U.O. Sanità Animale Programmazione attività 2019

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1 Pag. 1 di 20 U.O. Sanità Animale Programmazione attività 2019 Le prestazioni e i servizi di Sanità Animale che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, sono quelli stabiliti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e riguardano la: - profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali - sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive diffusive animali - sorveglianza sui concentramenti e spostamenti animali - predisposizione di sistemi di risposta ad emergenze epidemiche delle popolazioni animali - sistema informativo per il controllo delle aziende zootecniche su anagrafe nazionale - igiene urbana veterinaria e controllo delle popolazioni sinantrope - lotta al randagismo e controllo del benessere degli animali d affezione - controllo episodi di morsicatura da animali e aggressioni da cani - prevenzione e controllo zoonosi - controllo delle popolazioni selvatiche ai fini della tutela della salute umana e dell equilibrio fra uomo animale e ambiente Questi compiti vengono svolti da una Unità Operativa appartenente al Dipartimento di Sanità Pubblica ed inserita nel Programma di Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria. Questa eroga le proprie prestazioni su tutto il territorio aziendale, prevalentemente presso allevamenti o strutture di ricovero di animali, tramite venti veterinari, un tecnico della prevenzione e un operatore tecnico, dislocati in sei uffici. Per facilitare i rapporti con gli Enti territoriali e con gli utenti, ad ogni veterinario vengono assegnati dei territori di competenza che generalmente coincidono con quelli comunali e che vengono ruotati periodicamente. Le prestazioni che la Sanità Animale deve garantire si possono suddividere in: di tipo programmato derivanti da una richiesta dell utente derivanti da situazioni di emergenza e sono stabilite da normative e da piani comunitari, nazionali e regionali. Per realizzare tutto questo l Unità Operativa si è dotata di un piano di lavoro annuale che è stato declinato a livello dei singoli operatori tramite piani individuali e, per le attività programmabili, di un calendario degli interventi a cui attenersi. Per quanto riguarda l attività di controllo ufficiale, programmata sulla base dell analisi del rischio e secondo le indicazioni ministeriali, verrà espletata attraverso visite di audit ed ispezioni e riguarderà il sistema di identificazione e registrazione degli allevamenti bovini, ovi-caprini, suini, equidi, apiari, lagomorfi ed altre specie, la valutazione dei requisiti di biosicurezza degli allevamenti suini, avicoli e stalle di sosta e la gestione e le strutture degli impianti di ricovero per cani e gatti. Questa attività, effettuata con l impiego di manuali e liste di riscontro predisposte dal Ministero della Salute e dalla Regione Emilia Romagna, costituisce un prodotto soggetto a controllo di qualità interno con standard prefissati e, al fine di migliorare la qualità e la coerenza dei controlli, è sottoposta a supervisioni da parte del Direttore dell U.O., a un audit Aziendale e quest anno ad un audit Regionale.

2 Pag. 2 di 20 Nei capitoli che seguono sono riportate in dettaglio le prestazioni previste per l anno SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E 1.1 Piano di sorveglianza tubercolosi, brucellosi, leucosi bovina enzootica negli allevamenti bovini Le decisioni 2003/164/CE, 2003/177/CE e 2007/174/CE, riconoscono la Regione Emilia-Romagna territorio ufficialmente indenne nei confronti della BRUCELLOSI, della LEUCOSI BOVINA ENZOOTICA e della TUBERCOLOSI BOVINA. Per mantenere questo stato sanitario è essenziale garantire un continuo controllo sia nella fase di movimentazione che nel controllo periodico delle strutture di concentramento degli animali, in quanto elemento fondamentale per garantire la prevenzione, la sorveglianza sulla diffusione delle infezioni, la rintracciabilità degli animali e delle loro produzioni, la protezione degli allevamenti a tutela del benessere animale e del patrimonio zootecnico e delle qualifiche sanitarie acquisite, nonché a salvaguardia della sicurezza alimentare e protezione dalle zoonosi mantenere lo stato sanitario del patrimonio bovino della regione Emilia-Romagna, raggiunto attraverso l applicazione dei piani di eradicazione della BRC, della LBE e della TBC. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E sottoporre a prove diagnostiche gli allevamenti bovini della provincia secondo la tabella sottostante: BRUCELLOSI LEUCOSI Bovini Bufalini produzione latte e 2 campioni latte di massa in ogni allevamento distanziati di 6 mesi 2 campioni latte di massa in ogni allevamento distanziati di 6 mesi (stesso campione di BRC) Bovini e Bufalini Riproduzione e linea vacca vitello 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi, nel 33% degli allevamenti 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi (stesso campione di BRC), nel 33% degli allevamenti Bovini e Bufalini ingrasso Introduzione esclusivamente di soggetti scortati da certificati sanitari Introduzione esclusivamente di soggetti scortati da certificati sanitari

