio pari a 3000 fino alla stazione Porta Nuova. g. Tratta a foro cieco tronchino Porta Nuova - pozzo di estrazione TBM che prosegue in rettifilo per circa 300 m traslata di 10 m rispetto all asse di Corso Vittorio. Tale configurazione è compatibile dal punto di vista altimetrico con il previsto prolungamento a Lingotto Rivoli. Politecnico di Torino 39

9 2.1.2 Le gallerie di linea La linea è prevista in galleria unica, con la circolazione dei convogli su una doppia via di corsa, suddivisa in due tipi fondamentali secondo le tratte: galleria artificiale rettangolare (tratto Deposito/Officina - Fermi) realizzata con uno scavo sotto soletta previa realizzazione di paratie di contenimento mediante idrofresa (lunghezza della galleria = 950 m circa); galleria naturale circolare con diametro interno pari a 6.80 m costruita a foro cieco con fresa meccanica a piena sezione (scudo meccanizzato o TBM) di diametro pari a 7.80 m (lunghezza della galleria = 8700 m circa). Inoltre, lungo il tracciato della linea verrà realizzato, per ogni interstazione, un manufatto di ventilazione e l accesso per i Vigili del Fuoco così come richiesto dalla vigente normativa. Ulteriori approfondimenti sulle fasi della costruzione della galleria di linea e dei pozzi di ventilazione saranno presenti al paragrafo Di seguito sono proposte la sezione tipo della galleria naturale scavata con lo scudo meccanizzato (Figura 2.3) e un immagine di un cantiere raffigurante lo scavo a cielo aperto della galleria artificiale, con in evidenza il solettone di copertura e le paratie di contenimento (Figura 2.4). Politecnico di Torino 40

10 Figura 2.3 Sezione tipo della galleria di linea 1 1 Si notano nella sezione gli spessori del rivestimento, delle iniezioni cementizie all interfaccia terreno - conci e il piano di rotolamento della sede viaria. Politecnico di Torino 41

11 Solettone di copertura Paratia di contenimento Figura 2.4 Cantiere di scavo a cielo aperto: particolari delle paratie di contenimento e del solettone di copertura della galleria artificiale Le stazioni In questo paragrafo si tratterranno dapprima le cosiddette stazioni tipo, ovvero le dodici stazioni classiche che si incontreranno lungo la linea Collegno Porta Nuova, e poi le cosiddette stazioni speciali, ovvero le tre stazioni di interscambio: Porta Susa, Porta Nuova e Fermi. 1) LE STAZIONI TIPO Nell impostazione di base delle stazioni è stata privilegiata la valenza trasportistica. Trattandosi, infatti, di un pubblico esercizio ad alta frequenza, caratterizzato da tempi di attesa ridotti, sono stati eliminati dagli ambienti della stazione tutti gli elementi accessori, privilegiando invece la: velocità del flusso dei passeggeri; semplicità dell esercizio; maggiore fruibilità degli spazi per sicurezza, qualità e comfort. Politecnico di Torino 42

12 Nella progettazione delle stazioni si è quindi mirato a razionalizzare e minimizzare i percorsi in stazione e nei corridoi di uscita e a realizzare spazi interni il più possibile ampi e aperti. Tutti i percorsi e gli spazi interni della stazione saranno sorvegliati con telecamere a circuito chiuso in modo da garantire la massima sicurezza degli utenti. La concezione stessa degli spazi è finalizzata a garantire un elevato standard di qualità e cura dei dettagli, che consentirà di vivere l ambiente sotterraneo come un tradizionale spazio pubblico di superficie. Il progetto della stazione tipo è stato elaborato sulla base della Carta Architettonica redatta dallo Studio Bernard Kohn & Associati. La stazione tipo avrà una lunghezza di 60 m e una larghezza di 19 m e comprenderà i seguenti spazi funzionali: accesso dall esterno; area di accesso (corridoio + hall) all esterno della linea di controllo; area all interno della linea di controllo: biglietteria, mezzanino e circolazioni verticali; banchine e accesso ai binari. La coerenza estetica auspicata per l identità delle stazioni della Linea 1 della Metropolitana di Torino è data innanzitutto dall omogeneità nella concezione spaziale e dall affermazione di un concetto architettonico che unifichi le stazioni tanto da un punto di vista dei volumi, quanto dalla trasparenza e dall architettura (principi di architettura interna e di illuminazione, scelta dei materiali...). In questa prospettiva progettuale, ogni elemento che possa costituire una barriera deve essere evitato e trattato in termini di trasparenza per allargare lo spazio. Passando al progetto strutturale della stazione tipo, questo è stato sviluppato avendo come principali obiettivi le necessità di: minimizzare l impatto sulla viabilità assicurando l accesso all interno della stazione durante le varie fasi esecutive; Politecnico di Torino 43

13 minimizzare il disturbo nel terreno circostante alle paratie, dovendo operare in vicinanza di costruzioni esistenti; ripristinare il traffico corrente in tempi rapidi. Il piano banchine si trova a una profondità di circa 15 m rispetto al livello stradale mentre in alcune stazioni ( stazioni profonde ) il piano banchina è invece situato a circa 17,5 m per adattarsi all andamento del tracciato che deve rispondere a specifiche esigenze funzionali, come: sottopassare alcune reti di servizi esistenti (collettore fognario di grandi dimensioni) nel caso della stazione Paradiso; sottopassare il parcheggio di Corso Bolzano e le Gallerie della Cittadella per la stazione XVIII Dicembre; non interferire con i fabbricati preesistenti nella stazione Vinzaglio. In sintesi, la progettazione delle stazioni è stata effettuata con riferimento ai seguenti criteri progettuali: 1. Stazioni interrate a banchine laterali costruite a cielo aperto, con un minimo di due accessi alla superficie secondo le prescrizioni della normativa vigente. 2. Corpo stazione a pianta rettangolare con le seguenti dimensioni principali delle banchine: larghezza: da 3 m in corrispondenza delle scale (la larghezza totale è 5 m) per la stazione tipo, fino a 4,75 m per la stazione Porta Nuova secondo il grado d importanza e dei volumi di traffico passeggeri; lunghezza minima: 52 m, per il servizio di treni costituiti da due unità di 26 m di lunghezza ciascuna. Politecnico di Torino 44

14 3. Posizionamento delle stazioni (corpo stazione) e accessi in superficie (scale fisse, scale mobili e ascensori) progettati tenendo conto dei vincoli ambientali in cui sono stati inseriti; in particolar modo riducendo al minimo gli effetti su: le alberate (Corso Francia e Corso Vittorio Emanuele II); i pubblici servizi; ordinaria viabilità in superficie durante i lavori. 4. Ubicazione degli accessi delle stazioni: è concepita per massimizzarne l attrazione; si è inoltre tenuto conto dell indirizzo espresso dal Comune di Torino di riqualificare gli spazi urbani intorno agli accessi ubicati negli ambiti più significativi della città (in particolare le stazioni Massaua, Rivoli e Bernini). 5. Tipologia degli accessi: per ogni stazione sono previsti in linea di principio due accessi e un ascensore di collegamento dalla superficie al piano atrio, la cui profondità è mediamente di 6,5 m. Ogni accesso si compone di scala fissa per l entrata e di scala mobile per l uscita. 6. Tipizzazione delle stazioni: si è sviluppata la soluzione distributiva e architettonica standard, che la SATTI ha individuato su proposta dell architetto consulente Kohn, per il più gran numero possibile di stazioni (stazione tipo); la coerenza dell insieme tra le stazione tipo e le stazioni speciali è garantita grazie alla Carta dell Architettura. 7. Un ascensore per ogni banchina di collegamento tra piano atrio e piano banchine e di uno per la risalita in superficie dal piano atrio. 8. Rispetto delle prescrizioni funzionali della normativa antincendio. 9. In generale, si prevede una linea unica di controllo al piano atrio; solo Porta Susa e Porta Nuova hanno due linee di controllo. Politecnico di Torino 45

