Angelo Frascarelli Docente di Economia e Politica Agraria all Università di Perugia. Direttore del Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale.

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1 OATA Liberi Professionisti Oviglio, 6 febbraio 2015 Pac , 2020, organizzazione aziendale e mercato Angelo Frascarelli Docente di Economia e Politica Agraria all Università di Perugia. Direttore del Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale. Membro del Comitato di redazione di Agriregionieuropa.

2 Commissario Agricoltura e Sviluppo Rurale Dacian Ciolos Commissario Agricoltura e Sviluppo Rurale Phil Hogan Commissario Agricoltura e Sviluppo Rurale

3 La Pac : gli strumenti

4 I tre strumenti della Pac (risorse per l Italia) 1. Pagamenti diretti (52% risorse) 2. Misure di mercato (8% risorse) 3. Sviluppo rurale (40% risorse) 8% 40% Misure di mercato Pagamenti disaccoppiati Sviluppo rurale 52% Nello sviluppo rurale è compreso il cofinanziamento nazionale.

5 Le tappe dell attuazione della Pac in Italia 17 dicembre 2013 Approvazione regolamenti di base al Consiglio 11 marzo 2014 Approvazione regolamenti della Commissione 1 agosto 2014 Scelte nazionali sulla Pac 18 novembre 2014 DM applicazione Pac in Italia 1 gennaio 2015 Entrata in vigore della nuova Pac 12 gennaio 2015 DM sulla semplificazione della gestione della Pac (fascicolo aziendale, domanda precompilata, piano di coltivazione, ecc.) gennaio 2015 DM sulla condizionalità febbraio 2015 DM esecutivo applicazione Pac in Italia 15 aprile 2015 Ricognizione preventiva 15 maggio 2015 Domanda di assegnazione dei titoli Domanda Unica

6 Pagamenti diretti

7 I tre criteri della riformulazione dei pagamenti diretti Spacchettamento in 7 tipologie di pagamenti di cui 3 obbligatorie e 4 facoltative per gli Stati membri l Italia ha scelto di attivare 5 tipologie di pagamenti. Regionalizzazione (flat rate) Regionalizzazione = aiuti per ettaro uniformi a livello «regionale». Gli SM definiscono tali «regioni» secondo criteri oggettivi e non discriminatori, quali le loro caratteristiche agronomiche e socioeconomiche e il loro potenziale agricolo regionale e la propria struttura istituzionale o amministrativa. Convergenza interna Convergenza interna = avvicinare gli aiuti per ettaro a livello «regionale». Processo per avvicinare progressivamente il valore dei pagamenti diretti tra agricoltori all interno di una stessa «regione». 7

8 Le scelte italiane: pagamenti diretti in 5 componenti Euro / unità 5 Regime per i piccoli agricoltori 3 Giovani agricoltori 4 Pagamento accoppiato 2 Pagamento ecologico (greening) 1 -Pagamento di base 11% 1% 30% 58%

9 Pagamento di base: i possessori dei titoli Il pagamento di base è legato a titoli trasferibili, attivati su terreni ammissibili. Il pagamento di base è riservato agli agricoltori che: possiedono i titoli all aiuto; che sono agricoltori attivi. I titoli del nuovo pagamento di base sostituiscono i titoli storici, che scadono il 31 dicembre Un agricoltore può ottenere titoli all aiuto: per prima assegnazione il 15 maggio 2015; per assegnazione dalla riserva nazionale (in qualunque anno); per trasferimento (affitto o compravendita di titoli, in qualunque anno). 9

10 Pagamento di base: prima assegnazione dei titoli Prima assegnazione: i nuovi titoli saranno assegnati agli agricoltori attivi sulla base della domanda unica al 15 maggio Il numero dei titoli è pari al numero di ettari ammissibili. Gli etterai ammissibili sono: seminativi, comprese le serre; colture permanenti legnose (vigneti, oliveti, frutteti, agrumeti, frutta a guscio), compresi vivai e bosco ceduo a rapida rotazione, prati permanenti e pascoli permanenti. Riduzione delle superfici: il coefficiente di riduzione dell 80% agli ettari ammissibili a prato e pascoli permanente sopra i 600 metri di altitudine e tutti i pascoli magri, introdotto nel DM 18 novembre 2014, è abrogato dal DM esecutivo. 10