3 Pag. 3 di 20 TUBERCOLOSI 1 intradermo tbc semplice su tutti i soggetti di età superiore ai 24 mesi, nel 33% degli allevamenti 1 intradermo tbc semplice su tutti i soggetti di età superiore ai 24 mesi, nel 33% degli allevamenti Introduzione esclusivamente di soggetti scortati da certificati sanitari Tipo controllo BRUCELLOSI LEUCOSI TUBERCOLOSI Allevamenti da ingrasso che movimentano verso altri allevamenti da ingrasso 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi nel 33% degli allevamenti 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > 24 mesi nel 33% degli allevamenti 1 intradermo tbc semplice su tutti i soggetti di età superiore ai 24 mesi, nel 33% degli allevamenti Controllo sulle movimentazioni Tutti i bovini introdotti in allevamenti da latte o da riproduzione extraregionali o da stalle di provenienza regionali sosta controlli documentali di identità BRUCELLOSI LEUCOSI TUBERCOLOSI e 1 controllo su tutti i soggetti introdotti 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > a 12 mesi* 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > a 12 mesi 1 intradermo tbc su tutti i soggetti di età > a 42 giorni target: 311 allevamenti bovini da latte (17 a zero capi) 390 linea vacca vitello (74 a zero capi) 53 riproduzione (9 a zero capi) 64 ingrasso (24 a zero capi) 1 vitello a carne bianca 1 controllo su tutti i soggetti introdotti 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > a 12 mesi* 1 campione di sangue su tutti i soggetti di età > a 12 mesi 1 intradermo tbc su tutti i soggetti di età > a 42 giorni

4 Pag. 4 di 20 PIANI RISANAMENTO DI TBC Allevamenti da latte Allevamenti da riproduzione TOTALE BRC/LBE Attività su richiesta stimata in base allo storico CONTROLLO INTRODOTTI CAPI N. TBC BRC/LBE Piano di sorveglianza della brucellosi negli allevamenti ovicaprini La Decisione 2011/277/UE riconosce la Regione Emilia-Romagna territorio ufficialmente indenne da brucellosi (Brucella melitensis). Il mantenimento di tale qualifica è ottenuto attraverso il controllo periodico sugli allevamenti, al fine di garantire la sorveglianza sulla diffusione dell infezione e la rintracciabilità degli animali e delle loro produzioni. mantenere lo stato sanitario del patrimonio ovino e caprino della Regione Emilia-Romagna attraverso l applicazione dei piani di sorveglianza della Brucellosi ovina e caprina. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E sottoporre a prove diagnostiche gli allevamenti ovicaprini della provincia secondo i seguenti criteri: controllo sierologico individuale di tutti i capi di età superiore a 6 mesi con cadenza biennale, negli allevamenti con ovini e caprini da riproduzione e negli allevamenti da autoconsumo situati in aziende che detengono bovini da riproduzione, in fattorie didattiche e in agriturismi; controllo sierologico individuale di tutti i capi di età superiore ai 6 mesi, in almeno il 25% degli allevamenti da autoconsumo; controllo sierologico negli ultimi 90 giorni prima della partenza di tutti gli ovini e caprini, di età superiore a sei mesi, che vengono trasportati per ragioni di pascolo o transumanza. target: tipologia allevamento Autoconsumo 145 Latte/carne/misto 173 Totale 318 n. allevamenti

5 Pag. 5 di 20 tipologia allevamento Latte carne - misto n. allevamenti 74 Autoconsumo Piano di sorveglianza encefalopatie spongiformi trasmissibili Dal 1990 la Comunità ha adottato una serie di misure al fine di tutelare la salute dell'uomo e degli animali dal rischio della Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE). Si tratta di una malattia neurologica di tipo degenerativo ad esito costantemente fatale che colpisce i bovini. La malattia in questi animali si ipotizza abbia avuto origine da alimenti contenenti farine di ossa e carne. La BSE rientra nel gruppo delle "Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili" (TSE) provocate da agenti non classificabili come virus o batteri. In questo gruppo di malattie rientrano anche la Scrapie degli ovicaprini e la malattia di Creutzfeldt-Jacob dell'uomo. Data la gravità dei rischi che alcune TSE presentano per la salute umana e animale, è opportuno adottare norme specifiche per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di tali malattie. Il territorio nazionale è attualmente indenne. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E mantenere i requisiti richiesti dalla normativa comunitaria per la dichiarazione di Stato a rischio trascurabile di BSE secondo la categorizzazione dei Paesi di cui alla Decisione della Commissione. 2007/453/CE. Attuare la sorveglianza attiva controllando le cause di morte e sottoponendo a prelievo di obex : tutti i bovini - bufalini di età superiore ai 48 mesi morti in allevamento o durante il trasporto (1); tutti gli ovicaprini di età superiore ai 18 mesi morti in allevamento o durante il trasporto; (1) con le esclusioni di cui alla Dec. 2008/908/CE e nota ministeriale DGSA n del 17/02/2009, riguardanti bovini provenienti da alcuni Stati Membri e dai Paesi Terzi, per i quali vengono applicati i 24 mesi). target: 799 allevamenti bovini e bufalini (con almeno un capo in allevamento) 254 allevamenti ovicaprini (con almeno un capo in allevamento)

