CERTIFICAZIONE ENERGETICA: SITUAZIONE NAZIONALE

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1 CERTIFICAZIONE ENERGETICA: SITUAZIONE NAZIONALE Prof. Ing. Giorgio Raffellini Dip TAeD, via san Niccolò 89/a, Firenze Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura Studio RAFF srl BOLOGNA Via S. Mamolo58

2 POLITICA ENERGETICA CRITICITA E SOLUZIONI Variazioni efficienza energetica Italia 1% dal 1990 al 2002

3 La situazione nel residenziale La cose in questo caso vanno un po meglio e comunque siamo in buona compagnia Italia 4% dal 1990 al 2000

4 La consolazione però dura poco Dal 1996 non si registrano miglioramenti Settore residenziale dal 1990 al 2002 residenza Efficienza energetica per settore nell Europa a 15 (fonte ODYSSEE)

5 Riconquistiamo il posto che ci spetta: l ultimo Spessori medi dei materiali isolanti nelle nuove costruzioni (fonte Eurima) Italia 5 cm tetti pareti

6 Quali sono le cause che hanno determinato tale situazione? Ne indicherei quattro: la struttura produttiva, essenzialmente di tipo artigianale, che lentamente introduce qualità ed innovazione nel processo costruttivo edilizio; il progressivo disimpegno dell operatore pubblico dal mercato; il conflitto d interessi e l inerzia delle pubbliche amministrazioni; il mercato immobiliare, troppo mirato ai costi.

7 I promotori delle iniziative immobiliari (Elaborazioni CRESME su dati ISTAT)

8 Conflitto d interesse 1: il gas Dai consumi elettrici e del gas le pubbliche amministrazioni traggono benefici sostanziosi mediante imposizioni fiscali; è sufficiente infatti esaminare la composizione della bolletta sulla quale gravano al 1 luglio 2005: 5. l imposta di consumo 6. l'addizionale regionale, 7. l'iva. Complessivamente il peso delle imposte è rilevante: Circa 26 cent/m 3 pari al 45% del prezzo finale al consumatore (56.6 cent/m 3 ). In Toscana, nel 2004, la sola Toscana Gas ( clienti) ha venduto circa 500 milioni di m 3, che corrispondono ad oltre 12 milioni di euro.

9 Conflitto d interessi 2: l Energia Elettrica Al luglio 2005, una famiglia di quattro persone con tariffa D2, e potenza impegnata di 3 kw, con un consumo medio di circa 10 kwh al giorno sopportava un peso delle imposte di 3.69 cent/kwh, pari al 25% del prezzo finale al consumatore (15 cent/kwh). Poiché nel 2005 i consumi ammontano a circa kwh, le imposte pagate sono in tal caso pari a circa 150 milioni di euro.

10 Il mercato immobiliare frena la qualità? Pare proprio di sì: la maggior ricchezza è lungi dal promuovere la qualità, anzi i promotori seri sono soccombenti nei confronti dei tanti artigiani che si riversano sul mercato attratti da guadagni facili e che contribuiscono ad abbassare la qualità costruttiva; in tale situazione quasi sempre l acquirente risulta fortemente penalizzato perchè paga, rispetto a pochi anni fa, somme raddoppiate per costruzioni spesso tecnologicamente arretrate, almeno dal punto di vista energetico. In breve il mercato in condizioni inflattive frena l innovazione.

11 Semplificazione = Applicazione Un esempio di politica energetica abbastanza positivo è rappresentato dalla L.373/76 che aveva pregi in tal senso: la semplicità, essendo comprensibile a tutti; la facilità di controllo (bastava essenzialmente verificare lo spessore dell isolante termico nei calcoli ed in opera) P.S. purtroppo senza nessun controllo fatto dai Comuni, ad essi preposti!!; la trasparenza, potendo fare calcoli anche a mano o con l aiuto di semplici programmi di calcolo ; l efficacia, tanto che, gira e rigira, l imposizione di un valore minimo d isolamento termico è stato riproposto anche dall attuale D.Lvo 192 dell Agosto 2005.

12 Le nuove disposizioni di legge: possono invertire il trend negativo? Pare proprio di no a partire dal D.Lvo 192/2005. perché? Pare assurdo limitare la certificazione energetica ai soli edifici nuovi; ad oggi le abitazioni con oltre 40 anni sono circa 10 milioni (quasi il 40% del patrimonio edilizio); e la maggior percentuale si trova al nord ovvero nelle zone a maggior consumo energetico.

