OGGETTO: RELAZIONE TECNICA IMPIANTI A PRESSIONE
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- Leonzio Maggi
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1 1 OGGETTO: RELAZIONE TECNICA IMPIANTI A PRESSIONE Relativa alla rispondenza alla normativa vigente delle attrezzature a pressione presenti presso il sito di Azienda Cliente : Installatore Esperto: Ing. Massimo Rivalta Data: Torino, 22/01/15 Firma..
2 2 INDICE DEGLI ARGOMENTI 1.0 Gli obblighi di legge Pagina Chi deve fare la pratica di denuncia Pagina Relazione Tecnica Pagina Conclusioni Pagina 08
3 3 1.0 Gli obblighi di legge Attualmente chi è in possesso di attrezzature a pressione, così come definito dalla direttiva 97/23/CE PED (pressure equipment directive), recepita in Italia con il D.Lgs. n 93 del 25/02/2000, è tenuto a presentare presso gli organi competenti (INAIL ex ISPESL e ASL) la denuncia di messa in servizio e relativa richiesta di verifica per le apparecchiature elencate nell art.1 del D.M n 329. L art. 71 del Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i., prevede gli obblighi che il datore di lavoro deve adottare allo scopo di mettere in sicurezza le attrezzature da lavoro fornite ai propri lavoratori. I nuovi ambiti di intervento stabiliti dal citato decreto prevedono la titolarità dell INAIL per la prima delle verifiche periodiche degli impianti ed attrezzature di cui all All. VII del DLgs 81/08 e delle Aziende Sanitarie Locali per le verifiche successive. Il D.M. 11/4/2011 prevede, inoltre che i soggetti titolari (INAIL e ASL) possano delegare parte dell attività di verifica a soggetti privati abilitati secondo le modalità dettate dallo stesso D.M. Ogni attrezzatura durante il proprio ciclo funzionale è soggetta ad una serie di verifiche e controlli mirati ad accertarne la sicurezza di funzionamento ed il corretto utilizzo. La prima di queste verifiche è di competenza dell INAIL. Qualora l INAIL, trascorsi i 60 giorni dalla richiesta non abbia potuto effettuare la verifica, il DL ha facoltà di avvalersi di Soggetti pubblici o privati abilitati.
4 4 2.0 Chi deve fare la pratica di denuncia Ogni utilizzatore di attrezzature a pressione (compressori con serbatoi disoleatori, serbatoi in pressione, impianti aria compressa, ecc.) richiamate dall art. 1 del del D.M n 329 ha l obbligo di avviare i seguenti procedimenti: - Richiesta di verifica di primo impianto per la messa in servizio (se richiesta) - Denuncia di messa in servizio dell impianto con rispettivi allegati (relazione tecnica dell impianto, schema impianto, dichiarazione del datore di lavoro circa il rispetto delle istruzioni di installazione dell apparecchiatura) - Richiesta di verifiche di riqualificazione periodica dell attrezzatura Il costruttore dell attrezzatura è tenuto a fornire a corredo dei prodotti venduti i libretti matricolari, i certificati di conformità, disegni, manuali d uso e manutenzione, i quali saranno poi anche necessari per espletare la pratica di denuncia. Tutte le attrezzature poste in esercizio e certificate secondo il DL 93/2000 prima del 12 febbraio 2005 (data di entrata in vigore del DM 329/04) e per le quali era già stata presentata la denuncia di messa in esercizio, la stessa sarà considerata equivalente all attuale messa in servizio purché la documentazione già presentata venga integrata con i documenti tecnici richiesti dall attuale decreto per le nuove attrezzature. Molte attrezzature certificate come INSIEME PED (esempio alcuni compressori di aria) sono esonerati dalla Richiesta di verifica di primo impianto, ma va comunque denunciata la loro messa in servizio. Oltre alle attrezzature a pressione sono soggetti a verifica periodica di cui al D.M , anche gli impianti termici con potenza al focolare superiore ai 116 kw ed i serbatoi GPL che vengono utilizzati ai fini produttivi, quindi non ai fini della climatizzazione invernale. Le sanzioni previste dal D.Lgs. 81/08 per il mancato rispetto degli obblighi di legge sono di tipo penale (arresto e ammenda).
