Open Water Diver CMAS-PTA - P1

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3 Pure Tech Agency Modulo 1 Open Water Diver CMAS-PTA - P1 Manuale per immersioni con autorespiratore ad aria " Dopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima Jacques-Yves-Cousteau 3

4 Modulo 1 Autori: Giorgio Amadei, Roberto Menzaghi Testi: Giorgio Amadei, Roberto Menzaghi Progetto grafico: Barbara Albrigo - Graficamente Progetto editoriale: Si ringrazia per la consulenza Per le fotografie: Pure-Tech-Agency l'azienda Gravity Zero, il Dott. Fabrizio Pirrello, Dott.ssa Laura Vernotico, TF PTA Argentario Scuba Point, TF Mare Nostrum, Enrico Pati, Paolo Alemanni A cura del PUBLISHING OFFICE PTA Prima Edizione Copyright 2011 Pure Tech Agency Via Torino, Gallarate (VA) - Nessuna parte del presente manuale può essere copiata, riprodotta, elaborata e neppure trasmessa in alcuna forma tramite mezzo elettronico o meccanico senza previo consenso scritto dell editore, tranne nel caso di brevi citazioni contenute in articoli di critica o recensioni. La presente pubblicazione contiene le opinioni dell autore e ha lo scopo di fornire informazioni precise e accurate. L elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità in capo all autore e/o all editore per eventuali errori o inesattezze. Nomi e marchi citati nel testo sono depositati o registrati dalle rispettive aziende. Pure Tech Agency detiene i diritti per tutte le fotografie, i testi e le illustrazioni che compongono questo libro. Finito di stampare nel mese di maggio

5 INTRODUZIONE Questo è il manuale che devi usare durante il tuo corso per apprendere le conoscenze e le tecniche necessarie ad effettuare immersioni divertenti e sicure. Esso deve focalizzare la tua attenzione sugli aspetti teorici, ma soprattutto sulle applicazioni pratiche. Il manuale è da supporto al corso, ne è parte integrante, ma non è sufficiente per fornirti tutte le informazioni e conoscenze per immergerti: ulteriori informazioni e conoscenze le apprenderai dal tuo Istruttore PTA, un professionista altamente qualificato che ti seguirà durante il tuo addestramento teorico e le successive applicazioni pratiche. Il manuale è strutturato in 6 moduli, ogni modulo prevede degli obiettivi d apprendimento che dovrai raggiungere durante le lezioni di teoria e che saranno in seguito verificati dal tuo Istruttore durante gli esami finali. Il testo è volutamente semplice ed è stato strutturato in modo da facilitare lo studio. Se hai dei dubbi, prendi appunti e chiedi delucidazioni al tuo Istruttore. Modulo 1 LEGENDA Leggendo il manuale noterai delle caselle contrassegnate da simboli, esse ti forniranno preziosi consigli ed informazioni per meglio comprendere la materia di studio. ATTENZIONE FERMATI E RIFLETTI RICORDA IDEA ESEMPIO NOTA identifica un informazione basilare per la tua sicurezza sottolinea e rimarca un concetto chiave focalizza la tua attenzione su un concetto esprime un consiglio dettato dall esperienza contraddistingue un esercizio, un esempio pratico fornisce un informazione generale o di approfondimento 5

6 Modulo 1 AVVERTENZE Tu e il tuo Istruttore avete delle responsabilità precise durante questo corso. Durante tutte le fasi del corso l Istruttore valuterà le tue conoscenze e la progressione del livello d addestramento sempre e comunque in funzione della sicurezza. L Istruttore dovrà: Organizzare le lezioni di teoria Sovrintendere alla pianificazione dell immersione Svolgere il briefing pre-immersione Assicurarsi del tuo equipaggiamento Supervisionare direttamente tutte le attività in acqua Svolgere il de-briefing post immersione Compilare i moduli richiesti per il corso L Allievo dovrà: Presentare e compilare la documentazione richiesta per la partecipazione allo specifico Corso PTA ed attenersi a quanto viene dichiarato Studiare e comprendere i sussudi didattici PTA e le lezioni integrative svolte dall'istruttore Pianificare l'immersione con i sistemi proposti dal corso Attenersi a ciò che viene pianificato, salvo diverse, esplicite ed inconfutabili decisioni dell'istruttore Essere responsabile delle proprie azioni e della personale sicurezza Mantenere un adeguato stato di salute fisica e mentale Informare l Istruttore tempestivamente di eventuali cambi di condizioni personali o sofferenze psicofisiche Immergersi secondo il principio del Sistema di Coppia, non separarsi mai dall Istruttore ne dall eventuale gruppo d immersione Benvenuto in PURE TECH AGENCY 6

7 Manuale Open Water Diver CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Modulo 1 MODULI 1 Equipaggiamento 2 Fisiologia del corpo umano e leggi fisiche 3 Adattamento all'ambiente e riconoscimento dei problemi 4 Tabelle di immersione e Computer subacquei 5 Pianificazione dell'immersione 6 Ambiente subacqueo 7

8 Modulo 1 INDICE MODULO Equipaggiamento di base...21 Maschera Pinne Aeratore Muta Guanti, Calzari, Cappuccio Zavorra Equipaggiamento A.R.A Bombola Acciaio o Alluminio? Erogatore, Il primo stadio La frusta Il secondo stadio L'erogatore completo Fonte d'aria Alternativa (FAA) Consigli per l'acquisto Sintesi delle raccomandazioni Primo Stadio Secondo Stadio, Manometro GAV - Giubbetto ad Assetto Variabile Come assemblare un gruppo A.R.A Strumentazione ed accessori...44 Orologio subacqueo, Profondimetro, Boa segna-sub Legislazione, bandiera Alfa, Boa Gonfiabile Mulinello, Torcia Subacquea Coltello, Bussola Fischietto, Lavagnetta, Borsa o Contenitore rigido Preparazione e vestizione dell'attrezzatura...52 La vestizione Configurazione dell attrezzatura Conclusioni...54 Verifica dell'apprendimento MODULO Cenni sull'immersione in apnea La Respirazione l'apparato respiratorio e circolatorio Corretta eliminazione dell'anidride carbonica Approfondimento sulle vie aeree superiori Le leggi fisiche...67 La pressione La pressione esercitata dai fluidi Torricelli Pascal La legge di Archimede o spinta idrostatica La legge di Boyle e Mariotte La densità dei fluidi e la respirazione

