MONTAGNA SICURA I servizi del Corpo forestale dello Stato per la sicurezza in montagna

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1 MONTAGNA SICURA I servizi del Corpo forestale dello Stato per la sicurezza in montagna

2 I SERVIZI DEL CORPO FORESTALE PER LA SICUREZZA IN MONTAGNA Introduzione SERVIZIO METEOMONT Che cos è il Meteomont Il Bollettino della Neve e delle Valanghe Meteomont Meteomont: Dati, Uomini e Mezzi La scala del pericolo valanghe Le banche dati territoriali del Meteomont: Catasto delle valanghe, Cartografia delle valanghe Il decalogo per escursioni fuoripista in sicurezza SOCCORSO E VIGILANZA PISTE Che cos è il servizio di vigilanza e soccorso piste del Corpo forestale Il dodecalogo per sciare in sicurezza SOCCORSO ALPINO FORESTALE (SAF) Che cos è il Soccorso Alpino Forestale Il decalogo per escursioni in sicurezza

3 I SERVIZI DEL CORPO FORESTALE PER LA SICUREZZA IN MONTAGNA Il Corpo forestale dello Stato, grazie alla sua diffusione capillare sul territorio nazionale, rappresenta da sempre un organismo essenziale di presidio e di difesa dell'ambiente montano, ed un'efficace forza di pronto intervento in caso di emergenza, per eventi calamitosi naturali e per la ricerca di persone disperse o in difficoltà. Oggi la Forestale, nell ambito della protezione civile è tra le forze di polizia che possono essere impiegate per il pubblico soccorso, nonché tra le strutture operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile si è dotata di tutti gli strumenti per garantire la sicurezza degli abitanti dei territori montani e degli amanti degli sport invernali. Competenze a tutto campo, che vanno dal monitoraggio del territorio innevato e della risorsa neve, alla previsione dei pericoli, fino alla vigilanza e al soccorso sulle piste da sci, passando attraverso le attività di prevenzione del rischio neve e valanghe, con l aggiornamento continuo della banca dati meteonivometrica, della cartografia e del catasto delle valanghe, per concludersi, in caso di necessità, con interventi di soccorso alpino. Schematizzando: (1) MONITORAGGIO delle condizioni meteorologiche, nivologiche e di stabilità del manto nevoso, nonché delle valanghe, attraverso 950 uomini qualificati e 270 stazioni di rilevamento automatico e manuale, finalizzati alla gestione della risorsa neve, allo studio del clima ed alla previsione dei pericoli; (2) PREVISIONE dei pericoli naturali peculiari della montagna (condizioni meteo avverse, neve, valanghe, ghiaccio, etc.) attraverso la pubblicazione e la diffusione nazionale del Bollettino Meteomont, il bollettino meteonivologico giornaliero dedicato alla montagna, articolato in 12 settori montani che coprono l intero territorio nazionale e per tutto l arco dell anno; (3) PREVENZIONE del rischio neve e valanghe con l aggiornamento continuo della banca dati meteonivometrica, della cartografia e del catasto valanghe, che permettono di fornire dati ed informazioni utili alla gestione e alla pianificazione territoriale, alla gestione della viabilità e delle riserve idriche montane, allo studio del clima e dell ambiente montano; (4) VIGILANZA E PRIMO SOCCORSO SULLE PISTE DA SCI presso i comprensori sciistici per garantire l osservanza delle norme di comportamento da tenere sulle piste ed il primo soccorso in caso di incidenti; (5) SOCCORSO ALPINO FORESTALE: ricerca e soccorso dei dispersi e degli infortunati in montagna, al di fuori delle piste battute, con il supporto degli elicotteri del Centro Operativo Aeromobili del Corpo forestale e del Servizio Cinofilo.

