Intervento Ardemia Oriani Segretaria Generale SPI CGIL MILANO. Ritardare il più possibile la perdita d autonomia, costituisce un altro obiettivo.

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1 II FORUM MONDIALE ONG SULL INVECCHIAMENTO - MADRID AP LA PERSONA ANZIANA NON AUTOSUFFICIENTE: I SERVIZI DOMI LA FAMIGLIA COME EROGATRICE DI SERVIZI Intervento Ardemia Oriani Segretaria Generale SPI CGIL MILANO Con il progressivo miglioramento delle condizioni generali di vita (salute ed alimentazione), ci troviam storica che vede un consistente allungamento dell età della vita. Ciò accade in particolar modo nell Occidente, e prima di tutto in Europa, dove le persone anziane già nel 1997, il 15,7% dell intera popolazione, e che sono oggi in continua crescita. Belgio, Grecia, Svezia ed Italia sembrano essere in questo quadro,sulla base dei dati statistici, i pa tabella allegata). * Nel 2030 le persone anziane costituiranno in Europa il 24,9% della popolazione (vedi tabella allega In Italia, nella Regione Lombardia già nel 2005 il 25% della popolazione avrà più di 65 anni di età. Ciò porta con se la necessità di ripensare e dare valore ad una fase della propria esistenza, che lunga. Dare vita agli anni. In questo slogan, coniato nel mio Paese, si può sintetizzare l obiettivo che dobbia questi anni, sentirsi utili per la propria famiglia e per la società: questa è la strada da percorrere. Ritardare il più possibile la perdita d autonomia, costituisce un altro obiettivo. Da qui l importanza degli stili di vita e di politiche tese a garantire la giusta alimentazione, il necessario funzioni mentali, che costituiscono fattori importanti per un buon invecchiamento. E risaputo che l invecchiamento porta con se, prima o poi, la perdita dell autonomia. Le persone anziane, se hanno la fortuna di vivere a lungo, diventano ad un certo punto non autosuffic Il loro stato è caratterizzato da un intreccio di situazioni: esclusione dalla vita professionale, restringim

2 cerchia familiare e relazionale, riduzione delle abilità fisiche e psichiche. La possibilità per le stesse di continuare a vivere al proprio domicilio ed il ruolo della famiglia costituisc tematica centrale sia nel dibattito sulle condizioni di vita degli anziani, sia nell ambito dei servizi e delle assistenziale. Considerando che il numero delle persone anziane non autosufficienti è di circa il 15/ 20%, che la perc in strutture d accoglienza è mediamente del 2%, si può dire con certezza che è sempre la famiglia alla cui fa riferimento che si fa carico delle cure. Le solidarietà familiari, ed in particolar modo le relazioni tra le generazioni, continuano ad avere all inte contemporanee un ruolo molto importante durante tutto l arco della vita degli individui, in particolar mo Per gli uomini anziani la famiglia costituisce oltre ad un ambito di riferimento affettivo, anche una risors della vita quotidiana. La solidarietà familiare per loro si esercita prevalentemente all interno della coppia. Le donne, a differenza, sia perché rimangono più frequentemente sole, sia perché vivono di solito con meno disponibile, trovano più spesso aiuto nei figli, o più precisamente nelle figlie. E interessante, da questo punto di vista notare come le reti familiari siano, nella maggior parte dei cas prevalentemente donne sia le persone che necessitano di cura, sia coloro che forniscono tali cure. Ci troviamo però oggi di fronte a importanti cambiamenti riguardanti la società e la famiglia, quali l ind e la crescente partecipazione femminile al mercato del lavoro. Ciò porta ad una assenza del nucleo familiare, e ad una condizione di vita quotidiana da par segnata dalla solitudine. La lontananza dei figli e la scomparsa delle cosiddette reti di vicinato, rende più difficile e compl delle persone anziane nel proprio domicilio. Siamo in sostanza in presenza di una vecchiaia a due velocità. Da una parte le persone anziane non del tutto autosufficienti, che hanno bisogno di qualche aiuto nella propria abitazione; dall altra le persone totalmente non autosufficienti, con scarsissima po nell ambito familiare, per le quali diventa di fatto inevitabile l entrata nelle Residenze Sanitarie Assi Il contemporaneo verificarsi di mutamenti demografici e cambiamenti sociali, produce altresì un in d interventi pubblici a sostegno degli anziani non autosufficienti e obbliga ad un ripensamento sanitaria, sociale ed economica nei confronti degli anziani assistiti. La famiglia costituisce un punto importante, ma non esclusivo, di riferimento per la cura degli politiche sociali indispensabili per garantire il diritto alla cura dell anziano è compito preciso dei locali. Occorre realizzare una vera e propria Carta dei Diritti, che affermi i principali diritti della persona Istituzioni verso la stessa.