9 La legge di Dalton Effetti dell'aumento di pressione: la compensazione...78 Sintesi delle raccomandazioni Effetti della diminuzione di pressione La vista L'udito...83 Verifica dell'apprendimento Modulo 1 MODULO La Legge di Henry Assorbimento e cessione dell'azoto La Decompressione La Patologia da Decompressione La Narcosi di Azoto Riconoscimento dei problemi e incidenti subacquei Gestione delle emergenze...98 La sovradistensione Polmonare Embolia Gassosa Arteriosa Lo stress Gestione dello Stress Verifica dell'apprendimento MODULO Pianificazione dell'immersione: Tabelle Procedura Pianificazione dell'immersione: Computer subacqueo Scopo, Storia, Funzionamento Precauzioni Funzionalità Verifica dell'apprendimento MODULO Sistema di coppia Comunicazione Subacquea Preparazione all'immersione Pianificazione dell'immersione Il Briefing Il consumo d'aria Controlli pre-immersioni Aspetti generali e abilità di base Verifica dell'apprendimento MODULO Caratteristiche fisiche e adattamento all ambiente acquatico La vita acquatica La catena alimentare L atteggiamento verso la vita marina e l ambiente Verifica dell'apprendimento

10 Modulo 1 Acque Confinate Acque Libere Appendice La fotografia subacquea Consigli e suggerimenti Alimentazione e attività subacquea Attività subacquea e Fitness La donna e l'immersione Tabelle Personal Dive Log Modulo Addestramento Diver

11 L' Immersione Subacquea Ricreativa Se il tuo desiderio è divertirti, imparare cose nuove, scoprire nuovi ambienti, stare a contatto con la natura, viaggiare, conseguire una buona forma fisica ed incontrare nuovi amici, allora le immersioni subacquee sono lo sport che fa per te! Qualsiasi luogo nel quale effettuare un'immersione subacquea, sia esso il tepore di un mare tropicale, oppure le acque ricche di fascino e storia del mediterraneo finanche le fredde e misterioso acque dei mari del nord o di un lago alpino, ti potrà offrire qualcosa di nuovo ed intrigante per permettere alla tua fantasia ed immaginazione di provare sensazioni meravigliose. Modulo 1 La subacquea è una disciplina sportiva i cui strumenti di conoscenza ci permettono di esplorare il mondo sommerso. La subacquea ricreativa ne è il compendio delle conoscenze di base. Possiamo differenziare il modo in cui esploriamo gli ambienti sommersi in due tipologie: L'immersione in apnea: quando l'esplorazione avviene per brevi e ripetuti lassi di tempo grazie unicamente alla nostra capacità di "trattenere il fiato"; L'immersione con autorespiratore: quando l'esplorazione avviene per mezzo dell'equipaggiamento che indossiamo - l'autorespiratore - il quale ci permette di "respirare" sott'acqua per periodi prolungati. Potremmo definire l'immersione con autorespiratore proprio come Immersione in Eupnea. Eupnea è un termine il cui significato è il contrario di Apnea, ovvero "respirazione regolare e tranquilla di un individuo Questo manuale si prefigge di mettere a disposizione ed organizzare le nozioni di ingresso al mondo dell'immersione con autorespiratore collocandosi ad un livello di apprendimento adatto alla subacquea ricreativa di primo livello, ovvero il corso sommozzatore CMAS-PTA P1. 11

12 T. F. PTA - Mare Nostrum - Palermo Modulo 1 12

13 Il corso CMAS-PTA P1 sarà l inizio di un avventura senza fine, il biglietto d ingresso in mondo nuovo e meraviglioso, un pianeta sconosciuto di cui sino ad ora ne avrai sentito solo parlare o potuto ammirare in foto o nei documentari. Modulo 1 Con il superamento del Corso Open Water Diver otterrai la certificazione internazionale CMAS-PTA P1. Potrai quindi condividere le tue avventure subacquee con gli amici o con i tuoi familiari, potrai conoscere nuovi luoghi e fare nuove amicizie. Hai iniziato a praticare un attività che non ha eguali al mondo e che ti proietterà in una nuova dimensione. Consultati con il tuo Istruttore CMAS-PTA, il quale ti fornirà le indicazioni utili per ottenere le informazioni necessaria o ti indicherà presso quale Centro CMAS-PTA convenzionato e di fiducia potrai rivolgerti per le tue prossime immersioni o per le tue vacanze subacquee. Il brevetto che riceverai riporta il tuo nome e cognome, il nome il cognome e il numero dell Istruttore CMAS-PTA che ha rilasciato il brevetto, la data di rilascio, il numero di matricola del brevetto e il riepilogo di tutte le abilitazioni all'immersione conseguite con tutti i Brevetti PTA. Pure Tech Agency è stata la prima didattica al mondo a riportare su ogni brevetto subacqueo le abilitazione del titolare. Con il tuo brevetto potrai: - Immergerti entro una profondità massima di 18 metri (internazionalmente stabilita) insieme a un altro subacqueo brevettato di almeno pari livello - Eseguire immersioni sotto la supervisione di una guida subacquea presso i Centri Immersione. - Ottenere la ricarica della bombola presso i centri ricarica. - Ottenere il noleggio di attrezzature subacquee - Accedere al Corso Avanzato CMAS-PTA P2 (Advanced Scuba Diver) - Accedere ai Corsi di Specializzazione 13