4 CHE COS È IL METEOMONT E un servizio garantito dal Corpo forestale dello Stato e dal Comando delle Truppe Alpine, con la collaborazione del Servizio Meteorologico dell Aeronautica Militare. Nato nel 1978 per incrementare le condizioni di sicurezza della montagna innevata attraverso la previsione del pericolo valanghe, in 30 anni di attività ha esteso le sue competenze. Oggi copre tutto il territorio montano ed è finalizzato al monitoraggio e alla previsione dei pericoli e dei rischi naturali peculiari della montagna. Infatti la montagna più di altri ambienti, in virtù della sua posizione, è sensibile ai mutamenti climatici in corso su tutto il pianeta e pertanto è prezioso indicatore dei cambiamenti locali e globali. Il Meteomont è formato da 950 unità tra uomini e donne qualificati distribuiti lungo la dorsale appenninica e l intero arco alpino, qualificati osservatori, esperti e previsori neve e valanghe che grazie all esperienza e alla competenza maturata quotidianamente sul campo e avvalendosi di mezzi fuoristrada, motoslitte ed elicotteri, per la ricognizione ed i rilievi speditivi in quota, sono oggi preziosi riferimenti a disposizione dello sviluppo delle aree montane in condizioni di sicurezza. Profondi conoscitori del territorio montano innevato, dei suoi pericoli ma anche della sua fruibilità e della sua ricchezza di risorse e bellezze naturali, ogni giorno e con ogni condizione meteorologica gli uomini del Meteomont sono presenti sulle nostre nevi, sci ai piedi, per controllare le condizioni del tempo, della neve, valutare ed analizzare il manto nevoso e la sua stabilità, vigilare sulle zone a rischio, incrociare e studiare i dati ed informare di potenziali fruitori tramite le 12 edizioni giornaliere del Bollettino Nazionale della Neve e delle Valanghe, consultabile sul sito o tramite il numero di emergenza ambientale Grazie a METEOMONT, gli abitanti della montagna, gli sciatori e i turisti, possono conoscere nel dettaglio le condizioni del manto nevoso e decidere se esistono o meno le condizioni di sicurezza per un escursione. I dati prodotti quotidianamente da Meteomont sono divulgati a livello nazionale presso tutti i servizi di protezione civile regionali e nazionali. Inoltre sono impiegati per fornire aggiornamenti sulla viabilità invernale nazionale e regionale e per monitorare le acque da fusione che contribuiscono alla formazione delle riserve idriche e che, talvolta, possono generare piene, frane e smottamenti improvvisi. In tal modo è possibile gestire il rischio idrico connesso ai periodi di siccità e studiare i cambiamenti climatici.

5 COME SI CONSULTA METEOMONT Il Bollettino METEOMONT è on line ogni giorno sul sito ed è aggiornato quotidianamente alle ore 14 con validità di 24 ore. Nelle sue pagine prende corpo e forma tutto il lavoro di elaborazione dati, di analisi e sintesi che gli uomini METEOMONT compiono ogni giorno sul campo, e fotografa, settore per settore, la previsione meteonivologica dell arco alpino e della dorsale appenninica, fornendo una previsione del pericolo di valanghe. I settori montani sono 12: 7 alpini e 5 appenninici, compreso il settore montano della Regione Sicilia (Etna, Nebrodi e Madonie), il cui monitoraggio è garantito grazie ad una significativa collaborazione avviata lo scorso anno. Ogni pagina contiene una cartina che segnala graficamente, attraverso la scala europea del pericolo valanghe, il grado di pericolo valanghe e la previsione meteorologica. Seguono le previsioni del tempo, molto accurate e precise, che segnalano oltre alle temperature i venti, la temperatura percepita e lo zero termico. Quindi si passa alla sezione nivologica con la descrizione delle condizioni del manto nevoso, i gradi di pericolo per sottosettore montano, la tendenza del pericolo valanghe, le avvertenze per escursionisti e sciatori e i consigli utili. Seguono i dati e le informazioni di dettaglio di ognuna delle 270 stazioni di rilevamento (condizioni del tempo, vento, visibilità, altezza neve, nevicate, temperatura, wind-chill o temperatura percepita, etc.) I Bollettini meteomont sono inoltre affissi nelle bacheche dei comprensori sciisitici, presso gli impianti di risalita, nelle bacheche dei Comuni, delle comunità montane, degli alberghi e delle agenzie turistiche.