15 10. Massima razionalizzazione e funzionalità per i locali tecnologici che sono distribuiti su un solo livello in una parte del piano atrio. 11. Ottimizzazione dell ingombro in superficie del pozzo di calaggio materiali e delle griglie di ventilazione. 12. Contenimento dei costi di costruzione e di manutenzione (rustico e finiture). In Figura 2.5 è proposta una sezione tridimensionale di una stazione tipo della Metropolitana di Torino. Figura 2.5 Vista assonometria di una stazione tipo Politecnico di Torino 46

16 2) LE STAZIONI DI INTERSCAMBIO (stazioni speciali) Porta Susa La nuova stazione di Porta Susa, che sarà localizzata tra Corso Inghilterra, Corso Bolzano e Via Grattoni, prevede la corrispondenza tra Metropolitana, Passante Ferroviario e trasporto pubblico su gomma. La sistemazione superficiale di quest area è finalizzata a ridisegnare uno spazio urbano decisamente nuovo per Torino. Per la realizzazione del Passante sono previste la demolizione del cavalcavia dell attuale Porta Susa e la risistemazione superficiale di Corso Inghilterra. Porta Nuova Il progetto è finalizzato a integrare gli spazi esistenti con quelli nuovi e moderni della futura stazione metropolitana, creando un polo di interscambio strategico nel cuore della città. La stazione della metropolitana servirà come spazio di corrispondenza tra la stazione FS, i trasporti pubblici di superficie e la futura linea 4 interrata. Fermi Fermi è una stazione di interscambio con i mezzi privati in prossimità della quale è prevista la realizzazione di un parcheggio. In quanto raccordo tra la galleria artificiale e la galleria naturale, sarà realizzata a una profondità inferiore rispetto alla stazione tipo e quindi su due livelli anziché tre, mentre l atrio sarà allo stesso tempo hall di accesso e mezzanino di accesso alle banchine. Figura 2.6 Immagini illustrative di una stazione speciale Politecnico di Torino 47

17 2.1.4 Il deposito e l officina L area destinata al deposito officina, nel Comune di Collegno oltre la stazione Fermi, assicura, come già sottolineato, il ricovero dei veicoli e la manutenzione del materiale rotabile, delle apparecchiature e delle installazioni fisse. In quest area è prevista la realizzazione di una postazione dove verrà collocato il PCC (Posto di Controllo e Comando) per l esercizio della linea, il controllo generale del sistema e gli apparati relativi alla tecnologia e alla sicurezza della metropolitana. In ultimo, una pista di prova automatizzata, lunga circa 700 m, consentirà inoltre il collaudo dei veicoli garantendo una velocità di prova di 60 km/ora. Figura 2.7 Vista del cantiere di scavo Deposito/Officina a Collegno Politecnico di Torino 48

18 2.1.5 Il paesaggio urbano La progettazione e la cantierizzazione della Metropolitana Automatica di Torino sono state sviluppate avendo come obiettivi primari: la tutela delle alberate dei Corsi Francia, Bolzano e Vittorio Emanuele II: per questa ragione le stazioni sono state posizionate sull asse centrale dei viali. La tecnologia di trasporto VAL, proprio grazie ai convogli di dimensioni ridotte, permette di contenere al massimo le dimensioni delle stazioni e il conseguente impatto dello scavo a cielo aperto. Prima dell inizio di ciascun cantiere, gli alberi vengono protetti tramite potatura delle fronde, inoltre una commissione di agronomi vigila sulla tutela delle piante durante l esecuzione dei lavori. il rispetto delle gallerie Pietro Micca ( della Cittadella ) risalenti all assedio di Torino del la massima tutela dei fabbricati sottopassati dalla costruzione della galleria. ridurre al minimo il disagio causato dai lavori per le opere realizzate con metodi di scavo a cielo aperto, pertanto i disagi relativi ai cantieri si concentrano nelle aree in cui sorgeranno le stazioni. Va sottolineato che, nonostante le complessità del cantiere, le strade sotto cui correrà la prima tratta funzionale della Metropolitana Collegno - Torino Porta Nuova rimangono percorribili, seppure con modifiche viabilistiche, durante tutte le fasi di cantierizzazione; inoltre, il posizionamento dei cantieri per la realizzazione delle stazioni permette il mantenimento della viabilità anche sugli assi trasversali (Ferrucci - Tassoni; Lecce - Trapani, ). Si può concludere questo inquadramento generale sulla Metropolitana di Torino con una nota ecologica, ricordando che, nel rispetto del contesto paesaggistico e ambientale, il complesso degli interventi previsti per la riqualificazione del territorio ha il verde come elemento integrante e caratterizzante l intero progetto. Politecnico di Torino 49

19 2.2 Il sistema VAL Lo studio e la realizzazione della Metropolitana Automatica di Torino sono stati preceduti da un attento esame dei sistemi di metropolitana esistenti nel mondo, in particolare, in Francia, Canada e Giappone. L esigenza di mettere in opera un sistema che fosse già collaudato e rispondente a criteri di efficienza e sicurezza ha portato a individuare come modello il sistema di metropolitana automatica VAL (Veicolo Automatico Leggero). Il sistema VAL è stato progettato e sviluppato da Matra Transport (Gruppo Siemens), sulla base delle più moderne tecnologie di automazione, e allo stesso tempo basandosi anche sulle esperienze delle metropolitane su pneumatici in servizio da oltre 30 anni. La tecnologia VAL è il sistema di metropolitana automatica più referenziato e collaudato dal punto di vista della sicurezza, dell affidabilità, delle prestazioni e dei costi economici. Questo sistema ha fatto la sua prima comparsa nella città francese di Lille, nel 1983, città transalpina che ha in seguito adottato il sistema VAL anche per la seconda linea della metropolitana. Oltre alla rete di Lille sono in esercizio le seguenti linee VAL: la linea che collega l aeroporto di Orly alla RER di Parigi; la linea al servizio dell aeroporto di Chicago O Hare; la linea A di Tolosa; la linea di Taipei (Taiwan); la linea di Rennes. Sono inoltre in fase avanzata di progettazione e realizzazione: il prolungamento della linea A di Tolosa; la linea B di Tolosa. In totale vi sono oltre 120 km di linee VAL in servizio o in corso di realizzazione. Politecnico di Torino 50

20 Il sistema VAL è particolarmente adatto alle caratteristiche ed ai requisiti della Metropolitana Automatica di Torino in termini di: capacità di trasporto (con una portata massima per direzione, prevista in passeggeri/ora); facilità di integrazione nell ambiente urbano grazie alle contenute dimensioni del treno, largo 2,08 m; sicurezza; flessibilità dell esercizio; economicità dell esercizio I treni I treni della Metropolitana Automatica di Torino sono del tipo VAL 208, lunghi 52m e larghi 2,08 m. Ciascun treno è composto da 2 veicoli bidirezionali da 26 m, formati a loro volta da 2 vetture tra di loro agganciate in modo permanente. Ogni vettura è dotata di tre porte su entrambi i lati e offre un ampia modularità di posti a sedere: può trasportare 31 passeggeri seduti e 33 in piedi (strapuntini aperti), oppure 19 seduti e 91 in piedi (strapuntini chiusi). Complessivamente ciascun treno può quindi trasportare fino a 440 passeggeri. Inoltre, le vetture, che rispondono a esigenze di praticità e velocità di trasporto, sono studiate in modo da facilitare le operazioni di salita e discesa dei passeggeri. Nella prima fase di servizio della Linea 1 è prevista una frequenza di un treno ogni 2 minuti in orario di punta e di un treno ogni 4/6 minuti nelle restanti ore della giornata. I tempi di trasporto sono studiati in modo da garantire sempre un elevato livello di comfort. Le accelerazioni e decelerazioni sono controllate e costanti in modo da diminuire contraccolpi che i passeggeri possono avvertire: l accelerazione e la decelerazione di servizio è pertanto contenuta automaticamente in +/- 1,3 m/s 2. Il convoglio è dotato di ruote di gomma che scorrono su guide d acciaio: questo consente una maggiore aderenza e sicurezza in caso di frenate di emergenza, oltre a permettere al treno di superare maggiori pendenze rispetto alle normali metropolitane con ruote in ferro (pendenza massima 10%). Politecnico di Torino 51

