BOZZA NON CORRETTA MISSIONE IN SICILIA 10 GIUGNO 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA. La seduta inizia alle 9.00.

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1 1/6 MISSIONE IN SICILIA 10 GIUGNO 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle PRESIDENTE. Buongiorno. Lei ha chiesto di essere audito dalla Commissione; ascoltiamo volentieri le associazioni che si occupano dei nostri problemi e che spesso ci forniscono anche notizie importanti. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Vi ringrazio, innanzitutto, anche perché abbiamo pensato a questa possibilità all ultimo momento, ma tenevamo a essere ascoltati. Parlo a nome di Rifiuti zero, una rete di associazioni e comitati civici che in questi anni si sono occupati della questione rifiuti in Sicilia. La rete Rifiuti zero è nata dalla consapevolezza che non bisognasse solamente opporsi alla realizzazione dei quattro inceneritori previsti dal vecchio piano dei rifiuti, ma andare oltre, ovvero proporre, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi del mondo, soluzioni sostenibili alla gestione dei rifiuti. Riteniamo, infatti, che i rifiuti siano una questione centrale nella sostenibilità. Dato che l uomo li produce ogni giorno, che su questo pianeta le risorse sono limitate e non infinite, che la popolazione aumenta e che nuovi Paesi emergenti utilizzano sempre più una quantità maggiore di risorse, è un obbligo morale dei Paesi più sviluppati mantenere l equilibrio dell ecosistema ed essere il più possibile leggeri in tal ambito. Per questo motivo riteniamo che i rifiuti vadano trattati in quest ottica. Per noi è impensabile che, attraverso le discariche o gli inceneritori, si possono sottrarre o bruciare le prove di una scorretta gestione delle risorse. In pratica, con le discariche sotterriamo tali errori, perché la produzione dei rifiuti è un errore della civiltà consumistica, e con gli inceneritori non facciamo altro che bruciarne le prove. Sul pianeta terra la vita da 2 miliardi 400 milioni di anni si svolge secondo alcuni cicli.

2 2/6 ALESSANDRO BRATTI. Va bene tutto, però, per la natura della nostra Commissione, a noi interesserebbe avere notizie specifiche, perché ci occupiamo di indagare su quello che è capitato e sta capitando in Sicilia. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Non vorrei passare come un esponente del popolo del no, che si oppone al progresso. ALESSANDRO BRATTI. Abbia fiducia: in questa Commissione ci sono persone che conoscono questi temi. Se saltasse le premesse, per noi sarebbe fondamentale. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Volevo solo concludere segnalando che nel 2004 la California ha adottato la strategia Rifiuti zero. PRESIDENTE. Purtroppo non abbiamo competenza sulla California. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. In questi anni, prima di emergenza e poi di Agenzia regionale dei rifiuti e delle acque, abbiamo visto un ostinazione rivolta alla realizzazione di quattro inceneritori sovradimensionati e localizzati malissimo. Mi riferisco, in particolare, a quello di Paternò, che mi coinvolge direttamente; non si teneva conto degli effetti che un impianto come quello avrebbe prodotto sull ambiente in termini di logistica e di impatto sul sito di particolare interesse da un punto di vista archeologico e naturalistico. Questo è il motivo per cui mi sono battuto tanto contro la realizzazione di questi inceneritori. L aspetto stranissimo, secondo me, è che, nonostante la relazione della Corte dei conti e le audizioni della vostra Commissione, che più volte è venuta in Sicilia, l ostinazione a volere realizzare i quattro inceneritori ha fatto sì che non si sia andati assolutamente nella direzione virtuosa della raccolta differenziata e della costruzione degli impianti: i 34 centri di compostaggio previsti non sono stati, infatti, realizzati. PRESIDENTE. Come lei sa, è la terza volta che veniamo e conosciamo benissimo questi fatti. Dispone, invece, di dati obiettivi sulla raccolta differenziata e sulla presenza di infiltrazioni criminali?

3 3/6 PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Voi sapete che praticamente non sono stati realizzati gli impianti di compostaggio né di pretrattamento previsti dalla legge. Secondo me, si è verificata una disattenzione verso quanto bisognava attuare per evitare l emergenza, il che è una grande responsabilità, che non può restare impunita. PRESIDENTE. Non sta a noi punire questi fatti. Cerchi di rimanere nell ambito della nostra Commissione. Noi ci occupiamo di infiltrazioni criminali nella gestione dei rifiuti. Questo è come, lei sa dal nome, l obiettivo della nostra Commissione. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Sapete sicuramente che una delle ditte che ha partecipato al raggruppamento di imprese Sicil Power era l Altecoen. PRESIDENTE. Lo sappiamo da tempo. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Come novità, posso riferire che, noi, come associazioni, abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica, perché nel sito di Contrada Cannizzola, dove avrebbe dovuto essere realizzato l inceneritore di Paternò, nei cinque anni precedenti la ditta DB Group, che fa parte della Sicil Power, ha svolto un attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi, avendo un autorizzazione da parte del commissario, ma non avendo mai realizzato le strutture necessarie per evitare l inquinamento. In pratica, per cinque anni, con un autorizzazione di 50 mila tonnellate l anno di rifiuti speciali pericolosi provenienti dalle centrali elettriche siciliane e dai poli petrolchimici, la ditta ha portato tali rifiuti in questo sito, lo stesso in cui bisognava realizzare l inceneritore, ovvero Contrada Cannizzola, nel comune di Paternò. Tali rifiuti speciali pericolosi, scorie tossiche degli elettrofiltri delle ciminiere, un insieme di metalli pesanti e di altre sostanze pericolosissime, venivano mescolati all argilla senza alcuna precauzione o attenzione e senza avere realizzato le strutture necessarie per evitare problemi di inquinamento.

