AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

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1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE 3 CIRCOLO San Nicolo Politi Via dei Diritti del Fanciullo, ADRANO (CT) Tel./Fax 095/ Codice fiscale ctee09000v@istruzione.it Prot. n 1585/A7 Adrano, 05/11/2014 AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (ai sensi del D. Lgs. 81/08 e successive modifiche e integrazioni) 1

2 INDICE PREMESSA...3 Responsabilità...3 ORGANIZZAZIONE DEL DOCUMENTO.... Errore. Il segnalibro non è definito. SEZIONE I...4 DESCRIZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI...Errore. Il segnalibro non è definito. I. 1. Premessa...4 I. 2. Scopo della valutazione dei rischi...5 SEZIONE II...6 DESCRIZIONE DELL ISTITUTO...6 II. 1. Caratteristiche generali dei luoghi di lavoro e descrizione dell attività...6 II. 2. Descrizione analitica dei luoghi di lavoro...8 II. 3. Persone presenti...27 SEZIONE III...27 MODALITÁ DI SVILUPPO DELL ANALISI DEI RISCHI...27 III. 1. Criteri di individuazione dei rischi...27 III. 2. Definizione del programma...28 III. 3. Identificazione delle fonti di pericolo...28 III. 4. Esame delle procedure di lavoro, manutenzione e sicurezza...28 III. 5. Analisi degli infortuni e patologie...28 III. 6. Valutazione dei rischi...28 III. 7. Definizione di parole chiave...29 III. 8. Ricognizione dei rischi: classificazione e definizione dei rischi lavorativi...29 III. 9. Raggruppamento fattori di rischio...30 III. 10. Criteri di individuazione e di valutazione dei rischi... Errore. Il segnalibro non è definito. SEZIONE IV...34 MODALITÁ DI ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI...34 IV. 1. Elenco degli ambienti dell Istituto...34 IV. 2. Elenco delle attività svolte nell Istituto...34 IV. 3. Elenco dei fattori di rischio relativi allo svolgimento di ogni attività...34 IV. 4. Controllo sistematico dei vari ambienti e delle varie situazioni di ogni ambiente. Errore. Il segnalibro non è definito. SEZIONE V...46 INDICAZIONE DELLE MISURE, DELLE PRESCRIZIONI E DELLE PIANIFICAZIONI DELLE AZIONI DA ADOTTARE PER GLI EDIFICI COSTITUENTI L ISTITUTO...46 V. 1. Misure, prescrizioni e pianificazione delle azioni...46 SEZIONE VI...56 CONDIZIONI STRUTTURALI E IMPIANTISTICA...56 SEZIONE VII...63 ADEMPIMENTI VARI - DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO...63 ALLEGATI Planimetrie non in scala 2

3 PREMESSA La sottoscritta Dott.ssa Giuseppa Centamore, in qualità di Dirigente Scolastico del 3 Circolo Didattico S. Nicolò Politi di Adrano, ai fini di ottemperare agli adempimenti previsti dalla normativa in materia di igiene e di sicurezza negli ambienti di lavoro, ha effettuato la valutazione dei rischi all interno della suddetta scuola, ai sensi dell art. 17 del D. Lgs. 81/08 e successive modifiche e integrazioni, Responsabilità Il legislatore affida il dovere della sicurezza a due definiti soggetti giuridici: L Ente Locale (il Comune che è responsabile delle strutture e degli impianti; L Amministrazione Scolastica (con compiti organizzativi e gestionali. All Ente Locale spetta il compito di: a. manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici; b. adeguamento degli impianti esistenti (impianto elettrico, impianto di messa a terra, impianto di riscaldamento, impianto antincendio, impianto idraulico sanitario e fognario, impianto telefonico, impianto contro le scariche atmosferiche, ecc.) c. abbattimento delle eventuali barriere architettoniche; d. controllo ed eventuale rimozione di amianto, se presente; e. fornitura delle dotazioni antincendio (idranti, estintori, ecc.) f. fornitura e posa della segnaletica di sicurezza; g. adeguamento dei locali alle norme previste per legge; h. adeguamento degli Istituti Scolastici in materia antincendio, come previsto dalla normativa; i. controllo dello stato di conservazione degli immobili; All Amministrazione Scolastica spetta il compito di: a. effettuare la valutazione dei rischi e l individuazione delle misure preventive e protettive redigendo un apposito documento; b. designare, nei casi previsti, il medico competente, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, nonché i relativi addetti; c. aggiornare la valutazione dei rischi in occasione di significative modifiche delle situazioni rilevate precedentemente; d. designare i lavoratori addetti alla gestione delle emergenze; e. aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi, all evoluzione didattica e all evoluzione della tecnica; f. distribuire i compiti da affidare ai lavoratori in relazione alla loro capacità e allo stato di salute; g. fornire ai lavoratori mezzi di protezione adeguati; h. operare in modo che soltanto i lavoratori adeguatamente istruiti possano effettuare lavori che li espongano a gravi rischi; i. richiedere ai lavoratori l osservanza delle norme di sicurezza, l uso dei mezzi collettivi e individuali di protezione; j. richiedere al medico competente, se previsto, l osservanza dei suoi obblighi; k. adottare le misure per il controllo di delle situazioni di emergenza, istruendo i lavoratori alle procedure del caso; l. informare i lavoratori sulla natura dei rischi e delle relative misure di prevenzione e protezione; 3

