Educazione al risparmio, alla corresponsabilizzazione, alla sobrietà, reagendo ai condizionamenti

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1 Educazione al risparmio, alla corresponsabilizzazione, alla sobrietà, reagendo ai condizionamenti Educhiamoci ad educare 2010/2011 Padergnone 29 novembre 2010 Relatore: Romano Turrini, Coordinatore Centro di Ascolto e Solidarietà della Caritas di Arco

2 LA CARITAS E UN ORGANISMO DELLA CHIESA CATTOLICA CHE SI DEDICA IN PARTICOLARE ALLA PROMOZIONE DELLA PROSSIMITA VERSO LE PERSONE BISOGNOSE COSA VUOL DIRE PROMOZIONE DELLA PROSSIMITA? Vuol dire favorire rispetto, difesa, riconoscimento e salvaguardia dei diritti, valorizzazione, aiuto morale ed economico, condivisione verso chi fa più fatica a vivere

3 Come è composta la Caritas? Esiste la Caritas internazionale, la Caritas nazionale, quella diocesana (Trento), quella Decanale (Es. Arco), quella parrocchiale. Ci sono degli operatori stipendiati (pochi) e ci sono moltissimi volontari che offrono il loro tempo, la loro professionalità e la loro disponibilità a chi si trova in difficoltà.

4 COSA FA IN CONCRETO LA CARITAS? E attenta a tutte le situazioni di bisogno che esistono sul territorio, rilevandole, analizzandole, fornendo soluzioni ed anche dati statistici; Si attiva perché ci siano interventi di aiuto e di sostegno da parte di Enti vari; Si impegna perché siano fatte leggi giuste a difesa degli ultimi ; Promuove iniziative di sensibilizzazione e di educazione alla solidarietà a vari livelli; Interviene direttamente nelle situazioni di emergenza (guerre, catastrofi naturali, conflitti etnici, povertà ecc.) con aiuti (medicinali, viveri, vestiti ecc.)

5 La Caritas di Arco La Commissione Caritas del Decanato di Arco è formata da Rappresentanti delle singole parrocchie e dei gruppi di volontariato. Si riunisce una volta al mese, ma i propri membri sono in contatto costante. Promuove iniziative finalizzate a raggiungere gli obiettivi che sono stati presentati sopra.

6 Ma per essere concretamente e costantemente operativa la Caritas ha istituito il Ce.d.A.S. IL CENTRO DI ASCOLTO E SOLIDARIETA Il Ce.d.A.S. è aperto cinque giorni alla settimana, di pomeriggio. Gli operatori, che si sono formati per questo ruolo, lavorano in coppia. Ascoltano le persone che si presentano, sentono i loro bisogni, cercano di dare loro delle risposte, le aiutano a contattare i servizi sociali o altre organizzazioni assistenziali, prendono nota di quanto è stato detto e deciso, in modo tale da riprendere il discorso quando eventualmente queste persone torneranno.

7 Il principio a cui si ispirano maggiormente è NON FAR PASSARE PER CARITA CIO CHE E DOVUTO PER GIUSTIZIA

8 Il Ce.d.A.S. organizza anche La raccolta di mobili usati, ma in buono stato, che sono conservati in un magazzino a disposizione di famiglie che non possono permettersi di acquistare mobili nuovi; La raccolta di indumenti e accessori per bambini piccoli (carrozzine, box, lettini, passeggini ecc.) QUESTE SONO DUE FORME DI RISPARMIO!!!

9 NEGLI ULTIMI MESI Molte famiglie,italiane e straniere, si sono rivolte al Centro di Ascolto e Solidarietà per chiedere aiuto. A causa della crisi economica, tante persone hanno perso il posto di lavoro, non sanno come pagare le bollette della luce, dell acqua, del gas. Molte famiglie non hanno i soldi per comperare gli alimenti di più facile consumo o per pagare i buoni mensa dei figli.

10 Per fare fronte a questa emergenza la Caritas sta compiendo alcuni interventi Si è applicato il microcredito (piccoli prestiti da restituire gradualmente, in accordo e collaborazione con Cassa Rurale Alto Garda); Sono stati distribuiti centinaia di pacchi spesa; Sono stati compiuti interventi in collaborazione con i Servizi sociali (anticipo reddito di garanzia sussidi straordinari, tutoraggio ecc.). Vengono raccolte offerte in denaro; Sono state organizzate, in collaborazione con la Coop, raccolte di generi alimentari.

11 QUESTE PROBLEMATICHE INVESTONO LE NOSTRE FAMIGLIE DIRETTAMENTE INDIRETTAMENTE ED ANCHE LA SCUOLA

12 NELLE FAMIGLIE INVESTITE DIRETTAMENTE DALLA CRISI, CHE FARE? -Riuscire a cambiare, in modo deciso, stile di vita ; -Essere più attenti alle proprie spese e al risparmio nelle varie forme (cibo, vestiti, energia ecc.); - Avere il coraggio di chiedere aiuto (Servizi sociali, Caritas); -Coinvolgere tutte le componenti della famiglia, figli compresi.

13 Condividere con i figli la situazione di crisi: come? Ogni discorso, ogni proposta deve essere proporzionata all età e alla maturità dei figli; Riuscire a rinunciare al superfluo; Le rinunce devono essere di tutti (coerenza); Sostenere sempre la dignità e la forza di essere famiglia, unita e solidale; Ribadire che se mancano i soldi, non manca l affetto!

14 ATTENZIONE AI MIRAGGI!!!

15 ATTENZIONE A PRATICHE CONSUMISTICHE!

16 ATTENZIONE ALLE RATE!!!

17 CHIEDI UN PRESTITO PER ANDARE IN FERIE!?!

18 E le famiglie che non vivono la crisi cosa possono fare? Innanzitutto prevenire una possibile situazione di crisi, attuando comunque il risparmio e la sobrietà; Rendere consapevoli i figli che qualsiasi bene non va sprecato; Educare i figli alla solidarietà, all attenzione, alla premura nei confronti di amici, di compagni di scuola, di conoscenti che si trovano in situazione di bisogno; Aderire come famiglia ad iniziative di sostegno a chi è in difficoltà, vicino e lontano. OCCORRE PERO PRESTARE MOLTA ATTENZIONE A COME SI AIUTA!

19 E la Scuola cosa può fare? Innanzitutto affrontare con gli alunni queste tematiche; Condividere con i genitori qualche iniziativa di sensibilizzazione (ruolo importante dei consigli di classe); Organizzare anche qualche attività nella scuola che abbia la finalità dell aiuto concreto (Es. Riva 1); Aderire a progetti formativi proposti da Enti diversi (Cassa Rurale - Concorso, Comunità di valle o Provincia) che educano al risparmio; Valorizzare un dato storico rispetto alla situazione generale di relativo benessere: non è sempre andata così (testimonianze degli anziani)!

20 Possono esserci occasioni in cui situazioni economiche precarie si rendono evidenti a scuola; che fare? Viaggi di istruzione particolarmente costosi: qualche alunno non vuole partecipare (perché non può). Interviene il Dirigente scolastico, solitamente su segnalazione dei Servizi Sociali. Ma questo avviene solo in casi molto gravi; e allora? Lo stesso discorso vale per attività didattiche in cui ci sia bisogno del contributo delle famiglie. ATTENZIONE! NON VALE L AFFERMAZIONE: LO ABBIAMO SEMPRE FATTO. ADESSO SIAMO O STIAMO ENTRANDO IN UNA SITUAZIONE DAVVERO STRAORDINARIA.

21 IN CONCLUSIONE: -Ogni famiglia può avere un ruolo attivo nell educare al risparmio, alla sobrietà e alla solidarietà; -La scuola assolve al proprio compito formativo nel proporre questi valori; - Occorre che i bambini ed i ragazzi acquisiscano crescente senso di responsabilità rispetto alle problematiche che vive la loro famiglia; - Fa crescere e maturare il sapere che ci sono tante persone che stanno peggio di noi. AFFERMAZIONI O DOMANDE?

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