A S. E. Mons. Domenico Sigalini Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Palestrina

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2 A S. E. Mons. Domenico Sigalini Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Palestrina Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto (Rm 12, 2) Relazione consuntiva anno pastorale 2009

3 Eccellenza Reverendissima Da due anni viviamo il periodo più cupo che la storia ricordi e che forse trova un omologo nella ricostruzione industriale post bellica. Ma allora il paese, la gente erano stati protagonisti/vittime della più disastrosa sciagura che può colpire l umanità; oggi paghiamo la scelleratezza economica di lobby che si sono arricchite a scapito delle categorie più deboli. L Ufficio Caritas della Diocesi al quale Lei ha rinnovato l incarico di testimoniare la carità nella comunità diocesana, ha messo in atto misure per contrastare le varie forme in cui si diversificano i disagi, nella consapevolezza delle difficoltà e delle proprie risorse che, laddove non riescono ad essere risolutive, aiutano le persone ad affrontare con coraggio, serenità e determinazione la propria condizione sociale. Mi permetta di aggiungere, Eccellenza, anche con la certezza della Sua presenza, che è per noi sicurezza e stimolo per lo svolgimento del nostro ministero di laici impegnati nel sociale. Eccellenza a nome di tutti gli operatori delle Caritas della Diocesi, grazie per la sua vicinanza e per l impegno che dedica alla comunità Prenestina Povertà, recessione, crisi finanziaria, economica e sociale, solidarietà, bene comune e sussidiarietà sono definizioni usate nel quotidiano sulle quali occorrerebbe soffermarsi e riflettere; mentre molte persone, famiglie, bambini, anziani hanno dovuto stringere la cinghia, cercando di far quadrare i conti nella speranza di chiudere la settimana e, con maggiori difficoltà, il mese. La prima evidenza riguarda l impatto sociale della crisi. Essa ha colpito, e colpito duro, mettendo in difficoltà settori significativi della popolazione anche in aree territoriali della Diocesi tradizionalmente solide o comunque meno esposte al rischio di povertà. L impatto della crisi sulla comunità è reale e percepibile, si presenta in forme diverse e selettive, tali da produrre livelli di disagio fortemente differenziati. Riguarda solo in parte le tipologie tradizionali della povertà (che potremmo definire i vecchi poveri ), manifesta invece i propri effetti più devastanti e preoccupanti, sottoforma di impoverimento o di minaccia di impoverimento, nei confronti di nuove figure sociali i cosiddetti nuovi poveri, per i quali gli strumenti consolidati di contrasto della povertà risultano inapplicabili o comunque inefficaci. I disagi più rilevanti li troviamo ancora, e in forma accentuata, tra le famiglie di origine Italiana, persone insospettabili che incontriamo nel nostro vivere quotidiano e che, per dignità, riescono a mascherare totalmente i disagi che li attanagliano. Drammatica, si può definire, la situazione di queste famiglie senza occupati, che non hanno un reddito da lavoro né un reddito derivante da una pregressa attività anno pastorale 2009

4 Relazione consuntiva lavorativa, per i quali si profila una condizione di deprivazione materiale, ovvero l incapacità di soddisfare bisogni essenziali, da non confondersi con il possesso di generi di consumo durevoli e spesso considerati voluttuari, ma una vera e propria difficoltà a far fronte con regolarità a impegni economico-finanziari quali il pagamento di tasse, bollette per consumi energetici, rate di affitto, cure mediche ed altro, fino ad arrivare, nei casi più gravi, all impossibilità di procurarsi cibo e vestiario. Questo scenario ci induce a ridefinire culturalmente a livello comunitario il nostro modo di intendere la realtà, il rapporto tra fede e vita. Prospettiva che comporta rinunce a privilegi da parte di tutti, la ridefinizione delle scale di priorità, l assunzione di nuovi stili di vita, coerenti con i valori propri di ogni Cristiano. Non basta parlare del Vangelo, dobbiamo favorire esperienze che permettano di farlo diventare vita. Non è sufficiente parlare di carità, di amore, di accoglienza; come comunità dobbiamo sperimentarne la forza educativa, formativa e risolutiva attraverso l esperienza. L obiettivo è mantenere alta l attenzione al tema della povertà portando i poveri, gli ultimi, ai primi posti nell attenzione delle politiche sociali, con il fine del raggiungimento del bene comune. Le persone che quotidianamente incontriamo nei nostri Centri di Ascolto ci richiamano ad una attenta visione e ad un maggiore sforzo nel quotidiano impegno di contrasto alla povertà, in una dimensione comunitaria. CONSUNTIVO ATTIVITA 2009 LE OPERE L animazione comunitaria per mezzo delle opere è uno dei fondamenti principali dell attività della Caritas. Attraverso le opere, oggi più che mai, la Chiesa ha preso coscienza che il suo messaggio sociale troverà credibilità; lo stesso Gesù ci invita a testimoniare la nostra fedeltà attraverso le opere: Non chi dice Signore Signore, ma chi fa la volontà del Padre mio CENTRI DI ASCOLTO I Centri di Ascolto attualmente operanti sul territorio della Diocesi sono n.8, ciò in virtù dell apertura nel 2009 dei CdA di Paliano e Labico, mentre nel corso del 2010 sarà completato l iter per rendere operativi i CdA di Genazzano e Bellegra.

5 Vi prestano la loro collaborazione 27 operatori volontari. Nel corso dell anno 2009 si sono presentate per la prima volta 530 persone (378 donne e 152 uomini) che si aggiungono a circa 900 utenti con situazioni solo parzialmente risolte, bisogna considerare in merito che ogni persona che si rivolge ai nostri centri ha una famiglia che sopporta tale situazione di disagio per tutti i membri che la compongono. Tra le povertà cosi dette nuove, ovvero persone italiane, c è la perdita del lavoro tra i 40 e i 50 anni di età con conseguente depressione e disgregazione del nucleo famigliare; le problematiche che ne scaturiscono si manifestano in tutti i campi: dalla salute alla scuola, alla perdita della casa quando è di proprietà o subendo lo sfratto esecutivo dove non si ha più la possibilità di pagare l affitto. L impegno profuso dagli operatori dei CdA nella loro quotidiana attività di vicinanza agli ultimi, ha portato anche al raggiungimento di importanti risultati; tra i tanti, due significativi: 1) Una signora sola e molto anziana che vive in campagna, con l accompagnamento dei nostri operatori ha potuto risolvere problemi sia di solitudine che di vita quotidiana, essendo stata anche vittima di inganno sull acquisto di un loculo al cimitero. 2) Una giovane mamma romena che è stata accompagnata dai nostri operatori durante tutta la gravidanza per scongiurare un aborto, peraltro sollecitato dal compagno italiano e sposato. La nostra cura è stata anche quella di responsabilizzare il padre che alla nascita della bambina ha accettato di riconoscerla legalmente. A queste situazioni se ne aggiungono tante altre portate avanti, non senza fatica, anche in collaborazione con il comando dei carabinieri di Palestrina e Zagarolo, riguardo lo sfruttamento della prostituzione, spaccio di stupefacenti e usura. Di seguito si riporta in uno schema di sintesi la mutazione che ha subito lo stato di disagio sul territorio Diocesano rispetto all anno 2008 anno pastorale 2009

6 Relazione consuntiva I dati si riferiscono alle famiglie transitate presso sei degli otto CdA parrocchiali della Diocesi di Palestrina nell intero anno 2009, per un totale di 732. Spicca in modo rilevante il numero delle donne che hanno richiesto aiuto, 423 (66%) relativamente esiguo; maggiore rispetto all anno scorso è il numero degli uomini 219 (34%). Rilevanza significativa assume il particolare che denota come sia la donna la principale mediatrice tra la sua famiglia e i nostri sportelli.

7 Nel grafico sottostante possiamo vedere la situazione di ogni singolo centro di ascolto. Rispetto all anno 2008, che ha visto la popolazione Italiana protagonista principale nei nostri Centri, nel 2009 osserviamo come questa tendenza si sia completamente invertita, lasciando il posto ad una maggior presenza dell utenza straniera, anche se il numero degli italiani resta comunque elevato. Questo fenomeno risulta condizionato dall irrigidimento legislativo in materia di immigrazione che ha provocato una fuga della popolazione straniera dalle strutture istituzionali tradizionalmente preposte alla loro accoglienza, riversando un gran numero di persone nei nostri C.d.A. Il fenomeno ha causato una inversioni di tendenza facendo si che nostri connazionali hanno trovato la forza ed il coraggio per rivolgere il loro grido di disperazione ai loro amministratori. Il numero dei nostri connazionali che si sono rivolti ai C.d.A. è stato di 228 persone (31%) delle quali, per quanto ci è stato possibile rilevare, 129 donne e 43 uomini, mentre gli immigrati sono stati 504 (69%) di cui 294 donne e 126 uomini. anno pastorale 2009

8 Relazione consuntiva Registriamo un incremento di stranieri rispetto agli italiani transistati nei centri di ascolto nel 2009, fino ad arrivare ad una totale inversione di tendenze rispetto lo scorso anno. L unico centro di ascolto che ha mantenuto una maggior presenza di Italiani è stato il Divin Salvatore a Zagarolo. Osserviamo inoltre il rapporto di genere tra italiani e stranieri rivoltisi ai cda nel ll disagio che si rileva in maniera diffusa è principalmente legato alla carenza di lavoro, a seguire, e in stretta correlazione, emerge la difficoltà di avere una casa. Il totale degli immigrati residenti senza dimora risulta essere molto elevato, il 28% di essi infatti non possiede dimora. Gli Italiani riescono ancora a resistere sulla questione casa; sono il 96% gli Italiani che possiedono una dimora, la maggior parte dei quali è in locazione, data l impossibilità di possederne una di proprietà; per le famiglie che vivono in case avute in locazione persistono le problematiche legate ad affitti esagerati rispetto al contesto, assenza di riscaldamento, umidità, precarietà strutturali, difficoltà a fare fronte alle spese per consumi energetici. Il problema principale rimane legato al lavoro e si manifesta con la disoccupazione e, laddove si è più fortunati, in lavori precari, sottopagati e dequalificanti.

9 POSSESSO, LOCAZIONE O MANCANZA DI DIMORA IMMIGRATI Totale immigrati residenti con dimora % Totale immigrati residenti senza dimora % Totale 408 ITALIANI Italiani senza dimora 10 4% Italiani con dimora % Totale 245 CARITAS PARROCCHIALI Attualmente le Caritas Parrocchiali presenti sul territorio della Diocesi sono 28, sono quasi tutte dotate di spazi idonei per lo svolgimento dell attività caritativa ivi compresi piccoli magazzini dove vengono custoditi i generi alimentari destinati alla distribuzione, il vestiario, le scarpe e tutto il materiale che viene loro assegnato dall Ufficio Caritas Diocesano o che autonomamente riescono a recuperare. Compito primario di queste realtà è l animazione della carità nella comunità parrocchiale, l accoglienza e la condivisione dei disagi delle famiglie o dei singoli che vi si rivolgono con particolare attenzione alla funzione pedagogica dell attività Caritas. Dai dati rilevati nel 2009, emerge che ben 1231 famiglie si sono rivolte presso le strutture Parrocchiali: tra queste 947 sono state le famiglie straniere e 284 quelle Italiane. anno pastorale 2009

10 Relazione consuntiva DISTRIBUZIONE GENERI ALIMENTARI Il servizio di distribuzione generi alimentari si sviluppa in modo capillare sul territorio della Diocesi avvalendosi della collaborazione delle Caritas Parrocchiali, vengono distribuite principalmente derrate alimentari a lunga conservazione donate alla Caritas dall AGEA, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, e dall Ente Nazionale Risi per un valore che nell anno 2009 è stato di circa ,00. Inoltre grazie ai buoni e consolidati rapporti con industrie alimentari presenti sul territorio, riceviamo considerevoli quantitativi di merce in beneficienza; questo ci consente di distribuire in media n.800 pacchi viveri/mese a famiglie con disagio occupazionale, sociale, sanitario ed economico, nonché a persone che vivono in solitudine, ad anziani con pensione al minimo e ad immigrati. Attingendo al fondo CEI 8x1000 destinato alle opere caritative della Diocesi, riusciamo anche a fare fronte a disagi economici, per i quali contribuiamo al pagamento delle bollette per i consumi energetici, acquisto di elettrodomestici di prima necessità, bombole del gas e medicinali. L Ufficio Caritas Diocesano coordina le richieste annuali provenienti dalle parrocchie, la gestione del magazzino per la raccolta dei prodotti donati e la loro distribuzione, in tempi brevi, ai richiedenti che ne hanno fatto domanda. Nell anno 2009 è stato attivato un magazzino per lo stoccaggio delle derrate alimentari strutturato con scaffalature euro pallets e cella frigorifera, che si estende su una superficie di circa 200 mq., nel quale opera quotidianamente un operatore volontario addetto alla distribuzione delle derrate alle Caritas Parrocchiali.

11 MICROCREDITO Particolare rilevanza ha assunto in questo anno il microcredito, ovvero una forma di finanziamento che attraverso l erogazione di un piccolo prestito a persone e/o famiglie che risiedono sul territorio Diocesano e che si trovano in situazioni di difficoltà economica, vuole contribuire ad alleviare il disagio economico vissuto, evitare potenziali esclusioni dal mercato del lavoro ed emarginazione sociale. CASA DI PRIMA ACCOGLIENZA COLLE FARINA La casa di prima accoglienza di Colle Farina è una struttura abitativa sita nel comune di Zagarolo, la Caritas Diocesana ne cura l accoglienza e l ospitalità. L accoglienza è transitoria, di breve periodo e destinata alle persone che hanno necessità di una dimora, ponendo particolare attenzione all ospitalità delle donne con bambini e/o vittime di violenze. L accoglienza tende ad offrire agli ospiti la possibilità di recuperare le proprie energie per affrontare la situazione di disagio attraverso l aiuto/conforto dei volontari addetti all ospitalità e attraverso un organismo Caritas capace di definire un percorso di accompagnamento per la ricerca di possibili opportunità di soluzione dei disagi. Nella struttura prestano la loro collaborazione 4 operatori volontari, nel corso dell anno 2009 presso la struttura di Colle Farina sono state ospitate, con difficoltà di vario genere, 26 persone, 14 uomini e 12 donne, di queste 8 Italiani e 18 immigrati, 3 sono stati i minori ospitati; le persone vengono accompagnate nella casa sia dalle Caritas Parrocchiali che dalle amministrazioni comunali e servizi sociali. Presso la struttura di prima accoglienza di Zagarolo la Caritas sta realizzando anche un progetto in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia per il reinserimento sociale di minori raggiunti da provvedimenti restrittivi a seguito di arresto in flagranza di reato. Questi svolgono attività di volontariato ogni settimana per un periodo di otto mesi, affiancati a personale specializzato che li segue durante la loro permanenza presso la struttura, instaurando con loro e con le rispettive famiglie un rapporto relazionale allo scopo di sostenerli e accompagnarli per un adeguato reinserimento nella vita sociale, nel rispetto delle regole. anno pastorale 2009

12 Relazione consuntiva Osserviamo nella tabella il rapporto tra l utenza del 2008 e quella del 2009 nella casa di prima accoglienza. Decresce il numero di ospiti donne, e anche quello degli italiani, aumentano i minori ed in generale aumentano gli ospiti. FORMAZIONE OPERATORI E VOLONTARI I Centri di Ascolto e le Caritas Parrocchiali sono un servizio rivolto alle famiglie e alle persone che ne fanno richiesta; gli operatori che vi prestano la loro collaborazione, sono volontari formati all ascolto, che accolgono e accompagnano le persone nell individuare i reali disagi, accompagnandole verso il superamento degli stessi con una presenza vera e costruttiva; coordinandosi in relazione ai giorni e gli orari di apertura i C.d.A. della Caritas della Diocesi di Palestrina assicurano un servizio costante ed efficace in tutti i giorni della settimana. Con l obiettivo di rendere un servizio sempre più qualificato, l Ufficio presta particolare attenzione alla formazione degli operatori presenti sul territorio, cercando di fornire un adeguata preparazione a supporto del loro quotidiano impegno. Il criterio su cui si basa la qualificazione degli operatori è la formazione permanente; è rivolta alle persone che intendono impegnarsi in un cammino di testimonianza della carità nelle Caritas Parrocchiali e nei Centri di Ascolto; considerato il ruolo essenziale che riveste una adeguata preparazione, il percorso formativo viene elaborato, programmato e realizzato in collaborazione con tutti gli uffici di Curia.

13 PROGRAMMA DI LAVORO ANNO PASTORALE 2010 Per l anno 2010 l Ufficio Caritas Diocesano oltre alle attività ormai consolidate, intende impegnarsi seguendo il seguente programma: Progetto LE PAROLE CHE AIUTANO Il progetto tende a facilitare l inserimento delle persone straniere che vivono nel nostro territorio nel mondo del lavoro e sociale; la prima fase si attua attraverso l istituzione di un corso di lingua italiana che sarà avviato nel mese di aprile presso la tenuta Diocesana della Sonnina a Genazzano (RM); Progetto INSIEME E MEGLIO Continua la realizzazione della rete Diocesana di collaborazione tra le Caritas Parrocchiali e tra i Centri di Ascolto; l obiettivo è la condivisione dei disagi e delle emergenze, nonché l ottimizzazione sinergica delle risorse economiche ed umane. Progetto LA PEDAGOGIA DELLE OPERE il progetto si sviluppa in collaborazione con la Pastorale Giovanile, l Azione Cattolica e l Ufficio Catechistico ed è rivolto agli adolescenti delle Parrocchie che intendono farne parte. Consiste in percorsi esperienziali realizzati presso strutture di prima assistenza utilizzate dalla Caritas nella quotidiana attività di contrasto alla povertà. Nello specifico si propone ai giovani un servizio periodico di assistenza alle persone da svolgersi in una delle mense gestite dalla Caritas a Roma; i gruppi di adolescenti saranno accompagnati da un volontario della Caritas Diocesana, il servizio sarà svolto con frequenza quindicinale. anno pastorale 2009

14 Relazione consuntiva Progetto di COLLABORAZIONE TRA CARITAS DIOCESANA E ISTITUTI SCOLASTICI DELLA DIOCESI DI PALESTRINA La Caritas diocesana, si propone con tale progetto si aprirsi al territorio circostante, tentando di stabilire una relazione di collaborazione con l organismo che più di ogni altro si occupa della promozione dell individuo: la Scuola. Il progetto parte dall idea di rispondere a due bisogni: il tentativo da parte del nostro Organismo Pastorale di inserire nel mondo del lavoro soggetti svantaggiati che se ne sono trovati espulsi e la presa di coscienza di una necessità emergente all interno dei plessi scolastici superiori: la riorganizzazione del servizio di comodato d uso offerto dagli Istituti scolastici. Infatti, secondo le disposizioni regionali e nazionali, riguardanti l obbligo scolastico, (decreto 22 agosto 2007, legge 296 del 26 dicembre 2006) e successive integrazioni e/o modifiche, anche di derivazione regionale, è previsto un comodato dei libri di testo (approvazione C.D.I. del 03/06/2009 delibera n. 22) per gli alunni i cui i genitori ne facciano richiesta in quanto appartenenti a famiglie che presentino valore ISEE dell anno 2008 pari o inferiore a ,00. Rilevando questo tipo di necessità e muovendoci in un ottica di solidarietà, proponiamo, come Caritas, di iniziare una cooperazione con il mondo scolastico e di occuparci della gestione di questo specifico settore tramite la formazione e l inserimento nel servizio di fasce deboli della popolazione, in condizioni di marginalità economica e sociale, persone con handicap fisico ma mentalmente capaci e preparate, persone che sono state per qualche ragione espulse dal mercato del lavoro e per le quali è difficoltoso il reinserimento, persone che non sono riuscite ad inserirsi nel mercato del lavoro. Palestrina, 15 marzo 2010

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16 CARITAS DIOCESANA DI PALESTRINA Via Pedemontana, PALESTRINA - Rm tel caritas@diocesipalestrina.it

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