RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D IMPRESA [n. 3/ ] Centro Studi Castelli s.r.l. 43. Banca e Impresa. Basilea 3

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D IMPRESA [n. 3/ ] Centro Studi Castelli s.r.l. 43. Banca e Impresa. Basilea 3"

Transcript

1 RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D IMPRESA [n. 3/ ] Centro Studi Castelli s.r.l. 43 Banca e Impresa Nuovo protocollo Reg. UE , n Direttiva 2013/36/UE Requisiti patrimoniali delle banche e credito alle imprese Problema: il rapporto banca-impresa ha assunto negli anni recenti maggiore rilevanza rispetto al passato. Rispetto al passato, a causa della crisi la regolamentazione del Comitato di Basilea, vivacizzatasi negli ultimi tempi, è destinata a influire ancor di più su tale rapporto. Soluzione: è l ultimo degli schemi regolamentari emanati dal Comitato. È stato aggiornato, da ultimo, nel giugno 2011 e la sua attuazione è prevista dal I passaggi successivi porteranno alla definitiva realizzazione entro il Considerate vastità e complessità della materia, per facilitarne la comprensione da parte del lettore si propone una breve cronistoria della regolamentazione, si approfondiscono i contenuti dello schema e si richiamano gli aspetti regolamentari di maggiore interesse per le PMI previsti nei due recenti documenti comunitari. Accordo di Basilea o Basilea 1 Risale al 1988 e ha introdotto per la prima volta il concetto di adeguatezza patrimoniale delle banche, basandosi sul principio che l esercizio dell attività bancaria comporta l assunzione di un certo livello di rischio, e tale rischio deve essere quantificato e sostenuto da capitale adeguato : il capitale di vigilanza. Quale evoluzione dell Accordo del 1988 è stato pubblicato nel 2004 e doveva entrare a regime per la fine del 2006, ma entrò definitivamente in vigore dall Ha migliorato la misurazione del rischio di credito e introdotto la regolamentazione per il rischio operativo, tipologia mancante nella versione precedente..5 Le regole contenute in questo Accordo sono state definite nel luglio del 2009, con termine di attuazione il Hanno migliorato la misurazione dei rischi riguardanti le operazioni di cartolarizzazione e quelle relative alle esposizioni collegate al portafoglio di negoziazione. È stato pubblicato nel dicembre del 2010, ha fissato coefficienti patrimoniali più elevati e introdotto un nuovo schema internazionale di regolamentazione della liquidità. La sua attuazione è stata fissata a partire dal , con successivi step fino alla definitiva realizzazione entro il Regolamento UE n. 575/2013 e Direttiva 2013/36/UE Nell intento di armonizzare le regole comunitarie in tema di svolgimento delle attività bancarie, il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno emanato questi provvedimenti, da leggersi in combinato disposto. Si tratta di due atti legislativi applicabili sia agli enti creditizi sia alle imprese di investimento, che oltre a fondere le due precedenti Direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE hanno: - recepito i contenuti di ; - introdotto specifiche regole per la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi a fronte dei crediti erogati alle Piccole e medie imprese. Obiettivi e contenuti di Rafforzamento dei requisiti patrimoniali delle banche. Assorbimento delle perdite al punto di non sopravvivenza. Nuove modalità di copertura dei rischi: - trattamento delle cartolarizzazioni; - portafoglio di negoziazione; - rischio di credito di controparte; - esposizioni verso controparti centrali. Contenimento della leva finanziaria. Applicazione di un fattore di sostegno per facilitare la concessione del credito alle piccole e medie imprese.

2 44 RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D IMPRESA [n. 3/ ] Centro Studi Castelli s.r.l. Evoluzione regolamentare dei requisiti patrimoniali minimi delle banche Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria Il Comitato di Basilea è stato istituito nel 1974 presso la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) a Basilea, dove ha sede il suo Segretariato permanente. È un organismo consultivo e propositivo; non ha poteri legislativi, ma, in relazione all autorevolezza, le sue proposte possono tramutarsi in norme e leggi in molte delle giurisdizioni i cui rappresentanti della vigilanza bancaria sono in esso presenti. È composto da alti esponenti delle banche centrali e autorità di vigilanza di molti Paesi. Nel vigilare e disciplinare i sistemi bancari e finanziari emana documenti e schemi operativi finalizzati alla loro regolamentazione, i più conosciuti sono la serie degli Accordi sui requisiti patrimoniali minimi delle banche a fronte dei rischi assunti nell ambito delle attività svolte. Basilea 1 Nel 1988 è stato emanato il primo Accordo sui requisiti patrimoniali minimi delle banche, la cui novità è l introduzione del concetto di adeguatezza patrimoniale; a fronte dei rischi assunti nell esercizio della loro attività le banche devono possedere un adeguata quantità di capitale: il capitale di vigilanza. I rischi che devono essere quantificati e sostenuti da detto capitale sono il rischio di credito e quello di mercato; le banche devono allocare a capitale di vigilanza una quota pari almeno all 8% dell attivo ponderato per tali rischi. Nel tempo, tale Accordo ha mostrato di non rispondere pienamente ai principi che lo avevano ispirato. infatti, la misurazione del rischio era poco differenziata e statica, non considerava la diversificazione del portafoglio, ossia il frazionamento del rischio, e non teneva conto di altre tipologie di rischio. Il nuovo schema di regolamentazione è intervenuto sui ristretti margini di manovra evidenziati dal Basilea 1, in particolare ha accresciuto considerevolmente la sensibilità al rischio delle modalità di calcolo per determinare il capitale di vigilanza. Si compone di tre pilastri che trattano temi diversi. PRIMO PILASTRO Formula due nuovi metodi di calcolo dei requisiti patrimoniali minimi: Standard e IRB (Internal Rating Based) o dei Rating Interni, nelle varianti Base e Avanzato. La scelta del metodo da adottare è lasciata alla facoltà della banca. Lascia inalterata la regola dell 8%, però la rende più sensibile al rischio di credito dei singoli prenditori. Introduce i criteri da adottare per la valutazione del merito creditizio dei prenditori (il sistema di rating) e la disciplina delle garanzie sia personali sia reali, entrambi elementi condizionanti la quantità di capitale di vigilanza da allocare. Introduce una nuova tipologia di rischio: il rischio operativo. SECONDO PILASTRO Contiene i principi guida che devono informare l attività di vigilanza delle Autorità nazionali di vigilanza. Attraverso l esercizio dei poteri di supervisione le Autorità di vigilanza, in particolare, devono assicurare che gli intermediari siano dotati di adeguati sistemi di misurazione e controllo dei rischi, oltre a sviluppare politiche gestionali e procedure volte alla valutazione dell adeguatezza del loro patrimonio. TERZO PILASTRO Riguarda la disciplina di mercato e si prefigge di integrare il lavoro delle Autorità di vigilanza nel garantire la solvibilità del Sistema bancario, attraverso lo strumento della trasparenza delle informazioni sia sulla quantità dei rischi insiti nel bilancio della banca sia sul suo grado di patrimonializzazione. Secondo tali regole le banche dovranno fornire più informazioni al mercato, il quale valuterà di conseguenza. La prima stesura risale al 1999, e dopo una serie modifiche a seguito delle critiche mosse, specie per quanto riguarda l applicazione dei criteri di valutazione del merito creditizio delle PMI, è stato pubblicato in versione definitiva alla fine del mese di giugno Le sue regole dovevano applicarsi a partire dal dicembre 2006, ma è entrato effettivamente in funzione dall La regolamentazione di questa versione dell Accordo è stata definita nel luglio del 2009, con termine di attuazione il Ha migliorato la misurazione dei rischi riguardanti le operazioni di cartolarizzazione e quelle relative alle esposizioni collegate al portafoglio di negoziazione. Al riguardo, si rammenta che la crisi ebbe inizio negli Stati Uniti con l immissione sui mercati interno e internazionale di obbligazioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazione dei mutui subprime, ossia i finanziamenti ipotecari erogati a soggetti con merito creditizio molto basso. È molto probabile che queste regole siano state introdotte proprio con l intenzione di arginare gli azzardi di tanti banchieri e finanzieri spregiudicati. Questo schema regolamentare costituisce una sorta di upgrade di Basilea 2 e 2.5, dei quali, nel confermare gli impianti originari, ha integrato e rafforzato le parti che hanno evidenziato le maggiori criticità e debolezze. Pubblicato nel dicembre del 2010, ha fissato coefficienti patrimoniali più elevati e introdotto un nuovo schema di regolamentazione della liquidità.

