Le ragioni ambientali

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1 Intervento Alex Pratissoli (Comune di Reggio Emilia) Il Progetto ECOABITA Il successo di una iniziativa come la certificazione energetica degli edifici, passa attraverso la creazione di parternariati fra il settore pubblico e quello privato, in grado di promuovere innovazione, ricerca e divulgazione. Il rischio è, infatti, di doverci limitare, come sistema pubblico, a produrre casi emblematici, qualche buona sperimentazione, ma nulla realmente in grado di incidere sui grandi numeri che caratterizzano gli sprechi energetici nel settore edile. Le ragioni che ci hanno spinto ad investire nel progetto Ecoabita sono molteplici. Innanzitutto il fare parte di un territorio il cui modello di sviluppo, a fronte di straordinari vantaggi sociali ed economici, ci consegna anche una serie di contraddizioni e di problemi per il futuro. Primo fra tutto quello ambientale. Viviamo in un area fra le più dinamiche d Europa, ma anche fra le più inquinate e congestionate che ha superato il limite della sostenibilità. Caratterizzata da stili di vita fortemente energivori che ci hanno spinto oltre la capacità di rigenerazione delle risorse naturali. Rispetto, ad esempio, agli impegni conseguenti al Protocollo di Kyoto, la città di Reggio Emilia produce, oggi, circa un terzo in più della quantità di CO2 prevista come obiettivo al Questo dato appare ancora più critico alla luce della decisione unilaterale della UE del marzo scorso, di ridurre le emissioni di CO2 nell atmosfera del 20% entro il 2020, aumentando contemporaneamente del 20% l efficienza energetica e di fissare come obiettivo vincolante per tutti gli stati membri l utilizzo al 20% del totale dell energia prodotta da fonti rinnovabili. In questo contesto, il settore edilizio, riveste un ruolo primario assieme al trasporto e all industria. Basti pensare che a Reggio Emilia, dal 2000 al 2005, sono state costruiti oltre alloggi (+14% del nostro patrimonio), a fronte di un aumento della popolazione attorno dell 8% (12 mila abitanti su 150 mila complessivi). Un dato che non ha precedenti nella storia del dopoguerra, e pone la città di Reggio e la Provincia rispettivamente al 4 e 1 posto in Italia per produzione edilizia. Un settore, quello edilizio, che nonostante la fase economica favorevole, invece di strutturarsi e innovare ha teso a destrutturarsi: erano infatti le aziende nel 2000, oggi sono oltre , gran parte delle quali individuali. Quindi, al di là delle punte di eccellenza, complessivamente, il settore non ha colto questa fase favorevole come trampolino di lancio per guardare al futuro, innovare i processi costruttivi ed investire in nuove tecnologie. Basti pensare che si è continuato a realizzare edifici che consumano ancora mc di metano all anno per mq, quando esistono tutte le tecnologie e le competenze per realizzare abitazioni che consumano al massimo la metà. Ci sono anche aspetti sociali che ci inducono a muoverci con decisione sul terreno del risparmio energetico come strumento di risparmio economico per le famiglie. La sofferenza abitativa riguarda, infatti, un numero sempre più elevato di famiglie, spesso non riconducibili ai tradizionali canoni della povertà (giovani coppie, persone nella fase iniziale dell inserimento nel mondo del lavoro, lavoratori che devono risiedere a Reggio per periodi transitori, lavoratori interessati da processi di Le ragioni ambientali Le ragioni sociali ed economiche

2 mobilità territoriale), ma spiazzate da una dinamica dei costi dell abitare più veloce della dinamica dei redditi, e sovente dalla minore stabilità e affidabilità dei redditi stessi. La nostra Azienda della Casa Sociale ci ricorda spesso come le maggiori morosità, sono oggi imputabili non tanto al pagamento degli affitti, ma al mantenimento degli alloggi e delle forniture energetiche che hanno subito un forte incremento di costo negli ultimi anni. La spesa media per utenza domestica è infatti aumentata del 40% negli ultimi 10 anni, dei quali, oltre il 30%, solo dal 2005 al Garantire, dunque, alloggi con bassi canoni di gestione rappresenta uno degli elementi essenziali per la definizione di una efficace politica abitativa rivolta alle fasce di popolazione più debole. Vi è infine un quadro normativo europeo, nazionale e regionale di riferimento in rapida evoluzione che indica con chiarezza la necessità, da parte degli enti pubblici, di promuovere strumenti quali la certificazione energetica degli edifici. L evoluzione del quadro normativo Dunque, risparmiare energia e promuovere le fonti rinnovabili rappresentano due necessità che si trasformano in: occasione di sviluppo industriale; vantaggio economico per i cittadini; strumenti concreti per promuovere la sostenibilità ambientale. L insieme di questi tendenze ci ha portato alla sottoscrizione di un protocollo d intesa fra la Regione Emilia Romagna, la Provincia, il Comune di Reggo Emilia, ed ACER, al quale hanno aderito oltre 30 Comuni della Provincia, con l obiettivo di definire un sistema di certificazione energetica degli edifici da applicare a scala provinciale. Al lavoro del protocollo hanno contribuito l Università di Modena e di Reggio, la Facoltà di Architettura di Ferrara e il Ministero dello Sviluppo Economico. E stato inoltre istituto un tavolo tecnico di concertazione con le associazioni di categoria, gli ordini professionali e le organizzazioni sindacali. Ognuna di loro è stata resa partecipe del percorso ed ha fattivamente contribuito alla sua definizione. Nel mese di Dicembre 2006, è stato poi approvato il nuovo REC del Comune di Reggio che introduce la certificazione energetica Ecoabita così come è stata definita dal programma di sperimentazione e successivamente integrata dalle recenti linee guida. La congruità e la completezza delle procedure del progetto Ecoabita rispetto ai principi della Direttiva Europea 2002/91 e del D.Lgs. 192/05 e successive modificazioni ed integrazioni sono state infine verificate da un autorevole ente indipendente di terza parte. Il progetto Ecoabita ha ricercato un efficace sintesi fra: le pratiche migliori già in essere, tra le quali, ovviamente, spicca il caso di Bolzano le previsioni del D.Lgs 192 e le sue successive modificazioni le caratteristiche climatiche e costruttive tipiche della nostra area geografica Questo ci ha portato a definire delle classi energetiche caratterizzate da un duplice grado di libertà ovvero il Protocollo di intesa sulla certificazione energetica degli edifici Premessa metodologica