14 Modulo 1 CMAS Confédération Mondiale Des Activités Subaquatiques Jacques-Yves Cousteau, il noto esploratore di mari, propone di costituire la CMAS, in francese Confédération Mondiale des Activités Subaquatiques. Il 28 settembre 1958 i delegati delle federazioni sportive membri della CIPS si incontrarono a Bruxelles in occasione del Congresso per l'indipendenza della Confederazione Internazionale di tutte le discipline subacquee. Con questo intento viene convocata dal 9 all 11 United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization gennaio 1959 nel Principato di Monaco, dove Cousteau è direttore del Museo Oceanografico, l assemblea costituente della Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee, in breve CMAS. La Confederazione successe, nelle specifiche competenze e funzioni, al "Comitato degli Sport Subacquei" della CIPS. Cousteau viene acclamato Presidente e chiama alla Vicepresidenza Luigi Ferraro. CIO - Comitato Olimpico Internazionale UICN - Unione Internazionale per la Conservazione della Natura C'è tanto da fare: innanzi tutto creare ex novo una didattica grazie alla quale sia possibile insegnare in tutto il mondo come ci si immerge in modo sicuro utilizzando l'aria come gas respiratorio. Inoltre bisogna regolamentare la pesca subacquea, specialmente quella praticata con le bombole in quanto i sub (ormai hanno un nome comune, sommozzatori e pescatori subacquei) sono migliaia, e potrebbero infliggere seri danni all'ambiente, erpetrando autentiche mattanze; occorre assicurare ai vari paesi i mezzi per difendere e tutelare il proprio patrimonio archeologico sommerso, ormai facilmente raggiungibili da qualsiasi sub dilettante; Avviare una stretta collaborazione con la scienza medica affinchè si risolvano i troppi misteri che ancora ammantano la fisiologia del corpo umano in immersione. IWGA - Associazione Internazionale Campionati Mondiali AGFIS Associazione Generale delle Fedrazioni Sportive Internazionali La CMAS oggi raggruppa numerose federazioni e associazioni che operano nel campo della subacquea e ne organizza le attività didattiche e sportive. Ha attraversato momenti di difficoltà economica e organizzativa da cui l italiano Achille Ferrero, assumendone la presidenza, l ha saputa risollevare e riorganizzare in maniera efficiente e moderna. Ne fanno parte 116 membri tra federazioni nazionali e organismi affiliati in rappresentanza di più 3 milioni di praticanti. É riconosciuta dall UNESCO, dal CIO, dall Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUNC) ed membro di altre importanti organizzazioni internazionali come AGFS e IWGA. 14

15 PTA - Pure Tech Agency Oltre la subacquea ricreativa inizia un altro "mare" di conoscenze e possibilità che vanno sotto l'insieme definito come subacquea tecnica. Questa, rispetto alla subacquea ricreativa, consente il raggiungimento di profondità ben maggiori anche utilizzando miscele respiratorie diverse dall'aria. Modulo 1 PTA affonda le sue radici nell agenzia di didattica tecnica P.S.A. (Professional Scuba Association), un associazione statunitense fondata nel 1967 in Orlando (Florida) da uno dei vecchi miti della subacquea americana, Hal Watts. Nel 1993 la società HdueO Diving Activities diventa franchiser di PSA per diffonderla in Italia e in Europa, Inghilterra esclusa. La subacquea tecnica comincia il cammino per affermarsi nel Vecchio Continente finchè, nel 2000, HdueO Diving Activities si rende conto che sono necessari cambi radicali sia nella struttura sia nel metodo d insegnamento: nasce così PTA (Pure Tech Agency), un agenzia di didattica tecnica che si impone sul panorama subacqueo internazionale come punto di riferimento per tutti quei subacquei che vogliono fare un salto di qualità abbandonando l approccio della "subacquea ricreativa" per approfondire tutti quegli aspetti e quelle tecniche necessarie per diventare dei subacquei tecnici veri, puri. Il marchio PTA viene gemellato al marchio PSA su tutti i Brevetti e nel 2006 arriva il riconoscimento di qualità della CMAS che promuove PTA come prima didattica tecnica appartenente alla confederazione che raggruppa le organizzazioni di addestramento alla subacquea a livello mondiale. Nel 2010, PTA introduce nei propri programmi didattici anche una linea ricreativa, applicando gli Standard Ricreativi CMAS e sviluppando un percorso dinamico, moderno, e orientato al tecnico con cammini didattici integrati, che sviluppano Crediti Formativi. PTA dispone pertanto di due aree ben distinte ma non distanti. Molto diverse ma compenetrate. La Subacquea Tecnica PTA è un mondo intero, un ambiente completo e composito, diverso dal ricreativo L approccio PTA dei primi Corsi è atto a costruire le basi fondamentali mantenendo basse le profondità e le richieste operative. Solo successivamente, quando si sono stabilite le basi, i Corsi diventano più performanti ed esigenti. In conclusione l approccio PTA muove verso una nuova piattaforma didattica, evolutiva e comportamentale. 15

16 Modulo 1 Struttura del Corso La struttura del corso è flessibile per facilitare le tue esigenze, la logistica e le necessità dell Istruttore. Le informazioni sono di carattere generale, approfondirai i particolari assieme al tuo Istruttore che risponderà a tutte le tue domande e risolverà i tuoi dubbi. IL corso è suddiviso in 3 parti distinte: T = Teoria: acquisizione delle informazioni, dei principi e delle regole d immersione; AC = Acque Confinate: apprendimento delle tecniche per le Immersioni subacquee AL = Acque Libere: applicazione in Acque Libere, delle tecniche imparate durante l'addestramento in AC Ogni parte può essere scomposta o unita ad altre parti, eseguita in una o più volte secondo le esigenze logistico od organizzative. La parte di teoria si deve ritenere superata solamente quando l allievostudente ha superato positivamente la prova scritta (test). La parte pratica in acque confinate si deve ritenere superata quando l allievostudente, a discrezione dell Istruttore, ha mostrato di avere eseguito, sufficientemente, tutti gli esercizi previsti dagli standard del corso praticato. Le prove in acque confinate sono propedeutiche a quelle in acque libere, pertanto si deve dare importanza alla qualità dell esecuzione e non solo ad una mera ripetizione. La parte pratica in acque libere si deve ritenere superata quando l allievostudente ha superato tutte le esercitazioni richieste in modo adeguato. L allievo ha l obbligo di effettuare tutte le esercitazioni richieste. Sessioni di Teoria: Imparerai molte cose importanti, non solo durante le lezioni in aula, bensì anche durante le attività pratiche in acqua, durante i briefing e i debriefing che il tuo Istruttore svolgerà così come prevede il programma di addestramento CMAS-PTA. Al termine di ogni lezione di teoria vi è un ripasso delle conoscenze rappresentato da alcune domande sui punti principali della lezione appena appresa. Il ripasso delle conoscenze non è valutativo. Esami di Teoria: Gli esami di teoria del corso CMAS-PTA P1 (OWD) si svolgono con il sistema "multirisposta". Ti sarà consegnato un questionario contenente le domande di esame, per ogni domanda sono riportate diverse risposte delle quali soltanto una è quella esatta; devi contrassegnare la risposta esatta. La massima percentuale di errori consentita per superare l esame è il 20%. Le domande errate saranno in seguito discusse con l Istruttore in modo tale che tu abbia la possibilità di comprendere l errore e di conoscere la risposta corretta. 16