3 RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D IMPRESA [n. 3/ ] Centro Studi Castelli s.r.l. 45 La sua attuazione è stata fissata a partire dal , con successivi step fino alla definitiva realizzazione entro il Nell ambito del Primo pilastro sono tre le nuove direttrici di marcia e riguardano: il rafforzamento del capitale, la copertura dei rischi e il contenimento della leva finanziaria. Rafforzamento del capitale Nell ottica di rafforzare i requisiti patrimoniali, con riferimento alle attività ponderate per il rischio (es.: il rischio di credito), rimane invariato all 8% il requisito minimo del patrimonio totale, mentre aumentano rispettivamente dal 2% al 4,5% il requisito minimo di common equity tier 1 (azioni + riserve di utili), e dal 4% al 6% il requisito minimo del patrimonio di base (Tier 1), questo costituito da common tier 1 più altri strumenti finanziari di qualità elevata, il cosiddetto Tier 1 aggiuntivo. Inoltre, nei periodi in cui sono assenti tensioni è richiesto alle banche di accantonare riserve patrimoniali per formare un cuscinetto (buffer) di conservazione del capitale costituito da common equity in misura pari al 2,5% delle attività ponderate per il rischio, con l obiettivo di portare al 7% il requisito totale di common equity. Sono imposti vincoli alle distribuzioni discrezionali se il capitale della banca scende all interno dell intervallo del buffer. Altro elemento volto a rafforzare i requisiti patrimoniali in argomento è il buffer anticiclico: in caso di una crescita del credito tale da poter generare un accumulo intollerabile di rischio sistemico, le autorità nazionali possono imporre tale cuscinetto costituito da common equity in misura compresa tra lo 0% e il 2,5%. In Tabella 1 si riepilogano i nuovi requisiti patrimoniali minimi e buffer richiesti. TABELLA N. 1 - RIEPILOGO DEI NUOVI REQUISITI PATRIMONIALI MINIMI E BUFFER RICHIESTI Common Equity Tier 1 Patrimonio di base (Tier 1) Capitale Totale Minimo 4,5 6,0 8,0 Buffer di conservazione del capitale 2,5 Minimo più buffer di conservazione del capitale 7,0 8,5 10,5 Variazione buffer anticiclico 0-2,5 Un aspetto regolamentare del tutto nuovo riguarda l assorbimento delle perdite al punto di non sopravvivenza: gli strumenti del patrimonio di vigilanza dovranno essere provvisti di una clausola contrattuale che ne consenta, a discrezione delle competenti Autorità, la cancellazione oppure la conversione in azioni ordinarie qualora la banca non sia più ritenuta solvibile. Questa regola dovrebbe accrescere il contributo del settore privato alla risoluzione delle crisi bancarie future per un verso riducendo l azzardo operativo e, per altro verso, eliminando gli interventi statali di salvataggio. Le conseguenze della riqualificazione del patrimonio e l incremento della sua quantità, sebbene diluiti nel periodo dal 2013 al 2019, potrebbero riflettersi negativamente sui crediti concessi alla clientela, perché le banche, per esempio: - non potranno più utilizzare gli strumenti di capitale cosiddetti ibridi (ex Tier 3) ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza; - avranno margini di manovra più limitati nella distribuzione degli utili ai soci, i quali potrebbero dirottare i loro investimenti verso altre direzioni; - gli eventuali aumenti di capitale per adeguare il patrimonio potrebbero presentare maggiori difficoltà proprio per il disinteresse dei soci, - la clientela che presenta maggiori livelli di rischio sarà accuratamente evitata. Copertura dei rischi (di mercato e di controparte) La rinnovata regolamentazione interviene sui seguenti aspetti: - Cartolarizzazioni: il trattamento patrimoniale di alcune cartolarizzazioni complesse è rafforzato. Le banche dovranno effettuare analisi più rigorose del merito di credito per le posizioni in cartolarizzazioni provviste di rating esterno, ossia non determinato dalla stessa banca. - Portafoglio di negoziazione: è previsto un significativo aumento dei requisiti patrimoniali a fronte delle

4 46 RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D IMPRESA [n. 3/ ] Centro Studi Castelli s.r.l. attività di negoziazione in strumenti derivati, e delle cartolarizzazioni complesse detenute in portafoglio. È introdotto un requisito basato sul valore a rischio in condizioni di stress per attenuare la prociclicità (già prevista in ). Inoltre, un requisito patrimoniale per il rischio incrementale tiene conto dei rischi di insolvenza e di mutamento di rating dei prodotti creditizi non cartolarizzati, nonché di aspetti collegati alla liquidità. - Rischio di credito di controparte: è il rischio che una controparte di un contratto finanziario diventi inadempiente prima della scadenza del medesimo contratto. È introdotto uno specifico requisito patrimoniale a copertura delle potenziali perdite derivanti da variazioni dei prezzi di mercato provocate dal deterioramento del merito di credito delle controparti, ossia il rischio di rettifiche di valore della componente creditizia dei contratti derivati. Al riguardo, nel corso della crisi finanziaria tale rischio ha causato alle banche perdite più consistenti rispetto a quelle relative ai casi di default. - Esposizioni verso controparti centrali (CCP): le controparti centrali sono istituzioni giuridicamente indipendenti che si interpongono fra compratore e venditore di un contratto derivato. Per governare il rischio sistemico derivante dalle interconnessioni tra banche e altre istituzioni finanziarie tramite i mercati dei derivati, sono introdotti incentivi a trasferire le esposizioni in tali strumenti verso CCP idonee, che sono caratterizzate da solidi standard patrimoniali e operativi. Contenimento della leva finanziaria La leva finanziaria è un indicatore attraverso il quale è sintetizzata la solidità di una banca. Si pensi ad una piramide rovesciata: la punta che sta in basso rappresenta il capitale, la base che sta in alto è l insieme delle attività svolte dalla banca: - erogazione crediti; - mutui; - trading su titoli; - derivati; - ecc. Più piccola è la punta e grande la base meno resistente sarà la piramide, ossia meno solida sarà la banca. In ambito bancario per leva finanziaria s intende il rapporto tra il capitale e il totale delle attività tangibili. Maggiore è la leva, maggiore è l operatività della banca in assenza di capitali propri. Se la leva è eccessiva la banca corre il rischio che anche una minima svalutazione di parti dell attivo possa comportare una significativa erosione del patrimonio, con le conseguenze che ne possono derivare. Il criterio di fondo, secondo Basilea 3, è che l indice di leva finanziaria (leverage ratio), non basato sul rischio, tiene conto delle esposizioni fuori bilancio e completa i requisiti patrimoniali basati sul rischio. Inoltre, contribuisce a contenere l accumulo di leva finanziaria a livello di sistema. La veloce propagazione degli effetti della crisi è dovuta proprio all eccesso di leva finanziaria a livello sistemico: tante banche, al fine di incrementare il giro delle commissioni da incassare, hanno operato in modo azzardato, come se i mercati fossero dei casinò. In altri termini, non possedendo sufficienti quantità di capitali propri, si facevano prestare il denaro da altre banche per impiegarlo sui mercati, generando così degli attivi sostenuti solo dai debiti. Quando questi attivi hanno perso molta della loro consistenza sono stati necessari gli interventi statali di salvataggio. Per quanto riguarda il Secondo pilastro, gestione dei rischi e vigilanza, i correttivi apportati sono prioritariamente finalizzati a contrastare e contenere gli azzardi di alcuni banchieri. Infatti, sono richiesti requisiti supplementari relativamente a: - gestione del rischio e governance a livello d impresa (banca); - rilevazione del rischio connesso con esposizioni fuori bilancio e operazioni di cartolarizzazione; - gestione delle concentrazioni di rischio (es.: i grandi rischi); - incentivi per una migliore gestione del rischio e dei rendimenti nel lungo periodo, vale a dire operare in un ottica strategica di più ampio respiro evitando la visione di breve termine; - corrette prassi di remunerazione per amministratori e dirigenza; - prassi di valutazione e prove di stress; - criteri contabili adeguati per gli strumenti finanziari; - governo societario e collegi dei supervisori. Infine, nell ambito del Terzo pilastro, disciplina del mercato, sono stati revisionati i requisiti di informativa con riferimento alle esposizioni a cartolarizzazione e alla sponsorizzazione di veicoli fuori bilancio. Si tratta delle cosiddette società veicolo, attraverso le quali si effettuano le operazioni di cartolarizzazione. ESEMPIO Una banca con impieghi di una certa entità in operazioni di mutuo, che essendo a medio e lungo termine costituiscono immobilizzazioni di denaro, per generare liquidità cede a una società veicolo i crediti derivanti da queste operazioni. Questa li impacchetta e li cartolarizza trasformandoli in strumenti finanziari che sono venduti sul mercato. I mutuatari continueranno a pagare le rate di mutuo alla stessa banca cedente, che le incasserà in nome e per conto della società veicolo, la quale in tal modo rigenererà la sua liquidità. L ultimo punto qualificante di Basilea 3 riguarda i requisiti globali di liquidità e il monitoraggio regolamentare della stessa. Sono introdotti due indicatori di liquidità, uno di breve termine e uno strutturale. Indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio LCR) Le banche devono detenere uno stock di attività liquide di elevata qualità, sufficienti per coprire il loro fabbisogno di liquidità nell arco di 30 giorni in caso di situazioni di stress nella raccolta.

