I N D I C E. PAG. 1. Diagnosi dei consumi energetici Ante-Intervento Certificazione Energetica dello Stato di Fatto della Scuola..

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2 Premessa I N D I C E PAG. 1. Diagnosi dei consumi energetici Ante-Intervento Certificazione Energetica dello Stato di Fatto della Scuola..» 7 1.1Breve descrizione della normativa sulla Certificazione Energetica» Modello di calcolo previsto per il complesso scolastico Scuola dell Infanzia via A. Moro Le» Analisi dei Consumi Energetici Ante-Intervento» Certificazione Energetica dello stato di fatto della Scuola» Documentazione fotografica Calcolo superficie lorda riscaldata e volume lordo riscaldato..» Calcolo ventilazione» Caratteristiche termiche dell involucro..» Superficie Disperdente» Superficie Trasparente» Attestato di Certificazione Energetica ACE ante intervento..» Analisi delle condizioni climatiche esistenti per la scuola Fase Diagnostica 2.1 Fonte dei dati climatici utilizzati.» 34» Sito e Microclima. Orientamento e Morfologia, Presenza di Vegetazione, Presenza di Specchi d acqua in relazione alla direzione dei venti dominanti.» Strategie Progettuali» Caratteristiche principali» Classificazione delle strategie progettuali» Interventi sull involucro» Interventi sugli impianti» Interventi sull area esterna» Interventi sull involucro» Strutture opache verticali» Strutture opache orizzontali» 50 2

3 4.3 Pavimento Controsoffitto» Superfici verticali trasparenti: Infissi Protezione dal sole. 5. Interventi sugli impianti» Recupero delle acque piovane» Adeguamento dell impianto elettrico esistente.» Illuminazione artificiale 5.4. Completamento impianto di climatizzazione geotermico Solare Termico 5.5. Impianto di videosorveglianza»»»» Interventi sull area esterna» 64 50» 50 7 Classificazione Energetica..» Conclusioni Attestato di Certificazione Energetica ACE- post intervento » 67» 71 3

4 Premessa Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo nell ambito di interventi straordinari di ristrutturazione, di messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico. Si potrà intervenire sulle scuole, ma anche su immobili dell'alta formazione artistica musicale e coreutica e sulle residenze per studenti universitari di proprietà degli enti locali. Con questo strumento potrà procedere anche all'edificazioni di nuovi edifici scolastici, si potrà intervenire sulle palestre e si potranno creare nuovi impianti Inoltre il Decreto Mutui prevede uno specifico asse riservato ai temi dell efficientamento dal titolo Efficienza energetica ed ottimizzazione del sistema energetico che persegue l obiettivo operativo di sperimentare e realizzare forme avanzate di interventi di efficientamento energetico su edifici ed utenze pubbliche cui fa riferimento l attività. Tale azione è rivolta all edilizia pubblica non residenziale con particolare riferimento alla promozione del risparmio energetico, ed alla certificazione ambientale energetica. Tutto quanto premesso, il lavoro qui di seguito presentato riguarda la riqualificazione energetica della Scuola dell Infanzia San Pietro in Lama sito in via Allende. Non è un caso che il Comune presenta un così importante progetto, infatti va sottolineato che lo stesso Comune di San Pietro in Lama è impegnato da qualche anno, verso un percorso di sostenibilità ambientale ed energetica, come attestato da vari finanziamenti ottenuti sul risparmio energetico. Il seguente lavoro si basa sulle leggi regionali, nazionali ed europee, che di seguito si riassumono nella loro applicazione e nella loro filosofia di attuzione. La politica ambientale trova il suo argine naturale nell applicazione del Protocollo di Kyoto, e per ciò che concerne l edilizia, attraverso la norma guida che è la Direttiva Europea 2002/91/CE, Energy Performance of Buildings Directive (EPBD). Tale norma, ha come obiettivo il miglioramento del rendimento energetico degli edifici nella Comunità, a seconda delle specifiche condizioni locali e 4

5 climatiche esterne, nonché delle prescrizioni per quanto riguarda il clima degli ambienti interni e l efficacia sotto il profilo dei costi. I settori toccati dalla Direttiva sono il residenziale e il terziario (uffici, edifici pubblici, ecc.); sono, invece, esclusi dall applicazione delle disposizioni relative alla certificazione gli edifici storici e i siti industriali. I quattro pilastri della Direttiva sono: metodologia comune di calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici; requisiti minimi sul rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione e degli edifici già esistenti sottoposti a importanti ristrutturazioni; sistemi di certificazione degli edifici di nuova costruzione ed esistenti, con esposizione negli edifici pubblici degli attestati di rendimento energetico e di altre informazioni pertinenti (gli attestati devono essere stati rilasciati nel corso degli ultimi cinque anni); ispezione periodica delle caldaie e degli impianti centralizzati di aria condizionata negli edifici e valutazione degli impianti di riscaldamento, dotati di caldaie installate da oltre 15 anni. Il recepimento da parte dell Italia della Direttiva Europea 2002/91/CE è avvenuto tramite l emanazione del D.lgs 192/2005, successivamente modificato dal D.lgs 311/2006. In un secondo momento è stato completato dai decreti: DPR 59 del e dal DM 158 del Linee guida per la certificazione energetica degli edifici, mentre nel giugno 2010 sono state emanate le norme UNI TS 11300, prima e seconda parte. Inoltre è importante fare riferimento anche alla legge 13 della Regione Puglia del 2008 Norme per l abitare Sostenibile Queste sopra descritte, risultano essere la normative di riferimento per il rendimento energetico degli edifici, a cui bisogna far riferimento. Partendo da questi presupposti, e prendendo a riferimento il Piano Regionale Triennale di Edilizia Scolastica 2015/2017, l Amministrazione Comunale di San Pietro in Lama, intende avvalersi di tale azione, per finanziare la riqualificazione energetica e la ristrutturazione della propria Scuola, in modo da 5

6 riqualificare e riammodernare parti importati dell edificio scolastico puntando anche a ridurre i costi di gestione le emissioni di CO 2 in atmosfera, e in ultimo da favorire lo sviluppo, la diffusione dei risultati ottenuti. Premesso ciò, il seguente lavoro si è articolato nei seguenti capitoli: 1. Analisi e Diagnosi dei Consumi Energetici Ante-Intervento Certificazione Energetica dello stato di fatto della Scuola. 2. Analisi e Diagnosi delle condizioni climatiche di contorno Clima: Latitudine e Dati Climatici; Sito e Microclima: Orientamento e Morfologia, Presenza di Vegetazione, Presenza di specchi d acqua in relazione alla direzione dei venti dominanti; Analisi Geometrica della Radiazione Solare: Calcolo delle Ostruzioni e delle Ombre portate, Diagramma del Percorso Solare. 3. Strategie Progettuali -Interventi adottati per la riqualificazione energetica dell Involucro: Strutture opache verticali Pareti; Strutture opache orizzontali Solaio Pavimento - Controsoffitto; Superfici trasparenti verticali - Infissi ; -Interventi adottati per la riqualificazione energetica sugli Impianti: Recupero delle acque piovane con distribuzione idrica scarichi; Illuminazione artificiale Led Impianto illuminazione di sicurezza; Videosorveglianza ed antintrusione; Completamento impianto di climatizzazione invernale ed estiva Geotermia e Solare termico; -Altri Interventi: Pitturazione interna; Riqualificazione servizi sanitari; 6

