PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA

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1 CONSOLIDAMENTO E ORIENTAMENTO/ACT IMPLEMENTAZIONE/DO PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA PIANIFICAZIONE/PLAN SCUOLA ALUNNI TERRITORIO FAMIGLIE VERIFICA/CHEC

2 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO DISTRETTO SCOLASTICO N CASOLI (CHIETI) Via San Nicola, 34 Tel 0872/ Fax 0872/ Cod.Fiscale Cod.Mecc. CHIC80600P chic80600p@istruzione.it web INTRODUZIONE Gli uomini viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi. Sant Agostino Il Piano dell Offerta Formativa (P.O.F.) è il documento con cui ogni scuola comunica e rende comprensibili, ai genitori e al territorio, la progettazione educativa, didattica, organizzativa e le ragioni pedagogiche che la sostengono. E il documento di identità della scuola, in quanto contiene tutto ciò che essa vuole realizzare utilizzando l insieme delle risorse umane, professionali, territoriali, tecnologiche ed economiche a disposizione, valorizzandola al meglio per creare rapporti interni costruttivi, capaci di interagire con la realtà esterna. Il P.O.F., in quanto piano di attività organizzato, intenzionale, trasparente, condiviso, possibile e valutabile, non è qualcosa di statico, ma è un processo progettuale dinamico, perché si attua per una realtà complessa e materiale; esso è, pertanto, suscettibile di modifiche per sopraggiunte esigenze. La sua funzione è quella di registrare la vitalità della scuola e orientare il cambiamento. Il P.O.F. viene deliberato e reso operativo dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d Istituto nel rispetto delle competenze specifiche e viene verificato attraverso un processo di autoanalisi interna, in itinere e a conclusione di ogni anno scolastico. Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Anna Di Marino 2

3 INDICE GENERALE - Introduzione - Indice generale - Mission e Vision dell Istituto PARTE A STRUTTURA A.1 Struttura del Piano dell Offerta Formativa A.2 Punti di Forza A.3 L Istituto e il suo territorio PARTE B - SCELTE ORGANIZZATIVE B.1 La nostra scuola B1.1 Calendario scolastico B.2 Funzionigramma d Istituto B.2.1 Staff organizzativo d Istituto e comitato di valutazione B.3 Come si lavora nell Istituto B.4 Funzionigramma dei Servizi Generali e Amministrativi B.5 Rapporti tra Istituto Comprensivo e Territorio B.6 Relazioni Sindacali B.7 Salute e Sicurezza B.7.1 Normativa di riferimento B.7.2 Obblighi formativi B.7.3 Iter sicurezza fasi procedurali B.7.4 Funzionigramma del Servizio di Prevenzione e Protezione B.7.5 Preposti B.7.6 Squadre prevenzione incendi, lotta antincendio ed evacuazione B.7.7 Squadre primo soccorso e pronto intervento B.8 Risorse, Materiali e Strumenti B.9 Organizzazione e Funzionamento Classi/Sezioni B.10 Indicatori di Organizzazione della Didattica B.11 Rapporti Scuola Famiglia B Incontri scuola-famiglia B.12 Presentazione dei Plessi PARTE C - SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE C.1 Quale società? C.2 Quale scuola? C.3 Quali finalità? C.3.1 Finalità del P.O.F. C.3.2 Finalità della Scuola dell Infanzia C.3.3 Finalità della Scuola del Primo Ciclo C.3.4 Obiettivi Generali del Processo Formativo C.4 Quale alunno? C.4.1 I bisogni educativi C.4.2 Le Competenze da promuovere 3

4 C.4.3 Profilo delle Competenze al termine della scuola Infanzia e del primo ciclo d Istruzione C.5 Organizzazione del curricolo verticale C.5.1 Documenti di riferimento C.5.2 Fasi di lavoro C.5.3 Il percorso formativo C L unità di apprendimento C.5.4 Campi di sviluppo e competenze chiave trasversali con relativi indicatori C Curricolo verticale per competenze chiave trasversali C 5.5 Traguardi di sviluppo delle competenze nei tre ordini di scuola C.6 Integrazione e Intercultura C.6.1 Integrazione degli alunni diversamente abili C.6.2 Il docente per le attività di sostegno C.6.3 I docenti curriculari C.6.4 Attivazione di una rete di sostegno esterna alla Scuola C.6.5 Valutazione degli alunni con disabilità C.6.6 I.C.F. Un modello antropologico per la lettura dei bisogni educativi speciali C. 6.7 Disturbi Specifici dell apprendimento C.6.8 Integrazione alunni di altre culture C.7 Ampliamento dell offerta formativa C.7.1 Progetti d Istituto C.7.2 Progetti specifici C.7.3 Percorsi inclusivi C.7.4 Progetti settimana dell ampliamento dell offerta formativa C.7.5 Visite e viaggi d istruzione C.7.6 Manifestazioni e concorsi C.8 Metodologie e Strategie per l implementazione dei Percorsi Formativi C.9 La valutazione: Funzioni, Modalità, Strumenti e Criteri Generali C.9.1 Il punto di partenza: L. 53/2003 C. 10 Le verifiche: modalità e criteri C.11 La valutazione nella scuola Infanzia C. 12 La valutazione nella scuola del primo ciclo C.13 Orario annuale personalizzato C.14 Criteri generali per l attribuzione del voto di comportamento C.15 Criteri di non ammissione alla classe successiva o all esame di stato C.16 Criteri per la conduzione dello scrutinio finale C.17 Norme generali per un ordinato svolgimento delle operazioni di scrutinio - scuola primaria e secondaria di primo grado PARTE D - SCELTE DI SUPPORTO ALLA QUALITA DELL OFFERTA FORMATIVA D.1 Attività di Formazione e Aggiornamento D.2 Autoanalisi e Autovalutazione d Istituto D.2.1 Le ragioni e le necessità dell autovalutazione D.2.2 Le azioni D.2.3 Le Fasi D.2.4 Dimensioni da monitorare D.2.5 Scopi 4

5 MISSION Fornire agli alunni ambienti e sistemi atti a sviluppare l apprendimento per formare, in base alle caratteristiche specifiche di ognuno, le competenze e gli skills necessari a favorire la crescita personale e l inserimento attivo nel contesto economico e sociale di vita. VISION Coinvolgere, collaborare, condividere per costruire percorsi formativi efficaci. 5

6 PARTE A A.1 STRUTTURA DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Ogni studente suona il suo strumento, non c è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l armonia. (D. Pennac) SCELTE ORGANIZZATIVE SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE SCELTE DI SUPPORTO ALLA QUALITA DELL OFFERTA FORMATIVA 6

7 A.2 I NOSTRI PUNTI DI FORZA ACCOGLIENZA Rispetto della persona perché unica, irripetibile, portatrice di valori nella comunità in cui interagisce. CONTINUITA Progettazione dei percorsi verticali; Stili di comportamento: la scuola intende educare al valore dell impegno, del rispetto di sé e degli altri per condurre gli alunni a diventare persone responsabili, leali e corretti; Acquisizione di abilità cognitive e metacognitive: presupposti ineliminabili di un processo di apprendimento efficace e formativo; Acquisizione di un proficuo metodo di studio e di lavoro. FLESSIBILITA Oraria; Organizzativa; Didattica. 7

8 AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA Progetti; Laboratori; Visite guidate e viaggi d istruzione; Manifestazioni; Concorsi. RAPPORTO SCUOLA - TERRITORIO Collaborazione: partecipazione degli Enti territoriali alle attività progettuali per favorire l azione educativa; Interazione, realizzazione di progetti concordati per contribuire alla formazione di cittadini consapevoli e responsabili delle realtà territoriali. INCLUSIONE Accoglienza, rispetto e valorizzazione delle differenze mediante il dialogo e il confronto di punti di vista egocentrici e di giudizi sommativi derivanti da strategie e pregiudizi. PREVENZIONE DEL DISAGIO Ascolto attento dei bisogni degli alunni; Itinerari e alfabetizzazione linguistica; Interventi di recupero, consolidamento e sviluppo; Coinvolgimento di esperti e associazioni. 8

9 ORIENTAMENTO Implementazione di percorsi finalizzati alla conoscenza di sé, delle proprie attitudini e dei propri talenti; Interazione con gli Istituti Secondari di 2 grado. PROFESSIONALITA DOCENTE Formazione; Aggiornamento. RAPPORTO SCUOLA - FAMIGLIA Collaborazione: mediante colloqui individuali e assemblee; Trasparenza: per mezzo di comunicazioni e strumenti, le famiglie sono costantemente informate sui processi messi in atto e sui risultati conseguiti dagli alunni; Tempestività: le famiglie sono tempestivamente messe a conoscenza di ogni attività proposta o problema rilevato. 9

10 A.3 L ISTITUTO E IL SUO TERRITORIO CASOLI ALTINO PALOMBARO 10

11 SCUOLE NEL COMUNE DI CASOLI Scuola dell Infanzia - Via Lame Scuola dell Infanzia C.da Guarenna Nuova Scuola Primaria Scuola Secondaria di I Grado Via San Nicola, n.34 PLESSI NEL COMUNE DI ALTINO Scuola dell Infanzia C.da Selva di Altino, n. 2 Scuola Primaria Via Della Madonna, n. 01 Scuola Secondaria di I Grado Via San Pietro, n. 1 PLESSI NEL COMUNE DI PALOMBARO Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Piazza Risorgimento, n. 1 11

12 PARTE B - SCELTE ORGANIZZATIVE B.1 LA NOSTRA SCUOLA L Istituto Comprensivo, con sede presso la Scuola Secondaria di 1 Grado di Casoli è nato dall unione delle scuole appartenenti al Circolo Didattico di Casoli e alle Scuole Medie nell anno scolastico 1999/2000. Complessivamente la popolazione scolastica è costituita da 884 alunni distribuiti in 8 plessi, situati in 3 Comuni: CASOLI SCUOLA DELL INFANZIA: Via Lame Guarenna Nuova SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA ALTINO PALOMBARO SCUOLA DELL INFANZIA: Selva SCUOLA PRIMARIA SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA A cui dedicano la loro opera: DIRIGENTE SCOLASTICO 1 DIRIGENTE SERVIZI AMMINISTRATIVI 1 PERSONALE DOCENTE 72 COLLABORATORI SCOLASTICI 16 ASSISTENTI AMMINISTRATIVI 4 12

13 B.1.1 CALENDARIO SCOLASTICO Inizio lezioni 17 settembre 2012 Scuola Infanzia: Orario antimeridiano senza mensa per i bambini anticipatari durata:1 mese; 1^ settimana: h senza mensa per implementazione del progetto accoglienza; Inizio mensa: - Casoli 24 settembre; - Altino 1 ottobre; - Palombaro 1 ottobre Scuola primaria e secondaria di 1 grado: dal 17 settembre al 6 ottobre (15 ottobre S.S.) Progetto accoglienza; Prove d ingresso; Recupero/riequilibrio cognitivo e metacognitivo Festività 1 novembre Festa di Tutti I Santi 8 dicembre Immacolata Concezione Sospensione delle attività didattiche per il S. 24 dicembre/6 gennaio Natale Sospensione delle attività didattiche per la S. 28 marzo / 3 aprile Pasqua 25 aprile Festa della Liberazione 1 maggio Festa del lavoro 2 giugno Festa Nazionale della Repubblica Feste del Santo Patrono 27 settembre Altino 8 ottobre Casoli 3 novembre Palombaro Infanzia: 29 giugno 2013; Termine lezioni Primaria e secondaria primo grado: 8 giugno 2013 n. 206 (205 ove è presente la festa del S. Giorni di attività Patrono) 13

14 B.2 FUNZIONIGRAMMA D ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Anna Di Marino DIRETTORE S.G.A. Rosaria D Orazio CONSIGLIO D ITITUTO Presidente Sig Antonio Tilli COLLABORATORI SCOLASTICI GIUNTA ESECUTIVA ASSISTENTI AMMINISTRATIVI COLLABORATORI Barbara Di Lauro Erminia Giangiordano (Vicario) RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE P.I. Giuseppe Di Paolo COLLEGIO DOCENTI RESPONSABILI DI ORDINE DI SCUOLA Miranda Giangiordano Elvira Anna Di Marino Marina Gentile CONSIGLI DI CLASSE CONSIGLI DI INTERSEZIONE CONSIGLI DI INTER CLASSE FUNZIONI STRUMENTALI AL P.O.F. DIPARTIMENTI COMMISSIONI >Luisella Ianieri (Autovalutazione e analisi d Istituto) >Claudia Di Silvio (Ampliamento Offerta Formativa) >Maria D Ulisse (Comunicazione) >Fiorella Garofalo (Sostegno agli alunni) 14