11 Attività agricola la produzione, l allevamento o la coltivazione di prodotti agricoli, compresi la raccolta, la mungitura, l allevamento, la custodia degli animali per fini agricoli; criteri di mantenimento della superficie in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazione (art. 4, paragrafo 1, lettera a, Reg. 639/2014; art. 2, decreto ministeriale 18 novembre 2014): attività con cadenza annuale consistente in almeno una pratica colturale ordinaria (come ad esempio una lavorazione del terreno o una fertilizzazione o una falciatura o un turno di pascolamento), fermo restando il rispetto dei criteri di condizionalità; attività agricola minima (art. 4 par. 1, lettera c, Reg. 1307/2013): attività con cadenza annuale consistente in almeno una pratica colturale ordinaria (come ad esempio una lavorazione del terreno o una fertilizzazione o una falciatura o un turno di pascolamento), fermo restando il rispetto dei criteri di condizionalità. 11

12

13 Successioni, fusioni, scissioni L agricoltore, che ha ricevuto l azienda o parte dell azienda per via ereditaria (successione mortis causa o successione anticipata), è ammesso agli stessi diritti dell agricoltore che gestiva l azienda in origine. L erede può ricevere i titoli che spettano al genitore. In caso di modifica dello stato giuridico o della denominazione, l agricoltore con la nuova natura giuridica è ammesso agli stessi diritti dell agricoltore che gestiva l azienda in origine. Nel caso di fusioni di aziende, l agricoltore che gestisce la nuova azienda è ammesso agli stessi diritti degli agricoltori che le gestivano in origine. Nel caso di scissioni di aziende, gli agricoltori che gestiscono le nuove aziende sono ammessi, proporzionalmente, agli stessi diritti dell agricoltore che la gestiva in origine. Nei casi suddetti, la nuova azienda acquisisce tutti i diritti dell azienda in origine, sia il valore dei titoli che il requisito del

14 Clausola relativa ai contratti privati di vendita (art. 20 Reg. 639/2014) In caso di vendita dell azienda o di parte di essa, per i contratti di compravendita stipulati prima del 15 maggio 2015, si può trasferire insieme all azienda i corrispondenti diritti a ricevere i titoli da assegnare. Questa volontà deve essere prevista nel contratto di compravendita. Con la Domanda Pac del 15 maggio 2015, i titoli vengono assegnati al venditore e direttamente trasferiti al compratore che beneficerà dei pagamenti che il venditore ha ricevuto nel Il trasferimento richiede la qualifica di agricoltore attivo per entrambe le parti. 14

15 Clausola relativa ai contratti privati di affitto (art. 21 Reg. 639/2014) In caso di affitto dell azienda o di parte di essa, per i contratti di affitto stipulati prima del 15 maggio 2015, si può trasferire insieme all azienda i corrispondenti diritti a ricevere i titoli da assegnare. Il proprietario riceverà l assegnazione dei titoli, che ha ceduto in affitto, ma non riceverà il pagamento. L affittuario dell azienda agricola acquisisce in affitto i diritti dell azienda affittata, ovvero il valore dei titoli e il relativo pagamento (per la durata dell affitto). La procedura è la seguente: con la Domanda Pac del 15 maggio 2015, i titoli all aiuto vengono assegnati al locatore (proprietario); gli stessi titoli vengono immediatamente direttamente trasferiti all affittuario che beneficerà dei pagamenti che il locatore (proprietario) ha ricevuto nel 2014; al termine del contratto di affitto, i titoli ritornano al locatore (proprietario). I soggetti devono avere la qualifica di agricoltore attivo e il contratto di affitto deve avere una scadenza successiva alla data di presentazione della domanda del

16 Riserva nazionale (1) Ogni Stato membro costituisce una riserva nazionale, che non può superare il 3% del massimale del pagamento di base. L Italia ha attivato la riserva nazionale per il 3% del pagamento di base, pari al 1,74% del massimale nazionale (3% * 0,58). La riserva nazionale o regionale è utilizzata per assegnare titoli in via prioritaria a: giovani agricoltori e/o nuovi agricoltori che iniziano ad esercitare l attività agricola, di età compresa tra 18 e 65 anni; Inoltre, la riserva nazionale o regionale è utilizzata per: assegnare titoli agli agricoltori per evitare che le terre siano abbandonate, comprese le zone soggette a programmi di ristrutturazione connessi ad un intervento pubblico; assegnare titoli agli agricoltori al fine di compensarli per svantaggi specifici; assegnare titoli agli agricoltori ai quali è stata negata l assegnazione per cause di forza maggiore o di circostanze eccezionali. 16

