Centrale Operativa S.E.S. 118 di Roma e Provincia Direttore Dott.. P. Pugliese. Ufficio Formazione SES 118 Roma e Provincia

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1 Centrale Operativa S.E.S. 118 di Direttore Dott.. P. Pugliese

2 Missione del 118 Compiti istituzionali Portare soccorso sanitario nel modo più professionale possibile, nel tempo più breve possibile e nei limiti di tempo stabiliti dalla normativa: 8 minuti in area urbana, 20 minuti in area extraurbana.

3 Centrale Operativa 118 Roma! Inaugurata il 5 Febbraio 1995! Situata all interno dell Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini! Occupa una superficie di 2.400mq su tre livelli

4 Centrale Operativa 118! La centrale operativa 118 costituisce il cervello del sistema di soccorso per l urgenza e l emergenza.! Tramite il numero 118 riceve le richieste di soccorso, valuta il grado di criticità dell evento e la complessità dell intervento da attivare ed istruisce sul da fasi in attesa dell arrivo dei soccorsi.! Attiva le unità mobili più idonee tra quelle a disposizione, trasmettendo loro le informazioni su viabilità, traffico.

5 Centrale Operativa 118! Tiene i collegamenti con i DEA e con gli enti che collaborano all espletamento degli interventi, quali forze di polizia,vigili del fuoco, ecc.! Assiste via radio le unità mobili durante le operazioni di soccorso, informandole sulla recettività ospedaliera in base alle condizioni del paziente.! Accetta il completamento della missione ed il riposizionamento delle unità.

6 Centrale Operativa di Roma 1200 gli operatori del 50 i medici dell emergenza 78 le ambulanze di cui 10 ALS 48 le postazioni 1 elicottero (Pegaso 21) Mezzi in convenzione: 6 CRI di cui 4 ALS (dotate di doppio apparato radio 118-CRI)

7 Provincia di Roma Prevalentemente pianura e collina 130 Km di costa Autostrade: A1-A12-A24 Strade a scorrimento veloce: Pontina, Aurelia, Cassia, Flaminia, Salaria Porti: Civitavecchia Aeroporti: Leonardo da Vinci, Ciampino, Urbe Linee ferroviarie ad alta velocità Metropolitane di Roma Abitanti Superficie di Kmq Comuni 120 Densità 711 ab./kmq (fonte Istat al )

8 Andamento Media Giornaliera Chiamate Pervenute alla C.O. 118 di (periodo ) 2500 Chiamate pervenute da altri Enti (112,113,VF,ecc) Chiamate pervenute al numero unico

9 Andamento medio giornaliero richieste di soccorso per fascia oraria (1 trimestre 2002)

10 Giallo Rosso Verde Bianco 16,75% 68,57% 14,54% 0,15%

11 Poli Ospedalieri DEA di II livello 7 tutti presenti nell area urbana di Roma D1 D2 D2 D1 Fregene PS PS D1 D1 PS PS D2 D2 D2 D1 PS D2 Fiumicino D1 Ostia Lido 6 PS Pronto Soccorso D2 D.E.A. 2 liv. D1 D.E.A. 1 liv.

12 Grandi eventi

13 Sistema di Emergenza Sanitaria LAZIO SOCCORSO 118 Interventi P.S. ripartiti per Patologia Cardiologica ( Anno Percentuali ) Bianco 0,07% Verde 1,83% Rosso 37,86% Giallo 60,24% CardioCircolatoria 9% Altre Patologie 91%

14 Verde 1,83% PATOLOGIA CARDIOLOGICA Interventi di Soccorso ripartiti per Codice Colore Gravità ( anno 2001) Bianco 0,07% Giallo 60,24% Rosso 37,86% Bianco Giallo Rosso Verde

15 PATOLOGIA CARDIOLOGICA Andamento Interventi di Soccorso ripartiti per Zona d'intervento () (anno 2001) PORTUENSE-94 CENTOCELLE-84 APPIO LATINO- CINECITTA-99 TUSCOLANA-71 TORPIGNATTAR VALLE AURELIA- MERCATI PRIMAVALLE-35 MONTEVERDE-67 TESTACCIO-68 MONTE SACRO- VELLETRI LADISPOLI-191 TERMINI-65 CASAL CIVITAVECCHIA TOR MARANCIA- LIDO DI OSTIA NETTUNO ANZIO VALLE MELAINA- TUFELLO-31 P.LE CLODIO-51 LIDO DI OSTIA FORTE ALESSANDRINO- TRIESTE-54 QUADRARO-98 COLLI ANIENE-80 TRE FONTANE- TIVOLI-212 FLAMINIO-52 DRAGONE-138 PARROCCHIETT COLLATINO-80 SPINACETO-130 VERANO-66 VATICANO-56 PIETRALATA-50 FIUMICINO-157 MANZONI-65 FORTE BRASCHI- VILLA CIAMPINO-177 LA PISANA-43 FREGENE-154 TORRE P.ZA BOLOGNA- PONTE TOR BELLA GENZANO-186 NUOVO PINCIANO GUIDONIA

16 Considerazioni Siamo nell era della riperfusione Prima si fa e meglio è Riduzione della morbidità e mortalità Il maggior beneficio si ottiene entro la prima ora

17 Come può il 118 contribuire ad una precoce rivascolarizzazione? Analizzando il processo che porta il paziente dalla strada al laboratorio di emodinamica

18 L ora d oro A.H.A..la dilatazione del palloncino deve avvenire entro dalla diagnosi di IMA.. Adottare un nuovo sistema di misura : non più porta del PS/ ago ma telefonata al 118/ago

19 L ora d oro Il tempo 118 /ago comprende:! Dispatch! La risposta! Il tempo sulla scena! Tempo di trasporto! Tempo al PS! Arrivo al laboratorio di emodinamica

20 L equipaggio giunto sul posto ha 10 per: Valutare i segni vitali ( PA, FC, FR, SaO2) Accesso venoso ECG a 12 derivazioni Anamnesi breve ed esame obiettivo Notifica

21 Trattamento generale ed immediato sul posto: Ossigeno Aspirina Nitrati Morfina

22 ! La mortalità per IMA si è drasticamente abbassata negli ultimi 30 anni! La quota di mortalità grava quasi interamente sulla fase extraospedaliera del soccorso! Il Sistema 118 vede i pazienti con IMA nel momento più pericoloso.

23 PREMESSA! L ACC colpisce 1/1000 abitanti/anno (dati internazionali).! L 85 % dell ACC nell adulto è determinato da ritmi defibrillabili! La Defibrillazione è l unico trattamento efficace! La maggior parte degli ACC avviene fuori dell ospedale! Il DAE è lo strumento che permette di erogare la terapia più efficace fuori dall ospedale, anche in assenza di personale medico.! Il fattore tempo è determinante: l intervento è più efficace se effettuato entro i primi minuti.! Il Sistema 118 è la componente del SSN preposta alla gestione di tale problematica

24 La risposta del 118 alla morte cardiaca improvvisa I! Abbreviare i tempi di intervento.! Mettere tutti gli equipaggi in grado di defibrillare.! Adozione in CO delle istruzioni pre-arrivo.! Sensibilizzare i DEA.! Diffondere tra la popolazione la cultura dell urgenza.! Addestrare alla DP i First Responder.! Favorire l attivazione dei punti PAD OBIETTIVO : rinforzare gli anelli della catena della sopravvivenza

25 Progetto di Defibrillazione Precoce Precoce sul territorio di Roma e provincia Nessun professionista della sanità deve trovarsi di fronte ad un ACC senza la possibilità di usare un defibrillatore gli abitanti di Roma e Provincia. Circa morti evitabili /anno Obiettivo, portare un defibrillatore sulla scena di un ACC il prima possibile.

26 Progetto di DP - Obiettivi Obiettivo generale: aumentare la sopravvivenza nell arresto cardiaco improvviso dotando tutti i mezzi BLS di DAE e formando il personale all utilizzo. Obiettivi specifici: Obiettivi specifici: - Mantenere un livello omogeneo di formazione del personale. - Svolgere una attività di supporto nei confronti del personale. - Effettuare un monitoraggio continuo ed una verifica dell attività

27 Progetto di DP - Gruppo di lavoro! coordinatore del progetto! responsabile degli aspetti scientifici! responsabile degli aspetti organizzativi! responsabile degli aspetti relativi al MCQ Componenti: tutte le figure professionali del sistema (medici di CO e delle aree territoriali, capo dei servizi, capo sala e IP).

28 Progetto di DP - Metodologia La metodologia utilizzata ha previsto l articolazione del progetto in 3 fasi temporali i cui punti salienti sono costituiti da:! definizione delle procedure operative! individuazione degli strumenti di feed back! formazione-informazione degli operatori! individuazione dei referenti per la raccolta dei dati! previsione di una verifica e revisione del progetto

29 Progetto di DP Tappe Fondamentali! Novembre 2001: avvio del progetto pilota con le postazioni S. Giacomo, S. Spirito, Colleferro.! Dicembre 2001: avvio dei corsi di formazione BLS e DP per tutto il personale del! Marzo-Aprile 2002: creazione di un gruppo di lavoro sulla DP per l elaborazione del relativo protocollo, la raccolta dati, la verifica della qualità, il monitoraggio continuo dell attività! Luglio 2002: acquisto dei defibrillatori semiautomatici.! Agosto 2002: Agosto 2002: tutti i mezzi di soccorso sono dotati di defibrillatore ed almeno un membro dell equipaggio è in grado di defibrillare

30 Valutare ABC In assenza di polso Protocollo DAE Comunicazione Cod. BLU Centrale Operativa 118 di ROMA Collegare Defibrillatore Analisi ALS Disp. Entro 8 minuti SI Continuare sequenza D.P. fino arrivo ALS NO Shock Indicato NO RCP x 1 minuto SI Defibrillare x3 volte Valuta Polso Dopo 3 cicli di defibrillazione, trasporto all ospedale più vicino continuando solo RCP NO Polso Presente SI Valutare Respiro e Coscienza 1.Garantire pervietà vie aeree 2.Monitorare polso e respiro 3.Ventilare se necessario 4.Somministrare O2 5.Trasportare in ospedale o attendere ALS

31 N soccorso N id. defibrillatore Data Cognome Nome Arresto testimoniato si no ora presunta Scheda di Defibrillazione RCP pre-arrivo ora inizio Tempo di arrivo sul paziente Ora inizio analisi I shock II shock III shock RCP I ciclo Inizio Fine I shock II shock III shock RCP II ciclo Inizio Fine I shock II shock III shock RCP III ciclo Inizio Fine I shock II shock III shock Informazioni sugli esiti Ripresa di circolo si ora no Consegnato ALS ora Trasportato all ospedale ora Note/osservazioni Operatore AED Firma dell infermiere

32 Formazione del Personale Formazione Corsi - Anno 2002 BLS DP PTC P-BLS ACLS Comunicazione (C.O. 118) Master Universitari Corsi di Laurea Scienze Infermieristiche Personale Formato

33 Dati di Attività Interventi per fasce d Età Periodo Agosto 2002 Gennaio 2003 N Casi 156 Interventi per fasce di Età 36% 26% H15 (da 15 a 60 anni) H60 (da 61 a 75 anni) H75 (> di 75 anni) NC (non rilevata) 18% 20%

34 Dati di Attività Interventi per Sesso Interventi per Sesso 27,6% Periodo Agosto 2002 Gennaio 2003 N Casi ,4% Femmine Maschi

35 Dati di Attività Tempi d intervento per postazione Periodo Tempo Medio d'intervento per Postazione Agosto 2002 Gennaio 2003 N Casi OLEVANO ROCCA PRIORA CIVITAVECCHIA ANGUILLARA CTO ACILIA ANZIO MACCARESE S.CAMILLO NETTUNO S.EUGENIO SETTECAMINI ADDOLORATA FREGENE G.B. GRASSI CIAMPINO POMEZIA S.GIACOMO SUBIACO VALMONTONE COLLEFERRO TREVISO CESANO ALBANO PALESTRINA

36 Dati di Attività Tempi medi d intervento per Area N.Interventi Tempi Medi Area Extra Urbana min. Area Urbana 35 7 min.

37 Dati di Attività Esito Intervento EFFICACE INUTILE UTILE Esito Intervento Periodo Agosto 2002 Gennaio 2003 N Casi 156 6,5% 23,4% 70,1%

38 Dati di Attività Tempi Medi d Intervento I Periodo Agosto 2002 Gennaio 2003 N Casi Tempi Medi d'intervento (Postazioni Area Extraurbana) ANGUILLARA CIVITAVECCH FERONIA FIUMICINO MACCARESE VALMONTON CESANO FREGENE OLEVANO PALESTRINA GENZANO SUBIACO ALBANO COLLEFERRO G.B. GRASSI ACILIA CIAMPINO ROCCA SETTECAMINI POMEZIA NETTUNO ANZIO

39 Dati di Attività Tempi Medi d Intervento II Periodo Agosto 2002 Gennaio 2003 N Casi CTO S.M.DELLA PIETA' Tempi Medi d'intervento (Area Urbana) S.GIACOMO TREVISO ADDOLORATA S.EUGENIO S.CAMILLO

40 Elementi di Criticità! Vasta estensione territoriale! Tempi di intervento troppo lunghi (oltre i 4minuti in caso di ACC)! Scarse Risorse! Motivazione del personale! Non uniformità delle apparecchiature! Raccolta dati! Numero elevato di operatori da formare! Retraining! Registro aggiornato degli esecutori e degli Istruttori (Delibera Regione Lazio)

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