21 Il tracciato può così essere ottimizzato per superare gli eventuali ostacoli quali collettori fognari e sottopassi; l uso di pneumatici permette inoltre una notevole riduzione delle vibrazioni. È stato firmato, il 5 ottobre 2001, il contratto tra Satti e Geie VAL 208 TORINO (associazione d impresa tra Siemens AG, Siemens Spa, Alstom Ferroviaria Spa) relativo alla fornitura di 46 veicoli (23 treni). La consegna dei veicoli avverrà a partire da marzo Ulteriori 10 treni sono previsti per la tratta Porta Nuova Lingotto. Figura 2.8 Vista frontale del treno VAL Figura 2.9 Interno del treno Figura 2.10 Vista laterale del treno VAL Politecnico di Torino 52

22 2.2.2 La sicurezza del sistema e il Controllo Automatico dei treni VAL Il sistema di Controllo Automatico dei Treni (ATC) del VAL è stato progettato specificamente per questo tipo di veicoli e beneficia delle caratteristiche più avanzate nel settore: esercizio ad automazione integrale (assenza di personale fisso sui treni e in stazione); progettazione in sicurezza intrinseca (ciascun componente deve superare una fase di autodiagnosi a monte del funzionamento) di tutte le funzioni di sicurezza; elevata capacità di gestione dei guasti con ridondanza degli equipaggiamenti; telesorveglianza e telemisurazione del servizio (treni, impianti di linea e di stazione). L insieme del sistema è controllato per mezzo di telecomandi e telemisure dal Posto di Controllo e Comando, compresi inserimento e ritiro dei treni dalla linea, con semplice comando degli operatori in servizio. In caso di necessità gli operatori del PCC dispongono di sistemi di videosorveglianza e di comunicazione interfonica per informare i passeggeri. In assenza di un intervento degli operatori il sistema funziona in modo completamente automatico. La protezione dei treni contro il rischio di collisioni, l eccesso di velocità, ecc. viene fornita dalla funzione ATP (Protezione Automatica dei Treni), che è parte integrante del sistema ATC sopra citato. Il sistema prevede inoltre una serie di ulteriori dispositivi di sicurezza, quali: porte automatiche di banchina nelle stazioni per evitare le cadute accidentali, simili nel funzionamento alle porte ai piani degli ascensori di qualsiasi edificio; passerella di emergenza facilmente accessibile agli utenti lungo tutta la linea; dispositivi di rilevamento dei fumi e protezione incendi sui treni e nelle stazioni. Politecnico di Torino 53

23 Si riporta ora un tabella che riassume le principali caratteristiche della Linea Metropolitana Automatica VAL. Tabella 2.1 I numeri del sistema VAL Caratteristiche generali della linea Lunghezza Distanza media fra le stazioni m 620 m Stazioni 22 Passeggeri trasportati all'ora per senso di marcia Passeggeri trasportati all'ora in totale Tempi Durata del percorso Frequenza passaggi dei treni in ora di punta Frequenza passaggi dei treni in orario normale Massima frequenza possibile 24 minuti 2 minuti 4/6 minuti 1 minuto e 10 secondi Orario di servizio Dalle 4.45 alle 1.30 Treni Capacità massima di trasporto di ogni treno Velocità massima Velocità commerciale 440 persone 80 km/h 32 km/h Treni disponibili 33 Politecnico di Torino 54

24 2.3 I cantieri della tratta Collegno Porta Nuova Il piano di programmazione della tempistica dei cantieri si è sicuramente sviluppato secondo una linea che garantisse il minimo disagio nelle aree circostanti i lavori (ad es, rapido ripristino del traffico veicolare). Lungo tutto il tracciato della linea sono stati effettuati sia rilievi topografici e dei sottoservizi, nonché indagini geognostiche. In questo modo sono state raccolte e analizzate numerose informazioni di carattere tecnico che contribuiscono a definire un quadro completo dei cantieri dell opera La suddivisione in lotti I lavori per la costruzione della prima tratta funzionale sono stati divisi in cinque lotti (Figura 2.11): il primo interessa la costruzione del Deposito e dell Officina della metropolitana situati a Collegno; il secondo, terzo, quarto e quinto lotto comprendono invece la costruzione delle varie tratte di metropolitana, delle rispettive stazioni e dei pozzi di ventilazione. Più in dettaglio, il secondo lotto di lavori prevede la costruzione della galleria artificiale a due binari (lunga circa 700 m) dal Deposito alla stazione Fermi esclusa; il terzo lotto comprende i lavori di scavo della galleria di linea (diametro interno 6.80 m e lunga circa 3000 m) dalla stazione Fermi alla stazione Pozzo Strada, la costruzione delle prime cinque stazioni - Fermi, Paradiso, Marche, Massaua e Pozzo Strada - e la costruzione dei quattro pozzi di ventilazione ubicati tra una stazione e l altra (pozzi di intertratta 1,2,3,4). Le opere del quarto lotto comprendono invece la costruzione della galleria di linea (diametro interno 6.80 m e lunga circa 2500 m) dalla stazione Pozzo Strada esclusa alla stazione Principi d Acaja, delle cinque stazioni - Monte Grappa, Rivoli, Racconigi, Bernini, Principi d Acaja - e dei pozzi di intertratta 5, 6, 7, 8 e 9. Il quinto lotto infine interessa la galleria di linea (diametro interno 6.80 m e lunga circa 2600 m) dalla stazione Principi d Acaja esclusa a Porta Nuova, con cinque stazioni - XVIII Dicembre, Porta Susa, Vinzaglio, Re Umberto, Porta Nuova - e i pozzi di intertratta 10, 11, 12, 13 e 14. Politecnico di Torino 55

25 Figura 2.11 Suddivisione in lotti nella tratta Collegno Porta Nuova Le fasi di costruzione I lavori di costruzione della linea della metropolitana prevedono essenzialmente tre tipi di operazioni: la costruzione delle stazioni e dei pozzi di ventilazione tra una stazione e l altra (pozzi di intertratta), lo scavo delle gallerie realizzato con lo scudo meccanizzato e la costruzione degli accessi alle stazioni. Queste operazioni hanno tempi e modalità diversi e si sovrappongono tra loro in modo da ottimizzare i tempi di esecuzione dell intera linea. In altre parole, i cantieri delle stazioni e dei pozzi partono scaglionati l uno dall altro, in modo da terminare in momenti diversi che coincidono col passaggio della macchina che scava la galleria. Politecnico di Torino 56