5 RATIO - SOLUZIONI PER LA GESTIONE D IMPRESA [n. 3/ ] Centro Studi Castelli s.r.l. 47 L indicatore è rappresentato come segue: [1] Attività liquide di elevata qualità Deflussi di cassa netti nei successivi 30 giorni 100% Nello scenario utilizzato per la stima si deve tener conto, per esempio: di considerevoli prelievi dalla raccolta da clientela; del possibile peggioramento della capacità di raccolta sul mercato all ingrosso ; di un utilizzo più elevato rispetto al normale delle linee di credito da parte della clientela affidata; dei deflussi di cassa che potrebbero derivare dal deterioramento del rating della banca; della possibilità che la banca sia costretta a rimborsare i propri debiti per mitigare il rischio di reputazione. Si tratta di un requisito in grado di condizionare fortemente gli impieghi bancari, tant è che il Gruppo dei Governatori e dei Capi della vigilanza, il , ha deciso lo slittamento della sua attuazione al , con un iniziale 60% seguito dal 10% l anno fino al Indicatore strutturale (Net Stable Funding Ratio NSFR) È un indicatore strutturale di più lungo periodo finalizzato a segnalare squilibri di liquidità, che copre l intero bilancio e incentiva le banche a utilizzare fonti di approvvigionamento stabili. [2] Totale disponibile di raccolta stabile Totale richiesto di raccolta stabile > 100% Il numeratore corrisponde a quella parte di finanziamenti a titolo di capitale e di debito di cui si prevede la disponibilità nell arco di un anno in condizioni di stress, per esempio: significative riduzioni nella redditività o nella solvibilità della banca dovute al peggioramento dei rischi di credito, di mercato o operativi; il possibile declassamento del debito emesso dalla banca. Il denominatore, invece, è una stima del fabbisogno di finanziamenti stabili, dipendente dalla dimensione delle attività e degli impegni fuori bilancio, valutati in base al grado di liquidità. Un attivo con grado di liquidità elevato è meglio utilizzabile come fonte di risorse monetarie in situazioni di stress, pertanto avrà un coefficiente di ponderazione più basso rispetto a quello attribuito alle attività meno liquide, che naturalmente necessiteranno di fonti di finanziamento più stabili. L introduzione di questo requisito minimo è prevista nel In ordine al monitoraggio regolamentare, lo schema per la liquidità comprende un insieme comune di strumenti di monitoraggio per assistere le Autorità di vigilanza nell individuazione e nell analisi del rischio di liquidità a livello sia di singola banca sia di sistema. I Principi per la corretta gestione e supervisione del rischio di liquidità erano già stati pubblicati dal Comitato di Basilea nel 2008; recependo la lezione impartita dalla crisi, si basano su una revisione sostanziale delle prassi corrette per gestire tale rischio. Regolamento UE n. 575/2013 e Direttiva 2013/36/UE Questi due provvedimenti, emanati dal Parlamento e dal Consiglio europei, sono stati pubblicati sulla G.U. dell Unione Europea in data Da leggere in combinato disposto, come prescritto nelle considerazioni preliminari di entrambi i documenti, il Regolamento è relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, mentre la Direttiva riguarda l accesso all attività degli enti creditizi e la vigilanza prudenziale sui medesimi e sulle imprese di investimento. In particolare, la Direttiva abroga le precedenti Direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE, che avevano recepito buona parte dell Accordo, fondendo le rispettive disposizioni nei due nuovi atti legislativi, che a loro volta hanno fatto propria la regolamentazione di. I crediti alle PMI Nel paragrafo 44 delle considerazioni preliminari del Regolamento è riconosciuto il fondamentale ruolo per l economia dell Unione svolto dalle PMI, «nel creare crescita economica e garantire occupazione». Inoltre, è evidenziato che le stesse sono maggiormente sensibili alle crisi bancarie a causa del limitato numero di fonti alternative di finanziamento. Parlamento e Consiglio europei, pertanto, convengono sulla necessità di superare gli ostacoli in materia di finanziamento alle PMI, garantendo alle stesse un adeguato flusso di crediti bancari nell attuale contesto. Per ottemperare a tale esigenza, le coperture patrimoniali relative alle esposizioni creditizie verso le PMI devono essere ridotte mediante l applicazione di un fattore di sostegno pari allo 0,7619, in modo da consentire alle banche di aumentare i prestiti alle medesime PMI. Secondo il Legislatore comunitario, per conseguire questo obiettivo «gli enti creditizi dovrebbero utilizzare efficacemente l alleggerimento dei requisiti patrimoniali, derivante dall applicazione del fattore di sostegno, allo scopo esclusivo di assicurare un adeguato flusso di crediti alle PMI stabilite nell Unione». Competerà alle autorità preposte il monitoraggio periodico relativamente a: importo totale delle esposizioni degli enti creditizi verso le PMI e importo totale della detrazione di capitale. La disciplina riguardante le detrazioni relative ai requisiti patrimoniali per il rischio di credito sulle esposizioni verso le PMI è contenuta nell art. 501 del Regolamento. Dal meccanismo sono escluse le esposizioni in stato di default, e per l individuazione dello status di PMI si fa riferimento alla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, che indica i parametri di definizione di micro, piccola e media impresa.