15 B 2.1 STAFF ORGANIZZATIVO D ISTITUTO E COMITATO DI VALUTAZIONE Dirigente scolastico Responsabili organizzativi di plesso Coordinatori pedagogici di plesso Coordinatori didattici Consigli di classe (ROP) D'Ulisse Maria Sciorilli Giovanna Travaglini Maria A. Montanaro Dora Carlino Micaela Giangiordano Erminia Di Ienno Cristina Pugliese Angela (CPP) Cellucci Maria Concetta Maesa Maria Giuditta Giangiordano Miranda Marino Marisa Landolfi Rachele Tozzi Angela Giangiulio Giuseppina Castelnuovo Concettina Vignetti Stefania Scuola secondaria Del Pizzo Floriana Giuliante Maria C. D'Achille Cristina Di Lorenzo Mariolina Di Celma Sabrina Maesa Giovanna Cipolla Lidia Castelnuovo Concetta Salomone Donatella Talone Graziella Pugliese Angela Vignetti Stefania Scuola Primaria Di Giovannangelo A. Di Marco F. Di Donato D. Di Lauro B. Giangiordano Erminia MEMBRI EFFETTIVI MEMBRI SUPPLENTI TUTOR DOCENTI NEO-IMMESSI IN RUOLO COMITATO DI VALUTAZIONE Di Prinzio Mario, Sciorilli Giovanna, Landolfi Rachele e Giangiordano Miranda Castelnuovo Concettina e Giangiordano Erminia Stella Mirella Bosco Alessandra Vignetti Stefania 15

16 B.3 COME SI LAVORA NELL ISTITUTO L AGGIORNAMENTO Per l aggiornamento e l autoaggiornamento si privilegiano i momenti comuni ai tre ordini di scuola. L INTEGRAZIONE Si cerca di favorire la collaborazione con le famiglie, gli enti, le associazioni, i volontari, utilizzando al meglio le risorse del territorio. LA VERIFICA E LA VAUTAZIONE Verifiche sistematiche delle attività disciplinari e controllo dei risultati. Verifiche dei progetti. Autovalutazione d Istituto. I GRUPPI DI LAVORO Consiglio d Istituto. Staff di direzione. Collegio docenti (unitario e di settore). Dipartimenti. Consigli di classe, interclasse, intersezione. Gruppi H. Commissioni. COMPITI E FUNZIONI Supporto alla gestione dell Istituto STAFF DI DIREZIONE COMPONENTI Collaboratrice Vicaria: Erminia Giangiordano Collaboratrice: Barbara Di Lauro Funzioni strumentali: Fiorella Garofalo Claudia Di Silvio Luisella Ianieri Maria D Ulisse Referenti di ordine di scuola Miranda Giangiordano Elvira Di Marino Marina Gentile 16

17 COMPITI E FUNZIONI Adotta provvedimenti amministrativi nella forma delle deliberazioni; Esprime pareri; Formula proposte, criteri, richieste. CONSIGLIO D ISTITUTO COMPONENTI Presidente: Antonio Tilli Dirigente scolastico: Anna Di Marino Docenti: - Alessandra Bosco - Emanuela Bosco - Ciampalini Giuliana - D Ulisse Maria - D Ulisse Rosanna - Di Celma Sabrina - Di Marino Elvira Anna - Pulsinelli Giuliana - Personale A.T.A.: - D Orazio Rosaria - Lannutti Concettina Genitori: - Allegrino Marianna - Nico Di Santo - Forlani Laura - Giangiulio Nicola - Ianieri Nicoletta - Ramondo Antonella - Rossetti Giovanni FUNZIONI STRUMENTALI AMBITI - FUNZIONI COMPITI NOMINATIVO Coordinamento e gestione: Attività di integrazione alunni disabili; Attività di integrazione alunni stranieri; SOSTEGNO AGLI ALUNNI FIORELLA Progetti inclusivi; GAROFALO Progetti di recupero; INVALSI Ampliamento dell offerta formativa Coordinamento e gestione: Progetti d Istituto; Progetto genitori; Attività di formazione; AMPLIAMENTO Attività di continuità inter ed DELL OFFERTA FORMATIVA extrascolastiche; CLAUDIA DI SILVIO Attività di orientamento/accoglienza e Scuola aperta. Curricolo verticale. AUTOVALUTAZIONE E AUTOANALISI D ISTITUTO COMUNICAZIONE Monitoraggio e valutazione del POF; Gestione della customer satisfaction; Autoanalisi di Istituto. Gestione delle comunicazione interna ed esterna Gestione del sito web LUISELLA IANIERI MARIA D ULISSE 17

18 COLLEGIO DOCENTI (UNITARIO E DI SETTORE) COMPITI E FUNZIONI Adotta provvedimenti amministrativi nella forma delle deliberazioni in materia di: Funzionamento didattico della scuola; Elaborazione del POF, sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione ed amministrazione definiti dal Consiglio d istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di genitori e studenti; Identificazione delle funzioni strumentali, determinazione delle competenze professionali necessarie per il perseguimento di tali funzioni, attribuzione delle funzioni stesse e designazione, per ciascuna di esse, del responsabile; Approvazione degli accordi con altre scuole relativi ad attività didattiche e di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento; Adozione dei libri di testo sentiti i consigli di classe; Scelta tecnica dei sussidi didattici, compresi quelli audiovisivi, delle attrezzature tecniche-scientifiche e delle dotazioni librarie; Definizione del piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione; Elezione dei suoi rappresentanti nel Consiglio d Istituto; Elezione del Comitato per la valutazione del servizio del personale docente; Esprime pareri, formula proposte, criteri, richieste nei confronti del Capo d Istituto per quanto concerne: Valutazione delle attività svolte dalle F.S.; Valutazione periodica dell andamento complessivo dell azione didattica Formazione e composizione delle classi: formulazione dell orario delle lezioni; svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio d Istituto; Programmi di sperimentazione, intesa come ricerca e realizzazione d innovazione e/o ne approva la proposta presentata da gruppi progettuali di docenti; Proposte per l assegnazione dei docenti alle classi sulla base dei criteri generali fissati dal Consiglio d Istituto. COMPONENTI Tutti i docenti di ogni ordine e grado. 18

19 COMPITI E FUNZIONI Definizione e organizzazione del curriculo disciplinare verticale. DIPARTIMENTI COMPONENTI I docenti della Scuola Infanzia Primaria e Secondaria afferenti ai seguenti assi disciplinari: Linguistico/Espressivo; Logico/matematico/tecnologico; Storico/Geografico. CONSIGLIO DI CLASSE, INTERCLASSE, INTERSEZIONE COMPITI E FUNZIONI COMPONENTI Concordare modelli di progettazione didattica Proporre percorsi interdisciplinari Elaborare prove di verifica quadrimestrali condivise Confrontarsi sull andamento della progettazione didattica I docenti del grado riferimento. COMPITI E FUNZIONI GRUPPI H Favorire la comunicazione fra le componenti che ruotano attorno all alunno diversamente abile Favorire una comunicazione positiva ed efficace tra scuola e famiglia Promuovere momenti di incontro per la conoscenza delle problematiche relative alle disabilità COMPONENTI I docenti della classe in cui è inserito l alunno disabile 19

20 AMBITO DI INTERVENTO COMMISSIONE N. 1 Gruppo Operativo Autovalutazione COMMISSIONI COMPITI Monitoraggio e valutazione del POF Rilevazione della Customer Satisfation Raccolta dati e autoanalisi di Istituto COMMISSIONE N. 2 Gruppo Operativo Web Gestione della rete comunicativa intrascolastica ed extrascolastica; Raccolta e rielaborazione dei prodotti ai fini della comunicazione interna es esterna e della documentazione di Istituto COMMISSIONE N. 3 Gruppo Operativo Biblioteca Ricognizione sulla Biblioteca centrale Gestione della Biblioteca con apertura al territorio Interazione con il SBP Collegamento Biblioteca Provinciale COMMISSIONE N. 4 Gruppo Operativo Integrazione Progettazione e documentazione percorsi inclusivi Organizzazione percorsi di alfabetizzazione per alunni stranieri Organizzazione percorsi di recupero per gli alunni dell Istituto COMMISSIONE N. 5 Gruppo Operativo Continuità Progettazione e documentazione dei percorsi tra le classi ponte: Scuola dell Infanzia/Scuola Primaria Scuola Primaria/Scuola Secondaria Scuola Secondaria di I grado/ Scuola Secondaria di 2 grado Orientamento 20

21 B.4 FUNZIONIGRAMMA DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI COMPITI AREA DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI DIRETTRICE: Rosaria D Orazio Coordinamento dell attività amministrativa dell istituto. DIRETTRICE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI Dott.ssa Rosaria D'Orazio SETTORE 1 UFFICIO DEL PERSONALE SETTORE 2 UFFICIO ALUNNI SETTORE 3 UFFICIO CONTABILITA' E PATRIMONIO SETTORE 4 UFFICIO AFFARI GENERALI Filomena Belfatto Corrado Delli Pizzi Donatina De Gregorio Filomena Belfatto Corrado Delli Pizzi Carmelina Foresi ORARI DI RICEVIMENTO DIRIGENTE SCOLASTICO MARTEDI dalle ore 11,30 alle ore 13,30 dalle ore 15,30 alla ore 16,30 VENERDI dalle ore 11,30 alle ore 13,30 ORARI DI FUNZIONAMENTO DEGLI UFFICI AMMINISTRATIVI Dal lunedì al sabato dalle ore alle ore apertura al pubblico martedì- giovedì dalle ore alle ore apertura al pubblico Nei periodi di sospensione delle attività scolastiche si osserverà l orario

22 B.5 RAPPORTI TRA ISTITUTO COMPRENSIVO E TERRITORIO ACCORDI CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI - Funzionamento della scuola; - Finanziamenti per attività che qualificano il servizio scolastico; ACCORDI E CONVENZIONI Tra Istituti scolastici: - rete "scuola in ricerca"; - rete "progetto ICF"; - rete "for life"; - rete "formarsi per formare"; - rete "LIM". Convenzione con l'università degli Studi "G. D'Annunzio" di Chieti per il corso di perfezionamento "le competenze del docente ricercatore": RAPPORTI DI COLLABORAZIONE - Comunità Montana "Aventino - Medio Sangro"; - Protezione civile; - Associazioni sportive; - Associazioni culturali; 22

23 B.6 RELAZIONI SINDACALI A livello di ogni istituzione scolastica ed educativa in coerenza con l autonomia della stessa e nel rispetto delle competenze del Dirigente Scolastico e degli organi collegiali, le relazioni sindacali si svolgono con le modalità previste dall art. 6, comma 1 del CCNL 2006/2009 Le parti che interagiscono nelle relazioni sindacali a livello di singola istituzione scolastica sono definite dal vigente CCNL , nel rispetto delle norme generali stabilite dal D. Lgs. 165/2009 PARTE PUBBLICA PARTE SINDACALE Dirigente scolastico Anna Di Marino RSU: - Castelnuovo Concettina - Di Celma Sabrina - Odorisio Anna RAPPRESENTANTI TERRITORIALI DELLE OO.SS. DI CATEGORIA FIRMATARIA DEL VIGENTE CCNL: - CGIL - UIL - CISL - SNALS - GILDA OBIETTIVO Contemperare l interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale con l esigenza di incrementare l efficacia e l efficienza dei servizi prestati alla collettività. ( art.3, c.1 CC.NN. 2006/2009) 23

24 INFORMAZIONE PREVENTIVA Proposte di formazione delle classi e di determinazione degli organici della scuola Piano delle risorse complessive per il salario accessorio Criteri di attuazione dei progetti nazionali europei, territoriali Criteri per la fruizione dei permessi per l'aggiornamento Utilizzazione di servizi sociali Criteri di individuazione e modalità di utilizzazione del personale in progetti derivanti da specifiche disposizioni legislative, convenzioni, intese o accordi di programma stipulati dall'istituzione scolastica con altri Enti e Istituzioni. Modalità di utilizzazione del personale docente in rapporto al P.O.F. e al Piano delle attività e modalità di utilizzazione del persoanle ATA in relazione al relativo Piano. Criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente e ATA alle sezioni staccate e ai plessi. Criteri e modalità relativi all'organizzazione del lavoro e all'articolazione dell'orario del personale docente e ATA Criteri per l'individuazione del personale docente e ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo d'istituto CONTRATTAZIONE Criteri e modalità di applicazione dei diritti sindacali, nonchè determinazione dei contingenti di personale previsti dall'accordo sull'attuazione della legge n. 146/90, così come modificata e integrata dalla legge 83/2000 Attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro Criteri generali per la ripartizione delle risorse del fondo d'istituto e per l'attribuzione dei compensi accessori, ai sensi dell'articolo 45, c. 1 del D. Lgs. n. 165/01 al personale docente, educativo ed ATA, compresi i compensi relativi ai progetti nazionali e comunitari Definizione dei compensi al personale coinvolto nei progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l'emarginazione sociale Definizione dei compensi al personale individuato dal D.S. per lo svolgimento delle sue funzioni organizzative e amministrative Definizione dei compensi al personale docente titolare di Funzione strumentale al P.O.F. Definizione delle modalità di retribuzione delle prestazioni del personale ATA eccedenti l'orario di servizio Definizione della retribuzione per tutte le attività relative alle diverse esigenze didattiche, organizzative, di ricerca e di valutazione e relative alle diverse aree del personale interno alla scuola, nonchè per tutte le specificazioni di cui all'art. 88, c.2 del CCNL/2007 INFORMAZIONE SUCCESSIVA Nominativi del personale interessato nelle attività e progetti retribuiti con il FIS Verifica dell'attuazione della contrattazione collettiva integrativa d'istituto sull'utilizzo delle risorse 24

