La Giurisprudenza Costituzionale sul principio di uguaglianza. 31 marzo Università di Bergamo Diritto Costituzionale avanzato. Sent.

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1 La Giurisprudenza Costituzionale sul principio di uguaglianza 31 marzo 2011 Diritto Costituzionale avanzato Oggetto Parametro Riunione dei giudizi Costituzione Udienza Art. 559, co. 3 cp Art. 560, co. 1 cp Art. 561, co. 2 e 3 cp Artt. 3, 29 Cost. 51 ordinanze di rinvio Parti (Baldini, Toffolo, Furino, Igliori (parte civile)) Udienza pubblica

2 Incostituzionalità rispetto al co. 3, art. 559, conseguenza automatica dell illegittimità della sent. 126/1968, con richiami a motivazioni ( i principi ivi affermati devono essere portati alle loro logiche conseguenze ): diversità di disciplina per effetto della quale identiche violazioni del dovere di fedeltà coniugale sono penalmente sanzionate per la donna e irrilevanti per l uomo, senza giustificazione in funzione dell unità familiare (pt. 2 rif) in riferimento all art. 560, la relazione adulterina avrebbe perso ogni rilevanza penale (pt. 3 rif) co. 3, art. 559 disciplina aggravante di un fatto che non è più considerato reato esigenza di pronuncia vincolante per tutti i giudici (pt. 3 rif) Incostituzionalità rispetto all art. 560 l istanza punitiva e l eventuale condanna potrebbero compromettere irrimediabilmente l esistenza della comunità familiare (pt. 4 rif) nel caso di separazione, l unità della famiglia è già infranta e non può essere invocata quale giustificazione della disparità di trattamento: anzi, l istanza punitiva e l eventuale condanna potrebbero compromettere irrimediabilmente l esistenza della comunità familiare (pt. 5 rif)

3 Incostituzionalità la disparità fra relazione adulterina e concubinato determina una diseguaglianza che non ha riscontro nell attuale realtà sociale ed incide negativamente sull unità familiare (pt. 6 rif) squilibrio derivante dalla sopravvivenza di parte dell art. 559 (pt. 6 rif) Infondatezza/Inammissibilità non vi è disparità di trattamento fra i coniugi: la relazione adulterina non esclude di per sé, la notorietà della relazione stessa; andrebbe eliminato l avverbio notoriamente per eliminare la differenza fra concubinato e relazione adulterina (pt. 6 rif)

4 Posizione della Corte la relazione adulterina non è aggravante dell adulterio ma delitto autonomo: no a immediata e automatica caducazione come conseguenza della sent. 127/68 (pt. 2 cid) appartiene alla politica legislativa il potere di stabilire, in relazione ad un determinato contesto storico se sia necessaria una sanzione penale per garantire l unità familiare (pt. 3 cid) MA.. la discrezionalità politica del legislatore deve rispettare l art. 29, co. 2 (pt. 4 cid) Posizione della Corte la relazione adulterina e il concubinato sono reati autonomi: le violazioni alla fedeltà coniugale che integrano il reato di relazione adulterina non bastano perché il marito sia imputabile di concubinato, determinando una disciplina differenziata a fronte del medesimo dovere (pt. 5 cid) la diversità di trattamento potrebbe essere giustificata da ragioni strettamente connesse con l esigenza di salvaguardare l unità familiare (pt. 6 cid)

5 Posizione della Corte non possono avere rilievo valutazioni sulla maggiore gravità della condotta della moglie o sul diverso atteggiamento della società (pt. 6 cid) non si deve verificare se vi siano state modifiche nella coscienza sociale, ma accertare l insanabile contrasto con il principio costituzionale e dichiarare l illegittimità delle disparità non giustificate dall unità familiare (pt. 6 cid) il diverso trattamento può essere causa di disgregazione dell unità familiare ma comunque non è sicuramente finalizzato ad una sua tutela (pt. 6 cid) Posizione della Corte l esigenza di salvaguardare la famiglia deve coordinarsi con il principio di uguaglianza: se la relazione adulterina costituisce un reato, andrebbe dimostrato che punire il marito per questa fattispecie metterebbe in pericolo l unità familiare (pt. 6 cid)

6 Illegittimità costituzionale: artt. 559, co. 3 cp 560, co. 1 cp Esito Illegittimità conseguenziale: artt. 559, co. 4 cp art. 560, co. 2 e 3 cp art. 561 cp art. 562, co. 1 cp (nella parte prevista dal delitto ex art. 560) art. 562, co. 2 e 3 cp art. 563 cp Oggetto Parametri Giudice a quo Costituzione Udienza Precedenti artt.143-bis, 236, 237, co.2, 262, 299, co.3 cc artt. 33 e 34 dpr 396/2000 Artt. 2, 3, 29, co. 2 Cost. Corte di Cassazione Parti Udienza pubblica Manifesta inammissibilità: ord. 176 e 586 del 1988