6 Pag. 6 di 20 L attività è svolta su richiesta da parte dell allevatore / trasportatore pertanto la programmazione si basa su stime n. capi da specie sottoporre a prelievo obex bovini 852 ovicaprini Piano di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi degli ovini Tra il 2004 e il 2014 sono stati registrati in Emilia-Romagna 24 focolai di TSE, con abbattimento e relativo indennizzo di oltre 1500 capi ovini. La maggior parte dei focolai si è verificata in greggi non aderenti al piano regionale di selezione genetica. In Regione Emilia-Romagna si è stabilita la necessità, al fine di tutelare la salute umana e animale, di intensificare la selezione genetica alle TSE degli ovini, estendendo l obbligo di adesione al piano a tutte le aziende con allevamenti ovini ad esclusione di quelle registrate in BDN con orientamento produttivo autoconsumo. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E Incrementare la frequenza dei caratteri di resistenza genetica alle TSE nella popolazione ovina al fine di: a) contribuire alla tutela della salute umana ed animale; b) concorrere al controllo delle TSE degli ovini; c) concorrere alla creazione di aziende ovine a basso rischio di TSE.. - Sottoporre a controllo clinico almeno una volta all anno, il 100% degli allevamenti ovini commerciali ( non abbiamo greggi elevato merito genetico) del territorio della provincia, che vengono sottoposti a risanamento biennale per brucellosi Sono esclusi gli allevamenti da autoconsumo o i cui animali sono destinati ad attività diverse dalla riproduzione o dalla produzione di alimenti. - genotipizzare tutti i riproduttori maschi ed i nuovi nati destinati alla monta negli allevamenti ovini sottoposti al piano. target: 33 allevamenti con capi ovini nella provincia. 33 allevamenti con capi ovini nella provincia

7 Pag. 7 di Piano di sorveglianza della blue tongue La Febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) è una malattia virale degli ovini e altri ruminanti, trasmessa da artropodi vettori, attualmente presente con diversi sierotipi in Italia ed altri paesi UE, determinando limitazioni nel commercio degli animali ed embrioni. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E Individuazione precoce della presenza dei vettori (Culicoides spp), della circolazione virale e/o della presenza di animali viremici, secondo quanto disposto dal piano di sorveglianza predisposto dal CESME (Centro di referenza per le malattie esotiche). - Controlli sierologici mensili dei bovini sentinella negli allevamenti individuati come idonei, al fine di rilevare precocemente eventuali sieroconversioni. - Verifica settimanale della eventuale presenza di insetti vettori (Culicoides imicola ed altri Culicoides spp) catturati mediante trappola fissa. - Attività di vigilanza e controllo sulle introduzioni di capi da aree in restrizione per sierotipi diversi da BTV1 e 4 target: 16 allevamenti bovini sentinella 1 allevamento bovino in cui viene dislocata la trappola fissa ad ultravioletti 2880 controlli sierologici e 52 controlli entomologici 1.6 Paratubercolosi bovina. piano per il controllo e per l assegnazione della qualifica sanitaria. Il rapporto della Commissione Europea SANCO/B3/R16/2000 adottato il 21 marzo 2000 auspica lo sviluppo di strumenti atti a eradicare la Paratubercolosi bovina dalla popolazione animale. La predisposizione di piani di controllo è finalizzata alla certificazione export dei prodotti a base di latte. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E Assegnare/mantenere per tutti gli allevamenti bovini da riproduzione una qualifica sanitaria, secondo le previsioni delle linee guida nazionali per permettere la certificazione per il commercio consapevole degli animali e dei loro prodotti. - rilevazione, su segnalazione di sospetto, della presenza di casi clinici di paratubercolosi bovina,conferma del sospetto tramite esame feci in PCR, disporre la macellazione obbligatoria dei casi confermati ed effettuare controlli sierologici sui restanti capi di età superiore ai 36 mesi ; - divieto di movimentazione di bovini sieropositivi verso altri allevamenti da riproduzione;

8 Pag. 8 di 20 - assegnazione di qualifica sanitaria superiore a PT0, su domanda dell allevatore e registrazione della stessa in BDN con verifica annuale dei requisiti per il mantenimento. - Verifica requisiti mantenimento qualifica PT0 in occasione attività di risanamento triennale TBC. target: Tutti gli allevamenti bovini da riproduzione della provincia 55 verifiche per mantenimento qualifiche superiori a PT0 1.7 Piano di sorveglianza della malattia vescicolare dei suini (MVS), peste suina classica (PSC) e malattia di Aujeszky (MA) In Emilia-Romagna la sorveglianza della Malattia Vescicolare del Suino (MVS), della Peste Suina Classica (PSC) e della Malattia di Aujeszky (MA) negli allevamenti suini vengono svolte contestualmente per ottimizzare l'impiego delle risorse. Il piano regionale di sorveglianza deve soddisfare le disposizioni relative ai diversi programmi nazionali. La sorveglianza delle tre malattie prevede l'applicazione costante di misure di biosicurezza negli allevamenti e l'esecuzione di verifiche e di controlli periodici dello stato sanitario dell'allevamento. mantenere i requisiti richiesti dalla normativa comunitaria per l'accreditamento della Regione Emilia-Romagna per MVS e l'indennità da PSC integrati con il piano di controllo e di eradicazione della MA. Ambito di Vigilanza e SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E sottoporre a test sierologico tutti gli allevamenti suini da riproduzione ed un numero di allevamenti da ingrasso stabilito ogni anno con nota RER, situati sul territorio provinciale. Tipologia di Riproduzione a ciclo Riproduzione ciclo chiuso allevamento: aperto Ingrasso n. riproduttori < >20 <12 >12 0 presenti: cadenza prelievi: Annuale* Annuale* Semestrale Semestrale Semestrale Semestrale n. suini da prelevare Tutti 18 Prev.10% Tutti Prev.10% Prev.5% (*) Semestrale negli allevamenti indenni da MA Tipologia produttiva Num. suini da prelevare Allevamento da ingrasso ad alto turnover (HTO) Prev.5%