4 m. permettere ai lavoratori di verificare, tramite i loro rappresentanti, l applicazione delle misure di prevenzione e protezione n. detenere e aggiornare il registro infortuni; o. consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; p. predisporre un piano di emergenza ed evacuazione; q. effettuare le simulazioni di evacuazione come previsto nel piano di evacuazione, e tenere un registro di controllo. È evidente che la compresenza di due soggetti giuridici nella gestione della sicurezza all interno delle scuole comporta spesso problemi gestionali ed organizzativi, infatti a volte si tende ad individuare nell altro, il soggetto responsabile delle eventuali disfunzioni, anomalie e/o difformità. Pertanto emerge la necessità di promuovere iniziative di raccordo e coordinamento tra i due soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza all interno delle scuole. ORGANIZZAZIONE DEL DOCUMENTO. Dopo aver analizzato e verificato la documentazione esistente, in qualità di datore di lavoro, ai sensi dell art. 29 del D. Lgs. 81/08, con la collaborazione del RSPP ins. Nicolò Amoroso, e consultato il RLS sig. Alfio Liotta, ha redatto il seguente DOCUMENTO, che si articola in sette sezioni: - Sezione I: Descrizione del Documento di Valutazione dei Rischi Oltre alla definizione degli obiettivi del documento e alla sua organizzazione, viene illustrata la destinazione delle varie sezioni costitutive. - Sezione II: Descrizione dell Istituto Viene descritta l organizzazione dell Istituto dal punto di vista della sicurezza. - Sezione III: Modalità di sviluppo dell analisi dei rischi Vengono illustrate le operazioni per analizzare le modalità di sviluppo dei rischi. - Sezione IV: Modalità di analisi e valutazione dei rischi Vengono illustrate le operazioni per condurre la valutazione dei rischi. - Sezione V: Indicazione delle misure, delle prescrizioni e delle pianificazioni delle azioni da adottare per gli edifici costituenti l Istituto. Sono indicati i provvedimenti strutturali e formativi pianificati per la eliminazione o riduzione dei fattori di rischio evidenziati in fase di valutazione. - Sezione VI: Adempimenti vari - dichiarazione del Dirigente Scolastico Ẻ riportata la dichiarazione del Dirigente Scolastico riguardo alla avvenuta valutazione dei rischi. SEZIONE I DESCRIZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I. 1. Premessa Il D. Lgs. 81 del 09/04/2008 ha sostituito abrogandole, quasi tutte le normative sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro ed in particolare il D. Lgs. 626/94, che ha regolamentato la gestione della sicurezza per quasi 15 anni. Il nuovo decreto, conosciuto come Testo unico della sicurezza ha confermato all art. 15 che tra le misure generali di tutela va considerata la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza. 4

5 Il Dirigente Scolastico, individuato come datore di lavoro, predispone l esecuzione della valutazione dei rischi, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. Al termine della valutazione viene quindi redatto il Documento di Valutazione dei Rischi che contiene: a. Una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; b. L indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all art. 17 comma 1 lettera a; c. Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza; d. L individuazione delle procedure per l attuazione delle misure da realizzare; e. L organigramma della sicurezza; f. L individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici, per le quali si richiede una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. I. 2. Scopo della valutazione dei rischi L obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel permettere di prendere i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori e degli alunni. Nei casi in cui non è possibile eliminare i rischi, essi devono essere diminuiti nella misura del possibile e si dovranno tenere sotto controllo i rischi residui. La valutazione dei rischi deve essere strutturata in modo da: a. identificare i pericoli che sussistono sul luogo di lavoro e valutare i rischi associati agli stessi, in modo da determinare quali provvedimenti devono essere presi per proteggere la sanità e la sicurezza dei dipendenti e degli altri lavoratori, nel rispetto delle norme di legge; b. valutare i rischi per poter stabilire i dovuti provvedimenti da adottare per eliminarli o ridurli; c. controllare se i provvedimenti risultino adeguati; d. stabilire un elenco di priorità e verificare se sono necessarie ulteriori misure in conseguenza dei risultati della valutazione; e. garantire che i provvedimenti di prevenzione, ritenuti necessari e attuati a seguito di una valutazione dei rischi, siano tali da consentire un miglioramento del livello di protezione dei lavoratori, rispetto alle esigenze della sicurezza e della sanità. Pertanto l obiettivo della presente valutazione dei rischi è non solo quello di adempiere al D.Lgs.81/08 ma anche, e soprattutto, di avere le necessarie indicazioni per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute negli ambienti di lavoro. Esso può essere visionato da parte di tutti i lavoratori, da parte di tutti gli utenti e da parte degli organismi di controllo. Attraverso il documento di valutazione dei rischi si provvede alla informazione di tutti i dipendenti e/o di tutti gli esterni relativamente ai rischi correlati all attività ed alla frequentazione dei locali di lavoro dell Istituto. Il documento di valutazione dei rischi è un documento sottoposto ad aggiornamento in base alle mutate condizioni operative ed organizzative dell azienda. 5

