Centinaia di false convinzioni, radicatissime, frutto di non conoscenza

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1 SETTEMBRE NUMERO SPED. IN ABB. POSTALE 70% FILIALE DI VARESE AUTUNNO 2016 I fraintendimenti, le errate convinzioni, le mezze verità sono alla base dei falsi miti che incombono su molte professioni. E tanto più un lavoro, come l arboricoltura, è un insieme di parti e processi tanto più è comune che questi falsi miti si espandano a macchia d olio, ovunque e a tutti i livelli. E quando una bugia o un mito viene ripetuto cento volte diventa ahimè una verità o perfino uno standard di lavoro. La sua rimozione sarà dunque Autunno: stagione ideale per meditare sui falsi miti degli alberi! difficilissima proprio perché, quando una falsa verità diventa mito, non necessita più di prove o verifiche; è divenuto un evidenza, una verità assoluta accettata da tutti, dai professionisti e, a maggior ragione, da profani e da non addetti al lavoro. Quotidianamente ci imbattiamo in clienti, cittadini, politici, ma anche in troppi operatori che pensano che gli alberi siano pezzi di legno amorfo con duramen morto, che gli alberi possano guarire, che gli alberi sporcano o siano pericolosi perché alti, inclinati o perché hanno carpofori, che le potature mettano in sicurezza o rinvigoriscano, che le piante si nutrano, ecc.... Centinaia di false convinzioni, radicatissime, frutto di non conoscenza e superficialità ataviche, difficili da eradicare o sfatare; insomma miti che non rimangono solo teoria, ma che vanno poi ad incidere anche nel pratico con tutta una serie di lavori, potature, studi che, proprio perché basati su falsi assiomi di partenza, si traducono in soldi gettati al vento e danni agli alberi! Inizieremo a breve sui nostri social una campagna quotidiana educativa contro questi falsi miti proprio per sfatarli, convinti che l educazione sia la chiave per cambiare e quindi per migliorare anche la nostra professione.

2 GLI ALBERI CHE CURIAMO I faggi di Villa Maria a Griante CO L'insolita facciata di Villa Maria La strada statale Regina che costeggia il versante occidentale del Lago di Como è nota a tutti per il suo valore ambientale e la sua rilevanza turistica. Percorrerla in un giorno qualunque, feriale o festivo, dalla primavera all autunno inoltrato significa spesso procedere incolonnati tra pullman turistici con targa straniera, auto a noleggio e abitanti della sponda più ricca e sontuosa del Lario. Ad attirare i turisti ovviamente c è il clima mite del nord Italia, capace di regalare giornate terse di sole, accarezzate dall aria fresca che scende dalle montagne della Valtellina. E poi ci sono le imponenti Ville che con giardini storici, densi di specie esotiche e di ricche fioriture, apprezzati dagli amanti dello Slow tourism. Proprio a metà del ramo del 2

3 VISITATECI http// lago, a Griante, poco distante dalla notissima Villa Carlotta, sorge Villa Maria, proprietà privata di notevole pregio paesistico che abbiamo avuto modo di studiare in ogni suo minimo dettaglio. La proprietà consta di una villa costruita in stile eclettico neo rinascimentale per committenti americani tra gli anni 1889 e L edificio ha una facciata insolita, con sovrapposizione di logge trifore su esili colonne nella parte centrale e timpani curvilinei delle aperture del piano nobile. Il parco si estende per tre ettari, con alternanza di parti pianeggianti e balze. L area verde è ordinata e rigogliosa, con tappeti erbosi ben curati, dense macchie di arbusti e di tappezzanti sempreverdi e imponenti alberi secolari di svariate specie, più o meno esotiche. La componente arborea è quella più bisognosa di cure specialistiche: non mancavano alla valutazione dell occhio esperto situazioni critiche per la loro stabilità, o alberi che necessitavano di interventi manutentivi straordinari. Per approntare correttamente gli interventi, ma soprattutto per avere un maggior dettaglio conoscitivo del patrimonio arboreo, è stato effettuato da Fito- Consult un censimento botanico, rilevando per ogni albero le caratteristiche morfometriche più importanti quali altezza, diametro chioma e tronco. Sono state effettuate anche valutazioni sulle condizioni statiche degli alberi con un analisi visiva, compilando per ciascun elemento una specifica scheda tecnica. Il quadro che è emerso è quello di un parco denso di essenze pregevoli, con ben 34 specie diverse tra alberi sempreverdi e caducifoglie. Le dimensioni ragguardevoli degli alberi e l effetto di alcuni eventi meteorici di forte intensità, unitamente alla carenza - o talvolta inadeguatezza - degli interventi di potatura dei decenni scorsi, hanno determinato alcune rotture e schianti ai quali bisognava porre rimedio. Siamo stati poi chiamati ad effettuare lavori di manutenzione straordinaria nel parco, non solo con la valutazione delle condizioni statiche, tramite approfondimenti tomografici, ma anche con interventi specifici di potatura e cure. I nostri tree climbers hanno effettuato lavori mirati su un faggio Fagus sylvatica che rischiava la rottura delle grosse branche primarie mal inserite. Questo bel faggio è radicato non distante da un altro esemplare, della varietà pendula, drasticamente ridimensionato nella chioma in seguito alla rottura di una branca primaria. Il faggio pendulo è una forma artificiale, una varietà prodotta dall uomo, che come tutte le architetture create per via agamica hanno punti di debolezza che li vincolano ad una manutenzione costante e accurata. Il faggio pendulo è molto lento nella crescita, molto spettacolare per la bellezza dei rami penduli che arrivano fino a terra, ma molto delicato per quanto riguarda le branche che si spezzano più facilmente delle forme naturali. Inoltre il faggio predilige ambienti freschi e mal sopporta la siccità estiva fenomeno che negli ultimi anni si presenta più frequentemente anche nelle aree collinari prealpine. Abbiamo disposto cavi di sicurezza di materiale sintetico, resistenti fino a carico di 8 ton, nei punti ove la chioma presentava un maggiore carico. Poiché la corteccia del faggio è molto sottile e facilmente subisce lesioni, è ancor più importante che per altre essenze proteggerla dal contatto con i cavi di sicurezza. È utile quindi mettere in opera ampie fasce, anch esse costituite di materiale sintetico, per aumentare l area di contatto tra corteccia e corpo estraneo, limitandone le lesioni. Come in tutti i casi di consolidamento, cavi e fasce saranno da verificare nel tempo per individuare tensioni o sollecitazioni anomale. Ancora una volta, con la nostra professionalità e competenza siamo stati determinanti nella gestione corretta del patrimonio verde storico di questo piccolo gioiello affacciato sul Lario. è in via Orazio, 5 angolo corso Europa -Varese Tel.0332/ Fax 0332/ http// fito@fito-consult.it 3

4 ARBORICULTURA What s new? Nella modernissima cornice del centro convegni di Fort Worth, in Texas, si è svolto dal 13 al 17 agosto l annuale Congresso Internazionale dell ISA (Società Internazionale di Arboricoltura), giunto alla 92 edizione. Il convegno richiama ogni anno centinaia di persone appartenenti a diversi settori del variegato mondo dell arboricoltura: da professori e ricercatori universitari, tecnici di grosse aziende, professionisti, fino a folti gruppi di operatori; la provenienza dei partecipanti è in buona parte statunitense, non mancano però rappresentanze da ogni parte del mondo. Ogni anno il ricco programma del congresso è articolato su più giorni: il convegno vero e proprio, con diverse sale tematiche, ed in contemporanea vari workshop con tavole rotonde e casi pratici, un Climbers' Corner, punto di ritrovo per gli arrampicatori degli alberi, e un ampia area dedicata al Trade Show, con diversi espositori che presentano le novità del mercato. Fito-Consult quest anno era presente con un intervento nella sessione dedicata alla patologia in ambito urbano, in particolare al decadimento del legno da parte di funghi agenti di carie. L intervento di Cecilia Zanzi - una quarantina 4

5 di minuti di comunicazione -, ha riguardato il possibile utilizzo di tecniche di biocontrollo, con la selezione specifica e basata su metodi molecolari di ceppi del fungo benefico Trichoderma in grado di contrastare l azione di numerosi funghi patogeni. In molte situazioni il controllo chimico è da sempre risultato inutile; considerando poi la grande attenzione alla salubrità dei nostri ambienti e le nuove legislazioni in materia di impiego di prodotti chimici, si capisce l importanza che può rivestire un nuovo approccio, basato su metodi preventivi più che curativi. Durante il congresso è stata più volte sottolineata l importanza di potenziare alcuni settori di ricerca, dove si sta già facendo molto - per esempio alcuni microorganismi sono studiati da decenni per il loro potenziale biotecnologico -, ma molta strada deve essere ancora fatta, soprattutto nel passaggio dalla ricerca al campo applicativo. Il nostro intervento, partendo da un caso studio, ha toccato questi aspetti, proponendo un approccio su misura che, basandosi su metodi di laboratorio, può portare benefici sia in termini di efficacia che poi in termini economici. L intervento ha suscitato interesse da parte di numerosi presenti al convegno, con un confronto su esperienze diverse in città geograficamente lontane, ma accomunate da problematiche simili. Numerosi sono stati gli spunti interessanti nei giorni di convegno. Da alcuni interventi originali e piuttosto lontani dalla nostra realtà - come l esperienza di una ditta americana specializzata nel recupero di felini arrampicati sugli alberi oppure un relatore che ci ha intrattenuti sulla biodiversità vegetale presente nei cimiteri - ad interventi tecnici e di grande valore scientifico. Per esempio, l utilizzo dei droni nel campo dell arboricoltura è un aspetto di cui si parla da qualche tempo, ma ancora di scarse applicazioni. Poche ditte americane utilizzano questa innovazione per operazioni come valutazione del rischio degli alberi, ispezioni, stime, monitoraggio delle condizioni fitopatologiche ed esercitazioni per la sicurezza degli operatori. I vantaggi dell uso dei droni applicati all arboricoltura urbana sono molteplici; un aspetto importante da considerare è la velocità e il ridotto costo rispetto all impiego di un autoscala o di un climber nel caso di ispezioni in quota. Il drone, controllato da remoto, fornirà l esatta collocazione della pianta e alcuni dati come l altezza, il diametro della chioma, utili per programmare operazioni successive in quota. Fornendo immagini molto dettagliate, si possono avere informazioni su patogeni presenti in chioma e non visibili da terra, su eventuali stress idrici in spazi aperti con eventuale programmazione delle irrigazioni, oppure su particolari problematiche legate ai tappeti erbosi in aree di prestigio come i campi da golf. In definitiva, applicazioni a tutto tondo, che di sicuro troveranno grande spazio negli anni a venire. Un altro intervento molto apprezzato è stato quello sull utilizzo del biochar in ambito urbano. Il problema dell impoverimento dei suoli è quanto mai attuale; di grande impiego nelle nostre città sono i vari compost e strati di corteccia o residui di potatura come pacciamanti, ma molti studi hanno dimostrato che il miglioramento del suolo con questi elementi non è così immediato e richiede molti anni. Un più rapido effetto può essere ottenuto con l impiego di biosolidi o, ancora meglio, biochar. Questo non è nient altro che carbone vegetale che si ottiene dalla pirolisi di diverse biomasse vegetali, come residui di potatura, fogliame secco, erba, scarti di produzioni agricole... il prodotto ottenuto ha un elevato contenuto di carbonio (90%); applicato ai suoli ha un notevole e rapido potere ammendante, che inizia ad avere impiego anche in ambito urbano. Il congresso ha toccato molti altri temi: dall uso delle app nel mondo del lavoro a progetti realizzati, come quelli del Memorial 9/11 a New York, con la presentazione di un grande lavoro dell industria vivaistica dietro una importante opera di elevato valore simbolico. Approfondiremo nei prossimi numeri alcuni aspetti tecnici così come alcune novità presentate nella parte espositiva. Nel frattempo è già partita l organizzazione per il prossimo Congresso ISA... appuntamento a Washington D.C. agosto 2017! è in via Orazio, 5 angolo corso Europa -Varese Tel.0332/ Fax 0332/ http// info@agri-consult.it 5

6 INTERVENTO Perchè perdiamo le piante? In natura nulla avviene per caso! Tiziano Fratus, homo radix, scrittore e poeta degli alberi, nostro amico di lunga data ha scritto sul quotidiano La Gazzetta di Mantova questo contributo che volentieri riproponiamo come segno di alta sensibilità, non necessariamente tecnica, verso gli alberi. Mantova. Cento alberi caduti in un estate. Danni, feriti. Dolore e sgomento. E quella corona di domande che inizia ad affollarsi e a spettegolare all alba della nostra coscienza. Ma cosa capita al mondo adesso? È forse l inizio di una catastrofe? D ora in avanti cosa capiterà al nostro paesaggio? Siamo ancora sicuri quando camminiamo nei giardini e parchi? Oppure ogni volta rischiamo che un ramo ci caschi in testa? Cosa fanno, cosa vogliono, questi alberi intorno a noi? Possibile che in Comune non siano in grado di prevedere queste disgrazie? Saranno quei leghisti che parlano parlano e non ne combinano una giusta? O quelli del Pd? O ancora quei tecnici che la sanno sempre così lunga, ma alla fine non sanno nemmeno fare il mestiere per il quale sono pagati? Se si socchiudono gli occhi le sentiamo, tutte queste minuscole bocche psichiche che sospettosamente ciarlano, minuziosamente sezionano, dentro di noi, lì dentro. Perché gli alberi cadono? Diceva 6

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9 㔀瀀愀猀猀椀瀀爀愀愀挀椀瀀攀爀挀漀氀氀瘀愀爀攀渀攀氀爀椀猀瀀攀攀漀搀攀氀氀愀一愀琀甀爀愀㨀挀漀渀倀氀愀渀琀䠀攀愀氀琀䌀甀爀攀 瀀漀猀猀椀戀椀氀攀 䴀椀最氀椀漀爀愀洀攀渀琀漀搀攀氀猀甀漀氀漀匀甀漀氀漀攀猀甀戀猀琀爀愀琀漀搀椀挀爀攀猀挀椀琀愀猀漀渀漀氀愀挀栀椀愀瘀攀搀攀氀猀甀挀挀攀猀猀漀瀀攀爀漀漀攀渀攀爀攀瀀椀愀渀琀攀瘀椀最漀爀漀猀攀攀洀攀爀椀琀愀渀漀甀渀 愀愀攀渀稀椀漀渀攀 瀀爀椀漀爀椀琀愀爀椀愀 䈀椀漀瘀椀渀㨀愀洀洀攀渀搀愀渀琀攀搀椀漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀 Ⰰ 挀漀渀渀攀渀攀最爀愀渀搀椀焀甀愀渀渀琀 搀椀戀愀愀攀爀椀戀攀渀攀 ǻ 挀椀攀愀挀椀搀椀栀甀洀椀挀椀攀昀甀氀瘀椀挀椀 Ⰰ 瀀攀爀愀愀瘀愀爀攀攀洀愀渀琀攀渀攀爀攀氀愀戀椀漀搀椀瘀攀爀猀椀琀 渀攀氀猀甀漀氀漀 唀渀瀀爀漀搀漀漀漀攀猀猀攀渀稀椀愀氀攀瀀攀爀猀甀漀氀椀瘀椀琀愀氀椀攀猀愀渀椀 Ⰰ 椀氀猀攀最爀攀琀漀瀀攀爀挀漀氀氀瘀愀稀椀漀渀椀搀椀焀甀愀氀椀琀 夀甀挀挀愀栀㨀愀最攀渀琀攀甀洀攀攀愀渀琀攀渀愀琀甀爀愀氀攀 Ⰰ 洀椀最氀椀漀爀愀氀愀猀琀爀甀甀甀爀愀 搀攀氀琀攀爀爀攀渀漀 Ⰰ 瀀爀攀瘀攀渀攀渀搀漀椀氀挀漀洀瀀愀愀愀洀攀渀琀漀搀攀氀猀甀漀氀漀攀昀愀瘀漀爀攀渀搀漀氀 愀猀猀漀爀戀椀洀攀渀琀漀搀攀氀氀 愀挀焀甀愀 夀甀挀挀愀栀椀洀瀀攀搀椀猀挀攀挀栀攀椀氀琀攀爀爀椀挀挀椀漀搀椀挀漀氀琀甀爀愀搀椀瘀攀渀渀 椀搀爀漀昀漀戀漀 䴀攀猀猀愀愀搀椀洀漀爀愀 䰀愀爀攀愀氀椀稀稀愀稀椀漀渀攀搀攀氀氀愀戀甀挀愀搀 椀洀瀀椀愀渀琀漀搀愀渀渀攀最最椀愀氀愀戀椀漀昀攀爀爀氀椀琀 攀氀愀猀琀爀甀甀甀爀愀搀攀氀猀甀漀氀漀 䄀瀀瀀漀爀爀愀洀漀猀攀洀瀀爀攀 Ⰰ 椀渀昀愀猀攀搀椀瀀椀愀渀琀愀最椀漀渀攀 Ⰰ 猀瀀漀爀攀搀椀昀甀渀最栀椀洀椀挀漀爀爀椀稀漀最攀渀椀攀戀愀愀攀爀椀甀甀氀椀 䴀椀挀漀爀爀椀稀攀㨀䴀椀渀椀倀氀甀最漀嘀䄀䌀漀挀欀琀愀椀氀㨀搀愀甀猀愀爀攀搀甀爀愀渀琀攀氀攀昀愀猀椀搀椀挀漀氀氀瘀愀稀椀漀渀攀攀洀攀猀猀愀愀搀椀洀漀爀愀 䴀礀挀漀爀䐀椀瀀唀渀椀瘀攀爀猀愀氀漀倀琀㨀搀愀椀洀瀀椀攀最愀爀猀椀渀攀氀氀愀昀愀猀攀搀椀椀渀稀愀 û 愀爀搀愀琀甀爀愀渀攀氀氀愀瀀椀愀渀琀愀最椀漀渀攀搀椀愀氀戀攀爀椀攀愀爀戀甀猀猀愀爀愀搀椀挀攀渀甀搀愀 䘀攀爀爀氀椀稀稀愀稀椀漀渀攀渀愀琀甀爀愀氀攀䰀愀渀漀猀琀爀愀 ǻ 氀漀猀漀 ǻ 愀瀀爀攀瘀攀搀攀氀 椀洀瀀椀攀最漀搀椀挀漀渀挀椀洀椀愀氀 漀爀最愀渀椀挀椀搀椀漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀 Ⰰ 挀栀攀挀漀渀琀攀渀最愀渀漀琀甀甀最氀椀攀氀攀洀攀渀渀渀攀挀攀猀猀愀爀椀愀氀氀攀瀀椀愀渀琀攀 䜀氀椀攀氀攀洀攀渀渀瘀攀渀最漀渀漀愀猀猀漀爀戀椀椀搀椀爀攀攀愀洀攀渀琀攀攀渀攀氀氀攀最椀甀猀琀攀搀漀猀椀㨀焀甀攀猀琀漀瀀攀爀洀攀攀攀搀椀琀攀渀攀爀攀戀愀猀猀椀瘀愀氀漀爀椀搀椀昀漀猀昀漀爀漀 刀椀猀瀀攀攀漀愀椀挀漀渀挀椀洀椀挀栀椀洀椀挀椀 Ⰰ 焀甀攀氀氀椀搀椀漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀愀瀀瀀漀爀琀愀渀漀渀甀琀爀椀洀攀渀渀椀渀洀漀搀漀瀀椀豈瀀爀漀渀琀漀攀渀愀琀甀爀愀氀攀 倀攀爀琀甀甀攀氀攀瀀椀愀渀琀攀 愀爀戀甀猀猀 愀氀戀攀爀椀㨀伀爀最愀渀椀挀倀氀愀渀琀䘀攀攀搀 㔀 ⴀ 㔀㬀㐀 ⴀ 㠀㬀㜀 㨀挀漀渀挀椀洀攀氀椀焀甀椀搀漀 Ⰰ 琀漀琀愀氀洀攀渀琀攀搀椀漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀 Ⰰ 椀搀攀愀氀攀瀀攀爀挀漀渀挀椀洀愀稀椀漀渀椀昀漀最氀椀愀爀椀 Ⰰ 椀渀瀀椀攀渀漀挀愀洀瀀漀漀瀀攀爀昀攀爀爀爀爀椀最愀稀椀漀渀攀 刀攀最椀猀琀爀愀琀漀瀀攀爀氀愀瀀爀漀搀甀稀椀漀渀攀戀椀漀氀漀最椀挀愀 伀爀最愀渀椀挀倀氀愀渀琀䘀攀攀搀䜀爀愀渀甀氀愀爀攀 ⴀ ⴀ 㔀 㨀昀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀愀最爀愀渀甀氀漀洀攀琀爀椀愀 ǻ 渀攀 Ⰰ 搀椀漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀 Ⰰ 甀猀愀琀漀瀀攀爀挀漀渀挀椀洀愀稀椀漀渀椀搀椀挀漀瀀攀爀琀甀爀愀 一愀琀甀爀愀氀䜀爀攀攀渀㨀昀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀昀漀最氀椀愀爀攀愀戀愀猀攀搀椀挀愀氀挀椀漀攀搀椀洀愀最渀攀猀椀漀 Ⰰ 愀猀猀椀挀甀爀愀甀渀爀愀瀀椀搀漀愀猀猀漀爀戀椀洀攀渀琀漀瀀攀爀挀栀 ǻ 渀攀洀攀渀琀攀洀椀挀爀漀渀椀稀稀愀琀漀 䴀椀最氀椀漀爀愀氀愀挀爀攀猀挀椀琀愀 Ⰰ 氀愀爀攀猀愀攀氀愀爀攀猀椀猀琀攀渀稀愀 Ⰰ 最爀愀稀椀攀愀氀氀 愀甀洀攀渀琀漀搀攀氀挀漀渀琀攀渀甀琀漀搀椀䌀愀氀挀椀漀渀攀氀氀攀瀀愀爀攀攀挀攀氀氀甀氀愀爀椀 倀椀愀渀琀攀椀渀瘀愀猀漀㨀䠀攀愀氀琀栀礀匀琀愀爀琀 Ⰰ 挀漀渀挀椀洀攀椀渀挀漀洀瀀爀攀猀猀攀 ⴀ 㠀 ⴀ 㠀 㨀瀀攀爀瀀椀愀渀琀攀椀渀瘀愀猀漀攀 ǻ 漀爀椀攀爀攀 䘀愀挀椀氀攀搀愀愀瀀瀀氀椀挀愀爀攀 Ⰰ 愀猀猀椀挀甀爀愀甀渀愀渀甀琀爀椀稀椀漀渀攀瀀爀漀氀甀渀最愀琀愀 ǻ 渀漀愀 洀攀猀椀 刀椀猀甀氀琀愀琀漀最愀爀愀渀渀琀漀 愀氀琀爀攀挀漀洀瀀漀猀椀稀椀漀渀椀猀甀爀椀挀栀椀攀猀琀愀 䌀漀渀琀愀愀愀挀椀瀀攀爀琀甀甀攀氀攀椀渀昀漀爀洀愀稀椀漀渀椀猀甀椀渀漀猀琀爀椀瀀爀漀搀漀漀攀瀀攀爀挀漀渀猀椀最氀椀瀀爀愀愀挀椀 吀爀攀攀猀愀瘀攀爀吀爀愀渀猀瀀氀愀渀琀㨀瀀攀爀椀氀琀爀愀瀀椀愀渀琀漀搀椀愀氀戀攀爀椀椀渀稀漀氀氀愀漀椀渀挀漀渀琀攀渀椀琀漀爀攀 䈀愀愀攀爀椀戀攀渀攀 ǻ 挀椀搀攀氀猀甀漀氀漀㨀䈀椀漀倀愀欀㨀洀椀砀搀椀戀愀愀攀爀椀搀攀氀氀愀爀椀稀漀猀昀攀爀愀挀栀攀昀愀瘀漀爀椀猀挀漀渀漀氀 愀猀猀漀爀戀椀洀攀渀琀漀 䈀椀漀倀愀欀倀氀甀猀㨀洀椀砀搀椀戀愀愀攀爀椀猀攀氀攀稀椀漀渀愀愀瀀攀爀洀椀最氀椀漀爀愀爀攀氀 愀猀猀漀爀戀椀洀攀渀琀漀搀攀最氀椀攀氀攀洀攀渀渀洀椀渀攀爀愀氀椀攀椀爀爀漀戀甀猀猀爀攀氀攀搀椀昀攀猀攀渀愀琀甀爀愀氀椀搀攀氀氀攀瀀椀愀渀琀攀 䌀漀洀瀀攀琀攀倀氀甀猀㨀猀猀洀漀氀愀氀漀猀瘀椀氀甀瀀瀀漀爀愀搀椀挀愀氀攀 Ⰰ 瀀漀琀攀渀稀椀愀氀攀搀椀昀攀猀攀渀愀琀甀爀愀氀椀挀漀渀洀攀挀挀愀渀椀猀洀椀搀椀愀渀琀愀最漀渀椀猀洀漀㬀愀搀愀愀漀猀椀愀瀀攀爀挀漀氀氀瘀愀稀椀漀渀椀椀渀瘀愀猀漀挀栀攀椀渀瀀椀攀渀漀挀愀洀瀀漀 倀爀攀瘀攀渀稀椀漀渀攀攀愀甀洀攀渀琀漀爀攀猀椀猀琀攀渀稀愀 刀椀搀甀挀攀氀 甀猀漀搀椀 ǻ 琀漀昀愀爀洀愀挀椀 吀甀甀攀氀攀瀀椀愀渀琀攀 愀爀戀甀猀猀 愀氀戀攀爀椀㨀倀爀攀吀攀挀琀㨀愀愀瘀愀攀椀渀搀甀挀攀椀猀椀猀琀攀洀椀渀愀琀甀爀愀氀椀搀椀搀椀昀攀猀愀搀攀氀氀攀瀀椀愀渀琀攀 伀倀䘀 ⴀ 娀㨀伀爀最愀渀椀挀倀氀愀渀琀䘀攀攀搀昀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀昀漀最氀椀愀爀攀氀椀焀甀椀搀漀挀漀渀攀氀攀洀攀渀渀愀最最椀甀渀渀瘀椀瀀攀爀甀渀愀洀椀最氀椀漀爀攀挀愀瀀愀挀椀琀 搀椀爀攀猀椀猀琀攀渀稀愀愀 ǻ 猀椀漀瀀愀愀攀攀戀愀愀攀爀椀漀猀椀 一愀琀甀爀愀氀䜀爀攀攀渀㨀昀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀昀漀最氀椀愀爀攀挀漀渀琀攀渀漀爀攀愀氀琀漀搀椀挀愀氀挀椀漀攀洀愀最渀攀猀椀漀瀀攀爀椀渀搀甀爀椀爀攀椀琀攀猀猀甀甀昀漀最氀椀愀爀椀攀洀椀最氀椀漀爀愀爀攀氀愀焀甀愀氀椀琀 搀攀氀氀愀瀀爀漀搀甀稀椀漀渀攀 䜀攀猀猀漀渀攀搀攀氀氀 愀挀焀甀愀 䄀最爀漀䄀挀椀搀㨀瀀爀漀搀漀漀漀爀椀瘀漀氀甀稀椀漀渀愀爀椀漀 Ⰰ 愀最椀猀挀攀猀甀氀氀 愀挀椀搀椀琀 搀攀氀猀甀漀氀漀 䄀猀猀椀挀甀爀愀甀渀挀漀渀琀爀漀氀氀漀攀猀愀愀漀搀攀氀瘀愀氀漀爀攀搀攀氀瀀䠀攀搀攀氀氀愀搀攀挀漀洀瀀漀猀椀稀椀漀渀攀搀攀椀戀椀挀愀爀戀漀渀愀愀猀攀渀稀愀最氀椀猀瘀愀渀琀愀最最椀搀攀最氀椀愀挀椀搀椀 ǻ 挀愀渀渀挀栀椀洀椀挀椀琀爀愀搀椀稀椀漀渀愀氀椀 匀椀挀甀爀漀愀氀 瀀攀爀漀瀀攀爀愀琀漀爀椀攀瀀椀愀渀琀攀 Ⰰ 渀漀渀搀愀渀渀攀最最椀愀漀甀猀猀漀渀愀氀攀爀愀搀椀挀椀 夀甀挀挀愀栀㨀愀最攀渀琀攀甀洀攀攀愀渀琀攀搀椀漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀 Ⰰ 洀椀最氀椀漀爀愀氀愀猀琀爀甀甀甀爀愀搀攀氀琀攀爀爀攀渀漀 䘀愀瘀漀爀椀猀挀攀氀 漀洀漀最攀渀攀愀搀椀猀琀爀椀戀甀稀椀漀渀攀搀攀氀氀 愀挀焀甀愀渀攀氀琀攀爀爀攀渀漀 Ⰰ 愀最攀渀搀漀猀甀氀氀愀琀攀渀猀椀漀渀攀搀攀氀氀攀洀漀氀攀挀漀氀攀 倀漀渀搀匀愀瘀攀爀㨀洀椀砀搀椀戀愀愀攀爀椀挀栀攀椀洀瀀攀搀椀猀挀攀氀漀猀瘀椀氀甀瀀瀀漀搀椀愀氀最栀攀 Ⰰ 搀攀最爀愀渀搀愀渀搀漀氀愀猀漀猀琀愀渀稀愀漀爀最愀渀椀挀愀搀椀挀甀椀猀椀渀甀琀爀漀渀漀 倀攀爀氀愀最攀猀猀漀渀攀渀愀琀甀爀愀氀攀搀椀猀瀀攀挀挀栀椀搀 愀挀焀甀愀

10 䈀椀漀瘀椀渀䄀洀洀攀渀搀愀渀琀攀渀愀琀甀爀愀氀攀攀戀椀漀氀漀最椀挀漀 猀愀挀挀漀 欀最 瀀愀氀氀攀琀㐀砀 欀最 猀愀挀挀漀㘀欀最 夀甀挀挀愀栀䄀最攀渀琀攀甀洀攀攀愀渀琀攀瀀攀爀猀甀漀氀椀椀搀爀漀昀漀戀椀挀椀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀氀椀琀爀椀 䴀椀渀椀倀氀甀最匀瀀漀爀攀搀椀昀甀渀最栀椀洀椀挀漀爀爀椀稀漀最攀渀椀 焀甀愀渀渀琀愀愀瘀漀猀甀爀椀挀栀椀攀猀琀愀 嘀䄀䌀漀挀欀琀愀椀氀匀瀀漀爀攀搀椀昀甀渀最栀椀洀椀挀漀爀爀椀稀漀最攀渀椀 戀漀砀欀最 戀漀砀欀最 䴀礀挀漀爀搀䐀礀瀀唀渀椀瘀攀爀猀愀氀 ⴀ 䴀礀挀漀爀䐀礀瀀倀琀 匀瀀漀爀攀搀椀昀甀渀最栀椀洀椀挀漀爀爀椀稀漀最攀渀椀瀀攀爀瀀椀愀渀琀攀愀爀愀搀椀挀攀渀甀搀愀 戀漀砀㔀砀㐀 㔀最爀愀洀洀椀 吀爀攀攀匀愀瘀攀爀吀爀愀渀猀瀀氀愀渀琀匀瀀漀爀攀搀椀洀椀挀漀爀爀椀稀攀瀀攀爀琀爀愀瀀椀愀渀渀椀渀稀漀氀氀愀 戀漀砀砀㠀㔀最爀愀洀洀椀 戀漀砀欀最 䈀椀漀倀愀欀䈀愀愀攀爀椀搀攀氀猀甀漀氀漀戀攀渀攀 ǻ 挀椀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀欀最 䈀椀漀倀愀欀倀氀甀猀䈀愀愀攀爀椀搀攀氀猀甀漀氀漀攀攀氀攀洀攀渀渀渀甀琀爀椀椀瘀椀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀㔀砀㐀㔀㐀最 䌀漀洀瀀攀琀攀倀氀甀猀䈀愀愀攀爀椀戀攀渀攀 ǻ 挀椀瀀攀爀瀀椀愀渀琀攀椀渀瘀愀猀漀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀 欀最 䠀攀愀氀琀栀礀匀琀愀爀琀 ⴀ 㠀 ⴀ 㠀䘀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀漀爀最愀渀椀挀漀椀渀挀漀洀瀀爀攀猀猀攀 戀漀砀㔀砀最爀愀洀洀椀 戀漀砀㔀㐀砀 最爀愀洀洀椀 伀倀䘀㔀 ⴀ 㔀㬀㐀 ⴀ 㠀㬀㜀䌀漀渀挀椀洀攀氀椀焀甀椀搀漀 漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀氀椀琀爀椀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀氀椀琀爀椀 伀倀䘀最爀愀渀甀氀愀爀攀ⴀ ⴀ 㔀䘀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀最爀愀渀甀氀愀爀攀 漀爀椀最椀渀攀瘀攀最攀琀愀氀攀 猀愀挀挀漀 欀最 瀀愀氀氀攀琀アハ ート 砀 㔀欀最 猀愀挀挀漀㤀欀最 一愀琀甀爀愀氀䜀爀攀攀渀䘀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀昀漀最氀椀愀爀攀挀漀渀挀愀氀挀椀漀攀洀愀最渀攀猀椀漀 挀氀愀猀猀椀挀漀㨀欀最 挀氀愀猀猀椀挀漀㨀㔀欀最 昀漀爀琀攀㨀㔀欀最 伀倀䘀 ⴀ 娀䘀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀昀漀最氀椀愀爀攀瀀攀爀甀渀 攀砀琀爀愀爀攀猀椀猀琀攀渀稀愀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀搀愀㔀氀椀琀爀椀 倀爀攀吀攀挀琀䘀攀爀爀氀椀稀稀愀渀琀攀昀漀最氀椀愀爀攀挀栀攀椀渀搀甀挀攀爀椀猀瀀漀猀琀攀渀愀琀甀爀愀氀椀搀椀搀椀昀攀猀愀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀 欀最 䌀漀渀琀愀愀愀琀攀挀椀瀀攀爀椀渀昀漀爀洀愀稀椀漀渀椀猀甀琀甀甀椀渀漀猀琀爀椀瀀爀漀搀漀漀攀瀀攀爀挀漀渀猀椀最氀椀瀀爀愀愀挀椀 漀瀀瀀甀爀攀椀渀焀甀搀爀愀挀漀渀椀氀琀甀漀琀攀氀攀昀漀渀椀渀漀椀氀儀刀 ⴀ 䌀伀䐀䔀瀀攀爀甀氀琀攀爀椀漀爀攀椀渀昀漀爀洀愀稀椀漀渀椀㨀 䄀最爀漀䄀挀椀搀匀漀猀猀琀甀琀漀 渀愀琀甀爀愀氀攀搀椀愀挀椀搀椀 挀漀渀昀攀稀椀漀渀攀氀椀琀爀椀 倀漀渀搀匀愀瘀攀爀䐀攀挀漀洀瀀漀猀椀稀椀漀渀攀渀愀琀甀爀愀氀攀搀椀愀氀最栀攀椀渀猀瀀攀挀挀栀椀搀 愀挀焀甀愀 洀椀渀椀戀漀砀 㔀漀㔀 戀漀砀欀最 最 椀渀昀漀䀀愀最爀椀 ⴀ 挀漀渀猀甀氀琀 椀琀眀眀眀 愀最爀椀 ⴀ 挀漀渀猀甀氀琀 椀琀アハ ートアハ ート 㠀㤀アハ ート㔀㔀眀眀眀 瀀栀挀 攀甀

11 il naturalista inglese Roger Deakin che gli alberi fermano il tempo. Ho pensato spesso a quanto sia ampia la varietà di significato di questa frase. Gli alberi fermano il tempo perché possono vivere fino a cinquecento, o cinquemila anni, e perché quando li incontriamo ci ricordano che la natura può quel che noi umani non siamo in grado di fare: viaggiare nel tempo. Perché gli alberi cadono. La variabile fondamentale è il tempo. È nel tempo che essi si manifestano, è nel tempo che essi crescono, si allungano, si cariano e si ammalano. Tempo vuol dire anche tempo atmosferico: il tempo e il clima stanno mutando, gli inverni non sono più rigidi e nevosi come venti o trenta anni fa, e le estati spesso offrono tempeste di una violenza inaudita, tropicale. La gestione del verde pubblico e privato talora è isterica, come spesso in questi ultimi anni, talora così pacificante da essere praticamente assente. Quel che manca, a seconda delle disponibilità finanziarie ma anche della sensibilità di chi di dovere, è la continuità, e si ritorna al tempo. Nel caso degli ultimi dieci anni ogni estate giornate di vento sostenuto e veri e propri tifoni si sono abbattuti sulle nostre città e nei nostri boschi, causando perdite di foreste secolari, di filari storici, di alberi monumentali. Gli alberi che abbiamo sempre visto intorno a noi improvvisamente si spezzano, ci mettono in pericolo. In questo ultimo decennio non c è stata annata senza la morte di almeno una persona, a causa di un albero caduto. Le tempeste si sono sempre manifestate, abbiamo resoconti storici di fortunali come accadde per esempio nel 1872 a Milano, o a Torino nel Al tempo le analisi erano scarse, imbastite ad occhio, di certo la tecnologia clinica di cui dispongono oggi i tecnici arboricoltori era impensabile. Si fanno attente analisi sulla geometria interna dei tronchi, si eseguono trazioni, si applicano sensori che registrano movimenti, stabilità, e oscillazioni. Si può dire che l uomo non abbia mai avuto a disposizione così tanta tecnologia per studiare gli alberi che ci circondano, eppure, allo scatenarsi dei venti, cadono, si spezzano, e mutano il paesaggio al quale eravamo abituati. Perché dunque gli alberi cadono? Gli alberi cadono perché le nostre città sono costruite per le esigenze crescenti di spazio degli umani, perché non lasciamo spazio alle loro radici, perché riduciamo la loro superficie di respiro, perché parcheggiamo sulle loro radici, compattiamo il suolo asfissiandoli. Li si indebolisce continuamente, con lo smog e col rumore. Provate voi a restare due, cinque, venti ore fra due viali su cui scorrono incessantemente automobili e camion. Gli umani hanno iniziato ad abbellire le proprie città di alberi pensando che fossero oggetti e continuano a trattarli come simili, ma la verità è che sono esseri viventi che respirano, hanno una loro età fanciullesca, una maturazione e un invecchiamento. Gli alberi delle città invecchiano sempre molto in fretta e le nostre talora eccessive cure incidono nella debolezza che li caratterizza. Basta