25 B 7. SALUTE E SICUREZZA B.7.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.Lgs.81/2008 Testo unico D. Lgs. 106/2009 Conferenza Stato - Regioni dic-2011 B 7.2 OBBLIGHI FORMATIVI Incaricati Formazione di base Aggiornamento Periodicità agg. Lavoratore 4 ore + 8 ore * 6 ore * 5 anni Preposto 8 ore * 6 ore * 5 anni RLS 32 ore 8 ore 1 anno Dirigente 16 ore * 6 ore * 5 anno Addetto antincendio (SPILA) 8 ore 5 ore 3 anni (indicativo) Addetto primo soccorso (S.P.S.) 12 ore 4 ore 3 anni (indicativo) A.S.P.P. 52 ore 28 ore 5 anni * E consentita la formazione a distanza 25

26 B 7.3 ITER SICUREZZA FASI PROCEDURALI FASE CONSULTIVA - Il D.S. chiede alla R.S.U. di individuare il R.L.S - Forma il R.L.S - Nomina il R.S.P.P. - effettua una prima individuazione e valutazione ricognitiva dei rischi con la collaborazione del R.S.P.P. ed informa R.R.L.S. - Valuta la necessità di nominare il Medico Competente - Consulta il R.S.P.P. e il M.C. per individuare per individuare la squadra del servizio di Prevenzione e Protezione - effettua la riunione periodica FASE ANALITICA - Reperimento Documentazione e analisi al fine di effettuare una valutazione dei rischi qualitativa - Segnalazione e richieste all'ente Proprietario - Sopralluoghi agli ambienti di lavoro e analisi di eventuali infortuni al fine di effettuare una valutazione dei rischi qualitativa - Individuazione delle misure protettive - Prevenzione, mediante la predisposizione di regolamenti, procedure, opuscoli informativi - Informazione - Formazione - Esercitazioni FASE GESTIONALE - Prevenzione mediante la predisposizione di : regolamenti, procedure, opuscoli informativi; -Informazione - Formazione - esercitazioni - Protezione mediante: la redazione del Piano di Emergenza; il coordinamento dei dirigenti e dei preposti; l'intervento di addetti SPP, addetti SPILA, addetti SPS - Miglioramento, mediante feed.back, report e comunicazione efficace 26

27 B.7.4 FUNZIONIGRAMMA DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Anna Di Marino R.S.P.P. RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Per. Ind. Giuseppe Di Paolo R.L.S. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Odorisio Anna PREPOSTI ALLA SICUREZZA SQUADRA ANTINCENDIO SQUADRA PRIMO SOCCORSO E PRONTO INTERVENTO 27

28 B.7.5 PREPOSTI PREPOSTI PER LA SICUREZZA PLESSI DI CASOLI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Ins. Di Prinzio Mario SCUOLA PRIMARIA Ins. Micaela Carlino SCUOLA INFANZIA VIA LAME Ins. Maria D'Ulisse SCUOLA INFANZIA C.DA GUARENNA NUOVA Ins. Giovanna Sciorilli PREPOSTI PER LA SICUREZZA PLESSI DI ALTINO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Ins. Angela Rita Pugliese SCUOLA PRIMARIA Ins. Erminia Giangiordano SCUOLA INFANZIA Ins. M. Antonietta Travaglini PREPOSTI PER LA SICUREZZA PLESSI DI PALOMBARO SCUOLA PRIMARIA Ins. Cristina Di Ienno SCUOLA INFANZIA Ins. Dora Montanaro 28

29 B.7.6 SQUADRE PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE SCUOLA INFANZIA ALTINO Miranda Giangiordano Concetta Giangiordano SCUOLA PRIMARIA ALTINO Alida Di Giovannangelo Concettina Lannutti SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALTINO Elisa Scutti Stefania Vignetti SCUOLA INFANZIA VIA LAME - CASOLI Domenica Di Guglielmo Gabriella Di Paolo Nicoletta Troilo SCUOLA INFANZIA C.DA GUARENNA NUOVA CASOLI Sabbina Porreca M. Giuditta Maesa SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO CASOLI Antonio Bozzi Mario Di Prinzio Donatina De Gregorio Sabrina Di Celma SCUOLA INFANZIA PALOMBARO SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO Dora Montanaro Tonina Italiano Borrelli Maria Cristina Rosa Maria Di Cola 29

30 B.7.7 SQUADRE PRIMO SOCCORSO E PRONTO INTERVENTO SCUOLA INFANZIA ALTINO Angela De Cristofano Miranda Giangiordano SCUOLA PRIMARIA ALTINO Nadia Di Donato Carafa Maria Rosaria Carmelina Melchiorre SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALTINO Angela Pugliese Elisa Scutti SCUOLA INFANZIA VIA LAME - CASOLI Maria Teresa Bucciarelli Maria D'Ulisse MariaCarmela Mattoscio SCUOLA INFANZIA C.DA GUARENNA NUOVA CASOLI Giuliana Monaco Mirella Stella SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO CASOLI Filomena Belfatto Anna Di Battista Franca Di Marco Anna Odorisio Bosco Alessandra SCUOLA INFANZIA PALOMBARO SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO Dora Montanaro Tonina Italiano Maria Cristina Borrelli Giuseppina Giangiulio 30

31 B.8 RISORSE, MATERIALI E STRUMENTI RISORSE UMANE RISORSE STRUMENTALI RISORSE FINANZIARIE - Alunni - 17 docenti di Scuola Infanzia - 34 docenti di Scuola Primaria - 21 docenti di Scuola Secondaria - 16 collaboratori scolastici - 4 assistenti amministrativi - DS e DSGA - Assistenti educativi - Genitori - Esperti esterni - R.S.P.P. e tecnici della manutenzione - LIM - Laboratori informatici - Laboratori linguistici - Laboratorio artistico (in allestimento) - Biblioteca centralizzata (in allestimento) - Palestra - Contributi volontari - Contributi degli EE.LL. per le spese di funzionamento - F.I.S. - Sponsorizzazioni Con i limiti imposti dalle risorse finanziarie, per potenziare l azione didattico-educativa dell Istituto, ci si attiverà a dotare degli strumenti necessari le aule speciali e la biblioteca di testi utili all autoaggiornamento degli insegnanti e di libri che stimolino i ragazzi alla lettura e alla ricerca. Si mirerà a potenziare i laboratori informatici e a sostituire i pc obsoleti. A tal fine, l Istituto si impegna a sfruttare tutte le occasioni offerte dall ordinamento (progetti nazionali e comunitari, iniziative di enti pubblici e privati), che diano anche la possibilità di poter acquisire attrezzature e materiale didattico. Particolare attenzione sarà, inoltre, rivolta agli uffici, potenziandone la strumentazione soprattutto informatica, al fine di rendere un migliore servizio all utenza, sia interna che esterna all Istituto. Per la quantificazione delle Risorse Finanziarie si rimanda al Programma Annuale. 31

32 B.9 ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE CLASSI / SEZIONI SCUOLA INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARI DI I GRADO - Modello orario di 40 ore settimanali distribuito in cinque giorni dalle ore 8,00 alle ore 16,00 condiviso dalle famiglie; - Servizio di trasporto e mensa gestito dalle Amministrazioni Comunali; - Progettazione integrata con gli altri ordini di scuola; - Modelli organizzativi di sezione e plesso ispirati al coinvolgimento dei bambini e dei loro vissuti; - Progetto di L2 per i bambini più grandi, con personale docente in servizio. - Modello orario di 29 ore settimanali distribuito in sei giorni e in orario antimeridiano, condiviso dalle famiglie; - Due ore settimanali di "ampliamento dell'offerta Formativa" costituito dai Progetti specifci e d'istituto; - Curricolo di base (discipline previste dalle Indicazioni nazionali) con la seguente ripartizione oraria settimanale: Italiano :8 ore in I e II classe; 6 ore in IIII, IV e V. Storia : 2 ore in tutte le classi. Geografia : un'ora in I e II classe; 2 ore in III, IV e V. Matematica : 7 ore in I classe, 6 ore in II, III, IV e V. Scienze : 2 ore in tutte le classi. Tecnologia, Arte e immagine, Musica, Educazione Motoria: un'ora in tutte le classi. Inglese: un'ora in I classe, 2 ore in II classe, 3 ore in III, IV e V. I.R.C.: 2 ore in tutte le classi. - Modello orario di 30 ore settimanali distribuito in sei giorni e in orario antimeridiano, condiviso dalle famiglie; - Curricolo di base (discipline previste dalle Indicazioni nazionali) con la seguente ripartizione oraria settimanale: Lettere (Italiano, Storia, Geografia, Cittadinanza): Ore di approfondimento (Italiano): 1. Matematica e Scienze: 6. Tecnologia: 2. Scienze Motorie: 2. I.R.C.: 1. Inglese: 3. Francese: 2. Arte e immagine: 2. Musica: 2. 32

33 B.10 INDICATORI DI ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA FLESSIBILITA' DI TEMPO - Rispetto dei ritmi di apprendimento; - Previsione di momenti intensivi per recupero/consolidamento e sviluppo o per il curriculo di ampliamento dell'offerta Formativa. FLESSIBILITA' DEGLI SPAZI - La classe: per l'accoglienza e l'appartenenza; - I laboratori: per manipolare, sperimentare, esplorare e socializzare; - Gli spazi esterni: per l'incontro con l'ambiente, la cultura e la società. FLESSIBILITA' DEI GRUPPI - Gruppi di livello; - Gruppi elettivi; - Gruppi di aiuto reciproco; - Gruppi eterogenei. FLESSIBILITA' D'INSEGNAMENTO - Lavoro in équipe per la valorizzazione delle competenze. 33

34 B.11 RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA La Scuola cura con attenzione il dialogo con le famiglie al fine di costruire un rapporto chiaro, significativo e di collaborazione. L Istituto, pertanto, si impegna a: Formulare le proposte educative e didattiche; Fornire, in merito ad esse, informazioni chiare e leggibili; Valutare l efficacia delle proposte; Rendere conto periodicamente degli apprendimenti degli alunni e del loro progredire in ambito disciplinare e sociale; Individuare le iniziative per il sostegno e il recupero degli alunni diversamente abili, in situazione di disagio, svantaggio o difficoltà; Esplicitare l organizzazione, le modalità di conduzione dei processi di apprendimento, i criteri di verifica e valutazione. Compito della famiglia è partecipare ai momenti assembleari e ai colloqui individuali, al fine di condividere responsabilità e impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli. Le assemblee sono indispensabili per realizzare forme di collaborazione e rappresentano il luogo privilegiato per la costruzione di valori comuni e condivisi. I colloqui individuali rivestono una funzione primaria per la raccolta delle informazioni necessarie alla conoscenza degli alunni, anche al di fuori del contesto scolastico; per comunicare la situazione socio-affettiva e conoscitiva e per costruire con le famiglie possibili itinerari per il superamento delle difficoltà. All inizio dell anno scolastico in ciascuna scuola, si svolgono specifiche riunioni per illustrare la situazione di partenza, l organizzazione, i percorsi educativo didattici, le metodologie e le strategie che verranno adottate, i criteri di verifica e valutazione. Nella scuola dell infanzia i genitori sono informati sugli obiettivi raggiunti dai bambini a metà e fine anno scolastico; le insegnanti, inoltre, sono disponibili per colloqui individuali, qualora se ne ravvisi la necessità e previa richiesta dei genitori. Nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado l informazione alle famiglie è garantita mediante: Colloqui strutturati, in occasione della consegna del documento di valutazione a conclusione del primo e secondo quadrimestre; Due incontri di valutazione intermedia a metà del primo e del secondo quadrimestre; Eventuali colloqui individuali su richiesta dei genitori o convocati dai singoli docenti. 34