6 SEZIONE II DESCRIZIONE DELL ISTITUTO II. 1. Caratteristiche generali dei luoghi di lavoro e descrizione dell attività La presente relazione si riferisce all azienda costituita dal 3 Circolo Didattico S. Nicolò Politi di Adrano, che comprende istituzioni di Scuola dell Infanzia e di Scuola Primaria. Si tratta di un immobile costituito da un complesso di cinque edifici, che in parte sono utilizzati per fini diversi da quelli per i quali è stato costruito, senza che ne siano stati apportati i requisiti richiesti. Ubicazione: l immobile, delimitato da un muretto in muratura sovrastato da ringhiera metallica, è ubicato tra via dei Diritti del Fanciullo, al cui civico 45 si trova l ingresso principale costituito da un cancello metallico, via Fosse Ardeatine, Largo Martiri di Cefalonia, dove si trova un seconda via d accesso con cancello metallico che consente esclusivamente l ingresso pedonale per la presenza di n 4 gradini, via fratelli Cervi e via del Diritto di Famiglia. Consistenza: l immobile è costituito da n 5 edifici che hanno la peculiarità specifica della destinazione scolastica, circondati da ampi spazi con aiuole. I corpi di fabbrica, costruiti all inizio degli anni 80, di cui si compone l Istituto sono: - 1 Padiglione Corpo C ad una elevazione fuori terra, destinato ad aule, laboratori e servizi igienici. - 2 Padiglione Corpo B a due elevazioni fuori terra, destinato ad aule, biblioteca e servizi igienici. - 3 Padiglione Corpo A a due elevazioni fuori terra, destinato ad aule, laboratori, mensa e servizi igienici. - Palestra Corpo E ad una elevazione fuori terra, destinato a palestra, archivio e servizi igienici. - Direzione e Segreteria Corpo D ad una elevazione fuori terra destinato ad uffici. Struttura: gli edifici sono realizzati in muratura/c.a. Una parte della Direzione/Segreteria ha una struttura prefabbricata in legno. La superficie esterna dei pilastri presenta crepe e scrostamenti che mettono in evidenza il ferro contenuto al loro interno. Pareti esterne/soffitti: le pareti ed i soffitti di tutti gli ambienti sono in muratura intonacate e tinteggiate con colori chiari; alcune superfici sono in buono stato di conservazione, altre si presentano scrostate e con evidenti crepe. Servizi igienici: i servizi igienici presentano le pareti scrostate e a tratti mancanti di maiolica di rivestimento. Alcuni sanitari sono vecchi. Le porte non presentano il normale rialzo previsto dalle normative vigenti. In alcuni ambienti sono insufficienti per il numero di utenti. Pavimenti: i pavimenti sono realizzati in graniglie di marmo, ormai vecchi e in alcuni tratti consumati, in alcune aree sul pavimento vecchio è stato incollato un sottile strato di materiale plastico. La superficie calpestabile della palestra è rivestita in linoleum. Porte interne: le porte interne sono realizzate in legno tamburato. Nei box, realizzati successivamente alla costruzione dell immobile, le porte, come tutta la struttura sono in alluminio e vetro (il vetro non è antinfortunistico). Infissi esterni: tutti gli infissi sono in alluminio e vetro (il vetro non è antinfortunistico e non tutte le superficie vetrate sono dotate di sistema di protezione dai fenomeni di abbagliamento diretto del sole). Le ampie vetrate nei corridoi e nelle aule assicurano un ottima illuminazione naturale. 6