17 Sessioni in Acque Confinate: In concomitanza o dopo ogni lezione di teoria, a secondo la logistica del Corso; si svolgeranno le sessioni in Acque Confinate. Prima di accedere alle prove in acqua, dovrai aver consegnato il tuo certificato medico sportivo attestante l idoneità alle attività subacquee. Durante la fase delle Acque Confinate, prima di eseguire gli esercizi in acqua, dovrai assistere alla loro dimostrazione pratica da parte dell Istruttore e/o dell Ass. Istruttore CMAS-PTA. Modulo 1 Sessioni in Acque Libere: Le Sessioni in Acque Libere si svolgeranno dopo che avrai dato prova della corretta esecuzione degli esercizi standard del programma CMAS-PTA P1 Durante le Sessioni in Al, ripeterai gli esercizi principali appresi durante le Sessioni in Acque Confinate. Le Sessioni si articolano su 5 immersioni in Acque Libere, le quali sono precedute da un briefing e seguite di un debriefing durante i quali l Istruttore CMAS-PTA avrà modo di fornire consigli e suggerimenti per migliorare l esecuzione degli esercizi e migliorare il proprio comfort, divertimento e sicurezza. Al termine di ogni sessione, l Istruttore CMAS-PTA provvederà alla registrazione sul Modulo di Addestramento Diver CMAS-PTA e alla convalida sul Personal Log Book (libretto d immersioni) dell addestramento effettuato. Già dalla tue prime esercitazioni dovrai interagire ed utilizzare l attrezzatura subacquea. La conoscenza di base dell equipaggiamento, ti permetterà una migliore consapevolezza ed una maggiore operatività. Consultati con il tuo Istruttore CMAS-PTA, il quale ti fornirà le indicazioni utili per ottenere l attrezzatura necessaria o ti indicherà presso quale negozio CMAS-PTA convenzionato e di fiducia, potrai rivolgerti per i tuoi acquisti. T. F. PTA - Argentario Scuba Point 17

18 Modulo 1 18

19 Modulo 1 MODULO 1 Equipaggiamento Panoramica Equipaggiamento di base Equipaggiamento A.R.A. Strumentazione ed accessori Preparazione e vestizione dell'attrezzatura Conclusioni Obiettivi Al termine di questo modulo saremo in grado di: Conoscere l'equipaggiamento di base necessario per l'attività subacquea; Comprendere gli usi specifici di ogni attrezzatura 19

20 Modulo 1 Considerazioni generali Il corpo umano è perfettamente adattato alla vita terrestre ed agli habitat aerei. Per poter perlustrare gli ambienti sommersi è necessario indossare apposite attrezzature, appendici ed indumenti al fine di riappropriarsi di parte di quelle abilità proprie del corpo umano che diminuiscono o vengono a mancare allorquando si è in immersione. Sott'acqua infatti i nostri occhi non sono più in grado di vedere nitidamente, l'epidermide è incapace di trattenere efficacemente il calore corporeo, le gambe ed i piedi sono inadatti a garantire un'efficiente moto e, più di ogni altra cosa, i nostri polmoni sono assolutamente incapaci di permettere la respirazione. L'equipaggiamento subacqueo è un bagaglio, un tutt'uno integrato composto da più parti grazie alle quali ci viene quindi restituita una buona parte della perduta efficienza e con essa la possibilità di esplorare, in modo prolungato, gli habitat sommersi. In ragione di ciò possiamo considerare le varie parti di un'attrezzatura come delle vere e proprie protesi ed in quanto tali si comprende benissimo quanto sia importante capirle, usarle e conservarle in modo adeguato. T. F. PTA - Mare Nostrum 20

21 1.1 Equipaggiamento di base Maschera I nostri occhi riescono a mettere a fuoco gli oggetti soltanto in ambiente aereo, pertanto la funzione principale della maschera è quella di interporre uno strato d'aria tra l acqua e gli occhi. Questo consente ai nostri occhi di mettere a fuoco gli oggetti in immersione evitando l'alterazione visiva che si avrebbe per la differente rifrazione dell acqua rispetto all'aria. La maschera quindi ci restituisce la vista; è lo strumento grazie al quale è possibile avere una visione nitida quando si è in immersione. Modulo 1 Le parti principali che compongono una maschera sono: le lenti: che devono essere in vetro infrangibile ed antigraffio il corpo: di silicone, trasparente o nero, o in gomma, deve avere una forma anatomica che si adatti alla conformazione del viso evitando il passaggio di acqua all interno. Deve inoltre avere un comodo alloggiamento sagomato per il naso che permetta di stringere il naso tra indice e pollice in modo tale da poter compiere le manovre di compensazione la montatura: fissa le lenti al corpo e a volte supporta il sistema di regolazione del cinghiolo il cinghiolo: consente di regolare la pressione e quindi la tenuta della maschera sul viso mantenendola in posizione corretta Per scegliere la maschera che meglio si adatta al nostro viso occorre indossarla nella giusta posizione (senza il cinghiolo) ed inspirare leggermente con il naso: la depressione che si crea deve mantenersi stabile e far aderire bene al viso la maschera fino a quando non si espira. Sono da preferire maschere che permettono un ampio campo visivo e che siano al contempo non troppo ingombranti. La scelta del materiale, silicone o gomma, non influisce sulle prestazioni della maschera quanto sulla durata: la gomma subisce più rapidamente l'invecchiamento provocato dal sole e dalla salsedine. 21

22 Modulo 1 I materiali usati dalle aziende costruttrici in fase di lavorazione e stampaggio dei componenti delle maschere stesse talvolta tendono a nebulizzarsi in piccole quantità e questo crea un residuo oleoso sulle lenti che le fa appannare facilmente durante l'uso. É buona norma pulire i vetri di una maschera appena acquistata che manifesta questo fastidioso fenomeno con del semplice dentifricio o sapone liquido piuttosto che usare prodotti chimici anti-appannanti. L'effetto leggermente abrasivo che si produce strofinando le lenti tende a risolvere il problema. Buona parte delle maschere in commercio possono essere equipaggiate con lenti correttive temperate. La maschera dopo l uso va sciacquata in acqua dolce, va tenuta lontano da fonti di calore, al riparo dai raggi diretti del sole (per evitare il deterioramento precoce delle parti in gomma), e riposta in modo tale da evitare che la parte morbida si deformi. Pinne Le pinne ci restituiscono parte della mobilità consentendoci di spostarci con una certa rapidità senza l'ausilio delle braccia e mani. Sono delle appendici che si applicano ai piedi del subacqueo per aumentare la velocità di spostamento e l'efficacia di movimento in acqua, sia in superficie sia in immersione. Ne esistono in commercio di vario tipo, forma e dimensione, in gomma o altro materiale, galleggianti oppure no e sono composte sostanzialmente da due parti principali che assieme formano un corpo unico: La calzata o scarpetta, ovvero l'alloggiamento del piede: la scarpetta può essere chiusa sul tallone oppure aperta e munita di cinghiolo. La scarpetta chiusa la si indossa direttamente a piede nudo oppure con una calza in neoprene o altro materiale coibente. Per indossare la scarpetta aperta si rende necessario l'uso di apposite calzature munite di suola semi-rigida La pala: è la parte della pinna che imprime la spinta sull'acqua e che determina di conseguenza il moto. La rigidità è variabile e combinata alla reattività specifica del materiale con cui sono realizzate le rendono più o meno performanti La scelta di un modello piuttosto che di un altro va fatta in base al tipo di attività che si vuole praticare: Apnea: si usano pinne a scarpetta chiusa ed a pala lunga capaci di imprimere una spinta molto elevata. Alcuni sub che praticano l'immersione con autorespiratore preferiscono comunque usare le pinne da apnea proprio per la loro elevata capacità di spinta. In anni recenti è comparsa sul mercato la monopinna (un particolare tipo di pinna che ricalca la forma delle pinne caudali dei mammiferi marini) che obbliga il sub che la indossa a muoversi in modo sinuoso con i piedi saldati tra loro. Questo particolare tipo di pinna è molto efficiente, ma richiede delle buone doti atletiche e non è adatta per l'immersione con l'ara. 22