7 4. Risultati Attesi Conclusioni: Analisi dei risultati. Di seguito vengono illustrati tutti i vari capitoli sopra descritti. 1. Analisi dei Consumi Energetici Ante-Intervento Certificazione Energetica dello stato di fatto della Scuola 1.1 Breve descrizione della normativa sulla Certificazione Energetica Linee Guida Nazionali per la Certificazione Energetica, DM 26/06/2009 Attuazione del DLgs 192/05 1. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 luglio 2009 il DM 26/06/2009 sancisce la piena attuazione della Direttiva 2002/91/CE- art. 7 e del DLgs 192/05- art. 4 comma 1 con riferimento alla certificazione energetica degli edifici ed entra ufficialmente in vigore il 25 luglio Il decreto si compone di 8 articoli e di 2 allegati: le Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica sono contenute nell Allegato A (e sono suddivise a loro volta in 7 allegati), mentre nell Allegato B sono elencate e aggiornate le norme tecniche di riferimento. Nell attesa di avere delle procedure comuni su tutto il territorio nazionale e grazie alla clausola di cedevolezza riportata nel DLgs 192/05- art. 17, alcune Regioni già hanno in vigore l obbligo alla certificazione energetica degli edifici dal Per quelle Regioni o Province autonome che hanno una loro legislazione funzionale alla piena attuazione della direttiva europea 2002/91/CE, la procedura di certificazione energetica in vigore è quella da loro legiferato; fermo restando che le eventuali differenze con l ordinamento nazionale, dovranno avvicinarsi gradualmente a quelle presenti nel decreto DM 26/06/2009. Le Regioni e Province autonome, inoltre, che hanno legiferato o legifereranno in materia dovranno tenere conto degli elementi essenziali riportati nell art. 4 del decreto in oggetto. Tali elementi riguardano essenzialmente: 1 Tratto da -Sintesi ANIT 15 Settembre

8 a. l attestato di certificazione, che dovrà contenere l efficienza energetica dell edificio, i valori a norma di legge di riferimento e le classi prestazionali nonché suggerimenti per interventi migliorativi economicamente convenienti; b. Si dovrà tenere conto delle norme tecniche vigenti; c. Presentare metodologie di calcolo anche semplificate finalizzate a minimizzare gli oneri a carico dell utente, che tengano conto però delle norme di riferimento; d. I requisiti professionali e i criteri di qualificazione e indipendenza dei soggetti certificatori; e. La validità temporale; f. L aggiornamento obbligatorio dell attestato di certificazione energetica. L articolo 6 definisce la validità dell attestato di certificazione in 10 anni purché siano rispettate tutte le prescrizioni normative vigenti e le operazioni di controllo di efficienza energetica, compresi i controlli sull impianto di climatizzazione. In caso di mancato rispetto di tali disposizioni l attestato perde efficacia il 31 dicembre dell anno successivo a quello in cui e prevista la prima scadenza non rispettata. I libretti di impianto o di centrale devono essere allegati all attestato di certificazione energetica. L attestato deve essere aggiornato: 1. nel caso d interventi di riqualificazione che riguardino almeno il 25% della superficie esterna dell immobile; 2. nel caso d installazione di impianti con rendimenti più alti di almeno 5 punti percentuali rispetto ai precedenti; 3. nel caso d interventi di ristrutturazione impiantistica, sostituzione di componenti o apparecchi che riducano la prestazione energetica dell edificio; 4. Facoltativo in tutti gli altri casi. 8

9 1.1.2 Sintesi Allegato A Linee Guida Nazionali CAMPO DI APPLICAZIONE Vale per tutte le categorie di edifici definiti dal DPR 412/93 indipendentemente dalla presenza di impianti. Uniche esclusioni: box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a copertura di impianti sportivi. Nel caso di edifici con diverse destinazioni d uso in cui non è possibile suddividere le zone termiche l edificio è valutato in base alla destinazione d uso prevalente. INDICATORE DI PRESTAZIONE ENERGETICA E P g l = E P i + E P a c s + E P e + E P i l l EPi: è l indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale; EPacs : è l indice di prestazione energetica per la produzione dell acqua calda sanitaria; Epe: è l indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva; EPill: è l indice di prestazione energetica per l illuminazione artificiale. Nel caso di edifici residenziali tutti gli indici sono espressi in KWh/m2 anno. Nel caso di altri edifici (residenze collettive, terziario, industria) tutti gli edifici sono espressi in KWh/m3 anno. METODI PER LA DETERMINAZIONE DELLA PRESTAZIONE Edifici di nuova costruzione, ristrutturazioni totali e demolizioni e ricostruzioni. Prevede di partire dai dati di ingresso del progetto energetico dell edificio come costruito e di eseguire il calcolo in conformità con le Metodo calcolato di progetto norme ufficiali di riferimento che sono le UNI/TS 11300,attualmente disponibili la parte 1 per il calcolo del fabbisogno dell energia termica dell edificio per la climatizzazione estiva ed invernale, e la parte 2 per la determinazione dell energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e la produzione dell acqua calda sanitaria. 9