9 Pag. 9 di 20 Controllo anagrafe Cadenza prelievi Matrici Annuale virologico bimestrale e sierologico semestrale Sangue + un pool di feci raccolto dalle diverse strutture dell azienda target: tutti gli allevamenti suinicoli da riproduzione (22) ed un numero di allevamenti da ingrasso stabilito con nota regionale (anno 2019, 8 allevamenti), aventi sede sul territorio provinciale 30 allevamenti suinicoli con campioni 1.8 Piano nazionale di controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina La maggior parte dei Paesi europei ha raggiunto la qualifica di indenne per malattia di Aujeszky (MA). Nelle Regioni italiane a vocazione suinicola tale qualifica è in corso di conseguimento; il ritardo nel conseguire l indennità potrebbe determinare significative penalizzazioni per il comparto produttivo suinicolo, in quanto la normativa comunitaria non consente la movimentazione di suini da territori con status sanitario inferiore verso territori indenni. L applicazione del Piano di controllo di cui al D.M. 1 aprile 1997 ha determinato sul territorio della regione Emilia-Romagna una forte riduzione della sieroprevalenza della Malattia di Aujeszky. eradicazione della MA negli allevamenti suini sul territorio della Regione Emilia Romagna. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E - sottoporre a test sierologico tutti gli allevamenti suini da riproduzione ed un numero di allevamenti da ingrasso stabilito ogni anno con nota Regionale, situati sul territorio provinciale. - sottoporre a test sierologico gli allevamenti da ingrasso non soggetti a piano sorveglianza MVS PSC; Tipologia di allevamento: Cadenza prelievi per mantenimento qualifica Num. suini da prelevare Ingrasso Semestrale Come da tabella per prevalenza almeno 5% Sede campionamento Allevamento o macello frequenza e numerosità del campionamento secondo le Linee guida regionali per la eradicazione della MA dagli allevamenti suini della regione

10 Pag. 10 di 20 Emilia-Romagna. target: i prelievi devono essere effettuati in tutti gli allevamenti da riproduzione (22) e tutti gli allevamenti da ingrasso con almeno 30 capi (37) esclusi gli svezzamenti (7) ed i familiari (68). Questi ultimi sono soggetti ad un monitoraggio su base campionaria. 118 controlli con 4000 campioni Ai fini del mantenimento della qualifica, gli allevamenti devono essere sottoposti a prelievi semestrali, oppure a fine ciclo nel caso effettuino il tutto pieno / tutto vuoto 1.9 Piano di applicazione delle misure sanitarie per il territorio regionale relative all influenza aviare L Influenza Aviaria in entrambe le forme di patogenicità alta (HPAI) e bassa (LPAI) è fonte di notevole preoccupazione, sia per la gravità zooeconomica, sia per il rischio zoonosico. L ultima epidemia di HPAI che ha coinvolto tutte le tipologie produttive con notevoli danni economici, diretti e indiretti soprattutto a carico delle filiere dei tacchini, delle anatre e delle galline ovaiole si è verificata nel 2017 e ha coinvolto anche allevamenti della nostra Regione. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E rilevare precocemente la presenza del virus influenzale nella popolazione avicola al fine di contrastarne efficacemente la diffusione. Sottoporre i centri di svezzamento avicolo a monitoraggio sierovirologico e clinico, 5 allevamenti familiari all aperto e 4 allevamenti di tacchini accasati a sessi misti a monitoraggio virologico secondo le indicazioni regionali. Effettuare i controlli sull applicazione delle misure di biosicurezza previsti dall OM 26/8/2005 prorogata dal DM 13/12/2018 target: allevamenti avicoli sul territorio della nostra provincia. Per il monitoraggio sierovirologico, 5 centri di svezzamento avicolo e 4 allevamenti di tacchini qualora dovessero accasare a sessi misti. Per il monitoraggio virologico 5 allevamenti familiari. a) Monitoraggio sierovirologico L attività viene svolta mensilmente in tutti i centri di svezzamento attivi, risulta pertanto non soggetta a programmazione. Il monitoraggio virologico avrà luogo 2 volte l anno, in autunno ed in primavera in corrispondenza delle migrazioni dell avifauna selvatica secondo il dettato del Piano di sorveglianza 2019 b) Verifica requisiti di biosicurezza 9 verifiche

11 Pag. 11 di Programmi di controllo delle salmonellosi negli allevamenti di riproduttori, ovaiole, polli da carne gallus gallus e negli allevamenti di tacchini da riproduzione e da ingrasso (PNCS). Le salmonellosi sono ancora causa di frequenti e a volte gravi episodi di tossinfezione alimentare nell uomo, per questo sono stati predisposti Piani nazionali che definiscono le modalità dei controlli finalizzati alla riduzione della prevalenza dell infezione negli allevamenti avicoli SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E riduzione dei sierotipi rilevanti di Salmonelle negli allevamenti avicoli di polli riproduttori, ovaiole, polli da carne e tacchini da ingrasso e riproduzione secondo quanto previsto dalle indicazioni comunitarie riportate nel Piano nazionale di controllo delle Salmonellosi negli avicoli. riduzione della prevalenza dei sierotipi di Salmonella rilevanti per la salute pubblica all 1% o meno per i gruppi di riproduttori e di polli da carne Gallus gallus e per i tacchini da riproduzione e da ingrasso; al 2% o meno nei gruppi di ovaiole in deposizione. Target: 8 strutture produttive Il PNCS e obbligatorio, su tutto il territorio nazionale, per i gruppi degli allevamenti avicoli a carattere commerciale indipendentemente dalla capacità delle seguenti specie e orientamenti produttivi. Incubatoi Riproduttori Gallus gallus Ovaiole Gallus gallus; Polli da carne Gallus gallus; Tacchini da riproduzione; Tacchini da ingrasso. Sono esentati dall obbligo di applicazione del PNCS solo gli allevamenti familiari, come definiti dal DM a) Monitoraggio microbiologico: su 8 strutture b) Verifica requisiti di biosicurezza: 9 controlli su 8 strutture 1.11 Sorveglianza malattie degli organismi acquatici Nel nostro territorio l attività di acquacoltura costituisce una realtà marginale a differenza del territorio regionale che ospita numerose acquacolture che allevano pesci, crostacei o molluschi bivalvi eduli di specie sensibili a malattie di grande impatto economico. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E PROFILASSI AI FINI garantire mediante controlli ufficiali la sanità degli organismi acquatici allevati e le qualifiche sanitarie per alcune malattie di interesse comunitario nelle aziende di acquacoltura, anche in previsione dell'eventuale riconoscimento di indennità territoriali finalizzate ad incrementare le opportunità di libero scambio dei prodotti dell'acquacoltura.