26 La costruzione delle stazioni Operazione preliminare alla costruzione delle stazioni è lo spostamento dei sottoservizi (reti fognarie, idriche, telefoniche ed elettriche) nei tratti dei viali corrispondenti all ubicazione delle varie stazioni. Ognuno di questi cantieri interessa solo porzioni limitate dei controviali e durerà in media dai 5 ai 7 mesi. Ultimate queste operazioni, si procede a proteggere le alberate e ad allestire i cantieri per la costruzione delle stazioni: tali cantieri interessano la sede centrale dei corsi, per una lunghezza di circa m ciascuno. La costruzione di ogni stazione avviene attraverso fasi successive che coprono un arco di tempo di circa 12 mesi. Le fasi dei lavori di realizzazione delle stazioni possono essere così schematizzati: costruzione delle paratie (o diaframmi) di contenimento della stazione; posa del solettone di copertura; inizio della prima fase delle operazioni di scavo, fino al piano del futuro atrio della stazione; costruzione della soletta dell atrio e scavo in profondità con costruzione del solettone di fondo. La stazione è così pronta per la preparazione della sede di passaggio della fresa meccanica a piena sezione TBM (Tunnel Boring Machine) che può attraversare la stazione e continuare il suo percorso. Dopo il passaggio della TBM può iniziare il lungo e complesso lavoro di finitura della stazione e di posizionamento di tutti gli apparati del sistema VAL e di sicurezza. Di seguito (Figure ) sono illustrate le fasi di costruzione delle stazioni a partire dallo stato di fatto di una generica sezione stradale interessata dalla stazione metropolitana. Politecnico di Torino 57

27 Figura 2.12 Situazione iniziale Figura 2.13 Costruzione delle paratie di contenimento della stazione Politecnico di Torino 58

28 Figura 2.14 Posa del solettone di copertura Figura 2.15 Posa del solettone di fondo Politecnico di Torino 59

29 Figura 2.16 Situazione finale La costruzione dei pozzi intertratta I pozzi di intertratta sono pozzi di ventilazione delle gallerie ubicati tra una stazione e l altra. La loro costruzione segue le stesse fasi di realizzazione delle stazioni: spostamento dei sottoservizi, costruzione delle paratie di contenimento, posa delle solette e scavo sotto soletta. Le dimensioni dei pozzi sono ovviamente più ridotte di quelle delle stazioni e di conseguenza i cantieri, che occupano sempre la parte centrale dei viali, sono meno estesi. Anche la durata dei lavori è minore, mediamente 3 mesi per lo spostamento dei sottoservizi e 7 mesi per la costruzione dei pozzi. Politecnico di Torino 60

30 La costruzione della galleria naturale La costruzione della galleria tra Fermi e Porta Nuova prevede l utilizzo di 3 TBM. Nella tratta da Fermi a Pozzo Strada la macchina è calata alla stazione Fermi, procede in direzione est percorrendo via via le stazioni Paradiso, Marche e Massaua e viene estratta in corrispondenza della stazione Pozzo Strada. Durante questa lavorazione, le stazioni Fermi e Marche vengono utilizzate anche come cantieri di smarino, per l estrazione cioè del materiale di scavo che la TBM lascia dietro di sé. La costruzione della tratta da Pozzo Strada a Principi d Acaja procede in senso inverso, da est a ovest: la TBM viene calata nella stazione Principi d Acaja e da qui procede verso la stazione Pozzo Strada, attraversando le stazioni Bernini, Racconigi, Rivoli e Monte Grappa che sono state via via completate. La macchina viene estratta alla stazione Pozzo Strada. In questo tratto i cantieri di smarino sono ubicati nelle stazioni Principi d Acaja e Rivoli. Nell ultima tratta è previsto che la terza macchina sia calata nella stazione Principi d Acaja e operi in direzione est, verso Porta Nuova, da dove verrà estratta dopo aver attraversato le stazioni XVIII Dicembre, Porta Susa, Vinzaglio e Re Umberto. Il cantiere di smarino di questo tratto è ubicato nella stazione Principi d Acaja. La costruzione della galleria, attraverso lo scudo, prevede un particolare procedimento di avanzamento dello scavo con contemporaneo rivestimento della galleria interna con elementi prefabbricati di calcestruzzo armato (conci), realizzati in uno stabilimento del cantiere adiacente la stazione Fermi. Nelle pagine seguenti si vedono alcuni particolari dei conci di rivestimento (Figure 2.17 e 2.18) e un loro schema di distribuzione (Figura 2.19). Politecnico di Torino 61

31 Figura 2.17 Particolare dell armatura dei conci Figura 2.18 Particolare del concio dopo il getto Politecnico di Torino 62

32 Figura 2.19 Lo schema di distribuzione dei conci Politecnico di Torino 63

33 2.4 Opere di presidio e impatto sulla città La scelta di effettuare lo scavo della galleria di linea con lo scudo meccanizzato porta sicuramente a limitare i disturbi e i disagi causati ad un ambiente urbano densamente abitato, con nodi di traffico critico, presenza di edifici residenziali e attività terziarie importanti. Il tracciato della Linea 1 della Metropolitana Automatica di Torino corre per la maggior parte lungo gli assi stradali, senza interferire direttamente con fabbricati o manufatti particolari. In alcune e limitate zone, tuttavia, la galleria si avvicina agli edifici che fiancheggiano le strade o addirittura, in corrispondenza delle curve del tracciato, li deve sottopassare: in questi casi sono previsti consolidamenti del terreno di fondazione mediante iniezioni. Nell ambito del progetto è stata adottata una metodologia di analisi e di valutazione del rischio, che ha permesso di definire le zone di criticità in cui è necessario eseguire opere di presidio atte a limitare gli effetti deformativi sulle strutture agendo sulle cause (limitazione del volume perso) oppure andando a costituire una barriera all evolversi dei movimenti del terreno (miglioramenti del terreno). La metodologia seguita è basata su: esame delle condizioni generali del tracciato (posizione planoaltimetrica rispetto alle strutture esistenti); indagine (diretta e indiretta) sugli edifici e manufatti potenzialmente soggetti a danno; analisi delle subsidenze derivanti dallo scavo e degli effetti teoricamente indotti sulle strutture adiacenti; definizione delle zone di intervento; definizione delle tipologie di intervento applicabili. Politecnico di Torino 64

34 Per quanto concerne l impatto diretto degli scavi sulla città, si ricorda che i cantieri per la costruzione della metropolitana interessano via via porzioni diverse di Corso Francia, Corso Bolzano e Corso Vittorio Emanuele II e corrisponderanno ai punti di costruzione delle stazioni e dei pozzi di intertratta. I cantieri occupano prima i controviali, durante le fasi di spostamento dei sottoservizi; in seguito si spostano al centro dei viali, per la costruzione delle stazioni e dei pozzi di intertratta. Infine, durante la fase di realizzazione degli accessi alle stazioni e ai pozzi di intertratta, i cantieri tornano ad occupare i controviali (naturalmente è sempre garantito l accesso ai residenti). Durante la costruzione delle stazioni, le corsie centrali di Corso Francia nei tratti compresi tra un cantiere e l altro vengono destinate esclusivamente al traffico dei mezzi di cantiere, mentre il traffico veicolare privato e i mezzi pubblici sono trasferiti sui controviali. Il numero dei parcheggi non subisce modifiche significative: la sosta permane sui controviali dove ciò è compatibile con le modifiche viabilistiche; nei tratti non occupati dai cantieri vengono inoltre creati nuovi posti auto sulla carreggiata centrale e lungo la banchina tranviaria, liberatasi a seguito del servizio della linea 1 con autobus. Infine, terminando con una nota ecologica, si ricorda che in corrispondenza degli accessi alle stazioni sarà necessario trasferire alcuni alberi, mentre altri dovranno essere temporaneamente rimossi, in relazione ad interferenze con i cantieri e la viabilità dei mezzi pubblici durante i lavori. Politecnico di Torino 65