7 Cancelli di accesso: il cancello di accesso da via dei Diritti del Fanciullo, permette il passaggio pedonale e per i veicoli. Quello da Largo Martiri di Cefalonia il solo passaggio pedonale per la presenza di scalini. Illuminazione degli ambienti: tutti gli ambienti hanno una illuminazione naturale e corpi illuminanti artificiali in numero sufficiente (plafoniere con neon a soffitto). Illuminazione esterna: l illuminazione esterna, avviene ad opera di due alti pali illuminanti a tre braccia, scarsamente funzionanti, per l area centrale, e di una serie di lampioncini perimetrali. Impianto di riscaldamento: l edificio e munito di 8 caldaie autonome funzionanti a metano che riscaldano tutti gli ambienti. Gli elementi radianti sono regolabili in ogni singolo ambiente, ma in alcuni di essi mancano le manopole. In palestra e nei locali uffici gli ambienti sono riscaldati tramite pompe di calore. Impianto elettrico: l impianto elettrico (quadri, linee di distribuzione, punti luce, interruttori, prese), dalla sua messa in opera, non e stato mai ristrutturato. Arredi: tutti gli ambienti sono muniti degli arredi (sedie, banchi, scrivanie, armadi, scaffali, ecc.) necessari per la destinazione d uso a cui sono destinati; alcuni ambienti di lavoro sono dotati di apparecchiature videoterminali e di personal computer. L arredo è per la maggior parte consumato. Banchi e sedie non sempre sono adeguate all età o all altezza degli alunni. Tutti gli armadi e le scaffalature sono muniti di un opportuno ancoraggio alla parete e/o ai soffitti per non rappresentare una fonte di pericolo per i lavoratori e i frequentatori dell Istituto in caso di urto accidentale. Percorsi/vie di fuga: i percorsi (corridoi, disimpegni, vano scale) sono liberi da materiale accatastato. Le vie di fuga sono costantemente mantenute libere e sgombre da ogni tipo di ostacolo. Luci di emergenza: i locali non sono dotati di luci di emergenza aventi i requisiti richiesti dalle norme vigenti. Estintori: gli edifici sono dotati di estintori a polvere per fuochi di classe A, B, C (5 da kg. 6, 8 da k.9, 1 da kg. 12). Il numero è sufficiente per un primo intervento in caso di principio d incendio. Idranti: l Istituto è dotato di 5 cassette idranti provviste di manichetta e lancia. Vasca antincendio: la vasca antincendio ha l autoclave fuori servizio. Box: nei corridoi del 2 e del 3 padiglione sono stati realizzati box con struttura in alluminio e vetro, che non consentono isolamento acustico. Ciclo di lavoro: il lavoro si svolge per le varie attività previste all interno dell Istituto in cicli settimanali ripetitivi. Nella palestra gli ambienti destinati a docce e spogliatoio e un servizio igienico sono utilizzati come deposito, mentre il locale deposito attrezzi viene utilizzato come archivio. Aspetti particolari presentano gli edifici che originariamente erano destinati rispettivamente a uffici, mensa/cucina e casa del custode. Edificio ex uffici: gli ambienti sono stati adattati ad aule didattiche e aule con apparecchiature multimediali. Ne deriva un insufficiente dotazione dei servizi igienici in rapporto alle aule ricavate. Gli uffici di segreteria e direzione sono ubicati nell edificio ex alloggio del custode. Edificio ex mensa/cucina: dagli ambienti originari sono state ricavate quattro aule, derivandone un insufficiente dotazione dei servizi igienici. Alcune divisioni tra i vari ambienti sono state realizzate con materiali che non appaiono idonei a garantire il necessario isolamento acustico e termico. Un aula non ha l accesso diretto dal corridoio ma dall aula adiacente o dall esterno, e dà passaggio per l accesso ad un servizio igienico. Un altra aula presenta inferriate fisse alla finestra. Edificio ex alloggio custode: vi risultano allocati gli ambienti destinati alla Direzione e alla Segreteria. Collegato all originaria struttura è stato impiantato un ambiente prefabbricato. 7

8 Per tutte le modifiche apportate nell immobile rispetto alla loro originaria destinazione d uso, pare che non siano state attuate le procedure previste dalle vigenti normative che si rendono opportune per gli adattamenti e/o modifiche. Documentazione: l unica documentazione presente in Istituto è composta dalle fotocopie delle planimetrie originarie. II. 2. Descrizione analitica degli ambienti di lavoro. Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Atrio Superficie in mq. 36,21 Altezza in m. 3,81 1 -n 1 porta a due ante in vetro e alluminio, con apertura controesodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza di m. 1,30 Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Corridoio Superficie in mq. 43,81 Altezza in m. 3,81 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in vetro e alluminio, con apertura controesodo verso l atrio (101), di altezza m. 2,10 e larghezza di m. 1,30. - n 1 porta a due ante in vetro e alluminio, con maniglione antipanico verso il cortile, di altezza m. 2,20 e larghezza m. 1,30 Nessuno Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Aula didattica (5^ B) Superficie in mq. 21,05 Altezza in m. 3, n 1 porta ad una sola anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso l atrio (101), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Aula didattica (2^ B) Superficie in mq. 26,98 Altezza in m. 3,81 - n 1 porta ad una sola anta in legno tamburato, 8