3 rapporto di forma dell edificio e i Gradi Giorni. Una scala così definita oltre a garantire la stessa classe a tutti gli edifici, anche di diversa tipologia, che rispettano in pari misura i limiti del Decreto Legislativo, consente una comunicazione ai cittadini ed ai professionisti omogenea rispetto a quella determinata dalla normativa nazionale. Ci siamo poi soffermati, sui temi connessi al rilascio degli attestati di certificazione. Il certificato energetico Ecoabita, conforme all attestato di qualificazione energetica definito dal DM del 19 febbraio, viene rilasciato dall ente pubblico ed è necessario per ottenere gli eventuali incentivi introdotti a livello locale. Tale certificato, presuppone controlli in corso d opera e a lavori ultimati dell edificio che possono essere svolti direttamente dall ente pubblico o da un certificatore esterno, appositamente incaricato ed accreditato dalla provincia. Si è cercato, dunque, di garantire equilibrio fra la presenza del pubblico (necessaria per la fase di controllo) ed il privato, dal quale provengono i tecnici certificatori formati all interno di corsi promossi dalla Provincia di Reggio. Sul tema della formazione, in realtà, l investimento è molto maggiore e comprende le figure professionali presenti negli enti pubblici (oltre 80 dipendenti comunali hanno già terminato il percorso di formazione), nonché le imprese di costruzione, gli artigiani ed impiantisti sui quali il settore deve investire in via prioritaria. Si è deciso inoltre di promuovere una importante campagna di comunicazione al fine di sensibilizzare una domanda di edilizia di maggiore qualità. Nei primi mesi dell anno, in particolare, abbiamo promosso una campagna di comunicazione sugli incentivi offerti dalla legge finanziaria. Circuito certificatorio Formazione Comunicazione Questo lavoro è stato intermante recepito nel Regolamento Edilizio di Reggio che ha vinto il premio Enti locali per Kyoto 2006 a Ecomondo. Il Regolamento non individua soluzioni a priori per la riduzione degli sprechi energetici degli edifici. Siamo infatti convinti che non esistano modelli preconfezionati né tantomeno normative, per quanto approfondite, che possano, da sole, risolvere questo problema. Abbiamo pertanto introdotto pochi e semplici parametri con i quali misurare la qualità energetica di un edificio, lasciando ampio spazio ai progettisti, alle imprese e ai cittadini stessi nella definizione delle soluzioni da adottare. Il Regolamento introduce, inoltre, una serie di incentivi sul nuovo costruito, basati su aumenti volumetrici e sullo scomputo dello spessore dei muri che trovano straordinaria corrispondenza negli incentivi offerti dalla finanziaria. Ma la vera grande sfida per il futuro è rappresentata dal recupero dell esistente. In tal senso Comune e Provincia hanno definito un bando pubblico per l erogazione di incentivi economici. Riteniamo questa una delle azioni più innovative e significative rivolte al settore, per attivare realmente un mercato edilizio di maggiore qualità. Grazie ad un importante lavoro sviluppato assieme ad enia spa, saremo in grado di promuovere interventi per l isolamento delle superfici verticali, la sostituzione di vetri semplici con doppi e tripli vetri e l installazione di pannelli solari. Con un contributo iniziale da parte dell Amministrazione Comunale di in tre anni (al quale si aggiungeranno ulteriori da parte della Provincia per gli altri Comuni del territorio), Regolamento Edilizio Nuovo costruito Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente

4 corrispondente a circa il 15% del costo complessivo degli interventi promossi, verranno attivati sul territorio investimenti per oltre , dei quali, il 55% come contributo della recente legge finanziaria. Questi numeri possono aiutarci a chiarire meglio la portata della nuova politica energetica nazionale, fondata sul contenimento della domanda, prima ancora che sulla differenziazione dell offerta. E grazie soprattutto a questo sforzo economico messo in campo dal governo, che riteniamo si possano finalmente generare le condizioni per rendere conveniente la riqualificazione energetica degli edifici, generando nuove opportunità di lavoro, saperi, professioni ed, ovviamente, risparmi economici alle famiglie. Il bando consentirà, inoltre, grazie alla collaborazione con enia, di attivare i meccanismi legati ai certificati bianchi, il cui controvalore economico, seppur ridotto, verrà interamente reinvestito in un nuovo contributo pubblico per la ristrutturazione energetica dell esistente. Per capire meglio la portata degli incentivi introdotti a livello nazionale e locale sul recupero dell esistente, riportiamo l esempio di un intervento realizzato a Reggio Emilia. L edificio che originariamente consumava, per il riscaldamento invernale, c.ca 18 mc/metano all anno, con una spesa conseguente di oltre 7.600, è stato riqualificato attraverso la sostituzione dei vetri semplici e la realizzazione di un cappotto esterno che hanno consentito di ridurrei consumi fino a 4,6 mc/metano all anno portando l edificio in classe B, con tempi di ritorno dell investimento originale inferiore a 7 anni. Un esempio concreto Nell ambito del progetto Ecoabita, si è inoltre affidato ad un ente terzo di certificazione, il compito di validare le procedure di quantificazione delle riduzioni delle emissioni di CO2 derivanti dall'applicazione del progetto ECOABITA, ai sensi dei più significativi standard internazionali oggi impiegati. Un dato significativo che emerge da questo lavoro è che grazie all effetto combinato delle novità introdotte dal Decreto Legislativo 192 e dal progetto Ecoabita, si riducono di oltre il 46% le emissioni di CO2 e del 60% i consumi energetici dalle abitazioni previste in nuova costruzione e ristrutturazione completa, rispetto allo standard edilizio post L.10/91. Progetto riduco2 Il regolamento edilizio, infine, introduce altri requisiti per la promozione delle fonti rinnovabili, la realizzazione di tetti verdi ed il recupero delle acque di gronda, incentivati tramite uno scomputo degli oneri di U2. Anche in questo caso, abbiamo cercato di definire una normativa semplice ed efficace, riducendo al massimo il numero e la tipologia di requisiti volontari richiesti. In conclusione le scelte sull energia e sul modello di sviluppo, a essa intimamente legato, nei prossimi anni saranno al centro di tutte le politiche, su piccola e grande scala, dalle scelte dei singoli cittadini agli accordi internazionali. Un tema complesso, caratterizzato da una notevole interdisciplinarietà, che dovrà fare i conti con i mutamenti climatici, la qualità dell aria, la sicurezza energetica e il declino delle fonti fossili, emergenze che potrebbero portare a una crisi energetico-ambientale che l umanità non ha mai affrontato in queste dimensioni, ma che potrebbe essere anche foriera di nuove opportunità. Le future scelte politiche, culturali, tecnologiche ed economiche su questi aspetti saranno decisive, perché Conclusioni

5 avranno conseguenza per decenni. Ma per cambiare il modello energetico servono nuove visioni e professionalità, attente alle più recenti emergenze, capaci di analizzare l attuale sistema energetico, ma anche in grado di pensarne uno diverso, più sostenibile e portatore di innovazione. Abbiamo bisogno di ripensare il nostro modo di costruire fabbriche, case, uffici; di progetti integrati tra forma, struttura, tecnologia; di coniugare architettura ambiente, energia. Abbiamo bisogno di introdurre una nuova cultura dell abitare, non solo la propria casa ma anche il territorio e la città, che devono sapersi costruire una nuova identità a partire dalla sfida della sostenibilità ambientale come una scommessa obbligata per il futuro, in grado di produrre nuovi mestieri, innovazione, ricerca e non certo come sguardo nostalgico sul passato. L energia si colloca a pieno titolo dentro questi processi: è infatti una delle principali sfide economiche, sociali ed ambientali del secolo che abbiamo di fronte a noi. Su questo tema sono chiamati in causa gli enti locali, il mondo dell imprese, fino alle responsabilità individuali e agli stili di vita di ognuno di noi. Il pubblico, in particolare, deve essere in grado di stimolare il protagonismo e l interesse di ogni categoria coinvolta nel processo edilizio: dalle banche alle agenzie immobiliari, dai tecnici progettisti alle imprese edili, dai fornitori alle esco. Solo attraverso il coinvolgimento diretto dei protagonisti del settore è, infatti, possibile trasformare un progetto di certificazione energetica degli edifici in una straordinaria occasione di sviluppo economico, culturale e sociale per l intero territorio.