Corso di Energetica A.A. 2012/2013

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Corso di Energetica A.A. 2012/2013"

Transcript

1 Corso di Energetica A.A. 2012/2013 Mini Idroelettrico Parte Terza Prof. Ing. Renato Ricci Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche Università Politecnica delle Marche

2 Le turb ine idra ulich e Le turbine idrauliche sono macchine motrici a fluido che hanno lo scopo di trasformare l energia potenziale e cinetica dell acqua in energia meccanica di rotazione. Esse sono costituite fondamentalmente da: DISTRIBUTORE un organo fisso che convoglia opportunamente il fluido ed effettua una sua regolazione; GIRANTE un organo mobile che converte l energia del fluido in en. meccanica rotazionale. 2

3 Le turb ine idra ulich e TURBINE AD AZIONE: Il distributore trasforma integralmente l energia posseduta dal fluido in energia cinetica. La girante, colpita dal fluido, trasforma l en. cinetica in en. meccanica rotazionale (PELTON TURGO - CROSSFLOW). TURBINE A REAZIONE: Il distributore trasforma solo in parte l energia posseduta dal fluido in energia cinetica. La rimanente parte dell energia di pressione viene trasformata in energia cinetica nei condotti convergenti della girante: il fluido percorre i condotti mobili riempiendoli completamente e la sua pressione gradualmente diminuisce (aumenta la sua velocità relativa) fino ad imboccare il condotto di scarico (diffusore) con una pressione che può essere anche inferiore a quella atmosferica (FRANCIS KAPLAN) TURBINE A GRAVITA : sono in genere prive del distributore e sfruttano direttamente la caduta del fluido sulla girante (RUOTE COCLEE) 3

4 Le turb ine a d a zione (1) PELTON E la classica turbina ad azione. Il distributore è costituito da uno o più ugelli provvisti di spina di regolazione (una turbina ad asse verticale può avere fino a sei ugelli, con una o due giranti) trasformano totalmente la pressione dell acqua in energia cinetica. Un tegolo deflettore ha il compito di deviare il flusso dalle pale in caso di brusco distacco di carico senza dover chiudere troppo velocemente la valvola di macchina (colpo d ariete). Allo sbocco del distributore la vena liquida, dotata della massima velocità, colpisce le palettature a cucchiaio della girante. Il fluido percorre la palettatura a contatto con l ambiente, quindi a pressione atmosferica. Sono adatte a salti elevati (da 50 a >1200 m), anche se versioni miniaturizzate possono essere applicate in salti piccoli. Mantengono buone prestazioni per carichi dal 30% al 100% del carico massimo. TURGO Simile alla Pelton, le sue pale hanno forma e disposizione diverse (angolo di 20 ) cosicché il getto ne colpisce simultaneamente più di una. ll volume d acqua che una turbina Pelton può elaborare è limitato dal fatto che il flusso di ogni ugello possa interferire con quelli adiacenti, mentre la turbina Turgo non soffre di questo inconveniente. Il minor diametro necessario comporta, a parità di velocità periferica, una maggiore velocità angolare, che facilita l accoppiamento diretto al generatore. Può lavorare bene fino anche al 20% del carico massimo, ma l efficienza è minore rispetto a Pelton o Francis. Può agevolmente lavorare con salti tra i 15 e 300 m. 4

5 Le turb ine a d a zione (2 ) CROSS-FLOW Detta anche Banki-Michell o Ossberger. L acqua entra nella turbina attraverso un distributore e passa nel primo stadio della ruota, che funziona quasi completamente sommersa (con un piccolo grado di reazione). Il flusso che abbandona il primo stadio cambia di direzione al centro della ruota e s infila nel secondo stadio, totalmente ad azione. Questo cambio di direzione non è facile da ottenere correttamente e le perdite d energia per urti e vortici sono la causa del basso rendimento nominale. La ruota è costituita da due o più dischi paralleli, tra i quali si montano, vicino ai bordi, le pale, costituite da semplici lamiere piegate. Queste ruote si prestano alla costruzione artigianale nei paesi in via di sviluppo si utilizza con una gamma molto ampia di portate (tra i 20 l/s ed i 10 m 3 /s) e salti tra 5 m e i 200 m. Il suo rendimento massimo è inferiore all 87%, però si mantiene quasi costante quando la portata discende fino al 16% della nominale e può raggiungere una portata minima teorica inferiore al 10% della portata di progetto. 5

6 Le turb ine a rea zione (1) FRANCIS Sono turbine a reazione a flusso radiale con distributore a pale regolabili e girante a pale fisse. Vengono impiegate in corsi d'acqua con dislivelli medi ( m) e portate da 2 3 m 3 /s fino a m 3 /s. La cassa a spirale realizzata, a seconda delle dimensioni, in calcestruzzo armato, in acciaio saldato o in ghisa, ha la sezione variabile che permette di avere la stessa velocità relativa in tutto il palettamento. Per contro occupa più spazio della modesta struttura di contenimento di una Pelton. Le piccole ruote sono solitamente fuse, in un sol pezzo, in bronzo- alluminio, mentre quelle grandi sono realizzate mediante saldatura delle pale, generalmente in acciaio inox. Nelle turbine Francis veloci, l alimentazione è sempre radiale, mentre lo scarico tende ad essere assiale. Negli impianti mini-idro è frequente la configurazione ad asse orizzontale. La regolazione avviene variando l inclinazione delle pale dello statore, che possono permettere anche la totale chiusura (non sostituiscono comunque le valvole di chiusura). L acqua in uscita dalla ruota transita, prima di essere scaricata nel canale di restituzione, nel diffusore per recuperare parte dell energia cinetica contenuta nell acqua che abbandona la ruota a velocità elevata. Un diffusore efficiente ha sezione conica, ma con un angolo non troppo aperto, altrimenti può generarsi un distacco di flusso (7-15 ). 6

7 Le turb ine a rea zione (2 ) KAPLAN Si tratta di turbine a reazione a flusso assiale, utilizzate generalmente per bassi salti (2-40 m). La girante ha sempre pale regolabili, mentre se anche il distributore è a pale regolabili, la turbina è una vera Kaplan (o a doppia regolazione ) altrimenti la turbina è una semi-kaplan (oppure a singola regolazione ). Le vere Kaplan hanno l alimentazione radiale e mantengono un buon rendimento anche al 15-20% della portata massima. Le semi-kaplan possono avere alimentazione anche assiale ma la minima portata tecnica sale al 40%: quindi tutte le volte che la portata minima da lavorare sia minore del 40% della massima di progetto, la scelta deve privilegiare la macchina a doppia regolazione. Le Kaplan sono le macchine che consentono il maggior numero di configurazioni possibili. A BULBO La turbina a bulbo deriva dalle precedenti descritte, con il generatore e il moltiplicatore (se esiste) contenuti in una cassa impermeabile, a forma di bulbo, immersa nell acqua. 7