12 Pag. 12 di 20 DELLA ERADICAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E Dare attuazione alle Linee guida regionali per quanto riguarda la fase autorizzativa delle acquacolture già in attività e delle nuove aziende secondo procedura e modulistica stabilite e con criterio di uniformità. Verificare i programmi di sorveglianza sanitaria implementati dalle aziende sulla base di una valutazione del rischio approvata, ed effettuare i controlli ufficiali che saranno programmati sulla base della medesima valutazione del rischio.. Target: 17 impianti di acquacoltura suddivisi in 6 bacini, 1 bacini/sistemi a ricircolo, 1 gabbie/acque recintate, 5 vasche/raceway, 4 altri metodi. Attività svolta su richiesta dell interessato, non soggetta a programmazione. Nell anno 2018 sono state effettuate verifiche per l acquisizione di autorizzazione Regionale in 2 impianti. 2. CONTROLLO DELLA BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI 2.1 Controllo ufficiale per la biosicurezza negli allevamenti suini Le aziende suinicole, per mantenere o acquisire l'accreditamento per malattia vescicolare (MVS), la qualifica di indenni da Malattia di Aujeszky o la qualifica di azienda in condizioni di stabulazione controllata ai fini del controllo della trichinellosi, devono possedere requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza stabiliti da specifiche norme CONTROLLO DELLA BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI garantire l adempimento, da parte delle aziende del comparto suinicolo, ai requisiti di biosicurezza richiesti dalla normativa comunitaria e nazionale per il riconoscimento dello status di aziende in condizioni di stabulazione controllata ai fini della trichinosi, per l'accreditamento dell'indennità da MVS e per la qualifica dell'indennità da Malattia di Aujeszky. sottoporre a controllo annuale in merito all applicazione delle misure di biosicurezza ed all accertamento delle caratteristiche necessarie per l attribuzione ed il mantenimento della qualifica di allevamento ufficialmente esente da trichinella, tutti gli allevamenti da riproduzione e quelli da ingrasso con consistenza superiore ai 29 capi, aventi sede nel territorio della provincia. Target: Tutti gli allevamenti suinicoli destinati alla produzione di alimenti per l uomo presenti nella provincia, esclusi quelli destinati all autoconsumo (sino a quattro capi).

13 Pag. 13 di allevamenti divisi in 22 da riproduzione e 37 da ingrasso. Dai sopralluoghi sono esonerati gli allevamenti familiari e gli ingrassi con capacità < a 30 capi. 2.2 Controllo ufficiale per la biosicurezza nelle stalle di sosta Le stalle di sosta rivestono una notevole importanza epidemiologica nel contenimento della diffusione delle malattie infettive del bestiame e per questa ragione devono rispondere a requisiti strutturali e gestionali di biosicurezza fissati dalla normativa. Il controllo veterinario, ha l obiettivo di ridurre il rischio di diffusione delle malattie infettive garantendo la presenza ed il mantenimento dei requisiti di biosicurezza, la rintracciabilità delle partite di animali che vi transitano, nonché la certificazione del loro stato sanitario. CONTROLLO DELLA BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI Ridurre il rischio di diffusione e persistenza delle malattie infettive. sottoporre a verifica annuale dei requisiti strutturali il 100% delle stalle di sosta aventi sede sul territorio della provincia. Eseguire controlli mensili sia sulla documentazione che sugli animali nel 100% delle stalle di sosta attive aventi sede sul territorio della provincia. Target: tutte le stalle di sosta da allevamento e da macello avente sede sul territorio della provincia. 7 strutture per un totale di 64 controlli (57 mensili e 7 annuali). 3. CONTROLLO UFFICIALE SUL SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEI BOVINI, OVICAPRINI, SUINI, EQUIDI, APIARI, LAGOMORFI ED ALTRE SPECIE (ANAGRAFE ZOOTECNICA) L'Anagrafe Zootecnica è basata su un sistema di identificazione e registrazione delle Aziende zootecniche, degli allevamenti e degli animali, previsto dalla UE. Il sistema ha le finalità di: garantire la tracciabilità e la rintracciabilità degli animali e dei loro prodotti; garantire la tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico (costituzione di reti di epidemio-sorveglianza); rappresentare la fonte di informazioni essenziale per la programmazione e l esecuzione dei controlli; assicurare l erogazione ed il controllo dei regimi di aiuto comunitari; fornire il necessario supporto per la trasmissione di informazioni ai consumatori.