10 Edifici esistenti Prevede di partire da dati di ingresso ricavati da indagini sull edificio e sono previsti tre livelli di approfondimento: I. Per tutte le tipologie di edificio: i dati si possono ricavare per via strumentale o facendo riferimento alle tabelle e agli abachi presenti nelle UNI/TS per l acquisizione delle caratteristiche termiche delle strutture o dell immobile. Per il calcolo del fabbisogno si fa riferimento alle UNI/TS 11300; II. Per gli edifici esistenti con superficie utile fino a Metodi di calcolo da rilievo sull edificio 3000m2 : i dati di ingresso si possono ricavare per analogie con altri edifici o tramite banche dati o abachi. Per il calcolo dell indice di prestazione energetica si fa riferimento al software DOCET, predisposto in base alla UNI/TS dal CNR e dall ENEA. III. Per gli edifici esistenti con superficie utile fino a 1000m2 : sulla base dei principali dati dell edificio e climatici si calcola l indice di prestazione energetica EPi con un metodo semplificato riportato all allegato 2 delle Linee Guida Nazionali e il metodo semplificato delle UNI/TS per l indice di prestazione EPacs. FABBISOGNO ESTIVO Nella valutazione dell indice di prestazione energetica estiva attualmente non si tiene conto dell impianto e quindi non si parla di energia primaria ma solo di energia richiesta dall involucro per mantenere le condizioni di comfort estivo (26 C). L indicazione della quantità termica estiva dell involucro edilizio deve essere riportata negli attestati di qualificazione e certificazione energetica. Tale valutazione è facoltativa nella certificazione di singole unità immobiliari ad uso residenziale di S utile Inferiore a 200m2 che utilizzano il metodo semplificato per la valutazione dell indice di prestazione energetica invernale. A tali unità verrà attribuita una qualità prestazionale estiva pari al livello V. Metodo dell Epe, inv Due sono i metodi di valutazione di qualità termica estiva dell edificio, il primo si basa sulla determinazione dell Epe, inv con il metodo riportato nelle UNI/TS 10

11 11300 parte 1 espresso in kwh/m2 anno e pari al rapporto tra l energia termica richiesta a mantenere le condizioni di comfort e la superficie netta del volume climatizzato. In funzione della valutazione dell Epe, inv si definisce la classe energetica estiva dell edificio in base alla seguente classificazione: EPe,inv (kwh/ m2) Prestazioni Qualità prestazionale EPe, inv <10 Ottime I 10 EPe,inv<20 Buone II 20 EPe,inv<30 Medie III 30 EPe,inv<40 Sufficienti IV EPe,inv 40 Mediocri V Metodo basato su parametri qualitativi Nel caso di edifici esistenti con superficie utile inferiore a 1000m2 in alternativa la metodo dell EPe, inv è possibile fare una valutazione della qualità termica estiva dell involucro in base alle caratteristiche dinamiche dello stesso: sfasamento e attenuazione dell onda termica. Nel caso che i valori non rientrino coerentemente nella stessa categoria prevale il valore dello sfasamento. Sulla base dei valori assunti per questi parametri si definisce la seguente classificazione valida per tutte le destinazioni d uso: Sfasamento Attenuazione Prestazioni Qualità Prestazionale S > 12 fa < 0,15 Ottime I 12 S > 10 0,15 fa < 0,30 Buone II 10 S > 8 0,30 fa < 0,40 Medie III 8 S > 6 0,40 fa < 0,60 Sufficienti IV 6 S 0,60 fa mediocri V CERTIFICAZIONI DI SINGOLI APPARTAMENTI Nel caso di singoli appartamenti si possono distinguere tre casi: I. Con impianti termici autonomi o contabilizzazione del calore si prevede un certificato per appartamento determinato con l utilizzo del rapporto di forma proprio dell appartamento; II. Con impianti centralizzati privi di regolazione o contabilizzazione del calore l indice è ricavabile tenendo con dell indice di prestazione dell intero edificio ripartito in base alle tabelle millesimali del riscaldamento; III. In presenza di impianto centralizzato e appartamenti che si distinguono per interventi di riqualificazione energetica o installazione di impianti di 11

12 regolazione, si procede come nel caso dell impianto autonomo considerando per i calcoli parametri di rendimento dell impianto comune. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE 1. Diagnosi 2. Classificazione 3. Rilascio dell attestato di certificazione energetica Esecuzione di una diagnosi, o di una verifica di progetto, finalizzata alla determinazione della prestazione energetica dell immobile e all individuazione degli interventi di riqualificazione energetica che risultano economicamente convenienti, da cui: a) Reperimento dei dati di ingresso, relativamente alle caratteristiche climatiche della località, alle caratteristiche dell utenza, all uso energetico dell edificio e alle specifiche caratteristiche dell edificio e degli impianti avvalendosi in primo luogo dell attestato di qualificazione energetica; b) Determinazione della prestazione energetica mediante applicazione di appropriata metodologia, relativamente a tutti gli usi energetici, espressi in base agli indici di prestazione energetica EP totale e parziale; c) Individuazione delle opportunità di intervento per il miglioramento della prestazione energetica in relazione alle soluzioni tecniche proponibili, ai rapporti costi benefci e ai tempi di ritorno degli investimenti necessari a realizzare. La classificazione dell edificio in funzione degli indici di prestazione energetica e il suo confronto con i limiti di legge e le potenzialità di miglioramento in relazione agli interenti di riqualificazione individuati. La certificazione va richiesta, a proprie spese, dal titolare del titolo abitativo a costruire, comunque denominato, o dal proprietario, o dal detentore dell immobile, ai soggetti certificatori. Il richiedente il servizio può richiedere il rilascio del certificato sulla base di: - Un precedente attestato di qualificazione energetica; - Le risultanze di una diagnosi energetica. Il soggetto certificatore è tenuto ad utilizzare i dati in possesso del richiedente. L attestato di qualificazione energetica è comunque obbligatorio per gli edifici di nuova costruzione, ristrutturazione totale di edifici con Sutile maggiore di 1000 m2, interventi di demolizione ricostruzione, ampliamenti di volume maggiori del 20%. Entro i 15 giorni successivi alla consegna del richiedente dell attestato di certificazione energetica, il Soggetto certificatore trasmette copia del certificato alla Regione o Provincia autonoma competente del territorio. Nel caso di edifici di nuova costruzione o ristrutturazione totale di edifici con superficie utile maggiore di 1000m2, interventi di 12

13 demolizione ricostruzione, ampliamenti di volume maggiori del 20%, la nomina del Soggetto certificatore avviene prima dell inizio dei lavori. Nei medesimi casi, qualora fossero presenti, a livello regionale o locale, incentivi legati alla qualità energetica dell edificio (bonus volumetrici, ecc.), la richiesta dell attestato di certificazione energetica può essere resa prima del deposito della richiesta di autorizzazione edilizia. Le condizioni e le modalità attraverso cui è stata effettuata la valutazione della prestazione energetica di un edificio o di una unità immobiliare viene indicata esplicitamente nel relativo attestato, anche ai fini della determinazione delle conseguenti responsabilità. Per gli edifici di superficie utile inferiore o uguale a 1000m2 e ai soli fini di cui al comma 1bis, dell articolo 6, del decreto legislativo, il proprietario dell edificio può scegliere di ottemperare agli obblighi di legge attraverso una sua dichiarazione in cui afferma che: - L edificio è di classe energetica G; - I costi per la gestione energetica dell edificio sono molto alti La Classificazione Energetica La classe energetica globale dell edificio comprende sottoclassi rappresentative dei singoli servizi energetici certificati: riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria e illuminazione. Per la classificazione relativa alla climatizzazione invernale è stato posto come requisito minimo il limite di separazione tra le classi C e D. Attualmente si avvia la certificazione energetica limitando la valutazione all indice di prestazione ai servizi di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria: EPgl = EPi + EPacs Il certificato energetico esprime il confronto della prestazione energetica globale EPgl con le classi di riferimento proprie della località e dell edificio. La classificazione, infatti, tiene conto dell indice di prestazione energetica limite previsto dal DLgs 192/05 e relative modifiche (Dlg.s 311/06 e DPR 59/09), applicando delle percentuali Kn. Dato che nell allegato C del DLgs 192/05 sono riportati i valori di EP limite in funzione dei Gradi-Giorno e S/V dell edificio, 13