3 Occorre costruire un Welfare State che garantisca a tutte le persone ed in particolare agli anziani il dir Questo è il senso della legge quadro per l assistenza e i servizi sociali (soprannominata Legge TU Ministro che l ha istituita) approvata in Italia nel 2000, dopo numerose iniziative, tra cui una raccolta Paese, realizzate dai Sindacati Pensionati SPI CGIL FNP CISL UILP UIL. Solo in Lombardia si calcola che gli anziani non autosufficienti siano almeno , di cui Assistite e per scelta o per necessità in casa propria o dei figli, con tutto il loro carico di do economiche, sacrifico e stress psicologico, che pesa sui non autosufficienti e su chi è loro vicino. C è quindi un bisogno intenso di domiciliarità, cioè di quegli interventi di sostegno alla persona no famiglia che lo ha in cura a domicilio. Un impegno personale, affettivo, psicofisico, professionale ed intenso da non essere sostenibile dai soli familiari, per quanto ampia possa essere la disponibilità Servono perciò una serie di servizi di qualità, sia che si tratti di aiuto domestico che di prestazioni s possano accedere dentro un quadro di garanzie professionali e di compatibilità economiche. Perciò abbiamo come SPI CGIL FNP CISL UILP UIL presentato una piattaforma alla Regione L voce a chi non l ha, per garantire a tutti gli anziani non autosufficienti ed alle famiglie che li assisto domestiche: - il servizio di Assistenza domiciliare - la integrazione tra servizio sanitario e servizio assistenziale - l ospedalizzazione domiciliare - il Centro Diurno integrato (un luogo attrezzato dove gli anziani possano essere portati durante - i ricoveri di sollievo (residenze assistite, dove i parenti possano portare gli anziani per poter ave i necessari periodi di riposo) Inoltre è stata chiesta l attuazione di misure concrete per migliorare l ambiente di vita, quali: - rimozione delle barriere architettoniche e messa in sicurezza degli ambienti - convenzioni per la fornitura di medicinali, pannoloni e ausili terapeutici in genere - mezzi di trasporto atti al servizio di accompagnamento del non autosufficiente - accordi con i centri commerciali in grado di garantire la consegna gratuita a domicilio della spes - linee telefoniche e sportelli i grado di orientare l utenza verso i servizi e le opportunità disponibi per una maggior comprensione dei bisogni. La Regione Lombardia, recentemente, ha approvato uno strumento di programma (Piano Sosio Sanita sul fronte della spesa sociale, l istituto del buono socio-sanitario e del voucher. Il primo indirizza risorse a favore dell utente, nel caso l assistenza venga eseguita da un familiare o secondo, nel caso la prestazione venga erogata da un soggetto professionale. Giudichiamo questi interventi negativi, e non coerenti con la legge quadro sulla assistenza, non pe principio ai bonus ed ai voucher, ma in quanto questi interventi non sono supportati e sostenuti da servizi socio-sanitari. Di fatto sono sostitutivi della rete stessa.

4 Siamo della idea che la famiglia non debba essere lasciata sola con la propria fragilità, a misurarsi assistenza e di sanità. La sofferenza non può essere monetizzata, poiché la vera libertà non è essere soli. La nostra idea di società, civile e solidale, non prevede che per essere curati, chi ha disponibilità e non ne ha aspetta. Madrid, aprile 2002 Documento finale forum Documento

5 LA POPOLAZIONE ULTRA SESSANTACINQUENNE IN ALCUNI PAESI COMUNITARI: PROIEZIONI (QUOTA % SU POPOLAZIONE COMPLESSIVA) Germania 16,1 19,9 21,7 26,7 Regno Unito 15,6 16,1 18,9 22,6 Francia 15,9 16,8 20,6 24,2 Italia 18,0 20,4 23,2 27,0 Spagna 16,7 17,9 19,8 n.d. Danimarca 14,7 15,3 17,6 18,6 Finlandia 14,8 17,0 21,9 23,9 Svezia 17,3 19,2 22,1 23,9 Europa degli 8 16,4 18,3 20,9 24,9 Fonte: Eurostar (1997), Banca dati New Cronos, Previsioni degli Istituti di statistica nazionali De Vincenti (2000) POPOLAZIONE PER CLASSI DI ALCUNI PAESI EUROPE percentuale sulla popolazion anni0-14 ultra 65enni Irlanda 23,2 11,4 Paesi Bassi 18,4 13,4 Lussemburgo 18,6 14,2 Finlandia 18,9 14,4 Portogallo 17,3 14,8 Danimarca 17,8 15 Austria 17,3 15,3 Francia 19,2 15,4 Germania 16,1 15,7 Spagna 16 15,7 Regno Unito 19,3 15,7 Europa 17,3 15,7 Belgio 17,8 16,23 Grecia 16,1 16,2 Italia 14,7 17,1 Svezia 18,8 17,5 Milano 10,1 21,05 Censis-Eurostat popolazione ultra sessantacinquenne su p da 0 a 14 anni -Dati Censis - Eurostat i a

6 NORD ITALIA ITALIA COMPONENTI NUCLEO FAMILIARE componente 7 5,8 11,2 1 2 componenti 5,9 6, ,1 3 componenti 5,3 4,4 9,9 9,7 4 componenti 5,7 5,4 12,9 13,6 5 e più componenti FAMIGLIE CON BAMBINI con almeno un bambino 5,9 8,3 22,3 22,7 5,1 4, ,3 con 2 bambini 6,2 5,6 15,9 16,9 con 3 o più bambini con almeno un bambino TIPOLOGIA FAMILIARE persona sola con meno che 65 anni persona sola con più di 65 anni coppie con componente con meno che 65 anni coppie con componente con più di 65 anni coppie con 1 bambino coppie con 2 bambini coppie con 3 o più bambini * * 25,8 27,2 5,6 5, ,9 1,8 2,7 4,1 3,9 10,3 7,8 15,2 13,4 1,3 2,4 4,6 4,3 8,3 8,1 14,6 14,4 4,6 4,3 9,1 9,5 5,7 5,1 12,8 13,3 5,7 7,4 21,1 22,4 genitori soli 7,1 6, ,7

7 altro 8,2 9,8 17,9 17,5 * il dato non risulta significativo per scarso numero

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