6 METEOMONT: DATI, UOMINI E MEZZI ANALISI ELABORAZIONE E COMUNICAZIONE DATI Ogni giorno vengono prodotti e resi disponibili in tutta Italia dati e informazioni del rilevamento da parte degli Osservatori meteonivometrici dati e informazioni per l analisi e la valutazione - attraverso tabelle, grafici, mappe meteorologiche - da parte dei Previsori e degli Esperti neve e valanghe dei vari Centri Settore 280 pagine web dinamiche pubblicate sul sito internet RILIEVI E OPERATIVITA SUL TERRITORIO Ogni anno vengono prodotti dati e informazioni meteo-nivometriche rilievi meteo-nivometrici rilievi stratigrafici e penetrometrici settimanali del manto nevoso, rilievi speditivi fuori campo e schede riepilogative dei rilievi effettuati Consistenza della Rete Nazionale Meteomont 180 stazioni di rilevamento meteonivometrico manuale 88 stazioni meteonivologiche automatiche distribuite in 12 settori montani nell arco alpino e nella dorsale appenninica dove operano 950 uomini qualificati METEOMONT che coprono l intero territorio montano. 35 previsori neve e valanghe 80 esperti neve e valanghe Coordinamento Meteomont 12 Centri Settore Uffici neve e valanghe Sala Previsori 2 Centri Nazionali Bolzano e Roma 1 Centrale operativa nazionale, in funzione 24 ore su 24 Uomini e mezzi operativi sul territorio che concorrono alle attività Meteomont 845 comandi di stazione del Corpo forestale dello Stato 75 comandi provinciali 15 comandi regionali 43 sale operative provinciali del numero di emergenza ambientale sale operative regionali del numero di emergenza ambientale coordinamenti territoriali per l ambiente presso i parchi nazionali 950 osservatori 35 previsori neve e valanghe 80 esperti neve e valanghe 250 unità qualificate per il controllo ed il soccorso sulle piste 600 rilevatori Arva per la ricerca dei travolti in valanga 156 mezzi fuoristrada 54 motoslitte 22 elicotteri da ricognizione e rilevamento speditivi in quota (mod.nh500 e AB412) 30 unità cinofile per la ricerca dei dispersi in valanga

7 LA SCALA DEL PERICOLO VALANGHE Nel corso del 2008 il Soccorso Alpino Forestale ha effettuato in tutta Italia 117 interventi di soccorso nell ambito della montagna innevata (valanghe, soccorso piste, recupero in parete ecc.). In particolare sono state oltre 100 le persone tratte in salvo investite da valanghe. I bollettini Meteomont contengono una valutazione del pericolo basata sulla «Scala Europea di Pericolo Valanghe». Vengono distinti 5 gradi di pericolo di valanghe e ad ognuno di essi vengono associati i consigli sul comportamento da tenere. Grado 1 - Pericolo Debole (Puoi andare tranquillo) Condizioni generalmente favorevoli per le gite sciistiche. Infatti, il distacco della neve è possibile solo con forte sovraccarico su alcuni pendii estremi e sono ipotizzabili pochissime valanghe spontanee. Grado 2 - Pericolo Moderato (Vai, ma con prudenza) Condizioni ancora favorevoli per le gite sciistiche, perché il distacco è possibile solo in presenza di un forte sovraccarico su pendii ripidi specificatamente indicati. Di conseguenza, non sono previste grandi valanghe spontanee, anche se occorre tenere in adeguata considerazione le singole zone pericolose. Grado 3 - Pericolo Marcato ( Vai con molta prudenza e solo se sei esperto) E il grado che fa registrare il maggior numero di incidenti. Le possibilità di gite sciistiche sono limitate e subordinate ad una buona capacità di valutazione locale, poiché il distacco del fronte nevoso è possibile in conseguenza di un debole sovraccarico, anche se limitatamente ad alcuni pendii ripidi, solitamente indicati. Sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in alcuni casi, anche grandi valanghe. Grado 4 - Pericolo Forte (Stai rischiando molto,valuta bene) Le probabilità di rischio sono molto alte, le gite sciistiche fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale. Il distacco, infatti, è probabile anche in conseguenza di un debole sovraccarico su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e grandi valanghe. Grado 5 - Pericolo Molto Forte (Pericolo assoluto! Resta a casa) Grado di massima allerta! Le gite sciistiche non sono possibili ed è quasi certa l eventualità che si verifichino grandi valanghe anche su terreni moderatamente ripidi. Per debole sovraccarico si intende il passaggio di un singolo sciatore Per sovraccarico moderato il salto di uno sciatore o passaggio a piedi di un singolo uomo Per forte sovraccarico il passaggio di gruppo di sciatori o uomini a piedi

8 LE BANCHE DATI TERRITORIALI DEL METEOMONT Allo stato attuale, la Carta Monografica delle Valanghe, il Catasto Valanghe e la Banca Dati Nivometeorologica del Meteomont sono gli indispensabili riferimenti per individuare le aree a rischio, pianificare le attività e gestire la sicurezza. Il Meteomont del Corpo forestale dello Stato raccoglie dati ed informazioni riguardanti l arco alpino e la dorsale appenninica, contribuendo alla realizzazione di una banca dati in corso di digitalizzazione sul Sistema Informativo della Montagna di indubbio valore storico e scientifico. Oggi queste preziose notizie risultano fondamentali per tutte le prospezioni statistiche che riguardano le previsioni e strategiche per la pianificazione del territorio. La Banca dati Nivometeorologica è costantemente aggiornata attraverso la rete di stazioni automatiche e manuali di rilevamento meteonivometrico ubicate lungo tutta la dorsale appenninica e l arco alpino. Il Catasto Valanghe raccoglie dati ed informazioni dettagliate su singoli eventi valanghivi realmente accaduti: dinamica, dimensioni, caratteristiche distinte per zona di distacco, scorrimento ed accumulo, conseguenze, eventuali danni e/o vittime. Da un punto di vista operativo, in caso di valanga, il personale del Comando Stazione territorialmente competente effettua un sopralluogo e redige, compilando una scheda standard, una relazione completa sull accaduto, corredata di documentazione fotografica e cartografica. L integrazione dei dati avviene anche attraverso l uso di palmari. Il catasto delle valanghe aggiorna automaticamente la Carta Monografica delle Valanghe che individua e delimita topograficamente i siti valanghivi realmente accaduti, descrivendone le principali caratteristiche. L elaborazione delle informazioni raccolte, la redazione e la pubblicazione della Carta Monografica delle Valanghe, sono state curate presso la Casermetta Forestale di Rocca di Mezzo (AQ), dipendente dalla Scuola del Corpo forestale, caratterizzata da un ubicazione geograficamente strategica, nel mezzo dei grandi massicci centrali dell Appennino. Il censimento ha portato, tra l altro, all individuazione di circa 3000 eventi e di 330 siti valanghivi in Abruzzo. Le valanghe sono classificate a seconda della dimensione in valanga estesa (singolo sito valanghivo a contorno ben delimitato, nel quale la neve si muove in modo simultaneo con spazi e frequenze ben precise) o localizzata di piccola mole (singolo sito valanghivo caratterizzato da scaricamento di piccola mole di neve di dimensioni ridotte da non poter essere ben delimitato). Sono inoltre classificate e colorate a seconda della frequenza dell evento: abituale (frequenza annuale) in colore rosso, periodica (tempi di ritorno inferiori ai 10 anni) in colore verde, eccezionale (tempi di ritorno superiori a 10 anni) in colore azzurro. Va ricordato che nella Carta Monografica delle Valanghe sono descritti solo i siti valanghivi storici, pertanto potrebbero anche esistere aree valanghive non rappresentate perché non conosciute, specie in zone poco frequentate. Le valanghe sono fenomeni correlati a condizioni meteonivometriche variabili nel tempo e nello spazio, per cui la Carta non è uno strumento statico che costituisce una previsione su possibili eventi valanghivi, ma in continua evoluzione in relazione all andamento delle stagioni invernali. La Cartografia delle Valanghe, assieme alla Banca Dati Meteonivometrica ed al Catasto Valanghe, rappresentano preziosi strumenti a supporto degli enti locali, per le attività di pianificazione e gestione territoriale, e di tutti quegli enti, pubblici e privati, che hanno necessità di dati ed informazioni storiche sulle condizioni meteorologiche, nivologiche e sulle valanghe.