5 5 3.0 Relazione tecnica Dalla raccolta dati effettuata per il tramite di installatore e dal/dai sopralluoghi eseguiti in data XXX risulta quanto segue: Serbatoi: a) Serbatoi S.C1, S01, S02, S03, S04, S05 b) Serbatoi S06, S.L45 c) Serbatoi S.C3, S.C3bis, S.C4, S.C5 d) Serbatoio S.C4bis I serbatoi di cui al punto a) (S.C1, S01, S02, S03, S04, S05), risultano già in omissis Per i serbatoi di cui al punto b) (S06, S.L45), ci sono le informazioni ma non si trova il cartaceo. In particolare: omissis Per ognuno dei punti sopra elencati verificare i dati di targa di ogni elemento al fine di completarne la verifica documentale prima della verifica ASL.
6 6 6.0 Conclusioni Con riferimento ai dati acquisiti e alle risultanze del sopralluogo effettuato presso la s. Azienda risultano da eseguirsi le seguenti attività: Verifica/Messa in servizio recipiente a pressione e denuncia all INAIL/ASL per omissis Verifiche periodiche omissis Valvole di sicurezza: omissis Ing. Massimo Rivalta
7 A. N. I. M. A. C. ASSOCIAZIONE NAZIONALE INSTALLATORI E MANUTENTORI ARIA COMPRESSA 7 Società Compilatore Riferimento Sig. Data Scheda Censimento Attrezzature a pressione FLUIDO: gruppo II (aria compressa) Compressori SITO IMPIANTO ELEMENTI COSTRUTTORE TIPO MATRICOLA Q (m³/min) V (l) PS (bar) SCADENZE Livello di priorità TS ( C) CAT. PED MATR. INAIL CERTIFICAZIONE CERT. DI CONFORMITA' INSTALLAZIONE VERIFICHE PERIODICHE VERIFICHE PERIODICHE Sigla Descrizione Numero Numero O.N. Anno Funzionamento Integrità Funzionamento Integrità Molto grave Grave Urgente Lieve Compressori C1 compressore 1 S.C1 serbatoio sep. del compressore 1 SV-S.C1 valvola di sicurezza del serbatoio S.C1 C2 compressore 2 S.C2 serbatoio sep. del compressore 2 SV-S.C2 valvola di sicurezza del serbatoio S.C2 C3 compressore 3 S.C3 serbatoio sep. del compressore 3 SV-S.C3 valvola di sicurezza del serbatoio S.C3 C4 compressore 4 S.C4 serbatoio sep. del compressore 4 SV-S.C4 valvola di sicurezza del serbatoio S.C4 Società Compilatore Riferimento Sig. Data Scheda Censimento Attrezzature a pressione FLUIDO: gruppo II (aria compressa) Serbatoidi accumulo SITO IMPIANTO ELEMENTI COSTRUTTORE TIPO MATRICOLA Q (m³/min) V (l) PS (bar) TS ( C) CAT. PED MATR. INAIL SCADENZE Livello di priorità CERTIFICAZIONE CERT. DI CONFORMITA' INSTALLAZIONE VERIFICHE PERIODICHE VERIFICHE PERIODICHE Sigla Descrizione Numero Numero O.N. Anno Funzionamento Integrità Funzionamento Integrità Molto grave Grave Urgente Lieve Serbatoi di accumulo S.01 serbatoio accumulo S.01 SV-S.01 valvola di sicurezza del serbatoio S.01 S.02 serbatoio accumulo S.02 SV-S.02 valvola di sicurezza del serbatoio S.02 S.03 serbatoio accumulo S.03 SV-S.03 valvola di sicurezza del serbatoio S.03 S.03 serbatoio accumulo S.03 SV-S.03 valvola di sicurezza del serbatoio S.03 S.04 serbatoio accumulo S.04 SV-S.04 valvola di sicurezza del serbatoio S.04 S.05 serbatoio accumulo S.05 SV-S.05 valvola di sicurezza del serbatoio S.05 Sede: Torino Via V. Gioberti, 40 - Tel./Fax: Mobile: animac@libero.it - C.F.:
8 8 A. N. I. M. A. C. AS S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E I N S T A L L A T O R I M A N U T E N T O R I A R I A C O M P R E S S A
9 PERCHE A.N.I.M.A.C. L Associazione nasce dall idea di offrire una visione più chiara e comprensiva circa l approccio del vigente quadro normativo. PED e DM 329 hanno modificato l atteggiamento del legislatore nei confronti degli addetti ai lavori i quali, con sempre maggiore difficoltà, cercano di districarsi nel difficile compito di fornire una installazione a regola d arte degli impianti venduti e corredati della necessaria documentazione tecnica e relative certificazioni. Ecco allora l idea di mettere a disposizione l esperienza tecnica acquisita per dare vita ad una Associazione che tenga in evidenza le esigenze degli installatori e degli utilizzatori degli impianti, a garanzia sia dell una sia dell altra parte nei confronti della legge. A questa esperienza, speriamo, si vorrà sommare la consapevolezza e la capacità dei soci che potranno intervenire direttamente nella crescita dell Associazione stessa con contributi di interesse specifico nei propri settori di operatività. Alcune delle domande che più frequentemente ci vengono poste dagli addetti ai lavori sono: Come si certifica un impianto e quale è la documentazione? Quali sono le figure responsabili all interno di un azienda per la supervisione degli impianti? Il nostro scopo è fare chiarezza.
10 BENVENUTO! I profondi mutamenti socio-economici degli ultimi anni hanno contribuito a modificare fortemente il quadro normativo in materia di sicurezza e apparecchiature in pressione. In particolare, si è assistito ad un progressivo spostamento del baricentro verso quella che è la formazione, informazione, le conoscenze tacite e strutturate, la capacità innovativa, il marchio, la reputazione, la cultura aziendale, le relazioni con i clienti. L impossibilità, per l azienda, e naturalmente per l installatore nel caso specifico, di presidiare tutte le conoscenze normative e la loro applicazione, conduce ad un processo di scollamento tra quello che è lo scenario virtuale costituito da leggi da rispettare e quello reale, dominato, invece, da tolleranza e carente applicazione normativa. In questo quadro generale gli interlocutori esterni non sono soggetti con i quali si sviluppano delle semplici transazioni, bensì consentono l accesso a nuove fonti di sapere e con essi si scambiano, si condividono e si ampliano le conoscenze in modo da generare innovazione, fronteggiare l incertezza e creare valore. Si affermano, quindi, modelli interorganizzativi in cui fiducia e cooperazione sono elementi chiave per garantire il coordinamento. In questo ambito, si va dai più semplici rapporti di subfornitura, alle alleanze strategiche fino ad arrivare alle reti d impresa. In un siffatto contesto, l azienda deve orientare la propria strategia e il proprio operato a creare valore per il cliente/utente durante il suo ciclo vitale, coinvolgendolo attivamente in modo da garantire lo sviluppo e il mantenimento di relazioni di lungo periodo, soddisfacenti per entrambe le parti. Diviene quindi essenziale presidiare i canali che consentono l acquisizione delle informazioni rilevanti e gestire adeguatamente quanto acquisito. Seguendo i medesimi orientamenti devono essere pianificate e gestite le relazioni con gli altri stakeholder (con il termine stakeholder si individuano i soggetti portatori di interessi nei confronti di un'iniziativa economica, sia essa un'azienda o un progetto. Fanno, ad esempio,
11 parte di questo insieme: i clienti, i fornitori, i finanziatori i collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni, come i residenti di aree limitrofe all'azienda o gruppi di interesse locali) critici al fine di generare consenso, fiducia e redditività. A fronte della centralità delle risorse di cui sopra, vi è anche una progressiva evoluzione degli strumenti informativi aziendali e dei modelli di comunicazione esterna. Parimenti, lacune analoghe si riscontrano nei tradizionali sistemi di pianificazione, programmazione e controllo. Alla luce di ciò, si incoraggiano contributi sia teorici sia empirici, che affrontino le tematiche adottando diversi approcci metodologici, anche con riferimento alle diverse tipologie di aziende. Con l introduzione del Testo Unico sulla Sicurezza, il D.Lgs. 81/08, si sono intensificate anche le reti dei controlli da parte degli organi competenti e questo porterà inevitabilmente ad intervenire là dove ora il fenomeno è trascurato o, addirittura, ignorato. Le giornate di formazione non hanno solo uno scopo di diffusione e/o informativo sugli argomenti ormai noti a livello legislativo (la PED è vigente dal 2000; il DM 329/04 dal 2004, il D.Lgs. 81/08 dal 2008 e il DM dal 2011) e che tutti avremmo dovuto applicare ma guarda avanti dove finora nessuno è andato. Le giornate di formazione proposte da ANIMAC sono innovative come formula e come contenuti ma non solo. Rappresentano l evoluzione di un sistema ancora troppo inerziale e poco snello rendendolo attuale e futuro sia in termini concorrenziali si in termini di conoscenza dell applicazione e di know-how legislativo. D altronde è sufficiente una domanda per comprendere lo stato dell arte dell applicazione normativa in Italia. Quanti sono in grado di poter affermare che il loro lavoro è in totale conformità alla normativa vigente? Dichiarazioni di conformità, documenti tecnici, verifiche periodiche queste parole devono diventare il nostro pane quotidiano e fornirci lo spunto per una maggiore cultura da cui deriva l applicazione normativa e la chiave di accesso ad un mercato più ampio ed evoluto rispetto all attuale. Distinguersi: dal resto, dalla massa, da chi produce e installa senza regole o rispettandone poche
12 Distinguersi da chi gioca ancora sulla carenza dei controlli e non sulla realizzazione secondo regola dell arte, speculando sulla sicurezza e sulla pelle dell utilizzatore finale e dei suoi dipendenti. E sufficiente osservare il numero delle morti bianche sul lavoro per rendersi conto dell importanza dell applicazione normativa sulla sicurezza. Quella di A.N.I.M.A.C. non è retorica ma è un concetto concreto in evoluzione. La dimostrazione è che siamo qui a darvi del materiale, non solo delle parole, da cui attingere per essere a norma con gli adempimenti legislativi. Anche perché in caso di controlli da parte degli Organismi Notificati la prima conseguenza, in caso di inadempienza normativa, è rappresentata dalla fermata obbligatoria dell impianto. La seconda è l accertamento delle responsabilità civili e penali, in caso di infortunio o danno alle cose, non solo sull utilizzatore finale ma anche e soprattutto sull installatore e sul fornitore, cioè coloro che hanno firmato le certificazioni di conformità e che dovranno spiegare ognuno le proprie posizioni. La nostra volontà è quella di costituire dei poli periferici di A.N.I.M.A.C. in grado di sensibilizzare il mercato sull applicazione normativa offrendo come supporto tutta la necessaria competenza e consulenza tecnica al riguardo risolvendo, anche con l intervento diretto, le problematiche che, caso per caso, si presentano. Per fare questo non serve solo essere in tanti ma esserne convinti fino in fondo. E questo è proprio l invito che vi faccio. Noi di A.N.I.M.A.C. poniamo le domande ma diamo anche una risposta anzi forniamo delle risposte concrete. Ing. Massimo Rivalta (Presidente A.N.I.M.A.C.)
13 13 LE DOMANDE COSA BISOGNA FARE PER ESSERE IN REGOLA? QUALI I DOCUMENTI NECESSARI? CHI DICE COME REALIZZARLI? COME SI CALENDARIZZANO LE VERIFICHE PERIODICHE DEGLI IMPIANTI? CHI DA LA TRACCIA PER LA DOCUMENTAZIONE? LA RISPOSTA A. N. I. M. A. C. RISPONDE A TUTTO QUESTO E VI METTE A DISPOSIZIONE LA DOCUMENTAZIONE E LE INFORMAZIONI PER REDIGERE LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA SECONDO LA NORMATIVA VIGENTE DI SETTORE
Ing. Massimo Rivalta
Spett.le Azienda C.A.: Responsabile Sicurezza Responsabile Manutenzione Ns. Rif. N. 064-16 Torino, 14/09/16 OGGETTO: Impianti ad aria compressa e apparecchiature a pressione: LE RESPONSABILITA CIVILE E
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