Deontologia e responsabilità professionali dell'assistente sociale. Laboratorio di formazione per assistenti sociali.
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1 Deontologia e responsabilità professionali dell'assistente sociale Laboratorio di formazione per assistenti sociali Mantova -2011
2 QUESITO 1 Andare contro il parere dell amministrazione che non collima con il parere professionale dell assistente sociale? ART. 10 CD L esercizio della professione si basa su fondamenti etici e scientifici, sull autonomia tecnico-professionale, sull indipendenza di giudizio e sulla scienza e coscienza dell assistente sociale.. ART. 50 CD L AS risponde ai responsabili dell organizzazione. salvaguardando la sua autonomia tecnica e di giudizio.
3 PARERE DEL LEGALE dell Ordine nazionale Gli enti pubblici e privati datori di lavoro degli AS non possono imporre al professionista di modificare le sue valutazioni, poichéqueste positive o negative, si presumono espresse in base all autonomia tecnico professionale garantita dall art 1 della L. n.84 che dispone all art.1: L AS opera con autonomia tecnicoprofessionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento..
4 QUESITO 2 Quali responsabilità nei confronti dell organizzazione? TITOLO VI Responsabilità dell assistente sociale nei confronti dell organizzazione di lavoro ART.44 Chiedere rispetto del profilo, dell autonomia e la tutela, anche giuridica, nell esercizio delle funzioni ART.45 Contribuire al miglioramento della politica e delle procedure dell organizzazione ART.46 Rifiuto di azioni incompatibili con il codice e con il mandato sociale ART.47 Richiesta di tempi adeguati ART.48 Segnalare l eccessivo carico di lavoro ARTT.49/50 Rapporto gerarchico funzionale ART.51 Aggiornamento formazione e supervisione
5 RAPPORTO TRA DETTATO NORMATIVO E METODOLOGIA DI SERVIZIO SOCIALE appartenenza dell AS alla PA l agire professionale dell AS èuna fattispecie dell attivit attivitàamministrativa, (intesa in senso giuridico non in senso comune) l agire della P A ècostituito anche dall azione azione professionale dell AS l AS agisce per conto della PA utilizzando i principi e i metodi del servizio sociale, quindi qualsiasi obbligo la legge ponga a carico della PA èun obbligo che viene posto a carico dell agire dell AS.
6 QUESITO 3 Quando dobbiamo fare una valutazione tecnica dobbiamo tener conto sia della metodologia che delle risorse dell ente? ente? Ci riferiamo alla costruzione del progetto sociale quando comporta impiego di risorse finanziarie
7 Il progetto potrebbe essere soggetto ad osservazioni da parte dell ente che deve approntare le risorse finanziarie ma limitatamente all aspetto della disponibilitàdi quelle risorse, con eventuale motivato invito al professionista di procedere ad un adeguamento del progetto alle effettive disponibilità finanziarie, adeguamento che rimane di esclusiva competenza dell AS e non puòessere effettuato dell ente senza il concorso determinante del professionista
8 In presenza di un decreto del Tribunale che prescrive la realizzazione di un intervento che richieda oneri al comune (esinserimento in comunitàdi minori) non èpossibile modificare il progetto quindi l ente si assume la responsabilità della propria decisione e di comunicarla all autoritàgiudiziaria
9 POSSIBILI STRATEGIE 1. far comprendere agli amministratori e responsabili i motivi della scelta e le conseguenze delle scelte; 2. nell ipotesi in cui l ente non abbia i fondi e che scelga di non pagare informare il Tribunaleche non sussistono le condizione per rendere esecutivo il decreto per scelte non imputabili alla sua responsabilitàprofessionale e tecnica. 3. informare per iscritto l Ordine dei fatti e delle scelte dell ente senza fornire elementi riguardanti l utente. 4 proteggersi,comunicato stampa del SUNAS MI, vedi Sito dell Ordine Regionale AS della Lombardia.
10 QUESITO 4 La responsabilità verso l utente l può andare a cozzare con la responsabilità verso l ente l? il quesito suggerisce alla comunità professionale di avviare una riflessione sul tema : -come conciliare l essere dipendenti e contestualmente professionisti?
11 L AS, dipendente pubblico, è tenuto al rispetto dei principi contenuti nel CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (pubblicato sulla g.u. n. 84 del ) Ministro per la funzione pubblica. Art.2 Principi Comma 2 Il dipendente mantiene una posizione di indipendenza, al fine di evitare di prendere decisioni o svolgere attivitàinerenti alle sue mansioni in situazioni, anche solo apparenti, di conflitto di interessi. Egli si impegna ad evitare situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all'immagine della PA.
12 Comma 3 Nel rispetto dell'orario di lavoro, il dipendente dedica la giusta quantitàdi tempo e di energie allo svolgimento delle proprie competenze, si impegna ad adempierle nel modo piùsemplice ed efficiente nell'interesse dei cittadini e assume le responsabilità connesse ai propri compiti. Comma 5.. Nei rapporti con i cittadini, egli dimostra la massima disponibilitàe non ne ostacola l'esercizio dei diritti. Favorisce l'accesso degli stessi alle informazioni a cui abbiano titolo.
13 CONSIGLIO D EUROPA COMITATO DEI MINISTRI Raccomandazione (2001) agli Stati membri sul Servizio Sociale :..riconoscendo che una efficace organizzazione dei carichi di lavoro èessenziale per elevare il morale e le prestazioni degli AS Raccomanda di : sostenere lo sviluppo di CD richiedere agli organismi professionali di promuovere una pratica professionale attraverso l inserimento delle regole deontologiche nei piani di erogazione dei servizi e la garanzia di condizioni lavorative consone ai requisiti etici;
14 POSSIBILI STRATEGIE indicareuna proposta di prioritàd intervento che si vorrebbe adottare (scriverlo nella lettera in cui si comunica l eccessivo carico di lavoro e chiedere risposta scritta) chiedere, esplicitandolo nella comunicazione scritta, di definire le prioritàdi intervento per l organizzazione e una comunicazione scritta informarel ordine regionale delle azioni di sensibilizzazione avviate nei confronti del proprio ente creare sintonia, connessioni e coerenza fra TITOLO III Responsabilitàdell assistente sociale nei confronti della persona utente e cliente e TITOLO VI Responsabilitàdell assistente sociale nei confronti dell organizzazione di lavoro
15 QUESITO 5 Rapporto con l organizzazione: l chi decide cosa? Fin dove arriva l autonomia l professionale verso un responsabile che non te la riconosce? Es. firme, responsabilità nell istruttoria, nel procedimento dall art 1 della L. n.84 che dispone all art.1: L AS opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunitàin situazioni di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico-formative.
16 Parere espresso dal legale del Consiglio nazionale in merito alla documentazione prodotta dalla PA 1. la firma o sottoscrizione delle relazioni, anche sociali, e di tutti gli altri atti di contenuto strettamente professionale posti in essere dall AS spetta solo ed esclusivamente al professionista e non necessita di conferma o di convalida da parte di altri operatori. 2. Le relazioni redatte congiuntamenteda un equipe di professionisti, comprendente anche l AS, possono essere sottoscritte a condizione che l AS abbia realmente contribuito e apportato elementi valutativi professionali specifici.
17 3. Risulta piùopportuno che ciascun professionista rediga relazioni separate e quindi firmi la propria relazione contenente valutazione professionale. Tale valutazione deve essere sostenuta in un eventuale contraddittorio. 4. Al Responsabile del Servizio, anche se non AS, puòessere riservata la sottoscrizione del documento di trasmissione della relazione e degli eventuali atti connessi agli eventuali destinatari esterni
18 QUESITO 6. Responsabilità nei confronti dell organizzazione: diversi livelli di responsabilità? L assistente sociale che svolge compiti di direzione o coordinamento è tenuto a rispettare e sostenere l autonomia tecnica e di giudizio dei colleghi, a promuovere la loro formazione, la cooperazione e la crescita professionale, favorendo il confronto fra professionisti. Si adopera per promuovere e valorizzare esperienze e modelli innovativi di intervento, valorizzando altresìl'immagine del servizio sociale, sia all'interno, che all'esterno dell'organizzazione. (art. 49 C.D.) Il rapporto gerarchico funzionale tra colleghi risponde a due livelli di responsabilità: verso la professione e verso l organizzazionee deve essere improntato al rispetto reciproco e delle specifiche funzioni. Nel caso in cui non esista un ordine funzionale gerarchico della professione, l assistente sociale risponde ai responsabili dell organizzazione di lavoro per gli aspetti amministrativi, salvaguardando la sua autonomia tecnica e di giudizio. (art. 50 C.D.)
19 QUESITO 7 Che traccia rimane delle nostre valutazioni? Come la documentazione può tutelarci? La documentazione[1]: -strumento per la legittimazione del servizio sociale in termini di sapere con finalitàcomunicativa -forma di comunicazione intenzionale -attivitàintenzionale di rappresentazione dei diversi processi in corso -attività di produzione di scritti finalizzata alla dimostrazione dell esistenza di un fatto - risultato finale di un processo organizzativo [1] Bini L., Documentazione e servizio sociale. Manuale di scrittura per gli operatori,2003 Carocci Faber.
20 Codice deontologico DOCUMENTAZIONE E NORMATIVA L.n.241 del 1990 D.Lgs196/2003 legge 675/96 "Codice in materia di protezione dei dati personali. ART. 12 ART. 13 ART. 25 ART. 29 ART. 30 ART. 24 Legge 241/90Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi. successivo d. lgs. 267/2000 modificatadalla l. 69/2009
21 L.n. 241 del 1990 riguardante l obbligo di produzione e di accesso alla documentazione, obbliga la raccolta e produzione di documentazione Indica che l accesso non si esaurisce nella consultazione di atti, ma si realizza nella comprensibilità dei presupposti di metodo (criteri, indicatori e strumenti) del processo di aiuto, quale requisito per la comprensione dell agire professionale D.Lgs 196/2003 legge 675/96 normativa riguardante la riservatezza, la custodia e conservazione dei documenti Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali
22 documentazione e cartella sociale CARTELLA SOCIALE l unitàbase dell archivio e della documentazione di servizio sociale, luogo di raccolta di tutti i documenti che testimoniano l attività dell AS lo strumento informativo e gestionale principale attraverso il quale l AS segue il processo di aiuto [1] [1] Gli Strumenti del servizio sociale Cartella sociale
23 QUESITO 8 Come salvaguardare i diritti degli anziani, le richieste delle famiglie e ciò che l ente l ci chiede? Cos èla presa in carico Criteri guida contenuti negliartt del C.D. Valutare con l utente la possibilità e opportunità che si attivi direttamente nella richiesta di aiuto
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