9 IL DECALOGO PER SCIARE FUORIPISTA IN SICUREZZA La prevenzione dei rischi è un attività istituzionale del Servizio Meteomont. Di seguito alcuni consigli rivolti a tutti gli appassionati di montagna e in particolare ai praticanti dello sci fuoripista, delle escursioni e/o altre attività svolte in ambiente innevato fuori pista: 1. conosci te stesso: l attività escursionistica che si intende intraprendere deve essere sempre commisurata con un certo margine alle proprie capacità tecniche e psico - fisiche nonché all esperienza posseduta; 2. informati: prima di intraprendere qualunque attività informati sulle condizioni meteorologiche e nivologiche previste attraverso il bollettino meteonivologico; 3. preparati: un adeguato equipaggiamento consente di ridurre notevolmente i pericoli insiti nella pratica escursionistica; per il fuori pista si raccomanda ARVA, PALA e SONDA sempre al seguito; 4. valuta: i seguenti fattori ambientali possono incrementare il grado di pericolo valanghe: il vento e le temperature; le precipitazioni nevose; la pendenza del terreno (tra i 27 e i 45 ); l esposizione dei versanti; 5. rinuncia: chi ama e rispetta la montagna ha il coraggio di rinunciare allorché il proseguimento dell escursione imponga rischi per sé o per i propri compagni. Comportamenti da tenere 1. Indossare l'a.r.va, controllandone il funzionamento, prima di iniziare l'attività 2. Muoversi il più possibile lungo le creste e le dorsali, utilizzando i punti sicuri del terreno, come le rocce, i tratti pianeggianti, gli alberi 3. Evitare le zone sottovento e dominate da cornici 4. I pendii aperti ed uniformi, o quelli che presentano bruschi cambi di pendenza ed i canaloni sono da considerarsi zone sospette 5. Nel caso di condizioni di accentuata instabilità del manto nevoso, non avventurarsi su pendii con inclinazione superiore a 30 gradi 6. Gli attraversamenti di pendii aperti vanno il più possibile evitati, risalendoli o scendendoli lungo la linea di massima pendenza 7. Quando un attraversamento è necessario il pendio deve essere tagliato il più in alto possibile. Pur trovandosi ancora nella zona di trazione esiste l'eventualità di una minore esposizione agli effetti della valanga e quindi una maggiore probabilità di rimanere in superficie 8. La salita e la discesa di un canalone deve avvenire sempre verticalmente e lungo i margini. In caso di valanga infatti la neve tende ad accumularsi nella zona centrale ed è più facile trovare una via di fuga laterale 9. Evitare assolutamente l'attraversamento di zone sospette che confluiscono in crepacci, salti di roccia, pietraie affioranti o altre insidie 10. Le vecchie tracce non sono indice di sicurezza in quanto, nel frattempo la situazione valanghiva può essere mutata. Anche le tracce di animali non danno garanzia di sicurezza.

