Relatore: Ing. Luigi Abate
|
|
- Alberto Corti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Le soluzioni di mitigazione del rischio incendio per le strutture sanitarie alla luce del nuovo disposto normativo Evoluzione Normativa: dal DM al DM «UTILITA SOCIALE DEL NUOVO DECRETO MINISTERIALE» Relatore: Ing. Luigi Abate Viterbo
2 L ospedale (e le strutture sanitarie assimilabili) è, forse, l unico edificio abitativo pubblico che non vede mai cessare la propria attività. In esso c è una continua presenza di persone per tutte le ore del giorno e per tutto l anno Decreto Ministeriale del 18/09/2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private. Il decreto prevedeva che gli adeguamenti dovevano essere attuati entro il 2007
3 Strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno chiarimento: sono strutture sanitarie ospedaliere a ciclo continuativo - ospedali e case di cura - ospedali di rilievo nazionale o di alta specializzazione - aziende ospedaliere regionali - presidi ospedalieri delle ASL - policlinici universitari - istituti di ricovero e cura a carattere scientifico - ospedali militari chiarimento: sono strutture sanitarie ospedaliere a tempo parziale o diurno - day-hospital - day-surgery
4 Strutture che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno si intendono tali: chiarimento: i presidi che erogano prestazioni sanitarie specialistiche e sanitario assistenziali, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non erogabili in ambito ambulatoriale o domiciliare per situazioni che non richiedono ricovero ospedaliero: residenze sanitarie assistenziali (R.S.A.) presidi di riabilitazione funzionale di soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali strutture di riabilitazione dei tossicodipendenti presidi di tutela della salute mentale: struttura residenziale psichiatrica centro diurno psichiatrico day-hospital psichiatrico
5 Strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio. chiarimento: per laboratorio di assistenza specialistica si intende la struttura o luogo fisico, intra o extra ospedaliero, preposto alla erogazione di prestazioni sanitarie di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, nelle situazioni che non richiedono ricovero ospedaliero, neanche a ciclo diurno servizi di medicina di laboratorio attività di diagnostica per immagini presidi di recupero e riabilitazione funzionale centri ambulatoriali di riabilitazione centri di salute mentale consultori familiari centri ambulatoriali per il trattamento dei tossicodipendenti
6 DPR.151/2011
7 Riscontrare però che pochissime sono le strutture sanitarie in Italia dotate di certificato di prevenzione incendi, dimostra come, al di là dei costi e della limitatezza dei finanziamenti a disposizione, il più delle volte i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco non siano stati in grado di rilasciare il certificato (oggi SCIA) per mancata rispondenza dei requisiti di prevenzione incendi necessari per collocare il «Rischio Incendio» nell area della residualita sociale dello stesso.
8 Numero di Ospedali / case di cura ed assimilabili registrati presso i Comandi VV.F. della regione Lazio
9
10 Il nuovo indirizzo normativo integra e sostituisce il D.M. Interno del 18/9/2002 relativamente alle attività sanitarie esistenti. LE NOVITA Fornisce una accresciuta Sicurezza partecipata e responsabile ; Introduce nuove procedure di lavoro tramite il «Sistema di gestione per la sicurezza antincendio»; Introduce una «nuova figura professionale» Responsabile della Sicurezza Antincendio (RSA); Precisa numericamente la Squadra Antincendio di comparto Introduce quantificandono il numero la Squadra antincendio dedicata; Distribuzione nel tempo degli Impegni economici; Nuovo profilo giuridico-amministrativo, sulla responsabilità in materia di sicurezza antincendio tramite la «SCIA AD EFFICACIA TEMPORALE COSTANTE»;
11 L assunto Assicurare gli stessi livelli di tutela per l incolumità del cittadino; Comportare un minor costo imprenditoriale per l attuazione delle misure di mitigazione; La legge 8/11/2012, n. 189 all art. 6 stabilisce: «che le norme che disciplinano, sotto il profilo della prevenzione incendi, le strutture sanitarie esistenti debbono essere riviste stabilendo: scadenze differenziate per il loro rispetto, prevedendo nel contempo semplificazioni e soluzioni di minor costo, parità di sicurezza.