17 Riserva nazionale (2) Il valore dei titoli assegnati dalla riserva nazionale è pari al valore medio nazionale (VUN): pagamento di base: 180 euro/ha circa; pagamento greening: 95 euro/ha circa. La riserva nazionale è alimentata dai titoli che non danno luogo al pagamento per due anni consecutivi, perché: agricoltore non attivi; sotto la soglia minima non utilizzati. 17

18 Trasferimento dei titoli Successione Successione effettiva o mortis causa. Successione anticipata Fusioni, scissioni Trasferimento temporaneo dei titoli: affitto, comodato. Con o senza terra. Trasferimento definitivo dei titoli, insieme alla terra: compravendita Con o senza terra. In caso trasferimento dei titoli senza terra, il 30% del valore dei titoli e del numero dei titoli è riversato nella riserva nazionale. 18

19 Benefici ambientali cumulati Benefici ambientali cumulati Greening Condizionalità Sviluppo Rurale Pagamenti agro-climaticoambientali Pagamento verde disaccoppiato per ettaro Superficie agricola (eleggibile per i pagamenti diretti) Pagamento di base 19

20 Pagamento ecologico Diversificazione colturale Mantenimento dei prati e pascoli permanenti Aree di interesse ecologico

21 La superficie interessata al greening Le aziende biologiche sono greening ipso facto. Superficie aziendale a: Seminativi Colture permanenti Prati e pascoli permanenti Colture Colture avvicendate, comprese serre Vigneti, oliveti, frutteti, agrumeti, frutta a guscio, vivai, ecc. Prati permanenti, pascoli permanenti, pascoli magri Impegni da rispettare - Diversificazione - Aree di interesse ecologico - Mantenimento dei prati e pascoli permanenti - 21

22 Diversificazione (1) Interessa solo le superfici a seminativo. Applicazione in funzione della superficie a seminativo: fino a 10 ettari a seminativo, nessun obbligo di diversificazione; da 10 a 30 ha di seminativo: obbligo di due colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75%; oltre i 30 ha di seminativo: obbligo di tre colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75% e le due principali al massimo il 95%. Superficie aziendale a seminativo Colture Dimensione minima fino a 10 ettari esenzione - da 10 a 30 ettari min. 2 maggiore di 30 ettari min. 3 nessuna delle colture deve coprire più del 75% della superficie a seminativo la coltura principale copre al massimo il 75% della superficie a seminativo; le due colture principali al massimo il 95%. 22

23 Diversificazione (2) Sono escluse dall obbligo di diversificazione, le aziende in cui: i seminativi investiti per più del 75% per la produzione di erba o altre piante da foraggio, i terreni a riposo, o combinazione di tali impieghi, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; la superficie ammissibile è costituita per più del 75% da prato permanente, utilizzata per la produzione di erba o altre piante da foraggio o per la coltivazione di colture sommerse per una parte significativa dell anno (riso), o combinazione di tali impieghi, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari. 23

24 Diversificazione (3) Per coltura si intende: una coltura è diversa se appartiene ad un genere diverso nella classificazione botanica delle colture; es. grano duro e grano tenero non sono diversi (genere Triticum); es. grano (genere Triticum) e orzo (genere Hordeum) sono diversi. una coltura appartenente alla specie brassicacee, solanacee e cucurbitacee; maggese; erba e piante da foraggio. La coltura invernale e la coltura primaverile sono considerate distinte anche se appartengono allo stesso genere. 24

