DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA. Il risarcimento del danno per violazione del diritto dell Unione europea

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1 Dipartimento di Giurisprudenza DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA Il risarcimento del danno per violazione del diritto dell Unione europea

2 IL RISARCIMENTO DEI DANNI PER VIOLAZIONE DA PARTE DI UNO STATO MEMBRO DEL DIRITTO UE Nei trattati di Roma non era prevista alcuna sanzione nel caso di accertata violazione da parte degli SM del diritto UE. La Corte di giustizia poteva accertare l infrazione. Spettava poi allo SM adottare le misure necessarie per conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia. Poche eccezioni: in caso di violazione della normativa europea si prevedeva il blocco di taluni finanziamenti. Tale problema è andato aumentando man mano che il processo di integrazione europea proseguiva e si estendeva a nuovi settori e politiche.

3 Il problema della violazione da parte dello SM di obblighi imposti dal Trattato assume rilevanza soprattutto nel caso di direttive. Una direttiva non trasposta o male trasposta nell ordinamento giuridico nazionale crea tre problemi: incide negativamente sulla uniforme applicazione del diritto UE all interno dei 28 SM; danneggia taluni cittadini incidendo negativamente sulla parità di trattamento; lede il principio di solidarietà tra gli SM.

4 Corte di giustizia, 19/11/1991, Francovich e Bonifaci LA QUESTIONE Mancato recepimento in Italia della Direttiva 80/987 che obbliga gli SM ad istituire organismi di garanzia per il pagamento dei crediti di lavoratori subordinati in caso di fallimento del datore di lavoro. Azione legale davanti a giudice italiano con la quale Francovich e Bonifaci chiedono a) l applicazione della direttiva 80/987 e quindi il pagamento dei propri crediti da lavoro; oppure, in alternativa nel caso la direttiva non fosse ritenuta direttamente applicabile b) il risarcimento dei danni subiti per effetto della mancata attuazione in Italia della direttiva.

5 RISPOSTA DELLA CORTE Va innanzitutto ricordato che il Trattato CE: ha istituito un ordinamento giuridico proprio, integrato negli ordinamenti giuridici degli Stati membri e che si impone ai loro giudici, i cui soggetti sono non soltanto gli Stati membri, ma anche i loro cittadini; nello stesso modo in cui impone ai singoli degli obblighi, il diritto comunitario è altresì volto a creare diritti che entrano a far parte del loro patrimonio giuridico.

6 Questi diritti sorgono non solo nei casi in cui il Trattato espressamente li menziona, ma anche in relazione agli obblighi che il Trattato impone ai singoli, agli Stati membri e alle istituzioni comunitarie (Van Gend & Loss, Costa/ENEL). Sarebbe messa a repentaglio la piena efficacia delle norme comunitarie e sarebbe infirmata la tutela dei diritti da esse riconosciuti se i singoli non avessero la possibilità di ottenere un risarcimento ove i loro diritti siano lesi da una violazione del diritto comunitario imputabile ad uno Stato membro. La possibilità di risarcimento a carico dello Stato membro è particolarmente indispensabile qualora, come nella fattispecie, la piena efficacia delle norme comunitarie sia subordinata alla condizione di un azione da parte dello Stato e, di conseguenza, i singoli, in mancanza di tale azione, non possano far valere dinanzi ai giudici nazionali i diritti loro riconosciuti dal diritto comunitario.

7 Ne consegue che il principio della responsabilità dello Stato per danni causati ai singoli da violazioni del diritto comunitario ad esso imputabili è inerente al sistema del Trattato. L obbligo degli SM di risarcire tali danni trova il suo fondamento anche nell art. 5 del Trattato, in forza del quale gli SM sono tenuti ad adottare tutte le misure di carattere generale o particolare atte ad assicurare l esecuzione degli obblighi ad essi derivanti dal diritto comunitario. Orbene, tra questi obblighi si trova quello di eliminare le conseguenze illecite di una violazione del diritto comunitario. Da tutto quanto precede risulta che il diritto comunitario impone il principio secondo cui gli SM sono tenuti a risarcire i danni causati ai singoli dalle violazioni del diritto comunitario ad essi imputabili.

8 Qualora uno SM violi l obbligo, ad esso incombente in forza dell art. 288 TFUE di prendere tutti i provvedimenti necessari a conseguire il risultato prescritto da una direttiva, la piena efficacia di questa norma di diritto comunitario esige che sia riconosciuto un diritto a risarcimento ove ricorrano tre condizioni: a) la norma violata comporta l attribuzione di diritti a favore dei singoli; b) la violazione deve essere grave e manifesta; c) l esistenza di un nesso di causalità tra la violazione dell obbligo a carico dello SM e il danno subito dai soggetti lesi. Spetta allo SM, in conformità alle sue disposizioni di diritto interno, assicurare la piena applicazione di tale principio.

9 Qualora uno SM violi l obbligo, ad esso incombente in forza dell art. 288 TFUE di prendere tutti i provvedimenti necessari a conseguire il risultato prescritto da una direttiva, la piena efficacia di questa norma di diritto comunitario esige che sia riconosciuto un diritto a risarcimento ove ricorrano tre condizioni: a) la norma violata comporta l attribuzione di diritti a favore dei singoli; b) la violazione deve essere grave e manifesta; c) l esistenza di un nesso di causalità tra la violazione dell obbligo a carico dello SM e il danno subito dai soggetti lesi. Spetta allo SM, in conformità alle sue disposizioni di diritto interno, assicurare la piena applicazione di tale principio.

10 Tale principio si applica solo nel caso di violazione di norme europee da parte del legislatore o anche in caso di violazioni imputabili ad altri poteri dello Stato? Corte giustizia, 30 settembre 2003, Kobler: la responsabilità dello SM si estende anche nel caso di violazione del diritto europeo imputabile ad un organo giurisdizionale di ultima istanza. No violazione del principio del giudicato: l autorità della sentenza non viene messa in discussione. No violazione del principio dell indipendenza del giudice: chi risponde è lo SM, non il singolo giudice.