35 B 11.1 INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA PIANO ANNUALE INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Tempi Scuola Destinatari Contenuti Settembre Ottobre Infanzia Primaria Secondaria Infanzia * Primaria * Secondaria Tutti i genitori Genitori prime classi Assemblee di classe/sezione -Illustrazione aspetti organizzativi e didattici -Illustrazione della situazione iniziale della classe/sezione, dell offerta formativa della scuola, delle linee generali della pianificazione educativa * Primaria * Secondaria Rappresentanti dei genitori Incontri individuali -Insediamento nuovi eletti -Illustrazione compiti e funzioni dei consigli -Organizzazione e andamento educativo/didattico -Condivisione della progettazione -Socializzazione ai genitori del profilo intermedio dell alunno condiviso in consiglio di classe/interclasse Dicembre Febbraio Infanzia Primaria Secondaria Infanzia * Primaria * Secondaria Rappresentanti dei genitori Incontri individuali -Andamento educativo/didattico -Condivisione della progettazione - Socializzazione ai genitori del documento di valutazione quadrimestrale di ciascun alunno Primaria Rappresentanti dei genitori -Andamento educativo/didattico -Condivisione della progettazione Marzo Infanzia Rappresentanti dei genitori -Verifica/valutazione dei percorsi formativi espletati -Condivisione della programmazione educativo/didattica Aprile Primaria Secondaria Incontri individuali -Socializzazione ai genitori del profilo intermedio dell alunno condiviso in consiglio di classe/interclasse Maggio Primaria * Secondaria Rappresentanti dei genitori -Andamento educativo/didattico -Scelta dei libri di testo Condivisione manifestazioni finali Infanzia Rappresentanti dei genitori -Verifica/valutazione conclusiva dei percorsi formativi espletati -Manifestazioni finali-proposte Giugno * Primaria * Secondaria Incontri individuali -Consegna alle famiglie del documento di valutazione Infanzia Incontri individuali - Socializzazione ai genitori del documento di valutazione quadrimestrale di ciascun alunno e del profilo finale dei bambini di 5 anni 35

36 B.12 PRESENTAZIONE DEI PLESSI SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI CASOLI Via Lame Tel web ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) CCORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI Ingresso ore 8:00 9:00 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 Ins.te D Ulisse Maria Ins.te Cellucci Maria Concetta I sezione: Cellucci Maria Concetta Larcinese Maria D Alessandro Luigi II sezione: Di Guglielmo Domenica Troilo Nicoletta Paterra Linda D Alessandro Luigi III sezione: D Ulisse Maria Bucciarelli M. Teresa D Alessandro Luigi Pignatiello Adriana PERSONALE A.T.A. Di Paolo Gabriella POPOLAZIONE SCOLASTICA n.75 alunni Mattoscio Carmela TEMPO SCUOLA n.40 ore settimanali 36

37 SCUOLA PRIMARIA PLESSO DI CASOLI Via San Nicola, n. 34 Tel Fax chic80600p@istruzione.it web ORARIO DI FUNZIONAMENTO Ingresso ore 8:15 - Inizio lezioni ore 8:20 Intervallo ore 10:10 / 10:20 Uscita ore 13:10 RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Ins.te Carlino Micaela Ins.te Landolfi Rachele Classi Prime: Landolfi Rachele, Troilo Rossella, Pulsinelli Giuliana, Bosco Emanuela, Colocrese Simona, Bucciarelli Tonina.. Classi Seconde: Bosco Emanuela, Di Florio M.,Travaglini Anna Pina, Di Marco Franca, Bosco Alessandra, Taraborrelli Adalgisa, Di Marco Franca, Di Lauro Barbara Bucciarelli Tonina. Classi Terze: Carlino Micaela, Di Donato Daniela,Di Marsilio Maria, Laudario Costantina. Classi Quarte: Bosco Emanuela, Pulsinelli Giuliana, Colocrese Simona, Bucciarelli Tonina. Classi Quinte: Rosa Rosalba, Sciubba Maria Concetta, Di Marsilio Maria, Taraborrelli Adalgisa,, Bucciarelli Tonina. Di Battista Anna Lannutti Rosanna Odorisio Anna n. 250 alunni n. 29 ore settimanali (n. 27 ore curriculari + n. 2 ore Ampliamento dell offerta formativa) 37

38 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PLESSO DI CASOLI Via San Nicola, n. 34 Tel Fax chic80600p@istruzione.it web ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI Ingresso ore 8:10 Inizio lezioni ore 8:15 Intervallo ore 10:05 / 10:15 Uscita ore 13:15 Non presente Ins.te Castelnuovo Concettina Giuliante M. Concetta D Achille Cristina Castelnuovo Concettina Cipolla Lidia Di Celma Sabrina Maesa Giovanna 1^A Ita/Sto/Geo/Approf. 2^A Sto/Geo 3^D Sto/Geo 1^ B Ita/Sto/Geo/Approf. 2^C Sto/Geo 3^A Sto/Geo 2^ A Lett./ Approf. 3^ A Lett./ Approf. 3^ C Lett./ Approf. 2^ B Lett./ Approf. 3^ B Lett./ Approf. 3^ D Lett./ Approf. 2^ B Storia/Geog. 2^ C Lett./ Approf 3^ B Storia/Geog. 3^ C Storia/Geog. 1^A, 2^A, 3^A, Matematica Di Lorenzo Mariolina De Benedictis Carla 1 B, 2 B, 3 B Matematica 1^A,2^A,3^A,1^B,2^B,3^B, Inglese 3^D (ore aggiuntive) 38

39 Cipolla Paola (part-time) 1^A,2^A,3^A,1^B,2^B,3^B Arte e Immagine Gentile Marina Caniglia Giustino Di Prinzio Mario Del Pizzo Floriana CORSI A, B, C, D Scienze Motorie e Sportive CORSI A, B, C, D Musica CORSI A, B, C, D Tecnologia 2^C, 3^C,3^D Matematica DOCENTI Salomone Donatella Cordisco Maria Pia 2^C, 3^C Inglese (completa con Altino) CORSI A, B, C, D Francese De Petra Giovanna Gallina Carla Vizzarri Irene 3^C - 3^D - 3^D Sostegno 3^A - 2^A Sostegno 3^B - 2^C - 3^B Sostegno Mattioli Carmen Sciascia Francesco PERSONALE A.T.A. Bozzi Antonio POPOLAZIONE SCOLASTICA n. 192 alunni 1^A- 2^C (completa con Altino) Sostegno CORSI A, B, C, D Religione (completa con Villa S.M) TEMPO SCUOLA ORARIO DI FUNZIONAMENTO n. 30 ore settimanali Ingresso ore 8:10 Inizio lezioni ore 8:15 Intervallo ore 10:05 / 10:15 Uscita ore 13:15 39

40 SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI GUARENNA NUOVA C.da Guarenna Nuova, Tel web ORARIO DI FUNZIONAMENTO Ingresso ore 8:00 9:00 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI Ins.te Sciorilli Giovanna Ins.te Maesa Maria Giuditta I sezione: Maesa M.Giuditta Sciorilli Giovanna II sezione: Stella Mirella Bruno Gabriella PERSONALE A.T.A. Monaco Giuliana Porreca Sabbina POPOLAZIONE SCOLASTICA n. 51 alunni TEMPO SCUOLA ORARIO DI FUNZIONAMENTO n. 40 ore settimanali Ingresso ore 8:00 9:00 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 40

41 SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI ALTINO C.da Selva di Altino, n. 2 Tel chic80600p@istruzione.it web ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) Ingresso ore 8:00 9:00 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 Ins.te Travaglini Maria Antonietta COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI Ins.te Giangiordano Miranda I sezione: D Ulisse Rosanna Scutti Giovina D Alessandro Luigi II sezione: Giangiordano Miranda Travaglini Antonietta D Alessandro Luigi Paterra Linda PERSONALE A.T.A. Giangiordano Concetta De Cristofano Angela POPOLAZIONE SCOLASTICA n. 52 alunni TEMPO SCUOLA n. 40 ore settimanali 41

42 SCUOLA PRIMARIA PLESSO DI ALTINO Via Della Madonna, n. 1 Tel chic80600p@istruzione.it web ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) Ingresso ore 8:10 - Inizio lezioni ore 8:15 Intervallo ore 10:05 / 10:15 Uscita ore 13:05 Ins.te Erminia Giangiordano Ins.te Tozzi Angela COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Classi Prime: Giovannangelo Alida, Tozzi Angela, Carafa Maria Rosaria, Bucciarelli Tonina, Di Silvio Claudia Classi Seconde: Giangiordano Erminia, Panzella Maria Flora, Di Marino Elvira, Ianieri Luisella, Carafa Maria Rosaria, Garofalo Fiorella Classi Terze: Ciampalini Giuliana, Nadia Di Donato, Ianieri Luisella, Di Silvio Claudia, Taraborrelli Adalgisa Classe Quarta: Di Nola Antonietta, Ianieri Luisella, Di Tommaso Piera, Di Marino Elvira, Di Lauro Barbara, Bucciarelli Tonina. Classi Quinte: Di Giovannangelo Alida, Travaglini Anna Pina, Giangiordano Ermina, Di Nola Antonietta. n. 142 alunni Lannutti Concettina Melchiorre Carmelina n. 29 ore settimanali (n. 27 ore curriculari + n. 2 ore Ampliamento dell offerta formativa) 42

43 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PLESSO DI ALTINO Via San Pietro, n. 1 Tel chic80600p@istruzione.it web ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) Ingresso ore 8:15 Inizio lezioni ore 8:20 Intervallo ore 10:10 / 10:20 Uscita ore 13:20 Prof.ssa Pugliese Angela COORDINATORE PEDAGOGICO DI Prof.ssa Vignetti Stefania PLESSO (CPP) DOCENTI Vignetti Stefania 2^A Ital/Sto/Geo/Approf(2h agg.) 3^A Ital/Sto/Geo/Approf Bravi Giuliana Pugliese Angela 1^B Matematica 1^A, 2^A, 3^A Matematica Salomone Donatella 1^A, 1^B, 2^A, 3^A Inglese (completa con Casoli) De Cicco Angela 1^A, 1^B, 2^A, 3^A Francese D Ortona Domenico 1^A, 1^B, 2^A, 3^A Tecnologia Rosa Pantaleone 1^A, 1^B, 2^A, 3^A Religione Pasquini Milva 1^A, 1^B, 2^A, 3^A Arte e Immagine Fratini Vincenzo 1^A, 1^B, 2^A, 3^A Musica De Cinque 1^A, 1^B, 2^A, 3^A Nicola Scienze motorie(completa con Torricella Peligna) Mattioli Carmen 1^A (completa con Casoli) Sostegno PERSONALE A.T.A. Scutti Elisa POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA n. 69 alunni n. 30 ore settimanali 43

44 SCUOLA DELL INFANZIA PLESSO DI PALOMBARO Piazza Risorgimento, Tel web ORARIO DI FUNZIONAMENTO RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) Ingresso ore 8:00 9:00 Mensa ore 12:30 13:30 Uscita ore 16:00 Ins.te Montanaro Dora COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI Ins.te Marino Marisa I sezione: Marino Marisa Montanaro Dora PERSONALE A.T.A. Italiano Tonina Troilo Antonio POPOLAZIONE SCOLASTICA n. 18 alunni TEMPO SCUOLA n. 40 ore settimanali 44

45 SCUOLA PRIMARIA PLESSO DI PALOMBARO Piazza Risorgimento, n. 1 Tel chic80600p@istruzione.it web ORARIO DI FUNZIONAMENTO Ingresso ore 8:25 - Inizio lezioni ore 8:30 Intervallo ore 10:20 / 10:30 Uscita ore 13:30/ 12:30 sabato RESPONSABILE ORGANIZZATIVO DI PLESSO (ROP) Ins.te Di Ienno Cristina COORDINATORE PEDAGOGICO DI PLESSO (CPP) DOCENTI PERSONALE A.T.A. POPOLAZIONE SCOLASTICA TEMPO SCUOLA Ins.te Giangiulio Giuseppina Classi Prima-Seconda: Di Ienno Cristina, Iacovella Angela, Taraborrelli Adalgisa, Giangiulio Giuseppina Classi Terza- Quarta: Di Cola Rosamaria, Iacovella Angela, Taraborrelli Adalgisa, Mattia Antonietta Classe Quinta: Giangiulio Giuseppina, Di Iennio Cristina, Taraborrelli Adalgisa, Mattia Antonietta Borrelli Maria Cristina n. 35 alunni n. 29 ore settimanali (n. 27 ore curriculari + n. 2 ore Ampliamento dell offerta formativa) 45

46 PARTE C SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE QUALE SOCIETA'? - Caratteristiche e bisogni educativi della società; - Analisi del contesto. QUALE SCUOLA? - Caratteristiche e criteri distintivi; - Trasformazioni della scuola; - Compito della scuola nel nuovo scenario. QUALE FINALITA'? - Finalità del P.O.F.; - Finalità e compiti della Scuola dell'infanzia, Primaria e Secondaria; - Obiettivi generali del Processo Formativo. QUALE ALUNNO? Le competenze da promuovere: - Competenze trasversali in uscita dei tre ordini di scuola; - Competenze disciplinari. L'OFFERTA FORMATIVA - Organizzazione del curricolo; - Curricula dei tre ordini di scuola; - Implementazione dei percorsi formativi; - Verifiche e Valutazioni. 46