35 Come conclusione di questo capitolo si riassumono, nella Tabella 2.2, le principali caratteristiche delle linee Collegno - Porta Nuova e Porta Nuova Lingotto precedentemente trattate. Tabella 2.2 I numeri delle linee Collegno Porta Nuova e Porta Nuova - Lingotto Collegno Porta Nuova Porta Nuova Lingotto Lunghezza della linea m m Numero di stazioni 15 (12 standard+3 speciali) 7 Dimensioni in pianta stazione tipo 60 m 19 m Profondità media stazione tipo 15 m Distanza media interstazione 550 m circa 700 m circa Frequenza passaggi dei convogli in ora di punta 2 minuti in periodo di morbida da 4 a 6 minuti Orario del servizio Dalle 4,45 all'1,30 Durata totale del percorso 16 minuti 8 minuti Caratteristiche dei treni Deposito officina Capacità massima 440 persone Velocità massima 80 km/h Pendenza massima percorribile 10 % Velocità commerciale 32 km/h Parco rotabile 33 treni 1 a Collegno Posto di controllo e comando 1 a Collegno Passeggeri all'ora per senso di marcia Passeggeri all'ora in totale Costo dell'opera ( ) 650 milioni 325 milioni Politecnico di Torino 66

M LA LINEA 1 DI METROPOLITANA

M LA LINEA 1 DI METROPOLITANA M LA LINEA 1 DI METROPOLITANA Si tratta di metropolitana automatica che utilizza il Sistema VAL (Veicolo Automatico Leggero) per 29 treni che viaggiano sotto corso Francia, corso Vittorio Emanuele e via

Dettagli

COMUNICATO STAMPA I CANTIERI RENDERANNO NECESSARI NUOVI PERCORSI DI ENTRATA ED USCITA PER GLI UTENTI DELLA METROPOLITANA

COMUNICATO STAMPA I CANTIERI RENDERANNO NECESSARI NUOVI PERCORSI DI ENTRATA ED USCITA PER GLI UTENTI DELLA METROPOLITANA COMUNICATO STAMPA DAL 10 APRILE 2010 INIZIANO ALLA STAZIONE TERMINI I LAVORI INTERNI AL NODO DI SCAMBIO TRA LE LINEE A E B DELLA METROPOLITANA ALLA FINE DEL 2012 IL NODO DI SCAMBIO SARÀ RESTITUITO ALLA

Dettagli

PRINCIPALI OTTIMIZZAZIONI APPORTATE AL PROGETTO. Tratta Collegno-Cascine Vica Linea 1 Metropolitana Automatica di Torino

PRINCIPALI OTTIMIZZAZIONI APPORTATE AL PROGETTO. Tratta Collegno-Cascine Vica Linea 1 Metropolitana Automatica di Torino PRINCIPALI OTTIMIZZAZIONI APPORTATE AL PROGETTO Tratta Collegno-Cascine Vica Linea 1 Metropolitana Automatica di Torino Principali ottimizzazioni apportate nel progetto definitivo Sulla base di una serie

Dettagli

IL PARCHEGGIO D INTERSCAMBIO DI FAMAGOSTA

IL PARCHEGGIO D INTERSCAMBIO DI FAMAGOSTA IL PARCHEGGIO D INTERSCAMBIO DI FAMAGOSTA Uno dei maggiori parcheggi periferici di interscambio di Milano, realizzato dalla Metropolitana Milanese, si avvia a servire l area sud del capoluogo lombardo

Dettagli

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Prova pratico-grafica (6 ore) 1 Tema Progetto di Villa Urbana

Dettagli

Aspetti gestionali. Superfici di impalcato

Aspetti gestionali. Superfici di impalcato Aspetti gestionali Superfici di impalcato A) trincea ferroviaria tra corso Turati e corso Vittorio Emanuele II - circa mq 60.000 B) trincea ferroviaria di corso Lione tra via Bobbio e via Millio - circa

Dettagli

TERMINAL CROCIERE A MIAMI

TERMINAL CROCIERE A MIAMI PORTI MIAMI TERMINAL CROCIERE A MIAMI La capitale del traffico croceristico internazionale presenta numerose strutture per l imbarco e lo sbarco che subiscono però il peso degli anni e del massiccio afflusso

Dettagli

Sistemi metropolitani a guida automatica. L esperienza romana. Torino, 28 Marzo 2012

Sistemi metropolitani a guida automatica. L esperienza romana. Torino, 28 Marzo 2012 Sistemi metropolitani a guida automatica L esperienza romana Torino, 28 Marzo 2012 Le tipicità di Roma Roma presenta alcune caratteristiche particolari: il delicato tessuto urbanistico, caratterizzato

Dettagli

Torino, il VAL e le sue evoluzioni Conferenza CIFI - EXPO Ferroviaria 2012

Torino, il VAL e le sue evoluzioni Conferenza CIFI - EXPO Ferroviaria 2012 Torino, il VAL e le sue evoluzioni Conferenza CIFI - EXPO Ferroviaria 2012 apr-12 1 Torino - Metropolitana automatica - Linea 1 XX Giochi olimpici invernali 11 stazioni 6,4 km Estensione Porta Nuova 15

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

Residenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere Leggero

Residenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere Leggero Il solaio a piastra alleggerito: Leggero e bidirezionale, ampi spazi liberi, sicurezza sismica, velocità di posa, utilizzo consapevole delle risorse. Residenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere

Dettagli

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Permesso di costruire Centro-Video-Gioco-Sport FABBRICATO: COMMERCIALE-DIREZIONALE RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Il fabbricato oggetto dell attuale presentazione per il rilascio del permesso

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

P R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E

P R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E P R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E La presente relazione si riferisce al progetto dell intervento pubblico in attuazione Programmi Urbani Complessi - PUC2 Sistemazione

Dettagli

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO PREMESSA La presente relazione è stata predisposta secondo quanto esplicitamente indicato, per la redazione del Progetto Esecutivo, dall art. 35. Relazioni specialistiche del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

Dettagli

UNIVERSITA MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE FERROVIARIE LECTURE 07 - LE STAZIONI

UNIVERSITA MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE FERROVIARIE LECTURE 07 - LE STAZIONI UNIVERSITA MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE FERROVIARIE LECTURE 07 - LE STAZIONI Docente: Ing. Marinella Giunta DEFINIZIONI Vengono definite

Dettagli

INDICE 1. PREMESSE... 1 2. STATO DI FATTO... 1

INDICE 1. PREMESSE... 1 2. STATO DI FATTO... 1 INDICE 1. PREMESSE... 1 2. STATO DI FATTO... 1 3. STATO DI PROGETTO... 2 3.1 VIABILITA AUTORIMESSA MARCO POLO...3 3.2 VIABILITA PARCHEGGIO SPEEDY PARK...4 3.3 VIABILITA ZONA DARSENA...5 3.4 SEZIONI TIPO

Dettagli

APG AREA PROGETTO GENOVA SCHEDA DESCRITTIVA PROGETTO

APG AREA PROGETTO GENOVA SCHEDA DESCRITTIVA PROGETTO APG AREA PROGETTO GENOVA SCHEDA DESCRITTIVA PROGETTO INDICE 1 NODO STRADALE ED AUTOSTRADALE DI GENOVA Adeguamento del Nodo di San Benigno... 3 1.1 Descrizione progetto... 3 1.2 Opere d arte... 9 1 NODO

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DELLA SICUREZZA...