8 A ltre turb ine CÒCLEA E una turbina a gravità che sfrutta la chiocciola di Archimede (invertendo il processo originario) per realizzare una turbina idroelettrica. Le principali caratteristiche di questa tecnologia sono: capacità della coclea di accettare materiali alluvionali, detriti di taglia superiore e pesci; nessun utilizzo di strigliatori e griglie a passo largo (no rifiuti da smaltire); semplicità massima di installazione e di manutenzione bassi costi di impianto e gestione. molto adatte a piccole applicazioni o strutture già esistenti Sono tipicamente utilizzate per salti da 1 a 10 metri e portate d acqua da 0,5 a 5,5 m³/sec. Diversamente dalle Kaplan o Francis, continuano a funzionare anche con minime portate d acqua, rendendole molto adatte per corsi d acqua con portate irregolari. RUOTA IDRULICA E stato il primo e per lungo tempo unico sistema per poter sfruttare l'energia cinetica dei corsi d'acqua, i sistemi di alimentazione principali sono per di sopra (più efficiente ma sempre meno rispetto alle altre turbine che sfruttano i piccoli salti), di petto (quando il dislivello del salto non è sufficiente per alimentare dal 'di sopra' la ruota) e per di sotto (l acqua spinge le pale immerse nella corrente, impianti privi di salto). PEACE TURBIN E una turbina di recente introduzione, in fase di sviluppo, congegnata per funzionare in assenza di un salto. Possono essere installate singolarmente o in serie sullo stesso asse, ed anche " in cascata" sullo stesso corso d acqua. Prototipi di una turbina singola con un diametro di 1000 mm immersa in una corrente d'acqua con velocità di 1m/s sviluppano una potenza di 1 kw, se la velocità è di 2 m/s la potenza sviluppata è di 8 kw. [Fonte: ; 8

9 La scelta delle turb ine (1) Il tipo, la geometria e le dimensioni di una turbina sono condizionati essenzialmente dai seguenti parametri: salto netto; portata da turbinare; velocità di rotazione; problemi di cavitazione; velocità di fuga; costo. SALTO NETTO: IMPIANTI A BASSA CADUTA La scelta è piuttosto critica negli impianti a bassa caduta, che, per essere convenienti, debbono utilizzare grandi volumi d acqua. Nelle turbine ad azione il salto si misura dal punto d impatto del getto, che è sempre sopra il livello di valle per evitare che la ruota sia sommersa durante le piene; ciò comporta una certa perdita di salto rispetto alle turbine a reazione che utilizzano tutto il dislivello disponibile. Per ridurre il costo globale (opere civili + elettromeccaniche) e in particolare il volume delle opere civili, sono stati concepiti un certo numero di schemi, ormai considerati classici (cfr sezione Centrale elettrica ). 9

10 La scelta delle turb ine (2 ) PORTATA E necessario conoscere il regime delle portate del corso d acqua da sfruttare prima di procedere alla scelta della turbina (curve FDC). Da questi andamenti si determina una portata di progetto che abbinata al salto di progetto individuano un punto nel piano in cui sono riportati i campi di funzionamento di ogni tipo di turbina, i cui limiti non sono rigidi variando da costruttore a costruttore in funzione della tecnologia utilizzata. La scelta della turbina determina anche la portata minima che essa è in grado di lavorare, condizionando così l energia estraibile nel sito in esame. La scelta finale sarà il risultato di un processo iterativo, che tenga conto della produzione annuale di energia (Q, H, rendimento), dei costi d investimento e di manutenzione e dell affidabilità del macchinario. IMPIANTI A TURBINE MULTIPLE L impiego di turbine multiple, in luogo di una sola di maggior potenza, permette di: ampliare il campo di lavoro e la flessibilità della centrale (adattare il numero di unità in esercizio alla portata istantanea disponibile) visto che ogni turbina può lavorare tra Q min e Q R (portata di progetto). ridurre il peso e le dimensioni di ciascuna macchina, facilitando il trasporto e messa in opera. migliorare l accoppiamento con il generatore (turbine più piccole avranno una velocità di rotazione maggiore). riutilizzare le complesse casseforme necessarie a realizzare i condotti idraulici, diminuendo così il costo delle opere civili. 10

11 La scelta delle turb ine (3) 11

12 La scelta delle turb ine (4 ) 12

13 La scelta delle turb ine (5) LEGGI DI SIMILITUDINE APPROSSIMATA Per poter confrontare tra di loro diverse turbine, è prassi comune servirsi di relazioni che impongano delle relazioni tra macchine della stessa serie di leggi di similitudine: geometrica: proporzionalità tra le dimensioni, lineare per le lunghezze, quadratica per le aree dinamica: proporzionalità tra le forze cinetica: proporzionalità tra le velocità, uguaglianza per gli angoli tra le velocità Tali similitudini sono molto utili perché consentono di estendere i risultati ottenuti su test di modelli di dimensioni ridotte a tutte le macchine appartenenti alla stessa famiglia (es. tutte le Pelton tra di loro) a meno di fattori correttivi che tengano presente dell effetto scala. In altri termini, macchine della stessa famiglia che rispettano le leggi di similitudine sopra descritte avranno lo stesso rendimento. Le tre relazioni di proporzionalità possono essere espresse anziché nella terna {lunghezza, velocità, forza} nella più usata {lunghezza, tempo, energia} espressa rispettivamente dai rapporti D/D (diametro girante), n /n (numero di giri) e H/H (salto netto, e quindi energia specifica), da cui si ottiene: S 2gH Q cs æ Dö a) = 1 = =ç Q' c'1 S' S' 2gH ' è D ' ø b) P g QH æ D ö æ H ö = =ç ç P' g Q' H ' è D ' ø è H ' ø c) n' u' p D D H ' = = n p D' u D' H H ü ï H' ï ï hi ï =1 ý h ' i ï ï ï ï þ 13

14 La scelta delle turb ine (6 ) NUMERO DI GIRI CARATTERISTICO - SPECIFICO Se si indica con l apice la macchina di riferimento unitaria (P, Q e H unitari), allora avremo che: la generica macchina sarà confrontabile (ugual rendimento) con la macchina di riferimento unitaria avente un numero di giri pari a ns (numero di giri specifico) o se si preferisce nc (numero di giri caratteristico). O ancora, determinate le condizioni di operatività ottimale della macchina di riferimento (ad esempio come varia il rendimento), le altre macchine della stessa serie avranno le stesse condizioni quando si troveranno ad operare allo stesso numero di giri caratteristico o specifico. Il numero di giri caratteristico non è adimensionale in quanto il suo valore varia a seconda delle unità di misura che sono impiegate per il suo calcolo. La formula indicata vale per le unità del sistema SI. S 2gH Q cs æ Dö a) = 1 = =ç Q' c'1 S' S' 2gH ' è D' ø b) P g QH æ D ö æ H ö = =ç ç P' g Q' H ' è D' ø è H ' ø c) n' u' p D D H ' = = n pd' u D' H 2 3 H üï H' ï ï ï ý hi = h 'i ï ï ï ï þ 2 2 ricavando D/D' dalla a) e sostituendo nella c) si ottiene 1) n' Q æ H 'ö = ç n Q' è H ø 1 4 H' Q æ H 'ö = ç H Q' è H ø 3 4 ricavando D/D' dalla b) e sostituendo nella c) si ottiene 2) n' = n P æ H 'ö ç P' è H ø 3 4 H' = H P æ H 'ö ç P' è H ø 5 4 se con l'apice si intende la macchina di riferimento che ha H' e Q' unitari 1) n' ns Q1 2 ns = n 3/4 H nc,kw 1/2 Pm,kW = n 5/4 H 2) n' nc,kw inoltre varrà nc,kw 1/2 Pm,kW (g QH ) = n 5/4 = n H H 5/4 1 2 Q1 2 = n 3/4 g = ns g H 14