23 A.R.A.: si usano generalmente pinne di lunghezza media o addirittura piuttosto corta aventi la pala proporzionalmente più larga Modulo 1 La ricerca tecnologica degli ultimi anni ha portato a realizzare forme e materiali innovativi al fine di ridurre lo sforzo senza diminuire eccessivamente le prestazioni e quindi la potenza di spinta. Questa "innovazione" talvolta ha il solo scopo di rendere più commercialmente e stilisticamente attrattivo il prodotto. Prima dell'acquisto sarebbe opportuno provare più modelli in acqua: è l'unico modo per stabile se una tal pinna fa al caso nostro. Oltre a questo occorre considerare la comodità della calzata: le pinne non devono essere troppo strette, per evitare rallentamenti della circolazione, con conseguente eccessiva sensibilità al freddo e rischio di crampi; e non devono neppure essere troppo larghe, per evitarne la perdita durante l uso. Aeratore L'aeratore, chiamato anche Snorkel, ci permette di respirare in superficie con la faccia immersa in modo da avere una visione continua del fondale. In immersione non serve a nulla e potrebbe essere di intralcio, mentre in superficie ci permette ad esempio di individuare il punto esatto di inizio della discesa senza sprecare l'aria contenuta nella bombola. L aeratore è formato da due parti: boccaglio e tubo. Il boccaglio deve essere morbido ed avere una forma che consenta di adattarsi comodamente alle arcate dentarie. Il boccaglio viene trattenuto dalle labbra senza fatica e senza passaggio d acqua. Il tubo può essere rigido o semirigido, dritto o leggermente curvo per meglio adattarsi alla forma della testa. 23

24 Modulo 1 La parte interna del tubo deve essere liscia e con curvature non accentuate per non trattenere acqua e per evitare turbolenze nel flusso d aria. Per consentire l individuazione del subacqueo è consigliabile che nella parte terminale del tubo che emerge dall acqua sia presente una fascia di colore ben visibile. Per chi lo desidera esso è dotabile di un attacco ad anello elastico per poter essere fissato al cinghiolo della maschera. Occorre però prestare attenzione al posizionamento (che deve consentire sia un comodo utilizzo sia una eventuale rapida rimozione), all'ergonomia ed alla semplicità costruttiva. Muta La muta ci permette di limitare la perdita di calore del corpo umano immerso in acqua in ragione dell'elevata conducibilità termica di quest'ultima (circa 25 volte maggiore rispetto all aria). Essa si comporta come una seconda pelle e ci protegge non solo dal freddo ma anche dalle abrasioni in caso di contatto con il fondale marino, e, di rado, anche dagli animali urticanti. Senza una muta anche con l'acqua a 20 gradi dopo un tempo piuttosto breve inizieremmo a sentire freddo. Esistono 3 tipologie di mute: Umide: Queste sono realizzate in neoprene, un tipo particolare di gomma piuttosto morbida e isolante con la quale è possibile confezionare dei veri e propri indumenti. La pellicola di acqua che si forma tra la fodera interna applicata sul neoprene ed il corpo del subacqueo si riscalda fino a raggiungere la temperatura della pelle; questo contribuisce a mantenere una condizione termica abbastanza stabile e duratura che evita una dispersione di calore troppo accentuata Per questa ragione le mute umide devono essere di misura adeguata, aderenti ma non strette, con parti a tenuta sui polsi, alle caviglie, sul collo o sul cappuccio al fine sia di contenere quanto più possibile il ricambio d'acqua della pellicola, sia impedire la formazione di sacche d'acqua che annullerebbero l'isolamento termico. Gli spessori del neoprene con il quale si confezionano le mute possono variare da un minimo di un paio di millimetri fino a 7 millimetri. Ovviamente maggiore è lo spessore e migliore sarà la protezione al freddo. 24

25 Sono disponibili sul mercato numerosi modelli di mute in un unico pezzo oppure in più pezzi (giacca e salopette), con o senza cappuccio, a manica o gamba corta, con o senza cerniere, con spessori di neoprene differenziati, di taglie fisse o su misura e la scelta di un modello piuttosto che un altro è dettata dal tipo di condizioni ambientali prevalenti nelle quali dovrà operare. Se ci immergiamo solamente in mari caldi tropicali, probabilmente un mutino di poco spessore a maniche e gamba corta fa al caso nostro Semistagne: Sono mute umide in monopezzo che hanno la caratteristica di garantire un ridottissimo ricambio d'acqua cosi da aumentare l'isolamento termico del subacqueo. Modulo 1 Le opinioni a proposito delle mute semistagne sono discordanti: taluni le ritengono particolarmente adatte alle temperature riscontrabili durante tutte le stagioni nel mar mediterraneo; altri le descrivono come un capo scomodo da indossare, troppo caldo d'estate e meno versatile di una umida classica magari in due pezzi ed in ogni caso di fatto destinato a cedere presto il posto alle mute stagne (appena l'esperienza del subacqueo, maturando, lo consente). Il prezzo, talvolta un po' elevato, tende a condizionare la scelta in sfavore di questa tipologia di mute. Stagne: Queste sono realizzate con particolari tessuti o neoprene ed hanno la caratteristica che il corpo del subacqueo in immersione non si bagna. Pertanto è possibile indossare sotto di esse indumenti di vario genere al fine di aumentare notevolmente il comfort termico anche in acque molto fredde con temperature inferiori o vicine ai 10/12 gradi centigradi. Sono le mute più costose. Muta umida Muta semistagna Muta stagna 25