9 con apertura controesodo verso il corridoio (102), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0, Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Ripostiglio Superficie in mq. 10,24 Altezza in m. 3,81 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta ad una sola anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso l atrio (101), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Nessuno Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Aula didattica (2^ C) Superficie in mq. 27,02 Altezza in m. 3, n 1 porta ad una sola anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (102), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Aula didattica (5^ C) Superficie in mq. 21,00 Altezza in m. 3, n 1 porta ad una sola anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso l atrio (101), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Aula didattica (3^ B) Superficie in mq. 56,86 Altezza in m. 3, n 2 porte ad una sola anta in metallo, con apertura d esodo verso il corridoio (102), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,90. Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Aula multimediale per docenti Superficie in mq. 19,43 9

10 Altezza in m. 3,81 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta ad una sola anta in metallo, con apertura controesodo verso l atrio (101), di altezza m. 2,20 e larghezza m. 0,90. Nessuno Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Aula didattica (2^ E) Superficie in mq. 29,18 Altezza in m. 3, n 1 porta ad una sola anta in metallo, con apertura controesodo verso il corridoio (102), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,90. Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Laboratorio di informatica Superficie in mq. 15,80 Altezza in m. 3,81 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta ad una sola anta in metallo, con apertura controesodo verso il corridoio (102), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,90. Nessuno Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Servizi igienici personale (1 bagno) Superficie in mq. 4,00 Altezza in m. 3,81 - n 1 porta ad una sola anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (102), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro 1 Padiglione Corpo C Servizi igienici alunni/e (antibagno + 3 bagni) Superficie in mq. 11,20 Altezza in m. 3,81 - n 1 porta ad una sola anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (102), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B

11 Atrio Superficie in mq. 18,90 Altezza in m. 3,30 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Nessuno Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Corridoio Superficie in mq. 195,88 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso l atrio (201), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. - n 4 porte a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Aula didattica (1^ B) Superficie in mq. 40,20 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Aula didattica (4^ B - T.P.) Superficie in mq. 40,20 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Aula didattica (1^ C) Superficie in mq. 40,20 Altezza in m. 3,30 - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con 11

12 apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1, Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Aula didattica (4^ A - T.P.) Superficie in mq. 40,20 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Locale polifunzionale Superficie in mq. 18,56 Altezza in m. 3,30 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,25. Nessuno Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Locale polifunzionale Superficie in mq. 17,07 Altezza in m. 3,30 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,25. Nessuno Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Aula didattica (1^ D) Superficie in mq. 38,50 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Aula didattica (3^ A - T.P.) Superficie in mq. 38,50 12

13 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Servizi igienici per alunne (antibagno + 4 bagni) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,30 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,70. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Servizi igienici per alunni (antibagno + 4 bagni) Superficie in mq. 15,00 Altezza in m. 3,30 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,70. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Servizi igienici personale m. (antibagno + 1 bagno) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,30 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,70. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Servizi igienici personale f. (antibagno + 1 bagno) Superficie in mq. 10,00 Altezza in m. 3,30 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,70. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B

14 Ripostiglio Superficie in mq. 5,00 Altezza in m. 3,30 a degradare (sottoscala) Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,55. Nessuno Ambiente di lavoro 2 Padiglione- P.T. Corpo B Ripostiglio Superficie in mq. 5,00 Altezza in m. 3,30 a degradare (sottoscala) Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (202), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,55. Nessuno Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Aula didattica (4^ C) Superficie in mq. 18,47 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Corridoio Superficie in mq. 139 Altezza in m. 3,28 - n 2 rampe di scale che portano al corridoio (202) del piano terra. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Aula didattica (4^ E) Superficie in mq. 39,63 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20. 14

15 Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Aula didattica (5^ D) Superficie in mq. 39,63 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Aula didattica (3^ C) Superficie in mq. 39,63 Altezza in m. 3, n 1porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Aula didattica (5^ E) Superficie in mq. 39,63 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Biblioteca alunni Superficie in mq. 18,71 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,25. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Locale polifunzionale Superficie in mq. 17,17 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,25. 15

16 Lavoratori esposti a rischi particolari Nessuno Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Aula didattica (4^ D) Superficie in mq. 39,25 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,25. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Aula didattica (2^ D) Superficie in mq. 39,10 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,25. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Ripostiglio Superficie in mq. 11,96 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Locale polifunzionale Superficie in mq. 12,92 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Servizi igienici alunne (antibagno + 4 bagni) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,75. 16