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DELLA SICUREZZA... INDICE 1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DELLA SICUREZZA... 2 1.1 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONE PER LA STESURA DEL PSC... 2 1.2 I CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO... 2 1.3 IL

Dettagli

Urbino Futuro Srl. Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia. Inquadramento. Introduzione. Descrizione intervento.

Urbino Futuro Srl. Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia. Inquadramento. Introduzione. Descrizione intervento. Urbino Futuro Srl Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia INDICE: Inquadramento Introduzione Descrizione intervento Relazione Dati dimensionali Elaborati grafici illustrativi Rendering

Dettagli

IL CENTRO PROVVEDITORI DI BORDO DEL PORTO DI GENOVA

IL CENTRO PROVVEDITORI DI BORDO DEL PORTO DI GENOVA IL CENTRO PROVVEDITORI DI BORDO DEL PORTO DI GENOVA Il complesso del porto ligure, uno dei maggiori e più significativi in Europa, rappresenta il cuore dell attività svolta dai cosiddetti provveditori,

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA 1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99

Dettagli

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 -

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 - INDICE 1. PREMESSA - 3-2. CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96, RICHIESTA DALLA A.S.L./NA 1, DIPARTIMENTO PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE E SANITA PUBBLICA, IN SEDE DI CONFERENZA DEI SERVIZI

Dettagli

Prolungamento oltre Battistini Tratta Battistini Torrevecchia Progetto Preliminare Integrato

Prolungamento oltre Battistini Tratta Battistini Torrevecchia Progetto Preliminare Integrato Metropolitana di Roma Linea A Prolungamento oltre Battistini Tratta Battistini Torrevecchia Progetto Preliminare Integrato 1 I prolungamenti delle linee della metropolitana di Roma 2 Lunghezza complessiva:

Dettagli

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno

Dettagli

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento Allegato II Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si

Dettagli

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006)

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006) COMUNE DI IMPRUNETA Provincia di Firenze CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI (art. 30 del D.Lgs. 163/2006) ALLEGATO Interventi sugli impianti elettrici Il Responsabile

Dettagli

PROGETTO DI UN NUOVO PERCORSO CICLABILE E PEDONALE IN VIA VITTORIO VENETO A BOLZANO

PROGETTO DI UN NUOVO PERCORSO CICLABILE E PEDONALE IN VIA VITTORIO VENETO A BOLZANO RELAZIONE TECNICA PROGETTO DI UN NUOVO PERCORSO CICLABILE E PEDONALE IN VIA VITTORIO VENETO A BOLZANO A cura dell Ufficio Mobilità del Comune di Bolzano Ripartizione 5. Pianificazione e Sviluppo del 1.

Dettagli

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Concorso, 2 classificato Perugia 2001 Massimo e Gabriella Carmassi con Paolo Vinti Il nostro progetto si propone

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

ALLEGATO A ELEMENTI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ

ALLEGATO A ELEMENTI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ ALLEGATO A ELEMENTI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ La valutazione qualitativa sarà effettuata sulla base dei seguenti elementi, descritti nelle schede specifiche: 1 Valore tecnico ed estetico delle opere

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

COMUNE DI VILLABATE. Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.

COMUNE DI VILLABATE. Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali. COMUNE DI VILLABATE Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.it Allegato A Elaborato Tecnico relativo alla gara di appalto per

Dettagli

Bologna, 24 marzo 2011 IL PASSANTE AV DI BOLOGNA

Bologna, 24 marzo 2011 IL PASSANTE AV DI BOLOGNA Bologna, 24 marzo 2011 IL PASSANTE AV DI BOLOGNA Nodo di Bologna: situazione attuale Traffico attuale 780 treni/g 80.000 passeggeri/g 2 Nodo di Bologna: situazione a fine lavori (dicembre 2013) Traffico

Dettagli

COMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente

COMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Via G. Marconi 26 36023 Longare(VI) cod. fisc. 00415090240 tel. 0444/555444 fax 0444/953441 SERVIZIO DI MANUTENZIONE

Dettagli

Il progetto è stato redatto applicando il regolamento recante le norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e

Il progetto è stato redatto applicando il regolamento recante le norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e 1 2 Il progetto è stato redatto applicando il regolamento recante le norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici; infatti sono stati eliminati tutti

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Cavatigozzi Via Milano via Ghinaglia

Cavatigozzi Via Milano via Ghinaglia Cavatigozzi Via Milano via Ghinaglia Inquadramento cartografico Descrizione/introduzione Itinerario radiale che collega Piazza Risorgimento con la zona periferica ovest di Cremona nei pressi del Quartiere

Dettagli

QUESITO N. 6 DEL 20/06/2016

QUESITO N. 6 DEL 20/06/2016 QUESITO N. 6 DEL 20/06/2016 1. Nel documento Condizioni Generali di Fornitura numero elaborato MV100P-PE-GZS-0005-19-CO, al punto 2 Norme e Leggi è indicato che la fornitura dovrà essere in accordo alla

Dettagli

Una Norma al mese. Rubrica di aggiornamento normativo. a cura di Antonello Greco

Una Norma al mese. Rubrica di aggiornamento normativo. a cura di Antonello Greco Una Norma al mese Rubrica di aggiornamento normativo a cura di Antonello Greco Questo mese vorrei parlarvi della Guida CEI 121-5:2015-07 dedicata alla normativa applicabile ai quadri elettrici di bassa

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO

VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO COMUNE DI PONZANO VENETO PROVINCIA DI TREVISO VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO ALLEGATO F RELAZIONE ILLUSTRATIVA AI SENSI DEL D.P.R.

Dettagli

immagini STORIA DI UNA RIQUALIFICAZIONE URBANA

immagini STORIA DI UNA RIQUALIFICAZIONE URBANA MURA LORENESI A LIVORNO STORIA DI UNA RIQUALIFICAZIONE URBANA Il 29 novembre 2003 sono stati presentati alla città dal Sindaco di Livorno Gianfranco Lamberti gli interventi del Programma di Riqualificazione

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

PREZZO DI VENDITA 1.400.000,00 (eurounmilionequattrocentomila/00).

PREZZO DI VENDITA 1.400.000,00 (eurounmilionequattrocentomila/00). Complesso in vendita nel Comune di Assago MQ L area ricopre una superficie di Mq 4.125. L edificio esistente ricopre una superficie lorda complessiva (SLP) di Mq 802,00; di cui Mq 436,00 per il piano primo

Dettagli

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della

Dettagli

Il piano della mobilità urbana nella regione Ile-de-France

Il piano della mobilità urbana nella regione Ile-de-France 27 Novembre 2012 Il piano della mobilità urbana nella regione Ile-de-France Laurence Debrincat, STIF Workshop sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile - Milano 2 Sommario Il contesto delle politiche

Dettagli

Indice. Ventilazione Standard

Indice. Ventilazione Standard SYMCAD VENTIILAZIIONE STANDARD Indice 1. Descrizione del modulo 1.1 Introduzione 1.2 Applicazioni 2. Disegno 2.1 Percorso della rete 2.2 Vincoli e parametri progettuali 2.3 Comandi ausiliari 3. Calcolo

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

C O M U N E D I C E R V I A

C O M U N E D I C E R V I A C O M U N E D I C E R V I A ERS VIA PINARELLA PRIME INDICAZIONI E INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PSC PREMESSA Il presente documento, in quanto parte integrante del progetto definitivo, intende fornire

Dettagli

ACCORDO DI PROGRAMMA 8 OTTOBRE 2005 INTERVENTI DI SMANTELLAMENTO, DEMOLIZIONE, BONIFICA E INFRASTRUTTURAZIONE DELLE AREE DI CORNIGLIANO

ACCORDO DI PROGRAMMA 8 OTTOBRE 2005 INTERVENTI DI SMANTELLAMENTO, DEMOLIZIONE, BONIFICA E INFRASTRUTTURAZIONE DELLE AREE DI CORNIGLIANO ACCORDO DI PROGRAMMA 8 OTTOBRE 2005 INTERVENTI DI SMANTELLAMENTO, DEMOLIZIONE, BONIFICA E INFRASTRUTTURAZIONE DELLE AREE DI CORNIGLIANO OGGETTO: STRADA DI COLLEGAMENTO ALL ACCESSO EST DELLO STABILIMENTO

Dettagli

Cantieri di cui al titolo IV del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i. Nota sull intervento delle aziende distributrici di pubblici servizi.