47 C.1 QUALE SOCIETA? SOCIETA' ATTUALE sempre più GLOBALE COMPLESSA MUTEVOLE CARATTERISTICHE Famiglia nucleare Diffusione di forme familiari sempre più lontane ideologicamente e strutturalmente dalla tradizione culturale Donna impegnata nel mondo del lavoro Ritmo di vita frenetico Trasformazioni continue in tutti i campi Espansione delle reti e dei linguaggi mass mediali Prevalenza di linguaggi formalizzati e digitali su altre forme di relazione ed espressività Scarsa opportunità di socializzazione Presenza di situazioni multiculturali e plurietniche Esplosione del sapere e innumerevoli stimoli culturali Pluralità dei modelli di comportamento e degli orientamenti di valore Globalizzazione economica, politica e culturale Interdipendenza con altri popoli Proliferazione dei luoghi di produzione e di consumo Mancanza di pari opportunità Crisi delle identità culturali nazionali Aumento delle disuguaglianze sociali Sproporzione tra bisogni, domande e capacità di dare risposta 47

48 LA SOCIETA' ODIERNA RICHIEDE SOCIETA' DELLA CONOSCENZA Innalzamento del livello culturale Una rinnovata capacità di adattamento Una ridefinizione delle conoscenze, capacità e competenze Per inserirsi e crescere in contesti lavorativi sempre meno preordinati dove è richiesta Capacità e disponibilità mentale per adattarsi a situazioni mutevoli Sapere flessibile, capacità di decisione, senso di responsabilità, capacità di apprendimento continuo 48

49 DOMANDA SOCIALE RIFONDAZIONE DEL SISTEMA DI FORMAZIONE E DI ISTRUZIONE IN GRADO DI: Supportare la crescita culturale Favorire la dilatazione dei saperi e lo sviluppo dell'intercultura Produrre "competenze" durevoli, capitalizzabili, spendibili, applicabili, flessibili Interagire attivamente e criticamente con le altre istituzioni Contribuire allo sviluppo della democrazia CON AUTONOMIA Intesa come capacità di costruire un raccordo tra i modi di pensare e di affrontare la realtà di un individuo con le strategie di pensiero e di condotta di un ambiente organizzato: il Paese in cui vive, la città, il quartiere, una qualsiasi convivenza basata su determinati lavori e scopi PRESUPPONE L' INNALZAMENTO DELLA QUALITA' DELL'ISTRUZIONE PER RENDERE I RAGAZZI PADRONI DEL LORO FUTURO E REALIZZARE LE LORO ASPIRAZIONI EFFICACIA DEGLI INTERVENTI PRODUTTIVITA' MEDIAZIONE TRA LE SINGOLE PERSONE E LA SOCIETA' EFFICIENZA DEL SERVIZIO EROGATO 49

50 SOCIETA' COMPLESSA IN TRASFORMAZIONE NUOVE RICHIESTE DELLA SCUOLA GESTIONE DELLA COMPLESSITA' RIDEFINIZIONE DI: FINALITA' COMPITI METODOLOGIE PROFESSIONALITA' INTERROGATIVI CHE SI PONGONO QUALE SCUOLA? QUALE FINALITA'? QUALE ALUNNO? Ecosistema formativo integrato nel territorio Promozione del pieno sviluppo della persona Persona che si interroga e si mette in gioco 50

51 C.2 QUALE SCUOLA? CARATTERISTICHE E SISTEMI DISTINTIVI SISTEMA SCOLASTICO DELL'AUTONOMIA FLESSIBILITA' DIVERSIFICAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO EFFICACIA ED EFFICIENZA INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO DELLE RISORSE E DELLE STRUTTURE COOPERAZIONE SUPERAMENTO DEI VINCOLI ORGANIZZAZIONE NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO (COOPERATIVO - COLLEGIALE) CARATTERISTICHE: APERTURA, FLESSIBILITA', COLLEGIALITA' CRITERI DISTINTIVI: CONDIVISIONE, PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA, CORRESPONSABILITA', PIANIFICAZIONE Flessibile e connessa alla dimensione educativa e pedagocica Funzionale agli obiettivi indicati nel P.O.F. Unità oraria della lezione Unitarietà del gruppo - classe Flessibilità delle risorse professionali 51

52 TRASFORMAZIONE DELLA SCUOLA CAPACE DI RIAPPROPRIARSI DELLA SUA AZIONE PERSONALE MODIFICARE I CONTESTI DI LAVORO, I CONTENUTI, LE COMPETENZE PROFESSIONALI IDONEA A RENDERE LA PROPOSTA FORMATIVA PIU'ADERENTE ALLE NECESSTITA' - di ciascun allievo - della cultura - dei valori CAPACE DI ANALIZZARE: - bisogni - richieste - risorse IN GRADO DI GARANTIRE UNA RINNOVATA QUALITA' DELL'OFFERTA FORMATIVA Passaggio, dunque, dalla scuola dai contorni definiti, fondata sui programmi ministeriali, ad una scuola: ATTENTA FLESSIBILE DINAMICA - alla predisposizione e valutazione della qualità dell'offerta formativa; - a stabilire un'alleanza duratura nel tempo con tutte le altre agenzie educative ; - a rimuovere ostacoli socio - culturali - nell'organizzazione; - nelle strategie; - nel valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno; - nel coniugare l'unità con la diversità - in rapporto alla società attuale: GLOBALE, MUTEVOLE, COMPLESSA Alto livello di professionalità docente e dirigente per migliorare e trasformare l organizzazione, la didattica e la ricerca. 52

53 C.3 QUALI FINALITA? C 3.1 FINALITA DEL P.O.F. Promuovere l autonomia e l identità personale. Educare al vivere insieme con l instaurazione di rapporti fondati sul rispetto, sull accettazione reciproca, sulla collaborazione, sui valori morali e civili. Educare alla diversità favorendo il dialogo e la convivenza costruttiva. Favorire l integrazione degli alunni stranieri. Educare alla cura della propria persona e alla tutela dell ambiente. Promuovere l orientamento e l auto orientamento. Favorire lo sviluppo globale della personalità al fine di acquisire consapevolezza di sé, capacità di decisione e senso di responsabilità. Sostenere la crescita degli alunni attraverso un giusto equilibrio tra i fattori relazionali, sociali, affettivi e cognitivi e promuoverne uno sviluppo armonico e integrale. Promuovere lo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze idonee a sviluppare la capacità di decodificare e interpretare la realtà, interagendo con essa consapevolmente. Garantire la continuità del processo educativo. Agevolare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all altro. Promuovere l acquisizione di un metodo di studio. Promuovere la Cittadinanza attiva, responsabile e partecipe. Valorizzare l unicità e la singolarità dell identità culturale di ogni alunno. Promuovere rapporti di collaborazione con le famiglie. 53

54 C.3.2 FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA IDENTITA' - Imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile; - imparare a sentirsi sicuri nell'affrontare nuove esperienze in un contesto sociale allargato; - sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità. AUTONOMIA - Acquisire capacità di interpretare e governare il proprio corpo; - partecipare alle attività nei diversi contesti; - avere fiducia in sè e fidarsi degli altri; - realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; - provare piacere nel fare da sè e saper chiedere aiuto; - esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; - splorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana; - partecipare alle negoziazioni e alle decisioni, motivando le proprie scelte e i propri comportamenti; - assumere comportamenti sempre più responsabili. COMPETENZA - Imparare a riflettere sull'esperienza attraverso l'esplorazione, l'osservazione e il confronto; - descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; - sviluppare l'attitudine a fare domande, riflettere e negoziare i significati. CITTADINANZA - Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise; - porre le fondamenta di un agire democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo - natura. 54

55 C.3.3 FINALITA DELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO Acquisizione delle conoscenze e abilità fondamentali per sviluppare competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviuppo della persona. ACCOMPAGNARE GLI ALUNNI NELL'ELABORARE IL SENSO DELLA PROPRIA ESPERIENZA: -valorizzando il patrimonio cognitivo, valoriale e comportamentale pregresso; - fornendo occasioni per capire se stessi; - favorendo lo sviluppo delle capacità per imparare a leggere e a gestire le proprie emozioni; - promuovendo un primario senso di responsabilità; - sollecitando un'attenta riflessione sui comportamenti di gruppo; -sollecitando atteggiamenti collaborativi, cooperativi e solidali. PROMUOVERE LA PRATICA CONSAPEVOLE DELLA CITTADINANZA ATTIVA ATTRAVERSO: - esperienze significative; - la costruzione del senso di legalità; - il riconoscimento e il rispetto dei diritti inviolabili per ogni essere umano. PROMUOVERE L'ACQUISIZIONE DEGLI ALFABETI DI BASE DELLA CULTURA, SVILUPPANDO LA DIMENSIONE: - cognitiva; - emotiva; -affettiva e sociale; - corporea; - etica; - dei saperi irrinunciabili. C.3.4 OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO Sviluppare l espressione e l interpretazione di concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni per interagire adeguatamente nel contesto sociale sempre più diversificato. Valorizzare le competenze matematico/scientifiche per risolvere i problemi delle situazioni quotidiane. Favorire il pensiero critico per avere consapevolezza dei valori etici. Sviluppare il pensiero creativo attraverso la musica e le arti. Favorire la costruzione di una positiva immagine di sé, conscia dei propri limiti, ma serena e positiva. Sviluppare le competenze tecnologiche per reperire, produrre, comunicare e partecipare a reti collaborative tramite internet. Sviluppare le competenze delle lingue straniere per la mediazione, la comprensione e il confronto tra le diverse culture. Favorire la riflessione sul processo di apprendimento per poter utilizzare e applicare le conoscenze e le abilità in modo efficace in una serie di contesti. 55

56 C.4 QUALE ALUNNO? INTERVENTO DELLA SCUOLA: luogo che accoglie il bambino con il suo vissuto esperienziale dove può agire, esplorare, progettare, verificare, misurandosi con il sapere, confrontandosi sul piano relazionale in un contesto significativo anche sul piano dell'affettività CAPACITA' POTENZIALI DELL'ALUNNO CONOSCENZE Indicano il risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di studio o di lavoro; esse sono descritte come teoriche e/o pratiche ABILITA' indicano la capacità di applicare conoscenze e di usare il know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (abilità manuale e uso di metodi, strumenti e materiali COMPETENZE indicano la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, socilai e/o metodologiche in situazioni di studio e di lavoro e dello sviluppo personale e professionale; esse sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. acquisizione dei contenuti delle discipline e dei loro linguaggi costruzione di una propria "forma mentis" individuazione delle interrelazioni tra i saperi STRATEGIE E PROCEDURE METODOLOGICHE Acquisizione della capacità di controllo di conoscenze, procedure e metodi riutilizzazione nei diversi contesti 56

57 C.4.1 I BISOGNI EDUCATIVI BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI Attivare la motivazione ad apprendere Acquisire: - Autonomia e senso di responsabilità nel lavoro scolastico; - Padronanza nel metodo di studio. Padroneggiare: - Strategie per apprendere meglio; Sperimentare e utilizzare: - Metodologie di lavoro innovative; - Tecnologie informatiche. Imparare a cooperare e collaborare con gli altri, attivando esperienze formative anche in collaborazione con le agenzie del territorio. Ridurre: - il divario tra ordini di scuola e favorire passaggi in continuità. Facilitare: - processi di integrazione e inclusione. STRATEGIE DIDATTICHE - Stabilire un buon rapporto con l alunno e gratificarlo nel processo di apprendimento per promuoverne l autostima; - Guidare l allievo a prendere consapevolezza di ciò che sa e non sa fare per stimolarlo ad attuare strategie tali da colmare le lacune; - Esplicitare i criteri di valutazione; - Creare aspettative di natura cognitiva ed emotiva, problematizzando gli apprendimenti, guidando i ragazzi a porsi domande, ad osservare situazioni e formulare ipotesi; - Scegliere materiali e attività significativi, piacevoli, gratificanti e rispondenti agli interessi degli alunni. - Utilizzare una didattica che chiarisca all alunno che cosa apprende, perché e come lo apprende. - Promuovere la costruzione di tecniche e procedure utili a organizzare il lavoro, ad affrontare e risolvere i compiti scolastici; - Semplificare la complessità dei concetti, utilizzare esempi e analogie che facciano riferimento alle conoscenze pregresse e al vissuto dell alunno, anche attraverso il supporto delle immagini; - Stimolare l alunno a mettersi in gioco, premiando l iniziativa e la ricerca di proposte personali; - Privilegiare attività laboratoriali; - Alternare momenti di lavoro in gruppi-classe, classeinterclasse, di compito, di livello, elettivi; - Organizzare le attività in percorsi didattici disciplinari e multidisciplinari; - Organizzare attività con l uso delle nuove tecnologie. - Valorizzare l apprendimento cooperativo attraverso il tutoraggio, il dialogo, la partecipazione costruttiva, la discussione e il confronto, per mettere in comune conoscenze e riflessioni; - Promuovere l acquisizione di conoscenze di base relative all ambiente e al tipo di società e di cultura in cui viviamo; - Creare un clima relazionale sereno, di libertà ma anche di rispetto delle regole, di protagonismo ma anche di rispetto e accettazione dell altro. - Creare un raccordo tra gli ordini di scuola attraverso percorsi di continuità; - Elaborare un curriculo verticale; - Attuare percorsi integrativi e cognitivi alternativi alla didattica frontale (metacognizione, apprendimento cooperativo, attività laboratoriale); - Realizzare progetti interculturali. 57

58 C.4.2 LE COMPETENZE DA PROMUOVERE SIGNIFICATIVE - Capaci di coinvolgere gli alunni sul piano cognitivo e affettivo - relazionale; - Capaci di innestarsi su conoscenze già possedute; - Capaci di comprendere ragioni e scopi SISTEMATICHE - Capaci di strutturare veri e propri reticoli (non saperi parcellizzati). STABILI - Capaci di durare nel tempo. CAPITALIZZABILI - Capaci di facilitare l'acquisizione di ulteriori saperi in forma autonoma, perchè aperte e flessibili. ORIENTATIVE - Capaci di far scoprire e promuovere interessi e attitudini; - Capaci di individualizzare gli studi e l'impegno. 58

59 C.4.3 PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Scuola Infanzia Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d animo propri e altrui Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé E progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti e quando occorre sa chiedere aiuto Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l ambiente e le persone, percependone le reazioni e i cambiamenti Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti ed ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggior proprietà la lingua italiana Padroneggia prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni e situazioni problematiche di vita quotidiana E attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze. 1 ciclo di istruzione Identità personale: affronta le situazioni di vita tipiche della sua età, a partire da sé stesso e dalla propria esperienza; mostra sicurezza di sé si confronta con le esperienze altrui e progetta il proprio futuro; utilizza gli strumenti di conoscenza per riconoscere e comprendere le diverse identità e le tradizioni culturali e religiose; rispetta le regole condivise e collabora con gli altri, per la realizzazione di finalità comune; è responsabile nel portare a compimento il proprio lavoro. Comunicazione nella madre lingua: È in grado di comprendere testi di varia complessità, utilizzando tecniche differenziate di lettura; esprime le proprie idee e produce messaggi chiari e adatti alle varie situazioni comunicative. Comunicazione nelle lingue straniere: è in grado di esprimersi a livello elementare nelle lingue, inglese (livello A2) e francese (livello A1). Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia: analizza dati e fatti della realtà e verifica l attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri; affronta problemi e situazioni sulla base di elementi certi e ha consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse, che non si prestano a spiegazioni univoche. Competenza digitale: utilizza in modo sicuro le tecnologie della comunicazione con le quali ricerca e analizza dati e informazioni e ad interagendo con soggetti diversi. Imparare ad imparare: è capace di ricercare e di procurarsi nuove informazioni e impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. competenze sociali e civiche: possiede il senso e la necessità del rispetto delle regole nella convivenza civile; ha attenzione per il bene comune e per le funzioni pubbliche, partecipando a forme di volontariato e azioni di solidarietà. Spirito di iniziativa e di imprenditorialità: dimostra originalità e spirito di iniziativa; si assume le proprie responsabilità; chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornirlo a chi glielo chiede. Consapevolezza ed espressione culturale: si impegna in campi espressivi ed artistici, secondo le proprie potenzialità e il proprio talento. 59

60 C.5 ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SCUOLA DELL'INFANZIA Il curricolo della scuola dell infanzia è l incontro tra tre saperi: quello del bambino, quello degli adulti, quello dei docenti. I campi di esperienza sono luoghi del fare e dell agire del bambino orientati dall azione consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-cultrurali. L azione educativa colloca, in una prospettiva evolutiva, i vissuti e le esperienze dei bambini, mediandoli culturalmente all interno di un contesto sociale ed educativo intenzionalmente orientato alla progressiva costruzione delle conoscenze e allo sviluppo delle competenze. CURRICOLO DI BASE - I campi di esperienza CURRICOLO DI AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA - Progetti d'istituto - Progetti specifici di plesso e/o sezione SCUOLA PRIMARIA L'organizzazione degli apprendimenti è orientata verso i saperi disciplinari in modo progressivo. Le discipline sono raggruppate in tre grandi aree per evitare la frammentazione dei saperi e l impostazione trasmissiva. Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze disciplinari e a formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla condizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere. La comprensione di specifici temi e problemi,infatti, non si realizza soltanto con l introduzione ai quadri teorici e metodologici propri di ciascuna disciplina, ma anche mediante approcci integrati per meglio focalizzare la complessità del reale e per promuovere modalità di elaborazione progressivamente più complesse. CURRICOLO DI BASE: - Area linguistico-artistico-espressiva; - Area storico-geografica; - Area matematico-scientifico-tecnologica. CURRICOLO DI AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA: - Progetti d'istituto; - Progetti specifici di classe o plesso. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO L'alunno viene accolto, seguito e orientato con l obiettivo di fare in modo che la frequenza scolastica avvenga in modo sereno, costruendo le basi del successo scolastico e prevenendo o individuando le modalità per risolvere eventuali fenomeni di disagio e difficoltà. L apprendimento si consolida in reti concettuali fatte di competenze disciplinari /trasversali, dei progetti specifici e d Istituto che hanno carattere interdisciplinare ed hanno lo scopo quindi, di facilitare il raggiungimento degli obiettivi didattici e formativi. CURRICOLO DI BASE -Discipline CURRICOLO DI AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA -Progetti d'istituto; - Progetti specifici di classe. 60

61 Il curricolo verticale dell istituto, progressivo e continuo, è costituito dall insieme integrato e organizzato delle possibilità formative offerte e dalle modalità intenzionali di condurre e predisporre i processi di apprendimento/insegnamento. Esso è predisposto con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo d Istruzione, ai traguardi dello sviluppo delle competenze e agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina, nell ottica di rafforzare le trasversalità e le interconnessioni tra le discipline e assicurare l unitarietà del loro insegnamento. A partire dal curricolo verticale d Istituto, i docenti individuano, attraverso l elaborazione delle Unità di apprendimento, le esperienze più efficaci, le scelte educative più significative, le strategie più idonee, i contenuti più funzionali, l organizzazione più rispondente e la valutazione più coerente al perseguimento dei traguardi formativi prescritti dal documento nazionale, ponendo l attenzione all integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree. C.5.1 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell Infanzia e del primo ciclo di istruzione. Quadro europeo delle competenze chiave per l apprendimento permanente definito dal Parlamento europeo con Raccomandazione del 18 settembre Assi culturali (documento italiano). Competenze chiave di cittadinanza trasversali alle discipline (all. 2 D.M. 139/07) C.5.2 FASI DI LAVORO Elaborazione del profilo delle competenze al termine della scuola dell Infanzia e del primo ciclo d Istruzione. Elaborazione della mappa generale delle competenze chiave trasversali ordinata sulla base di campi di sviluppo. Individuazione degli indicatori afferenti alle competenze chiave trasversali. Elaborazione del curricolo verticale per competenze chiave trasversali nei tre ordini di scuola. Individuazione dei traguardi per lo sviluppo delle competenze in riferimento agli Assi culturali, ordinati dalla scuola dell Infanzia alla Primaria e alla Secondaria di primo grado. Elaborazione del curricolo verticale per campi di esperienza e discipline con individuazione di: - Indicatori disciplinari, ossia di nodi concettuali sui quali si articolano le discipline. - Competenze specifiche/ evidenze - Abilità e conoscenze - Descrittori di verifica - Livelli di padronanza delle competenze specifiche. 61

62 C.5.3 IL PERCORSO FORMATIVO Il percorso formativo rappresenta, nell ambito del POF, il documento di progettazione elaborato dal Dipartimento e dal Consiglio di classe, ciascuno per la parte di sua pertinenza, tramite il quale si indicano: La situazione di partenza; I risultati di apprendimento da perseguire sotto forma di competenze (che vanno poi articolate in abilità e conoscenze); Il processo di apprendimento strutturato per UdA; Le modalità e i criteri di verifica/valutazione; L ampliamento dell offerta formativa (progetti, percorsi inclusivi e intensivi, manifestazioni e concorsi, visite e viaggi d istruzione ). Esso è un canovaccio che viene gestito dal Consiglio di classe, adattandolo e modificandolo a seconda del processo di insegnamento/apprendimento e delle sue verifiche, così da mirare sempre meglio i risultati di apprendimento da esso previsti. In altre parole, il percorso formativo esprime la responsabilità dell Istituzione scolastica nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l esigenza di migliorare l efficacia del processo di insegnamento/apprendimento, in coerenza con il principio costituzionale di autonomia, a garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale (art. 1. DPR 275/99). C L UNITA DI APPRENDIMENTO L UdA costituisce la struttura di base dell azione formativa; insieme di occasioni di apprendimento che consentono all alunno di entrare in un rapporto personale con il sapere. Le UdA possono avere ampiezza massima (tutti i docenti), media (alcuni docenti) o minima (area/asse culturale). Esse prevedono sempre compiti reali o simulati; prodotti/evidenze che i destinatari sono chiamati a realizzare e indicano le risorse (capacità, conoscenze. Abilità) che devono essere mobilitate per diventare competente. Ogni UdA deve sempre perseguire almeno una competenza tra quelle presenti nel repertorio di riferimento. In forma schematica si può dire che l UdA si caratterizza per i seguenti aspetti che vengono definiti già in fase di progettazione: Individuazione della/e competenza/e di riferimento e delle relative abilità e conoscenze; Interdisciplinarità nell asse/area e/o tra gli assi/aree, grazie alla collaborazione di più docenti e più discipline; Ruolo attivo degli alunni attraverso attività laboratori ali e occasioni esperenziali che favoriscano la contestualizzazione delle conoscenze e il loro trasferimento e uso in contesti nuovi, per la soluzione di problemi; Presenza di momenti riflessivi, nei quali l alunno viene sollecitato a ricostruire le procedure attivate e le conoscenze acquisite; Clima e ambiente cooperativo; Coinvolgimento dell alunno rispetto alle competenze da acquisire; Trasparenza dei criteri di valutazione e attività di autovalutazione degli alunni; Verifica finale tramite prove in situazione, o autentiche, o compiti di realtà 62

63 C.5.4 CAMPI DI SVILUPPO E COMPETENZE CHIAVE TRASVERSALI CON RELATIVI INDICATORI CAMPI DI SVILUPPO COSTRUZIONE DEL SÈ COMPETENZE CHIAVE TRASVERSALE INDICATORI DI OSSERVAZIONE Imparare ad imparare Riflessività e consapevolezza Strategie Progettare Organizzazione Capacità critica Comunicare Ascolto e comprensione Produzione orale scritta e multimediale Lettura Meta-comunicazione Collaborare e partecipare Interazione Accettazione e rispetto degli altri RELAZIONE CON GLI ALTRI Rispetto delle regole di comunicazione democratica Capacità di lavorare in gruppo Agire in modo autonomo Capacità di organizzazione e decisione Responsabilità in rapporto agli impegni assunti RAPPORTO CON LA REALTA Risolvere problemi Operare con linguaggi logici Riconoscere problemi Risolvere problemi Acquisire e interpretare informazioni Individuare collegamenti e relazioni Comprendere e rappresentare Porre in relazione 63

64 C CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE CHIAVE TRASVERSALI Competenze chiave Indicatori Imparare a imparare COMPETENZE SPECIFICHE Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Riflessività e consapevolezza Strategie Ha fiducia in se stesso e negli altri Ha consapevolezza delle proprie capacità e le utilizza nelle varie situazioni Osserva se stesso rilevando somiglianze e differenze sia dal punto di vista corporeo che emotivo Propone e realizza le proprie idee riflette sul suo comportamento ed esprime giudizi sui suoi elaborati In una situazione problematica mette in atto strategie adeguate per risolvere il problema incontrato. Riconosce le difficoltà di un compito/situazione e adegua la quantità di tempo da dedicare ad esso. Affronta situazioni nuove mantenendo la concentrazione sul compito Conosce ed applica alcuni semplici schematismi per fissare l'attenzione, la memoria e i processi di lettura e scrittura Riconosce una situazione problematica, ne valuta il grado di difficoltà e sceglie e mette in atto prassi, operazioni, comportamenti per attivare i processi di apprendimento, più idonei alla risoluzione del problema incontrato. Organizza il proprio apprendimento mediante una gestione efficace del tempo, degli strumenti e delle informazioni. Riflette su ciò che ha imparato e sulle attività svolte, cogliendo il processo personale messo in atto Adotta strategie per memorizzare in base al compito da svolgere, alle capacità e risorse individuali. Utilizza le strategie di ascolto, attenzione e comprensione Adotta strategie di Problem solving 64

65 Competenze chiave Indicatori Progettare COMPETENZE SPECIFICHE Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Organizzazione Cura in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, i materiali comuni e l ambiente Utilizza diversi materiali per realizzare un progetto scegliendo i tempi, le metodologie e le strategie a lui più congeniali Porta a termine in modo autonomo le consegne Cura ed utilizza in modo personale, materiali, strumenti e spazi in funzione dell attività da svolgere Organizza il proprio materiale e le attività definendo le fasi di esecuzione, le strategie più idonee allo svolgimento del lavoro Esegue consegne di lavoro in modo ordinato, corretto e completo nei tempi stabiliti Organizza e predispone materiali e strumenti, spazi e tempi funzionali alle attività di studio e di lavoro. Capacità critica Esprime ipotesi e valutazioni sul proprio operato Riconosce i propri errori ed è disponibile a rivedere il proprio operato Riflette sulle esperienze esprimendo opinioni e valutazioni personali Riflette sul proprio modo di lavorare e sulle motivazioni che ne determinano il successo e l insuccesso Esprime il proprio punto di vista Esprime giudizi motivati Valuta e argomenta contenuti e situazioni 65

66 Competenze chiave Indicatori Ascolto e comprensione Comunicare COMPETENZE SPECIFICHE Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I Presta attenzione ai discorsi, ad una storia, filastrocca, brano musicale Riconosce lo scopo e comprende le informazioni principali contenute in una comunicazione orale Pone domande per avere chiarimenti o informazione su un argomento/richiesta Riconosce e denomina le emozioni e le situazioni nelle quali si provano Interviene in modo pertinente rispetto all argomento, in conversazione Si pone in modo attivo durante l ascolto Ascolta e comprende messaggi e informazioni Interviene in maniera adeguata nelle varie situazioni comunicative, con domande di chiarimento Riconosce, esprime e descrive le proprie ed altrui emozioni grado Ascolta e coglie il nucleo fondamentale di una comunicazione Ascolta e individua le informazioni fondamentali in una situazione comunicativa Ascolta e ricava le informazioni esplicite ed implicite Produzione orale scritta e multimediale Partecipa alle conversazioni in modo attivo Esprime bisogni, esperienze, conoscenze ed emozioni in modo comprensibile utilizzando i diversi linguaggi: verbale, grafico pittorico e mimico gestuale, musicale Racconta con ordine una breve storia e la riordina in sequenza Scopre e sperimenta semplici forme comunicative di lingue diverse dalla propria Compie esperienze di scrittura spontanea e pregrafismo Utilizza alcuni giochi e strumenti digitali presenti nella scuola Partecipa alle conversazioni esprimendo considerazioni personali Comunica esperienze utilizzando con flessibilità linguaggi e strumenti diversi Produce testi utilizzando vari linguaggi per esprimere se stesso e il proprio vissuto Utilizza strumenti informatici e linguaggi multimediali in situazioni significative, di gioco e di relazione con gli altri e a supporto del proprio lavoro Partecipa alle conversazioni esprimendo in modo critico opinioni, idee e punti di vista Comunica conoscenze ed esperienze utilizzando linguaggi e strumenti diversi Produce elaborati adeguati alle situazioni utilizzando linguaggi e strumenti diversi e specifici Rielabora le conoscenze acquisite nei vari contesti Utilizza strumenti informatici e linguaggi multimediali, per progettare e comunicare se stesso e le proprie conoscenze 66

67 Lettura Legge le immagini e le verbalizza riconoscendo il significato di segni e Metacomuni cazione semplici simboli Legge e comprende sentimenti ed emozioni espresse in immagine o drammatizzazione Scopre in modo ludico il codice della scrittura Gioca con le parole, utilizzando le regole della lingua senza saperle descrivere Legge e comprende testi di vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi Legge testi di vario genere, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali Riflette sulla lingua individuando le regolarità morfosintattiche e lessicali e individuando modelli testuali fondamentali Legge testi di vario genere, attivando strategie di lettura e comprensione per: -Coglierne il nucleo fondamentale -Individuare le informazioni significative -Ricavarne le informazioni implicite ed esplicite Utilizza le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta Competenze chiave Collaborare e partecipare COMPETENZE SPECIFICHE Scuola Scuola Scuola Indicatori infanzia primaria secondaria di I grado Interazione Interagisce con compagni e adulti riconoscendone i ruoli Interagisce con i pari e con gli adulti rispettando i contesti e ruoli Interagisce con gli altri controllando le proprie emozioni Accettazione e rispetto dell altro Rispetto delle regole di convivenza democratica Riconosce se stesso, l altro come diverso da sé e mette in atto comportamenti di responsabilità Conosce e rispetta le regole di convivenza civile in vari contesti Assume atteggiamenti improntati al rispetto e alla solidarietà degli altri e alla diversità Riflette sui propri comportamenti e rispetta le regole comuni Assume comportamenti improntati alla solidarietà, all accettazione degli altri e al rispetto della diversità Conosce e rispetta le regole della comunicazione e della convivenza civile 67

68 Capacità di lavorare in gruppo Rispetta materiali e attrezzi propri ed altrui e gli ambienti scolastici Rispetta i ruoli e i compiti assegnati all interno di un gruppo di gioco e di lavoro Rispetta l ambiente e le attrezzature Nel gruppo riconosce e assume ruoli diversi, accettando l aiuto degli altri e offrendo il proprio. Rispetta gli spazi e le attrezzature di lavoro, rendendo significativo l ambiente scolastico Collabora con coetanei e adulti, mostrando senso di responsabilità e disponibilità Competenze chiave Agire in modo autonomo e responsabile COMPETENZE SPECIFICHE Indicatori Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Capacità di organizzazione e di decisione Responsabilità in rapporto agli impegni assunti Organizza autonomamente le attività tenendo conto delle informazioni necessarie, dei tempi e delle risorse disponibili Sceglie e prende decisioni per lo svolgimento di un compito dato Porta a termine gli impegni assunti Progetta un lavoro/attività e ne definisce le fasi di esecuzione, tempi e incarichi Avanza proposte per la realizzazione di un progetto Esegue le consegne di lavoro in modo ordinato, corretto e completo, nei tempi stabiliti Utilizza tecniche e strategie funzionali all organizzazione delle attività Pianifica percorsi di lavoro scegliendo tempi, strumenti e informazioni adeguati allo scopo Porta gli strumenti di lavoro e il materiale necessario Assolve a mansioni e compiti dati 68

69 Competenze chiave Risolvere problemi COMPETENZE SPECIFICHE Indicatori Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Operare con linguaggi logici Riconoscere problemi Risolvere problemi Opera con concetti topologici fondamentali Confronta e valuta quantità e utilizza semplici simboli per registrare Intuisce l esistenza di un disagio o problema legato ai suoi bisogni, nell ambito di gioco e/o di attività Affronta problemi e li risolve, utilizzando ciò che sa fare Affronta e risolve problemi operando semplici inferenze, formulando e verificando ipotesi Coglie gli aspetti fondamentali di un problema, ne individua cause e conseguenze e le colloca nel tempo e nello spazio Osserva fatti, fenomeni, eventi, situazioni e li problematizza Formula ipotesi e proposte per la risoluzione di un problema Individua fra diverse ipotesi quella più conveniente in relazione ai possibili effetti Verifica e valuta la correttezza delle procedure adottate e dei risultati ottenuti Osserva una situazione, realtà/fenomeno e raccoglie dati e informazioni Coglie analogie e differenze Confronta dati e informazioni e stabilisce collegamenti Individua e problematizza fatti, eventi, fenomeni, situazioni osservati e/o studiati Formula ipotesi e sceglie quella più fattibile alla risoluzione di un problema Conosce ed utilizza strategie di problem solving motivando la procedura attivata 69

70 Competenze chiave Acquisire e interpretare informazioni COMPETENZE SPECIFICHE Indicatori Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Comprendere e rappresentare Distingue gli elementi reali da quelli fantastici, il possibile e l impossibile e li esprime verbalmente Registra eventi, esperienze, fenomeni naturali, tramite tabelle o grafici Comprende ed estrapola informazioni e dati Costruisce ed usa semplici strumenti per la raccolta e la registrazione dei dati Utilizza dati appresi in diversi contesti, li compone rappresentandoli in un nuovo prodotto Individua e seleziona informazioni Organizza dati e informazioni, rappresentandoli attraverso diversi strumenti comunicativi Ricompone le informazioni selezionate per creare nuovo contenuto e le interpreta criticamente Competenze chiave Indicatori Individuare collegamenti e relazioni COMPETENZE SPECIFICHE Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Porre in relazione Riconosce elementi che caratterizzano ambienti diversi Colloca situazioni e d eventi nel tempo e nei contesti Utilizza modalità per registrare il succedersi degli eventi -Compie semplici correlazioni tra gli oggetti e li rappresenta Individua e rappresenta collegamenti e relazioni tra fenomeni, rilevando analogie e differenze, cause e d effetti Individua e rappresenta collegamenti e relazioni fra fenomeni, eventi e concetti diversi Individua analogie e differenze, coerenze e incoerenze, causa ed effetti e la loro natura probabilistica Rielabora collegamenti e relazioni argomentandoli 70

71 C.5.5 TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE NEI TRE ORDINI DI SCUOLA Campo di esperienza / Disciplina Asse del linguaggi I discorsi e le parole / Italiano Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l interazione e comunicativa verbale in vari contesti; Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario genere; Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. L allievo partecipa a scambi comunicativi con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali diretti o trasmessi dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione. L allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; utilizza la comunicazione per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri nell elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Ascolta e comprende testi di vario tipo diretti e trasmessi dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l intenzione dell emittente. Espone oralmente all insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici ( schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.). 71

72 Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragione sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. Sintetizza le informazioni in funzione anche dell esposizione orale. Acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi chiari e coerenti, legati all esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre. Rielabora testi parafrasandoli, completandoli e/o trasformandoli. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico. Riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso ( o categorie lessicali) e ai principali connettivi. Usa manuali delle discipline o testi divulgativi ( continui, non continui e misti ) nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni anche con l utilizzo di strumenti informatici. Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali,saggistici) e comincia a costruirne un interpretazione, collaborando con compagni e insegnanti. Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo,regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere appieno i significati dei testi e per correggere i propri scritti. Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso 72

73 Campo di esperienza / Disciplina Asse del linguaggi Lingue Comunitarie Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera. A1 A2 L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Comunica oralmente in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente. Legge brevi e semplici testi con tecniche adeguate allo scopo. Chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall insegnante. Stabilisce relazioni tra semplici elementi linguistico-comunicativi e culturali propri delle lingue di studio. L alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari o di studio che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero. Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone argomenti di studio. Interagisce con uno o più interlocutori in contesti familiari e su contesti noti. Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo. Legge testi informativi e ascolta spiegazioni attinenti a contenuti di studio di altre discipline. Scrive semplici resoconti e compone brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari. Individua elementi culturali veicolati dalla lingua materna o di scolarizzazione e li confronta con quelli veicolati dalla lingua straniera, senza atteggiamenti di rifiuto. Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico; usa la lingua per apprendere argomenti anche di ambiti disciplinari diversi e collabora fattivamente con i compagni nella realizzazione di attività e progetti. 73

74 Campo di esperienza/disciplina Asse del linguaggi L Arte, la Musica e i Media / MUSICA Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo ( teatrali, musicali, visivi, di animazione ); sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando eventualmente i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli L alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, utilizzando strumenti didattici e autocostruiti appartenenti a generi e culture differenti. Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare. Adotta prime strategie per l ascolto, l interpretazione, la descrizione e l apprezzamento estetico di vari brani musicali L alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l esecuzione e l interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all apprendimento e alla riproduzione di brani musicali. E in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l improvvisazione o partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando forme di notazione o sistemi informatici. Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al contesto storicoculturale. Valuta in modo funzionale ed estetico ciò che ascolta, riesce a raccordare la propria esperienza alle tradizioni storiche e alle diversità culturali contemporanee. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica. 74

75 Campo di esperienza /Disciplina Asse del linguaggi Il Corpo e il movimento / Scienze Motorie e sportive Interagire in gruppo comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo le conflittualità, contribuendo all apprendimento comune e alla promozione di corretti stili di vita nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Conosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. L alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico musicali e coreutiche. Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell ambiente scolastico ed extrascolastico. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psicofisico legati alla cura del proprio corpo e a un corretto regime alimentare. Comprende, all interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l importanza di rispettarle. L alunno è consapevole delle proprie competenze motorie sia nei punti di forza che nei limiti. Utilizza le abilità motorie e sportive acquisite adattando il movimento in situazione. Utilizza gli aspetti comunicativorelazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri, praticando, inoltre, attivamente i valori sportivi ( fair-play) come modalità di relazione quotidiana e di rispetto delle regole. Riconosce, ricerca e applica a se stesso comportamenti di promozione dello star bene in ordine a sani stili di vita e prevenzione. Rispetta criteri base di sicurezza per sé e per gli altri 75

