SERVIZIO RESOCONTI. MISSIONE IN CASERTA 12 maggio 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA. La seduta inizia alle

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1 1/8 MISSIONE IN CASERTA 12 maggio 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle PRESIDENTE. Buonasera. Abbiamo avuto una relazione da parte del Comando. È sua? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. No, questa è del Comando tutela ambiente di Napoli. Come Nucleo operativo ecologico di Caserta abbiamo presentato una nostra relazione, nella quale illustro ciò che abbiamo detto questa mattina durante la visita. PRESIDENTE. Poiché questa mattina non si è trattato di un audizione e quindi nulla è stato registrato, le chiederei se è possibile di sintetizzare il contenuto della relazione. I colleghi successivamente le porranno delle domande. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. La relazione parte dalla descrizione del sito di stoccaggio di Ferrandelle, che abbiamo visitato questa mattina. È un sito ancora sottoposto a sequestro, attualmente da parte della procura di Napoli. In questo sito sono costituite 18 piattaforme; è iniziata un operazione di svuotamento di queste piazzole, che di volta in volta devono essere dissequestrate dalla magistratura per poterne effettuare la bonifica, quindi vengono trasportate nella vicina discarica di Maruzzella. Ferrandelle non riceve più rifiuti, è soltanto sottoposta a svuotamento e bonifica. PRESIDENTE. Ci può dire quale fu la motivazione del sequestro e a carico di chi fu fatto? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Lascio la parola al maresciallo Macariello, che se n è occupato. MARCO MACARIELLO, Maresciallo del NOE di Caserta. Il sequestro è stato operato nell aprile del 2008, con la motivazione sostanziale che all interno del sito venivano conferiti rifiuti non conformi all autorizzazione per il quale questo era stato istituito, oltre alle carenze strutturali delle

2 2/8 piazzole, che procuravano perdita di percolato, con infiltrazioni dello stesso nella falda acquifera sotterranea. Inoltre, venivano superati i limiti di abbancamento per le singole piazzole. Queste sostanzialmente furono le motivazioni principali che portarono al sequestro di questo sito. Naturalmente, c erano anche altre carenze, per quanto riguarda ad esempio gli impianti antincendio e di sicurezza, a carico comunque dei gestori dell epoca del consorzio ACSA CE3 che gestiva l abbancamento dei rifiuti nel sito di Ferrandelle. ALESSANDRO BRATTI. Il sito è tutto sequestrato o solo in parte? MARCO MACARIELLO, Maresciallo del NOE di Caserta. La procura ha sempre parlato di sito. Dalla sua istituzione il sito era comprensivo degli attuali trenta ettari. All epoca, però, erano edificate solo tre piazzole in cemento armato: la piazzola di emergenza, che voi questa mattina avete visto già svuotata (l invaso senza struttura in cemento armato), e altre due piazzole di fronte alle prime tre, una in fase di abbancamento e una in ultimazione di costruzione. All epoca c erano soltanto queste 5-6 piazzole, però nell ambito dei decreti era stato sempre citato il sito di Ferrandelle che già era stato individuato con un estensione di 30 ettari. ALESSANDRO BRATTI. Quindi, per voi è tutto il sito. MARCO MACARIELLO, Maresciallo del NOE di Caserta. Sì, per noi riguarda tutto il sito. ALESSANDRO BRATTI. Oggi il gestore diceva, invece, che era sequestrato per metà, ossia la parte coperta non è sequestrata, la parte scoperta sì. MARCO MACARIELLO, Maresciallo del NOE di Caserta. C è una piccola precisazione da fare al riguardo. Il sito è sequestrato, però gli organi che lo gestiscono sono autorizzati a compiere tutte le operazioni che implicano la corretta gestione del sito stesso, quindi le coperture, l asportazione del percolato e, qualora ve ne sia necessità, operazioni di messa in riserva. ALESSANDRO BRATTI. Quindi il fatto che le piazzole non sono coperte perché il sito è sequestrato non è una giustificazione. MARCO MACARIELLO, Maresciallo del NOE di Caserta. Assolutamente no. Poiché c è il