15 La scelta delle turb ine (7) Il numero di giri specifico (o caratteristico) rappresenta un criterio di selezione migliore dell individuazione del punto di progetto sul piano di funzionamento delle turbine. E un parametro che contiene le grandezze tipiche per definire i criteri di scelta, infatti esso ha: Il salto netto H, che è imposto dalla dislocazione della turbina nell impianto. La potenza Pm, che è imposta dalla convenienza economica che scaturisce da un bilancio tra costo d impianto + costo di esercizio e utile ricavabile Il numero di giri n, che deve essere uguale a quello dell alternatore calettato sullo stesso albero della turbina (in assenza di un moltiplicatore di giri). Q1 2 ns = n 3/4 H 60 f n= p nc,kw 1/2 Pm,kW = n 5/4 H f = frequenza della rete [EU=50 Hz] p = numero di coppie polari n espresso in rpm tipo salti [m] portate [m3/s] PELTON 50 >1200 < 10 TURGO CROSS-FLOW Lente Norm Veloci < 10 < 10 FRANCIS KAPLAN COCLEA 1 30 < 50 0,5 5,5 nc a 1 getto 1 30 a 2 getti a 4 getti Lente Norm Veloci n [rpm]

16 La scelta delle turb ine (8 ) LA VELOCITA DI ROTAZIONE La velocità di rotazione è funzione del numero di giri caratteristico, della potenza e del salto netto. Nei piccoli impianti si è soliti impiegare generatori standard, per cui, nello scegliere la turbina, si deve tenere conto delle possibili velocità di sincronismo, come mostrato nella tabella, sia che essa sia accoppiata direttamente al generatore sia che venga interposto un moltiplicatore di giri. 1/2 Pm,kW nc = n 5/4 H 60 f n= p f = frequenza della rete [EU=50 Hz] p = numero di coppie polari n espresso in rpm Esercizio A) se vogliamo produrre energia elettrica in un impianto con un salto netto di 100 m, utilizzando una turbina da 800 kw direttamente accoppiata ad un generatore standard da rpm, possiamo calcolare che il numero di giri caratteristico è pari a 134: si deduce quindi che l unica scelta possibile è una turbina Francis. B) Se, al contrario, prevediamo un moltiplicatore con un rapporto di trasmissione massimo di 1:3, la turbina potrà girare tra 500 e rpm e quindi il numero di giri caratteristico si collocherà tra 45 e 134 rpm. In queste condizioni, oltre alla Francis, la scelta potrà comprendere una Turgo, una Cross-flow od una Pelton a due o quattro getti A) nc = = 134 1, B) nc = = 45 1,

17 La scelta delle turb ine (9) LA VELOCITA DI FUGA In caso di distacco improvviso del carico esterno (per l apertura dell interruttore di parallelo o per un guasto all eccitazione) mentre il gruppo idroelettrico sta lavorando al massimo carico, la turbina aumenta la sua velocità di rotazione fino a raggiungere, teoricamente, quella che è nota come velocità di fuga. Questa varia a seconda del tipo di turbina, dell angolo di apertura dell eventuale distributore e del salto. Si deve tener presente che all aumentare della velocità di fuga aumenta il costo del generatore e del moltiplicatore, i quali debbono essere progettati per resistere alle sollecitazioni indotte da questa possibile situazione. PRESTAZIONI DELLA TRUBINA IN DIVERSI PUNTI DI LAVORO Può succedere, soprattutto in caso d ammodernamento di un impianto esistente, di dover utilizzare, per fattori economici, turbine con caratteristiche nominali che approssimano quelle dell impianto, ma non sono propriamente identiche. Indicato con i pedici 1 la condizione di progetto della macchina e 2 l effettiva condizione di lavoro, si potranno sfruttare le leggi di similitudine tenendo presente che il rapporto tra le dimensioni geometriche è in questo caso unitario. a) Q2 = Q1 H2 H1 æh ö b) P2 = P1 ç 2 èh ø 32 1 c) n2 = n1 H2 H1 17

18 La scelta delle turb ine (10 ) RENDIMENTO DELLE TURBINE Il rendimento è definito come il rapporto tra la potenza meccanica trasmessa all asse turbina e la potenza idraulica assorbita nelle condizioni di salto e di portata nominali. Le turbine ad azione sfruttano un salto netto minore (impatto del getto sempre sopra il livello di valle). Le turbine a reazione hanno maggiori perdite (attriti interni, diffusore), che determinano un salto utile inferiore al salto netto. La turbina è progettata per funzionare al punto di massimo rendimento, che corrisponde normalmente all 80% della portata massima. Pelton Kaplan vere: rendimento accettabile fino al 20-30% della portata massima. Semi Kaplan: rendimento accettabile fino al 40% della portata massima. Francis con camera a spirale: rendimento accettabile fino al 50% della portata massima. Criss-Flow: il rendimento raramente raggiunge l 84%, ma viene mantenuto anche con forti parzializzazioni, fino ad 1/6 della portata massima. Coclea: rendimenti più bassi ma costanti fino al 10 % della portata massima. 18

19 La scelta delle turb ine (8 ) CAVITAZIONE Quando la pressione in un liquido in movimento scende sotto la sua tensione di vapore, ha luogo l evaporazione del liquido, con la formazione di un gran numero di piccole bolle, che collassano quando giungono nelle zone a pressione maggiore. L azione continua ripetuta di queste pressioni a carattere impulsivo produce una erosione diffusa danneggiando seriamente la turbina. Facendo il bilancio energetico tra la sezione di scarico della turbina (1) ed il livello del bacino di scarico a valle (2), si ha: P1 c12 Patm c zs = + + ys g 2g g 2g zs = Pmin = Pv - Pg 2 1 Patm P1 c - +y g g 2g s Dalla relazione si deduce che la P1 è inferiore alla Patm. Se assume valori inferiori a Pmin (definita dalla tensione di vapore PV e la pressione parziale del gas disciolto Pg) avviene la cavitazione. In genere P1 e c1 sono dati dal costruttore e si definisce un coefficiente di Thoma σt (funzione del numero caratteristico della turbina) dato dal rapporto tra i carichi dinamici all uscita della turbina e la caduta della macchina H. Per evitare la cavitazione si adottano condotti diffusori (sezione crescente) e che risalgono verso l'alto raggiungendo il serbatoio d'invaso (zs molto ridotto). -5 Francis s T = 7, n1,41 S Kaplan s T = 6, n1,46 S zs,max Hd c12 st = = H 2gH Patm P1 = - - s T H + ys g g 19