una potatura sbagliata per mettere in disequilibrio un albero per la sua intera esistenza. Magari sono state fatte negli anni Sessanta e noi oggi nemmeno ce ne accorgiamo più, ma la struttura interna di un albero possiede memoria. Il vento, quando si presenta, ha il potere di investire un albero in tutto il suo essere, le sollecitazioni prolungate arrivano dalle più diverse parti e tutte le debolezze interne, anche quelle che parevano dimenticate, ricominciano a vibrare, ed ecco perché schiantano e sbrancano e si sradicano alberi che non avremmo mai creduto, alberi che hanno superato gli stress-test compiuti dagli esperti. È bello adornare le nostre città di alberi, ma non bisogna dimenticare che, poiché esseri viventi e non pali della luce, essi possono cadere, possono arrendersi, possono, in un momento di debolezza, lasciarsi andare. Accade a noi umani, figuriamoci ad esseri continuamente sollecitati dal fastidio di non essere cresciuti nel silenzio di un vero bosco. 7

12 IN GIARDINO Autunno: stagione anche di bulbose Le piante bulbose, rizomatose e tuberose hanno un fascino tutto particolare: nessun altro gruppo di piante offre una varietà così estesa e abbondante di colori e di fioriture in ogni stagione dell anno! Nel pensiero comune i bulbi sono i tulipani, narcisi e giacinti e vengono per lo più associati alla primavera, mentre le bulbose che fioriscono nel periodo autunnale sono ancora poco conosciute. I bulbi di queste piante vanno messi a dimora durante i mesi estivi, non appena le temperature si fanno più miti, per fiorire tra settembre e dicembre: per questo motivo sono anche chiamati bulbi estivi. I classici bulbi a fioritura primaverile, al contrario, vengono detti bulbi autunnali poiché vanno interrati in autunno: quando si acquistano i bulbi bisogna quindi prestare attenzione a questa insidiosa differenza, per non correre il rischio di comprare una cosa per un altra! Quali sono i bulbi a fioritura autunnale? Vediamone alcuni. La Nerina, originaria dell Africa, è di facile coltivazione in giardino, anche nelle regioni settentrionali, avendo però cura di proteggere i bulbi durante la stagione invernale attraverso una buona copertura con cippato, foglie secche, torba. Queste piante producono da settembre a novembre fiori riuniti in ombrelle 8

13 su fusti alti e slanciati; i fiori sono di un colore rosa così intenso che appare quasi sfacciato in un periodo dell anno in cui prevalgono colori più smorzati! Altro fiore dal bellissimo colore rosa e dal piacevole profumo serale è l Amaryllis belladonna. Anch essa originaria dell Africa, può essere coltivata in piena terra nelle zone a clima mite mentre è consigliabile la coltivazione in vaso nelle regioni caratterizzate da inverni rigidi, per poterle ritirare in casa. Come la nerina, anche la belladonna fiorisce prima della emissione delle foglie: per avere un bell effetto di massa fiorita occorre piantarla a gruppi piuttosto densi. I bulbi più conosciuti sono certamente i Crocus; i più diffusi sono quelli a fioritura primaverile o tardo invernale, ma non mancano in commercio numerose varietà che sbocciano in settembre e ottobre. Quella più famosa e preziosa è il Crocus sativus dai cui pistilli si ricava lo zafferano! Spesso vengono confusi per crochi due piante che appartenengono a un genere diverso anche se il fiore è molto simile: sono i Colchicum autumnale e la Sternbergia lutea. Il colchico produce grandi fiori a coppa di colore rosa e bianco: attenzione però, tutte le parti della pianta sono altamente velenose e se ingerite causano nausea, vomito e aumento della frequenza cardiaca! Le Sternbergie sono comunemente chiamate crochi gialli e fioriscono da settembre fino ai primi geli. Se lo spazio lo consente è possibile piantare i crochi, i colchici e le sternbergie nel prato, preferibilmente nelle aree di scarso passaggio, ottenendo un effetto molto naturale. Il Cyclamen purpurascens e C. hederifolium è una pianta diffusa allo stato naturale nei boschi, dove prospera nelle zone fresche e umide. Questo ciclamino, caratterizzato da foglie cuoriformi e un fiore piccolo di colore rosa, rosso o bianco, che sboccia in settembre e ottobre, può essere coltivato anche nei nostri giardini nelle zone più adatte, come ai piedi di alberi o alla base di grandi arbusti. La corretta gestione delle aiuole di bulbose è fondamentale per ottenere delle belle fioriture e una prima regola da rispettare è quella di cambiare i bulbi: non è consigliabile interrare insieme bulbi a fioritura primaverile e autunnale poiché quelli che rimangono nel terreno durante il riposo vegetativo potrebbero marcire, specialmente se innaffiati. Prima di rimuovere i bulbi dal terreno sarebbe buona prassi aspettare il completo avvizzimento delle foglie e non solo dei fiori: è attraverso le foglie che gli organi sotterranei immagazzinano le sostanze nutritive necessarie a garantire lo sviluppo della pianta nella stagione successiva. Se però vogliamo avere una aiuola sempre in ordine, è possibile togliere i bulbi con le foglie ancora verdi e custodirli in un angolo defilato del giardino nell attesa che le foglie appassiscano naturalmente. Nelle aiuole è bene mettere a dimora anche altre piante oltre ai bulbi, studiando associazioni con arbusti ed erbacee perenni che si esaltano l una con l altra e soprattutto aiutano a nascondere le foglie delle bulbose che spesso, a fine fioritura, sono proprio brutte! Rivista tecnica - informativa Fito-Consult e Agri-Consult Varese Fondata nel 1989 Direttore responsabile Fiorenzo Croci Collaboratori a questo numero Elena Baratelli Stefania Barbieri Alessandro Bellani Davide Castiglioni Monica Castiglioni Pius Floris Tiziano Fratus Anna Gargiulo Elisa Mappelli Raffaele Mason Carlo Meazza Vincenzo Pellecchia Marilyn Shigo Renzo Tamborini Cristina Vanini Lothar Wessolly Ambrogio Zanzi Cecilia Zanzi Daniele Zanzi Francesco Zocchi Grafica: Il Cavedio a.c.s.d. Varese: via Vetera, 6 Tel: Stampa Fotolito Cromoflash srl Via Rossini, Castronno (VA) Copia Omaggio Edizioni: Daniele Zanzi Registrazione Tribunale di Varese n 570 del 24/10/89 9

14 NOTIZIE VET in Italia Il pirodiserbo Dal 21 al 25 Novembre 2016 ospiteremo a Varese i partner del progetto europeo Vet-Safety. L incontro prevede 5 giorni dedicati ad implementare il protocollo europeo di procedure di sicurezza per i lavori in quota. Nella Città Giardino converranno esperti ed operatori dalle 12 Nazioni europee coinvolte nel progetto europeo Leonardo. Gran parte delle giornate saranno finalizzate agli aspetti pratici ed operativi dove i tecnici istruttori valuteranno le procedure di candidati aspiranti ad una qualificazione professionale. L incontro è aperto a tutti i tecnici e gli operatori del settore; chiunque fosse interessato a partecipare per capire le finalità del progetto e lo sviluppo di un protocollo europeo, può richiedere informazioni a cecilia.zanzi@fito-consult La nostra pagina Fb è seguitissima: ci avviamo a superare quota 5000 like. Nel mese di luglio abbiamo concluso la pubblicazione quotidiana degli aforismi di Alex Shigo tratti dal suo libro Tree Pithy Points: 950 piccole riflessioni ne abbiamo pubblicate, traducendole, quasi 900 sul mondo degli alberi, la loro cultura e il rispetto a loro dovuto. Un piccolo gesto, seguitissimo, per iniziare la giornata in modo positivo e propositivo, stimolando la discussione e i commenti dei tanti che ci hanno seguito. Un impegno costante, paziente e appassionato da parte nostra che a breve riproporremo con la pubblicazione dei 100 Tree Mythis di Alex Shigo, ovverosia le cento false credenze che tutt ora permeano e condizionano il mondo dell arboricoltura. A presto su fb! Anche robot nel progetto VET Il varesotto è indubbiamente terra di ricca di attività produttive ed intellettuali, di iniziative pionieristiche e di benessere,insomma è un luogo del fare. L'impresa delle meraviglie è il titolo di un libro e di una mappa interattiva e conoscitiva messe a punto dalla locale Confartigianato. Sono individuate, riportate, censite e descritte (sotto forma di intervista) le eccellenze del territorio, cioè le imprese che con il loro lavoro quotidiano hanno portato lustro e innovazione in diversi settori. Con orgoglio, Fito-Consult compare in questa guida; siamo un azienda che ha saputo guardare lontano inventando pioneristicamente una nuova professione, fornendo opportunità a tanti giovani, portando il nome di Varese e dei suoi parchi in giro per il mondo, ma che ha saputo anche sempre tenere le proprie radici orgogliosamente ben salde nel territorio. Le recenti norme legislative e le restrizioni giuste sull impiego in ambito urbano e ornamentale di sostanze chimiche erbicide hanno ancora di più accentuato il problema dell eliminazione delle infestanti nei nostri parchi e giardini. Agri-Consult già da anni ha recepito queste problematiche ambientali esplorando nuove strade e risorse tecniche. Dallo scorso giugno distribuiamo ufficialmente in molte aree della Lombardia e del Piemonte la produzione della MAITO srl di Arezzo, azienda pioniera e leader nella messa a punto e commercializzazione di tecnologia e attrezzatura di pirodiserbo, ovverosia della tecnica che utilizza il calore e il fuoco per il contenimento delle cosiddette erbacce. Il pirodiserbo è tecnica nota e utilizzata fino dagli anni 70; nell ultimo decennio ha avuto un impulso notevole in termini di sicurezza d impiego e di evoluzione delle attrezzature. Oggi offriamo una gamma completa, dalla semplice attrezzatura a spalla a quella montata su trattore capace di una resa oraria notevole. Avendo un esperienza consolidata pratica della tecnologia siamo in grado di consigliarvi al meglio e di offrirvi tutta l assistenza tecnica per sfruttare a pieno le potenzialità del pirodiserbo. 10

15 AGRI-CONSIGLIA Consolidamenti al passo con i tempi! La tecnica dei consolidamenti arborei negli ultimi vent anni ha fatto incredibili progressi materiali, soluzioni, modalità di lavoro -, mutuando spesso innovazioni da altri campi, come ad esempio quello velistico, affermandosi così come lavoro altamente specializzato per climbers e arboricoltori. Dai collari a strozzo con cavi in ferro zincato si è arrivati una quindicina di anni fa, grazie al nostro fondamentale contributo, all impiego di cavi sintetici, statici o dinamici. Agri-Consult ha introdotto, sperimentato diffuso in tutta Italia e non solo - questi nuovi materiali e tecnologie, di provenienza per lo più tedesca. Ha tradotto articoli, ha organizzato seminari e workshop dimostrativi, ha parlato a congressi; ha insomma fatto opera di introduzione e ha contribuito notevolmente all affermazione di queste tecniche. Possiamo dunque vantare in materia un unica e consolidata esperienza; non solo teorica, ma anche con migliaia di esperienze e casistiche verificate sul campo. Oggi è un fiorire di nuovi materiali e fibre e di applicatori che propongono, spesso a sproposito, consolidamenti in ogni situazione e su ogni pianta. Sarebbe bene ricordare che qualsiasi materiale da impiegarsi dovrebbe avere un apposita certificazione europea rilasciata da un istituto abilitato; altrimenti potrebbero essere guai e seri. Questa che sembra una banalità è spesso non verificata o disattesa per la presenza sul mercato dei più disparati materiali che hanno l unico pregio di assomigliare nei colori e nelle fattezze alle corde certificate e garantite. Illusorio è anche ritenere che i grandi passi in avanti compiuti nel settore e il sempre più alto numero di tecnici ed operatori che si propongono e si cimentano nell eseguire consolidamenti in quota si traducano poi in alberi più sicuri e rami più stabili. Il continuo aggiornamento nelle tecniche e nei materiali è di basilare importanza. Per questo il sistema tedesco certificato BOA, da noi distribuito in esclusiva per l Italia, è alla continua ricerca di nuovi materiali, sempre più sofisticati e performanti. Per i consolidamenti statici più impegnativi sono già disponibili da diversi anni appositi cavi in Dyneema materiale dalle caratteristiche uniche per tenuta, resistenza nel tempo e leggerezza (solo il 12.5% del peso rispetto a un equivalente cavo d acciaio!!) con una tenuta fino a 9 tonnellate. Difficile migliorare un materiale così performante quindi? Sì, ma non impossibile: nella linea BOA sempre al passo con i tempi e pronta a innovarsi è da poco disponibile il primo cavo per consolidamenti Dyneema nero Dyneema Black che, rispetto al omologo Dyneema Silver, assicura una maggior resistenza ai raggi UV e quindi una minor perdita di portata nel tempo delle fibre causata dalla luce. Queste migliorie rispondono a studi fatti da DIN - Deutsches Institut für Normung, l Istituto tedesco per la Standardizzazione dei prodotti - su Dyneema impiegato soprattutto per usi velistici per tempi limitati, ed è ora compito di Boa capire di quanto migliori la già eccezionale tenuta del cavo durante la vita in pianta del consolidamento. Con il nostro studio tecnico abbiamo da sempre aiutato tantissimi arboricoltori a trovare la soluzione ad hoc per ogni specifico lavoro: con Boa Dyneema Black abbiamo un opzione in più da offrirvi! 11

16 Arbofix : il fittone artificiale Inserimento nella zolla Disco di fermo Inserimento nel terreno Arbofix è formato da due parti: il doppio puntale e il disco di fermo Inserire il disco di fermo Bloccare il disco: Arbofix è pronto all'uso Arbofix blocca il movimento di rotazione della zolla Distributore unico per l'italia: Agri-Consult srl Via Orazio, 5, Varese Tel Fax info@agri-consult.it