3 3/8 decreto di dissequestro temporaneo per svuotare il sito e portare i rifiuti nella vicina Maruzzella, se per scelte operative ritengono di dover svuotare quella piazzola, è un conto, però il discorso non è legato al sequestro. PRESIDENTE. Il processo che è nato da questa vicenda che fine ha fatto, si è concluso? MARCO MACARIELLO, Maresciallo del NOE di Caserta. Noi non conosciamo attualmente lo stato del processo, anche perché il fascicolo iniziale partito dalla procura di Santa Maria Capua Vetere è passato per competenza giurisdizionale al tribunale di Napoli e attualmente dal fascicolo che fu istituito presso la procura di Napoli si è passati a un ulteriore fascicolo processuale, che riguarda sempre, peraltro, attività di indagine aperte dalla procura di Napoli su attività legate a fatti del gennaio LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Signor Presidente, nella relazione, dopo la situazione di Ferrandelle si illustra quella della discarica di Maruzzella. PRESIDENTE. Si tratta di Parco Saurino? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. No, a Parco Saurino le discariche sono ormai dismesse. Passo ad illustrare la situazione della discarica di Maruzzella. Questa mattina abbiamo visto l impianto di compostaggio, che è descritto nella relazione. È l unico impianto di compostaggio pubblico che non è stato mai aperto. Fino a poco tempo fa vi venivano depositate delle ecoballe; ora, come lei ha potuto vedere questa mattina, è tutto pulito e se ne potrebbe ipotizzare la riapertura. Tuttavia, come mi indicavano dalla provincia, sono necessari lavori di piccola manutenzione per farlo entrare in funzione, anche perché, dal momento che portiamo l umido fuori regione, con dei costi PRESIDENTE. Da quanto tempo è libero? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Da novembre Sarebbe molto utile, perché non ci sono impianti di compostaggio in Campania.

4 4/8 PRESIDENTE. Sentiremo il presidente della provincia. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Per quanto riguarda la situazione della discarica, abbiamo fatto una stima, proprio con la provincia, in base alla quale poiché a Maruzzella confluiscono i rifiuti della provincia di Caserta e di parte della provincia di Napoli, con questo ritmo la discarica si dovrebbe esaurire in circa un anno e mezzo. Quindi, è un altro problema che si potrà presentare a breve, perché un anno e mezzo passa presto. PRESIDENTE. Riguardo a questo, nella relazione del Comando generale, che lei probabilmente conosce, si fa un elenco di siti di stoccaggio provvisorio; per lo stoccaggio definitivo vedo soltanto Lo Uttaro (ex cava Mastropietro) e Bortolotto. Quanti sono gli stoccaggi definitivi? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Lo Uttaro era sottoposto a sequestro; adesso è stato dissequestrato dalla procura di Napoli per la bonifica. Dovrebbero iniziare i lavori di bonifica da parte della regione e del comune di Caserta, che sono gli enti che hanno presentato istanza di dissequestro in procura. A noi è arrivato il provvedimento di dissequestro. Tenga presente che anche questi vanno a confluire a Maruzzella. PRESIDENTE. Quindi non è uno stoccaggio definitivo. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Adesso è bonificato. PRESIDENTE. Quindi deve andare a Maruzzella. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Sì. PRESIDENTE. Quali altri stoccaggi definitivi ci sono? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Solo Maruzzella. PRESIDENTE. Ci sono, invece, come leggo nella relazione, almeno dodici stoccaggi provvisori. Dove andranno a finire? Tutti a Maruzzella?

5 5/8 LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Per forza, a Maruzzella. PRESIDENTE. Per quanto riguarda lo stoccaggio Bortolotto di Castel Volturno? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Solo a Maruzzella. Non conosco la relazione che ha fatto il Comando generale, per questo non riuscivo a capire. Nella relazione abbiamo fatto anche un excursus di tutte le indagini che sono state effettuate dal NOE di Caserta. Vorrei illustrarvi le indagini in corso. Una in particolare PRESIDENTE. Ci avverta se dobbiamo segretare qualche passaggio. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. No, presidente. Ci sono due indagini in particolare. Una, sulla quale riferirà in particolare il maresciallo Bellicose, riguarda i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Un altra indagine che si sta avviando adesso, con la procura di Santa Maria Capua Vetere, riguarda la gestione della TARSU da parte dei comuni. Sicuramente, se il consorzio ha circa 140 milioni di euro di debiti da parte dei 64 comuni che ha in gestione, è anche vero che i comuni non hanno mai pagato il consorzio. Bisogna dunque capire, e lo vedremo con l acquisizione innanzitutto documentale, come è stata gestita la TARSU da parte dei comuni. Questa è un indagine che è partita proprio adesso, da poche settimane; grazie anche alla collaborazione dell Arma territoriale, quindi del Comando provinciale di Caserta, faremo una verifica su tutti i comuni, per vedere negli ultimi 3-4 anni come hanno speso i soldi della TARSU. È una tariffa devoluta solo ed esclusivamente alla raccolta, allo smaltimento e al trasporto dei rifiuti solidi urbani, quindi non può essere CANDIDO DE ANGELIS. Se l hanno incassata. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Anche se hanno incassato solo un 20 per cento, comunque questa percentuale doveva essere impiegata per pagare il consorzio, quindi c è qualcosa che sicuramente non va e deve essere verificato. CANDIDO DE ANGELIS. La distrazione di fondi è un reato.

6 6/8 LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Esatto. Questa è un indagine che ci impegnerà parecchio ed è sicuramente importante, soprattutto in questo momento storico. È in corso un altra indagine, ma su di essa passo la parola al maresciallo Bellicose. GAETANO BELLICOSE, Maresciallo del NOE di Caserta. L indagine che il NOE di Caserta sta seguendo riguarda soprattutto due ditte principali che operano nel casertano. Una di queste, in particolare, proviene dal napoletano e si è insediata sul territorio casertano prima con un semplice impianto di recupero, poi, mano a mano, prendendo piede all interno del mercato dei rifiuti ferrosi, si è imposta come una vera e propria holding. Ha allargato infatti il suo mercato anche verso altri rifiuti e, soprattutto, fa da fulcro per il conferimento dei rifiuti ferrosi alle acciaierie, perché i piccoli produttori di rifiuti ferrosi non possono andare direttamente in acciaieria, ma devono passare attraverso un intermediario. Questo intermediario ha fatto in modo che tutti i produttori di rifiuti della provincia di Caserta fossero obbligati a rivolgersi a lui, che impone i prezzi e i flussi attraverso canali diretti con le acciaierie. Per questo, è capace di far salire o scendere i prezzi dei rifiuti, cedendo o trattenendo presso questi impianti i rifiuti ferrosi. Questo ha fatto sì che si accrescesse il suo potere. Nello stesso tempo, questo impianto ha aperto due canali: uno riguarda i rifiuti ferrosi ufficiali, seguiti dalla documentazione prevista dalla normativa (formulari e documenti di trasporto); l altro è un canale sotterraneo, molto consistente, di rifiuti in nero, prodotti da autodemolitori, da piccoli impianti che non si fanno scrupolo di conferire i rifiuti pericolosi, facendoli passare per non pericolosi, tramite la falsificazione dei documenti di trasporto e dei certificati di analisi. L attività in essere si basa su due metodologie: quella delle intercettazioni telefoniche e quella delle intercettazioni video. Questa prima fase si sta concludendo, perché ci ha permesso di acclarare che questo imprenditore che, come tutti i famosi criminali, mette teste di legno a conduzione degli impianti, ma di fatto è lui il gestore occulto con questo sistema fa passare rifiuti pericolosi per non pericolosi. In particolare, ciò riguarda le carcasse di autovetture che, invece di essere bonificate, vengono sminuzzate mediante le cesoie, con tutti i componenti plastici, elettrici e del motore. Mediante una certificazione falsa, ottenuta da laboratori compiacenti, questo imprenditore smercia e indirizza i materiali ottenuti verso le acciaierie, dove classificatori a loro volta compiacenti li fanno rientrare nella categoria adeguata alle specifiche CECA per le acciaierie. Per quanto riguarda questa attività, si ipotizza quindi il reato del traffico illecito di rifiuti

7 7/8 pericolosi. PRESIDENTE. Questa è l inchiesta «Paccotto»? GAETANO BELLICOSE, Maresciallo del NOE di Caserta. No, quella è un operazione conclusa, mentre questa è ancora in corso. PRESIDENTE. Abbiamo la vostra relazione e vi ringraziamo anche per la collaborazione offerta questa mattina. Quanti siete? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Attualmente siamo in sette. PRESIDENTE. Per tutto il territorio? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Caserta e provincia. PRESIDENTE. Ho visto una serie numerosa di sequestri. Vorrei porvi un ultima domanda: in queste attività avete avuto riscontro solo di comportamenti singoli, seppure di violazione di norme penali, o avete avuto anche tracce significative della camorra o, comunque, di organizzazioni criminali? LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. In passato è stata condotta l operazione «Giudizio finale» con la DDA di Napoli. PRESIDENTE. Attualmente avete tracce di un interessamento da parte della camorra? Ovviamente Casal di Principe credo sia nella vostra giurisdizione. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Sì, Casal di Principe, Castel Volturno, Mondragone. PRESIDENTE. Avete traccia LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Per quanto riguarda i rifiuti solidi

8 8/8 urbani? PRESIDENTE. No, in generale. LEONARDO MADARO, Comandante del NOE di Caserta. Da questa indagine che stiamo conducendo qualcosa forse emerge, però è ancora presto per dirlo. PRESIDENTE. Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro. Dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle

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