20 La centra le elettrica La centrale ha il compito di proteggere l equipaggiamento idraulico ed elettrico che converte l energia potenziale dell acqua in energia elettrica. Esistono molte configurazioni possibili della centrale. La configurazione tradizionale in impianti a bassa caduta è schematizzata a lato. Il corpo dell edificio, integrato nello sbarramento, incorpora la camera di carico, con la sua griglia, la turbina Francis verticale accoppiata al generatore, il diffusore e il canale di scarico. Nella sala macchine sono installati i quadri di controllo e, eventualmente, la sottostazione di trasformazione. Talvolta, l intera sovrastruttura si riduce ad una semplice protezione dei quadri elettrici e di controllo. L integrazione di turbina e generatore in un unico gruppo impermeabile, che può essere installato direttamente nel canale di carico, consente di eliminare la centrale convenzionale, come nel caso di una turbina Flygt sommersa, dotata di una paratoia di macchina cilindrica, senza alcuna protezione addizionale contro le avversità atmosferiche.. allo scopo di ridurre l impatto ambientale paesaggistico e sonoro la centrale può essere totalmente sommersa. 20

21 C onfigura zioniim pia nticon piccolisa lti(1) La configurazione verticale è quella classica di riferimento per le grandi applicazioni. L intercettazione a sifone è affidabile, economica, abbastanza rapida da evitare la fuga della turbina e facilmente applicabile su sbarramenti già esistenti, per contro assai rumorosa e limitata a salti < 10 m e potenze < 1000 kw 21

22 C onfigura zioniim pia nticon piccolisa lti(2 ) La soluzione ad S sta diventando molto popolare, benché abbia l inconveniente che l asse della turbina attraversa il condotto di scarico/adduzione con elevate perdite di carico. La configurazione ad S si presta a centrali interrate o seminterrate, caratterizzate da minor impatto visivo. Kaplan ad S invertita 22

23 C onfigura zioniim pia nticon piccolisa lti(3) Kaplan inclinata a rinvio d angolo La soluzione con rinvio d angolo a 90 consente di utilizzare un generatore a rpm, standard, affidabile, compatto ed economico. Rispetto alla configurazione ad S, le minori perdite di carico consentono miglioramenti di prestazioni dal 3 al 5%, mentre i volumi di scavo e del calcestruzzo sono molto minori. La conformazione a pozzo ha il vantaggio che i principali organi meccanici sono facilmente accessibili. I condotti idraulici sono semplificati, la turbina risulta più piccola a causa della portata specifica maggiore (30% in più della Kaplan ad asse verticale), le opere civili diventano più economiche da realizzare Anche queste configurazioni sono realizzabili con centrali interrate o seminterrate. 23

24 Ilm oltiplica tore digiri Quando è possibile, l accoppiamento diretto turbina generatore è da preferirsi perché evita le perdite meccaniche e minimizza le manutenzioni. In generale, soprattutto con turbine di piccola potenza, le ruote girano a meno di 400 rpm e ciò comporta l obbligo di ricorrere ad un moltiplicatore per raggiungere i rpm degli alternatori standard. l moltiplicatore deve resistere agli sforzi molto elevati indotti da difetti di sincronizzazione, cortocircuiti o velocità di fuga della turbina. E raccomandabile l uso di un limitatore di coppia, che può essere un elemento sacrificale dell accoppiamento. è fondamentale una corretta lubrificazione: Una doppia pompa e un doppio filtro dell olio contribuiscono ad aumentare l affidabilità dell apparecchiatura. Sotto 1 MW si privilegiano i cuscinetti a rulli, sopra si preferiscono i supporti idrodinamici Paralleli: utilizzano ingranaggi elicoidali su assi paralleli e sono idonei per potenze medie. Conici: generalmente limitati a piccole potenze, utilizzano ingranaggi conici a spirale per un rinvio d angolo di 90. Epicicloidali: montano ingranaggi epicicloidali che garantiscono una grande compattezza; sono particolarmente adatti a potenze superiori a 2 MW. 24

25 IlG enera tore Il generatore ha il ruolo di trasformare in energia elettrica l energia meccanica trasmessa dalla turbina. ALTERNATORI SINCRONI l apparato di eccitazione è associato ad un regolatore di tensione di modo che, prima di essere collegati alla rete, generano energia alla stessa tensione, frequenza ed angolo di fase ed inoltre forniscono, una volta connessi, l energia reattiva richiesta dal sistema possono funzionare staccati dalla rete (in isola) sono più costosi e si utilizzano per alimentare piccole reti ALTERNATORI ASINCRONI sono motori ad induzione con rotore a gabbia di scoiattolo, senza possibilità di regolazione della tensione Girano ad una velocità direttamente rapportata alla frequenza della rete cui sono collegati La corrente d eccitazione e l energia reattiva sono date dalla rete (no funzionamento in isola) Si utilizzano in grandi reti Hanno rendimento leggermente inferiore dei sincroni < 500 kva kva > 5000 kva ASINCRONI ENTRAMBI SINCRONI gli alternatori possono essere ad asse orizzontale o verticale, indipendentemente dalla configurazione della turbina; si tende però ad adottarne la medesima configurazione. nelle turbine Kaplan o ad elica inclinate si utilizza per ragioni di spazio un moltiplicatore a rinvio d angolo a 90. esistono anche generatori a velocità variabile e frequenza costante (VSG), turbina Kaplan ad asse verticale, da 214 rpm, accoppiata direttamente ad un generatore non standard a 28 poli. 25