14 anche la classificazione corrispondente dovrà tenere conto di entrambi questi fattori. EPgl (Classe) = Kn EPi limi te + EPacs Nell allegato 4 delle Linee Guida Nazionali sono riportate le tabelle che definiscono come costruire le classi energetiche. Di seguito sono riportate le tabelle per le classificazioni basate sul: - fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale EPi per un edificio residenziale. - fabbisogno energetico per la produzione di acqua calda sanitaria EPacs. - fabbisogno energetico globale che, attualmente, tiene conto solo di EPi e EPacs. CLASSE AACS < 9 KWh/m2 anno 9 KWh/m2 anno CLASSE BACS < 12 KWh/m2 anno 12 KWh/m2 anno CLASSE CACS < 18 KWh/m2 anno 18 KWh/m2 anno CLASSE DACS < 21 KWh/m2 anno 21 KWh/m2 anno CLASSE EACS < 24 KWh/m2 anno 24 KWh/m2 anno CLASSE FACS < 30 KWh/m2 anno CLASSE GACS 30 KWh/m2 anno Tab. 1 Classificazione dell EPacs (Fabbisogno di energia per l acqua calda sanitaria) Nell ambito di quanto disposto si precisa che nel contesto delle specifiche realtà regionali possono essere adottati altri sistemi di classificazione in conformita ai principi generali fissati dal DM 26/06/09. CLASSE A + < 0,25 EPi (limite 2010) < 0,25 EPi (limite 2010) CLASSE A < 0,50 EPi (limite 2010) < 0,50 EPi (limite 2010) CLASSE B < 0,75 EPi (limite 2010) < 0,75 EPi (limite 2010) CLASSE C < 1,00 EPi (limite 2010) < 1,00 EPi (limite 2010) CLASSE D < 1,25 EPi (limite 2010) < 1,25 EPi (limite 2010) CLASSE E < 1,75 EPi (limite 2010) < 1,75 EPi (limite 2010) CLASSE F < 2,50 EPi (limite 2010) CLASSE G 2,50 EPi (limite 2010) Tab. 2 Classificazione dell EPI (Fabbisogno per la climatizzazione invernale) CLASSE A < 0,25 EPi (limite 2010) + 9 KWh/m2 anno + < 0,25 EPi + 9 KWh/m2 anno CLASSE A < 0,50 EPi (limite 2010) + 9 KWh/m2 anno < 0,50 EPi + 9 KWh/m2 anno CLASSE B < 0,75 EPi (limite 2010) + 12 KWh/m2 anno < 0,75 EPi + 12 KWh/m2 anno CLASSE C < 1,00 EPi (limite 2010) + 18 KWh/m2 anno 14

15 < 1,00 EPi + 18 KWh/m2 an CLASSE D < 1,25 EPi (limite 2010) + 21 KWh/m2 anno < 1,25 EPi + 21 KWh/m2 an CLASSE E < 1,75 EPi (limite 2010) + 24 KWh/m2 anno < 1,75 EPi + 24 KWh/m2 an CLASSE F < 2,50 EPi (limite 2010) + 30 KWh/m2 anno CLASSE G Tab. 3 Classificazione dell EPgl (Fabbisogno di energia Globale) 2,50 EPi (limite 2010) + 30 KWh/m2 anno I soggetti certificatori In assenza del terzo decreto di attuazione del DLgs 192/05 che definisca i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e indipendenza degli esperti o degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici e l ispezione degli impianti si ritiene che, laddove non ci siano specifiche regionali, debba essere applicata la normativa nazionale, in particolare il comma 6 dell art. 18 del DLgs n. 115 del 30 maggio Si definisce tecnico abilitato alla certificazione energetica un tecnico operante sia in veste di dipendente di enti ed organismi pubblici o di società di servizi pubbliche o private (comprese le società di ingegneria) che di professionista libero od associato, iscritto ai relativi ordini e collegi professionali, ed abilitato all'esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici ed impianti, asserviti agli edifici stessi, nell'ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legislazione vigente. Il tecnico abilitato opera quindi all'interno delle proprie competenze. Ove il tecnico non sia competente nei campi sopra citati (o nel caso che alcuni di essi esulino dal proprio ambito di competenza), egli deve operare in collaborazione con altro tecnico abilitato in modo che il gruppo costituito copra tutti gli ambiti professionali su cui e richiesta la competenza. Ai soli fini della certificazione energetica, sono tecnici abilitati anche i soggetti in possesso di titoli di studio tecnico scientifici, individuati in ambito territoriale da regioni e province autonome, e abilitati dalle predette amministrazioni a seguito di specifici corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici con superamento di esami finali. I predetti corsi ed esami sono svolti direttamente da regioni e province autonome o autorizzati dalle stesse amministrazioni. Ai fini di assicurare l indipendenze ed imparzialità di giudizio i tecnici abilitati 15

16 all atto della sottoscrizione dell attestato di certificazione energetica dichiarano: a. nel caso di certificazione di edifici di nuova costruzione, l'assenza di conflitto di interessi, tra l'altro espressa attraverso il non coinvolgimento diretto o indiretto nel processo di progettazione e realizzazione dell'edificio da certificare o con i produttori dei materiali e dei componenti in esso incorporati, nonché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente; b. nel caso di certificazione di edifici esistenti, l'assenza di conflitto di interessi, ovvero di non coinvolgimento diretto o indiretto con i produttori dei materiali e dei componenti in esso incorporati, nonché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente I modelli nazionali di AQE e ACE Negli Allegati delle Linee Guida nazionali sono riportati i nuovi modelli degli Attestati di Certificazione e Qualificazione energetica con la rappresentazione a cruscotto delle classi energetiche. Di seguito sintetizziamo le informazioni contenute nei due attesati e riportiamo integralmente gli schemi degli Allegati 5 e 6 delle Linee Guida Nazionali. DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA AQE E ACE AQE Attestato di qualificazione energetica _ Frontespizio del documento _ Identificativo immobile, ecc _ - _ Metodi di calcolo e norme _ Caratteristiche involucro e EPi _ - _ - _ - _ Sistemi impiantistici _ Altri dispositivi energetici _ Rispondenza ai requisiti minimi _ Firma asservente _ Data _ Interventi migliorativi _ Dati tecnico e firma _ Software utilizzato _ Osservazione del DL ACE Attestato di qualificazione energetica _ Frontespizio del documento _ Identificativo immobile, ecc _ Dati soggetto certificatore _ Metodi di calcolo e norme _ Caratteristiche involucro e EPi _ Origine dei dati _ Classe di appartenenza _ Valori legislativi _ Sistemi impiantistici _ Altri dispositivi energetici _ Rispondenza ai requisiti minimi _ Firma asservente _ Data _ Interventi migliorativi _ Dati tecnico e firma _ Software utilizzato _ Osservazione del DL È chiamato a svolgere il ruolo di strumento di controllo successivo del È chiamato a svolgere il ruolo di strumento di informazione 16

