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1 SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO D.Lgs.123/07 delega al governo 25 maggio 2008 per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Logo Soggetto Attuatore

2 Il MIGLIORAMENTO della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro

3 AMBITO DI APPLICAZIONE art.3 Il Testo unico sulla sicurezza si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, che svolgono un attività lavorativa, con o senza retribuzione, con esclusione dei soli addetti a servizi domestici e familiari (colf e badanti). Sono ricompresi: - socio lavoratore di cooperativa; - associato in partecipazione; volontari; tirocinanti e stagisti. Attenzione ai soci di società semplici a libro paga!!!! Viene precisato che: - in caso di contratto di somministrazione gli obblighi di prevenzione e protezione sono a carico dell utilizzatore; - in caso di distacco, gli obblighi sono a carico del distaccata rio fatto salvo l'obbligo a carico del distaccante di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allo svolgimento delle mansioni per le quali egli viene distaccato; - in caso lavori a progetto e di collaborazioni coordinate e continuative, anche nella modalità a progetto, gli obblighi a carico del datore di lavoro ricorrono solo allorché la prestazione di lavoro si svolga nei luoghi di lavoro del committente.

4 Sono stati estesi ai lavoratori autonomi, ai componenti imprese familiari ai sensi dell art.230 bis CC., ai piccoli imprenditori operanti nel settore agricolo gli obblighi (art. 21) relativi a: utilizzazione delle attrezzature di lavoro conformi alle norme vigenti dotazione ed utilizzazione di dispositivi di protezione individuale in conformità alle disposizioni di legge previste nel titolo III; dotazione di tesserino di riconoscimento con fotografia e generalità, quando si opera in regimi di appalto o subappalto. Altresì si applicano a tali soggetti le disposizioni relative alla formazione, sotto forma di facoltà, e quelle relative alla sorveglianza sanitaria, sotto forma di facoltà. Per soci delle società semplici di derivazione da impresa famigliare che non assumono manodopera operanti nel settore agricolo sono state ridotte le misure di prevenzione agli obblighi previsti per gli imprenditori autonomi di cui sopra

5 Utilizzo delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale anche per autonomi Le attrezzature di lavoro, ovvero qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro, devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie del prodotto, esempio: Direttiva macchine per le macchine operatrici agricole semoventi portate, semiportate e trainate, escluse le trattrici agricole, immesse sul mercato dopo il in Europa e dopo il in Italia, es. Direttiva 2003/37CE solo per una parte di trattrici agricole recenti, 74/150CE per trattrici dal 1974 in poi, ecc. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui sopra e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all'emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza previsti nell allegato V del presente provvedimento (attenzione sparito D.Lgs.359/99!!! che dava possibilità di adeguamenti in periodo transitorio); (ad esempio tutte le trattrici agricole indistintamente gommate o cingolate dovranno essere dotate di ROOPS e di cinture di sicurezza che dovranno essere utilizzate.)

6 Vige una presunzione di conformità per le macchine costruite nel rispetto di quanto disposto dalle norme previgenti (DPR 547/55, D.Lgs.626/94)secondo le prescrizioni contenute nel dlgs 626/1994. Si consideri inoltre che gli effetti di queste disposizioni attiveranno obblighi trasversali ad esempio previsti dal Nuovo Codice della Strada ai fini della circolazione stradale, dalla Direttiva Macchine: diventa ora obbligatorio anche per autonomi, il divieto di immissione sul mercato, vendita, prestito anche al vicino agricoltore confinante-, locazione, di macchine ed attrezzature agricole usate o nuove non rispondenti alle norme di sicurezza; sono inoltre per tutti vietate le modifiche tecnico costruttive che modificano prestazioni, funzionalità e destinazione di uso della macchina (pratica particolarmente diffusa nelle aziende agricole) a meno che non si proceda ad un percorso di marcatura CE. I collaudi e le verifiche periodiche per apparecchiature di sollevamento (es. PSRF) diventano obbligatorie per tutti!!

