DOCUMENTO DI LEGAUTONOMIE
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- Filomena Rossetti
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1 Convegno nazionale Senato delle autonomie/federalismo e riforma dell'ordinamento locale Roma, 14 Ottobre 2013 Tempio di Adriano Sala Convegni Piazza di Pietra Ore 9.30/14.00 DOCUMENTO DI LEGAUTONOMIE
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3 I. La XVII legislatura si è aperta del segno dell incertezza e della preoccupazione. La crisi sociale ed economica non allenta la sua presa sul Paese, il debito pubblico va attestandosi al 132,9 % al lordo dei sostegni finanziari mentre il PIL è calato di 8 punti percentuali negli ultimi anni e secondo le note di aggiornamento al DEF si attesterà al - 1,7 % nel Diminuiscono i redditi ed i consumi di larga parte della popolazione italiana, cresce la disoccupazione, in particolare quella giovanile e femminile, aumenta il disagio sociale in ampie zone del Paese. Il Governo ha messo in atto numerosi provvedimenti (tra i quali quello che si auspica di immediato impatto concernente l'accelerazione dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche, volto a immettere liquidità nel sistema, o gli interventi sulla spesa pubblica e di sostegno all'edilizia e alle infrastrutture) che secondo le sue stime dovrebbero portare ad una inversione di tendenza già nel Tuttavia la crisi riguarda anche il sistema politico e istituzionale, da anni bloccato ed incapace di promuovere e guidare quelle riforme da lungo tempo attese, ma sempre rinviate. In particolare, l evasione fiscale, la corruzione, l ampia diffusione di forme di criminalità di stampo mafioso, l inefficienza e i gravi ritardi della pubblica amministrazione, malgrado l impegno ed i tentativi profusi nel corso degli anni, sono tra i più importanti fattori di crisi del sistema Italia. II. L emergenza imposta dalla difficile situazione economica e finanziaria del Paese non consente ulteriori rinvii. Per rilanciare l economia, l occupazione e i redditi, riqualificare lo stato sociale, colpire l evasione fiscale, ridurre i costi delle transazioni burocratiche che gravano sulle imprese e migliorare l efficienza complessiva della macchina pubblica è necessario innanzi tutto dare stabilità al sistema politico e rendere più efficiente la governance multilivello assai complessa e articolata che si sviluppa tra Unione europea, Stato e autonomie territoriali. Così come è altrettanto necessario rendere più efficienti e stabili le relazioni finanziarie tra Stato centrale e sistema delle autonomie. Superata la prima e faticosissima fase di avvio della legislatura per l impegno straordinario del Presidente della Repubblica, il nuovo Governo di coalizione si è insediato sulla base di un programma di interventi immediati nel campo dell economia e della finanza pubblica e di riforma istituzionale. Le auspicate riforme costituzionali di ampio respiro che toccano l assetto delle istituzioni fondamentali del Paese (Parlamento, Governo, rapporti Stato-Regioni ed Enti locali) richiedono, innanzitutto, la più ampia partecipazione dei cittadini e delle forze politiche e sociali, il coinvolgimento pieno e convinto delle istituzioni regionali e locali e una ampia e convinta adesione alle modifiche da introdurre. 3
4 III. Per affrontare le principali questioni concernenti la forma di Stato e la forma di governo si è inteso introdurre con l approvazione di un apposita legge costituzionale di iniziativa del Governo (ddl cost. S B) una procedura straordinaria di revisione costituzionale che permetta di accelerare i tempi per una revisione costituzionale attraverso l istituzione di un Comitato parlamentare (20 deputati e 20 senatori) cui conferire i poteri referenti per l esame dei progetti di legge di revisione costituzionale dei Titoli I, II, III e V della parte seconda della Costituzione, afferenti alla forma di Stato, alla forma di Governo e all assetto bicamerale del Parlamento, nonché, quella di riforma del sistema elettorale. L articolo 4 del provvedimento definisce i tempi per la conclusione dell esame dei progetti di legge assegnati al Comitato. In particolare, per i progetti di legge costituzionale, i lavori parlamentari dovranno essere organizzati in modo tale da consentire la conclusione dell iter legislativo entro 18 mesi dall entrata in vigore della legge costituzionale in esame. Il Comitato parlamentare, entro sei mesi dalla data della sua prima seduta, trasmette ai Presidenti delle Camere i progetti di legge costituzionale esaminati in sede referente. I lavori delle assemblee sono organizzati in modo tale da garantire l approvazione in doppia lettura dei provvedimenti entro i previsti 18 mesi dall'avvio, fermo restando il diritto di ciascun senatore e deputato, anche se non componente del Comitato o componente del Governo, di presentare emendamenti. Il disegno di legge (o i disegni di legge) di revisione costituzionale approvati potranno essere sottoposti, a prescindere dalla maggioranza con la quale le riforme saranno approvate, ad uno o più referendum confermativi popolari. IV. Si tratta, quindi, di un programma molto stringente e rigido nei tempi che non sembrerebbe permettere ulteriori rinvii. Seppure la procedura avanzata abbia sollevato dubbi e perplessità in una parte autorevole della dottrina, non pare però sollevare obiezioni circa il rispetto sostanziale dell art. 138 Cost. nella lettura che in ultimo ha dato il Presidente della Corte costituzionale (Venezia, 14 giugno 2013). Si tratta, quindi, di attendere la definitiva approvazione della legge istitutiva del Comitato per la revisione costituzionale e procedere sollecitamente a riforme da lungo tempo attese e, almeno per alcune, in grande parte condivise nelle loro linee fondamentali. Nel frattempo, in attesa dell approvazione della istituzione del Comitato, il Governo ha provveduto a nominare una apposita commissione di esperti con il compito di approfondire le diverse ipotesi di revisione costituzionale e dei connessi profili inerenti al sistema elettorale con il compito di favorire il dibattito sulle riforme anche attraverso il ricorso a una procedura di consultazione pubblica in fase di svolgimento con una significativa partecipazione dei cittadini. In proposito la Commissione degli esperti ha già predisposto una relazione finale sui quattro capitoli fondamentali oggetto delle riforme che dovranno essere esaminate in sede referente dal Comitato parlamentare ed una relazione finale licenziata il 17 settembre u.s. 4
5 Questi riguardano nei loro termini essenziali la riforma del bicameralismo, la revisione del Titolo V, la riforma della forma di governo e la riforma della legge elettorale. Pare a questo punto utile riassumere per rapidi cenni gli orientamenti di massima che hanno trovato ampia condivisione all interno di Legautonomie. Ovviamente si tratta di indicazioni succinte che riassumono in grande sintesi gli orientamenti che nel corso degli anni l Associazione ha espresso nelle sedi istituzionali e politiche: - la riforma del bicameralismo con la istituzione di una Camera delle autonomie composta da rappresentanti degli enti locali espressi attraverso i CAL ( Consigli regionali delle autonomie locali) e delle Regioni. Contemporaneamente prevedere la riduzione dei componenti delle camere e la riforma dei regolamenti parlamentari; - la revisione del Titolo V, innanzitutto, attraverso una ponderata riduzione e semplificazione delle materie di competenza concorrente e la facoltà di ricorrere alla Corte costituzionale da parte degli enti locali prevedendo il coinvolgimento dei CAL (revisione in grado di rendere coerente il federalismo fiscale con il modello istituzionale previsto dal Titolo V); - la riforma della forma di governo attraverso una incisiva razionalizzazione della forma di governo parlamentare (sul modello del cancellierato tedesco piuttosto che adottare modelli di tipo presidenziale o semipresidenziale), in particolare assicurando il potere fiduciario e di indirizzo politico alla sola Camera dei deputati, favorendo: l introduzione di meccanismi di sfiducia parlamentare costruttiva, il potere di nomina e di revoca dei ministri e la fiducia parlamentare al solo Presidente del Consiglio (prima della formazione del governo), il potere del governo di fissare parte dell agenda dei lavori parlamentari (da collegare alla riforma dei regolamenti parlamentari); - la conferma dell attuale ruolo istituzionale del Presidente della Repubblica salvaguardandone il ruolo di terzietà e massima espressione dell unità dello Stato; - la riforma della legge elettorale coerente con i principi di rappresentanza e partecipazione e con le linee di indirizzo sopra enunciate. Nel merito, salvo rinviare a più adeguati approfondimenti, si ritiene che il modello di razionalizzazione forte di governo parlamentare vada sostenuto da un sistema elettorale che garantisca stabilità dei governi e delle maggioranza in un quadro di fisiologica alternanza tra opposti schieramenti politici. V. Se dunque i tempi della riforma sembrano essere definiti con qualche maggiore certezza rispetto a precedenti tentativi, appare senz altro opportuno sin da ora avviare una adeguata riflessione delle proposte che verranno formulate. A questo proposito Legautonomie ha già avviato un ampio confronto che intende proseguire al fine di offrire un contributo concreto per la definizione di una proposta complessiva che auspicabilmente regioni ed enti locali potranno rivolgere al Parlamento e alle forze politiche, quando si avvierà l esame parlamentare delle proposte di riforma. 5
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