26 Distinguiamo 3 tipologie di neoprene: Modulo 1 Classico, ad Alta Densità e Precompresso. Il neoprene Classico è una gomma porosa sintetica in forma di fogli la cui massa è costituita da cellule gassose uniformemente distribuite che gli conferiscono sia elasticità sia capacità isolanti. Esso è lavorabile come fosse un tessuto e come tale può essere tagliato, cucito ed ovviamente incollato per confezionare le mute subacquee. Viene generalmente impiegato per il confezionamento di mute umide. Il neoprene ad alta densità è di un tipo di neoprene caratterizzato da una minor quantità di cellule gassose rispetto al neoprene classico. É più resistente del neoprene classico e mantiene buone doti di flessibilità, leggerezza e vestibilità e lo si utilizza per il confezionamento di tutti i tipi di mute con prevalenza di semistagne e stagne. Il neoprene precompresso viene ottenuto partendo da un foglio di neoprene ad alta densità che viene "compresso" con un particolare trattamento in autoclave per un periodo di tempo di circa 48 ore. Si ottiene così un materiale molto robusto, di buona coibenza termica, discretamente elastico e maggiormente pesante rispetto agli altri tipi di neoprene. Pur con una certa approssimazione possiamo dire che una muta realizzata con uno spessore di 2,5 mm di precompresso pesa quanto una muta da 5,5 mm in neoprene tradizionale, mentre la coibenza termica si avvicina a quella di un neoprene da 3,5 mm. Questo tipo di materiale è indicato per il confezionamento di mute stagne destinate ad immersioni particolarmente impegnative ed in acque fredde. A tutti i tipi di neoprene viene di solito applicata internamente una fodera (generalmente in nylon) che oltre ad avere una funzione antibatterica aumenta la vestibilità e protegge la pelle dal contatto diretto con le parti cucite ed incollate. Insieme alla muta è consigliabile utilizzare anche guanti e calzari, in quanto le estremità degli arti sono molto sensibili al freddo. I guanti in neoprene offrono un ottima protezione ed in commercio se ne trovano molti tipi e di differente livello protettivo. I calzari vanno scelti in base al tipo di pinna utilizzata: dai calzari semplici in neoprene da 2-5 mm, per le pinne con scarpette chiusa, a quelli integrati in un vero e proprio scarponcino con suola rigida, per le pinne con scarpetta aperta e cinghiolo. 26

27 Guanti I Guanti devono proteggere le mani sia dal freddo sia da accidentali abrasioni od escoriazioni. I più comuni sono in neoprene da 3 o 5 mm, ma per acque più calde si trovano anche misti neoprene e nylon. É da tenere presente che guanti di spessore oltre i 3 mm offrono si una maggiore protezione ma allo stesso tempo ne riducono la manualità. Modulo 1 Guanti nylon Guanti neoprene Guanti moffola Calzari I Calzari, proteggono i piedi dal freddo in acqua e dalle asperità in superficie. Come i guanti sono prodotti in vari spessori e formati, a forma di calze (per un uso con pinne a scarpetta chiusa) o con suole rigide (per un uso con pinne a scarpetta aperta) e con cerniera. Questo agevola la vestizione ma consente una maggiore penetrazione dell acqua con una ovvia riduzione di protezione termica. Sia primi sia i secondi possono essere usati contemporaneamente per unire i vantaggi di entrambi. Cappuccio Durante una immersione il 75% del calore umano viene disperso dalla testa, la quale è insieme alle mani e ai piedi una delle zone a più alta dispersione di calore del corpo umano. Per tale motivo una muta subacquea deve essere sempre abbinata ad un cappuccio, che riveste una funzione fondamentale come protettore termico. 27

28 Modulo 1 La sua taglia deve essere attentamente provataperché deve adattarsi perfettamente al viso senza creare strozzature al collo ed impedire una normale respirazione. Il cappuccio è necessario laddove l immersione viene svolta con temperatura dell acqua inferiore ai 24 C, o dove la permanenza in acqua è prolungata. Il cappuccio viene realizzato in neoprene di vari spessori e può essere incorporato o separato dalla muta. Questo ha una cornice di neoprene liscio che aderisce al viso per minimizzare le infiltrazioni di acqua. All'inizio di ogni immersione si deve allargare leggermente i bordi del cappuccio in maniera tale da allagare il condotto uditivo delle orecchie. Questo favorisce la compensazione (vedremo in seguito cosa significa) e non solo. Se vi è presenza di aria nel condotto uditivo questa, in uscita verso l'esterno in conseguenza di movimenti della testa, potrebbe tendere ad imprimere un effetto risucchio a danno del timpano con senseguente lesione dello stesso. Zavorra Il neoprene utilizzato per confezionare le mute è un materiale che galleggia; in conseguenza di ciò tende a far rimanere il subacqueo che lo indossa perfettamente a galla. Per permettere quindi al subacqueo di scendere in profondità, oppure per rimanere sospesi a mezz'acqua senza modificare la profondità, è necessario indossare una zavorra. Essa è formata da una cintura dove vengono posizionati pesi mobili, solitamente in piombo, in forma di lingotti dotati di fori passanti. Questi lingotti devono essere fissati in modo tale che non si sfilino accidentalmente per mezzo di apposite fibbiette in plastica o altro meccanismo ritentore. La cintura viene fissata al corpo del subacqueo attorno alla vita per mezzo di una fibbia a sgancio rapido. In commercio si trovano cinture e giberne (simili a grosse bretelle) dotate di tasche dove alloggiare le zavorre cosi da rendere meno problematica l'aggiunta o la rimozione dei pesi per una corretta regolazione del peso complessivo della zavorra. Cintura a tasche Zavorre a pacchetto 28

