CENTRO PER LA RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA

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1 CENTRO PER LA RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA PRIME OSSERVAZIONI SUL DDL SUL DOPPIO COGNOME Come noto, lo scorso 17 gennaio 2007, la Commissione Giustizia del Senato ha approvato il ddl n. 19 per la modifica del codice civile in materia di cognome del coniuge e dei figli. Il testo approvato dal Senato è il seguente: ART L articolo 143-bis del codice civile è sostituito dal seguente: «Art. 143-bis. - (Cognome dei coniugi) - Ciascun coniuge conserva il proprio cognome». ART Dopo l articolo 143-bis del codice civile è inserito il seguente: «Art. 143-bis.1 - (Cognome del figlio di genitori coniugati) - Al momento della registrazione del figlio allo stato civile l ufficiale dello stato civile, sentiti i genitori, attribuisce al figlio il cognome del padre, ovvero il cognome della madre, ovvero entrambi i cognomi nell ordine determinato di comune accordo tra i genitori stessi. in caso di mancato accordo tra i genitori, l ufficiale dello stato civile attribuisce al figlio i cognomi di entrambi i genitori in ordine alfabetico. Ai figli successivi al primo, generati dai medesimi genitori, l ufficiale dello stato civile attribuisce d ufficio lo stesso cognome attribuito al primo figlio. Il figlio cui sia attribuito il cognome di entrambi i genitori può trasmetterne al proprio figlio soltanto uno, a sua scelta». ART L articolo 262 del codice civile è sostituito dal seguente: «Art (Cognome del figlio) - Il figlio naturale assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato PRESIDENTE AVV. ANNA GALIZIA DANOVI SEGRETERIA: AVV. VALENTINA PEREGO - AVV. PAOLA MANZONE STUDIO LEGALE AVV. DANOVI VIA S. BARNABA, MILANO - TEL.: FAX: SEGRETERIA@CRDF.IT -

2 contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio naturale assume il cognome che i genitori stabiliscono ai sensi del primo comma dell articolo 143-bis.1. Se la filiazione nei confronti di uno dei genitori è stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte dell altro genitore, il cognome del genitore che ha effettuato il riconoscimento successivo, ovvero nei confronti del quale è stata accertata successivamente la filiazione, si aggiunge a quello del genitore che per primo ha riconosciuto il figlio naturale». Per le novità che esso introduce nel nostro ordinamento, il testo approvato dal Senato merita di essere, seppur brevemente, commentato. Tra le modifiche previste, la più importante appare la previsione di una specifica disciplina del cognome da attribuire ai figli nati all interno del matrimonio, che attualmente non esiste. Analizziamo quindi le singole norme che riguardano il cognome della moglie, quello dei figli nati all interno del matrimonio e quello dei figli nati al di fuori del matrimonio. IL COGNOME DELLA MOGLIE: ART. 143 BIS CODICE CIVILE TESTO ATTUALE PROPOSTA DI MODIFICA DDL n. 19 del 17 gennaio 2007 (art. 1) (Cognome della moglie) - La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile, fino a che passi a nuove nozze. «Ciascun coniuge conserva il proprio cognome». L intento dei redattori del disegno di legge DDL n. 19 è con tutta evidenza quello di attuare - attraverso il riconoscimento di un pari valore giuridico a entrambi i cognomi dei coniugi - il principio di uguaglianza morale e giuridica PAGINA 2 DI 8

3 del marito e della moglie all interno del matrimonio, principio già chiaramente espresso dalla nostra Costituzione all art. 29. Attualmente infatti la moglie aggiunge al proprio il cognome del marito e utilizza il cognome del coniuge per identificarsi come componente della famiglia, mentre continua a identificarsi con il proprio cognome d origine soltanto per il compimento di atti personali e nella propria attività professionale. Questa situazione corrisponde ad una tradizione e ad una consuetudine da sempre esistente nel nostro paese. Come anche in altre situazioni familiari che sono state modificate dalla Corte Costituzionale perchè ritenute discriminanti sotto il profilo dell uguaglianza dei coniugi si potrebbe anche nel caso di specie sostenere che il principio costituzionale sarebbe violato non prevedendo che l uomo, all atto del matrimonio, acquisisca il cognome della moglie e, dunque, non consentendo che il cognome della moglie possa essere il segno distintivo di tutta la famiglia. Con la modifica introdotta dal ddl governativo la donna coniugata non aggiungerebbe più al proprio cognome quello del marito ma continuerebbe a utilizzare esclusivamente quello della propria famiglia d origine, ciò che comporterebbe la scomparsa del tradizionale principio secondo cui il cognome familiare debba necessariamente essere quello del marito e il riconoscimento di un pari rango giuridico ai cognomi di entrambi i coniugi. La possibilità che il cognome della moglie diventi il cognome familiare è ben evidente, poi, laddove nascano dei figli e i genitori decidano il cognome da attribuire, come vedremo meglio più avanti. Tornando al cognome della moglie, la norma introdotta dal ddl è, peraltro, già ampiamente vigente in ambito comunitario dove - sebbene con alcune minime differenze tra i vari stati - è già consolidato il principio della libertà dei coniugi di scegliere al momento del matrimonio con quale cognome identificarsi: se con quello della moglie o con quello del marito o con quello di entrambi nell ordine dagli stessi indicato. In questa evoluzione normativa hanno avuto un ruolo fondamentale le sentenze della Corte Europea che, sin dai primi anni novanta, su impulso dei PAGINA 3 DI 8