17 Lavoratori esposti a rischi particolari Nessuno Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Servizi igienici per alunni (antibagno + 4 bagni) Superficie in mq. 15,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,75. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Servizi igienici personale m. (antibagno + 1 bagno) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,75. Ambiente di lavoro 2 Padiglione- 1 P. Corpo B Servizi igienici personale f. (antibagno + 1 bagno) Superficie in mq. 10,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (252), di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,75. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Atrio Superficie in mq. 18,68 Altezza in m. 3,29 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Corridoio Superficie in mq. 161,48 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con 17

18 apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso l atrio (301), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. 3 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica (sez. A) Superficie in mq. 40,25 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Disimpegno Superficie in mq. 11,09 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (302), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica (sez. B) Superficie in mq. 40,25 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica (2^ A T.P.) Superficie in mq. 39,38 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. 18

19 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica (sez. N - T.P.) Superficie in mq. 39,67 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Disimpegno Superficie in mq. 26,00 Altezza in m. 3,29 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il disimpegno (304), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica (sez. O T.P.) Superficie in mq. 37,40 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Refettorio Superficie in mq. 72,00 Altezza in m. 3,29 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 2 porte a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Servizi igienici alunni/e infanzia (antibagno + 4 bagni) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (302) di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,75. 19

20 Lavoratori esposti a rischi particolari Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica (5^ A T.P.) Superficie in mq. 28,36 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il disimpegno (308) di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0, Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Servizi igienici personale (antibagno + 1 bagno) Superficie in mq. 12,00 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (302) di altezza m. 2,05 e larghezza m. 0,75. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica (1^ A T.P.) Superficie in mq. 36,10 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Aula didattica Superficie in mq. 34,14 Altezza in m. 3,29 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,90. Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Antibagno Superficie in mq. 6,80 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con 20

21 Lavoratori esposti a rischi particolari apertura controesodo verso l aula 316, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,90. Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Servizio igienico Superficie in mq. 2,80 Altezza in m. 3,29 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso l antibagno (318), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80 Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Deposito arredi (ex locale caldaia) Superficie in mq. 16,80 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta a due ante in metallo, con apertura d esodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Servizi igienici alunni/e (antibagno + 4 bagni) Superficie in mq. 38,00 Altezza in m. 3,29 - n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il disimpegno (308), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula multimediale Superficie in mq. 17,25 Altezza in m. 3,28 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in metallo, con apertura d esodo verso il corridoio (352) di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80 Nessuno Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Corridoio Superficie in mq. 239,44 21

22 Altezza in m. 3,28 - n 2 rampe di scale che portano al corridoio (302) del piano terra. 3 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. C) Superficie in mq. 40,25 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. I) Superficie in mq. 40,25 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. D) Superficie in mq. 40,25 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. H) Superficie in mq. 40,25 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. L) 22

23 Superficie in mq. 39,67 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. G) Superficie in mq. 39,67 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. E) Superficie in mq. 37,40 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. F) Superficie in mq. 37,40 Altezza in m. 3, n 1 porta a due ante in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,20 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- P.T. Corpo A Servizi igienici alunni (antibagno + 4 bagni Superficie in mq. 15,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,75. 23

24 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Aula didattica (sez. M) Superficie in mq. 28,08 (n 3 pareti sono in alluminio e vetro) Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura d esodo sul corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80 21 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Servizi igienici personale (antibagno + bagno) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,75 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Servizi igienici alunni (antibagno + bagno) Superficie in mq. 15,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,75. Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Servizi igienici personale (antibagno + bagno) Superficie in mq. 10,00 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso il corridoio, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,75 Ambiente di lavoro 3 Padiglione- 1 P. Corpo A Locale attrezzato con fotocopiatore Superficie in mq. 9,50 Altezza in m. 3,28 - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il corridoio (352), di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,

25 Lavoratori esposti a rischi particolari Nessuno Ambiente di lavoro Palestra Corpo E P01 Atrio Superficie in mq. 21,50 Altezza in m. 3,20 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in alluminio e vetro, con apertura d esodo sul cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,30. Nessuno Ambiente di lavoro Palestra Corpo E P02 Palestra Superficie in mq. 333,70 Altezza in m. 6,60 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in metallo, con apertura d esodo sul cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 1,60. - n 2 porte a due ante in legno tamburato con apertura controesodo, verso l ingresso (P01), di altezza m. 2,10 e larghezza 1,10 Nessuno Ambiente di lavoro Palestra Corpo E P03 Servizi igienici (antibagno + 3 bagni) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,20 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in legno tamburato con apertura controesodo, verso l ingresso (P01), di altezza 2,10 e larghezza 1,10 Nessuno Ambiente di lavoro Palestra Corpo E P04 Servizi igienici (antibagno + 3 bagni) Superficie in mq. 13,00 Altezza in m. 3,20 circa Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in legno tamburato con apertura controesodo, verso l ingresso (P01), di altezza 2,10 e larghezza 1,10 Nessuno Ambiente di lavoro Palestra Corpo E P05 Spogliatoio/docce Superficie in mq. 31,00 25