EVOLUZIONE DEL RAPPORTO BANCA-IMPRESA NELLA PROSPETTIVA DI BASILEA 3

EVOLUZIONE DEL RAPPORTO BANCA-IMPRESA NELLA PROSPETTIVA DI BASILEA 3 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Linee guida nel rapporto banca-impresa EVOLUZIONE DEL RAPPORTO BANCA-IMPRESA NELLA PROSPETTIVA DI BASILEA 3 Alberto Balestreri 5 aprile 2011 - Assolombarda

Dettagli

La valutazione del rischio di credito

La valutazione del rischio di credito La valutazione del rischio di credito Anno Accademico 2017-2018 1 Argomenti Il Leverage Ratio; II Parte Gli indicatori di liquidità Gli strumenti di monitoraggio della liquidità; L impatto di Basilea III

Dettagli

Il patrimonio delle banche ed il credito alle imprese

Il patrimonio delle banche ed il credito alle imprese Il patrimonio delle banche ed il credito alle imprese Verona, 9 novembre 2011 PROLOGO 1 REGOLE SUL PATRIMONIO DI VIGILANZA INTRODOTTE DA BASILEA 1 1988 Basilea 1 1996 Emendamento di Basilea 1 2 Patrimonio

Dettagli

Tassonomia dei principali rischi finanziari

Tassonomia dei principali rischi finanziari CAPIRE E GESTIRE I RISCHI FINANZIARI Tassonomia dei principali rischi finanziari 3 ottobre 2011 - Sala Convegni S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Incontro odierno inquadramento dei principali

Dettagli

I rischi di credito e operativo

I rischi di credito e operativo I rischi di credito e operativo Francesco Romito Università RomaTre, a.a. 2008-2009 La matematica per le decisioni finanziarie: la gestione del rischio Individuazione Misurazione Mitigazione / Assunzione

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo. Facoltà di Economia

Università degli Studi di Bergamo. Facoltà di Economia Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Economia La concessione del credito bancario dopo gli accordi di Basilea 2: il ruolo del business plan di Fabio Rapizza Relatore: Giovanna Galizzi A. A. 2008-2009

Dettagli

Economia e Ges7one degli Intermediari Finanziari. Basilea II. 21 Novembre Anno Accademico

Economia e Ges7one degli Intermediari Finanziari. Basilea II. 21 Novembre Anno Accademico Economia e Ges7one degli Intermediari Finanziari Basilea II 21 Novembre 2014 Anno Accademico 2014-2015 Da Basilea I a Basilea II 1988 Accordo di Basilea I. Il patrimonio regolamentare è composto da Tier1

Dettagli

FIDITALIA S.p.A. III PILASTRO DI BASILEA 2. Informativa al pubblico sui requisiti patrimoniali individuali al 31 dicembre 2012

FIDITALIA S.p.A. III PILASTRO DI BASILEA 2. Informativa al pubblico sui requisiti patrimoniali individuali al 31 dicembre 2012 FIDITALIA S.p.A. III PILASTRO DI BASILEA 2 Informativa al pubblico sui requisiti patrimoniali individuali al 31 dicembre 2012 INTRODUZIONE La normativa prudenziale per gli Intermediari Finanziari è disciplinata

Dettagli

BASILEA 3. Le banche dal 2013 si adeguano al nuovo regime di vigilanza

BASILEA 3. Le banche dal 2013 si adeguano al nuovo regime di vigilanza BASILEA 3. Le banche dal 2013 si adeguano al nuovo regime di vigilanza Roma, dicembre 2012 dr VITALE Laura e dr TUFINO Francesca Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità delle società di appartenenza

Dettagli

Indice XIII. Presentazione di Roberto Nicastro XVII. Introduzione di Franco Tutino, Giuliana Birindelli e Paola Ferretti

Indice XIII. Presentazione di Roberto Nicastro XVII. Introduzione di Franco Tutino, Giuliana Birindelli e Paola Ferretti Presentazione di Roberto Nicastro Introduzione di Franco Tutino, Giuliana Birindelli e Paola Ferretti XIII XVII 1 Basilea 3: contenuti e finalità 1 di Giuliana Birindelli e Paola Ferretti 1.1 Il capitale:

Dettagli

FIDITALIA S.p.A. III PILASTRO DI BASILEA 2

FIDITALIA S.p.A. III PILASTRO DI BASILEA 2 FIDITALIA S.p.A. III PILASTRO DI BASILEA 2 Informativa al pubblico sui requisiti patrimoniali individuali al 31 dicembre 2011 1 INTRODUZIONE La normativa prudenziale per gli Intermediari Finanziari è disciplinata

Dettagli

PKB PRIVATBANK SA Obblighi di pubblicazione secondo il terzo pilastro di Basilea III al

PKB PRIVATBANK SA Obblighi di pubblicazione secondo il terzo pilastro di Basilea III al PKB PRIVATBANK SA Obblighi di pubblicazione secondo il terzo pilastro di Basilea III al 31.12.2018 INDICE Informazioni complementari relative al gruppo PKB 3 Informazioni complementari relative a PKB SA

Dettagli

COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO

COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO 21.9.2018 IT Gazzetta ufficiale dell'unione europea C 338/1 I (Risoluzioni, raccomandazioni e pareri) RACCOMANDAZIONI COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO RACCOMANDAZIONE DEL COMITATO EUROPEO PER

Dettagli

Le informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte E della Nota Integrativa. Lorenzo Faccincani

Le informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte E della Nota Integrativa. Lorenzo Faccincani Le informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte E della Nota Integrativa Lorenzo Faccincani La parte E della Nota Integrativa La parte E della Nota Integrativa al bilancio di esercizio

Dettagli

Indice. pag. xiii. Presentazione della terza edizione, di Roberto Ruozi » 1» 1» 4

Indice. pag. xiii. Presentazione della terza edizione, di Roberto Ruozi » 1» 1» 4 Indice Presentazione della terza edizione, di Roberto Ruozi 1 L attività bancaria 1.1 Una definizione di banca 1.2 Le origini del sistema bancario moderno 1.3 L evoluzione del sistema creditizio nel quadro

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. Gruppo Sella, approvato il progetto di bilancio 2017

COMUNICATO STAMPA. Gruppo Sella, approvato il progetto di bilancio 2017 COMUNICATO STAMPA Gruppo Sella, approvato il progetto di bilancio 2017 Il Consiglio d amministrazione di Banca Sella Holding, capogruppo del Gruppo Sella, ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre

Dettagli

L'equilibrio finanziario e patrimoniale delle banche italiane

L'equilibrio finanziario e patrimoniale delle banche italiane L'equilibrio finanziario e patrimoniale delle banche italiane Workshop CeTIF Risk Management e pianificazione strategica verso Basilea III: credito, liquidità e patrimonio Francesco Romito Ispettorato

Dettagli

La rappresentazione dei rischi operativi nell informativa di bilancio degli intermediari finanziari

La rappresentazione dei rischi operativi nell informativa di bilancio degli intermediari finanziari LA GESTIONE DEI RISCHI OPERATIVI E DEGLI ALTRI RISCHI La rappresentazione dei rischi operativi nell informativa di bilancio degli intermediari finanziari Alberto Balestreri 26 giugno 2012 - Milano S.A.F.