4 cittadini di alcuni stati europei che si erano visti negare la possibilità di scegliere quale cognome attribuire alla propria famiglia, hanno affermato che erano da ritenersi contrarie alla Convenzione Europea dei Diritti dell Uomo (CEDU) le norme interne che impedissero ai coniugi, all atto del matrimonio, di scegliere liberamente il cognome con il quale identificarsi. Le condanne comminate dalla Corte Europea hanno convinto numerosi paesi comunitari - anche quelli non direttamente coinvolti dalle pronunce della Corte - a modificare le proprie norme interne in materia di nome della famiglia e di stato civile. E così, ad esempio, in Germania i coniugi scelgono liberamente il cognome della famiglia, in Francia i genitori possono scegliere di trasmettere ai figli il cognome del padre, della madre o di entrambi e, in Spagna e Portogallo i figli acquistano per legge il cognome di entrambi i genitori. Senza dubbio quindi il nostro Governo approvando il disegno di legge di cui parliamo, ha sentito l esigenza di uniformarsi al resto degli ordinamenti comunitari. IL COGNOME DEI FIGLI NATI ALL INTERNO DEL MATRIMONIO TESTO ATTUALE PROPOSTA DI MODIFICA DDL 19 del 17 gennaio 2007 (art. 2) Dopo l articolo 143-bis del codice civile è inserito il seguente: «Art. 143-bis.1 - (Cognome del figlio di genitori coniugati) - Al momento della registrazione del figlio allo stato civile l ufficiale dello stato civile, sentiti i genitori, attribuisce al figlio il cognome del padre, ovvero il cognome della madre, ovvero entrambi i cognomi nell ordine determinato di comune accordo tra i genitori stessi. in caso di mancato accordo tra i genitori, l ufficiale dello stato civile attribuisce al figlio i cognomi di entrambi i genitori in ordine alfabetico. Ai figli successivi al primo, generati dai PAGINA 4 DI 8

5 medesimi genitori, l ufficiale dello stato civile attribuisce d ufficio lo stesso cognome attribuito al primo figlio. Il figlio cui sia attribuito il cognome di entrambi i genitori può trasmetterne al proprio figlio soltanto uno, a sua scelta». La norma che il ddl intende inserire nel codice civile all art. 143-bis.1 rappresenta un assoluta novità nel nostro ordinamento giuridico. Come noto, infatti, nel nostro codice civile mentre è prevista una disciplina dettagliata per il cognome da attribuire ai figli naturali, nulla è detto in merito al cognome che devono assumere i figli nati in matrimonio. Come accennato i figli legittimi acquistano il cognome paterno in forza di una consuetudine radicata che trova la sua giustificazione in alcune disposizioni dell ordinamento giuridico che più o meno direttamente fanno riferimento al cognome dei figli legittimi e, tra le altre, negli articoli 236 e 237 del codice civile e nell art. 33 ord. Stato civile. Gli articoli 236 e 237 del codice civile dispongono che uno dei mezzi per provare la filiazione legittima in assenza di un atto di nascita è dimostrata proprio dall aver sempre portato il cognome del padre che si pretende di avere e l art. 33 ord. Stato civile stabilisce che il figlio legittimato debba avere il cognome paterno. Da un interpretazione sistematica di queste e altre disposizioni del nostro ordinamento in tema di filiazione si è, dunque, dedotta la regola secondo cui i figli nati da persone coniugate debbano assumere il cognome del padre, con ciò consolidando il principio secondo cui il cognome che identifica la famiglia legittima debba essere necessariamente quello del marito. È chiara l inversione di pensiero del ddl che vuole inserire nel nostro codice civile il principio esattamente opposto, ovvero quello della libertà dei coniugi di scegliere il cognome da dare ai figli e, in ultima analisi, quello con cui PAGINA 5 DI 8

6 identificare tutta la famiglia. Ciò facendo, si conferma l attuale tendenza delle nostre istituzioni di attribuire ai coniugi e ai genitori il diritto-dovere di assumere in piena autonomia decisioni di carattere personalissimo inerenti la famiglia, fino a oggi di competenza dell autorità. Così come avvenuto per la legge sull affidamento condiviso di recente approvazione - dove si è formalizzato il principio del diritto-dovere dei genitori di prendere insieme le decisioni necessarie per la crescita dei figli, nell esclusivo interesse di costoro si vuole ora attribuire ai genitori il compito di concordare quale sia il cognome che meglio identifichi la famiglia all interno della società. Ritornando al nuovo articolo che il disegno di legge intende introdurre, si annota che il cognome che i genitori scelgono di attribuire al primo figlio è di fondamentale importanza perchè condiziona quello che verrà dato ai figli della coppia che nasceranno successivamente perchè tutti dovranno avere lo stesso cognome. Di fondamentale importanza è poi anche la disposizione prevista all ultimo comma in forza della quale i figli ai quali siano attribuiti i cognomi di entrambi i genitori dovranno scegliere quale dei due cognomi trasmettere ai propri figli. Questa regola, da un lato si rende necessaria per l ovvio motivo di evitare un accumulo infinito di cognomi ai discendenti e, dall altro ribadisce una volta di più che la ratio sottesa alla disciplina governativa è sempre il principio di libertà dei genitori di individuare il segno distintivo della famiglia. IL COGNOME DEI FIGLI NATI FUORI DAL MATRIMONIO: ART. 262 CODICE CIVILE TESTO ATTUALE PROPOSTA DI MODIFICA DDL n. 19 del 17 gennaio 2007 (art. 3) Il figlio naturale assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio naturale assume il cognome del padre. Se la filiazione nei confronti del padre «(Cognome del figlio) - Il figlio naturale assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio naturale assume il cognome che i genitori PAGINA 6 DI 8

7 è stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte della madre, il figlio naturale può assumere il cognome del padre aggiungendolo o sostituendolo a quello della madre. Nel caso di minore età del figlio, il giudice decide circa l assunzione del cognome del padre. stabiliscono ai sensi del primo comma dell articolo 143-bis.1. Se la filiazione nei confronti di uno dei genitori è stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte dell altro genitore, il cognome del genitore che ha effettuato il riconoscimento successivo, ovvero nei confronti del quale è stata accertata successivamente la filiazione, si aggiunge a quello del genitore che per primo ha riconosciuto il figlio naturale» Il confronto tra la normativa attuale e quella introdotta dal ddl evidenzia che nulla cambia in tema di cognome per i figli naturali salvo la previsione contenuta nel secondo comma del nuovo art. 262 c.c. che, in caso di riconoscimento simultaneo da parte di entrambi i genitori, rinvia espressamente alla regola generale prevista per i figli legittimi. Conseguentemente il figlio naturale assumerà il cognome paterno o materno o quello di entrambi, a seconda della volontà espressa dai genitori stessi. Così operando il legislatore persegue evidentemente lo scopo di parificare completamente i diritti riconosciuti ai figli, sia legittimi che naturali, parificazione ancor più sottolineata dall aver abolito il disegno di legge governativo la tradizionale distinzione tra figli legittimi e figli naturali parlando unicamente di figli nati all interno del matrimonio e di figli nati fuori dal matrimonio. Quella che a prima vista quindi sembrerebbe essere una mera differenza lessicale ha in sè una forte dichiarazione di principio. Concludendo, è evidente che l intento dei redattori del disegno di legge sia, da un lato equiparare le nostre norme sul cognome a quelle degli altri paesi europei e, dall altro gettare le prime basi per avviare un equiparazione dei diritti dei figli sulla base del solo fatto biologico della procreazione e indipendentemente dallo status di coniugati o meno dei loro genitori. PAGINA 7 DI 8

8 C è chi ha sostenuto, tuttavia, che aver previsto di lasciare ai genitori libertà di scelta, anzichè imporre di trasmettere ai figli il doppio cognome, non cambierà l attuale stato delle cose per cui, di fatto, si continuerà a trasmettere esclusivamente il cognome paterno. Se è certamente possibile che ciò accada, tuttavia, l emendamento introdotto lascia uno spiraglio per un cambiamento dell attuale stato delle cose. In ogni caso, il nuovo testo può anche essere letto sotto un ottica diversa, ovvero che - come detto - si sia inteso dare maggiore rilievo alla libertà della coppia di stabilire, tra le altre regole della famiglia, anche quale debba essere il segno distintivo della stessa all interno della società, con ciò responsabilizzando maggiormente la coppia sulle proprie scelte e sulle conseguenze di esse. Avv. Anna Galizia Danovi PAGINA 8 DI 8