4 4/6 ALESSANDRO BRATTI. Mi faccia capire. Nel sito dove avrebbe dovuto essere costruito l inceneritore... PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Nel sito di Contrada Cannizzola, la DB Group, di Di Bella Alessandro, nato a Bronte, aveva prima una cava. In seguito, ha chiesto l autorizzazione a gestire rifiuti speciali, sempre nello stesso posto. Tali rifiuti venivano smaltiti abusivamente, perché venivano mischiati all argilla, creando polveri. Arrivavano nei big bag, sacchi da mille chili, venivano svuotati con uno scavatore, guidato da un ragazzo che teneva la maglietta sul naso, per evitare di inalare queste sostanze di carattere polverulento come il borotalco, e poi mischiati all argilla. L argilla mischiata ai rifiuti veniva, quindi, portata in un altro sito, in Contrada Contrasto, nel comune di Adrano, dove la DB Group possiede un industria di laterizi. Per cinque anni 50 mila tonnellate l anno di rifiuti speciali pericolosi sono state mischiate illegalmente all argilla e trasportate in quest altro sito, sempre di proprietà della stessa persona, dove venivano realizzati laterizi, in assenza di qualsiasi autorizzazione. Venivano portate nel sito di Contrada Contrasto, nella fornace dei laterizi. Io ero presente quando, in Conferenza dei servizi, l impresa ha chiesto l autorizzazione per adeguare la fornace al trattamento dei rifiuti, dopo cinque anni che se ne occupava. La Conferenza dei servizi ha dato esito negativo. ALESSANDRO BRATTI. Scusi, solo per capire: nell area che poi era stata designata per la costruzione dell inceneritore non venivano sotterrati i rifiuti. Vi venivano lavorati e mischiati all argilla e poi portati da un altra parte. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. Sì, e tutto ciò senza avere realizzato le strutture e senza che ci sia mai stato un controllo da parte del comune, della provincia o dell ARPA per tale attività di smaltimento abusivo di rifiuti speciali pericolosi. Questi rifiuti venivano poi trasportati nella fornace. Abbiamo effettuato le analisi dei mattoni e abbiamo trovato il piombo a un livello di milligrammi, anziché nei limiti previsti, cioè a dieci volte il limite previsto dalla legge.

5 5/6 Questo è un fatto gravissimo. In Puglia e in Calabria sono state arrestate dieci persone, di cui due funzionari dell ENEL, per lo stesso tipo di reato, ossia smaltimento abusivo di rifiuti speciali pericolosi mischiati all argilla e trasformati in mattoni in un industria di laterizi. L aspetto, secondo me, assurdo è che, nonostante l esposto presentato alla procura della Repubblica di Catania, al signor Di Bella Alessandro è stata comminata soltanto una multa di mille euro. Prima ha patteggiato e poi con una multa di poche migliaia di euro si è estinto il reato. Non sono un avvocato, ma un agronomo, ragion per cui mi scuso per eventuali imprecisioni. Poi noi, con un altro esposto, abbiamo messo in collegamento l attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi con la produzione di laterizi. In seguito al primo esposto, il sito è stato sequestrato dalla magistratura a marzo. A settembre, però, il procuratore di Catania ha dato a Di Bella la possibilità di bonificare il sito. Noi siamo intervenuti ancora perché i rifiuti venivano di nuovo trasportati alla fornace e, in seguito a questo secondo esposto, sono partite alcune indagini. Stiamo parlando di novembre 2008, ma solamente a maggio del 2009 è stato compiuto un accertamento nell industria, dopo che era stato ripulito tutto, ed è stata comminata una multa di mille euro perché chi guidava il muletto non aveva seguito il corso sulla sicurezza sul lavoro. Immaginate come ci possiamo sentire noi cittadini rispetto a questa vicenda. Non voglio aggiungere altro. PRESIDENTE. Oggi avremo in audizione alcuni magistrati e chiederemo loro spiegazione di tali fatti. PAOLO GUARNACCIA, Associazione Rifiuti zero. È stato presentato un esposto, di cui, se volete, posso lasciarvi copia. Dai giornali è uscito in questi giorni che la Commissione propone soluzioni veloci. In Sicilia è stata istituita una Commissione di quindici esperti, sotto la direzione del Prefetto Cancellieri, che ha indicato esattamente gli interventi che bisogna effettuare in Sicilia per non arrivare all emergenza, il che significa raccolta differenziata porta a porta, l unica in grado di separare l organico e quindi eliminare il problema dei rifiuti, e costruzione di impianti di pretrattamento per la selezione a freddo dei rifiuti prima delle discariche, come previsto dalla legge.

6 6/6 Basterebbe realizzare in pochi mesi, in emergenza, questi due obiettivi, ovvero la raccolta differenziata porta a porta con la quale sappiamo che in un mese si raggiungono percentuali del 70 per cento, come dimostrano Salerno e i comuni siciliani che hanno già adottato questo sistema e gli impianti di pretrattamento a freddo. In Sicilia non abbiamo problemi di costruire inceneritori per la cui realizzazione occorrono quattro o cinque anni. Personalmente, vorrei che la Sicilia fosse leader mondiale nella gestione sostenibile dei rifiuti, perché abbiamo tutte le capacità tecniche e culturali per poter realizzare tale progetto. I tecnici che hanno fatto parte della Commissione sono a disposizione della vostra Commissione. PRESIDENTE. Non abbiamo questo compito, che esula dalle nostre funzioni. La ringraziamo e dichiaro chiusa l audizione. La seduta termina alle 9.30.