12 Cin. Cfin. MISURE COMPENSATIVE Dfin.
13 Il campo di applicazione del Decreto Alle strutture ospedaliere o assimilabili esistenti alla data di entrata in vigore del D.M. Interno 18/9/2002, prive di CPI, (ALLEGATO 1) Alle strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, aventi superficie maggiore di 500 m2 e fino a m2, esistenti pre DM2002 (ALLEGATO 2 PARTE PRIMA) Alle strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale aventi superficie maggiore di m2, esistenti pre DM 2002alla data di entrata in vigore del presente (ALLEGATO 2 PARTE SECONDA) Alle strutture che abbiano un progetto approvato dai VV.F. prima del 2002 (a seguito di emananda circolare esplicativa). ATTENZIONE E interessante chiedersi se il DM potrà trovare applicazione anche per le «CASE DI RIPOSO PER ANZIANI»
14 Case di riposo per anziani Chiarimento:Assoggettabilità al D.M. 18 settembre 2002 Si chiarisce che le strutture a carattere residenziale che forniscono ad ospiti autosufficienti prestazioni di tipo alberghiero, essendo prive di qualsiasi servizio di assistenza sanitaria ed infermieristica, non ricadono nel campo di applicazione del D.M. 18 settembre Le case di riposo, qualora superino i 25 posti letto, sono ricomprese nel punto 68 del DPR. 151/2011. Per quanto attiene la normativa tecnica da applicare, si ritiene che le disposizioni allegate al citato D.M. 18 settembre 2002, pur non cogenti, possano rappresentare un significativo riferimento da ponderare, anche in funzione delle reali condizioni psico-motorie degli ospiti. (Non si esclude che si possano applicare le norme per le strutture alberghiere del 1996)
15 Il nuovo D.M. Ufficializza l esercizio sanitario, ai fini della sicurezza antincendio, da subito, in forza dell ottenimento della: «SCIA AD EFFICACIA TEMPORALE COSTANTE». Consente di ottenere gli: «ACCREDITI REGIONALI». Annulla i procedimenti penali in corso promossi dall Organo di vigilanza con le procedure del Dlgs758 del 19 dicembre 1994 Blocca futuri atti di P.G. per l esercizio di attività sanitarie prive di titolo autorizzativo
16 Sintesi comparativa tra DM 2002 e DM SCIA A FINE ADEGUAMENTO CINQUE ANNI Strutt. Ospedaliere Ambulatori 1000mq > 1000 mq. 12 mesi 6 mesi 12 mesi 3 anni 3 anni 3 anni 6 anni 6 anni 6 anni 9 anni
17 Sintesi comparativa tra DM 2002 e DM ATTENZIONE
18 CONFRONTO NUOVO DECRETO CON NORMATIVA VIGENTE DM 2002 Definizione delle aree e loro adeguamento D.M.Interno tipo D - aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e/o residenziale nonché aree adibite ad unità speciali (terapia intensiva, neonatologia, reparto di rianimazione, sale operatorie, terapie particolari, ecc.); tipo E - aree destinate ad altri servizi pertinenti (uffici amministrativi, scuole e convitti professionali, spazi per riunioni e convegni, mensa aziendale, spazi per visitatori limitati spazi commerciali). NUOVA NORMATIVA Tipo D1 - aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e/o residenziale; Tipo D2 - aree adibite ad unità speciali (terapia intensiva, neonatologia, reparto di rianimazione, sale operatorie, terapie particolari, ecc.); Tipo E - aree destinate ad altri servizi pertinenti (uffici amministrativi, scuole e convitti professionali, spazi per riunioni e convegni, mensa aziendale, spazi per visitatori inclusi bar e limitati spazi commerciali). Gli uffici, sino ad un massimo complessivo di 25 persone, non costituiscono aree di Tipo E se presenti nelle aree di altro tipo. Le aule didattiche/riunione, fino a 25 persone, non costituiscono aree di Tipo E se presenti nelle aree di Tipo B, C, D1 e D2. Le mense aziendali, fino a 25 persone e con eventuale annessa cucina alimentata solo elettricamente, non costituiscono aree di Tipo E se presenti nelle aree di Tipo C, D1 e D2.
19 CONFRONTO NUOVO DECRETO CON NORMATIVA VIGENTE DM 2002 Definizione delle aree e loro adeguamento D.M.Interno NUOVA NORMATIVA Tipo F - aree destinate a contenere apparecchiature ad elevata tecnologia oppure sorgenti di radiazioni ionizzanti (sorgenti radioattive, apparecchiature o dispositivi contenenti sorgenti radioattive, apparecchiature ad alta energia di tipo ionizzante e simili) che siano soggette ai provvedimenti autorizzativi di nulla osta per impiego di categoria A e B, ai sensi del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, come integrato dal decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241 e successive modifiche e integrazioni. Sono ricompresi i limitati posti di degenza annessi a dette aree.
20 CONFRONTO NUOVO DECRETO CON NORMATIVA VIGENTE DM 2002 Definizione delle aree e loro adeguamento Oltre alla modifica di alcune definizioni e all introduzione di nuove aree, il D.M introduce tempi nuovi di adeguamento per le aree di tipo A, aree di tipo E ed aree di tipo F
21 CONFRONTO NUOVO DECRETO CON NORMATIVA VIGENTE DM 2002 Definizione delle aree e loro adeguamento D.M.Interno Per le aree di tipo A(1) ed E, salvo quanto diversamente previsto nella presente regola tecnica, si applicano le specifiche disposizioni di prevenzione incendi o, in mancanza di esse, i criteri tecnici generali di prevenzione incendi di cui all'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n. 577(2) (Gazzetta Ufficiale n. 229 del 20 agosto 1982). (1) Tipo A - aree od impianti a rischio specifico, classificati come attività soggette ai controlli del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ai sensi dell allegato I al decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151 (impianti di produzione calore, gruppi elettro-geni, autorimesse, ecc.); (2) Ad oggi si faccia riferimento ai criteri tecnici di cui all art. 15 co. 3 del D.Lgs n. 139/2006. NUOVA NORMATIVA Per le aree di tipo A ed E, salvo quanto diversamente previsto nella presente regola tecnica, si applicano le specifiche disposizioni di prevenzione incendi o, in mancanza di esse, i criteri tecnici generali di prevenzione incendi di cui all articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n ENTRO TRE ANNI!!! Per le aree di Tipo F, salvo quanto diversamente previsto nel presente Allegato, si applicano le misure di prevenzione e protezione antincendio derivanti dalla applicazione dell allegato I, lettera A, del decreto del Ministro dell interno del 7 agosto 2012 (modalità di presentazione dei progetti) ed indicate nei provvedimenti autorizzativi di nulla osta per impiego di categoria A e B di sorgenti di radiazioni ionizzanti, ai sensi del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, come integrato dal decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241 e successive modificazioni ENTRO TRE ANNI!!!
22 CONFRONTO NUOVO DECRETO CON NORMATIVA VIGENTE DM 2002 Resistenza al fuoco delle strutture ATTENZIONE D.M valori di R/REI da attribuire alle strutture D.M valori minimi con obbligo di verificare i carichi specifici di progetto con i metodi previsti dal D.M. 9 marzo 2007
23 Reazione al fuoco dei materiali
24
25 Compartimentazione Fino a 2000 mq + F
26 Corridoi ciechi ammissibili
27 Locali adibiti a servizi generali (laboratori di analisi e ricerca, lavanderie, sterilizzazione, etc.). (AREE DI TIPO «B») Strutture di separazione e comunicazioni con dispositivo di autochiusura. Resistenza congruente con il carico di incendio specifico, e almeno REI/EI 60
28 Larghezza totale delle uscite verticali
29 Larghezza totale delle uscite verticali D.M.Interno Ascensori e montacarichi 1. Tutti gli ascensori ed i montacarichi devono avere il vano corsa di tipo protetto, con caratteristiche di resistenza al fuoco congrue con quanto previsto al punto Gli ascensori non devono essere utilizzati in caso di incendio ad eccezione di quelli di cui al successivo punto Le caratteristiche di ascensori e montacarichi debbono rispondere alle specifiche disposizioni vigenti di prevenzione incendi. NUOVA NORMATIVA Impianti di sollevamento 1. Tutti gli impianti di sollevamento devono avere il vano corsa di tipo protetto con caratteristiche di resistenza al fuoco congrue con quanto previsto al punto 15.1; gli impianti di sollevamento conformi alla direttiva 95/16/CE, possono non avere il vano corsa di tipo protetto qualora siano installati all interno di una scala di tipo almeno protetto. Durante la sosta inoperosa dell impianto di sollevamento la porta di piano di tipo EI deve essere mantenuta chiusa. 2. Gli impianti di sollevamento non devono essere utilizzati in caso di incendio ad eccezione di quelli di cui al successivo punto Le caratteristiche degli impianti di sollevamento devono rispondere alle specifiche disposizioni vigenti di prevenzione incendi Montalettighe utilizzabili in caso di incendio ad ogni piano, all'uscita dall'ascensore, deve essere realizzata un'area dedicata di almeno 5 m2 aperta, esterna all'edificio, oppure, protetta da filtro a prova di fumo di resistenza al fuoco corrispondente a quella del compartimento e comunque non inferiore a REI 60; Montalettighe utilizzabili in caso di incendio 1. Gli edifici di altezza antincendio superiore a 12 m, destinati anche in parte ad aree di tipo D1 e D2, devono disporre di almeno un montalettighe antincendio. L uscita dal montalettighe deve immettere in luogo sicuro posto all esterno dell edifico, direttamente o tramite percorso orizzontale protetto di lunghezza non superiore a 15 m, ovvero 30 m alle condizioni previste al punto 16.5, comma 3. Il montalettighe antincendio deve essere realizzato in conformità alle specifiche disposizioni vigenti ad eccezione dell area dedicata, di cui al punto 7 della regola tecnica emanata con decreto del Ministro dell interno del 15 settembre 2005, che può essere realizzata nelle immediate vicinanze del vano montalettighe, anche se non comunicante direttamente.