10 CHE COS È IL SERVIZIO DI VIGILANZA E SOCCORSO PISTE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO Oltre 600 i controlli effettuati in tutta Italia dal personale del Servizio di Vigilanza e Soccorso Piste del Corpo forestale dello Stato e più di 50 le sanzioni amministrative elevate. In particolare, da dicembre 2008 ad oggi sono stati effettuati in tutta Italia 839 servizi sulle piste di sci alpino e 138 su quelle di sci nordico, con 498 interventi di soccorso sulle piste di sci alpino e 5 su quelle di sci nordico. Il Corpo forestale dello Stato è presente sulle piste da sci già dal 1978, ben prima dell entrata in vigore della legge di riordino del settore, la 363/2003 Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo. Il Servizio Soccorso Piste è attivo in tutte le stazioni sciistiche delle Regioni dove è presente il Corpo forestale dello Stato, e tenendo presente i campi di rilevamento del Meteomont sull arco alpino ed appenninico, si può affermare che sia presente ovunque. Gli agenti impegnati nel servizio piste sono più di 250 e in caso di necessità si avvalgono degli elicotteri del Corpo forestale dello Stato attrezzati per l intervento in pista e fuori pista, il tutto in stretto coordinamento con le altre forze di Polizia chiamate a svolgere questo servizio di vigilanza e primo soccorso sulle piste da sci. Requisiti indispensabili per gli operatori del Soccorso Piste: la capacità di sciare su ogni tipo di neve, la conoscenza delle tecniche base di primo soccorso e il trasporto di feriti, oltre che la competenza nella ricerca di dispersi in caso di valanghe. Non bisogna farsi trarre in inganno dalla definizione, infatti, gli esperti del servizio, non intervengono unicamente per prestare il primo soccorso agli infortunati, ma anche e soprattutto per prevenire gli incidenti facendo rispettare le norme di comportamento dello sciatore previste dalla legge. Gli uomini impegnati in questo servizio sono anche esperti neve e valanghe, nonché rilevatori ARVA e soccorritori alpini, e ciò consente una elevata duttilità che, associata alla conoscenza del territorio montano e all esperienza maturata quotidianamente sul campo, garantisce professionalità a 360 in ambiente innevato.

11 IL DODECALOGO PER SCIARE IN SICUREZZA 1. Rispetto per gli altri - Ogni sciatore/snowboarder deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo la persona altrui o provocare danno. 2. Padronanza della velocità e del comportamento - Ogni sciatore/snowboarder deve tenere una velocità ed un comportamento adeguati alle proprie capacità nonché alle condizioni generali e del tempo. 3. Scelta della direzione - Lo sciatore/snowboarder a monte, il quale, per la posizione dominante, ha la possibilità di scelta del percorso, deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle. 4. Il sorpasso - Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte che a valle sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore/snowboarder sorpassato ed evitando di incrociare le traiettorie del sorpassato. 5. Attraversamento e incrocio - Lo sciatore/snowboarder che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione, deve assicurarsi, mediante controllo visivo a monte e a valle, di poterlo fare senza pericolo per sé e per gli altri. Lo stesso comportamento deve essere tenuto dopo ogni sosta. 6. Sosta - Lo sciatore/snowboarder deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità, sulle piste ed in specie nei passaggi obbligati o senza visibilità. In caso di caduta lo sciatore deve sgombrare la pista al più presto possibile. 7. Salita - lo sciatore/snowboarder che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilità. Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore/snowboarder che discende a piedi la pista. 8. Rispetto della segnaletica - Tutti gli sciatori/snowboarder devono rispettare la segnaletica della pista. 9. In caso di incidente - Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente; l omissione di soccorso è reato con la nuova legge 363 del 2003 sulla sicurezza dello sci. 10. Identificazione - Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne sia testimone è tenuto a dare le proprie generalità. 11. Spazio minimo per sorpasso dal bordo della pista È buona norma che lo sciatore/snowboarder non curvi sul bordo della pista ma lasci sempre uno spazio sufficiente per agevolare il proprio sorpasso. 12. Traiettorie - Bisogna prestare attenzione alle traiettorie degli sciatore/snowboarder, in considerazione del tipo di sci utilizzato, snowboard, telemark, fun carving. Per i minori di 14 anni è obbligatorio il casco. Arrivare sugli sci con un minimo allenamento atletico, onde evitare piacevoli sorprese. Evitare i fuoripista, soprattutto in condizioni di bassa stabilità del manto nevoso. Per questo è importante tenere conto sempre delle condizioni niveo-meteorologiche. Tutte le comunicazioni e gli avvisi vengono affissi sempre alle bacheche di tutte le biglietterie. Quindi, prima di ogni sciata, è necessario informarsi sempre della situazione che si incontrerà, per evitare spiacevoli sorprese.