26 Altezza in m. 3,20 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in legno tamburato con apertura controesodo, verso la palestra (P02), di altezza 2,10 e larghezza 1,10 Nessuno Ambiente di lavoro Palestra - Corpo E P06 Spogliatoio/docce Superficie in mq. 19,50 Altezza in m. 3,20 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in legno tamburato con apertura controesodo, verso la palestra (P02), di altezza 2,10 e larghezza 1,10 Nessuno Ambiente di lavoro Palestra - Corpo E P08 Archivio Superficie in mq. 11,50 Altezza in m. 3,20 Lavoratori esposti a rischi particolari - n 1 porta a due ante in legno tamburato con apertura controesodo, verso la palestra (P02), di altezza 2,10 e larghezza 1,10 Nessuno Ambiente di lavoro Direzione - Corpo D D01 Ingresso Superficie in mq. 14,30 Altezza in m. 3, n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Ambiente di lavoro Direzione - Corpo D D02 Ufficio Dirigente Superficie in mq. 22,96 Altezza in m. 3, n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso l ingresso (D01), di altezza 2,10 e larghezza 0,80. Ambiente di lavoro Direzione - Corpo D D03 26

27 Servizi igienici personale (antibagno + bagno) Superficie in mq. 3,93 Altezza in m. 3,00 - n 1 porta ad una anta in legno tamburato, con apertura controesodo verso l ingresso (D01), di altezza 2,10 e larghezza 0,80. Ambiente di lavoro Direzione - Corpo D D04 Ufficio D. S. G. A. Superficie in mq. 11,48 Altezza in m. 3, n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,65. Ambiente di lavoro Direzione - Corpo D D05 Ufficio assistenti amministrativi Superficie in mq. 36,13 Altezza in m. Tetto spiovente da 2,60 a 3,00 circa 4 II. 2. Persone presenti Nell Istituto sono presenti: - n 1 Dirigente Scolastico - n 62 docenti di scuola dell Infanzia e di scuola Primaria - n 1 Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi - n 4 assistenti amministrativi - n 13 collaboratoti scolastici - n 322 alunni di scuola dell Infanzia - n 494 alunni di scuola Primaria - n 1 porta ad una anta in alluminio e vetro, con apertura controesodo verso il cortile, di altezza m. 2,10 e larghezza m. 0,80. Durante l orario di entrata e di uscita il flusso medio di persone aumenta. Dopo tale orario i cancelli vengono chiusi. Un sovraffollamento si verifica durante gli incontri che prevedono la presenza dei genitori. SEZIONE III MODALITÁ DI SVILUPPO DELL ANALISI DEI RISCHI III. 1. Criteri di individuazione dei rischi. 27

28 Il presente documento è stato assunto come riferimento iniziale nell affrontare gli aspetti pratici dell attuazione delle norme sulla valutazione dei rischi stabilite dal D. Lgs. 81/08 (art.28 - art.29), al fine di individuare le misure volte al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul posto di lavoro. Vengono descritti i passi compiuti per l identificazione dei mezzi più opportuni per eliminare i rischi o applicare dei provvedimenti di controllo, qualora necessari. 1. definizione del programma 2. identificazione delle fonti di pericolo 3. esame procedure di lavoro, manutenzione e sicurezza 5. analisi degli infortuni e patologie 6. valutazione dei rischi III. 2. Definizione del programma La valutazione è effettuata attraverso la compilazione di una check-list, che tiene conto dei seguenti aspetti: a. organizzativi e gestionali; b. strutturali e impiantistica; c. ambienti particolari; d. documentazione dell Istituto; e. attrezzature di primo soccorso. III. 3. Identificazione delle fonti di pericolo L esame dei pericoli adottato deriva dalla proposta della ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) «linee guida per la valutazione del rischio e prevede la suddivisione dei rischi in tre categorie principali, quella relativa ai: a. pericoli di natura infortunistica o rischi per la sicurezza b. pericoli di natura igienico ambientale o rischi per la salute c. pericoli derivanti da rischi particolari. III. 4. Esame delle procedure di lavoro, manutenzione e sicurezza Congiuntamente alla individuazione delle fonti di pericolo vengono esaminate le procedure di lavoro, i dispositivi di protezione adottati, le procedure di manutenzione e di controllo, i piani di emergenza, ecc., al fine di determinare la probabilità che un evento accidentale possa verificarsi e conseguentemente la probabilità che i lavoratori possano subire danni. III. 5. Analisi degli infortuni e patologie Un importante supporto alla valutazione dei rischi è dato dall esame degli infortuni e patologie occorse nell Istituto. Risulta pertanto importante l esame statistico del registro infortuni dal quale possono emergere gli aspetti più a rischio dell attività o almeno quelli la cui probabilità di accadimento può non essere trascurabile e per poter individuare eventuali aree o lavorazioni a rischio. Dall esame del registro degli infortuni, nell ultimo triennio gli infortuni capitati al personale scolastico e agli alunni sono riconducibili a cadute accidentali. III. 6. Valutazione dei rischi 28

29 La valutazione è effettuata sulla base delle risultanze dei precedenti punti e tenendo conto della suddivisione dell Istituto nelle seguenti aree operative omogenee per rischio: Area didattica normale Si considerino le aule dove non sono presenti particolari attrezzature. Area tecnica Si considerino i laboratori e i luoghi attrezzati con macchine e apparecchiature, laboratori informatici, stanza fotocopiatrici o stampanti, ecc. Area attività collettive Si considerino le aule per attività particolari che comportino la presenza di più classi contemporaneamente, aula magna, refettorio, atri, corridoi, ecc. Area attività sportive Si considerino la palestra e gli spazi attrezzati esterni. Area uffici Direzione e segreteria. III. 7. Definizione di parole chiave A questo punto è opportuno riportare le definizioni dei termini pericolo, rischio e valutazione accettate a livello comunitario: a. pericolo : proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (per esempio materiali o attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro, ecc.) avente il potenziale di causare danni. b. rischio : probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione, di un determinato fattore. c. valutazione del rischio : procedimento di valutazione della possibile entità del danno, quale conseguenza del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nell espletamento delle loro mansioni, derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro. III. 8. Ricognizione dei rischi: classificazione e definizione dei rischi lavorativi. I rischi lavorativi riscontrati negli ambienti di lavoro presi in esame possono essere divisi in due grandi categorie: A) rischi per la sicurezza (rischi di natura infortunistica): - rischi da strutture. - rischi da uso di energia elettrica. - rischi da impiego di sostanze pericolose. - rischi da incendio e/o esplosioni. B) rischi per la salute (rischi di natura igienico- ambientale): - rischi da agenti chimici. - rischi da agenti fisici. - rischi da agenti biologici. A. Rischi per la sicurezza I rischi per la sicurezza, o rischi di natura infortunistica, sono quelli responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dalle persone addette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impatto fisico-traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, ecc.). Le cause di tali rischi sono da ricercare, almeno nella maggioranza dei casi, in un non idoneo assetto delle caratteristiche di sicurezza inerenti: - l ambiente di lavoro; - le apparecchiature utilizzate; 29

30 - le modalità operative; - l organizzazione del lavoro, ecc. I rischi per la sicurezza si possono suddividere nelle seguenti categorie: A. 01. Rischi dovute a carenze strutturali dell ambiente di lavoro relativamente a: - superficie dell ambiente - volume dell ambiente - pavimenti (lisci, sconnessi o deteriorati) - pareti (semplici o attrezzate: scaffalatura, apparecchiatura) - scale fisse e/o mobili - solai (tenuta) - uscite (in numero sufficiente in funzione del personale) - porte (in numero sufficiente in funzione del personale) - illuminazione (normale e di emergenza) A. 02. Rischi da manipolazione di sostanze pericolose: - sostanze infiammabili - sostanze corrosive - sostanze comburenti - sostanze tossiche A. 03. Rischi da carenza di sicurezza elettrica connessa a: - idoneità dell impianto elettrico - idoneità d uso A. 04. Rischi da incendio e/o esplosione per: - presenza di materiali infiammabili - presenza di depositi di materiali infiammabili - carenza di sistemi antincendio - carenza di segnaletica di sicurezza B. Rischi per la salute B. 01. Agenti chimici Rischi derivanti da contatto diretto di sostanze chimiche sono i seguenti: - contatto con sostanze pericolose per via nasale, orale, per inalazione - contatto con sostanze pericolose attraverso pelle e occhi - contatto con sostanze pericolose attraverso il sistema digerente, inghiottendo o mangiando B. 02. Agenti fisici Rischi da esposizione a grandezze fisiche che interagiscono in vari modi con l organismo umano: radiazione acustica, microclima e illuminamento. - propagazione di energia sonora (in palestra) - carenze nella climatizzazione dell ambiente per quanto attiene alla temperatura - carenze nei livelli di illuminamento ambientale e dei posti di lavoro n osservanza delle indicazioni tecniche previste in presenza di videoterminali - posizionamento dei posti di lavoro - postura per carenza di posti di lavoro adeguati 30

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