14 Pag. 14 di 20 Le informazioni relative all azienda: codice aziendale, indirizzo, georeferenziazione, orientamento produttivo e tecnica produttiva vengono registrate in Banca Dati Nazionale (BDN), previa acquisizione di una serie di informazioni fornite dall allevatore. CONTROLLO SULL ANAGRAFE ZOOTECNICA Verificare la correttezza dei processi operati dall allevatore, di identificazione e registrazione delle aziende, degli allevamenti e degli animali, al fine di tutelare la salute pubblica, la sanità animale e di costituire la rete di epidemio-sorveglianza. Verificare la corretta registrazione in BDN delle coordinate geografiche di almeno il 99 % delle aziende, a cui è stato assegnato un codice aziendale come da D.P.R. 317/96 e s.m.i., con allevamenti di bovini, ovi-caprini, suini, equidi, avicoli, api e ittici, lagomorfi ed altre specie. Verificare l applicazione delle norme previste dal sistema di identificazione e registrazione, in base al il protocollo tecnico per la categorizzazione degli allevamenti basata sul rischio. Target: 3% delle aziende con allevamenti bovini attivi con un numero di capi > 0; 3% delle aziende con allevamenti ovicaprini, attivi con un numero di capi > 0 e che rappresentino almeno il 5% del totale dei capi presenti sul territorio; 1% delle aziende con allevamenti suini attivi con un numero di capi > 0; e in almeno il: 5% delle aziende aperte con allevamenti di equidi attivi; 1% degli allevamenti apistici situati sul territorio di competenza; 1% degli allevamenti di lagomorfi ed altre specie. selezionate secondo criteri di inclusione definiti. gli allevamenti avicoli saranno sottoposti a controllo sulla base dell analisi del rischio. Allevamenti bovini N 32 Allevamenti ovi-caprini N 11 Allevamenti suini N 2 Allevamenti equini N 58 Allevamenti di api N 11 Allevamenti di lagomorfi ecc. N 1 4. CONTROLLO VETERINARIO CORRELATO ALL IGIENE URBANA 4.1 Igiene urbana veterinaria Nella società gli animali d'affezione sono diventati parte integrante della nostra vita e sempre più spesso considerati a tutti gli effetti componenti del nucleo familiare. Quasi una famiglia italiana su due convive con un animale domestico e più di una su tre con un cane o un gatto. Il positivo aumento della sensibilità nei confronti degli animali è stato solo in parte accompagnato da una progressiva consapevolezza dei diritti dell'animale e dei doveri del proprietario che vive in compagnia di un animale domestico d'affezione. E' quindi importante attuare le disposizioni atte ad assicurare il benessere degli animali, evitarne utilizzi riprovevoli, verificarne l'identificazione, incentivare le Attività assistite con animali (AAA) per

15 Pag. 15 di 20 l assistenza di anziani e bambini, al fine di giungere a modalità di corretta convivenza tra le persone e gli animali, nel rispetto delle esigenze sanitarie e ambientali. Per raggiungere le suddette finalità oltre alle modalità di detenzione degli animali d'affezione, sono rilevanti le metodiche del commercio e dell'allevamento degli animali da compagnia, le condizioni di svolgimento degli spettacoli con animali, ivi compresa l'attività circense, il controllo delle popolazioni di animali sinantropi o selvatici che, in assenza di predatori specifici, si sono notevolmente riprodotte nelle città (piccioni e gabbiani) e nelle nostre campagne (nutrie). Ai fini della tutela delle persone, degli animali e dell'ambiente è necessario prevenire e perseguire l'utilizzo e la detenzione di esche o di bocconi avvelenati. CONTROLLO VETERINARIO CORRELATO ALL IGIENE URBANA Tutelare la salute pubblica, il benessere degli animali d'affezione e degli animali utilizzati in spettacoli e l'ambiente, tramite la promozione di modalità corrette di convivenza tra persone e animali, nel rispetto delle esigenze sanitarie, ambientali e soprattutto di benessere degli animali, verificando le corrette modalità della detenzione, del commercio e dell'allevamento degli animali da compagnia, le condizioni di svolgimento di spettacoli con animali, compresa l'attività circense. In situazioni di alterato equilibrio di popolazioni animali selvatiche e sinantropiche libere nel contesto urbanizzato, mediante sopralluoghi, verifiche, monitoraggi, effettuare valutazioni, sia a supporto di decisioni di competenza delle pubbliche Amministrazioni, sia di efficacia rispetto ad azioni già intraprese. Effettuare i seguenti controlli o attività specialistiche secondo le modalità stabilite da Delibere e Linee Guida regionali: - Controlli per la verifica dell iscrizione all'anagrafe canina e l applicazione del microchip, unico sistema ufficiale d'identificazione, per ridurre il fenomeno del randagismo; - ispezioni presso le attività connesse al commercio di animali d'affezione quali negozi di vendita di animali, pensioni per animali, attività di toelettatura ed addestramento, nonché fiere e mercati che si avvalgono dell'esposizione di animali; - rilascio del passaporto europeo per cani, gatti e furetti o altre pertinenti certificazioni per i Paesi extraeuropei; - Visite sanitarie degli animali morsicatori ai fini della profilassi antirabbica e la contestuale Classificazione del rischio provocato da cani con aggressività non controllata, sia negli episodi di morsicatura sia su segnalazione, al fine di attivare idonei percorsi di gestione o recupero comportamentale degli animali, con registrazione del caso nel database Anagrafe regionale animali d'affezione; - in caso di sospetto avvelenamento, invio al laboratorio analisi, Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio, di esche sospette o di carcasse di animali deceduti, al fine dell'identificazione dell'eventuale sostanza venefica; - controllo nello svolgimento di gare di equidi e altri ungulati nel corso delle manifestazioni popolari e verificare i requisiti tecnici previsti, e le relative autorizzazioni, per la detenzione di animali, in

16 Pag. 16 di 20 particolare esotici, utilizzati nell'attività circense; - controlli su segnalazione di presunti maltrattamenti di animali; - rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sulla congruità e l'efficacia di programmi di gestione e controllo delle popolazioni di animali sinantropi quali colombi, gabbiani, ecc. - rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sull'efficacia della gestione e del controllo delle popolazioni di muridi e di altri animali infestanti quali le nutrie - realizzare programmi di informazione rivolti alla cittadinanza per l'attuazione di interventi sinergici volti al contenimento degli animali infestanti. - effettuare sopralluoghi, su richiesta di Amministrazioni Comunali o di altri enti per problemi igienico sanitari legati ad animali infestanti o sinantropi. Target: - rilascio del passaporto europeo per cani, gatti e furetti o altre pertinenti certificazioni per i Paesi extraeuropei ai proprietari che ne fanno richiesta. - controlli sanitari degli animali morsicatori segnalati, ai fini della profilassi antirabbica e la contestuale Classificazione del rischio provocato da cani con aggressività non controllata - applicazione microchip su richiesta del proprietario e iscrizione ARAA - in tutti i casi di sospetto avvelenamento, invio al laboratorio, di esche sospette o di carcasse di animali deceduti, - rilascio di pareri, su richiesta delle Amministrazioni, sulla congruità e l'efficacia di programmi di gestione e controllo delle popolazioni di animali sinantropi e di animali infestanti - effettuazione, su richiesta delle Amministrazioni Comunali o altri enti, di sopralluoghi per la valutazione di inconvenienti igienici legati alla presenza di animali infestanti/sinantropi - realizzazione di programmi di informazione rivolti alla cittadinanza per l'attuazione di interventi sinergici volti al contenimento degli animali infestanti. attività su richiesta non soggetta a programmazione 4.2 Interventi di prevenzione del randagismo e controllo della popolazione canina e felina La presenza di cani vaganti o randagi, abbandonati o di proprietà, oltre a mettere a rischio il benessere degli animali, determina situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza stradale e per l incolumità di persone ed animali, costituendo fattore di rischio per la diffusione di zoonosi. Anche l incontrollato incremento numerico delle colonie di gatti che vivono in libertà può causare rischi per il benessere degli stessi, per la sanità pubblica e per la fauna selvatica protetta. La Legge n. 281/1991 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo" ha demandato alle Regioni l istituzione dell anagrafe canina. La regione Emilia-Romagna già dal 1988 aveva normato in materia e con LR n. 27/2000 ha definito le competenze dei Comuni, delle province e

17 Pag. 17 di 20 delle Aziende USL, stabilendo i criteri per l identificazione degli animali d affezione, cani, gatti e furetti, mediante "microchip" e per la realizzazione di campagne di limitazione delle nascite. CONTROLLO VETERINARIO CORRELATO ALL IGIENE URBANA garantire le azioni necessarie alla limitazione del randagismo canino e felino con il fine della convivenza serena, a partire dai rischi sanitari legati all aggressività canina, alla vaganza per rischi di subire/causare incidenti, alla sovrappopolazione felina. - effettuare ispezioni al fine di verificare la conformità della gestione e delle strutture di ricovero dei cani e dei gatti e tutelare il benessere e la salute degli animali ospitati; - effettuare sterilizzazioni per la limitazione delle nascite dei gatti che vivono in libertà. In collaborazione con le associazioni zoofile ed animaliste non aventi fini di lucro, o singoli Volontari autorizzati, vengono attuati programmi motivati di sterilizzazione delle colonie feline regolarmente istituite. Gli interventi per la limitazione delle nascite sono effettuati presso gli ambulatori AUSL di Podenzano e di Borgonovo VT e presso l ambulatorio annesso al Gattile Municipale di Piacenza. Tutti gli interventi di sterilizzazione devono essere registrati nel data base Anagrafe Regionale Animali d Affezione. Target: - controllo ufficiale strutture di ricovero: 6 canili ed un gattile aventi sede nella provincia; - Sterilizzazioni per controllo delle nascite: gatti appartenenti a colonie regolarmente gestite, su richiesta dei Comuni. - C.U. sulle strutture di ricovero: Canili pubblici Gattili pubblici 1 controllo trimestrale 1 annuale 1 controllo trimestrale 1 annuale Volumi di attività programmati n. controlli in Azienda USL Canili pubblici 24 Gattili pubblici 4 - Sterilizzazione gatti di colonia: Valutazione del 100% delle richieste pervenute dai comuni della provincia ed esecuzione del numero di interventi indicato in tabella: ambulatorio Piacenza 75 Podenzano 180 Borgonovo V.T. 120 n. interventi