Cantieri di cui al titolo IV del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i. Nota sull intervento delle aziende distributrici di pubblici servizi. Pagina 1 di 6 Cantieri di cui al titolo IV del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i. Nota sull intervento delle aziende distributrici di pubblici servizi. Lo scopo della presente nota è quello di fissare alcuni criteri

Dettagli

1. PREMESSA... 2 2. ORGANIZZAZIONE GENERALE... 2

1. PREMESSA... 2 2. ORGANIZZAZIONE GENERALE... 2 1. PREMESSA... 2 2. ORGANIZZAZIONE GENERALE... 2 2.1 DESCRIZIONE DISTRIBUTIVA DEGLI AMBIENTI... 2 2.1.1 DISTRIBUZIONE FUNZIONALE AREA SERVIZI... 2 2.1.2 DISTRIBUZIONE FUNZIONALE AREA RIFORNIMENTO CARBURANTE...

Dettagli

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica Progetti Igor Maglica monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano Dettaglio dell atrio centrale dell edificio della nuova stazione ferroviaria. fotografie Marco

Dettagli

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 AZV_A1_A3_9.004 INDICE - PREMESSA - TIPOLOGIA DELL INTERVENTO - RIFERIMENTI NORMATIVI -

Dettagli

UBICAZIONE Il Comune di Legnano

UBICAZIONE Il Comune di Legnano Ex Fonderia LEGNANO UBICAZIONE Il Comune di Legnano Il Comune di Legnano ha 60.000 abitanti ed è situato a circa 20 km a nord ovest di Milano. L area della Ex Fonderia, inserita in un contesto prettamente

Dettagli

Prolungamento della linea B1 della metropolitana di Roma oltre Jonio Tratta Jonio-Bufalotta. Scheda illustrativa dell intervento

Prolungamento della linea B1 della metropolitana di Roma oltre Jonio Tratta Jonio-Bufalotta. Scheda illustrativa dell intervento Prolungamento della linea B1 della metropolitana di Roma oltre Jonio Tratta Jonio-Bufalotta Scheda illustrativa dell intervento INTERVENTO Prolungamento della linea B1 della metropolitana di Roma oltre

Dettagli

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s)

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Tema N.1 Il candidato imposti il progetto di un complesso

Dettagli

1. IL PROTOCOLLO PER LA TRATTA GARIBALDI-CENTRO DIREZIONALE-POGGIOREALE-CAPODICHINO DELLA LINEA 1

1. IL PROTOCOLLO PER LA TRATTA GARIBALDI-CENTRO DIREZIONALE-POGGIOREALE-CAPODICHINO DELLA LINEA 1 1. IL PROTOCOLLO PER LA TRATTA GARIBALDI-CENTRO DIREZIONALE-POGGIOREALE-CAPODICHINO DELLA LINEA 1 Il protocollo per la realizzazione della tratta Garibaldi-Centro Direzionale- Poggioreale-Capodichino della

Dettagli

B) L utenza rappresenta il 5% degli ingressi medi giornalieri, si ipotizza un utilizzo medio del posto auto di 6 ore, per un massimo di 12 ore

B) L utenza rappresenta il 5% degli ingressi medi giornalieri, si ipotizza un utilizzo medio del posto auto di 6 ore, per un massimo di 12 ore ODG: PROGETTO MOBILITA-PARCHEGGI DI SCAMBIO-UN NUOVO MODO DI VIVERE PERUGIA Allegato 1 ANALISI DELL UTENZA Le previsioni relative alla potenziale utenza delle aree adibite a parcheggio di scambio, sono

Dettagli

Tipologie edilizie e costi

Tipologie edilizie e costi Parcheggi 8-10-2007 11:46 Pagina 18 o- o PROGETTARE TECNOLOGIA Progetto Realizzazione Gestione 18 Tipologie edilizie e costi Parcheggi: quanto costa realizzarli Quanto costa realizzare un parcheggio fuori

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA...3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI...6 NORME DI RIFERIMENTO...7 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 7 NORME RELATIVE

Dettagli

Il piano di manutenzione è costituito dai seguenti documenti operativi: il manuale di manutenzione comprensivo del programma di manutenzione.

Il piano di manutenzione è costituito dai seguenti documenti operativi: il manuale di manutenzione comprensivo del programma di manutenzione. PREMESSA: Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati,

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA... 3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI... 6 NORME DI RIFERIMENTO... 8 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 8 NORME RELATIVE

Dettagli

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST Tavola 8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST - Flussi di traffico sulla rete viaria locale. Fascia oraria 7:30 8:30. Veicoli equivalenti Pagina 135/145 Tavola 8.11: CONFRONTO SCENARIO

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Regione Calabria Dipartimento n.9 Lavori Pubblici Settore Programmazione e gestione infrastrutture di trasporto - Assistenza APQ trasporti

Regione Calabria Dipartimento n.9 Lavori Pubblici Settore Programmazione e gestione infrastrutture di trasporto - Assistenza APQ trasporti UNIONE EUROPEA REPUBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA S.U.A. Calabria Regione Calabria Dipartimento n.9 Lavori Pubblici Settore Programmazione e gestione infrastrutture di trasporto - Assistenza APQ trasporti

Dettagli

Bureau d études TSE3 Gruppo di progetto TSE3 BG-AMBERG LOMBARDI-ARCADIS-TECNIMONT-STUDIO QUARANTA-SEA CONSULTING-ITALFERR-INEXIA-SYSTRA

Bureau d études TSE3 Gruppo di progetto TSE3 BG-AMBERG LOMBARDI-ARCADIS-TECNIMONT-STUDIO QUARANTA-SEA CONSULTING-ITALFERR-INEXIA-SYSTRA 1 INTRODUZIONE La realizzazione delle opere della nuova linea ad alta velocità Torino-Lione (N.L.T.L.) interessa a cielo aperto la piana delle Chiuse tra la pk 83+003, imbocco Ovest del Tunnel dell Orsiera

Dettagli

PALO tipo SP VANTAGGI minima quantità di materiale di risulta Ridotto consumo di calcestruzzo

PALO tipo SP VANTAGGI minima quantità di materiale di risulta Ridotto consumo di calcestruzzo PALO tipo SP Il Soil Displacement (SP) è una metodologia di esecuzione del palo di fondazione eseguita senza asportazione di terreno, quindi alternativa ai pali battuti, vibroinfissi e trivellati. La tecnologia

Dettagli

COLLEGAMENTO LINEA URBANA N. 13 ISTITUTO ENRICO FERMI VIA BOLOGNESI

COLLEGAMENTO LINEA URBANA N. 13 ISTITUTO ENRICO FERMI VIA BOLOGNESI COLLEGAMENTO LINEA URBANA N. 13 ISTITUTO ENRICO FERMI VIA BOLOGNESI Marzo 2015 STATO DI FATTO Gli studenti della frazione di Sesso, che frequentano la scuola media Enrico Fermi di Via Bolognesi a Reggio