25 Diversificazione (4) Definizione di erba o altre piante da foraggio: superficie con prevalenza di specie erbacee, annuali o poliennali autoriseminanti o una loro combinazione, che sono tradizionalmente presenti nei pascoli naturali o nei miscugli per sementi per pascoli e prati; sono comprese le superfici coltivate in purezza con le predette specie erbacee annuali o poliennali autoriseminanti (es. erba medica, loietto, trifoglio, ecc.). Definizione di terreni a riposo: seminativo, incluso nel sistema di rotazione aziendale, ritirato dalla produzione agricola per un periodo minimo continuativo di otto mesi nell anno di domanda; gestione del terreno a riposo: terreno nudo totalmente privo di vegetazione; terreno coperto da vegetazione spontanea; terreno seminato esclusivamente per la produzione di piante da sovescio o per la produzione di compost, ammendanti o fertilizzanti naturali. 25

26 L individuazione della coltura per la diversificazione (1) L individuazione della coltura: in presenza di più colture in un anno sullo stesso terreno, il periodo da considerare è la parte più significativa del ciclo colturale, tenendo conto delle pratiche colturali tradizionali nel contesto nazionale (art. 40, Reg. 639/2014); la Circolare Agea n. ACIU del 31 ottobre 2014, ha comunicato il periodo per rilevare la coltura più significativa ai fini delle quote delle diverse colture; la la Circolare Agea n. ACIU del 16 dicembre 2014, Agea ha chiarito il concetto di pratiche colturale tradizionali. Periodo da considerare ai fini delle quote delle diverse colture: compreso tra il 1 aprile e il 9 giugno dell anno di presentazione della domanda. Coltura diversificante o principale: si prende in considerazione le colture seminate o coltivate nel detto periodo di riferimento; tenendo conto delle pratiche colturali tradizionali nel contesto nazionale: es. mais da granella a ciclo lungo è sempre coltura principale; la coltura diversificante è quella che rappresenta la parte più significativa del ciclo colturale, comprendendo sia le colture autunno vernine (in fase conclusiva del loro ciclo) sia quelle primaverili estive (in fase iniziale del loro ciclo). 26

27 L individuazione della coltura per la diversificazione (2) Coltura invernale Coltura primaverile Coltura diversificante loietto mais insilato loietto loietto mais da granella mais orzo o grano mais da granella a ciclo breve orzo o grano grano pomodoro grano favino tabacco tabacco triticale insilato soia soia triticale da granella soia triticale 27

28 Piano colturale aziendale Gli agricoltori, entro il 15 maggio 2015, depositano nel fascicolo aziendale il piano colturale e si impegnano a comunicare gli eventuali aggiornamento dello stesso piano. Il piano colturale comprende, al fine di verificare la diversificazione nel periodo stabilito: genere; specie; epoca di semina o di trapianto delle colture 28

29 Prati e pascoli permanenti Gli Stati membri assicurano che la proporzione della superficie a prato permanente in relazione alla superficie agricola totale non diminuisce di oltre il 5%. gli SM assicurano il mantenimento di una certa proporzione delle superfici a prato permanente in base alla superficie di riferimento al Qualora un SM accerti che il rapporto è diminuito di oltre il 5%, deve prevedere obblighi per i singoli agricoltori di convertire terreni a prato permanente. Gli Stati membri designano i prati permanenti ecologicamente sensibili. Gli agricoltori non possono convertire o arare tali prati permanenti. In Italia: l obbligo di mantenere la proporzione di prato permanente è a livello nazionale; divieto di convertire o arare i prati permanenti in zone Natura 2000; per le altre zone, gli agricoltori possono convertire i prati permanenti, dopo aver chiesto la preventiva autorizzazione di Agea, che la rilascia entro 30 giorni. 29

30 Aree di interesse ecologico (1) Aree di interesse ecologico o Ecological Focus Area (EFA). Si applicano solo alle superfici a seminativo; non si applica alle colture permanenti e ai prati e pascoli permanenti. Questa è una grande novità del negoziato perché esclude dall obbligo le colture permanenti (vigneti, oliveti, frutteti, ecc.). Le EFA sono obbligatorie per le aziende con più di 15 ettari di seminativi, per almeno il 5% della superficie a seminativo. La soglia del 5% può essere aumentata al 7% nel 2018, a seguito di una relazione della Commissione entro il 31 marzo 2017 e ad una proposta legislativa. 30

31 Aree di interesse ecologico (2) Sono escluse dall obbligo delle EFA, le aziende in cui: i seminativi investiti per più del 75% per la produzione di erba o altre piante da foraggio, i terreni a riposo, investiti a leguminose, o combinazione di tali impieghi, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; la superficie ammissibile è costituita per più del 75% da prato permanente, utilizzata per la produzione di erba o altre piante da foraggio o per la coltivazione di colture sommerse per una parte significativa dell anno (riso), o combinazione di tali impieghi, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari. 31

32 Aree di interesse ecologico (3) Gli Stati membri decidono quali delle seguenti aree sono considerate aree di interesse ecologico: terreni lasciati a riposo, terrazzamenti, elementi caratteristici del paesaggio: siepi, alberi isolati, alberi in filari gruppi di alberi e boschetti, bordi di campo, stagni, fossati, muretti, fasce tampone, comprese le fasce tampone occupate da prati permanenti; ettari agroforestali, realizzati con i PSR, fasce di ettari lungo le zone periferiche delle foreste, superfici con bosco ceduo a rotazione rapida, superfici oggetto di imboschimento con i PSR, superfici con colture intercalari o copertura vegetale (NO Italia), superfici con colture azotofissatrici. Per ciascuna area di interesse ecologico dell azienda, si utilizzano i fattori di conversione e/o di ponderazione. 32

33 Dettagli sulle EFA Terreni a riposo sulle EFA: vietato lo sfalcio e ogni altra operazione di gestione del suolo, nel periodo compreso fra il 1 marzo e il 31 luglio di ogni anno; sono ammesse lavorazioni meccaniche nei seguenti casi: a) pratica del sovescio, in presenza di specie da sovescio o piante biocide, b) terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi; c) colture a perdere per la fauna; d) lavorazioni del terreno allo scopo di contenere le piante infestanti o di ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria; e) lavorazioni di affinamento sui terreni lavorati allo scopo di favorirne il successivo migliore inerbimento spontaneo o artificiale; f) lavorazioni funzionali all esecuzione d interventi di miglioramento fondiario. Fasce tampone: sono incluse nelle fasce tampone le fasce di vegetazione ripariale di larghezza fino a dieci metri. Colture azotofissatrici: consentite ad una distanza di almeno dieci metri dal ciglio di sponda dei corpi idrici individuati dalle Regioni e Province autonome ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ad almeno cinque metri dal ciglio di sponda dei restanti corsi d acqua; in zone vulnerabili dei nitrati: rispetto dei massimali di apporto di azoto. 33

34 Calcolo delle EFA: fattori di conversione e di ponderazione Elementi di EFA U.M. Fattore di conversione (m/albero/m²) Fattore di ponderazione Efa (se si applicano entrambi i fattori) Terreni lasciati a riposo (per m²). m 2 n.p. 1 1 m 2 Terrazze ml m 2 Elementi caratteristici del paesaggio: a) Siepi/fasce alberate ml m 2 b) Alberi isolati v.a. 20 1,5 30 m 2 c) Alberi in filari ml m 2 d) Gruppi di alberi/ boschetti m 2 n.p. 1,5 1,5 m 2 e) Bordi dei campi ml 6 1,5 9 m 2 f) Stagni m 2 n.p. 1,5 1,5 m 2 g) Fossati ml m 2 h) Muretti di pietra tradizionali ml m 2 i) Altri elementi caratteristici adiacenti ai seminativi m 2 n.p. 1 1 m 2 Fasce tampone ml 6 1,5 9 m 2 Ettari agroforestali m 2 n.p. 1 1 m 2 Fasce di ettari ammissibili lungo i bordi forestali: ml Senza produzione ml 6 1,5 9 m 2 Con produzione ml 6 0,3 1,8 m 2 Superfici con bosco ceduo a rotazione rapida m 2 n.p 0,3 0,3 m 2 Superfici oggetto di imboschimento m 2 n.p. 1 1 m 2 Superfici con colture intercalari o manto vegetale (*) m 2 n.p. 0,3 0,3 m 2 Superfici con colture azotofissatrici m 2 n.p. 0,7 0,7 m 2 Totale= (*) L'Italia ha deciso di non utilizzare questo elemento di EFA. m 2 / Ha

35 Elenco delle specie azotofissatrici arachide (Arachis hypogaea L.) cece (Cicer arietinum L.) cicerchia (Lathyrus sativus L.) erba medica e luppolina (Medicago sp) fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) fagiolo dall occhio (Vigna L.) fagiolo d'egitto (Dolichos lablab L.) fagiolo di Lima (Phaseolus lunatus L.) fava, favino e favetta (Vicia faba L.) fieno greco (Trigonella foenum-graecum L.) ginestrino (Lotus corniculatus L.) lenticchia (Lens culinaris Medik.) liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.,) lupinella (Onobrychis viciifolia Scop.) lupino (Lupinus sp.) moco (Lathyrus cicera L.) pisello (Pisum sativum L.) sulla (Hedysarum coronarium L.) trifogli (Trifolium sp.) soia (Glycine max L.) veccia (Vicia sativa L.) veccia villosa (Vicia villosa Roth) 35

36 Sanzioni per il mancato rispetto del greening Anni Sanzioni perdita del pagamento greening 2017 dal 2018 perdita del pagamento greening, più una riduzione degli altri pagamenti pari al 20% del pagamento greening perdita del pagamento greening, più una riduzione degli altri pagamenti pari al 25% del pagamento greening 36

37 Sostegno accoppiato: seminativi MISURE SOTTO-MISURE IMPORTO UNITARIO (euro/ha) PLAFOND (milioni di euro) % 1. Frumento duro Frumento duro (centro-sud Italia) 60 59,88 14, Soia (nord Italia) 97 9,87 2,3 2. Proteine vegetali 1.2. Proteoleaginose (centro Italia) 80 14,16 3, Proteaginose (sud Italia) 80 11,80 2,8 4. Riso Riso ,75 5,3 5. Barbabietola Barbabietola ,21 4,0 6. Pomodoro da industria Pomodoro da industria ,29 2,6 Totale 146,97 34,24 37

38 Nord Italia: soia Nord Italia: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna seminata e coltivata secondo le normali pratiche colturali e mantenuta in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena dei frutti e dei semi, con i seguenti limiti: l intera superficie per i primi cinque ettari; per la superficie eccedente i 5 ettari, il 10% della superficie. Esempi: 10 ettari di soia, ne vengono pagati 5,5 ettari; 20 ettari di soia, ne vengono pagati 6,5 ettari; 30 ettari di soia, ne vengono pagati 7,5 ettari 38

39 Come creare ricchezza in agricoltura Angelo Frascarelli Docente di Economia e Politica Agraria all Università di Perugia. Direttore del Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale. Membro del Comitato di redazione di Agriregionieuropa.

40 Il percorso dell intervento La ricchezza in agricoltura; Il profitto; La mentalità imprenditoriale; Il farm management; L importanza della missione aziendale; La cultura di impresa; Fare i conti; Creare ricchezza; L organizzazione; Aggiungere valore a ciò che si produce; La multifunzionalità; L agricoltura e le crisi; Partire da zero; I contributi pubblici; Competitività; Collaborazione; Innovazione; Immagine; Investire all estero; La ricetta per la ricchezza; il nuovo imprenditore agricolo.

41 La ricchezza in agricoltura Il settore agricolo è un settore dove i guadagni sono bassi: Il reddito di un agricoltore nei Paesi sviluppati è pari al salario di un operaio non specializzato; La rimuneratività del capitale investito è la più bassa di tutti i settori. L agricoltore è comunque un imprenditore: Molte ore di lavoro; Rischio d impresa; Esposizione a eventi climatici.

42 Il profitto La ricerca del profitto deve essere la stella polare verso la quale indirizzare la decisione di impresa. Alcuni imprenditori non riescono a vedere l agricoltura come un affare; Altri vedono il profitto sotto una cattiva lente! Il duro lavoro non basta: La capacità gestionale è l abilità gestionale che più conta per creare ricchezza in agricoltura; Nel giro di 60 anni siamo passati da contadini ad imprenditori; Un imprenditore individua un opportunità di guadagno e crea un organizzazione per perseguirla (con i rischi che ne conseguono).