29 L'esatto peso della zavorra è determinato da alcuni fattori: tipologia di muta in uso, comportamento proprio del corpo del subacqueo in acqua (alcune persone tendono a manifestare una maggiore o minore tendenza all'affondamento rispetto ad altre), dall'acqua (dolce o di mare) e dal tipo di equipaggiamento indossato. Modulo Equipaggiamento A.R.A. Maschera, pinne, muta e zavorra formano il complesso di equipaggiamenti definito come "attrezzatura leggera o di base", laddove l'a.r.a. è l'insieme delle attrezzature che specificatamente ci permettono di respirare sott'acqua. La complessità e numero di attrezzature che definiscono tale insieme variano in funzione della tipologia di immersione che si intende affrontare. L'A.R.A. è la parte di attrezzatura più pesante: il complesso bombola - GAV - erogatore può arrivare a pesare anche una ventina di chili. Si comprende benissimo come questo renda i movimenti fuori dall'acqua un po' impacciati ed insicuri soprattutto le prime volte che lo si indossa, mentre una volta in acqua tutto il peso sparisce. Nelle immersioni novizie, ovvero quelle contraddistinte da bassa profondità e basso grado di difficoltà, il "bagaglio", ovvero la somma degli apparati che dobbiamo portarci appresso durante un'immersione, si compone delle seguenti attrezzature: Bombola La bombola è il serbatoio che permette al subacqueo di portare sott acqua una scorta d aria respirabile. La bombola è formato da una bottiglia in acciaio oppure alluminio sormontata da una rubinetteria che consente o non consente il flusso d aria. Le bombole sono in grado di contenere gas ad elevatissima pressione fino a 200 atmosfere ed anche oltre (i pneumatici delle automobili vengono riempiti ad un massimo di 4 atmosfere di pressione e questo rende l'idea della formidabile pressione che viene contenuta all'interno delle bombole). Le bombole si caricano per mezzo di un apparato chiamato compressore ad alta pressione. Queste macchine sono in grado di pompare l'aria catturata dall'atmosfera nelle bombole ad elevata pressione: fino a 200 atmosfere di pressione ed oltre. Questo processo avviene per mezzo di appositi cilindri che comprimono l'aria per stadi successivi. Per questa ragione è importante che il compressore sia in buono stato manutentivo e che che la presa d'aria del compressore sia messa in posizione protetta da fonti di inquinamento quali strade trafficate, esalazioni di motori termici in genere, polveri e altre fonti di inquinamento. 29

30 Modulo 1 Le dimensioni delle bombole più comuni sono quelle da 10, 12, 15 e 18 litri. Quando l'esplorazione subacquea richiede tempi di permanenza prolungati, e di conseguenza la disponibilità di un'elevata scorta d'aria, si usa unire due bombole in maniera tale da formare un sistema denominato bibombola. Moltiplicando la capienza della bombola per la pressione di ricarica si ottiene la capacità complessiva. 200 atm x 15 lt = 3000 lt Sulla parte alta della bottiglia (denominata ogiva) subito sotto il collo, vengono stampigliati tutti i dati che servono per il riconoscimento e l idoneità della bombola tra i quali: volume, peso della bottiglia vuota, numero di matricola, pressione massima di esercizio, data di fabbricazione e ditta costruttrice. In ragione delle elevate pressioni a cui sono sottoposte le bombole vanno collaudate presso centri autorizzati con scadenze variabili a seconda delle regole imposte nella nazione in cui vengono utilizzate. Il collaudo consiste nel controllo della corrosione interna ed esterna ed in una prova di resistenza. In Italia il primo collaudo si fa dopo quattro anni dalla data di costruzione, i successivi ogni due anni. La data del collaudo viene solitamente stampigliata sotto quella di costruzione. Le bottiglie di acciaio sono corredate con un fondello di plastica forato sul fondo, che le permette di rimanere in piedi. Quelle di alluminio hanno già il fondo piatto. La tenuta della rubinetteria, che è avvitata al collo della bottiglia tramite una parte filettata, è assicurata da una guarnizione detta O-ring. Il complesso rubinetteria può avere 1 o 2 rubinetti con altrettante uscite di aria. Per il montaggio dell erogatore esistono due tipi di attacco: l attacco internazionale (INT), altrimenti detto a staffa, si compone di una sede circolare in cui alloggia un O-ring 30

31 l attacco DIN (Deutsches Industrie fur Normung) si contraddistingue da una filettatura visibile nella parte interna del breve condotto di uscita dell'aria É possibile passare da un tipo di attacco all altro per mezzo di apposite riduzioni. Dopo l uso in acqua di mare, cosi come per tutta l'attrezzatura, anche la bombola va sciacquata con acqua dolce e riposta in un luogo asciutto. Modulo 1 Attacco DIN Biattacco Attacco INT Acciaio o Alluminio? Una bombola da 10 litri in acciaio pesa mediamente poco meno di 11 Kg. mentre una di alluminio, di capacità corrispondente, ne pesa quasi tredici!. Questa notevole differenza deriva dal fatto che l alluminio possiede una minore resistenza meccanica rispetto all acciaio, è più tenero, e quindi la bombola deve avere pareti e fondo più spessi (circa 12 e 18 mm. rispettivamente, contro i circa 5 mm. di quelle in acciaio) per poter sopportare le stesse sollecitazioni di pressione. Ciò potrebbe indurre a pensare che indossando una bombola in alluminio, essendo più pesante, sia sufficiente indossare meno zavorra, invece avviene l esatto contrario. L alluminio, infatti, ha un peso specifico di gran lunga inferiore a quello dell acciaio ed in acqua, quindi, ha una maggior galleggiabilità; pertanto a parità di capacità, la bombola d alluminio necessita di 1-2 Kg di zavorra in più. Di contro, però, l acciaio rispetto all alluminio va incontro a maggior usura a causa dei fenomeni di corrosione. Sembra incredibile per un oggetto destinato all uso in acqua, ma il pericolo numero 1 è proprio l umidità, in quanto essa agisce come catalizzatore nel processo di ossidazione ed il sale, in quanto igroscopico (attrae l umidità), peggiora la situazione. Nelle bombole d acciaio, la ruggine (ossido di ferro) è un vero problema: quella che si forma all esterno è facilmente rimovibile anche perché ben in vista mentre quella al suo interno è particolarmente dannosa, perciò è bene sempre non scaricare del tutto la pressione nella bombola perché così aumenterebbe al suo interno l umidità, il principale responsabile del fenomeno. 31