26 A ltricom ponenti Un tipico impianto idroelettrico comprende inoltre tutta una serie di componenti elettromeccanici. I principali sono: Regolatori di tensione: Nei generatori sincroni inseriti in una rete isolata, il regolatore di tensione ha la funzione di mantenerla ad un valore predeterminato, indipendentemente dai carichi alimentati. Se il generatore sincrono è inserito in una rete estesa, il regolatore deve mantenere la potenza reattiva al valore voluto. Regolatori di velocità della turbina a portata variabile: Nel caso di generatori sincroni, un sensore, meccanico o elettronico, rileva le variazioni di velocità (legate alla frequenza di generazione a sua volta legata ai carichi elettrici) e comanda un servomotore che modifica l apertura dei sistemi di regolazione della portata delle turbine (distributore, pale, spina) nella misura necessaria a fornire l energia idraulica richiesta per soddisfare l incremento o la diminuzione dei carichi. Regolatori di velocità della turbina a portata costante: Se il sistema richiede meno energia, la turbina tende ad accelerare; un sensore elettronico rileva un aumento della frequenza ed un dispositivo, conosciuto come regolatore di carico, provvede a dissipare l eccesso di energia in un banco di resistenze, mantenendo così costante la richiesta di potenza al generatore. Quadri di controllo e di potenza: tra i morsetti del generatore e la linea si installano dispositivi che controllando il funzionamento della macchina, la proteggono, la mettono in parallelo con la rete o la staccano dalla stessa in caso di guasto. Il controllo si realizza mediante apparati perciò più o meno sofisticati per misurare la tensione, l intensità e la frequenza della corrente in ognuna delle tre fasi, l energia prodotta dal generatore, il fattore di potenza ed eventualmente il livello dell acqua nella camera di carico. Quadri di automazione Trasformatore dei servizi ausiliari: progettato per i carichi massimi previsti, tenendo presente i fattori di contemporaneità. Idrometri registratori dei livelli nella camera di carico e nel canale di restituzione 26

Produzione di energia elettrica

Produzione di energia elettrica Produzione di energia elettrica LE CENTRALI IDROELETTRICHE Classe 3 Ael a.s. 2011-2012 la dispensa si trova sul sito www.webalice.it/s.pollini nella sezione scuola www.webalice.it/s.pollini 1 L energia

Dettagli

ALLEGATO C1 Classificazione degli impianti idroelettrici in base alla potenza

ALLEGATO C1 Classificazione degli impianti idroelettrici in base alla potenza ALLEGATO C1 Classificazione degli impianti idroelettrici in base alla potenza Classificazione Portata d acqua Salto lordo Potenza netta Piccola taglia < 10 m 3 /s < 50 m < 5 kw (pico centrali) < 100 kw

Dettagli

MACCHINE Lezione 8 Impianti idroelettrici e Turbine Idrauliche

MACCHINE Lezione 8 Impianti idroelettrici e Turbine Idrauliche MACCHINE Lezione 8 Impianti idroelettrici e Turbine Idrauliche Dr. Paradiso Berardo Laboratorio Fluidodinamicadelle delle Macchine Dipartimento di Energia Politecnico di Milano Generalità Impianti idroelettrici

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

MICRO IMPIANTI IDROELETTRICI

MICRO IMPIANTI IDROELETTRICI MICRO IMPIANTI IDROELETTRICI Descrizione Tecnologica La coclea idraulica è conosciuta fin dall antichità, come ruota o chiocciola di Archimede. In base a questo principio l energia viene trasferita ad

Dettagli

A. Maggiore Appunti dalle lezioni di Meccanica Tecnica

A. Maggiore Appunti dalle lezioni di Meccanica Tecnica Il giunto idraulico Fra i dispositivi che consentono di trasmettere potenza nel moto rotatorio, con la possibilità di variare la velocità relativa fra movente e cedente, grande importanza ha il giunto

Dettagli

14.4 Pompe centrifughe

14.4 Pompe centrifughe 14.4 Pompe centrifughe Le pompe centrifughe sono molto diffuse in quanto offrono una notevole resistenza all usura, elevato numero di giri e quindi facile accoppiamento diretto con i motori elettrici,

Dettagli

Impianti di propulsione navale

Impianti di propulsione navale La potenza elettrica è normalmente generata a bordo da uno o più dei seguenti sistemi che possono funzionare isolati o in parallele tra loro: Gruppi diesel-alternatori ; Alternatori asse trascinati dal

Dettagli

Pompe di circolazione

Pompe di circolazione Corso di IMPIANTI TECNICI per l EDILIZIA Pompe di circolazione per gli impianti di riscaldamento Prof. Paolo ZAZZINI Dipartimento INGEO Università G. D Annunzio Pescara www.lft.unich.it Pompe di circolazione

Dettagli

Generalità sulle elettropompe

Generalità sulle elettropompe Generalità sulle elettropompe 1) Introduzione Ne esistono diverse tipologie ma si possono inizialmente suddividere in turbopompe e pompe volumetriche. Le prime sono caratterizzate da un flusso continuo

Dettagli

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE Cabtrasf_parte_prima 1 di 8 CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE parte prima Una cabina elettrica è il complesso di conduttori, apparecchiature e macchine atto a eseguire almeno una delle seguenti funzioni:

Dettagli

Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA

Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA turbine eoliche ad asse verticale VAWT A.A. 2008/09 Energie Alternative Prof.B.Fortunato

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE DIPARTIMENTO DI ENERGETICA E MACCHINE Impianti di accumulo mediante pompaggio: caratteristiche generali e peculiarità funzionali Piero Pinamonti 1 Potenza efficiente degli

Dettagli

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07 9.13 Caratteristica meccanica del motore asincrono trifase Essa è un grafico cartesiano che rappresenta l andamento della coppia C sviluppata dal motore in funzione della sua velocità n. La coppia è legata

Dettagli

PROBLEMA 1. Soluzione

PROBLEMA 1. Soluzione PROBLEMA 1 Prendendo come riferimento la pressione atmosferica di 1013 mbar agente sulla superficie libera di un corso d acqua, risulta che la pressione idrostatica sott acqua raddoppia a una profondità

Dettagli

Maiello pompe e sistemi costruzione e servizi by L.E.M. s.r.l. Gruppi di pressurizzazione con Inverter

Maiello pompe e sistemi costruzione e servizi by L.E.M. s.r.l. Gruppi di pressurizzazione con Inverter Elettropompe con inverter: analisi tecnico economica Il risparmio energetico delle elettropompe è un elemento cruciale per il sistema produttivo, in quanto la presenza di motori elettrici nella produzione

Dettagli

Classificazione delle pompe. Pompe cinetiche centrifughe ed assiali. Pompe cinetiche. Generalità POMPE CINETICHE CLASSIFICAZIONE

Classificazione delle pompe. Pompe cinetiche centrifughe ed assiali. Pompe cinetiche. Generalità POMPE CINETICHE CLASSIFICAZIONE Pompe cinetiche centrifughe ed assiali Prof.ssa Silvia Recchia Classificazione delle pompe In base al diverso modo di operare la trasmissione di energia al liquido le pompe si suddividono in: POMPE CINETICHE

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Proponente: GIOSUE FEOLA TEL. 3401014152 E-Mail: giosuefeola@libero.it

Proponente: GIOSUE FEOLA TEL. 3401014152 E-Mail: giosuefeola@libero.it Titolo del progetto: STERILIZZATORE ULTRA-FLASH Proponente: GIOSUE FEOLA TEL. 3401014152 E-Mail: giosuefeola@libero.it GENERALITA L idea è quella di realizzare uno sterilizzatore per latte, di nuova concezione,

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Turbine idrauliche 1/8. Classificazione

Turbine idrauliche 1/8. Classificazione Classificazione Turbine idrauliche 1/8 Una turbina è una macchina che estrae energia da un fluido in possesso di un carico idraulico sufficientemente elevato. Tale carico (o caduta) è generato dal dislivello

