COMMISSIONE SUL CICLO RIFIUTI BOZZA NON CORRETTA 1/5

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1 1/5 MISSIONE IN SICILIA 16 SETTEMBRE 2009 PRESIDENZA ON. GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle PRESIDENTE. Conosciamo tutta la vicenda dell appalto, le ragioni dell annullamento e quant altro. La Commissione quindi è fondamentalmente interessata a conoscere due aspetti: il primo è che con la Falck c era un rapporto, se ho ben capito, di subappalto con una società, che poi è apparsa sospetta di infiltrazioni mafiose; quindi vorremmo sapere come era avvenuta la scelta di questa società. Secondo aspetto: so che si è aperto un contenzioso, su questo le chiedo proprio due parole, siccome ce ne ha parlato chi l ha preceduta e abbiamo capito qual è il contenzioso. CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. Partiamo dalla seconda domanda. Falck e Actelios, che sono le società di scopo costituite che io rappresento (quindi la Palermo Energia Ambiente, la Platani Energia Ambiente e la Tifeo Energia Ambiente) hanno già dichiarato ieri alla stampa, con un comunicato, che in pratica intendono impugnare questo provvedimento di risoluzione unilaterale, in quanto insussistente. Le ragioni invocate dall Agenzia, per risolvere i contratti, dal nostro punto di vista assolutamente non esistono, quindi evidentemente stileremo con i nostri legali i migliori atti di impugnazione di questo provvedimento e nei prossimi giorni apriremo questa partita, chiamata «del contenzioso». Contenzioso poi sarà, se gli atti arriveranno in tribunale. Noi, innanzitutto, impugneremo sicuramente questi provvedimenti e poi vedremo gli atti successivi che saranno fatti. Non mi dilungherei su questa vicenda dell impugnativa, perché è nota a tutti, così come è nota la cronistoria di questi progetti e come sono nati. Per quello che riguarda invece la prima domanda, la risposta è questa: quando nel 2002 abbiamo partecipato alla gara, che poi nel 2003 è stata a noi assegnata come aggiudicatari, già in occasione di quella circostanza avevamo creato un associazione temporanea di imprese, come si fa normalmente quando si partecipa a gare che, a quel tempo, erano di concessione di pubblico servizio.

2 2/5 Appunto perché si trattava di concessione di pubblico servizio che, successivamente, la gara è stata impugnata da Bruxelles. L ATI da noi costituita prevedeva la Falck come capogruppo e c erano anche due società, una chiamata Safab e una chiamata Gecopre, due società differenti, entrambe appartenenti alla stessa famiglia di imprenditori. Entrambe avevano una percentuale molto bassa di partecipazione dell ATI. Quando siamo stati aggiudicatari dell appalto, l ATI si è trasformato in società consortile per azioni, quindi in pratica abbiamo formato la cosiddetta società di scopo per cui Safab e Gecopre hanno in questo momento in totale l 1 per cento della partecipazione in Palermo Energia Ambiente (PEA), con lo 0,5 per cento ciascuna. La Gecopre, credo un anno e mezzo fa, è stata fusa con Safab e quindi oggi non esiste più. Esiste invece la Safab, che ha 1 per cento di partecipazione. Già nello scopo dell ATI era stato chiarito che le società Gecopre e Safab avrebbero provveduto a realizzare le opere civili che servivano al sito di Bellolampo, il quale era stato individuato come sito dove avremmo realizzato sia il termovalorizzatore, sia un impianto di separazione secco umido del rifiuto, prima che questo vada, appunto, a termovalorizzarsi. Le opere civili, quindi i siti di sbancamento, le opere edili di questi due impianti, le opere comuni a tutto il sito di Bellolampo, erano state già da noi preassegnate a Safab. Faceva parte dello scopo, come parte del regolamento interno. Abbiamo scelto i soci col seguente criterio: la società di scopo sapeva da subito chi faceva il termovalorizzatore e chi lo gestiva. La Safab ad esempio, faceva esattamente quel mestiere. C era chiaramente un term sheet firmato tra i soci, prima che partecipassero alla gara, e poi confermato nel momento in cui l ATI si è trasformata in società consortile, per cui in pratica PRESIDENTE. Mi scusi, le chiediamo in realtà chi vi abbia indicato questa società, visto che gli inquirenti ci hanno indicato la Safab come una società con possibili e probabili infiltrazioni mafiose. Vi chiediamo il motivo di questa scelta. CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. A questa domanda, purtroppo, non so rispondere, perché nel 2002 mi occupavo di un altro business, lavoravo in un altra società.