Dettagli

Gruppo Stevan Elevatori Via Enrico Fermi 9, 37026 Settimo di Pescantina (VR)

Gruppo Stevan Elevatori Via Enrico Fermi 9, 37026 Settimo di Pescantina (VR) ADEGUAMENTO IMPIANTI ALLA NORMATIVA VIGENTE La Direttiva UNI EN 81-80 È ormai imminente il completo recepimento in Italia della Direttiva UNI EN 81-80 che indica in oltre 70 punti tutti i pericoli significativi

Dettagli

1 Introduzione... 4. 2 Misura del diametro ruote procedura manuale... 5. 2.1 Procedura per la misura del diametro ruote... 5

1 Introduzione... 4. 2 Misura del diametro ruote procedura manuale... 5. 2.1 Procedura per la misura del diametro ruote... 5 2 di 11 INDICE 1 Introduzione... 4 2 Misura del diametro ruote procedura manuale... 5 2.1 Procedura per la misura del diametro ruote... 5 3 Misura del diametro ruote ricalibrazione automatica... 8 4 Misura

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Individuazione delle soglie di Attenzione Allerta Allarme da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Piano di Protezione Civile di S. Maria Maddalena di Ripoli in comune di San Benedetto

Dettagli

PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO DI REGGIO CALABRIA

PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO DI REGGIO CALABRIA PIANO DI RISCHIO DELL AEROPORTO DI REGGIO CALABRIA Il Piano di Rischio redatto dal Comune di Reggio Calabria è conforme ai requisiti di seguito riportati: 1) Tipologie di Rischio I rischi si articolano

Dettagli

CONSIDERAZIONI GENERALI

CONSIDERAZIONI GENERALI CONSIDERAZIONI GENERALI FUNZIONI DELLE FONDAZIONI La funzione delle fondazioni è quella di trasferire i carichi provenienti dalla struttura in elevazione al terreno sul quale l edificio poggia. La scelta

Dettagli

M4 /Linea Lorenteggio - Linate Cantieri asse «San Cristoforo - Segneri»

M4 /Linea Lorenteggio - Linate Cantieri asse «San Cristoforo - Segneri» M4 /Linea Lorenteggio - Linate Cantieri asse «San Cristoforo - Segneri» 23 marzo 2015 2 Il progetto La Linea M4 della metropolitana di Milano collega direttamente il centro della città con: quartiere Forlanini

Dettagli

QUALITÀ, ASSISTENZA, MANUTENZIONE... UNA RICETTA PER SODDISFARE AL MEGLIO LE ESIGENZE DEI CLIENTI.

QUALITÀ, ASSISTENZA, MANUTENZIONE... UNA RICETTA PER SODDISFARE AL MEGLIO LE ESIGENZE DEI CLIENTI. Sicuri e protetti. QUALITÀ, ASSISTENZA, MANUTENZIONE... UNA RICETTA PER SODDISFARE AL MEGLIO LE ESIGENZE DEI CLIENTI. SISTEMI ANTIFURTO ANTINTRUSIONE Realizzati per garantire la protezione del bene e

Dettagli

PMV. Sistema Tranviario di Mestre-Venezia Situazione Lavori e Prospettive Nuove Linee. Ing. Massimo Diana Progetti Speciali PMV

PMV. Sistema Tranviario di Mestre-Venezia Situazione Lavori e Prospettive Nuove Linee. Ing. Massimo Diana Progetti Speciali PMV Ingegneriaed economia disistema nel TrasportoPubblicoLocaleavia guidata. Sistema Tranviario di Mestre-Venezia Situazione Lavori e Prospettive Nuove Linee Ing. Massimo Diana Progetti Speciali Coordinato

Dettagli

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA Ordine degli Ingegneri della provincia di Taranto Corso di specializzazione in prevenzione incendi ai sensi della Legge 818/1984 e del D.M. 25/3/1985 MODULO C Tecnologie dei materiali e delle strutture

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Newsletter n.83 Gennaio 2011

Newsletter n.83 Gennaio 2011 Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo

Dettagli

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 PALAZZO DELLA REGIONE A CRETA, GRECIA

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 PALAZZO DELLA REGIONE A CRETA, GRECIA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 PALAZZO DELLA REGIONE A CRETA, GRECIA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 Palazzo della Regione a Creta, Grecia 1. DESCRIZIONE DELL'EDIFICIO Tipologia Uffici amministrativi regionali

Dettagli

Famiglia Coradia MERIDIAN

Famiglia Coradia MERIDIAN Famiglia Coradia MERIDIAN Marzo 2011 CORADIA MERIDIAN Il nuovo volto del trasporto regionale: l'innovazione al servizio del passeggero P 1 Alta capacità Media capacità Coradia Meridian: una famiglia di

Dettagli

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO PROPOSTA PER PERCORSO FORMATIVO: Corso di formazione per operatori e preposti addetti alle pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano

Dettagli

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013

Dettagli

BRIANZA EXPO LINEA MILANO BOVISA SEVESO ASSO

BRIANZA EXPO LINEA MILANO BOVISA SEVESO ASSO BRIANZA EXPO LINEA MILANO BOVISA SEVESO ASSO NUOVA FERMATA DI BRUZZANO/BRUSUGLIO 1. spostamento della fermata di circa 500 m verso nord; 2. realizzazione di due banchine di 250 m, alte 55 cm sul p.f.,

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

10 intersezioni e 1 sezione stradale. 12 sezioni in ingresso

10 intersezioni e 1 sezione stradale. 12 sezioni in ingresso La ricostruzione dei regimi di traffico veicolare lungo gli assi della rete viaria di Vimercate ha reso necessaria in fase preliminare l esecuzione di una campagna di rilevamento del traffico corredata

Dettagli

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Il sottoscritto.progettista delle opere suddette, nato

Dettagli

INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8

INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8 2/6 INDICE 1 DESCRIZIONE DELL OPERA... 3 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 3 MATERIALI... 7 4 TRAVE IN C.A. - ANALISI DEI CARICHI... 8 5 CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI TRAVE... 9 6 CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI

Dettagli

IL SERVIZIO STRABUS EFFICIENTAMENTO DELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI URBANE E DEI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO

IL SERVIZIO STRABUS EFFICIENTAMENTO DELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI URBANE E DEI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO IL SERVIZIO STRABUS EFFICIENTAMENTO DELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI URBANE E DEI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO STRABUS Aspetti generali (1) Il servizio STRABUS permette di analizzare e valutare lo stato

Dettagli

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE RELAZIONE SULLE INTERFERENZE 1. PREMESSA Il tipo di lavorazione prevalente, prevista nel presente progetto, consiste nella posa di tubazioni in ghisa o acciaio, di diversi diametri, fino al DN150, su strade

Dettagli

Deliverable 2.2.1. Report on Park & Ride actions in Bologna. Report sugli interventi Park & Ride a Bologna

Deliverable 2.2.1. Report on Park & Ride actions in Bologna. Report sugli interventi Park & Ride a Bologna Deliverable 2.2.1 Report on Park & Ride actions in Bologna Report sugli interventi Park & Ride a Bologna INTRODUZIONE Le politiche locali di gestione della mobilità hanno fra i principali obiettivi l incentivazione

Dettagli

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali 1 A.S. 2012 13 Bisogni educativi speciali. Documento pubblicato il 23.4.2013 1. Premessa A titolo di

Dettagli

INDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie

INDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie INDICE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI IMPIANTI A FUNE... 2 1.1 Definizione di impianto a fune... 2 1.2 Tipologie di impianto... 3 1.3 Funzionamento degli impianti a fune... 6 1.4 Normativa per la costruzione

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli