LA SICUREZZA NEI CANTIERI DI LAVORI PUBBLICI

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1 LA SICUREZZA NEI CANTIERI DI LAVORI PUBBLICI Seminario di approfondimento per Responsabili di procedimento (R.U.P.) e Tecnici degli Enti Pubblici Maggio 2004 L APPLICAZIONE DEL D.Lgs 494/96 e DEL D.P.R. 222/03 regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza Dott. Ing. Carmelo G. Catanoso

2 PARTIAMO DA UN DATO DI FATTO.. Gli infortuni e le malattie professionali Dati praticamente immutati da anni Statistiche ufficiali non sempre attendibili per diffusi fenomeni di evasione contributiva ed assicurativa Aumento del ricorso a manovalanza extracomunitaria 1 Lo stato di fatto ante Regolamento Direttiva 92/57/CEE non correttamente recepita con il D. Lgs. N 494/1996 Dimenticate altre figure presenti nel processo costruttivo (Progettisti e Direttori dei Lavori) Mantenimento dei retaggi culturali passati: la sicurezza sul lavoro è un problema solo dell impresa 2 Lo stato di fatto ante Regolamento Persa, con il D. Lgs. N 528/1999, l occasione di modificare il D. Lgs. N 494/1996 e di avvicinarsi alle normative di recepimento degli altri Paesi UE Carente o nullo il coinvolgimento del CSP al momento del progetto Introdotta una novità assoluta nella UE: i costi della sicurezza non soggetti a ribasso 3

3 Lo stato di fatto ante Regolamento Formazione per coordinatori una tantum e resistenze dei professionisti all aggiornamento continuo Università perlopiù assente per la formazione di base e, ove presente, carente di competenze specifiche per gestire il particolare momento formativo (formazione troppo accademica e lontana dalle problematiche concrete). Il mestiere del coordinatore considerato come uno sbocco di lavoro prevalentemente per neolaureati Il CSP percepito come un elemento di disturbo dai progettisti 4 Lo stato di fatto ante Regolamento Il PSC era un documento la cui definizione presente nel D. Lgs. N 494/1996, era pressoché identica alla definizione del Piano di Igiene e Sicurezza previsto dall art. 18, comma 8 della Legge n 55/1990 e privo di qualunque analisi prevenzionale in fase progettuale. Abuso di software per la redazione dei PSC. 5 Ironicamente, pertanto, potevamo dire che: La principale causa di morte nei cantieri era: Overdose di software per la redazione dei piani di sicurezza 6

4 Lo stato di fatto ante Regolamento Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) Chi è: (Art. 2 comma 1 lett.e del D. Lgs. N 494/1996) Soggetto incaricato dal committente o dal responsabile dei lavori, dell esecuzione dei compiti di cui all art. 4 7 Committente Responsabile dei Lavori Progettista Elabora e redige: - Progetto dell opera Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) Elabora e redige: - Piano di Sicurezza e Coordinamento (Art. 4 comma 1 lett. a) - Fascicolo (Art. 4 comma 1 lett. b) Trasmissione degli elaborati al committente 8 Quando si nomina il CSP (Art. 3 comma 3) Nei cantieri in cui à prevista la presenza di più imprese, anche non contemporanea, il committente o il responsabile dei lavori, contestualmente all'affidamento dell'incarico di progettazione, designa il coordinatore per la progettazione in ognuno dei seguenti casi: a) nei cantieri la cui entità presunta è pari o superiore a 200 uomini-giorno; b) nei cantieri i cui lavori comportano i rischi particolari elencati nell allegato II. 9

5 Lo stato di fatto ante Regolamento - Il CSP ed i PSC Documenti mancanti di un qualunque accenno a scelte prevenzionali di carattere progettuale e organizzativo in grado di eliminare o ridurre alla fonte i rischi per gli addetti all esecuzione dei lavori, intervenendo sia sul progetto che sulla pianificazione e programmazione delle attività lavorative. Documenti mancanti delle informazioni sulle caratteristiche del sito ove si andrà ad operare con riferimento all area del futuro cantiere, agli eventuali fattori esterni che possono comportare un rischio per gli operatori nonché alle situazioni di rischio che le attività lavorative possono trasferire all esterno del cantiere. 10 Lo stato di fatto ante Regolamento - Il CSP ed i PSC Documenti mancanti di analisi approfondite sulle interferenze tra le lavorazioni e le eventuali conseguenti azioni di sfasamento spaziale e/o temporale per eliminare o ridurre al minimo i rischi. I costi/oneri stimati per l applicazione delle misure contenute nel PSC, non corrispondono a quanto effettivamente necessario in termini quali-quantitativi per la sicurezza in cantiere creando, così, contenziosi con le imprese. 11 Cosa dovrebbe fare il CSP con il nuovo Regolamento Scelte progettuali ed organizzative: insieme di scelte effettuate in fase di progettazione dal progettista dell opera in collaborazione con il coordinatore per la progettazione, al fine di garantire l eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi di lavoro. Le scelte progettuali sono effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottare. Le scelte organizzative sono effettuate nel campo della pianificazione temporale e spaziale dei lavori. Dare maggiore enfasi alla necessità che il progetto dell opera e il progetto della sicurezza costituiscano insieme un progetto integrato. 12

6 Quali sono i criteri da adottare (Progettista + CSP) 1.evitare i rischi; 2.valutare i rischi che non possono essere evitati; 3.dopo averli valutati, combattere questi rischi alla fonte; 4.adattare il lavoro all uomo intervenendo sulla concezione, l organizzazione ed i metodi di lavoro e di produzione; 5.raggiungere i precedenti obiettivi tenendo conto dell attuale evoluzione tecnologica; 6.sostituire ciò che è pericoloso, con qualcos altro che lo sia meno o che non lo sia per niente; 7.integrare le attività per la prevenzione dai rischi in un insieme coerente che comprenda la produzione, l organizzazione, le condizioni di lavoro e la partecipazione e la consultazione del personale; 8.adottare, prioritariamente, le protezioni collettive, ricorrendo alle protezioni individuali solo nel caso in cui la specifica situazione non renda possibile altre scelte; 9.stabilire modalità di comunicazione tali da permettere la diffusione, tra tutti i soggetti presenti, di tutte le informazioni, istruzioni e procedure necessarie per garantire l integrità psicofisica di tutti coloro che opereranno nel cantiere. 13 Contenuti minimi del PSC (art. 2 Regolamento) Il PSC è specifico per ogni singolo cantiere, di concreta fattibilità, e coerente con le scelte progettuali; i suoi contenuti sono il risultato di scelte progettuali ed organizzative conformi alle prescrizioni dell articolo 3 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modificazioni. Il PSC contiene almeno i seguenti elementi: a) l identificazione e la descrizione dell opera; b) l individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza; c) Una relazione concernente l individuazione, l analisi e la valutazione dei rischi concreti, in riferimento all area ed all organizzazione del cantiere, alle lavorazioni ed alle loro interferenze; 14 Punti da approfondire da Progettista e CSP (art. 2 Regolamento) Il PSC contiene almeno i seguenti elementi: d) le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in riferimento: - all area di cantiere, - all organizzazione del cantiere, - alle lavorazioni; e) le prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni; f) le misure di coordinamento relative all uso comune, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva; 15

7 Contenuti minimi del PSC (art. 2 Regolamento) Il PSC contiene almeno i seguenti elementi: g) le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi; h) l organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune, nonché nel caso di cui all articolo 17, comma 4, del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e successive modifiche; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi; i) la durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno; J) la stima dei costi della sicurezza, ai sensi dell articolo Contenuti minimi del PSC (art. 2 Regolamento) Il coordinatore per la progettazione indica nel PSC, ove la particolarità delle lavorazioni lo richieda, il tipo di procedure complementari e di dettaglio al PSC stesso e connesse alle scelte autonome dell impresa esecutrice, da esplicitare nel POS. Il PSC è corredato da tavole esplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria e, ove la particolarità dell opera lo richieda, un profilo altimetrico e una breve descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno o il rinvio a specifica relazione se già redatta. L elenco indicativo e non esauriente degli elementi essenziali utili alla definizione dei contenuti del PSC, è riportato nell allegato I. 17 Contenuti Allegato I Elenco indicativo e non esauriente degli elementi essenziali utili alla definizione dei contenuti del PSC di cui all articolo 2, comma Gli apprestamenti comprendono: ponteggi; trabattelli; ponti su cavalletti; impalcati; parapetti; andatoie; passerelle; armature delle pareti degli scavi; gabinetti; locali per lavarsi; spogliatoi; refettori; locali di ricovero e di riposo; dormitori; camere di medicazione; infermerie; recinzioni di cantiere. 2. Le attrezzature comprendono: centrali e impianti di betonaggio; betoniere; grù; autogrù; argani; elevatori; macchine movimento terra; macchine movimento terra speciali e derivate; seghe circolari; piegaferri; impianti elettrici di cantiere; impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; impianti antincendio; impianti di evacuazione fumi; impianti di adduzione di acqua, gas, ed energia di qualsiasi tipo; impianti fognari. 3. Le infrastrutture comprendono: viabilità principale di cantiere per mezzi meccanici; percorsi pedonali; aree di deposito materiali, attrezzature e rifiuti di cantiere. 4. I mezzi e servizi di protezione collettiva comprendono: segnaletica di sicurezza; avvisatori acustici; attrezzature per primo soccorso; illuminazione di emergenza; mezzi estinguenti; servizi di gestione delle emergenze. 18

8 Contenuti minimi del PSC in riferimento all area di cantiere, all organizzazione del cantiere, alle lavorazioni (Art. 3 Regolamento) In riferimento all area di cantiere (comma 1), il PSC contiene l analisi degli elementi essenziali di cui all allegato II, in relazione: a) alle caratteristiche dell area di cantiere; b) all eventuale presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere; c) agli eventuali rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l area circostante. 19 ALLEGATO II Elenco indicativo e non esauriente degli elementi essenziali ai fini dell analisi dei rischi connessi all area di cantiere, di cui all articolo 4, comma 1. Falde; fossati; alvei fluviali; banchine portuali; alberi; manufatti interferenti o sui quali intervenire; infrastrutture quali strade, ferrovie, idrovie, aeroporti; edifici con particolare esigenze di tutela quali scuole, ospedali, case di riposo, abitazioni; linee aeree e condutture sotterranee di servizi; altri cantieri o insediamenti produttivi; viabilità; rumore; polveri; fibre; fumi; vapori; gas; odori o altri inquinanti aerodispersi; caduta di materiali dall alto. 20 Contenuti minimi del PSC in riferimento all area di cantiere, all organizzazione del cantiere, alle lavorazioni (Art. 3 Regolamento) In riferimento all organizzazione del cantiere (comma 2), il PSC contiene, in relazione alla tipologia del cantiere, l analisi oltre che degli elementi indicati nell art. 12 comma 1 del D. Lgs. N , anche dei seguenti: a) le eventuali modalità di accesso dei mezzi e di fornitura dei materiali; b) la dislocazione degli impianti di cantiere; c) la dislocazione delle zone di carico e scarico; d) le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; e) le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d incendio o di esplosione. 21

9 Contenuti minimi del PSC in riferimento all area di cantiere, all organizzazione del cantiere, alle lavorazioni (Art. 3 Regolamento) In riferimento alle lavorazioni (comma 3), il coordinatore per la progettazione suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, quando la complessità dell opera lo richiede, in sottofasi di lavoro, ed effettua l analisi dei rischi presenti, facendo particolare attenzione oltre che ai rischi connessi agli elementi indicati nell articolo 12, comma 1, del decreto legislativo n. 494 del 1996 e successive modificazioni, anche ai seguenti: a) al rischio di investimento da veicoli circolanti nell area di cantiere; b) al rischio di elettrocuzione; c) al rischio rumore; d) al rischio dall uso di sostanze chimiche. 22 Contenuti minimi del PSC in riferimento all area di cantiere, all organizzazione del cantiere, alle lavorazioni (Art. 3 Regolamento) Per ogni elemento dell analisi di cui ai commi 1, 2 e 3, il PSC contiene: a) le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive richieste per eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro; ove necessario, vanno prodotte tavole e disegni tecnici esplicativi; b) le misure di coordinamento atte a realizzare quanto previsto alla lettera a). 23 Contenuti minimi del PSC in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni ed al loro coordinamento (Art. 4 Regolamento) Il coordinatore per la progettazione effettua l analisi delle interferenze tra le lavorazioni, anche quando sono dovute alle lavorazioni di una stessa impresa esecutrice o alla presenza di lavoratori autonomi, e predispone il cronoprogramma dei lavori. Per le opere rientranti nel campo di applicazione della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni, il cronoprogramma dei lavori ai sensi del presente regolamento, prende esclusivamente in considerazione le problematiche inerenti gli aspetti della sicurezza ed è redatto ad integrazione del cronoprogramma delle lavorazioni previsto dall articolo 42 del Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n

10 Contenuti minimi del PSC in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni ed al loro coordinamento (Art. 4 Regolamento) In riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, il PSC contiene le prescrizioni operative per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti e le modalità di verifica del rispetto di tali prescrizioni; nel caso in cui permangono rischi di interferenza, indica le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, atti a ridurre al minimo tali rischi. Durante i periodi di maggior rischio dovuto ad interferenze di lavoro, il coordinatore per l esecuzione verifica periodicamente, previa consultazione della direzione dei lavori, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, la compatibilità della relativa parte di PSC con l andamento dei lavori, aggiornando il piano ed in particolare il cronoprogramma dei lavori, se necessario. 25 Contenuti minimi del PSC in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni ed al loro coordinamento (Art. 4 Regolamento) Le misure di coordinamento relative all uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, sono definite analizzando il loro uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi. Il coordinatore per l esecuzione dei lavori integra il PSC con i nominativi delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi tenuti ad attivare quanto previsto al comma 4 dell articolo 3 ed al comma 4 del presente articolo e, previa consultazione delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, indica la relativa cronologia di attuazione e le modalità di verifica. 26 Contenuti minimi del PSS (Art. 5 Regolamento) Il PSS, redatto a cura dell appaltatore o del concessionario, contiene gli stessi elementi del PSC di cui all articolo 2, comma 2, con esclusione della stima dei costi della sicurezza. 27

11 Contenuti minimi del piano operativo di sicurezza (Art. 6 Regolamento) Il POS è redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici, ai sensi dell articolo 4 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modificazioni, in riferimento al singolo cantiere interessato; esso contiene almeno i seguenti elementi: a) i dati identificativi dell impresa esecutrice, che comprendono: 1. il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere; 2. la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari; 3. i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato; 28 Contenuti minimi del piano operativo di sicurezza (Art. 6 Regolamento) a) i dati identificativi dell impresa esecutrice, che comprendono: il nominativo del medico competente ove previsto; il nominativo del RSPP; i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere; il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa; b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall impresa esecutrice; c) la descrizione dell attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; d) l elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere; 29 Contenuti minimi del piano operativo di sicurezza (Art. 6 Regolamento) e)l elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza; f) l esito del rapporto di valutazione del rumore; g) l individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; h)le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto; i) l elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere; j) la documentazione in merito all informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere. 2. Ove non sia prevista la redazione del PSC, il PSS, quando previsto, è integrato con gli elementi del POS. 30

12 Area di cantiere Valutazione preventiva delle caratteristiche geomeccaniche dell'area di cantiere per verificare la reale possibilità d'utilizzo delle attrezzature che dovranno essere impiegate per l'esecuzione dei lavori e previsione, se necessario, di interventi atti a migliorare le citate caratteristiche (consolidamenti, gradonature, armature di contenimento, ecc.). Valutazione preventiva delle reali condizioni statico-strutturali degli eventuali manufatti presenti nell'area di cantiere ed eventuale previsione di idonei sistemi di monitoraggio e controllo onde evitare cedimenti strutturali in seguito all'esecuzione delle lavorazioni. Valutazione preventiva del contesto ambientale al fine di verificare l'esistenza di eventuali vincoli di vario tipo che impongono scelte progettuali, organizzative e procedurali ben precise (edifici con particolari esigenze di tutela, strade, linee ferroviarie, cantieri e impianti industriali adiacenti, corsi d'acqua,ecc.). 31 Area di cantiere Esecuzione di indagini preventive atte a escludere l inquinamento dell area in cui dovrà essere eseguita l opera e/o la presenza di ordigni bellici. Individuazione preventiva di linee elettriche aeree e di sottoservizi (linee elettriche, telefoniche, tubazioni, ecc.) e previsione della loro messa fuori servizio o spostamento o, in caso ciò non fosse possibile, della loro segnalazione e protezione. Valutazione preventiva delle modalità di accesso all area dei lavori delle macchine e delle attrezzature presumibilmente utilizzate per l esecuzione dell opera, in modo da minimizzare l impatto sull ambiente circostante (modalità di trasporto e assemblaggio, dimensioni, pesi, spazi per manovra, per montaggio e la messa in opera, ecc.). Definizione degli accessi, da e per il cantiere, in modo da minimizzare l impatto sia sulla viabilità esterna che su quella esterna. Individuazione preventiva delle misure necessarie, in caso di trasmissione all ambiente circostante di polveri, rumori, ecc., derivanti dall esecuzione dei lavori nell area di cantiere, per eliminare o ridurre al minimo tali inquinanti. 32 Organizzazione dei lavori Definizione di un cronoprogramma per l esecuzione dei lavori che tenga conto dei tempi necessari per l esecuzione in sicurezza delle varie attività lavorative (fasi e sottofasi) nonché per l installazione e lo smontaggio del cantiere. Valutazione preventiva della tipologia di recinzione da adottare per la segregazione del sito dall ambiente circostante (tipologia, modalità di installazione, manutenzione, ecc.). Definizione degli ingombri e dei carichi massimi ammissibili nell area di cantiere. Individuazione della tipologia di segnaletica da posizionare secondo precise modalità definendo anche chi la realizzerà e ne curerà la manutenzione (impresa appaltatrice o subappaltatori). Individuazione delle aree di stoccaggio dei materiali/sostanze da utilizzare per l esecuzione dell opera in modo da minimizzare gli spazi e i tempi di trasporto. 33

13 Organizzazione dei lavori Definizione dei punti di stoccaggio delle sostanze e dei materiali pericolosi o nocivi in modo da minimizzare il rischio derivante da eventuali incidenti (incendio, dispersioni, ecc.). Definizione preventiva delle vie d accesso ai posti di lavoro (in piano e in elevazione), in funzione dell evoluzione dei lavori evidenziando quelle particolarmente critiche e definendo le procedure da seguire. Individuazione preventiva degli apprestamenti necessari per l accesso e la protezione ai/dei posti di lavoro (scale, passerelle, coperture di protezione, ecc.). 34 Organizzazione dei lavori Definizione, tenendo conto dello sviluppo dei lavori, delle protezioni collettive necessarie per l esecuzione dell opera prevedendo adeguati sistemi di ancoraggio per le stesse nonché delle delle modalità di posizionamento, uso, manutenzione e smontaggio delle stesse. Previsione, in funzione dell evoluzione dei lavori, dei punti d ancoraggio dei dispositivi di protezione individuale anticaduta. Valutazione della tipologia, dimensioni, ecc, dei servizi logistici di cantiere (uffici, spogliatoi, mensa/refettorio, servizi igienici, ecc.) e dei relativi impianti (elettrico, idrico, termico e fognario), in funzione dell opera da realizzare in modo da verificarne l adeguatezza tenendo conto del personale mediamente presente per l esecuzione dei lavori. 35 Organizzazione dei lavori Valutazione, in funzione delle macchine, attrezzature e impianti presumibilmente presenti in cantiere, delle procedure da seguire per la loro installazione, utilizzo, manutenzione e smontaggio (cautele da adottare per situazioni particolari, per le gru interferenti, per la scarsa visibilità diretta, per gli spazi confinati, ecc.). Valutazione del sistema da adottare per la raccolta, lo stoccaggio provvisorio e l invio a discarica delle varie tipologie di rifiuti prodotte dalle lavorazioni (compresi i rifiuti pericolosi). Valutazione dei sistemi da adottare (telefono, radio, ecc.) al fine di assicurare un efficace comunicazione interna e esterna. Individuazione preventiva delle differenti aree a rischio d incendio (uffici, magazzini, depositi, mense, posti di lavoro particolari, ecc.) al fine di adottare le relative misure preventive e protettive (max carichi d incendio ammissibili, tipologia estintori, posizione, numero, ecc.). 36

14 La scelta dei materiali e dei prodotti Prodotti disarmanti in grado di limitare i rischi per la salute degli addetti al loro uso. Componenti (mattoni, mattonelle, blocchi, ecc.) aventi peso e dimensione contenuti, facilità di presa, ecc., in grado di minimizzare il rischio da movimentazione manuale dei carichi. Prodotti utilizzati per la connessione dei mattoni, dei blocchi, ecc., individuati tenendo conto della loro bassa nocività. Prodotti e sostanze utilizzate durante l esecuzione di lavori sulle facciate (fissaggio, impermeabilizzazione, pulizia, ecc.), scelti tenendo conto dell esigenza di limitare i rischi per il personale (sostanze e prodotti non pericolosi, uso in quantità limitate, ecc.). 37 La scelta dei materiali e dei prodotti Prodotti e le sostanze utilizzate durante l esecuzione di lavori sulle coperture (fissaggio, impermeabilizzazione, isolamento, posa a caldo, ecc.), individuati tenendo conto dell esigenza di limitare i rischi per il personale (sostanze e prodotti non pericolosi, uso in quantità limitate, ecc.). Prodotti e sostanze utilizzate per l esecuzione delle verniciature o delle tinteggiature nonché i prodotti ausiliari (diluenti, solventi, ecc.), individuati tenendo conto della necessità di impiegare materiali non nocivi per la salute del personale addetto. Prodotti e sostanze chimiche in genere (sigillanti, ecc.) utilizzati nell esecuzione delle strutture prefabbricate, scelti tenendo conto della necessità di impiegare materiali non nocivi per la salute del personale addetto. 38 La scelta dei materiali e dei prodotti Materiali, prodotti e sostanze utilizzate durante l esecuzione dei lavori stradali (bitumi, ecc.), individuati tenendo conto della necessità di preservare il personale addetto dal rischio di malattie professionali derivanti principalmente dal contatto e/o dall inalazione con prodotti contenenti idrocarburi (leganti, ecc.). Materiali e sostanze utilizzate nell esecuzione degli impianti idrotermosanitari, individuati scegliendo quelle meno pericolose per la salute del personale addetto. Definizione delle misure organizzative e procedurali necessarie per minimizzare l esposizione del personale addetto all impiego dei materiali, dei prodotti e delle sostanze impiegate per l esecuzione dell opera. 39

15 per prevenire il rischio da interferenze lavorative Preventiva valutazione delle interferenze temporali e volumetriche tra le attività che si svolgono nel sito. Individuazione delle eventuali sovrapposizioni con altre lavorazioni nelle operazioni di montaggio e smontaggio delle opere provvisionali e di disarmo delle casseformi e conseguente adozione di misure cautelative quali sfasamenti temporali, procedure specifiche, ecc.. Definizione delle sequenze delle fasi e sottofasi di lavoro, nel caso in cui non sia possibile eliminare le interferenze citate, al fine di minimizzare i rischi connessi alla coesistenza delle stesse nel sito individuando le conseguenti misure tecniche, organizzative e procedurali necessarie. 40 per prevenire il rischio da interferenze lavorative Individuazione delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale per ridurre al minimo i rischi non eliminabili derivanti dalle interferenze tra le fasi o sottofasi di lavoro. Definizione del cronoprogramma dei lavori in funzione delle interferenze spazio-temporali e dei conseguenti sfasamenti. Definizione preventiva delle fasi o sottofasi di lavoro per le quali, a causa dei rischi da interferenze spazio-temporali non eliminabili, è necessario procedere ad una futura verifica periodica della compatibilità del piano di sicurezza e coordinamento con l andamento dei lavori. 41 per prevenire il rischio di seppellimento Prevedere sistemi adeguati di contenimento del terreno negli scavi in funzione del contesto ambientale in cui gli stessi vengono eseguiti e delle macchine e attrezzature utilizzate. Maggiorare i volumi e/o sagomare i profili, al fine di evitare franamenti degli scavi. Pianificare e programmare le fasi di posizionamento e smontaggio delle armature di contenimento del terreno. Pianificare e programmare le attività lavorative da svolgere con attrezzature e macchine nelle estreme vicinanze degli scavi (avvicinamento, esecuzione operazioni, allontanamento, sosta, ecc..). Pianificare e programmare le attività inerenti lo scavo e l allontanamento del terreno di risulta onde evitare accumuli pericolosi nelle vicinanze degli scavi da eseguire. 42