18 Pag. 18 di ATTUAZIONE PROGETTO REGIONALE SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI. SOTTOPROGETTO LEISHMANIOSI A livello mondiale si sta assistendo al rapido modificarsi di equilibri bio-geografici consolidati che aprono nuove situazioni di rischio ecologico e sanitario. Secondo la valutazione dello European Center for Disease Control (Ecdc) i cambiamenti climatici e ambientali potrebbero aumentare il rischio di malattie trasmesse da vettori in Europa e l espansione di patologie diffuse da insetti vettori. Numerosi studi sul clima predicono che in futuro molte parti d Europa diventeranno più calde e umide e questo potrà avere un impatto sui vettori di malattia. L attenzione su questo tema da parte delle Autorità sanitarie è alta e nell agosto 2013 è stato pubblicato dall OMS il nuovo report Regional framework for surveillance and control of invasive mosquito vectors and re-emerging vector-borne diseases, Alcune delle malattie infettive e diffusive a carattere zoonotico, come la Leishmaniosi, rivestono una particolare importanza per la loro intrinseca pericolosità e la loro diffusione; gli insetti vettore, Phlebotomus perniciosus e Phebotomus perfiliewi, sono ormai diffusi su tutto il territorio regionale. La Leishmaniosi è una zoonosi causata da un protozoo trasmesso da insetti ematofagi e il cane ne è il principale serbatoio. Dal 2007 la Regione Emilia-Romagna, allo scopo di mantenere sotto costante controllo la leishmaniosi canina, ha attivato un Piano regionale di controllo della malattia: da tali indagini è emersa una incidenza della malattia in costante e preoccupante aumento. ATTUAZIONE PROGETTO REGIONALE SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI. SOTTOPROGETTO LEISHMANIOSI Controllo della Leishmaniosi canina nel territorio della provincia attraverso un costante monitoraggio della presenza della zoonosi nella popolazione canina al fine della prevenzione della malattia nell uomo. Riduzione dell incidenza della leishmaniosi canina nelle strutture di ricovero per cani e sul territorio della provincia. - monitorare nei canili pubblici la presenza di cani infetti da leishmaniosi e del vettore di tale malattia (flebotomi). Classificare i canili pubblici in base agli esiti del monitoraggio. - raccogliere dati sulla presenza dell agente patogeno negli animali domestici di proprietà e sulla distribuzione dei suoi vettori. - In caso di segnalazione di casi umani autoctoni, definire il livello di rischio dell area interessata. Target: - Tutti i canili presenti nel territorio della Provincia di Piacenza (6). - In caso di segnalazione di casi incidenti/casi umani: i cani di proprietà interessati.

19 Pag. 19 di 20 Nuovi ingressi: cani di età superiore ai 6 mesi che entrano in canile e che non vengono riconsegnati al proprietario nell arco di una settimana Sentinelle: campione di cani negativi al controllo della precedente primavera, preferibilmente scelti fra animali di 2/3 anni e/o di 8/9 anni con un controllo sierologico negativo effettuato a distanza di almeno 10/12 mesi. Flebotomi: In tutti i canili nei quali la sorveglianza degli anni precedenti non abbia dimostrato la presenza di flebotomi Controllo sierologico per Leishmaniosi. Di norma i prelievi dei nuovi ingressi sono effettuati con cadenza mensile Controllo sierologico per Leishmaniosi. Il prelievo viene effettuato tra febbraio e maggio Sorveglianza mediante trappole attrattive a batteria a luce CDC, oppure a CO2, da effettuarsi ogni 2 settimane da inizio giugno a inizio ottobre. Nel 2019 sarà effettuata presso il canile di Monticelli (il piano prevede che si effettui ad anni alterni). 6. PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO DELLA FAUNA SELVATICA Afferiscono a questo piano numerose malattie di rilevanza zoonosica o di importanza zoo economica quali West Nile Disease (WND), Trichinosi, Influenza Aviaria, Peste suina classica, Malattia Vescicolare del Suino, Malattia di Aujeszky, Usutu, Malattia di Newcastle, Tubercolosi, Brucellosi, Influenza Suina. Alcune di queste sono presenti sul territorio regionale con andamento sporadico o con bassa prevalenza. La sorveglianza dei selvatici è stata introdotta per individuare importanti fattori di rischio per il controllo delle malattie degli animali e delle zoonosi che hanno serbatoi nella fauna selvatica. PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO monitorare lo stato sanitario della fauna selvatica al fine di contribuire alla protezione della fauna stessa, di prevenire patologie comuni alle popolazioni animali domestiche, nonché patologie trasmissibili all uomo e contribuire alla valutazione sanitaria dell ambiente.

20 Pag. 20 di 20 DELLA SELVATICA FAUNA - Incontro con gli ATC e le squadre di caccia al cinghiale per illustrare le finalità del piano ed i risultati della stagione precedente producendo pertinente verbale - Monitoraggio della eventuale presenza di trichine nei selvatici indicatori, al fine valutare lo stato sanitario della provincia come previsto dal Reg. (CE) 1375/2015 e s.m.i. - Rilevazione della eventuale circolazione del virus della Peste Suina Classica o della Malattia Vescicolare nelle popolazioni selvatiche di cinghiali - Rilevare precocemente la eventuale circolazione del virus della West Nile Disease nelle popolazioni di uccelli selvatici indicatori. - Monitoraggio della presenza di zoonosi e/o altre malattie comuni alle popolazioni di animali domestici e selvatici, al fine di tutelare la salute pubblica e le produzioni zootecniche - Rilevazione precoce della eventuale circolazione del virus della Peste Suina Africana nelle popolazioni selvatiche di cinghiali Target: fauna selvatica della provincia di Piacenza attraverso incontri con le figure coinvolte (ATC, squadre di caccia al cinghiale, selecontrollori, ecc.). Attività non svolta direttamente dal personale AUSL Il Direttore Dr. Carlo Fea

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