32 Modulo 1 Anche l alluminio è soggetto ad ossidazione ma in questo caso, a differenza della ruggine che scava in profondità, il sottile strato di ossido che si forma in superficie inibisce l ulteriore corrosione Le bombole devono essere manipolate con attenzione e trattate delicatamente. Durante il trasporto devono essere fissate saldamente al fine di evitare cadute, rotolamenti e sfregamenti. Erogatore L' erogatore è l'apparato che ci permette di respirare sott acqua l'aria contenuta nelle bombole Questo dispositivo riduce la pressione dell aria contenuta nella bombola, la quale, come si è visto, essendo elevatissima è irrespirabile, ad un valore uguale a quello ambiente permettendone l utilizzo. Il salto di pressione necessario per ridurre la pressione del gas all'interno della bombola a dei valori respirabili avviene in due fasi successive. I moderni erogatori sono composti da 3 parti principali: Primo stadio Frusta Secondo stadio Descriviamoli nel dettaglio. Il primo stadio Il primo stadio è il componente che si fissa al rubinetto della bombola per mezzo di un attacco INT (formato da staffa munita di brida di fissaggio entrambi chiaramente visibili) oppure DIN (un innesto filettato fissato ad una ghiera girevole). La tenuta dell'aria che transita dalla bombola al primo stadio è garantita, per entrambe le tipologie di attacco, da delle piccole guarnizioni chiamate O-R (dall'inglese O-Ring). Questa è posizionata sul terminale della ghiera filettata nell'attacco DIN, mentre l'attacco INT è privo di O-R trovandosi questo direttamente attorno al foro di uscita dell'aria sul rubinetto della bombola. Per queste ragioni anche le rubinetterie DIN e INT delle bombole sono immediatamente riconoscibili: la prima è contraddistinta da un innesto femmina filettato privo di O-R, la seconda da una battuta circolare nella quale è collocato in modo visibile l'o-r. 32

33 Le rubinetterie moderne, come già accennato nel paragrafo precedente, hanno il foro di uscita dell'aria già predisposto con attacco DIN e con inserito un nottolino filettato rimovibile per mezzo di una chiave a brugola. Questo deve essere munito di O-R su entrambe le estremità ed è gergalmente chiamato "la caramella". Quando è avvitato nell'alloggiamento di tipo DIN del rubinetto permette la connessione di primi stadi tipo INT Il primo stadio svolge la funzione di ridurre la pressione presente all'interno della bombola (qualunque essa sia) ad una pressione di taratura (costante e determinata) più la pressione ambiente. Solitamente la pressione di taratura si aggira attorno alle 8/10 atmosfere. Modulo 1 I primi stadi si dividono in due tipologie: a "pistone" ed a "membrana". Entrambi hanno un pistoncino al loro interno quale responsabile principale della riduzione di pressione, soltanto che nel primo tipo il pistoncino si trova a contatto con l'acqua, mentre nel secondo tipo una membrana lo separa completamente dall'acqua cosi da mantenerlo asciutto. Sono le stesse variazioni di pressione dell'acqua ad agire sul sistema di regolazione della pressione del primo stadio. Pistone o membrana? Il dubbio su quale tipo preferire non può essere basato su motivazioni definitive, in quanto non esiste un sistema migliore in assoluto. In linea di massima possiamo affermare che un primo stadio a pistone è caratterizzato da un'architettura più semplice e per certi aspetti più robusta rispetto al membrana. In ragione di questo le operazioni di manutenzione risultano più semplici. Di contro i primi stadi a membrana, in virtù della funzione "isolante" della membrana, garantiscono maggior protezione al pistone da condizioni usuranti quali la salsedine, la sabbia ed altri agenti dannosi. I progressi più recenti in campo meccanico tendono comunque sempre più ad annullare le differenze "comportamentali" tra le due tipologie. La scelta tra un tipo e l'altro è soprattutto una questione di sintonia personale verso uno dei due sistemi. Benché l'attacco INT sia più diffuso nei centri di immersione di tutto il mondo, l'attacco DIN permette una connessione tra primo stadio e rubinetto molto più salda e sicura proprio in virtù dell'attacco filettato che oltre a fissare il primo stadio mantiene l' O-R in posizione più protetta. Inoltre gli attacchi DIN muniti di filettatura lunga sono in grado di collegarsi a bombole la cui pressione di esercizio arriva fino a 300 atmosfere (purché la filettatura sui rubinetti delle bombole sia altrettanto lunga). L'attacco INT invece è in grado di lavorare con pressioni massime non superiori alle 230 atmosfere ed è più vulnerabile ai colpi eventualmente ricevuti sulla rubinetteria. In buona sostanza gli attacchi tra primo stadio e rubinetteria possono essere sinteticamente descritti nella tabella seguente: INT Tipo Caratteristica della connessione Composta da staffa e brida di fissaggio Collocazione O-R Rubinetto bombola Pressione di esercizio max 230 atmosfere INT Compatibilità con rubinetto bombola DIN 230 Ghiera filettata corta Primo Stadio 230 atmosfere DIN 230 DIN 300 Ghiera filettata lunga Primo Stadio 300 atmosfere DIN 230 e DIN

34 Modulo 1 Ingresso alta pressione (HP) Filtro Membrana Pistone Uscita bassa pressione (BP) PRIMO STADIO BILANCIATO Uscita alta pressione (HP) PRIMO STADIO NON BILANCIATO Bisogna sempre prestare attenzione affinché non si ecceda la pressione di esercizio di una connessione, e comunque i centri di ricarica non caricano quasi mai le bombole oltre le 220 atmosfere di pressione. Questa regola vale soprattutto per le connessioni di tipo INT: in esse in fatti l'o-r è fissato solo a pressione ed è quindi più soggetto a fuoriuscite con conseguente perdita violenta di aria. Inoltre le bombole munite di attacco DIN a 300 bar, ovvero con filettatura lunga, sono piuttosto rare. Bilanciato e non bilanciato? Primi stai bilanciati o non bilanciati. I primi stadi non bilanciati, diventati una minoranza, sono dei primi stadi a pistone che hanno a loro favore l'assoluta semplicità e convenienza economica, di contro offrono prestazioni inferiori rispetti ai bilanciati. Il meccanismo di regolazione della pressione di erogazione dei primi stadi non bilanciati è meno sofisticato rispetto agli altri, pertanto in alcune condizioni offrono un erogazione meno generosa di aria. I più recenti disponibili sul mercato sono comunque talmente evoluti che, a profondità poco impegnative, non si discostano quasi per nulla dalle prestazioni dei bilanciati, sono molto affidabili, facili e veloci nella manutenzione. Molti centri di immersione offrono ai propri clienti erogatori con primi stadi non bilanciati perché a basse profondità sono comunque validi e sono più economici e semplici da gestire nelle operazioni di manutenzione. La frusta La frusta è il tubo flessibile che mette in comunicazione il primo stadio con il secondo stadio consentendo il trasporto dell'aria. Queste vanno posizionate in modo tale da non creare grovigli, e che in immersione non sporgano eccessivamente dalla sagoma del subacqueo. 34

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