7 Oggetto una norma che non ha trovato corpo in una disposizione espressa, ma che tuttavia è presente nel sistema, configurandosi come traduzione in regola dello stato di una usanza consolidata nel tempo, alla stregua della quale il cognome del figlio legittimo non si trasmette di padre in figlio ma si estende ipso iure dal primo al secondo (pt. 1, rif) Incostituzionalità questa consuetudine sarebbe contra legem in quanto contrastante con la legge di riforma del diritto di famiglia che delinea su basi paritarie il nuovo modello di famiglia, oltre che con i principi costituzionali di riferimento e, come tale, sarebbe suscettibile di disapplicazione da parte del giudice (pt 1, rif) il lungo tempo trascorso dalle precedenti pronunce, una diversa sensibilità nella collettività, diversi valori di riferimenti, impegni imposti da convenzioni internazionali e sollecitazioni comunitarie

8 Incostituzionalità art. 2 Cost. Il nome costituisce il primo e più immediato elemento caratterizzante dell identità personale: l art. 2 esige che il diritto sia garantito nell ambito della formazione primaria che è la famiglia, come diritto della madre a trasmettere il nome al figlio e di quest ultimo ad acquisirlo (pt. 1 rif). art. 3 Cost. -L attribuzione automatica e indefettibile del cognome paterno viola il principio di uguaglianza e pari dignità. - Inoltre costituisce una discriminazione basata sul sesso - L uguaglianza non può arrestarsi per problemi di incertezze nel sistema che potrebbero essere risolti per via legislativa Incostituzionalità art. 29 Cost. -L unità familiare si rafforza nella misura in cui i rapporti tra i coniugi sono governati da solidarietà e parità: il bilanciamento fra tutela dell unità familiare e uguaglianza non può essere perseguito attraverso una norma così marcatamente discriminatoria. - Non sono previste altre soluzioni praticabili (scelta preventiva dei coniugi, doppio cognome) e non tutte le alternative possono costituire un attentato all unità e alla stabilità della famiglia - Non esiste in Cost una nozione di unità della famiglia come unitarietà della stirpe attraverso le generazioni - Emerge una nozione autoritaria della famiglia

9 Incostituzionalità art. 3 Cost. - L attribuzione automatica e indefettibile del cognome paterno viola il principio di uguaglianza e pari dignità. - Inoltre costituisce una discriminazione basata sul sesso - L uguaglianza non può arrestarsi per problemi di incertezze nel sistema che potrebbero essere risolti per via legislativa Inammissibilità/Infondatezza art. 2 Cost. - Oggetto del diritto dell individuo all identità personale è il nome attribuito per legge, non la scelta del nome art. 29 Cost. - L interesse alla conservazione dell unità familiare sarebbe gravemente pregiudicato se il cognome dei figli nati dal matrimonio non fosse prestabilito fin dal momento dell atto costitutivo della famiglia.

10 Inammissibilità/Infondatezza È una questione di politica e tecnica legislativa: sarebbe possibile e consentaneo all evoluzione della coscienza sociale sostituire la regola vigente con una diversa più rispettosa dell autonomia dei coniugi art. 29 Cost. - L interesse alla conservazione dell unità familiare sarebbe gravemente pregiudicato se il cognome dei figli nati dal matrimonio non fosse prestabilito fin dal momento dell atto costitutivo della famiglia. - È una regola radicata nel costume sociale Posizione della Corte L attuale sistema di attribuzione del nome è retaggio di una concezione patriarcale della famiglia e di una tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell ordinamento e con il valore costituzionale dell uguaglianza tra uomo e donna (pt. 2.2 cid) vi sono i vincoli posti dalla convenzioni internazionali (CEDAW) ed europee (pt. 2.2 cid) MA

11 Posizione della Corte MA L operazione richiesta dal giudice a quo è di tipo manipolativo ed esorbita dai poteri della Corte (pt. 2.3 cid) Vi sono numerose opzioni potenzialmente percorribili (pt. 2.3 cid) Il vuoto di regole determinerebbe una caducazione della disciplina Esito Inammissibilità della questione costituzionale degli artt bis, 236, 237, co. 2, 262, 299, co. 3, cc e degli artt. 33 e 34 dpr 396/2000 cd inammissibilità per discrezionalità del legislatore