17 rispetto, in fase di costruzione o ristrutturazione degli edifici, delle prescrizioni volte a migliorarne le prestazioni. (art. 8 comma 2) dell acquirente o conduttore (art. 6 comma 3 e 4) circa la prestazione energetica e il grado di efficienza degli edifici. 1.2 Modello di calcolo previsto per il complesso scolastico Scuola Dell Infanzia San Pietro in Lama Le Il software Termus permette il calcolo della prestazione energetica di un edificio e la sua classificazione in conformità con le specifiche tecniche UNI TS parte e 4. Tale conformità è attestata dal Comitato Termotecnico Italiano con certificato n.008, pertanto secondo quanto previsto dal D.M. 26 giugno 2009 Linee guida nazionali sulla certificazione energetica degli edifici e dal D.P.R. 59/09 è utilizzabile per scopi professionali. 1.3 Analisi dei Consumi Energetici Ante-Intervento Certificazione Energetica dello stato di fatto della Scuola Per il calcolo della prestazione energetica dell Istituto di via A. Moro, si è proceduto alla compilazione della Scheda Tecnica, dove sono riportate tutte le informazioni utili ai fini della Certificazione. Nella scheda sono riportati i dati generali, i dati edificio, le di caratteristiche ventilazione, le caratteristiche termiche dell involucro, le caratteristiche impianto termico ect. Le informazioni raccolte, sono propedeutiche per impostare i parametri del software Termus. Di seguito sono illustrate graficamente tutte le operazioni che si sono eseguite, affinché si possa fornire un tracciato chiaro e replicabile della metodologia usata per realizzare la Certificazione Energetica. L iter applicato per raccogliere, catalogare e sviluppare le informazioni necessarie alla certificazione è il seguente: Documentazione fotografica Calcolo superficie lorda riscaldata e volume lordo riscaldato. Calcolo ventilazione Caratteristiche termiche dell involucro 17

18 Classificazione Energetica: elaborazione fatta con il software Termus conforme alle UNI TS Per determinare quindi il fabbisogno energetico dell involucro QH è necessario conoscere la capacità di scambio energetico che l edificio possiede. Bisogna tener conto che tra gli apporti gratuiti non si considerano quelli dovuti all affetto della radiazione solare sulle superfici opache. Ai soli fini del calcolo per la Certificazione Energetica si considera un mantenimento della temperatura interna di progetto costante nelle 24 ore. Il coefficiente di dispersione termica per trasmissione dell edificio tiene conto: delle dispersioni di calore attraverso le strutture che separano l ambiente considerato dall ambiente esterno; delle dispersioni di calore verso il terreno; delle dispersioni di calore attraverso locali non climatizzati. I ponti termici non vengono considerati separatamente: di essi se ne tiene conto in modo indiretto incrementando il valore della trasmittanza termica. Si riportano di seguito gli schemi grafici per il calcolo delle dispersioni termiche per trasmissione dell edificio. Il calcolo del coefficiente di dispersione termica per trasmissione sulle strutture trasparenti si considera un fattore di correzione dovuto all ombreggiatura FS che rappresenta una riduzione della radiazione solare incidente dovuta all ombreggiatura permanente della superficie interessata risultante da uno qualsiasi dei seguenti fattori: ombreggiatura derivante dalla presenza di altri edifici; ombreggiatura derivante dalla topografia (colline, alberi, ecc.); schermi fissi; ombreggiatura dovuta ad altri elementi dello stesso edificio; posizione dell'infisso rispetto alla superficie esterna della parete esterna. Il fattore di correzione FS prende in considerazione quindi solo le ombreggiature permanenti, che non sono soggette a rimozioni in relazione agli apporti solari o al variare della temperatura interna. Protezioni solari automatiche o rimovibili dall'utente sono prese, implicitamente, in considerazione con il fattore di utilizzazione. 18

19 Riportiamo di seguito lo schema grafico degli elementi di disomogeneità. Dopo aver raccolto i dati relativi alla struttura come precedentemente descritto e aver definito anche graficamente la metodologia applicata per definire le superfici opache e trasparenti, le superfici e i volumi lordi e netti, la presenza dei vari tipi di impianti ect., si dovrà procedere alla certificazione energetica inserendo i dati nel software Documentazione fotografica 19

20 Foto 1 Lato sud est Foto 2 Lato sud ovest Foto 3 Cortile ingresso principale Foto 4 Lato nord ovest - ingresso Foto 5 Lato sud est Foto 6 Lato Sud est 20

21 Foto 7 Lato Nord est Foto 8 Prospetto Nord ovest Foto 9 Interno - Refettorio Foto 10 Atrio 21

22 1.3.3 Calcolo superficie lorda riscaldata e volume lordo riscaldato superficie riscaldata p. terra mq. 890 Calcolo volume lordo riscaldato: Piano terra 3340 mc. Totale volume lordo riscaldato: mc

23 1.3.4 Calcolo ventilazione Il rinnovo dell aria degli ambienti comporta un consumo di energia. Il risparmio di tale energia non può essere conseguito riducendo il tasso di ventilazione degli ambienti alfine di non compromettere il benessere e la salubrità degli ambienti stessi. Pertanto ai fini della qualificazione energetica dell edificio si ipotizza un tasso di ventilazione convenzionale (indipendente cioè dal comportamento dell utenza) che fa riferimento ad un utilizzo standard dell edificio, nel nostro caso alle seguenti condizioni: A edifici privi d impianto di ventilazione meccanica; A1 muniti di serramenti non classificati ai fini della tenuta all aria e al vento; L energia convenzionalmente scambiata per ventilazione Q V è calcolata considerando una temperatura di progetto pari a 20 C ed un coefficiente di dispersione termica per ventilazione che tiene conto di una portata d aria di rinnovo dell edificio dovuta al volume dello spazio riscaldato, come volume netto e da un coefficiente di efficienza del sistema di ventilazione che è pari ad 1,5 per i serramenti non classificati. Ai soli fini della Certificazione Energetica si considera per gli edifici residenziali un ricambio d aria n pari 0,3 volumi/ora. Per le altre destinazioni d uso si assumono i valori riportati nella UNI Per il calcolo della ventilazione si utilizza come riferimento il volume netto, così come nella definizione degli indicatori di consumo o di prestazione energetica si utilizza la superficie utile abitabile. I valori netti o utili dei volumi o delle superfici ai soli fini del calcolo della ventilazione si ottengono, moltiplicando i valori riferiti al lordo per dei coefficienti di correzione fsup e fvol in funzione della categoria edilizia, nel nostro caso cat. E.2 Uffici e assimilabili, ed in funzione dello spessore e delle caratteristiche costruttive delle pareti esterne. 23