30 Larghezza totale delle uscite verticali D.M.Interno NUOVA NORMATIVA Montalettighe utilizzabili in caso di incendio Montalettighe utilizzabili in caso di incendio AREA DEDICATA AREA DEDICATA VALIDA ANCHE PER ESODO PROGRESSIVO
31 GRAZIE PER L ATTENZIONE Ing. Luigi Abate
32 L Iter temporale a «blocchi»
33 ENTRO 12 MESI
34
35
36
37 COLLEGAMENTO TEMPISTICA INTERVENTI DI ADEGUAMENTO ATTIVITA OSPEDALIERE AMBULATORI DA mq AMBULATORI OLTRE I 1000 mq PER ATTIVITA' SPECIALISTICHE AMBULATORIALI da 500mq. A 1000mq. ALLEGATO II (Titolo IV parte II) Categoria B del 151/11 ENTRO 6 MESI POI ENTRO 3 ANNI POI ENTRO 6 ANNI NON SI APPLICA IL TITOLO V DEL DM 2002 (ALLEGATO 3) oltre i 1000 mq. ALLEGATO II (Titolo IV parte III) ENTRO 12 MESI POI ENTRO 3 ANNI POI ENTRO 6 ANNI SI APPLICA IL TITOLO V DEL DM 2002 (ALLEGATO 3) CON ESCLUSIONE DEGLI ADDETTI ANTINCENDIO, FERMO RESTANDO L OBBLIGO DI GARANTIRE GLI ADDETTI ALLA GESTIONE DELL EMERGENZA AI SENSI DEL DM E D.LGS. 81/08
38 è stato chiarito che deve intendersi: - Il valore massimo dei due o tre parametri
39 Determinazione dei componenti della squadra antincendio che si occupa dei controlli preventivi e dell intervento in caso di incendio (ALGORITMO) [ A + B + C ] x D
40 Valori di A (superficie del compartimento) La superficie considerata deve essere quella del compartimento più grande presente nell edificio, che può corrispondere anche all intero edificio. In caso di mancata compartimentazione devono essere considerate anche le superfici delle aree a diversa destinazione come autorimesse, aree tecniche, uffici ecc. I valori di A sono riportati in: Tabella 2:
41 Valori di B (altezza antincendio) L altezza antincendio è quella dell edificio più alto, anche se diviso in compartimenti. Per le strutture di tipo ambulatoriale, ammesse in edifici anche a diversa destinazione, deve essere considerata l altezza antincendio del piano più alto ove è ubicata la struttura ambulatoriale. I valori di B per scale non protette sono riportati in: Tabella 3 In caso di scale e relativi percorsi di uscita all esterno almeno protetti i valori di B da adottare sono i seguenti: per altezza antincendio fino a 24 m: 0.0 per altezza antincendio tra 24 e 32 m: 0.3 per altezza antincendio superiore a 32 m: 1.0
42 Valori di C (funzione del numero di posti letto) I valori di C sono riportati in tabella 4. I posti letto da inserire sono quelli presenti globalmente nella struttura, anche se divisa in padiglioni. Tabella 4
43 Valori di D In caso venga asseverata la presenza di un impianto di rivelazione ed allarme esteso all intero edificio il valore D da adottare è 0.50; negli altri casi è 1.0.
Relatore: Ing.Luigi Abate. Milano 26-03-2015
Le soluzioni di mitigazione del rischio incendio per le strutture sanitarie alla luce del nuovo disposto normativo Relatore: Ing.Luigi Abate Milano 26-03-2015 L ospedale è forse l unico edificio abitativo
DettagliLA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI
LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI dott. ing. Emilio Milano pagina 1 COS E LA PREVENZIONE INCENDI Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139 - Capo III - Art. 13 (S.O.G.U. Serie
DettagliBREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015
BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
DettagliLa sicurezza negli ospedali
SICUREZZA PARTECIPATA IN SANITÀ L ESPERIENZA DEL PROGETTO EUROPEO REFIRE Università Campus Bio-Medico di Roma 7 maggio 2014 La sicurezza negli ospedali Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco Umbria Ospedali,
DettagliLa nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie
CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Comando Provinciale di Lecco La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie Le gestione della sicurezza antincendio nelle fasi di adeguamento
DettagliIl Decreto Interministeriale 19 marzo 2015
Il Decreto Interministeriale 19 marzo 2015 LE PROCEDURE AUTORIZZATIVE NEL REGIME TRANSITORIO Ing. Rosario Caccavo Direttore vice dirigente Comando Provinciale Vigili del fuoco Viterbo rosario.caccavo@vigilfuoco.it
DettagliSchema di decreto ministeriale, recante Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di ufficio, ai sensi dell'articolo 15
Schema di decreto ministeriale, recante Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di ufficio, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139. Il Ministro
DettagliLa nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie
CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Comando Provinciale di Lecco La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie Lecco, 16 Settembre 2015 La rete ospedaliera, nuovi modelli organizzativi
DettagliLa nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie
CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Comando Provinciale di Lecco La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie Lecco, 16 Settembre 2015 Le strutture sanitarie: le criticità
DettagliL OSPEDALE IN EVOLUZIONE CONTINUA
L OSPEDALE IN EVOLUZIONE CONTINUA le metodologie di elaborazione degli strumenti di espressione della domanda e di verifica del progetto Firenze 15 gennaio 2014 Requisiti a supporto di una corretta progettazione
DettagliLA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA
Ordine degli Ingegneri della provincia di Taranto Corso di specializzazione in prevenzione incendi ai sensi della Legge 818/1984 e del D.M. 25/3/1985 MODULO C Tecnologie dei materiali e delle strutture
DettagliMINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 19 marzo 2015: Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private di cui al decreto 18 settembre
DettagliLa legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni:
IMPORTANTI NOVITA PER CHI DEVE APRIRE UNO STUDIO PROFESSIONALE Legge regionale n. 10 del 21.07.2006 AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI ATTIVITA SANITARIE. La Legge Regionale n. 10 del 21.07.2006 ha provveduto