16 per prevenire il rischio di caduta dall alto di persone o di materiali (1) Non scegliere coperture fragili sui tetti, per evitare il rischio di cadute durante l esecuzione dei lavori e, poi, durante la manutenzione dell'opera. Prevedere i punti di ancoraggio per impalcature e parapetti, in vista dei lavori da eseguire sulla facciata o sul tetto. Scegliere gli elementi delle opere provvisionali dando priorità a quelli aventi peso e dimensioni contenute e dotati di idonei punti di aggancio e sollevamento. Individuare opere provvisionali da utilizzare per la circolazione degli addetti sugli elementi in laterizio, sui ferri d armatura, ecc. Prevedere operazioni di montaggio e di manutenzione realizzabili a terra o all interno della struttura dell'opera (montaggio di strutture, pulizia dei vetri, sostituzione delle fonti di illuminazione, ecc.). 43 per prevenire il rischio di caduta dall alto di persone o di materiali (2) Prevedere operazioni di montaggio da effettuare in zone di lavoro stabili e protette. Prevedere passerelle d'accesso integrate alle strutture di sostegno in vani di grandi dimensioni per agevolare i lavori di manutenzione e pulizia. Definire la tipologia e le modalità per la realizzazione delle protezioni dei luoghi di passaggio e di stazionamento potenzialmente interessati da caduta di materiale dall alto. Preassemblare, ove possibile, le strutture, gli elementi, ecc., a piano campagna prevedendo, poi, punti di ancoraggio in elevazione ben studiati, al fine di ridurre il tempo di lavoro in quota. 44 per prevenire il rischio da investimento da veicoli circolanti nell area di cantiere (1) Definizione delle vie e delle modalità di circolazione dei mezzi all interno dell area di cantiere quali sensi di marcia, aree di sosta, spazi di manovra, manutenzione, ecc.. Valutazione preventiva della possibilità di realizzazione di accessi e vie di circolazione separate per personale e mezzi. Valutazione preventiva della massima concentrazione di mezzi all interno del cantiere e individuazione delle procedure da seguire per evitare il superamento di tali limiti. Previsione di passaggi protetti e vie d'accesso e di evacuazione ben studiate in modo da ridurre al minimo i rischi da investimento. 45

17 per prevenire il rischio da investimento da veicoli circolanti nell area di cantiere (2) Definizione della tipologia e delle modalità di posizionamento e utilizzo delle segnalazioni, delle protezioni e dei sistemi di sorveglianza necessari per limitare i rischi per gli addetti e per i terzi durante le lavorazioni eseguite in prossimità di aree di passaggio dei mezzi di cantiere e in prossimità di strade in esercizio, ferrovie, ecc; Previsione degli interventi atti a limitare i disagi in caso di lavorazioni interferenti con altre attività quali deviazioni stradali, protezione di terzi, passerelle, scatolari di protezione personale e terzi, ecc.). Definizione delle procedure da adottare per eseguire fasi di lavoro particolarmente a rischio quali immissioni nel traffico, avvicinamento in retromarcia delle macchine alla zona lavori, carico del materiale di risulta, ecc.. 46 per prevenire i rischi durante estese demolizioni o manutenzioni (1) Verifica preventiva dell assenza, nell opera da demolire, di materiali/sostanze pericolose per la salute del personale addetto e, in caso contrario, indicazione delle procedure di sicurezza da adottare per eliminare o contenere tali rischi. Definizione delle misure da adottare per evitare i rischi di crollo intempestivo o di cedimenti durante le operazioni di demolizione totale o parziale quali, ad esempio, la verifica e il controllo preventivo delle strutture in modo da definire un piano di demolizione comprensivo dell individuazione dei sistemi di puntellamento e rinforzo da mettere in opera, ecc.. Definizione delle procedure da adottare relativamente alle modalità di demolizione di singole parti delle strutture quali pilastri in c.a, muri in mattoni, solai in legno e laterizio, volte in mattoni, ecc.. Definizione delle modalità da seguire per l individuazione preventiva degli impianti tecnologici presenti all interno delle strutture da demolire e dei relativi punti di alimentazione nonché delle procedure per il sezionamento degli stessi, ecc. 47 per prevenire i rischi durante estese demolizioni o manutenzioni (2) Valutazione delle caratteristiche minime (portata, ingombri, ecc.) delle macchine utilizzate per la demolizione, in funzione delle caratteristiche del sito dove si deve operare (spazi disponibili, interferenze di vario tipo, ecc.. Definizione della tipologia e delle modalità di posizionamento e utilizzo delle segnalazioni, delle protezioni e dei sistemi di sorveglianza necessarie per limitare i rischi durante l esecuzione delle demolizioni sia per gli addetti che per terzi. Previsione eventuale di interventi atti a limitare i disagi in caso di lavorazioni interferenti con altre attività (protezione di terzi, passerelle, scatolari di protezione personale e terzi, ecc.). Definizione delle modalità con cui deve essere convogliato a terra il materiale di risulta dalle demolizioni e il successivo carico, stoccaggio provvisorio e smaltimento o riutilizzo. 48

18 per prevenire i rischi durante estese demolizioni o manutenzioni (3) Individuazione delle opere provvisionali che, in funzione della tipologia di demolizione da effettuare (con particolare attenzione alle tecniche utilizzate) e delle soluzioni tecnologiche offerte dal mercato, garantiscono la sicurezza e la tutela della salute del personale addetto. Individuazione delle protezioni da adottare (tipologia, modalità posizionamento e utilizzo, ecc.) per proteggere le aperture sul vuoto durante le operazioni di demolizione (vani scala, balconi, ecc.). Definizione delle modalità di controllo/verifica della stabilità delle opere provvisionali predisposte per l esecuzione dei lavori di demolizione. 49 per prevenire i rischi durante estese demolizioni o manutenzioni (4) Individuazione delle modalità da seguire per l esecuzione delle operazioni di taglio dei ferri d armatura con particolare attenzione a quelle da eseguire in elevazione. Individuazione dei dispositivi di protezione contro le cadute dall alto da mettere in opera, nel caso in cui non sia possibile operare protetti da opere provvisionali, con particolare riferimento al posizionamento dei singoli punti di aggancio o alla messa in opera di funi di sicurezza e linee vita. Definizione delle modalità di protezione delle aree interessate dalle demolizioni in caso di interruzioni prolungate dei lavori. 50 Stima dei costi della sicurezza (Art. 7 Regolamento) Comma 1 Ove è prevista la redazione del PSC ai sensi del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e successive modificazioni, nei costi della sicurezza vanno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi: a) degli apprestamenti previsti nel PSC; b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi; d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva; e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g) delle misure di coordinamento relative all uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. 51

19 Stima dei costi della sicurezza (Art. 7 Regolamento) Comma 2 Per le opere rientranti nel campo di applicazione della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni e per le quali non è prevista la redazione del PSC ai sensi del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e successive modificazioni, nei costi della sicurezza vanno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi delle misure preventive e protettive finalizzate alla sicurezza e salute dei lavoratori. Comma 3 La stima dovrà essere congrua, analitica per voci singole, a corpo o a misura, riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su prezziari o listini ufficiali vigenti nell area interessata, o sull elenco prezzi delle misure di sicurezza del committente; nel caso in cui un elenco prezzi non sia applicabile o non disponibile, si farà riferimento ad analisi costi complete e desunte da indagini di mercato. Le singole voci dei costi della sicurezza vanno calcolate considerando il loro costo di utilizzo per il cantiere interessato che comprende, quando applicabile, la posa in opera ed il successivo smontaggio, l eventuale manutenzione e l ammortamento. 52 Stima dei costi della sicurezza (Art. 7 Regolamento) Comma 4 I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell importo totale dei lavori, ed individuano la parte del costo dell opera da non assoggettare a ribasso nelle offerte delle imprese esecutrici. Comma 5 Per la stima dei costi della sicurezza relativi a lavori che si rendono necessari a causa di varianti in corso d opera previste dall articolo 25 della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni o dovuti alle variazioni previste dagli articoli 1659, 1660, 1661 e 1664 secondo comma, del codice civile, si applicano le disposizioni contenute nei commi 1, 2 e 3. I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell importo totale della variante, ed individuano la parte del costo dell opera da non assoggettare a ribasso. Comma 6 Il direttore dei lavori liquida l importo relativo ai costi della sicurezza previsti in base allo stato di avanzamento lavori, sentito il coordinatore per l esecuzione dei lavori quando previsto. 53

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