24 1.3.5 Caratteristiche termiche dell involucro Per poter determinare il fabbisogno energetico dell involucro Q H è necessario conoscere la capacità di scambio energetico che l edificio possiede. Bisogna tener conto che tra gli apporti gratuiti non si considerano quelli dovuti all affetto della radiazione solare sulle superfici opache. Ai soli fini del calcolo per la Certificazione Energetica si considera un mantenimento della temperatura interna di progetto costante nelle 24 ore. Il coefficiente di dispersione termica per trasmissione dell edificio tiene conto: delle dispersioni di calore attraverso le strutture che separano l ambiente considerato dall ambiente esterno; delle dispersioni di calore verso il terreno; delle dispersioni di calore attraverso locali non climatizzati. I ponti termici non vengono considerati separatamente: di essi se ne tiene conto in modo indiretto incrementando il valore della trasmittanza termica. Si riportano di seguito gli schemi grafici per il calcolo delle dispersioni termiche per trasmissione dell edificio (Tab.4). Calcolo pareti perimetrali verticali al lordo degli elementi di disomogeneità e delle strutture trasparenti P. Terra Totale Verso l esterno Verso ambienti non riscaldati Verso ambienti riscaldati 953mq mq mq 0 mq Tab. 4 24

25 25

26 1.3.6 Superficie Disperdente orizzontale Totale superficie disperdente solaio controterra: mq. 724 Totale superficie disperdente solaio copertura: mq. 1259,00 26

27 1.3.7.Superficie Trasparente Per la redazione del certificato APE ante intervento, necessitano i dati inerenti alle dispersioni attraverso le superfici trasparenti verticali; considereremo gli infissi che sono stati sostituiti precedentemente con altro intervento di efficientamento sul plesso del tipo in PVC con triplo vetro ed intercapedine con gas argon. Quindi, per quanto concerne il metodo di calcolo del coefficiente di dispersione termica per trasmissione sulle strutture trasparenti si considera un fattore di correzione dovuto all ombreggiatura FS che rappresenta una riduzione della radiazione solare incidente dovuta all ombreggiatura permanente della superficie interessata risultante da uno qualsiasi dei seguenti fattori: 27

28 ombreggiatura derivante dalla presenza di altri edifici; ombreggiatura derivante dalla topografia (colline, alberi, ecc.); schermi fissi; ombreggiatura dovuta ad altri elementi dello stesso edificio; posizione dell'infisso rispetto alla superficie esterna della parete esterna. Il fattore di correzione FS prende in considerazione quindi solo le ombreggiature permanenti, che non sono soggette a rimozioni in relazione agli apporti solari o al variare della temperatura interna. Protezioni solari automatiche o rimovibili dall'utente sono prese, implicitamente, in considerazione con il fattore di utilizzazione. Saranno previsti sistemi di infisso di sicurezza, per gli ingressi e per le aule, con apertura verso l esterno e dotati di maniglione antipanico. 1. Serramento finestra, porta porte sicurezza PVC triplo vetro camera Calcolo superficie strutture trasparente Totale superficie strutture trasparenti: mq Nel computo delle superfici delle strutture opache vanno escluse le strutture trasparenti e tutte quelle componenti che hanno un indice di dispersione termica differente, nel nostro caso come elementi di disomogeneità abbiamo: 1. Cassonetto non isolato non ci sono 2. Sottofinestra non ci sono 3. Porte d ingresso (a vetrata) 28

29 Totale superficie pareti perimetrali verticali al netto delle strutture trasparenti mq Attestato di Certificazione Energetica ACE- ante intervento 29

30 ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA Edifici non residenziali 1. INFORMAZIONI GENERALI Codice certificato Validità 10 Anni Riferimenti catastali Indirizzo edificio Via A. Moro San Pietro in Lama Nuova costruzione o Passaggio di proprietà o Riqualificazione energetica x Locazione o Proprietà Comune San Pietro in Lama Telefono Indirizzo Via Milano 2. CLASSE ENERGETICA GLOBALE DELL'EDIFICIO Edificio di classe: F 3. GRAFICO DELLE PRESTAZIONI ENERGETICHE GLOBALE E PARZIALI EMISSIONI DI CO kgco2/m³anno PRESTAZIONE ENERGETICA RAGGIUNGIBILE kwh/m³anno >600 0 PRESTAZIONE ENERGETICA GLOBALE kwh/m³anno LIMITE DI LEGGE 250 > PRESTAZIONE RAFFRESCAMENTO >300 0 PRESTAZIONE RISCALDAMENTO 0.69 kwh/m³anno >36 0 PRESTAZIONE ACQUA CALDA kwh/m³anno 4. QUALITA' INVOLUCRO (RAFFRESCAMENTO) I II III IV V 5. Metodologie di calcolo adottate Metodo calcolato da rilievo sull'edificio o standard (rif. adottato UNI/TS 11300) secondo il paragrafo 4, punto 2 dell'allegato A (Linee Guida nazionali per la Certificazione Energetica degli edifici) del Decreto Ministeriale 26 giugno 2009

31 Interventi 6. RACCOMANDAZIONI Prestazione Energetica/Classe a valle del singolo intervento Tempo di ritorno (anni) PRESTAZIONE ENERGETICA RAGGIUNGIBILE kwh/m³anno CLASSIFICAZIONE ENERGETICA GLOBALE DELL'EDIFICIO SERVIZI ENERGETICI INCLUSI NELLA CLASSIFICAZIONE Riscaldamento x Raffrescamento Acqua calda sanitaria x Illuminazione A+ < kwh/m³anno A < kwh/m³anno B < kwh/m³anno C D < kwh/m³anno < kwh/m³anno Riferimento legislativo kwh/m³anno E < 24.8 kwh/m³anno F < kwh/m³anno kwh/m³anno G > kwh/m³anno

32 8. DATI PRESTAZIONI ENERGETICHE PARZIALI 8.1 RAFFRESCAMENTO 8.2 RISCALDAMENTO 8.3 ACQUA CALDA SANITARIA 8.4 ILLUMINAZIONE Indice energia primaria (EPe) Indice energia primaria limite di legge Indice energia primaria (EPi) Indice energia primaria limite di legge (d.lgs. 192/05) kwh/m³ann o kwh/m³ann o Indice energia primaria (EPacs) kwh/m³anno Indice energia primaria (EPill) Indice energia primaria limite di legge Indice involucro (EPe,invol) kwh/m³anno Indice involucro (EPi,invol) kwh/m³ann o Fonti rinnovabili Rendimento impianto Rendimento medio stagionale impianto (η g ) % Fonti rinnovabili Fonti rinnovabili Fonti rinnovabili 9. NOTE (interventi di manutenzione edile ed impiantistica, energeticamente significativi, realizzati nella vita dell'edificio, sistemi gestionali in essere,...) Tipologia edilizia Altro 10. EDIFICIO Tipologia costruttiva Struttura mista Anno di costruzione 1995 Numero unità immobiliari 1 Volume lordo riscaldato V (m 3 ) Superficie utile (m 2 ) Superficie disperdente S (m 2 ) Rapporto S/V (m -1 ) Zona climatica/gg C /1111 Destinazione d'uso Edificio Scolastico Riscaldamento Acqua calda sanitaria Raffrescamento 11. IMPIANTI Anno di installazione 2012 Tipologia Geotermia Potenza nominale (kw) 60.0 Combustibile/i Elettricità Anno di installazione 2012 Tipologia Geotermia Potenza nominale (kw) 60.0 Combustibile/i Elettricità Anno di installazione 2012 Tipologia Geotermia Potenza nominale (kw) 60.0 Combustibile/i Elettricità Fonti rinnovabili (Solare Termico) Anno di installazione Energia annuale prodotta Tipologia NO Fonti rinnovabili (Solare Fotovoltaico) Anno di installazione Energia annuale prodotta 0.00 kwhel Tipologia NO Fonti rinnovabili (Pompa di Calore) Anno di installazione Energia annuale prodotta 0.00 kwht Tipologia NO Fonti rinnovabili (Teleriscaldamento) Anno di installazione Energia annuale prodotta 0.00 kwht Tipologia NO Fonti rinnovabili (Biomassa) Anno di installazione Energia annuale prodotta 0.00 kwht 0.00 kwhel Tipologia NO

33 Progettista/i architettonico 12. PROGETTAZIONE Indirizzo Progettista/i impianti - Indirizzo Costruttore Indirizzo Direttore/i lavori Indirizzo 13. COSTRUZIONE Telefono/ Telefono/ Telefono/ Telefono/ 14. SOGGETTO CERTIFICATORE Ente/Organismo pubblico x Tecnico abilitato o Energy Manager o Organismo/Società o Nome e cognome / Denominazione Comune di S. Pietro in Lama - R.U.P. arch. Antonella MAROCCIA Indirizzo Via Milano Telefono/ Titolo Dichiarazione di indipendenza Informazioni aggiuntive Ordine/Iscrizione Il sottoscritto,, ai sensi degli artt. 359 e 481 del C.P, dichiara l'assenza di conflitto di interesse ovvero il non coinvolgimento diretto o indiretto nel processo di progettazione e realizzazione o con produttori di materiali e componenti incorporati nell'immobile oggetto della presente certificazione, nonché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente. Dichiara inoltre l'assenza di rapporti di parentela fino al quarto grado e di coniugio con il richiedente del presente attestato. 1) 23 marzo SOPRALLUOGHI 16. DATI DI INGRESSO Progetto energetico o Rilievo sull'edificio x Provenienza e responsabilità Rilievo diretto Soggetto Certificatore 17. SOFTWARE Denominazione TerMus Produttore ACCA software S.p.A. Dichiarazione di rispondenza e garanzia di scostamento massimo dei risultati conseguiti inferiore al +/- 5% rispetto ai valori della metodologia di calcolo di riferimento nazionale (UNI/TS 11300) Il software TerMus è CERTIFICATO conforme alle specifiche tecniche UNI/TS :2014, UNI/TS :2014, UNI/TS :2010, UNI/TS :2012, alla Raccomandazione CTI R14:2013 e alle norme EN richiamate dalle UNI/TS e dal Dlgs. 192/05 art. 11 comma 1, dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI) ai sensi del D.P.R. 59/2009 (Certificato n.45 del 22/12/2014). GARANZIA DI CONFORMITÀ AL D.LGS. 192/2005 UNI/TS Parti 1 e 2:2014; 3:2010; 4:2012 e CTI R14:2013 SOFTWARE CERTIFICATO N. 45 TerMus v.30 Acca Software S.p.A. Data di rilascio: 22/12/2014 Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente -

34 Ai sensi dell art.15, comma 1, del D.Lgs. 192/2005 come modificato dall art.12 del D.L. 63/2013 (convertito in legge dalla L.90/2013), il presente ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA Ë reso, dal sottoscritto, in forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi dell art.47 del D.P.R. 445/2000. Si allega copia fotostatica del documento di identità. Data emissione: 01/04/2015 Firma del Tecnico

35 2. Analisi delle condizioni climatiche esistenti per la scuola Fase diagnostica Per tale capitolo, verranno analizzati le condizioni climatiche di contorno dell edificio scolastico, cercando di verificare eventuali elementi di negativi e positivi che agiscono sulla struttura. Tale capitolo è così suddiviso: Clima: Latitudine e Dati Climatici; Sito e Microclima: Orientamento e Morfologia, Presenza di Vegetazione, Presenza di specchi d acqua in relazione alla direzione dei venti dominanti; Analisi Geometrica della Radiazione Solare: Calcolo delle Ostruzioni e delle Ombre portate, Diagramma del Percorso Solare. 2.1 Fonte dei dati climatici utilizzati 2 L'Ufficio Centrale di Ecologia Agraria (UCEA) appartiene al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Conserva un archivio cartaceo di dati meteorologici la cui raccolta ebbe inizio più di un secolo fa. La prima trascrizione di questi dati su supporto informatico fu fatta a cura dell'enea negli anni ; furono trascritte le annate più recenti delle stazioni più ricche di dati, globalmente dal 1950 al In seguito la trascrizione fu portata avanti direttamente a cura dell'ucea, risalendo all'indietro fino al 1862 per 13 stazioni ricche di dati storici e coprendo il periodo successivo fino a raccordarsi con le acquisizioni in corso, archiviate direttamente su supporto informatico. L'UCEA ha anche la responsabilità della Rete Agro-meteorologica Nazionale (RAN), realizzata a partire dal 1990 dall'agrisiel, società del gruppo IRI-Finsiel, per conto dell'allora Ministero dell'agricoltura e delle Foreste. La RAN è dotata di strumentazione automatica e invia i dati acquisiti direttamente al centro d'elaborazione del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), in cui sono confluiti anche i dati storici precedenti. 2 Fonte ENEA (Ente per le nuove Tecnologie, Energia e Ambiente)- Archivio Climatico DBT- 30

36 Dal SIAN proviene una parte importante dei dati elaborati per realizzare questo Profilo. Il Servizio Idrografico (SI) dell'ex Ministero dei Lavori Pubblici fu istituito nel 1917 e raccolse una gran massa di dati meteorologici ed idrologici attraverso un'estesa rete di stazioni di diversi tipi (termometriche, pluviometriche, idrometriche, freatimetriche e di misura di portata dei corsi d'acqua) fino ai primi anni '90. Poi le sue competenze passarono al Servizio Idrografico e Mareografico della Presidenza del Consiglio. I dati raccolti furono pubblicati annualmente in forma cartacea negli Annali Idrologici; solo in parte, per anni recenti, se ne fece una trascrizione su supporto magnetico. Per questo lavoro, sono stati usati i dati giornalieri di temperatura (minima e massima) del SI appartenenti al periodo L'Aeronautica Militare Italiana (AMI) provvede da tempo alla rilevazione delle grandezze meteorologiche interessanti per la previsione del tempo e per lo studio dell'atmosfera. Nel 1981,in occasione della smilitarizzazione del personale d'assistenza al volo, una parte delle stazioni un tempo gestite dall'ami presso gli aeroporti passò all'azienda Autonoma Assistenza al Volo per il Traffico Aereo Generale (AAVTAG), divenuta Ente Nazionale Assistenza al Volo (ENAV) nel gennaio Le stazioni della rete sinottica dell'ami forniscono valori orari o triorari che sono archiviati in una banca dati. Per il periodo più recente, questa banca contiene solo i dati rilevati direttamente dall'ami, non quelli rilevati dall'enav. Per questo lavoro, sono stati usati i dati sinottici triorari dell'ami del periodo I dati storici disponibili, in Italia ed in Europa, sulla quantità di radiazione solare che giunge al suolo sono limitati ad un esiguo numero di località e non molto attendibili. Solo dopo il 1990 entrarono in funzione in Italia stazioni automatiche per la rilevazione della radiazione solare globale al suolo. Il costo della manutenzione e la necessità di periodiche calibrazioni dei 31

37 piranometri rendono difficile garantirne la continuità di funzionamento e l'attendibilità dei dati. Il numero di stazioni esistente, comunque, non è sufficiente per descrivere in modo soddisfacente la distribuzione della radiazione solare sull'intero territorio. Per ovviare a questa carenza, l'unità Dati Bioclimatici e Territoriali (DBT) dell'enea, a partire dal marzo 1994,ha usato un sistema di ricezione ed elaborazione delle immagini trasmesse dal satellite Meteosat nella banda visibile per stimare la radiazione solare globale al suolo. I valori stimati così ottenuti sono stati inseriti, oltre che nella sezione Radiazione, nelle schede di questo Profilo. I dati storici disponibili, in Italia ed in Europa, sulla quantità di radiazione solare che giunge al suolo sono limitati ad un esiguo numero di località e non molto attendibili. Solo dopo il 1990 entrarono in funzione in Italia stazioni automatiche per la rilevazione della radiazione solare globale al suolo. I dati climatici forniti nella scheda sono validi per il Comune soltanto nel caso che la stazione sia nel capoluogo, altrimenti essi descrivono, invece, le condizioni climatiche della località che ospita la stazione (Galatina in questo caso), la quale si prende come punto di riferimento nel caso in cui il Comune in questione non sia fornito di stazioni per l analisi climatica riconosciute e installate dall ENEA. I suddetti dati (gradi-giorno, zona climatica ect.), sono attribuiti al Comune dal DPR 412/93 e successive modificazioni ed integrazioni. Si specifica, inoltre, che l'indicazione capoluogo si avrà solo se la stazione da cui provengono i dati dista dalla casa comunale meno di 3 km e si trova ad una quota differente per meno di 50 m; se almeno una delle due condizioni non è soddisfatta, c'è (se è noto) il nome della località in cui si trova la stazione, altrimenti quello del Comune. In definitiva i dati recuperati come latitudine e dati climatici fanno riferimento alla stazione di Galatina (stazione capoluogo) che dista circa 15 km dalla sede scolastica di San Pietro in Lama. 32

38 Tali stazioni sono state scelte per necessità, vista la mancanza in loco di dati climatici certificati, ma anche perché, sono territori molto simili, basta verificare i gradi-giorno che ad San Pietro in Lama sono e ad Galatina 33

39 sono 1.201, una differenza di 90 gradi-giorno che stabiliscono una reale somiglianza delle condizioni climatiche di contorno. Il profilo della località di riferimento individuata definisce un numero di mesi in cui è necessario riscaldare o raffrescare l ambiente. Analizzando i dati possiamo affermare che sono sei i mesi in cui bisogna riscaldare l edificio, ovvero:(novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo e aprile). Però, com è evidente dalle temperature medie dei mesi freddi, l apporto di calore da fornire risulta limitato. La zona in questione è classificata come fascia C, risultando essere un area con clima mite, ed avente gradi-giorno. I mesi caldi sono tre (giugno, luglio e agosto) e per questi bisogna far ricorso al raffrescamento. Sono invece, i mesi di comfort, periodo durante il quale non si ha bisogno di utilizzare gli impianti per poter produrre una temperatura ottimale per garantire il normale comfort abitativo alle normali attività. Possiamo affermare, da queste poche informazioni, che il tipo di impianto da utilizzare per riscaldare e raffrescare dovrà essere alquanto eclettico nel produrre caldo e freddo, in considerazione che anche nei tre mesi di comfort, si potrebbe avere bisogno dell impianto. Le temperature rilevate hanno messo in evidenza, per i mesi di luglio e agosto, nei valori massimi (medi ed estremi) indici alti, così come risultano al di sopra della media (24 gradi, media della temperatura media dei mesi caldi) i mesi di giugno e settembre. È interessante dare risalto alle temperature massime (estreme) di luglio e agosto con picchi di 36 gradi per entrambi, mentre per le temperature minime (medie) negli stessi mesi, risultano essere 17,6 e 17,1 gradi. Questo ci porta a considerare che si ha un salto termico tra giorno e notte che supera i 19 gradi, processo che da la possibilità, di poter sfruttare il cosiddetto effetto a raffrescamento naturale, se accompagnato dalla brezza notturna. 34

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