La ceramica medievale. I lezione

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1 Sapienza Università di Roma Cattedra di Archeologia Medievale La ceramica medievale. I lezione a.a

2 Ceramica: si intendono tutti quegli oggetti foggiati con impasti a base di argilla che abbiano subito una cottura a una temperatura compresa tra i 450 e i 650. O, ancora, tutti quei manufatti inorganici non metallici, generalmente porosi e fragili, realizzati con materiale di natura argillosa, modellati plasticamente e ai quali è attribuita l irreversibilità della forma grazie ad un opportuno trattamento termico. Ciclo di produzione: sequenze ordinate di operazioni che consentono di trasformare un materiale in un manufatto e quindi in un prodotto. La sua importanza: - ricostruire su larga scala confronti sincronici e diacronici tra contesti diversi; - inferire differenze di cronologia, funzione, status sociale, cultura e economia; - ricostruire la cultura materiale, ossia lo studio delle produzioni.

3 Cultura materiale La cultura materiale di ogni gruppo sociale può essere ritenuta costituita cumulativamente dall insieme dei manufatti, dai comportamenti o pratiche messe in atto per produrli, scambiarli, usarli, romperli, scartarli, dalle attribuzioni di significato relative sia ai manufatti in quanto tali sia al loro impiego (Mannoni-Giannichedda).

4 CONTESTO Situazione o circostanze in cui l oggetto o un gruppo di oggetti è stato rinvenuto (Terrenato). Il confronto tra contesti differenti permette di: - definire tipologie di siti rappresentati da aree di manufatti nell ambito di popolamento di una regione; - seguire l andamento diacronico delle importazioni e delle produzioni locali; - inferire i caratteri generali della società che li ha prodotti; - comprendere l oggetto in quanto tale. ARCHEOLOGIA DELLA PRODUZIONE: lo studio dei manufatti al fine di ricavarne elementi per la ricostruzione di quali siano state le relazioni fra gli uomini e fra gli uomini e le cose nelle diverse situazioni storiche; lo studio delle operazioni di acquisire e trasformare materiali naturali in beni durevoli; le conoscenze tecniche che hanno permesso i risultati materiali di cui i reperti sono gli effetti (tecnologie produttive); la ricostruzione dei cicli di lavorazione; il riconoscimento delle cause e delle conseguenze economiche; il riconoscimento di impatto ambientale delle antiche attività.

5 Le fonti per lo studio della ceramica Fonti dirette: ceramiche parlanti. Fonti indirette: - Scritti letterari - Trattati - Documenti di lavoro (contratti commerciali, gabelle portuali, inventari notarili, atti associativi, stauti, etc.) - Iconografia - Toponomastica

6 - Codice di Lucca, VIII secolo Trattati - De coloribus et artibus Romanorum (Eraclio? VIII-IX; XII-XIII) - Diversarum artium schedula (Teofilo, XI-XII) - Margarita praeciosa (Pietro Buono Lombardo, XIV) - De la pirotechnia Libri X (Biringuccio, 1540) Discorso sopra a l arte figulina con alcuni suoi secreti (Libro IX, cap. XIV) - De Re Metallica XII Libri (Gregorius Agricola, 1556) - Li tre libri dell arte del vasaio (Cipriano Piccolopasso, 1557)

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8 Dimagranti e fondenti A. Dimagranti. I minerali non argillosi presenti nelle argille sono chiamati anche dimagranti (inerti, degrassanti o inclusi) e costituiscono una sorta di cuscinetto che impedisce spaccature dei manufatti duranti la cottura e l essicamento: - silice sotto forma di quarzo; - la chamotte; - in minor misura le miche. - elementi organici (vegetazione; organismi animali) B. Fondenti. Le materie prime complementari contenute nell argilla che ne abbassano il punto di fusione e svolgono anche azione degrassante, diminuendone la plasticità: - naturali (calcite, carbonato di calcio, ossidi e idrossidi di ferro); - naturali aggiunti (alcali e composti alcalini).

9 Rivestimenti Un rivestimento è un sottile strato, di composizione e proprietà chimico-fisiche variabili, che ricopre la superficie del manufatto ceramico allo scopo di migliorarne l aspetto e la funzione (Cuomo di Caprio). Dopo la cottura otteniamo la terracotta (porosa e non compatta): la permeabilità è ottenuta facendo impregnare il vaso con latte quagliato o sostanze grasse. La necessità è quella di conoscere il comportamento dilatometrico dei vari materiali, affinché si dilatino durante la cottura e si restringano durante il raffreddamento in maniera armonica. In gergo tecnico accordo argillainvetriatura o accordo pasta-vernice : i coefficienti di dilatazione termica delle materie prime costituiscono un problema di fondamentale importanza. Due tipi di rivestimento: I. rivestimento di tipo argilloso: ingobbio, poroso e opaco; II. rivestimento di tipo vetroso: invetriatura, impermeabile e lucente (vetrine se trasparenti; smalti se coprenti).

10 Tecniche di lavorazione 1. Ingobbio: argilla raffinata, stemperata in acqua, talvolta previa setacciatura. 2. Rivestimenti vetrosi: macinazione per amalgamare la sabbia silicea con il piombo calcinato e le sostanze coloranti. Principio sfregamento di due pietre. L applicazione dei vari tipi di rivestimento avviene in genere per immersione o con pennelli; per aspersione, seguita da fase di ulteriore essiccamento prima della cottura. 3. Lustro metallico: ornato iridescente, miscela stesa sulla superficie già rivestita costituito da ocra rossa e gialla, zolfo, ossidi metallici (rame e argento) e aceto come diluente. L oggetto veniva cotto in atmosfera riducente: il sottostante rivestimento vetrificato si ammorbidiva; dopo venivano inseriti nel forno materiali fumogeni per ridurre l ossigeno e favorire adesione al supporto dell ossido metallico. Dopo il raffreddamento l ocra veniva grattata via rendendo manifesta la sottostante patina metallica di aspetto iridescente.

11 Decorazioni Una delle tecniche prevedeva la possibilità, in età medievale, di dipingere la superficie con pigmenti coloranti finemente macinati, disciolti in acqua e applicati a pennello: - direttamente sul biscotto (con o senza successiva invetriatura); - sull ingobbio (sotto vetrina); - sullo smalto crudo. I colori erano ricavati da ossidi metallici macinati e mescolati con fondenti (piombo, feccia e soda). Colori: - verde e bruno (ossido di rame e manganese); - giallo (ossido di ferro); - rosso (argilla ferrosa) e blu (ossido di cobalto). Mentre è allo stato crudo il manufatto solo parzialmente essiccato può essere levigato (stecca, straccio o arnese) a stralucido, oppure: Decorato in negativo: - incisione o excisione; - impressione semplice/rotella/a cilindretto/a stampo. 2. Decorato in positivo: - rilievo alla barbbettina; - rilievo applicato / da matrice. 3. Decorazione pittorica.

12 4. Nel medioevo, un altra tecnica decorativa consisteva nell incisione con uno strumento acuminato: - direttamente sul corpo (incisa); - su uno strato d ingobbio (graffita); - con pigmenti coloranti a riempire semplici linee incise (graffita a punta); - con l asportazione intere porzioni ingobbio (graffita a stecca). Successivamente impermeabilizzazione tramite vetrina trasparente. 5. Procedimento a cuerda seca: i contorni dei motivi decoratici erano realizzati in materiale refrattario allo scopo di creare barriere fra le vetrine e gli smalti che riempivano gli spazi così creati.

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