Dettagli

Prese d aria supersoniche [1-14]

Prese d aria supersoniche [1-14] Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria Industriale Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale Insegnamento di Propulsione Aerospaziale Anno accademico 2011/12 Capitolo 4 sezione a2 Prese d aria supersoniche

Dettagli

Stagisti: Bottaini Federico, Konica Francesco Tutor aziendali: Calistri Cesare, Ferri Leonardo Tutor scolastico: Carosella Vincenzo

Stagisti: Bottaini Federico, Konica Francesco Tutor aziendali: Calistri Cesare, Ferri Leonardo Tutor scolastico: Carosella Vincenzo Stagisti: Bottaini Federico, Konica Francesco Tutor aziendali: Calistri Cesare, Ferri Leonardo Tutor scolastico: Carosella Vincenzo 1 Prefazione Lo scopo principale di queste cabine è quello di ottenere

Dettagli

I motori elettrici più diffusi

I motori elettrici più diffusi I motori elettrici più diffusi Corrente continua Trifase ad induzione Altri Motori: Monofase Rotore avvolto (Collettore) Sincroni AC Servomotori Passo Passo Motore in Corrente Continua Gli avvolgimenti

Dettagli

Classificazione delle pompe. Pompe rotative volumetriche POMPE ROTATIVE. POMPE VOLUMETRICHE si dividono in... VOLUMETRICHE

Classificazione delle pompe. Pompe rotative volumetriche POMPE ROTATIVE. POMPE VOLUMETRICHE si dividono in... VOLUMETRICHE Classificazione delle pompe Pompe rotative volumetriche POMPE VOLUMETRICHE si dividono in... POMPE ROTATIVE VOLUMETRICHE Pompe rotative volumetriche Principio di funzionamento Le pompe rotative sono caratterizzate

Dettagli

Compressori volumetrici a) Compressori alternativi

Compressori volumetrici a) Compressori alternativi Compressori volumetrici a) Compressori alternativi Il parametro fondamentale per la valutazione di un compressore alternativo è l efficienza volumetrica: η v = (Portata volumetrica effettiva) / (Volume

Dettagli

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione Lezione 16. Motori elettrici: introduzione 1 0. Premessa Un azionamento è un sistema che trasforma potenza elettrica in potenza meccanica in modo controllato. Esso è costituito, nella sua forma usuale,

Dettagli

Alcune nozioni sui motori in corrente continua

Alcune nozioni sui motori in corrente continua Alcune nozioni sui motori in corrente continua Perché scegliere un motore in corrente continua Molte applicazioni necessitano di una coppia di spunto elevata. Il motore in corrente continua, per natura,

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

FONTI DI ENERGIA SFRUTTATE DALL UOMO NELL ANTICHITA

FONTI DI ENERGIA SFRUTTATE DALL UOMO NELL ANTICHITA FONTI DI ENERGIA SFRUTTATE DALL UOMO NELL ANTICHITA Lavoro della classe III H Scuola secondaria di 1 1 grado L. Majno - Milano a.s. 2012-13 13 Fin dall antichità l uomo ha saputo sfruttare le forme di

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

20.18-ITA Assemblaggio valvole AGS a triplo servizio

20.18-ITA Assemblaggio valvole AGS a triplo servizio TM Le valvole a servizio triplo AGS Victaulic sono costituite da una valvola a farfalla Vic-300 AGS Serie W761 e da una valvola Vic-Check AGS serie W715 (componenti spediti singolarmente, non assiemati).

Dettagli

Produzione di energia elettrica. Elettroturbine. Sfruttare i salti idraulici

Produzione di energia elettrica. Elettroturbine. Sfruttare i salti idraulici Produzione di energia elettrica Elettroturbine Sfruttare i salti idraulici 68 ITT Water & Wastewater Italia Elettroturbine: un grande futuro L energia idroelettrica prodotta sfruttando le cadute dei corsi

Dettagli

Progetto Hydroplus. Fondo Europeo di Sviluppo Regionale P.O.R. 2007/2013

Progetto Hydroplus. Fondo Europeo di Sviluppo Regionale P.O.R. 2007/2013 Progetto Hydroplus Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Technology rewiew 1 Introduzione Vengono definiti micro gli impianti idroelettrici di potenza inferiore ai 100 kw. Le micro centrali rientrano in

Dettagli

Motori Sincroni. Motori Sincroni

Motori Sincroni. Motori Sincroni Motori Sincroni Motori Sincroni Se ad un generatore sincrono, funzionante in parallelo su una linea, anziché alimentarlo con una potenza meccanica, gli si applica una coppia resistente, esso continuerà

Dettagli

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Per effettuare il monitoraggio degli impianti fotovoltaici è stato scelto il metodo di acquisizione dati proposto dal Dott. Ing. F. Spertino, Dott. Ing.

Dettagli

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE VALVOLE TERMOSTATICHE LE VALVOLE TERMOSTATICHE Per classificare ed individuare le valvole termostatiche si deve valutare che cosa si vuole ottenere dal loro funzionamento. Per raggiungere un risparmio energetico (cosa per la

Dettagli

Pompe di circolazione per gli impianti di riscaldamento

Pompe di circolazione per gli impianti di riscaldamento Corso di IMPIANTI TECNICI per l EDILIZIAl Pompe di circolazione per gli impianti di riscaldamento Prof. Paolo ZAZZINI Dipartimento INGEO Università G. D AnnunzioD Annunzio Pescara www.lft.unich.it Pompe

Dettagli

Esercizio 20 - tema di meccanica applicata e macchine a fluido- 2002

Esercizio 20 - tema di meccanica applicata e macchine a fluido- 2002 Esercizio 0 - tema di meccanica applicata e macchine a fluido- 00 er regolare il regime di rotazione di un gruppo elettrogeno, viene calettato sull albero di trasmissione del motore un volano in ghisa.

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio

ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio È dato un pozzo con piano campagna H posto a 90 m s.l.m., dal quale l acqua è sollevata verso un serbatoio il cui pelo libero H

Dettagli

MACCHINE IDRAULICHE Le macchine idrauliche si suddividono in. ELEMENTI DI IDRODINAMICA (3 a PARTE)

MACCHINE IDRAULICHE Le macchine idrauliche si suddividono in. ELEMENTI DI IDRODINAMICA (3 a PARTE) ELEMENTI DI IDRODINAMICA (3 a PARTE) PERDITE DI CARICO NEI TUBI Le tubature comunemente utilizzate in impiantistica sono a sezione circolare e costante, con conseguente velocità del liquido uniforme e

Dettagli

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in MOTORI CORRENTE ALTERNATA: CARATTERISTICA MECCANICA La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in funzione della velocità di rotazione del rotore n r Alla partenza la C

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Da sempre MITA sviluppa i propri prodotti ponendo particolare attenzione ai consumi energetici e ai costi di gestione.

Da sempre MITA sviluppa i propri prodotti ponendo particolare attenzione ai consumi energetici e ai costi di gestione. Da sempre MITA sviluppa i propri prodotti ponendo particolare attenzione ai consumi energetici e ai costi di gestione. La scelta di utilizzare per tutta la gamma motori direttamente accoppiati a ventole

Dettagli

FISICA DELLA BICICLETTA

FISICA DELLA BICICLETTA FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Impianti per il trasferimento di energia

Impianti per il trasferimento di energia Capitolo 2 Impianti per il trasferimento di energia 2.1 2.1 Introduzione In molte zone di un velivolo è necessario disporre di energia, in modo controllato; questo è necessario per molte attività, ad esempio

Dettagli

EIETTORE A GETTO DI GAS PER VUOTO PER POMPE AD ANELLO LIQUIDO. Aspirazione e compressione di gas e vapore. Modello GES.

EIETTORE A GETTO DI GAS PER VUOTO PER POMPE AD ANELLO LIQUIDO. Aspirazione e compressione di gas e vapore. Modello GES. EIETTORE A GETTO DI GAS PER VUOTO PER POMPE AD ANELLO LIQUIDO Aspirazione e compressione di gas e vapore Modello GES Eiettore in AISI 316 Gli eiettori a getto di gas per vuoto per pompe ad anello liquido

Dettagli

Acqua come risorsa scarsa: quali usi energetici?

Acqua come risorsa scarsa: quali usi energetici? Acqua come risorsa scarsa: quali usi energetici? Dario GAMBA Zeco Automazioni Dalla fine degli anni 60 Zeco fornisce prodotti e soluzioni nell ambito della generazione idroelettrica. Zeco produce turbine

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli

Integrated Comfort SyStemS

Integrated Comfort SyStemS Integrated Comfort Systems EST (Energy Saving Technology) è una tecnologia applicata ai ventilconvettori e cassette EURAPO che consente di ottenere assorbimenti elettrici estremamente contenuti e una modulazione

Dettagli

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE Ing. ENRICO BIAGI Docente di Tecnologie elettrice, Disegno, Progettazione ITIS A. Volta - Perugia ETODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAPO AGNETICO ROTANTE Viene illustrato un metodo analitico-grafico per descrivere

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Generazione diesel-elettrica ad alta efficienza con sistemi di accumulo

Generazione diesel-elettrica ad alta efficienza con sistemi di accumulo Generazione diesel-elettrica ad alta efficienza con sistemi di accumulo Giordano Torri Fondazione Megalia 8 Giornata sull efficienza energetica nelle industrie Milano, 18 Maggio 2016 18 Maggio 2016 Pg.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze

Dettagli

Impianti di propulsione navale

Impianti di propulsione navale Motori diesel 4T Sistemi per ridurre la fumosità e le emissioni La sempre più continua attenzione alle problematiche ambientali e l inasprirsi di alcune normative regionali in tema di fumosità ed emissioni,

Dettagli

Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005

Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005 Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005 Indirizzo: Elettrotecnica e automazione Tema di: Elettrotecnica Una macchina in corrente continua, funzionante da dinamo con eccitazione indipendente,

Dettagli

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE Misura n.3 A.s. 2012-13 PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA Ipsia E. Fermi Catania Laboratorio di Sistemi 2012-13 mis.lab. n.2 Pag. 0 Controllo

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA'

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA' PREMESSA In questa lezione analizziamo i concetti generali dell automazione e confrontiamo le diverse tipologie di controllo utilizzabili nei sistemi automatici. Per ogni tipologia si cercherà di evidenziare

Dettagli

Energia idroelettrica

Energia idroelettrica Energia idroelettrica L'energia idroelettrica è una fonte di energia alternativa e rinnovabile, che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua

Dettagli

Impianti idro-elettrici: caratteristiche generali e peculiarità funzionali

Impianti idro-elettrici: caratteristiche generali e peculiarità funzionali Energia idroelettrica al futuro - Malnisio, Impianti idro-elettrici: caratteristiche generali e peculiarità funzionali Piero Pinamonti UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE DIPARTIMENTO Piero Pinamonti DI -

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE Tema di: ELETTROTECNICA (Testo

Dettagli

Piattaforma. HINOWA SPA Via Fontana - 37054 NOGARA - VERONA (ITALY) Tel. +39 0442 539100 Fax +39 0442 88790 mbighellini@hinowa.it - www.hinowa.

Piattaforma. HINOWA SPA Via Fontana - 37054 NOGARA - VERONA (ITALY) Tel. +39 0442 539100 Fax +39 0442 88790 mbighellini@hinowa.it - www.hinowa. HINOWA SPA Via Fontana - 37054 NOGARA - VERONA (ITALY) Tel. +39 044 53900 Fax +39 044 88790 . CARATTERISTICHE PRINCIPALI E UNICHE. PESO La LightLift 47 è la più leggera piattaforma aeree della sua categoria.

Dettagli

I collettori solari termici

I collettori solari termici I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti

Dettagli

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18.

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18. INDICE Introduzione 2 Serie P20 4 Serie P28 6 Serie P35 8 Serie P39 10 Serie P42 12 Serie P57 14 Serie P60 16 Serie P85 18 Serie P110 20 Schemi di connessione 22 Codifica 23 Note 24 Motori Passo Passo

Dettagli

Schema piezometrico di un generico impianto di sollevamento.

Schema piezometrico di un generico impianto di sollevamento. La scelta della pompa da inserire in un generico impianto di sollevamento (Figura 9-) che debba sollevare un assegnata portata non è univoca se a priori non sono assegnati anche il tipo e il diametro delle

Dettagli

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO Decreto del Presidente della Repubblica n 1208 del 05/09/1966 Modifiche alla vigente disciplina normativa in materia di apparecchi di alimentazione per generatori di vapore aventi potenzialità specifica

Dettagli

SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI

SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI Organi di trasmissione Moto dei giunti basse velocità elevate coppie Ruote dentate variano l asse di rotazione e/o traslano il punto di applicazione denti a sezione larga

Dettagli

Le centrali idroelettriche

Le centrali idroelettriche Le centrali idroelettriche 1 Una centrale idroelettrica può definirsi una macchina in grado di trasformare l'energia potenziale dell'acqua, legata al fatto che l'acqua si trova ad un livello superiore

Dettagli

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Efficienza Energetica, il forziere nascosto dell industria sarda Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Prof. Daniele Cocco Dipartimento di Ingegneria

Dettagli

MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI

MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI MACCHINE E AZIONAMENTI ELETTRICI Corso di Laurea in Ingegneria Industriale Anno Accademico 2012-2013 INTRODUZIONE Docente Francesco Benzi Università di Pavia e-mail: fbenzi@unipv.it Dispense in collaborazione

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

Cos è una. pompa di calore?