DettagliNorme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa
«Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» A.A. 2013-2014 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa DPR 151/2011 Regolamento
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
M.I.U.R. - U.S.R. LAZIO - Istituto di Istruzione Superiore "TULLIANO" 03033 ARPINO (FR) fris060008@istruzione.it FRIS006008 C.F. 91011090601 C/C Postale 28880003 Sez. Ass. Liceo Ginnasio - FRPC00601G :
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliDECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n. 58 11 marzo 1997 )
DECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n. 58 11 marzo 1997 ) Determinazione del tipo, modalità e periodicità del controllo di qualità da parte del fisico specialista o dell esperto qualificato delle apparecchiature
DettagliLEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33
LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33 Norme per il rilascio del nulla osta all impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti di categoria B per le attività comportanti esposizioni a scopo medico. IL CONSIGLIO
DettagliSISTEMI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA IN APSP Requisiti minimi di autorizzazione e ulteriori di accreditamento
SISTEMI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA IN APSP Requisiti minimi di autorizzazione e ulteriori di accreditamento Corso di formazione per coordinatori sanitari R.S.A. Trento, 30 marzo 2010 dott. Antonino Biondo
DettagliRISCHIO INCENDIO E SITUAZIONE IN CAMPANIA Guido PARISI Direttore regionale VV.F. CAMPANIA
RISCHIO INCENDIO E SITUAZIONE IN CAMPANIA Guido PARISI Direttore regionale VV.F. CAMPANIA 935 interventi di soccorso in 5 anni nelle strutture sanitarie della Campania sa 17% na 47% av 15% bn 7% ce 14%
DettagliMINISTERO DELL'INTERNO
Testo http://www.gazzettaufficiale.it/guri/attocompleto?datagazzetta=2007-... di 3 30/03/2007 19.43 MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle
DettagliArt. 1 (Definizione) Art. 2 (Requisiti)
TESTO UNIFICATO AS 3236 1928-1645 Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l istituzione
DettagliRELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA
PREMESSA... 3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI... 6 NORME DI RIFERIMENTO... 8 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 8 NORME RELATIVE
DettagliRELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA
PREMESSA...3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI...6 NORME DI RIFERIMENTO...7 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 7 NORME RELATIVE
DettagliIl progetto di prevenzione incendi nella GDO:
Dal progetto alla gestione Il progetto di prevenzione incendi nella GDO: elementi tecnici e aspetti procedurali alla luce della Nuova Regola Tecnica di Prevenzione incendi per i Centri Commerciali di Mario
Dettagli* * * * * Pratica VV.F. 4996
Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena ******** ADEGUAMENTO ANTINCENDIO AL PROGETTO GUIDA DEGLI ATRI E DEI VANI SCALA DEL POLICLINICO DI MODENA RELAZIONE TECNICA * * * * * Pratica VV.F. 4996 L AMMINISTRAZIONE
DettagliAntincendio: resistenza e reazione al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi Verifiche e controlli del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco
Antincendio: resistenza e reazione al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi Verifiche e controlli del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Torino 23.10.2013 SCIA antincendio: adempimenti e verifiche
DettagliIMPIANTI SPORTIVI D.M. 18 Marzo 1996
IMPIANTI SPORTIVI D.M. 18 Marzo 1996 NORME DI PREVENZIONE INCENDI MINISTERO DELL INTERNO Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile COMANDO PROVINCIALE LATINA comando.latina@vigilfuoco.it
DettagliTITOLO II IMPIANTI TERMICI CIVILI
TITOLO II IMPIANTI TERMICI CIVILI articolo 282 Campo di applicazione 1. Il presente titolo disciplina, ai fini della prevenzione e della limitazione dell inquinamento atmosferico, gli impianti termici
DettagliPer quanto concerne il punto 1:
Deliberazione di Giunta Regionale n. 422 dell 11 aprile 2003 Oggetto: Modifiche al Manuale per l Accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie approvato con deliberazione di Giunta Regionale
DettagliPREVENZIONE INCENDI norme e procedure
PREVENZIONE INCENDI norme e procedure dott. ing. Gioacchino Giomi COMANDANTE VIGILI DEL FUOCO ROMA 1 abitazione 2 fabbrica 3 albergo 4 albergo 5 CHE COSA E LA PREVENZIONE INCENDI è una funzione di preminente
DettagliMINISTERO DELL'INTERNO
MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 3 agosto 2015 Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139. (Gazzetta Ufficiale n. 192 del
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliLe guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli
Le guide degli alberghi La prevenzione incendi Il registro dei controlli INTRODUZIONE L art. 5 del D.P.R. n. 37/98, disciplinando i principali adempimenti gestionali finalizzati a garantire il corretto
Dettagli(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 (1). Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo
DettagliIL MINISTRO DELL INTERNO IL MINISTRO DELLA SALUTE IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 19 marzo 2015. Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private di cui al decreto 18 settembre
DettagliREGOLE TECNICHE VERTICALI Attività ricettive turistico - alberghiere
Capitolo V 6 REGOLE TECNICHE VERTICALI ricettive turistico - alberghiere Scopo e campo di applicazione...2 Classificazioni...2 Profili di rischio...3 Strategia antincendio...3 Vani degli ascensori..6 Capitolo
DettagliCOMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI
COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI Delibera del Consiglio Comunale n 1 del 09.01.2012 INDICE Art. 1 DEFINIZIONE e AMBITO DI APPLICAZIONE
DettagliRELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.
RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente
DettagliLa prevenzione incendi
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Direzione Regionale Emilia-Romagna Stabilimenti a rischio di incidente rilevante Nuova scheda tecnica (D.G.R. 392/2009: Direttiva per l applicazionel dell art. 2 della
DettagliD.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art.
D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art. 9, Preambolo IL MINISTRO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE Visto
DettagliProt. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO SEDE
Prot. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 LETTERA CIRCOLARE -AL SIG. VICE CAPO DIPARTIMENTO VICARIO -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER LA FORMAZIONE
DettagliOrdine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Corso di specializzazione in Prevenzione incendi (Legge 7 dicembre 1984, n. 818) Compartimentazione Distanze di sicurezza Ing. Silvano BARBERI Corpo Nazionale
DettagliLA QUALIFICAZIONE DEL PROGETTO ANTINCENDIO ALLA LUCE DELLE NUOVE REGOLE TECNICHE ORIZZONTALI DM 03.08.2015 [SECONDA EDIZIONE AGGIORNATA]
Il 20 novembre 2015 è entrato ufficialmente in vigore il nuovo DM 03 agosto 2015 Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'art. 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.
DettagliProtocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5
PROTOCOLLO DI INTESA SULLA SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO TRA CONSORZIO NAZIONALE INTERUNIVERSITARIO PER LE SCIENZE FISICHE DELLA MATERIA (CNISM) E UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA Art. 1. Generalità
DettagliMINISTERO DELL' INTERNO
MINISTERO DELL' INTERNO DECRETO 1 luglio 2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attivita' di demolizioni di veicoli e simili, con relativi depositi,
DettagliASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015
Regione Campania ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA di TEANO Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015 GUIDA AI SERVIZI OSPEDALE DI COMUNITÀ DI TEANO (OdC) Premessa L Ospedale di Comunità di Teano è una struttura
DettagliPresidio ospedaliero Santi Cosma e Damiano di Pescia
AZIENDA USL 3 PISTOIA ZONA DISTRETTO VALDINIEVOLE Presidio ospedaliero Santi Cosma e Damiano di Pescia ADEGUAMENTO E RIORGANIZZAZIONE PER LIVELLI DI ASSISTENZA DEL PRESIDIO LAVORI DI SPOSTAMENTO DEL PRONTO
Dettagliinstallati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo
DECRETO MINISTERIALE 15 marzo 2005 Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema
DettagliComando Provinciale Vigili del Fuoco P E R U G I A. Asili Nido
Comando Provinciale Vigili del Fuoco P E R U G I A Asili Nido D.P.R. 151/2011 Att.67 Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; Asili nido con oltre 30 persone
DettagliANACI ROMA INCENDIO NEI CONDOMINI
INCENDIO NEI CONDOMINI FILMATO ANACI ROMA TRIANGOLO DEL FUOCO PRIMA DOMANDA... L incendio scoppia nei condomini moderni... o anche nei condomini antichi? L incendio non ha età! ANACI ROMA Dove può scoppiare
DettagliBozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute
IPOTESI A Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute Art. 1. Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari
DettagliCompetenze del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco
Competenze del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco Ing. Claudio Giacalone Comandante provinciale Vigili del fuoco di Belluno Nuove norme per l'organizzazione dei servizi antincendi Legge 27 dicembre 1941,
DettagliVANI ASCENSORI E MONTACARICHI
VANI ASCENSORI E MONTACARICHI 2015 ilario.mammone@ordineingegneripisa.it ing. ilario mammone 1 NORMATIVA DPR 1497 DEL 29/05/63 APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER ASCENSORI E MONTACARICHI D.M. 246 DEL 16/05/87
DettagliDICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Il sottoscritto.progettista delle opere suddette, nato
DettagliMINISTERO DELL'INTERNO
MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 19 marzo 2015 Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private di
DettagliCampagna Condominio Sicuro
Campagna Condominio Sicuro Il Decreto Legislativo 81/2008 applicato ai condomini Il D. Lgs. n. 81/2008 applicato ai condomini Cari Amministratori, forse non lo sapevate, ma il testo unico sulla sicurezza
DettagliREGOLAMENTO DISCIPLINA GENERALE DELLA PROTEZIONE ANTINCENDIO PER GLI AEROPORTI DI AVIAZIONE GENERALE E LE AVIOSUPERFICI