43 La mentalità imprenditoriale Molti agricoltori non hanno una mentalità imprenditoriale: Nonostante molti agricoltori siano ricchi, soprattutto grazie ai capitali fissi, lavorano nell impresa al fianco dei dipendenti per risparmiare sul costo del lavoro; Gli agricoltori sono spesso operai di se stessi, ma senza uno stipendio e con tutto il rischio sulle proprie spalle; L imprenditore agricolo non è un operaio aggiunto, deve lavorare di meno e progettare di più; Bisogna lavorare più intelligentemente applicando il farm management (gestione delle imprese agricole)

44 Il farm management-i punti principali È necessario avere degli obiettivi: messi per iscritto, perché siano chiari a tutti; specificati, per definire chiaramente cosa si intende fare; misurabili, per capire se si raggiungerà l obiettivo; determinati, per avere un termine entro il quale si intende raggiungere l obiettivo. Individuare le risorse disponibili: le risorse devono essere definite chiaramente affinché l operazione intrapresa sia realistica; domandarsi se si dispone di tutte le competenze necessarie per amministrare l impresa. Selezionare gli usi alternativi delle risorse: Vedere se si può modificare e rafforzare l impresa agricola, individuando se ci sono strade più sicure.

45 L importanza della missione aziendale Bisogna avere chiaro (a se stessi e agli altri) dove si vuole andare a parare con la propria iniziativa imprenditoriale; Evitare di disperdere risorse ed energia; Si deve saper decidere: L imprenditore non si limita ad avere idee innovative, ma deve mettere insieme le risorse per trasformare l idea in realtà; Le principali decisioni all interno di un azienda agricola non sono di carattere agronomico ma economico; Il protagonista è il mercato (mondiale!); Per ogni decisione che viene presa, bisogna porsi 4 domande: Il cambiamento va nella direzione della mission aziendale? Il cambiamento produce soldi? La scelta si autofinanzia o devo cercare risorse da qualche altra parte? È questo il miglior uso che posso fare delle risorse disponibili?

46 La cultura di impresa (1) Avere delle idee; Soddisfare un desiderio dei clienti e/o dei consumatori; Produrre per soddisfare un desiderio dei consumatori; Apprendere dagli insuccessi; il fallimento dà l opportunità di ricominciare con maggior intelligenza (H. Ford); Assumersi i rischi e accettare gli insuccessi; Dagli errori si impara. Approfittare dei cambiamenti: Oggi le informazioni sono molto più accessibili; Non perdere tempo: La nicchia di oggi è il settore saturo di domani; L arma vincente di un impresa non sta nell aver raggiunto un posizionamento, ma nella sua capacità di riposizionarsi; Guardare al futuro e non al passato! È meglio essere i primi che i migliori: Partire per primi e non rincorrere; Il prodotto che arriva per primo nel mercato viene percepito come migliore.

47 La cultura di impresa (2) Considerare che i soldi pubblici arrivano più facilmente in settori con soldi privati già in movimento L agevolazione pubblica deve essere un elemento in più, capace di generare più margine di successo nel progetto, ma non deve essere la ragione che spinge l imprenditore stesso a intraprendere il progetto stesso. Chi non evolve retrocede: Avere il coraggio di cambiare e di innovare.

48 Quattro direzioni per le imprese agricole

49 Quattro direzioni importanti per le imprese agricole Intensificazione sostenibile Innovazione di processo Come aumentare la produzione in modo più sostenibile? Occorre l innovazione. Come si finanzia l innovazione? Dare valore al prodotto Innovazione di prodotto e organizzativa Commodity e speciality. Filiera lunga e filiera corta. Come si evolvono i mercati? Controllo di gestione Innovazione gestionale Programmare. Fare i conti. Gestire la finanza. Adeguare il sistema ai bisogni Innovazione di sistema La politica agricola e l impegno sindacale. 49

50 Il mercato dei cereali

51 Bilancio di cereali nel mondo milioni di tonnellate / / / / / / / / / / /15 Produzione Consumi Fonte: IGC (2013/14: stime; 2014/15: previsioni).

52 Prezzi dei cereali in Italia Prezzi dei dal 2004 al euro/ton Orzo grano tenero Mais ibrido

53 ott-14 lug-14 apr-14 gen-14 44,00 43,00 42,00 41,00 40,00 39,00 38,00 37,00 36,00 35,00 34,00 Prezzi del latte in Italia dal 2012 al 2015 ott-13 lug-13 apr-13 gen-13 ott-12 lug-12 apr-12 gen-12 /hl

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