7 Qualora gli organi di vigilanza accertino che un attrezzatura pur conforme alle direttive di prodotto non risponda ai requisiti di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative e regolamentari informa l autorità di sorveglianza del mercato competente per tipo di prodotto, prescrive al datore di lavoro utilizzatore di rimuovere la situazione di rischio; l organo di vigilanza territorialmente competente provvederà nei confronti del fabbricante e dei soggetti della catena di distribuzione. Le attrezzature devono essere sottoposte a verifiche periodiche ed onerose a carico del datore di lavoro, anche da parte delle ASL. La violazione di tali disposizioni comporta l arresto da tre a sei mesi o l ammenda da a euro. I risultati dei controlli devono essere riportati per iscritto (almeno quelli relativi all ultimo triennio) e conservati a disposizione degli organi di vigilanza. I lavoratori incaricati dell uso devono ricevere adeguata formazione. La violazione di tale disposizione comporta la sanzione amministrativa da 750 a 2500 euro. Sono dispositivi di protezione individuali tutte le attrezzature indossate dal lavoratore allo scopo di protezione da rischi alla salute e sicurezza. I lavoratori devono indossare i DPI, provvedere alla manutenzione, non apportarvi modifiche

8 COMPUTO DEI LAVORATORI art.4 Ai fini dell applicazione di tutte quelle disposizioni in materia che fanno riferimento alle dimensioni delle imprese dal punto di vista delle risorse in forza, si specifica che rientrano nel computo: I lavoratori utilizzati mediante somministrazione (che si computano sulla base del numero di ore effettivamente prestato nell arco di un semestre); I lavoratori stagionali (a prescindere dalla durata del contratto e dall orario di lavoro effettuato) I lavoratori impiegati per l intensificazione dell attività in determinati periodi dell anno nel settore agricolo (considerati ULA). (312gg / anno o proporzione ore in settimane, mesi / anno) Sono diversamente esclusi: i collaboratori familiari; i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato in sostituzione di assenti con diritto alla conservazione del posto di lavoro; i prestatori di lavoro accessorio; i lavoratori di cui alla legge 18 dicembre 1973, n. 877, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore del datore di lavoro committente i volontari; i lavoratori autonomi; i collaboratori coordinati e continuativi. Tra le norme che fanno riferimento alle dimensioni delle imprese, a titolo di esempio, quelle relative alla formazione, nomina RSPP, alle procedure standardizzate, alla riunione periodica (cfr paragrafi dedicati).

9 Capo III - Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Art Misure generali di tutela. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza; b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell'azienda nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente e dell'organizzazione del lavoro; c) l'eliminazione dei rischi e, ove cio' non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico; d) il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo; e) la riduzione dei rischi alla fonte; f) la sostituzione di cio' che è pericoloso con cio' che non lo è, o è meno pericoloso; g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio; h) l'utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro; i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; l) il controllo sanitario dei lavoratori;

10 m) l'allontanamento del lavoratore dall'esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l'adibizione, ove possibile, ad altra mansione; n) l'informazione e formazione adeguate per i lavoratori; o) l'informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; p) l'informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; q) l'istruzioni adeguate ai lavoratori; r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori; s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l'adozione di codici di condotta e di buone prassi; u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; v) l'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza; z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti. 2. Le misure relative alla sicurezza, all'igiene ed alla salute durante il lavoro non devono in nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori.

11 Art Obblighi del datore di lavoro non delegabili Cosa deve fare il Datore di Lavoro? 1. Il datore di lavoro non puo' delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall'articolo 28

12 Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI Art Oggetto della valutazione dei rischi La valutazione dei rischi (art.17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi. Introdotta anche la valutazione di rischi possibili per assunzione di alcool e droghe (sorveglianza sanitaria per coloro che conducono macchine rischio tabellato dal 2007) Il documento di valutazione dei rischi deve avere contenuti specifici in base (art.28 comma 2 e 3)

13 Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI Art Oggetto e Modalità della valutazione dei rischi I datori di lavoro che occupano fino a dieci lavoratori (da computarsi secondo i criteri ULA) effettuano la valutazione dei rischi secondo le procedure standardizzate. In attesa della predisposizione delle stesse da parte della Commissione consultiva permanente per la sicurezza e la salute sul lavoro (che ha tempo fino al 31 dicembre 2010), tenuto conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici di settore, e dell emanazione del decreto interministeriale che le recepirà, e prevista una moratoria per i datori di lavoro fino al 18mo mese dall emanazione del detto decreto. Si precisa che i datori di lavoro sono già tenuti all effettuazione della valutazione dei rischi ed alla conseguente adozione delle misure di prevenzione ma fino a quella data (2012) potranno continuare ad effettuare la valutazione dei rischi con autocertificazione dopo di che sranno costretti a redarre il Documento di Valutazione dei Rischi Standardizzato (Da definire) per aziende fino a 50 dipendenti, escluse aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, connessi all'esposizione ad amianto e cantieri temporanei e mobili.

14 La valutazione e il documento di valutazione debbono essere rielaborati, nel rispetto delle modalità previste, in occasione di infortuni accaduti, di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate.

15 Sezione IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO INFORMAZIONE Artt. 36, 37 Informazione e formazione ai lavoratori, Il datore di lavoro deve assicurare a ciascun lavoratore (anche ai lavoratori stagionali) informazione adeguata e specifica su: I rischi ambientali, legati all intero processo produttivo; I rischi legati alla mansione specifica; Sulle misure di prevenzione e protezione adottate. I pericoli relativi all uso di sostanze e preparati pericolosi Le procedure di 1) Pronto soccorso 2) Lotta antincendio 3) Evacuazione

16 Formazione e Informazione QUANDO? Al momento dell assunzione Al momento del trasferimento o cambiamento di mansione In occasione di cambiamenti dell organizzazione aziendale: 1) Nuove attrezzature 2) Nuove tecnologie 3) Nuove sostanze o preparati pericolosi

17 E stata introdotta la facoltà anche per i lavoratori autonomi, i componenti imprese familiari, i piccoli imprenditori e i soci di società semplici operanti nel settore agricolo, di partecipare a corsi di formazione specifici relativamente ai rischi propri delle attività svolte e con oneri a proprio carico, fermi restando gli obblighi previsti da leggi speciali. Percorsi formativi specifici verranno definiti mediante accordi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, previa consultazione delle parti sociali, da assumere entro un anno. Per consentire alle imprese agricole di adeguarsi correttamente, organi ed enti istituzionali, quali tra gli altri il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e l INAIL, ma anche organismi paritetici ed enti di patronato svolgeranno, anche mediante convenzione, attività di informazione e formazione, consulenza, assistenza e promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

18 Obbligo di formazione del datore di lavoro e dei preposti. Il datore di lavoro che intende svolgere direttamente i compiti del servizio di prevenzione deve frequentare corsi di formazione della durata 36 ore più primo soccorso e anticendio, adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative, che rispettino contenuti e modalità definiti mediante accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Province autonome di Trento e di Bolzano (da stipularsi entro dodici mesi dall entrata in vigore del testo in esame). Fino alla pubblicazione dell'accordo di cui al periodo precedente, conserva validità la formazione effettuata ai sensi dell'art. 3 del D.M. 16 gennaio 1997 (16 ore con rischio specifico). Il datore di lavoro che svolge i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi è altresì tenuto a frequentare corsi di aggiornamento previsti anche per i datori di lavoro che abbiano frequentato i corsi di cui all'articolo 3 del decreto ministeriale 16 gennaio 1997 e agli esonerati dalla frequenza dei corsi che avevano comunicato lo svolgimento diretto del RSPP entro il

19 Quanto alla formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, modalità durata e contenuti sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale. I corsi devono avere una durata minima di 32 ore; quella relativa agli aggiornamenti non può essere inferiore a 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori, 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 dipendenti. Quanto alla formazione del rappresentante per la sicurezza territoriale, modalità durata e contenuti sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva secondo un percorso formativo di almeno 64 ore iniziali, da effettuarsi entro 3 mesi dalla data di elezione o designazione e 8 ore di aggiornamento annuale. Preme precisare che mentre la formazione e da intendersi come trasferimento di conoscenze e procedure dirette a garantire lo svolgimento in sicurezza delle mansioni in azienda, l addestramento e finalizzato all uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze e dispositivi di protezione individuale e le relative procedure di lavoro.

20 L ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE E I SOGGETTI COINVOLTI DATORE DI LAVORO DIRIGENTI PREPOSTI R.S.P.P. Medico Competente LAVORATORI R.L.S.-R.L.S.T. Addetti alla gestione Emergenza incendio Addetti Pronto Soccorso