Dettagli

integrazione alla Informativa al Pubblico ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza per le Banche (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013) pillar III

integrazione alla Informativa al Pubblico ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza per le Banche (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013) pillar III integrazione alla Informativa al Pubblico ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza per le Banche (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013) pillar III Il presente documento integra l Informativa resa al pubblico

Dettagli

Regolamento sulle segnalazioni e sulle contribuzioni in base al rischio delle banche consorziate al FITD

Regolamento sulle segnalazioni e sulle contribuzioni in base al rischio delle banche consorziate al FITD base al rischio delle banche consorziate al FITD Regolamento sulle segnalazioni e sulle contribuzioni in base al rischio delle banche consorziate al FITD Roma, Giugno 2017 2 Indice Parte I - SEGNALAZIONI

Dettagli

Corso di Asset and liability management (profili economico-aziendali) Basilea 3

Corso di Asset and liability management (profili economico-aziendali) Basilea 3 Università degli Studi di Parma Corso di Asset and liability management (profili economico-aziendali) Basilea 3 Prof.ssa Paola Schwizer Anno accademico 2010-2011 I punti critici di Basilea 2 Qualità e

Dettagli

Basilea 2: opportunità e rischi

Basilea 2: opportunità e rischi Basilea 2: opportunità e rischi di Roberto Pasquini Pubblicato il 18 dicembre 2007 A partire dal 1 gennaio 2008 diverranno pienamente operative le norme dell Accordo di Basilea 2 che rappresentano, nel

Dettagli

Banca: valutazione del rischio di credito

Banca: valutazione del rischio di credito Banca: valutazione del rischio di credito Rapporto Banca-Impresa: Valutazione del rischio di credito e impatti della nuova normativa MIFID 2 Firenze, 12 novembre 2018 www.bancacambiano.it Agenda Classificazione

Dettagli

Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale. Aggiornamento al 31 marzo 2012 * * *

Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale. Aggiornamento al 31 marzo 2012 * * * Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale Aggiornamento al 31 marzo 2012 * * * Terzo pilastro dell accordo di Basilea II Banca Nazionale

Dettagli

La riforma della disciplina prudenziale in sede internazionale: impatti sulla direttiva CRD

La riforma della disciplina prudenziale in sede internazionale: impatti sulla direttiva CRD La riforma della disciplina prudenziale in sede internazionale: impatti sulla direttiva CRD 5 maggio 2010 Mario Marangoni Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza Agenda Le modifiche alla normativa

Dettagli

COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO

COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO 1.2.2019 IT Gazzetta ufficiale dell'unione europea C 39/1 I (Risoluzioni, raccomandazioni e pareri) RACCOMANDAZIONI COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO RACCOMANDAZIONE DEL COMITATO EUROPEO PER IL

Dettagli

LA REGOLAMENTAZIONE DELL ATTIVITA BANCARIA

LA REGOLAMENTAZIONE DELL ATTIVITA BANCARIA LA REGOLAMENTAZIONE DELL ATTIVITA BANCARIA IL QUADRO REGOLAMENTARE DI VIGILANZA L ordinamento (insieme organico delle regole che disciplinano le attività e le istituzioni del sistema finanziario) ricomprende

Dettagli

per CRISI DI LIQUIDITÀ DELLE BANCHE E BASILEA III: COME DEVONO COMPORTARSI LE AZIENDE? Grossi Claudio Mario

per CRISI DI LIQUIDITÀ DELLE BANCHE E BASILEA III: COME DEVONO COMPORTARSI LE AZIENDE? Grossi Claudio Mario per CRISI DI LIQUIDITÀ DELLE BANCHE E BASILEA III: COME DEVONO COMPORTARSI LE AZIENDE? Grossi Claudio Mario Cremona, 18 aprile 2011 Incontro con gli imprenditori Mark-Up Consulting S.r.l. www.markupint.com

Dettagli

Informativa al Pubblico Ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale sulle Banche

Informativa al Pubblico Ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale sulle Banche Informativa al Pubblico Ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale sulle Banche (Circolare Banca d Italia n. 285/2013 PARTE PRIMA TITOLO III CAPITOLO 2) Situazione riferita al 31 Dicembre 2014

Dettagli

BAIL-IN. Alcuni criteri di analisi e simulazione del rischio sul sistema bancario

BAIL-IN. Alcuni criteri di analisi e simulazione del rischio sul sistema bancario BAIL-IN Alcuni criteri di analisi e simulazione del rischio sul sistema bancario Alcuni indicatori di solidità delle banche CET1: misura il rapporto tra il core equity tier 1 ed i RWA Deve essere superiore

Dettagli

19 giugno 2014 ABE/GL/2014/04. Orientamenti

19 giugno 2014 ABE/GL/2014/04. Orientamenti 19 giugno 2014 ABE/GL/2014/04 Orientamenti in materia di definizioni e modelli armonizzati per i piani di finanziamento degli enti creditizi ai sensi della raccomandazione A4 del CERS/2012/2 1 Orientamenti

Dettagli

Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale. Aggiornamento al 30 giugno 2012 * * *

Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale. Aggiornamento al 30 giugno 2012 * * * Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale Aggiornamento al 30 giugno 2012 * * * Terzo pilastro dell accordo di Basilea II Banca Nazionale

Dettagli

Indice. pag. xiii. Presentazione, di Roberto Ruozi » 1» 1» 4

Indice. pag. xiii. Presentazione, di Roberto Ruozi » 1» 1» 4 Indice Presentazione, di Roberto Ruozi 1 L attività bancaria 1.1 Una defnizione di banca 1.2 Le origini del sistema bancario moderno 1.3 L evoluzione del sistema creditizio nel quadro europeo: concorrenza

Dettagli

(Testo rilevante ai fini del SEE) visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, in particolare l articolo 114,

(Testo rilevante ai fini del SEE) visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, in particolare l articolo 114, 27.12.2017 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 345/27 REGOLAMENTO (UE) 2017/2395 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 dicembre 2017 che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto

Dettagli

COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO

COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO 20.3.2019 IT Gazzetta ufficiale dell'unione europea C 106/1 I (Risoluzioni, raccomandazioni e pareri) RACCOMANDAZIONI COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO RACCOMANDAZIONE DEL COMITATO EUROPEO PER

Dettagli

INFORMATIVA AL PUBBLICO AL

INFORMATIVA AL PUBBLICO AL INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31.12.2016 Ai sensi della Circolare 216, Cap. V, sez. XII, 7 aggiornamento del 9 luglio 2007 emanata da Banca d Italia. Maggio 2017 pag. 1 INDICE INTRODUZIONE...3 TAVOLA 1 ADEGUATEZZA

Dettagli

Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale. Aggiornamento al 30 giugno 2013 * * *

Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale. Aggiornamento al 30 giugno 2013 * * * Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e di adeguatezza patrimoniale Aggiornamento al 30 giugno 2013 * * * Terzo pilastro dell accordo di Basilea II Banca Nazionale

Dettagli

Il contesto regolamentare: l evoluzione e le prospettive. Andrea Pilati Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza Abi 28 Giugno 2013

Il contesto regolamentare: l evoluzione e le prospettive. Andrea Pilati Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza Abi 28 Giugno 2013 Il contesto regolamentare: l evoluzione e le prospettive Andrea Pilati Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza Abi 28 Giugno 2013 Il capitale di qualità primaria ( common equity ): prima e dopo Minimo

Dettagli

EBA/GL/2015/ Orientamenti

EBA/GL/2015/ Orientamenti EBA/GL/2015/04 07.08.2015 Orientamenti sulle circostanze materiali che costituiscono una minaccia sostanziale per la stabilità finanziaria e sugli elementi relativi all efficacia dello strumento per la

Dettagli

FORTINVESTIMENTI SIM S.P.A. In ottemperanza al Regolamento Banca d Italia del 24 ottobre 2007

FORTINVESTIMENTI SIM S.P.A. In ottemperanza al Regolamento Banca d Italia del 24 ottobre 2007 FORTINVESTIMENTI SIM S.P.A. INFORMATIVA AL PUBBLICO In ottemperanza al Regolamento Banca d Italia del 24 ottobre 2007 Al 31 dicembre 2010 INDICE 1. INTRODUZIONE 3 2. TAVOLA 1 - REQUISITO INFORMATIVO GENERALE.

Dettagli

Comunicato stampa. Consiglio di amministrazione del 10 febbraio 2016: approvazione dei dati preliminari consolidati dell'esercizio 2015.

Comunicato stampa. Consiglio di amministrazione del 10 febbraio 2016: approvazione dei dati preliminari consolidati dell'esercizio 2015. Società cooperativa per azioni - fondata nel 1871 Sede sociale e direzione generale: I - 23100 Sondrio So - Piazza Garibaldi 16 Iscritta al Registro delle Imprese di Sondrio al n. 00053810149 Iscritta

Dettagli

LA REGOLAMENTAZIONE E I CONTROLLI DI VIGILANZA

LA REGOLAMENTAZIONE E I CONTROLLI DI VIGILANZA LA REGOLAMENTAZIONE E I CONTROLLI DI VIGILANZA IL PERCHÉ DELLA REGOLAMENTAZIONE FINANZIARIA La ragione fondante della regolamentazione risiede nella circostanza di prevenire, ed eventualmente gestire situazioni

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico LA RIFORMA DEL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI SOGGETTI GARANTI AUTORIZZATI Roma, 21 settembre 2018 IL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI ISTITUZIONE Il Fondo di garanzia per

Dettagli

Terzo Pilastro di Basilea 2. Informativa al pubblico al 30 settembre 2009

Terzo Pilastro di Basilea 2. Informativa al pubblico al 30 settembre 2009 Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico al 30 settembre 2009 Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi

Dettagli

RACCOMANDAZIONE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

RACCOMANDAZIONE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA C 120/2 IT Gazzetta ufficiale dell'unione europea 13.4.2017 RACCOMANDAZIONE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA del 4 aprile 2017 relativa a specifiche comuni per l esercizio di talune opzioni e discrezionalità

Dettagli

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2017

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2017 Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2017 FORTE PERFORMANCE COMMERCIALE, CON 7,5 MILIARDI DI RACCOLTA NETTA (+80%) COSTITUITA IN LARGA PARTE DA

Dettagli

Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico Aggiornamento al 30 settembre 2009

Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico Aggiornamento al 30 settembre 2009 Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico Aggiornamento al 30 settembre 2009 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO 2008 2 NOTA Per le parti dell informativa al pubblico non riportate in questo

Dettagli

Rischio di mercato Quantitativa No. Rischio di cambio Quantitativa No. Rischio di concentrazione Qualitativa Sì

Rischio di mercato Quantitativa No. Rischio di cambio Quantitativa No. Rischio di concentrazione Qualitativa Sì Tavola 1 Adeguatezza patrimoniale al 30/06/2015 (valori in unità di euro) qualitativa (a) Descrizione dell informazione Sintetica descrizione del metodo adottato dall intermediario nella valutazione dell

Dettagli

LE EMISSIONI AZIONARIE ED IL CAPITALE PROPRIO. Appunti sul libro Economia della Banca 28 sett 2015

LE EMISSIONI AZIONARIE ED IL CAPITALE PROPRIO. Appunti sul libro Economia della Banca 28 sett 2015 LE EMISSIONI AZIONARIE ED IL CAPITALE PROPRIO Appunti sul libro Economia della Banca 28 sett 2015 INTRODUZIONE Nell ambito dell argomento relativo alla raccolta delle risorse finanziarie, è necessario

Dettagli

Vincoli ed Opportunità del nuovo Accordo di Basilea2: l impatto sul sistema bancario

Vincoli ed Opportunità del nuovo Accordo di Basilea2: l impatto sul sistema bancario Convegno I Rapporti Banche-Imprese Vincoli ed Opportunità del nuovo Accordo di Basilea2: l impatto sul sistema bancario Dott. Gianfranco Torriero Responsabile del Settore Ricerche e Analisi ABI Fiera del

Dettagli

Margine di interesse 30/06/ /06/2012 Variazione ( /1.000) ( /1.000) 30/6/13-30/6/12 Interessi attivi e proventi assimilati ,61%

Margine di interesse 30/06/ /06/2012 Variazione ( /1.000) ( /1.000) 30/6/13-30/6/12 Interessi attivi e proventi assimilati ,61% Margine di interesse 30/06/2013 30/06/2012 Variazione ( /1.000) ( /1.000) 30/6/13-30/6/12 Interessi attivi e proventi assimilati 52.619 64.653-18,61% Interessi passivi e oneri assimilati -25.361-27.451-7,61%

Dettagli

HYPO ALPE ADRIA. Terzo Pilastro di Basilea 3 Informativa al pubblico al 31 dicembre 2018

HYPO ALPE ADRIA. Terzo Pilastro di Basilea 3 Informativa al pubblico al 31 dicembre 2018 Terzo Pilastro di Basilea 3 Informativa al pubblico al 31 dicembre 2018 1 Premessa Il 1 gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta

Dettagli

CONVEGNO DI STUDI. I fondi di credito. Prof. Massimo Biasin Dipartimento di Economia e Diritto Macerata, 14 novembre 2014

CONVEGNO DI STUDI. I fondi di credito. Prof. Massimo Biasin Dipartimento di Economia e Diritto Macerata, 14 novembre 2014 CONVEGNO DI STUDI I fondi di credito Prof. Massimo Biasin Dipartimento di Economia e Diritto massimo.biasin@unimc.it Macerata, 14 novembre 2014 I fondi di credito Forma di finanza non bancaria a completamento

Dettagli

Informativa al pubblico Pillar III CREDIT SUISSE (ITALY) S.P.A.

Informativa al pubblico Pillar III CREDIT SUISSE (ITALY) S.P.A. Informativa al pubblico Pillar III CREDIT SUISSE (ITALY) S.P.A. 1. Introduzione La Circolare della Banca d Italia 263/2006 (Titolo IV, Capitolo 1) introduce specifici obblighi di pubblicazione delle informazioni

Dettagli

C 73/18 Gazzetta ufficiale dell Unione europea

C 73/18 Gazzetta ufficiale dell Unione europea C 73/18 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 12.3.2014 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 6 marzo 2014 che aggiorna l allegato della Convenzione monetaria tra l Unione europea e la Repubblica di San Marino

Dettagli

Requisito di copertura della liquidità

Requisito di copertura della liquidità Regolamenti delegati in materia di Requisito di Copertura della Liquidità e leva finanziaria - Chiarimenti sulla disciplina applicabile alle SIM e ai gruppi SIM. Lo scorso 17 gennaio sono stati pubblicati

Dettagli

Convegno. I Confidi al bivio: tra decadenza (annunciata) e rinascimento (ancora possibile

Convegno. I Confidi al bivio: tra decadenza (annunciata) e rinascimento (ancora possibile Convegno I Confidi al bivio: tra decadenza (annunciata) e rinascimento (ancora possibile Scuola di Economia e Management dell Università degli Studi di Firenze Firenze 26 febbraio 2015 La disciplina dei

Dettagli

sul supporto implicito per le operazioni di cartolarizzazione

sul supporto implicito per le operazioni di cartolarizzazione EBA/GL/2016/08 24/11/2016 Orientamenti sul supporto implicito per le operazioni di cartolarizzazione 1 1. Conformità e obblighi di comunicazione Status giuridico degli orientamenti 1. Il presente documento

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Dato stimato. Il dato ufficiale sarà oggetto di segnalazione di vigilanza nei termini regolamentari.

COMUNICATO STAMPA. 1 Dato stimato. Il dato ufficiale sarà oggetto di segnalazione di vigilanza nei termini regolamentari. COMUNICATO STAMPA Farbanca presenta la Semestrale 2013: utile netto a Euro 358 mila patrimonio netto a 55,6 milioni di Euro impieghi a 453 milioni di Euro nuove erogazioni di mutui pari a 24 milioni di

Dettagli

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2019

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2019 Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2019 IL TOTALE DELLE MASSE AMMINISTRATE RAGGIUNGE IL LIVELLO RECORD DI 223,7 MILIARDI, GRAZIE ALLA POSITIVA

Dettagli

Indice. Presentazione. xiii

Indice. Presentazione. xiii Indice Presentazione xiii 1 Le funzioni del sistema finanziario 1 1.1 Che cos è il sistema finanziario 2 1.2 La natura e le caratteristiche degli strumenti finanziari 2 1.3 Le funzioni e le differenziazioni

Dettagli

Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale: approvata la Relazione Semestrale al 30 giugno 2016.

Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale: approvata la Relazione Semestrale al 30 giugno 2016. COMUNICATO STAMPA Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale: approvata la Relazione Semestrale al 30 giugno 2016. Utile netto pari a 13 milioni di euro, Roe annualizzato al 6,5% e Tier 1 al 29,40%; Fondo

Dettagli

HYPO ALPE ADRIA. Terzo Pilastro di Basilea 3 Informativa al pubblico al 31 dicembre 2017

HYPO ALPE ADRIA. Terzo Pilastro di Basilea 3 Informativa al pubblico al 31 dicembre 2017 Terzo Pilastro di Basilea 3 Informativa al pubblico al 31 dicembre 2017 1 Premessa Dal 1 gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento

Dettagli

Dati patrimoniali. Attività finanziarie disponibili per la vendita pari a 753 milioni di euro, vs 763 milioni di euro al 31 dicembre 2015;

Dati patrimoniali. Attività finanziarie disponibili per la vendita pari a 753 milioni di euro, vs 763 milioni di euro al 31 dicembre 2015; COMUNICATO STAMPA Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale: approvazione del Rendiconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2016 (primi 9 mesi) e cartolarizzazione di un portafoglio mutui residenziali,

Dettagli

Orientamenti. che specificano le condizioni per il sostegno finanziario di gruppo di cui all articolo 23 della direttiva 2014/59/UE ABE/GL/2015/17

Orientamenti. che specificano le condizioni per il sostegno finanziario di gruppo di cui all articolo 23 della direttiva 2014/59/UE ABE/GL/2015/17 ORIENTAMENTI CHE SPECIFICANO LE CONDIZIONI PER IL SOSTEGNO FINANZIARIO DI GRUPPO ABE/GL/2015/17 08.12.2015 Orientamenti che specificano le condizioni per il sostegno finanziario di gruppo di cui all articolo

Dettagli

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2017

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2017 Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2017 TOTALE DELLE MASSE AMMINISTRATE RAGGIUNGE IL LIVELLO RECORD DI 202,9 MILIARDI, SUPERANDO PER LA PRIMA

Dettagli

Gruppo Banca Sella, positivo il bilancio 2016: cresce l utile netto, migliora la qualità del credito, sale la solidità patrimoniale

Gruppo Banca Sella, positivo il bilancio 2016: cresce l utile netto, migliora la qualità del credito, sale la solidità patrimoniale COMUNICATO STAMPA Gruppo Banca Sella, positivo il bilancio 2016: cresce l utile netto, migliora la qualità del credito, sale la solidità patrimoniale Approvato anche il bilancio di Banca Sella: il Cet1

Dettagli

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2017

Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2017 Comunicato stampa FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2017 MIGLIORI RISULTATI COMMERCIALI DI SEMPRE, CON 10,3 MILIARDI DI RACCOLTA NETTA TOTALE (+74%) E 8,7

Dettagli

Reporting e controllo degli intermediari finanziari (9 C.F.U.) La parte E della Nota Integrativa del bilancio delle banche

Reporting e controllo degli intermediari finanziari (9 C.F.U.) La parte E della Nota Integrativa del bilancio delle banche Reporting e controllo degli intermediari finanziari (9 C.F.U.) La parte E della Nota Integrativa del bilancio delle banche Riccardo Cimini Assegnista di ricerca c/o il Dipartimento Studi di Impresa, Governo

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. Farbanca approva la Semestrale 2014

COMUNICATO STAMPA. Farbanca approva la Semestrale 2014 COMUNICATO STAMPA Farbanca approva la Semestrale 2014 utile netto a Euro 1.529 mila patrimonio netto a 57,0 milioni di Euro impieghi a 464 milioni di Euro nuove erogazioni di mutui pari a 40 milioni di

Dettagli

L impatto di Basilea 3 sul sistema finanziario ed il ruolo del factoring

L impatto di Basilea 3 sul sistema finanziario ed il ruolo del factoring Factoring tour - Torino, 25 gennaio 2011 Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring L impatto di Basilea 3 sul sistema finanziario ed il ruolo del

Dettagli

La cartolarizzazione. Economia degli Intermediari Finanziari. A.A maggio 2009

La cartolarizzazione. Economia degli Intermediari Finanziari. A.A maggio 2009 La cartolarizzazione Economia degli Intermediari Finanziari A.A. 2008-2009 19 maggio 2009 Aspetti definitori È una tecnica di finanziamento che consente di smobilizzare poste dell attivo a fronte dell

Dettagli

margine di interesse commissioni nette margine di intermediazione risultato netto della gestione finanziaria costi operativi utile netto ,

margine di interesse commissioni nette margine di intermediazione risultato netto della gestione finanziaria costi operativi utile netto , COMUNICATO STAMPA Farbanca presenta la Semestrale 2011: utile netto di Euro 1.522 mila (+135 rispetto al 30/06/2010); impieghi + 0,2, di cui +6,8 nel comparto a MLT, e massa amministrata + 17,6 nel semestre;

Dettagli

Credito Lombardo Veneto S.p.A.

Credito Lombardo Veneto S.p.A. Con riferimento al Bilancio 2016 Relazione e Bilancio al 31 dicembre 2016, pubblicato e scaricabile dal nostro sito internet, pubblicizziamo le seguenti errata corrige relativi alla Relazione sulla Gestione

Dettagli

La cartolarizzazione. Agg. Marzo 2018

La cartolarizzazione. Agg. Marzo 2018 La cartolarizzazione Agg. Marzo 2018 La cartolarizzazione dei crediti Caratteristiche e fasi Soggetti coinvolti Le garanzie interne Le garanzie esterne Costi Finalità Effetti La cartolarizzazione dei crediti

Dettagli

ORIENTAMENTI SULL ELENCO MINIMO DI SERVIZI O MECCANISMI ABE/GL/2015/ Orientamenti

ORIENTAMENTI SULL ELENCO MINIMO DI SERVIZI O MECCANISMI ABE/GL/2015/ Orientamenti ABE/GL/2015/05 07.08.2015 Orientamenti in materia di accertamento delle situazioni in cui la liquidazione delle attività o passività con procedura ordinaria di insolvenza potrebbe incidere negativamente

Dettagli

Comunicato stampa. Consiglio di amministrazione del 9 febbraio 2017: approvazione dei dati preliminari consolidati dell'esercizio 2016.

Comunicato stampa. Consiglio di amministrazione del 9 febbraio 2017: approvazione dei dati preliminari consolidati dell'esercizio 2016. Società cooperativa per azioni - fondata nel 1871 Sede sociale e direzione generale: I - 23100 Sondrio So - Piazza Garibaldi 16 Iscritta al Registro delle Imprese di Sondrio al n. 00053810149 Iscritta

Dettagli

INFORMATIVA AL PUBBLICO AL

INFORMATIVA AL PUBBLICO AL INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31.12.2009 Ai sensi della Circolare 216, Cap. V, sez. XII, 7 aggiornamento del 9 luglio 2007 emanata da Banca d Italia. 30 giugno 2010 1 INDICE INTRODUZIONE... 3 TAVOLA 1 ADEGUATEZZA

Dettagli

Situazione relativa ai fondi propri al 31 dicembre 2016

Situazione relativa ai fondi propri al 31 dicembre 2016 Situazione relativa ai fondi propri al dicembre 06 Fondi propri regolamentari computabili - Trasferimento valori di bilancio in rassegna Riferimento Riferimento Bilancio Attivi Liquidità 0'89'8 8'907'

Dettagli

Informativa al pubblico. - Pillar III -

Informativa al pubblico. - Pillar III - Informativa al pubblico - Pillar III - Dati riferiti al 31Dicembre 2012 Bank of China LTD Milan Branch Pag. 1 di 16 Indice Tavola 1: Requisito Informativo generale Tavola 2: Ambito di applicazione Tavola

Dettagli

La valutazione del rischio di credito

La valutazione del rischio di credito La valutazione del rischio di credito Anno Accademico 2017-2018 1 Argomenti I Parte Basilea III come risposta ai punti deboli di Basilea II; Il sistema e le fasi di Basilea III; La nuova definizione del

Dettagli

Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39

Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 di cui fair value contratti derivati finanziari 21 10 11 di cui fair value contratti derivati creditizi

Dettagli

ORIENTAMENTI SUI LIMITI DELLE ESPOSIZIONI VERSO SOGGETTI DEL SISTEMA BANCARIO OMBRA EBA/GL/2015/20 03/06/2016. Orientamenti

ORIENTAMENTI SUI LIMITI DELLE ESPOSIZIONI VERSO SOGGETTI DEL SISTEMA BANCARIO OMBRA EBA/GL/2015/20 03/06/2016. Orientamenti EBA/GL/2015/20 03/06/2016 Orientamenti Limiti delle esposizioni verso soggetti del sistema bancario ombra che svolgono attività bancarie al di fuori di un quadro regolamentato di cui all articolo 395,

Dettagli

Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane

Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane Roma, 8 maggio 2015 CONSULTAZIONE DELLA BANCA D ITALIA APPLICAZIONE IN ITALIA DEI REGOLAMENTI DELEGATI DELLA COMMISSIONE (UE) 61/2015 E 62/2015 ESERCIZIO DELLE DISCREZIONALITÀ Federcasse ringrazia la Banca

Dettagli

La valutazione del rischio di credito

La valutazione del rischio di credito La valutazione del rischio di credito Anno Accademico 2017-2018 1 Argomenti Una panoramica sui rischi finanziari Il Leverage L equilibrio di gestione Basilea I: un breve excursus La normativa di Basilea

Dettagli

ALLEGATO I. «ALLEGATO XXIV (Titolo così modificato dall'atto di rettifica su GUUE L 95 del ) SEGNALAZIONI SULLA LIQUIDITÀ

ALLEGATO I. «ALLEGATO XXIV (Titolo così modificato dall'atto di rettifica su GUUE L 95 del ) SEGNALAZIONI SULLA LIQUIDITÀ Numero del modello Codice del modello MODELLI RELATIVI ALLA COPERTURA DELLA LIQUIDITÀ PARTE I ATTIVITÀ LIQUIDE 72 C 72.00 COPERTURA DELLA LIQUIDITÀ ATTIVITÀ LIQUIDE PARTE II DEFLUSSI 73 C 73.00 COPERTURA

Dettagli

Introduzione alla seconda edizione Presentazione di Pier Luigi Fabrizi Prefazione di Andrea Riello

Introduzione alla seconda edizione Presentazione di Pier Luigi Fabrizi Prefazione di Andrea Riello Indice Introduzione alla seconda edizione Presentazione di Pier Luigi Fabrizi Prefazione di Andrea Riello XIII XVII XIX Introduzione 1 1 Il Nuovo Accordo sul Capitale 5 1.1 La vigilanza sulle banche e

Dettagli

APPUNTI (DA BASILEA 1 A BASILEA 3) Prof.ssa Federica Miglietta Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti

APPUNTI (DA BASILEA 1 A BASILEA 3) Prof.ssa Federica Miglietta Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti APPUNTI (DA BASILEA 1 A BASILEA 3) Prof.ssa Federica Miglietta Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti BASILEA 1 (1988) L accordo sul capitale denominato Basilea 1 nasce per rispondere alla necessità

Dettagli

APPUNTI (DA BASILEA 1 A BASILEA 3) Prof.ssa Federica Miglietta Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti

APPUNTI (DA BASILEA 1 A BASILEA 3) Prof.ssa Federica Miglietta Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti APPUNTI (DA BASILEA 1 A BASILEA 3) Prof.ssa Federica Miglietta Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti BASILEA 1 (1988) L accordo sul capitale denominato Basilea 1 nasce per rispondere alla necessità

Dettagli

DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE

DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER LE BANCHE PARTE TERZA Capitolo 7 CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI DA PARTE DI SOCIETÀ VEICOLO PER LA CARTOLARIZZAZIONE EX LEGGE 130/1999 Sezione I Disposizioni di carattere generale Capitolo 7 CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI

Dettagli

La valutazione del rischio di credito

La valutazione del rischio di credito La valutazione del rischio di credito Anno Accademico 2017-2018 1 Argomenti Struttura generale di Basilea II Il patrimonio di vigilanza Modalità di quantificazione del rischio di credito, del rischio operativo

Dettagli

L importanza strategica di conoscere l affidabilità di clienti e fornitori. AICS Meeting Day - 22 Maggio 2019

L importanza strategica di conoscere l affidabilità di clienti e fornitori. AICS Meeting Day - 22 Maggio 2019 L importanza strategica di conoscere l affidabilità di clienti e fornitori. AICS Meeting Day - 22 Maggio 2019 Come si valuta l affidabilità creditizia di clienti e fornitori Per valutare preventivamente

Dettagli

BCE - PUBBLICO. All attenzione della dirigenza delle banche significative. Francoforte sul Meno, 28 luglio 2017

BCE - PUBBLICO. All attenzione della dirigenza delle banche significative. Francoforte sul Meno, 28 luglio 2017 DANIÈLE NOUY Presidente del Consiglio di vigilanza BCE - PUBBLICO All attenzione della dirigenza delle banche significative Francoforte sul Meno, 28 luglio 2017 Oggetto: Indicazioni al sistema concernenti

Dettagli

Informazioni Finanziarie Infrannuali e determinazione utile d'esercizio al 30 giugno 2016

Informazioni Finanziarie Infrannuali e determinazione utile d'esercizio al 30 giugno 2016 Informazioni Finanziarie Infrannuali e determinazione utile d'esercizio al 30 giugno 2016 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRANNUALI E DETERMINAZIONE UTILE D ESERCIZIO AL 30 GIUGNO 2016 La presente situazione

Dettagli

INFORMATIVA AL PUBBLICO ai sensi delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. n. 263/2006 di Banca d Italia)

INFORMATIVA AL PUBBLICO ai sensi delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. n. 263/2006 di Banca d Italia) INFORMATIVA AL PUBBLICO ai sensi delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. n. 263/2006 di Banca d Italia) Data di riferimento: SOMMARIO Premessa...5 Scopo del documento...5

Dettagli

La statistica e la gestione del rischio nelle banche

La statistica e la gestione del rischio nelle banche La statistica e la gestione del rischio nelle banche Federico De Marchi Credit Risk Management Genova SMID 21/5/2011 Rischio - Fin dalle origini Le banche in senso moderno nascono in Liguria e Toscana

Dettagli