REGOLAMENTO DISCIPLINA GENERALE DELLA PROTEZIONE ANTINCENDIO PER GLI AEROPORTI DI AVIAZIONE GENERALE E LE AVIOSUPERFICI Edizione n 1 approvata con disposizione d urgenza del Direttore Generale n. 9/DG
DettagliI nuovi decreti applicativi
GIORNATA DI STUDIO: I NUOVI ADEMPIMENTI SULLA PREVENZIONE INCENDI Dalla semplificazione amministrativa alla gestione delle procedure I nuovi decreti applicativi Ing. Francesco Notaro, Nucleo Investigativo
DettagliGUIDA ALLA PROGETTAZIONE Indice GUIDA ALLA PROGETTAZIONE Scopo della ''Guida Alla Progettazione...2 Organizzazione della Guida...2 Campo di Applicazione della Guida...3 Riferimenti Legislativi...3 Elenco
Dettagliart. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento
Versione condivisa, del 05/08/04. CENTRI COMMERCIALI (Tipologia dei locali e condizione minima obbligatoria) Per semplificare la lettura della presente scheda, sono stati presi in esame separatamente gli
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità
DettagliRELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE
Permesso di costruire Centro-Video-Gioco-Sport FABBRICATO: COMMERCIALE-DIREZIONALE RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Il fabbricato oggetto dell attuale presentazione per il rilascio del permesso
DettagliComunicazione di inizio attività redatta ai sensi della L.R. 8/2007 per cambio di titolarità in struttura sanitaria privata esistente e dedicata a:
Alla ASL di Milano Dipartimento di Prevenzione Medico Sc Igiene e Sanità Pubblica SS U.O. Territoriale n... Via Comunicazione di inizio attività redatta ai sensi della L.R. 8/2007 per cambio di titolarità
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA
SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1645-A Relazione orale Relatore Di Girolamo TESTO PROPOSTO DALLA 12ª COMMISSIONE PERMANENTE (IGIENE E SANITÀ) Comunicato alla Presidenza il 19 maggio 2004 PER
DettagliIl nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza
Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni
DettagliIL RETTORE. la Legge 11.11.1975 n. 584: Divieto di fumare in determinati locali e su mezzi di trasporto pubblico;
DA/1 IL RETTORE VISTI la Legge 11.11.1975 n. 584: Divieto di fumare in determinati locali e su mezzi di trasporto pubblico; la Legge 24.11.1981 n. 689 e successive modifiche ed integrazioni: Modifiche
DettagliPROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite.
PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite. STATO DEL DOCUMENTO REV. PAR. PAG. DESCRIZIONE Data REV. 01 Emissione
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
DECRETO LEGISLATIVO 26 novembre 1999, n. 532 Disposizioni in materia di lavoro notturno, a norma dell'articolo 17, comma 2, della legge 5 febbraio 1999, n. 25. (G.U. 21 gennaio 2000, n. 16). IL PRESIDENTE
DettagliAutorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna
Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Normativa di riferimento Art. 43 della legge n. 833 del 23.12.78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale; D. Lgs 502/92 e successive
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE.
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE. (Approvato con atto di Consiglio comunale n. 81 del 11/11/2005) indice ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4
DettagliFOCUS NORMATIVO LA PROTEZIONE AL FUOCO
18 FOCUS NORMATIVO FOCUS NORMATIVO FOCUS NORMATIVO FOCUS NORMATIVO FOCUS NORMATIVO LA PROTEZIONE AL FUOCO LA NUOVA NORMATIVA ANTINCENDIO D.M. 16.02.2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti
DettagliD.M. 10 marzo 1998 CPI
D.M. 10 marzo 1998 CPI La prevenzione incendi: Norme di riferimento Il D.lgs 81/08 prevede che, fermo restando quanto previsto dal D.lgs 139/2006, dovranno essere adottati uno o più decreti in cui siano
DettagliControlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza
Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza Ing. Roberto Vinchi Associazione Imprese di Impianti tecnologici Unione Industriale di Torino D.Legs. 81/08 e s.m.i. CAPO III - Gestione
DettagliCOMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA
COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO PROFILO DI RISCHIO VITA Esempio: Determinazione profilo di rischio per attività ufficio aperto al pubblico R vita = B2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO PROFILO DI RISCHIO BENE SI CALCOLA
DettagliREGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M.
REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. 363/98 Art. 1 DATORE DI LAVORO 1. Il Rettore, quale rappresentante
DettagliHEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it
1 OGGETTO LAVORO NOTTURNO ED ETÀ ANAGRAFICA QUESITO (posto in data 26 luglio 2012) Sono un dirigente medico in servizio presso un Azienda Ospedaliera. Desidero essere informata se dopo il compimento del
Dettagli(da compilarsi a cura del cliente finale) Al distributore Denominazione Indirizzo Telefono
Richiesta di attivazione della fornitura di gas REVISIONE: 1 DEL: 25.05.2005 PAG. 1 DI 1 178 Allegato A della Delibera 40/04 dell Autorità per l Energia Elettrica ed il Gas (da compilarsi a cura del cliente
DettagliEliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone
Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone nella progettazione di tutti gli edifici il rispetto
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)
All. 5 DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) APPALTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA AD ALUNNI DISABILI NELLA SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1 E 2 GRADO SERVIZIO
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
DettagliAZIENDA OSPEDALIERA REGIONALE SAN CARLO Ospedale San Carlo di Potenza - Ospedale San Francesco di Paola di Pescopagano
AZIENDA OSPEDALIERA REGIONALE SAN CARLO Ospedale San Carlo di Potenza - Ospedale San Francesco di Paola di Pescopagano DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE n. 30.2016/00054 del 24/03/2016 OGGETTO SERVIZI TECNICI
DettagliRSA Anziani c 132,32. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 marzo 2009, n. 141. RSA Disabili c 136,53
12584 RSA Anziani c 132,32 RSA Disabili c 136,53 Casa Protetta Anziani fascia C c 114,20 Casa Protetta Anziani fascia B c 100,90 Casa Protetta Anziani fascia A c 85,22 Casa Protetta Disabili fascia C c
DettagliPresidenza del Consiglio dei Ministri
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI NELLA RIUNIONE DEL 10 APRILE 2015 VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri
DettagliCOMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO
COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N.25 DEL 29.05.2010 1 Art. 1 - Oggetto del regolamento Art. 2 - Finalità del servizio
DettagliProblematiche antincendio per le strutture sanitarie: riflessioni sulla norma di sicurezza
Claudio Giacalone SPECIALE Problematiche antincendio Decreto Ministeriale 18 settembre 2002 per le strutture sanitarie pubbliche e private Con il decreto 18 settembre 2002 sono state emanate dal ministero
Dettagli1.0.0. PREMESSA 2.0.0. EDIFICI
1.0.0. PREMESSA L Azienda Ospedaliera Ospedale di Lecco intende procedere, presso il Presidio Ospedale S. Leopoldo Mandic di Merate, alla ristrutturazione di tre reparti (Pneumologia; Centro assistenza
DettagliEventuale controllo del Comando a seguito della presentazione dell attestazione di rinnovo periodico presentata oltre il termine stabilito
Prevenzione incendi: il Ministero dell Interno ha emanato chiarimenti in merito all applicazione del regolamento di semplificazione antincendio (lettera circolare del 18 aprile 2012 prot. n. 0005555) Canale:
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliDelibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio 2004. Visti:
Pagina 1 di 5 Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 29 luglio 2004, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della deliberazione dell'autorità per l'energia elettrica e il gas 20 febbraio 2001, n. 26/01
DettagliDipartimento dei Vigili del Fuoco Del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Dipartimento dei Vigili del Fuoco Del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Vicenza Corso di aggiornamento su Evoluzione della Normativa di Prevenzione Incendi
DettagliCOMUNE DI TRISSINO Provincia di Vicenza
COMUNE DI TRISSINO Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER L APERTURA E L ESERCIZIO DELLE SALE GIOCHI E L INSTALLAZIONE DI APPARECCHI O CONGEGNI DA TRATTENIMENTO Approvato con delibera consiliare n. 4 del
DettagliBENEFICIARE CONTRIBUTO PRESENTARE DOMANDA
Fonte: Bando regionale 2015 Modulo predisposto: Settore Territorio, Servizio Urbanistica Pianificazione e Gestione del Territorio - Corrado Franzosi tel. 0381 299 309 CHI BENEFICIARE CONTRIBUTO CHI PRESENTARE
DettagliI Fondi Sanitari: aspetti legali
I Fondi Sanitari: aspetti legali Roma, 30 ottobre 2015 Relatore: Avv. Giuseppe Monaciello Il quadro normativo 2 I tre pilastri della sanità In Italia, al pari della previdenza, il sistema sanitario si
DettagliCOMUNICAZIONE DELLA VARIAZIONE DI REQUISITI NON STRUTTURALI DI UN PRESIDIO SANITARIO O SOCIO SANITARIO GIA AUTORIZZATO AI SENSI DELLA L.R. 20/2000.
COMUNICAZIONE DELLA VARIAZIONE DI REQUISITI NON STRUTTURALI DI UN PRESIDIO SANITARIO O SOCIO SANITARIO GIA AUTORIZZATO AI SENSI DELLA L.R. 20/2000. Al Sindaco del Comune di Mod. AUT.4 A Il/la sottoscritto/a
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
DettagliTITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.
TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE N 8 articoli (da art.
DettagliCOMUNE DI ROVIANO (Provincia di Roma) REGOLAMENTO PER LA COMPARTECIPAZIONE DEL COMUNE ALLA SPESA PER IL RICOVERO IN RSA DI PERSONE INDIGENTI
REGOLAMENTO PER LA COMPARTECIPAZIONE DEL COMUNE ALLA SPESA PER IL RICOVERO IN RSA DI PERSONE INDIGENTI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 08/04/2014 Articolo 1 Campo di intervento
DettagliIL MINISTRO PER LA SOLIDARIETÀ SOCIALE
Decreto ministeriale 21 maggio 2001, n. 308 Gazzetta Ufficiale 28 luglio 2001, n. 174 Testo aggiornato al 1 giugno 2004 Regolamento concernente «Requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione
Dettagli