Cos è una. pompa di calore? Cos è una pompa di calore? !? La pompa di calore aria/acqua La pompa di calore (PDC) aria-acqua è una macchina in grado di trasferire energia termica (calore) dall aria esterna all acqua dell impianto

Dettagli

MOVIMENTO DI GAS (ARIA)

MOVIMENTO DI GAS (ARIA) BONIFICA ACUSTICA: MOVIMENTO DI GAS (ARIA) Affrontiamo questo problema inizialmente esaminando un impianto RCV (raffreddamento, condizionamento, ventilazione) La generazione del rumore Le cause della rumorosità

Dettagli

Indice: TAELLE DI AVVOLGIMENTO... 10 AVVOLGIMENTO RETTANGOLARE EMBRICATO TIPO A... 11 AVVOLGIMENTO FRONTALE EMBRICATO TIPO A... 11

Indice: TAELLE DI AVVOLGIMENTO... 10 AVVOLGIMENTO RETTANGOLARE EMBRICATO TIPO A... 11 AVVOLGIMENTO FRONTALE EMBRICATO TIPO A... 11 Progettazione di un motore asincrono trifase con rotore a gabbia semplice Indice: MISURAZIONI EFFETTUATE SULLO STATORE... 2 FORMA DELLE CAVE E DEI DENTI DELLO STATORE:... 2 IN BASE AL TIPO DI CAVA E DI

Dettagli

Impianto di Sollevamento Acqua

Impianto di Sollevamento Acqua CORSO DI FISICA TECNICA e SISTEMI ENERGETICI Esercitazione 3 Proff. P. Silva e G. Valenti - A.A. 2009/2010 Impianto di Sollevamento Acqua Dimensionare un impianto di sollevamento acqua in grado di soddisfare

Dettagli

I VANTAGGI DELLA VARIAZIONE DI VELOCITA NEGLI IMPIANTI DI POMPAGGIO E VENTILAZIONE. Stefano PANI

I VANTAGGI DELLA VARIAZIONE DI VELOCITA NEGLI IMPIANTI DI POMPAGGIO E VENTILAZIONE. Stefano PANI I VANTAGGI DELLA VARIAZIONE DI VELOCITA NEGLI IMPIANTI DI POMPAGGIO E VENTILAZIONE c/o Schneider Electric S.p.A. Via Orbetello 140 10148 TORINO Stefano PANI Sommario 1. Consumo d elettricità 2. Il motore

Dettagli

Sistemi di distribuzione a MT e BT

Sistemi di distribuzione a MT e BT Sistemi di distribuzione a MT e BT La posizione ottima in cui porre la cabina di trasformazione coincide con il baricentro elettrico, che il punto in cui si pu supporre concentrata la potenza assorbita

Dettagli

Generazione eolica CONVERSIONE ELETTROMECCANICA. Ing. Claudio Rossi

Generazione eolica CONVERSIONE ELETTROMECCANICA. Ing. Claudio Rossi Generazione eolica CONVERSIONE ELETTROMECCANICA Ing. Claudio Rossi Dip. Ingegneria Elettrica Via Risorgimento, 2 40136 Bologna Tel. 0512093564 Email claudio.rossi@unibo.it Macchine elettriche 1a. Sincrone

Dettagli

Cold Plate BREVETTATO

Cold Plate BREVETTATO L uso di dissipatori ad acqua si sta sempre più diffondendo per rispondere all esigenza di dissipare elevate potenze in spazi contenuti e senza l adozione di ventole con elevate portate d aria. Infatti,

Dettagli

Gli Inverters TOSHIBA negli impianti di aspirazione

Gli Inverters TOSHIBA negli impianti di aspirazione Gli Inverters TOSHIBA negli impianti di aspirazione Nota Tecnica Applicativa Lo scopo di questa breve nota tecnica è quella di illustrare, nel modo più chiaro e semplice possibile, i diversi vantaggi che

Dettagli

Inpro/Seal MGS. Motor Grounding Seal

Inpro/Seal MGS. Motor Grounding Seal Inpro/Seal MGS Motor Grounding Seal INTRODUZIONE AD UN SISTEMA COMPLETO DI PROTEZIONE DEI CUSCINETTI NEI MOTORI ELETTRICI A FREQUENZA VARIABILE (VFD) Inserire figura di MGS Inpro/Seal MGS Motor Grounding

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

BERICA IMPIANTI SPA- COGENERAZIONE

BERICA IMPIANTI SPA- COGENERAZIONE BERICA IMPIANTI SPA COGENERAZIONE COME ÉÈ COMPOSTO, COME FUNZIONA, COSA PRODUCE COME É COMPOSTO MOTORE: Viene scelto fra le migliori marche ricercando le caratteristiche e modelli adeguati alle esigenze

Dettagli

http://www.ecomacchine.it/documentazione/7-ispessimento.html

http://www.ecomacchine.it/documentazione/7-ispessimento.html ECOMACCHINE S.p.A. Via Vandalino 6 10095 Grugliasco (TO) Tel.: +39.0114028611 Fax: +39.0114028627 Email: ecomacchine@ecomacchine.it Web: www.ecomacchine.it RASCHIATORI per ISPESSITORI L ispessimento è

Dettagli

Impianti minieolici: energia elettrica gratuita dal vento

Impianti minieolici: energia elettrica gratuita dal vento Impianti minieolici: energia elettrica gratuita dal vento Cosa si intende per minieolico Un impianto eolico è un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza come fonte primaria l energia cinetica

Dettagli

Coclea (o vite idraulica) per produzione di energia

Coclea (o vite idraulica) per produzione di energia 6^ CONFERENZA ORGANIZZATIVA ASSOCIAZIONE NAZIONALE BONIFICHE E IRRIGAZIONI 1 ASSOCIAZIONE IRRIGAZIONE EST SESIA Energia L evoluzione del mini e del micro idroelettrico: gli impianti a coclea Fulvio Bollini

Dettagli

GENERATORI EOLICI DI ULTIMA GENERAZIONE

GENERATORI EOLICI DI ULTIMA GENERAZIONE Egr. Via Energia Mediterranea srl Loc. Savutano, N 102 88046 Lamezia Terme (CZ), Italy Tel +39 0968 22249 - Fax +39 0968 449242 info@energiamediterranea.it ww.energiamediterranea.it Data: 00/00/0000 GENERATORI

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

Funzionamento del motore 4 tempi I componenti fondamentali del motore 4 tempi I componenti ausiliari del motore 4 tempi La trasmissione del moto Le innovazioni motoristiche L influenza dell aerodinamica

Dettagli

CORSO DI IMPIANTI DI PROPULSIONE NAVALE

CORSO DI IMPIANTI DI PROPULSIONE NAVALE ACCADEMIA NAVALE 1 ANNO CORSO APPLICATIVO GENIO NAVALE CORSO DI IMPIANTI DI PROPULSIONE NAVALE Lezione 09 Motori diesel lenti a due tempi A.A. 2011 /2012 Prof. Flavio Balsamo Nel motore a due tempi l intero

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli