L aquila. La farfalla. La vipera. La trota
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- Leonzio Vanni
- 7 anni fa
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1 Introduzione Le nostre montagne ospitano tante famiglie di animali diversi, che devono nutrirsi e riprodursi: a tutte serve un habitat, un complesso di elementi naturali, dove poterlo fare. Proprio come per noi: il nostro modo di vivere è legato all ambiente in cui viviamo. Le monocolture, ad esempio, scenari tutti uguali con un solo tipo di piantagione e i pesticidi che distruggono molti organismi viventi minacciano questa varietà di ambienti e di specie, meglio nota col nome di biodiversità. Per questo l Unione Europea ha creato Rete Natura 2000, una rete di salvataggio che coinvolge anche le nostre Alpi, con aree speciali, come le zone SIC (Sito di Importanza Comunitaria) dedicate alla salvaguardia di particolari tipi di habitat e di specie di flora e fauna, di importanza comunitaria, e le zone ZPS (Zona di Protezione Speciale) riservate invece agli uccelli selvatici. Questo sistema si sovrappone, in tutto o in parte, a quello individuato dalla normativa nazionale e regionale: Parchi, Riserve e Biotopi naturali. Per dare piena attuazione al processo di creazione della Rete tutti i siti che ne fanno parte devono essere provvisti di misure di conservazione specifiche per ogni ambiente, eventualmente previste in un Piano di Gestione. Ecco quindi i quaderni didattici, in cui si vola con l aquila e la farfalla, si striscia con la vipera e la marmotta o si nuota con la trota, per conoscere meglio questi ambienti e aiutarci a tutelarli.
2 Indice L aquila La farfalla 4 8 Realizzato nell ambito del Progetto FanALP Tutela, valorizzazione e fruizione delle aree naturali e protette nell arco alpino orientale Progetto realizzato nell ambito del programma Interreg IV A Italia-Austria. Sei regioni un obiettivo Coordinamento Marina Bortotto - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia La marmotta La vipera La trota Realizzazione a cura di Space Direzione di produzione Francesca Romana Conti Coordinamento editoriale Barbara Fiaschetti Testi Davide Lorigliola, Diletta Lorigliola Illustrazioni Federico Pini Progetto grafico e impaginazione Rocco Poiago, A. Marco Bottone Stampa XXX Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Regione Veneto, Land Carinzia Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, memorizzata in sistemi d archivio o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altri senza la preventiva autorizzazione scritta dell Ente.
3 L AQUILA Ciao ragazzi, sono un aquila reale e vivo su queste montagne. In realtà il mio vero nome è Aquila Chrysaetos, che in greco significa dorato, per i riflessi che il sole dona al mio piumaggio! Gli spazi aperti e le alte quote sono il mio regno; vi parlerò di me, vi mostrerò il mio nido e i pendii dove procuro il cibo per me e i miei piccoli. Siete pronti? Voliamo! Vita in famiglia Noi aquile formiamo delle vere e proprie famiglie scegliendo una fidanzata e rimanendo fedeli l uno all altra per tutta la vita. Durante la primavera potete ammirarci nei cieli dei parchi in cui viviamo mentre compiamo le nostre danze di corteggiamento. Volteggiamo nell aria scambiandoci omaggi con giravolte e piroette. Insieme costruiamo diversi nidi sulle rocce più impervie al sicuro dai cacciatori e altri pericoli, poi ne scegliamo uno dove mettere su famiglia. L aquila femmina depone le uova in un periodo che va dalla fine di marzo all inizio di agosto e dopo 40 giorni circa i gusci si schiudono e nascono gli aquilotti! La nostra vita all aria aperta può durare 15 ma anche 20 anni. L AQUILA Vista 8 volte più acuta di quella umana Quanto è alta un aquila? cm. di altezza Becco appuntito e ricurvo, strumento potente e preciso Apertura alare fino a 2 metri! Artigli mobili e forti Riscrivi qui sotto il mio nome completo Questo è un esemplare adulto, il bimbo invece ha 7 anni ed è alto 110 cm. Metti una crocetta sul disegno corretto. 4 5
4 L AQUILA Battute di caccia Conosciamo molto bene le montagne in cui abitiamo, volando esploriamo il territorio osservandolo dall alto, con la nostra formidabile vista. Ci procuriamo il cibo andando a caccia nelle praterie che costeggiano le foreste; lì catturiamo mammiferi e piccoli roditori, a volte ci capita anche di trovare animali più grandi che sono già stati prede di altri. I nostri parenti lontani invece cacciano animali diversi, ad esempio serpenti e tartarughe. L AQUILA Completa la carta d identità dell aquila inserendo tutte le informazioni Parenti nel mondo Apparteniamo ad una grande famiglia dal nome difficile: gli Accipitridi, (ripetilo ad alta voce) e abbiamo parenti sparsi in tutto il mondo. Alcuni vivono in paesi caldi come il Nord Africa e l America centrale, altri vivono in Asia e in Giappone. In Europa abbiamo parenti un po ovunque tranne che in Irlanda, dove alcuni esemplari sono stati portati appositamente perché lì, da tempo, non nascevano più nuove generazioni. Carta d identità Nome: Altezza: Apertura alare: Vita nel guscio: Vita all aria aperta: Paesi in cui vive: Dove costruisce i nidi: Cosa mangia: 6 7
5 8LA FARFALLA Ciao ragazzi, sono una farfalla dal nome mitologico: Parnassius Apollo! Appartengo alla famiglia dei Papilionidi e vivo sulle Alpi. Siamo presenti in 3 specie diverse in questi luoghi a seconda dell altitudine e le nostre differenze sono veramente difficili da riconoscere. Le mie ali sfavillanti portano delle macchie rosse che ricordano dei soli e sull Olimpo il dio del Sole si chiamava Apollo! Riscrivi qui sotto il mio nome completo E ora spiegate le ali, si svolazza tra i fiori! I soli di Apollo! Apparato boccale detto spiritromba Folta peluria che protegge dall umidità Apertura alare di 7-8 cm. Occhi composti (formati da centinaia di lenti) Prima delle ali Ci conoscete così ma prima eravamo senza ali! Il cambiamento che compiamo si chiama metamorfosi e attraversa quattro fasi in cui siamo prima uovo, poi bruco, poi crisalide e infine farfalla. Nasciamo da uova deposte su resistenti piante di montagna. Da bruchi ci nutriamo di queste erbe per crescere e quando siamo pronti per trasformarci ci spostiamo in un luogo adatto. Sotto un ramo o tra le foglie costruiamo intorno a noi un bozzolo di seta e lì dentro rimaniamo immobili. Alla fine di tutti i mutamenti organici che avvengono nel nostro corpo, rompiamo il bozzolo per uscire e, finalmente, apriamo le ali! Il sole le asciuga e le fortifica, in poco tempo le prepara per farci spiccare il nostro primo volo. Come si diventa farfalla Metti in ordine di successione usando numeri da 1 a 4 il ciclo vitale delle farfalle. LA FARFALLA 9
6 LA FARFALLA Vita breve ma intensa Siamo farfalle diurne e la nostra giornata inizia di buon mattino alla ricerca di pasti a base di nettare, preferibilmente di cardo selvatico. Per raggiungere il nettare dei fiori ci serviamo della nostra spiritromba: in volo la teniamo avvolta sotto il capo ma quando è stesa può essere lunga quanto l intero corpo! Le farfalle maschio escono dal bozzolo in 2 o 3 settimane, le femmine 10 giorni dopo i maschi e quando si incontrano inizia subito il corteggiamento. In poche ore si è già compiuto l accoppiamento e il ciclo vitale ricomincia con la deposizione delle uova. Il nostro habitat Viviamo nelle zone montane sia europee che del continente asiatico nel suo lato occidentale. Preferiamo altitudini comprese tra i 1500 e fin oltre 2000 metri di quota! Voliamo anche tra le brughiere e i prati ma non scendiamo mai sotto i 500 metri. Puoi trovarci nei pascoli alpini tra fienili e baite o nelle alte praterie a far compagnia a marmotte e lepri, nei luoghi che non sono stati ancora raggiunti dai disboscamenti, dall inquinamento e dal traffico. Come tutte le specie purtroppo subiamo una diminuzione man mano che si riduce il nostro habitat naturale. LA FARFALLA Completa la carta d identità della farfalla inserendo tutte le informazioni Nome: Apertura alare: 4 stadi della metamorfosi: Retini minacciosi Siamo sempre state ammirate per la nostra bellezza, i nostri colori e la nostra metamorfosi, a migliaia siamo state catturate in tutte le parti del mondo per lo studio scientifico. Purtroppo però molte di noi vengono catturate per gioco o per collezione. Da molti anni associazioni come il WWF promuovono campagne per la salvaguardia delle farfalle rare: la specie a cui apparteniamo è stata addirittura inserita nel libro rosso che descrive tutte le specie a rischio di estinzione. Carta d identità Cosa mangia da bruco: Cosa mangia da farfalla: Zone in cui vive: 10 11
7 LA MARMOTTA Ciao ragazzi, sono un roditore, precisamente una Marmotta e il mio nome completo è Marmota Marmota. Appartengo alla famiglia degli Sciuridi e lo scoiattolo è mio parente! Sì lo so, non sono elegante e snello come lui, ma qui dove vivo sono estremamente importante: rappresento la sentinella delle Alpi! Ci vedo e ci sento benissimo... venite con me, ve lo dimostrerò! Architetture domestiche Siamo animali molto collaborativi e siamo organizzati in vere e proprie colonie; le nostre case sotterranee sono progettate anche per due o tre famiglie. Abitiamo nel limite superiore dei boschi, tra i 1500 e i 3000 metri di quota. Scaviamo nella terra dei lunghi cunicoli che collegano vari ambienti. La stanza più grande e più profonda ci serve da deposito alimentare d estate e da camera d ibernazione d inverno, altri vani più piccoli ospitano i bagni e infine prevediamo sempre un paio di uscite di sicurezza. A cosa serve una camera d ibernazione? Tra poco ve lo spiego. LA MARMOTTA Denti forti e taglienti Altezza 50 cm cm. di coda! Pelliccia bruna e folta Orecchie piccole per un udito formidabile Artigli lunghi utili per scavare LA CASA DELLE MARMOTTE Riscrivi qui sotto il mio nome completo Indica quella che ti sembra la tana giusta per le marmotte
8 LA MARMOTTA Alla ricerca del vegetale perfetto Durante il giorno, oltre a lavorare alla costruzione delle tane e a giocare al sole, siamo impegnate nella raccolta del cibo. Siamo vegetariane, andiamo alla scoperta di erbe che ci forniscono zuccheri e sali minerali, come germogli e radici, fiori e frutta, semi e graminacee. Trovare le erbe con queste qualità è assolutamente importante, sia per accumulare una scorta di grasso sufficiente per l inverno, sia per assumere liquidi per una giusta idratazione. Sì! Perché dovete sapere che noi marmotte non beviamo! Un lungo sonno e poi il risveglio Ad ottobre, dopo aver preparato le tane, scendiamo nella camera principale (la camera d ibernazione), ci sdraiamo una vicino all altra per scaldarci e cominciamo il nostro sonno. La temperatura del corpo si abbassa, così come il ritmo del battito cardiaco e fino a primavera rimaniamo in letargo. Nel mese di aprile ci risvegliamo ed usciamo dalle tane, pronte per annusare i primi profumi primaverili e iniziare la stagione degli amori. Dopo un mese dall accoppiamento nascono da 2 a 5 marmottine che nell arco di 60 giorni diventano già grandi per badare a loro stesse. LA MARMOTTA Difendiamo il territorio Completa la carta d identità della MARMOTTA inserendo tutte le informazioni Tra i nostri nemici ci sono animali predatori come l aquila e la volpe. Per difenderci vigiliamo il territorio e quando avvistiamo un pericolo lo segnaliamo a tutte le altre marmotte. Alzandoci sulle zampe posteriori emettiamo dalla bocca un suono simile ad un fischio: questo è il nostro codice e a seconda della lunghezza e del numero dei fischi possiamo comunicare da dove viene e quanto è vicina la minaccia. Non preoccupatevi però, in caso di fuga sappiamo correre, saltare ed anche arrampicarci per metterci al sicuro! Carta d identità Nome: Altezza: Lunghezza coda: Dove costruisce la tana: Cosa mangia: Periodo del letargo: Durata del letargo: 14 15
9 LA VIPERA Ssssalve ragazzi, mi chiamo Vipera Ammodytes, ma sono meglio conosciuta come Vipera dal corno. Perché? Guardatemi bene. Appartengo alla famiglia dei Viperidi e vivo sulle Dolomiti, nell arco alpino del versante nordest, preferisco luoghi assolati ma pieni di ripari all ombra. Striscio sulla pancia grazie alle dure squame della pelle che cambio periodicamente. Sssseguitemi ma attenti a non pestarmi, altrimenti mordo! Dove trovarci e come evitarci Viviamo nelle regioni di nord-est: Friuli, Veneto e Alto Adige; oltre i confini italiani arriviamo in Austria e nell area balcanica, fino in Grecia e Turchia. Preferiamo i luoghi assolati ma ricchi di nascondigli, come pietraie, cataste di legna o arbusti. Sapete già che il nostro morso è velenoso ma dovete anche sapere che non ci diverte affatto mordere le persone, anzi ne faremmo volentieri a meno: per questo strisciamo via appena avvertiamo dei passi. Purtroppo siamo sorde ma percepiamo le vibrazioni nel terreno, quindi ragazzi, avvisateci della vostra presenza, magari battendo a terra con un bastone e soprattutto non mettete mai le mani o i piedi tra le pietre e i cespugli! LA VIPERA Capo triangolare e corno di squame Occhi gialli con pupille verticali Denti per mordere e iniettare il veleno Riscrivi qui sotto il mio nome completo Disegno della pelle a rombi scuri Lunghezza 70 cm. sicurezza in escursione Indica l equipaggiamento corretto per una gita in montagna
10 LA VIPERA Tecniche di sopravvivenza Usiamo il veleno per nutrirci: è l unica arma che possediamo per uccidere le nostre prede. Il nostro morso è così temuto perché il veleno viene iniettato attraverso i due incisivi con cui mordiamo. Senza zampe non possiamo fare altro che ingoiare intero il cibo e per riuscire ci serve tempo e pazienza. Anche se sembra strano possiamo ingoiare cibi più grandi del nostro corpo e questo avviene grazie alle mascelle elastiche che non sono saldate alla bocca. Ovoviviparità Apparteniamo ad una specie ovovivipara e ora vi spiego cosa significa. Le uova rimangono nel corpo delle mamme vipere e al momento giusto vengono partoriti da 10 a 20 piccoli in una specie di guscio flessibile e trasparente. La piccola vipera lo rompe immediatamente ed esce pronta per strisciare via, munita già di cornetto e veleno! Ora, sapreste dire a che specie appartiene la mia nemica aquila? Ve lo dico io: alle specie ovipare, quelle cioè che depongono uova dal guscio rigido che vengono covate in attesa del completo sviluppo dei piccoli. LA VIPERA Completa la carta d identità della vipera inserendo tutte le informazioni Prede e predatori All arrivo dell autunno ci prepariamo per il letargo che dura tutto l inverno fino a primavera. Al nostro risveglio durante le ore calde della giornata ci riposiamo all ombra, mentre al mattino e verso sera andiamo a caccia di cibo. Le nostre prede preferite sono i piccoli mammiferi come i roditori oppure gli anfibi e gli uccelli, tutti però di piccola taglia. Nelle nostre battute di caccia dobbiamo stare molto attenti ai tassi, ai ricci e ai rapaci ma anche agli animali d allevamento come tacchini, galline e maiali per cui rappresentiamo delle ghiotte occasioni! Carta d identità Nome: Lunghezza: Tratto distintivo: Cosa mangia: Numero di piccoli: Paesi in cui vive: 18 19
11 LA TROTA Ciao ragazzi, sono Salmo Trutta Fario, ma chiamatemi pure Trota Fario. Abito le acque dolci di queste montagne da sempre, gli antenati della mia famiglia, i Salmonidi, risalgono all era del Quaternario, quindi posso vantarmi di appartenere alla specie ittica ufficiale delle acque alpine! Vi racconterò le mie abitudini e vi mostrerò i miei punti di caccia, sapete nuotare? LA TROTA Via, tuffiamoci in queste fresche acque! Punteggiature rosso brunito Lunghezza 30 cm. Denti forti Timone con pinne minori 3 etti di peso Dalle uova agli avannotti All età di 2 o 3 anni siamo pronti per affrontare la stagione degli amori. Tra ottobre e febbraio risaliamo la corrente verso la montagna alla ricerca del luogo ideale per deporre le uova. La femmina scava delle piccole buche dove depone fino a 2000 uova! Pensate che ognuna ha un diametro di 5 millimetri! Una volta fecondate dal maschio, le uova vengono ricoperte di ghiaia. Gli avannotti (così si chiamano i neonati dei pesci) rimangono sotto la ghiaia, protetti da un sacco che contiene alimenti nutritivi. Usciranno quando avranno terminato le scorte e saranno pronti a cibarsi completamente da soli. Riscrivi qui sotto il mio nome completo Quante uova in un centesimo? Una moneta da un centesimo ha un diametro di circa 15 millimetri. Quante uova potresti mettere in fila? 20 21
12 LA TROTA Missioni di caccia Per mangiare preferiamo muoverci di notte; di giorno infatti stiamo attente ai pescatori e alle loro succulente ma pericolose esche. Non abbiamo gusti particolarmente difficili: mangiamo insetti acquatici ma anche piccoli crostacei di fiume e proprio questo tipo di alimento fa sì che le nostre carni prendano un colore rosato. Ognuna di noi caccia per conto proprio; d estate il livello dell acqua cala, allora bisogna spostarsi un po per cercare il cibo, ma questo lo facciamo solo nelle ore in cui fa meno caldo e il sole è più basso. I nostri rifugi Viviamo nei corsi d acqua e nei torrenti d alta collina e di montagna, dove le acque sono fredde e limpide e la temperatura non supera i gradi centigradi. Poiché non sopportiamo la luce troppo forte del sole, cerchiamo sempre gli angoli più ombrosi e riparati dei torrenti: come le curve delle rive, le pietre, i tronchi caduti e sommersi, le radici e anche la base delle cascate. Nei laghi invece preferiamo le zone rocciose, ci nascondiamo tra le cavità naturali e la vegetazione. In montagna potete trovarci fino all altezza di circa 2500 metri sul livello del mare. Dovete sapere che la mia famiglia è presente nei corsi d acqua di quasi tutta Europa! LA TROTA Completa la carta d identità della TROTA inserendo tutte le informazioni Fuga dal pescatore! Il pericolo che temiamo di più sono le esche dei pescatori; loro si impegnano moltissimo per catturarci perché le nostre carni sono veramente prelibate. Sanno anche che siamo molto diffidenti e scaltre e che siamo capaci di scappare velocemente se ci accorgiamo della loro presenza. Non ci credete? Pensate che riusciamo a nuotare ad una velocità di circa 20 chilometri orari, ma se siamo particolarmente spaventate allora possiamo fuggire toccando punte di 40 chilometri orari! Carta d identità Nome: Nome da piccolo: Lunghezza: Tratto distintivo: Numero di uova deposte: Paesi in cui vive: Cosa mangia: Velocità di nuoto: 22 23
13 Finito di stampare nel mese di... da Xxxxxxxxxxx - Via X. Xxxxxxx, XX - Xxxx (XX).
indice L aquila La farfalla La marmotta La vipera La trota
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