13 E l energie rinnovabili? Pare privo di significato l obbligo della sola predisposizione di vani tecnici e coperture degli edifici per accogliere impianti solari termici: pochi costruttori installeranno di loro iniziativa tali impianti. Perché non si è intervenuti in modo più deciso? Le motivazioni possono essere essenzialmente: -politiche (sostanziale disinteresse e ingenti introiti derivanti dalle imposizioni fiscali sulle bollette del gas e dell elettricità); -culturali (il mito dell impianto autonomo nei condomini); -strutturali strutturali (imprese edilizie di tipo artigianale e produzione in mano ai privati).

14 I risultati: non più ultimi ma fuori dalla graduatoria Percentuale di abitazioni dotate di impianto solare per l acqua calda sanitaria (fonte ODYSSEE)

15 Il modello Barcellona Il famoso provvedimento della città di Barcellona del 2000: semplicemente, è stato stabilito che tutte le nuove costruzioni devono soddisfare almeno il 60% del fabbisogno d acqua calda sanitaria con l energia solare. Il risultato è stato che in 18 mesi la superficie dei collettori solari installata è passata da 1650 m² a m², cioè circa 10 volte.

16 LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI IL SECONDO COMMA DELL ART. 30 CONFERIMENTO DI FUNZIONI ALLE REGIONI, RECITA 2. SONO ATTRIBUITI ALLE REGIONI I COMPITI PREVISTI DAGLI ARTT. 12, 14 E 30 DELLA LEGGE 9 GENNAIO 1991, n. 10,. PER QUANTO ATTIENE ALLE FUNZIONI DI CUI AL MEDESIMO ART. 30 DELLA LEGGE n. 10 DEL 1991 TRASFERITE ALLE REGIONI, RESTA FERMA LA FUNZIONE DI INDIRIZZO AI SENSI DELL ART. 8 DELLA LEGGE 15 MARZO 1997, n. 59.

17 Il ruolo decisivo delle Regioni, ma anche dei Comuni La legge Reg. n.26 del 23/12/04 dell Emilia Romagna ha stabilito nel R.E. agevolazioni per incentivare l uso di fonti rinnovabili ed il risparmio energetico Le Leggi Regionali della Toscana n. 1 del Gennaio 2005 e n. 39 del Febbraio 2005 Disposizioni in materia di energia hanno stabilito una serie di indicazioni progettuali importanti Il comune di Roma nel 2006 ha stabilito nel R.E. agevolazioni per incentivare l uso di fonti rinnovabili ed il risparmio energetico

18 Il Regolamento Edilizio Uno strumento per lo sviluppo sostenibile Il primo esempio e quello del comune di Carugate (2003), recentemente molti altri se ne sono aggiunti

19 Regolamento Edilizio Comunale Interventi Obbligatori Miglioramento dell isolamento termico di pareti esterne, serramenti e coperture oltre i limiti minimi previsti dalle normative nazionali pareti esterne: coperture (piane e a falde): basamenti su terreno (o cantine): basamenti su pilotis: pareti e solette su ambienti interni: serramenti (media vetro/telaio): 0,35 W/m 2 C 0,30 W/m 2 C 0,50 W/m 2 C 0,35 W/m 2 C 0,70 W/m 2 C 2,30 W/m 2 C Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

20 Regolamento Edilizio Comunale Interventi obbligatori Scambiatore di calore per condensazione Vaso ad espansione integrato Scambiatore di calore a piastre per mantenimento in funzione Arch. Giuliano Dall Ò Regolazione digitale Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

21 Regolamento Edilizio Comunale Interventi obbligatori Installazione di impianti solari termici impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

22 Regolamento Edilizio Comunale Interventi obbligatori Installazione di impianti elettrici più efficienti impianti elettrici più efficienti (sistemi di controllo della luce, lampade a basso consumo, ecc.) Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

23 Regolamento Edilizio Comunale Interventi facoltativi Pannelli radianti integrati nelle strutture Pannelli solari fotovoltaici Tetti verdi Separazione dell acqua potabile da quella per altri servizi Materiali naturali e finiture bio-compatibili Serre bioclimatiche e componenti bioclimatici non concorrono alla volumetria dell edificio purché realizzate secondo regole fissate dal regolamento Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

24 FABBISOGNO DI CALORE PER NUOVE COSTRUZIONI Arch. Giuliano Dall Ò Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

25 L efficacia dello strumento Certificazione Energetica Fabbisogno di calore (involucro edificio) Energia primaria Riscaldamento Acqua calda Energia primaria totale: Riscaldamento Acqua calda Usi elettrici Condizionamento Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

26 SOSTENIBILITA ENERGETICA Per i cittadini: Ridurre le spese i gestione con investimenti contenuti Avere la certezza della qualità energetica dell edificio Avere un migliore comfort abitativo Per la comunità: Migliorare le condizioni ambientali ( riduzione dell inquinamento e minor consumo d acqua ) Per i progettisti: Regole chiare Nuove opportunità progettuali Per i costruttori: Regole chiare da applicare Costi aggiuntivi contenuti La qualità energetica diventa un elemento qualificante del prodotto casa Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

27 L efficacia dello strumento Certificazione Energetica Articolo 22/bis Certificazione Energetica degli Edifici 1. Per ottenere il rilascio del certificato di agibilità per edifici residenziali nuovi e ristrutturati se i lavori di ristrutturazione hanno interessato almeno il 50% della superficie calpestabile (documentata con adeguato calcolo), deve essere presentato l Attestato di Certificazione Energetica all Ufficio Edilizia Privata-Ecologia. delibera C.C. n. 9 del 1/3/2005 Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

28 L efficacia dello strumento Certificazione Energetica Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

29 Regolamento Edilizio Comunale Azioni a sostegno Promuovere campagne mirate per la diffusione del risparmio energetico e dell utilizzo delle fonti rinnovabili Esposizione di Pannelli Solari Festa Patronale Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

30 Regolamento Edilizio Comunale Azioni a sostegno Dare un buon esempio Impianto fotovoltaico installato su una scuola elementare. Potenza 9,9 Kwp Il Regolamento Edilizio Comunale - Assessorato all Urbanistica

31 LA CASA e L AUTOMOBILE PARAMETRI ENERGETICI Consumo annuale tot. (MJ/a) Consumo specifico (MJ/ m2 a) Consumo specifico (kj/ m3 C) Emissioni spec. (kg CO2/m2 a) Fonte: Flavio Conti PARAMETRI ENERGETICI Consumo annuale totale (litri/a) Consumo standard (litri/100km) Consumo standard (km/ litro) Emissioni (kgco2/100 km)

32 COSA DEVE ESSERE LA CERTIFICAZIONE LA CERTIFICAZIONE NON PRETENDE DI FORNIRE CON ESATTEZZA IL CONSUMO DI ENERGIA DI UN EDIFICIO ESSA INDICA UN CONSUMO STANDARDIZZATO SIMILE AL CONSUMO NORMALIZZATO DELLE AUTOMOBILI (AD ES. I KM PER LITRO DI BENZINA FATTI IN CERTE CONDIZIONI)

33 LE ATTIVITA DELL EUROPA A SUPPORTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA 2002/91/CE IL QUADRO DI RIFERIMENTO E RAPPRESENTATO DA: 3. RECEPIMENTO NELL ORDINAMENTO NAZIONALE DELLA DIRETTIVA 2002/91/CE SULLE PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI,CHE E AVVENUTO CON IL DLgs 19 AGOSTO 2005 N. 192; 5. LO SVILUPPO SU MANDATO DELLA CE E GIA IN UNO STADIO AVANZATO DI UN PACCHETTO DI OLTRE 30 NORME EN A SUPPORTO DELLA DIRETTIVA 2002/91/CE CHIAMATO PACCHETTO EPBD.

34 LA NORMATIVA CEN EN MANDATO CEN M 343 LE NORME EN DEL PACCHETTO EPBD, IN FASE DI SVILUPPO SI PROPONGONO: DI FORNIRE AGLI STATI MEMBRI ELEMENTI TECNICI PER LA DEFINIZIONE,NELLA PROPRIA LEGISLAZIONE, DEI DESCRITTORI PREVISTI. DI SPECIFICARE LE METODOLOGIE PER IL CALCOLO E LA VERIFICA DEI REQUISITI PRESCRITTI IN SEDE LEGISLATIVA IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2002/91/CE COMPORTERA O COMUNQUE DA L OPPORTUNITA DI APPORTARE MODIFICAZIONI ED ADEGUAMENTI AI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI NAZIONALI SUL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI.

35 LA NORMATIVA CEN EN MANDATO CEN M 343 CALENDARIO DEI LAVORI DEFINIZIONE ENTRO IL 2005 DEL QUADRO COMPLETO DELLE NORME TECNICHE CHE POTRANNO ESSERE RESE DISPONIBILI LE NORME TECNICHE CHE SARANNO COMPRESE NEL QUADRO SUDDETTO SONO NORME CHE ALLA FINE DEL 2005 POTRANNO ESSERE RESE DISPONIBILI NELLA FORMA DI pren DA SOTTOPORRE AD INCHIESTA TUTTE LE NORME COMPRESE NEL QUADRO SUDDETTO SARANNO PUBBLICATE COME NORME EN ARMONIZZATE ENTRO IL 2007 IL PROGRAMMA MIRA A RENDERE DISPONIBILI, SIA PURE SOTTO FORMA DI PROGETTO (pren), I TESTI COMPLETI DELLE NORME ENTRO IL 2005.

36 IN ATTESA DEL PACCHETTO EPBD E DEI DECRETI ATTUATIVI DEL DLgs N.192 COME CALCOLARE LA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI? IL DLgs n. 192 AL COMMA 12 DELL ALL. I CONSIDERA RISPONDENTI ALLE REGOLE DELL ARTE LE NORME EMANATE DA UNI E CEN, NONCHE PROCEDURE DI CALCOLO EMANATE DA ORGANISMI ISTITUZIONALI NAZIONALI QUALI UNIVERSITA, CNR ED ENEA.

37 LE ATTIVITA DEL L UNI-CTI LA PROPOSTA DEL CTI SI BASA SULL UTILIZZO DI DUE NORME UNI ESISTENTI E SULLA PUBBLICAZIONE DI DUE RACCOMANDAZIONI. DIFATTI I QUATTRO DOCUMENTI CONTENGONO TUTTE LE INDICAZIONI NECESSARIE PER : B. CALCOLO DEL FABBISOGNO DI ENERGIA TERMICA DELL INVOLUCRO EDILIZIO: C. 1.. NORMA TECNICA UNI EN 832; D. 2. RACCOMANDAZIONE CTI PER LA DEFINIZIONE DEI DATI DI INGRESSO NELLA PROCEDURA DI CALCOLO UNI 832. E. CALCOLO DEL FABBISOGNO DI ENERGIA PRIMARIA E DEI RENDIMENTI DEGLI IMPIANTII: F. 1.. NORMA TECNICA UNI 10348; G. 2. RACCOMANDAZIONE CTI PER L UTILIZZO DELLA NORMA UNI

38 NORME PER IL CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI UNI EN 832 UNI UNI UNI UNI UNI UNI NORMA ATTUALE UNI EN ISO 6946 UNI EN ISO UNI UNI EN ISO UNI EN ISO UNI EN ISO UNI EN ISO TITOLO Prestazione termica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento -Edifici residenziali. Componenti e elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo. Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo della trasmittanza termica - Metodo semplificato. Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalita', classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura. Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Energia termica scambiata tra una tubazione e l'ambiente circostante. Metodo di calcolo. Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. Metodo di calcolo. Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici. Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore. Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo. Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato. Metodo di calcolo e verifica. Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore attraverso il terreno - Metodi di calcolo. Prestazione termica dei componenti per edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche Metodi di calcolo. Prestazione termica degli edifici - Coefficiente di perdita di calore per trasmissione Metodo di calcolo. Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferimento. SOSTITUISCE LA: UNI UNI 7357 UNI UNI UNI / / / / / / / / /

39 PROBLEMATICHE DI ATTUAZIONE 1. DEFINIZIONE E COMPLETAMENTO DEL QUADRO NORMATIVO DEFINIZIONE IN TEMPI BREVI DEL QUADRO NORMATIVO MANCANTE AI FINI DEL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA (NORMATIVA SUI CONSUMI ESTIVI, DECRETI ART. 4 COMMI 1 E 2 ETC ); IN PARTICOLARE IL RAFFRESCAMENTO ESTIVO SEMBRA ESSERE IL PROBLEMA DEI PROSSIMI ANNI(AUMENTO DI CIRCA 1L 15% NEI PROSSIMI 20 ANNI).

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