12 CHE COS E IL SOCCORSO ALPINO FORESTALE Il Corpo forestale dello Stato nel 2003 si è dotato del SAF, Soccorso Alpino Forestale, composto da personale altamente specializzato nella ricerca e nel recupero sia di escursionisti che di alpinisti in difficoltà, dispersi o deceduti in luoghi impervi, in boschi di montagna o colpiti da valanghe. Il Soccorso Alpino Forestale, in questi ultimi anni, è intervenuto in circa 400 operazioni di soccorso e nel corso del 2008 sono stati realizzati oltre 100 interventi. Negli ultimi trent anni è sensibilmente aumentato il numero di coloro che frequentano la montagna per praticare escursionismo, attività alpinistiche e di arrampicata. Fra gli escursionisti si iniziano a contare i dispersi per la perdita dell orientamento, per problemi derivanti da un inadeguato equipaggiamento, per semplici cadute o distorsioni. Nei deltaplanisti si contano i caduti in luoghi sempre più difficili da raggiungere, mentre fra i torrentisti si riscontrano spesso incidenti che li portano a rimanere bloccati all interno di strettissime gole, dove l abbondante presenza di acqua fa sì che il soccorso si svolga con tecniche appropriate che sono ancora in fase di studio. Per far fronte a situazioni critiche di questo genere il contributo degli uomini della Forestale, dotati di un indiscussa professionalità e profondi conoscitori dei luoghi più impervi della montagna, è diventato indispensabile. Il SAF, oggi operativo con circa 30 uomini specializzati, è presente in 3 stazioni distinte in Piemonte a Domodossola, in Abruzzo a L Aquila e in Veneto a Palus San Marco e collabora, inoltre, con altri enti preposti al soccorso in montagna. Sono molteplici le competenze richieste ai soccorritori alpini che devono avere una perfetta conoscenza delle tecniche alpinistiche e di elisoccorso. L impiego dell elicottero nel soccorso in montagna e i continui aggiornamenti ed addestramenti all utilizzo dell aeromobile hanno permesso salvataggi di persone che fino a pochi decenni fa erano impensabili. Con l utilizzo dell elicottero si entra nella parte più tecnologica dell iter di addestramento del personale assegnato alle squadre di soccorso.

13 IL DECALOGO PER ESCURSIONI IN SICUREZZA 1. Scegli gli itinerari in funzione delle capacità fisiche e tecniche 2. Documentati sulle caratteristiche del percorso assumendo informazioni tramite lo studio della carta topografica (distanze, dislivello, sorgenti, fontane, rifugi, ecc.) e chiedendo notizie sull effettiva percorribilità dei sentieri. Studia gli eventuali itinerari alternativi per il rientro 3. Provvedi ad abbigliamento ed equipaggiamento consono all impegno e alla lunghezza dell escursione (abbigliamento intimo di ricambio, pile, giacca a vento, guanti, cappello, scarponi, occhiali da sole, crema solare, generi di conforto alimentare) 4. Non dimenticare di inserire nello zaino l occorrente per eventuali situazioni di emergenza (telo termico, lampada frontale, telefonino, coltello, bussola, ecc.) insieme ad un piccolo kit di pronto soccorso 5. Non intraprendere un escursione in montagna da solo e in ogni caso comunica, ad una persona di fiducia, l itinerario che prevedi di percorrere 6. Informati sulle previsioni meteorologiche e nella stagione invernale su quelle relative alla neve e alle valanghe, consultando il sito e osserva sul posto costantemente l evoluzione delle condizioni atmosferiche, specie vento e temperatura 7. Se hai qualche dubbio sul percorso, torna indietro. A volte è meglio rinunciare che rischiare l insidia del maltempo 8. Riporta sempre a valle i tuoi rifiuti 9. Rispetta la flora e la fauna, evita di uscire inutilmente dal sentiero. Rispetta le culture e le tradizioni locali 10. Per le emergenze fai riferimento al 118, servizio di pronto intervento

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