3 3/5 PRESIDENTE. Questo è un elemento piuttosto ricorrente: i nostri auditi o sono stati nominati all ultimo momento, oppure Ovviamente, lei era stato chiamato in relazione a questo aspetto: noi ci occupiamo delle infiltrazioni mafiose, che sono tra gli aspetti più rilevanti per la nostra indagine. CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. Non so come fu costituito quell ATI, perché, ripeto, sono stato chiamato quando già la società di scopo era stata formata e quando praticamente già si cominciavano ad avere le prime procedure autorizzative. Sono amministratore delegato dal 2005, ma sono site representative di Falck su questo territorio dalla fine del Stiamo parlando della fine 2002, purtroppo un anno prima che io arrivassi, onestamente non vi so dare questa risposta. PRESIDENTE. Noi allora le manderemo la lettera, a meno che lei direttamente non faccia avere alla Commissione una lettera per spiegare in base a quali criteri è stata scelta questa società. CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. Volete sapere come fu inserita Safab nell ATI del Ho capito. PRESIDENTE. Un ultima domanda: vorrei sapere se voi avevate la disponibilità del terreno su cui doveva essere costruito il termovalorizzatore. Mi pare che fosse una condizione questa, per partecipare alla gara. CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. La condizione era surrogata in un modo un po complicato, che cercherò di rendere semplice. Il sito di Bellolampo, al tempo della gara, era diviso tra due proprietari: uno era l AMIA, che storicamente lo occupa per le sue discariche. L altro proprietario era il Demanio dello Stato, che aveva realizzato in parte di questa sua proprietà demaniale un poligono di tiro, in cui addestravano le forze militari. In pratica, la regione aveva sottoscritto un accordo di programma con tutti: regione, comune, demanio, la stessa AMIA, secondo cui il Demanio dello Stato si impegnava, dopo che la regione aveva provveduto a creare un altro sito alternativo, come fu fatto, in cui spostare il poligono di tiro, a cedere

4 4/5 questi terreni al comune di Palermo, che li avrebbe dati all AMIA. Quest ultima, da sempre ha fatto parte del nostro raggruppamento, quindi era quello il titolo giuridico col quale noi abbiamo potuto partecipare a quella gara. Ai tempi della gara, cioè, il sito alternativo era già stato individuato ed era in costruzione il nuovo poligono di tiro, per cui avevamo questo accordo di programma, sulla scorta del quale la nostra ATI, in cui partecipava AMIA, aveva la richiesta titolarità giuridica. PRESIDENTE. Vorrei sapere chi erano i soci. CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. I soci erano la Falck Spa, il Consorzio Area sviluppo industriale di Palermo, l AMIA Spa, la EMIT SpA che faceva capo a Pisante, la Safab, la Gecopre e la Aster, che aveva lo scopo di realizzare il termovalorizzatore. La Aster, col tempo, è stata sostituita da un altra società che si chiama Pianimpianti, società che attualmente ha questo scopo. Questi sono soci di PEA. GIOVANNI FAVA. Questi, se capisco bene, sono ancora gli attuali soci della società di scopo. CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. Tutti quelli che ho nominato sono ancora soci, sono solo cambiate le percentuali. Nella seconda gara, praticamente, non potevamo partecipare, perché l accordo sottoscritto ce lo vietava. ALESSANDRO BRATTI. Mi scusi, vorrei che mi specificasse la suddivisione delle percentuali. Voi siete soci di maggioranza CARMELO TANTILLO, Amministratore delegato Gruppo Falck. Abbiamo il 48 per cento, come Falck più Actelios. Un altro 48 per cento lo possiede AMIA Spa, quindi siamo due soci forti. Il restante 4 per cento è suddiviso tra la Gecopre/Safab, ASI, EMIT e Pianimpianti. Ognuno di questi ultimi quattro che ho detto ha l 1 per cento. Il 4 per cento ce l hanno loro, il restante 96 lo dividiamo equamente tra noi e AMIA.

5 5/5 PRESIDENTE. Nel ringraziare il nostro audito per la disponibilità manifestata, dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 15,05.