76 Campo di esperienza /Disciplina Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione Asse del linguaggi consapevole del patrimonio artistico e letterario; utilizzare e produrre testi multimediali. Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado L Arte, la Musica e i Media / Arte e Immagine Il bambino sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative. L alunno Utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visuale per produrre varie tipologie di testi visivi ( espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi). Rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti diversificati ( grafico espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). Utilizza la capacità di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini e messaggi multimediali individuando gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale. Individua i principali aspetti formali dell opera d arte ; apprezza le opere d arte e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistici-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia. L alunno Realizza elaborati personali e creativi sulla base di una ideazione e progettazione originali, applicando le conoscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali differenti anche con l integrazione di più media e codici espressivi. Padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche ed in movimento, di filmati e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodotte nell arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio ed è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Descrive e commenta beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. 76

77 Campo di esperienza /Disciplina Asse matematico MATEMATICA Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica. Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni. Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino: Padroneggia sia le strategie del contare e dell operare con i numeri sia quella necessaria per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità. Raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne indica alcune proprietà, confronta e valuta la quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata; Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, etc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. L alunno: Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall uomo. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro...). Utilizza rappresentazioni di dati (tabelle e grafici) in situazioni significative per ricavare informazioni. Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria. Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione,...). Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato siano utili per operare nella realtà. L alunno: Si muove con sicurezza nel calcolo anche dei numeri razionali, ne padroneggia la diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni fra gli elementi Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati Confronta procedimenti diversi Produce argomentazioni in base alle conoscenze teoriche acquisite Utilizza e interpreta il linguaggio matematico. Si orienta nelle situazioni di incertezza con valutazioni di probabilità Rafforza l atteggiamento positivo rispetto alla matematica mediante esperienze significative, comprendendo l utilità degli strumenti matematici per operare nella realtà. 77

78 Discipline Asse scientifico - tecnologico SCIENZE E TECNOLOGIA Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall esperienza. Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. SCIENZE Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Il bambino: Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali accorgendosi dei loro cambiamenti. Colloca le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. L alunno: Sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di ciò che gli accade intorno. Ha un approccio scientifico ai fenomeni: con l aiuto dell insegnante, dei compagni, ma anche da solo, osserva lo svolgersi dei fatti e riesce a schematizzarli, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. Conosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, sa modellizzare i diversi organi e apparati, ne riconosce il funzionamento coordinato ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell ambiente sociale e naturale. Utilizza in modo corretto il linguaggio, raccontando in forma chiara ciò che ha fatto e imparato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano. L alunno: Esplora e sperimenta, in laboratorio e all aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause; trova soluzioni ai problemi con ricerca autonoma, utilizzando le conoscenze acquisite. Sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso, a misure appropriate e a semplici formalizzazioni. Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti. Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della sua evoluzione nel tempo; riconosce nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici contesti ambientali. È consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse, nonché dell ineguaglianza dell accesso a esse, e adotta modi di vita ecologicamente responsabili. Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all uso della scienza nel campo dello sviluppo scientifico e tecnologico. 78

79 TECNOLOGIA Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Il bambino: Si interessa a macchine e a strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. L alunno: riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. E' a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento. Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale. Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle diverse situazioni. E' capace di piegare o ritagliare carta e cartoncino con perizia e precisione. Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale. L alunno riconosce nell ambiente che lo circonda i principali sistemi tecnologici e le molteplici relazioni che essi stabiliscono con gli esseri viventi e gli altri elementi naturali. Conosce i principali processi di trasformazione di risorse o di produzione di beni e riconosce le diverse forme di energia coinvolte. E' in grado di ipotizzare le possibili conseguenze di una decisione o di una scelta di tipo tecnologico, riconoscendo in ogni innovazione opportunità e rischi. Conosce e utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di descriverne la funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali. Utilizza adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la realizzazione di semplici prodotti, anche di tipo digitale. Ricava dalla lettura e dall analisi di testi o tabelle informazioni sui beni o sui servizi disponibili sul mercato, in modo da esprimere valutazioni rispetto a criteri di tipo diverso. Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso efficace e responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e socializzazione. Sa utilizzare comunicazioni procedurali e istruzioni tecniche per eseguire, in maniera metodica e razionale, compiti operativi complessi, anche collaborando e cooperando con i compagni. Progetta e realizza rappresentazioni grafiche o infografiche, relative alla struttura e al funzionamento di sistemi materiali o immateriali, utilizzando elementi del disegno tecnico o altri linguaggi multimediali. 79

80 Asse storico-sociale ASSE ANTROPOLOGICO Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. Collocare l esperienza personale in un sistema di regole fondato su reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell ambiente. Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado IL SÉ E L ALTRO (CITTADINANZA) (in parte) Il bambino Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altri Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia nei percorsi più familiari Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Pone le fondamenta di un agire democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo - natura. Storia L alunno Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l importanza del patrimonio artistico e culturale Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individua successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche Usa carte geo-storiche anche con l ausilio di strumenti informatici Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici Conosce le società e le civiltà che hanno caratterizzato la storia dell Umanità dal Paleolitico alla fine del Mondo Antico Conosce aspetti fondamentali del passato dell Italia dal Paleolitico alla fine dell Impero Romano d Occidente Lo studente si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici anche mediante l uso di risorse digitali. Produce informazioni storiche con fonti di vario genere, anche digitali e le sa organizzare in testi. Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio. Espone oralmente e con scritture, anche digitali le conoscenze storiche acquisite, operando collegamenti e argomentando le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende opinioni e culture diverse, capisce i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia italiana, dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario fino alla nascita della Repubblica. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia mondiale dalla civilizzazione neolitica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione. Conosce aspetti e processi essenziali della storia del suo ambiente. Conosce aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità e li sa mettere in relazione con i fenomeni storici studiati. 80

81 IL CORPO IL MOVIMENTO (in parte) NUMERI E SPAZIO, FENOMENI E VIVENTI (in parte) Il bambino Geografia Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria I grado Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all interno della scuola e all aperto. Controlla l esecuzione del gesto, valuta il rischio, si coordina con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra ecc.; L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progetta percorsi e itinerari di viaggio Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie) Riconosce gli elementi i principali oggetti geografici fisici che caratterizzano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze Coglie nei paesaggi della storia le progressive trasformazioni operate dall uomo sul paesaggio naturale Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituita da elementi fisici e antropici Lo studente: si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche Sa orientare una carta geografica a grande scala facendo ricorso a punti di riferimento fissi Utilizza opportunamente carte geografiche attuali e d epoca, immagini di telerilevamento, elaborazioni digitali, grafici, dati statistici, sistemi informativi geografici per comunicare efficacemente informazioni spaziali Riconosce nei paesaggi italiani, europei e mondiali, gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti di azioni dell uomo sui sistemi territoriali. 81

82 C.6 INTEGRAZIONE E INTERCULTURA C.6.1 INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il nostro Istituto Comprensivo attiva i processi di integrazione assicurando la realizzazione dei principi di equità e di uguaglianza a cui hanno diritto le persone con disabilità senza discriminazioni e su base di pari opportunità, garantendo così un sistema di istruzione inclusivo. Le Istituzioni Scolastiche, nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predispongono le condizioni e realizzano le attività al fine di promuovere: - il pieno sviluppo del potenziale umano, del senso di dignità e dell autostima ed il rafforzamento del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della diversità umana; - lo sviluppo, da parte delle persone con disabilità, della propria personalità, dei talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino alle loro massime potenzialità; - la partecipazione attiva e consapevole alla costruzione dei processi formativi. In una Scuola come la nostra, fatta a misura di tutti gli alunni, la diversità viene quindi intesa come caratteristica peculiare di ogni individuo che si configura come risorsa educativa e didattica per tutti. In sintonia con le Linee guida per l integrazione scolastica emanate dal MIUR la scuola promuove i percorsi educativi secondo le seguenti modalità: 82

83 C.6.2 IL DOCENTE PER LE ATTIVITA DI SOSTEGNO Il docente di sostegno: E contitolare della classe in cui lavora ( legge quadro n.104/1992, art.13, comma 6) e opera, in particolare, per promuovere un contesto integrato e un clima ottimale nella classe, ove non trovino spazio comportamenti discriminatori e le diversità divengano occasione di arricchimento per l intera classe; Non interviene solo sull alunno diversamente abile, ma assume un ruolo di coordinatore della rete di sostegno tra compagni e promuove la partecipazione attiva di ogni alunno della classe; Lavora con i colleghi nella stessa aula (C.M. n.153 del 15 / 06/1988) coordinando gli interventi di individualizzazione e di integrazione, attraverso un lavoro di collaborazione che permetta a tutti e a ciascuno di sperimentare sia l impegno personale sia il lavoro di gruppo attivo e cooperativo che si rende più adatto ad un sistema inclusivo e che renda l alunno protagonista dell apprendimento, qualunque siano le sue capacità; pone l attenzione sulla condivisione di intenti, metodologie e risultati con docenti curriculari e specializzati e con gli operatori dei servizi, durante incontri organizzati affinché il confronto rappresenti occasione di crescita per tutti attraverso la messa a disposizione reciproca dei diversi punti di vista su ogni manifestazione dell alunno; personalizza i percorsi formativi dell alunno diversamente abile trovando raccordi costanti con la programmazione di tutta la classe/sezione al fine di far conseguire ad ognuno, in base alle proprie potenzialità, livelli importanti di autonomia ma anche conoscenze e competenze attraverso l intreccio in linea progressiva, costituito sia dallo sviluppo degli apprendimenti sia da attività ricorsive; Analizza didatticamente i curricoli e individua il modo migliore per far partecipare ad essi ogni alunno. Nella classe l insegnante di sostegno si pone come risorsa e condivide forme e principi educativi. FORME E PRINCIPI EDUCATIVI CORRESPONSABILITA' CONTITOLARITA' ORGANIZZAZIONE FLESSIBILE DEL LAVORO PROGETTUALITA' E PROGRAMMAZIONE COLLEGIALE 83

84 C.6.3 I DOCENTI CURRICULARI Osservano attentamente l alunno diversamente abile e in relazione alla classe. Fanno proposte di tipo educativo ( integrazione) e didattico ( semplificazione curricolo). Pianificano con l insegnante di sostegno i momenti di compresenza e anche i momenti di assenza del suddetto insegnante Fanno in modo che la compresenza sia un momento di attuazione dei percorsi integrativi e cognitivi alternativi alla didattica frontale ( meta cognizione, apprendimento cooperativo, attività laboratoriale). C.6.4 ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI SOSTEGNO ESTERNA ALLA SCUOLA L insegnante di sostegno è elemento di raccordo tra il sistema scuola e l esterno, in particolare la famiglia e i servizi. Il processo di inclusione/integrazione dell alunno disabile attuato nella scuola scaturisce dalla collaborazione e dal coordinamento di tutte le componenti scolastiche, gli Enti Locali, la ASL e le famiglie. Pertanto per valorizzare la dimensione inclusiva della scuola, sono operanti nel Circolo: il G.L.H.O. (Gruppo di lavoro sull handicap operativo) costituito per ogni singolo alunno in difficoltà, che opera attraverso la costruzione di rapporti collaborativi tra scuola, famiglia e centri specializzati (ASL e Territorio) e: - valuta la situazione iniziale e finale dell alunno - concorda un atteggiamento comune condiviso - stila e aggiorna il Profilo Dinamico Funzionale - predispone il Piano Educativo Individualizzato, con una valutazione intermedia e finale dello stesso. La progettazione educativa fa riferimento al principio del diritto allo studio e allo sviluppo in prospettiva della costruzione di un progetto di vita. 84

85 C.6.5 VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti articoli. C.6.6 I.C.F. - UN MODELLO ANTROPOLOGICO PER LA LETTURA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il nostro Istituto Scolastico aderisce al progetto ICF: UN MODELLO ANTROPOLOGICO PER LA LETTURA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. L ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute recepisce pienamente il modello sociale della disabilità), considera la persona non soltanto dal punto di vista sanitario, ma promuove un approccio globale, attento alle potenzialità complessive, alle varie risorse del soggetto, tenendo ben presente che il contesto, personale, naturale, sociale e culturale, incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di esprimersi. Fondamentale, dunque, la capacità di tale classificatore di descrivere tanto le capacità possedute quanto le performance possibili intervenendo sui fattori contestuali. Nella prospettiva dell ICF, la partecipazione alle attività sociali di una persona con disabilità è determinata dall interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e di funzioni corporee) con le condizioni ambientali, culturali, sociali e personali (definite fattori contestuali) in cui essa vive. Il modello introdotto dall ICF, bio-psico-sociale, prende dunque in considerazione i molteplici aspetti della persona, correlando la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo così ad una definizione di disabilità come ad una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Nel modello citato assume valore prioritario il contesto, i cui molteplici elementi possono essere qualificati come barriera, qualora ostacolino l attività e la partecipazione della persona, o facilitatori, nel caso in cui, invece, favoriscano tali attività e partecipazione. L ICF sta penetrando nelle pratiche di diagnosi condotte dalle ASL, che sulla base di esso elaborano la Diagnosi Funzionale. E dunque opportuno che il personale scolastico coinvolto nel processo di integrazione sia a conoscenza del modello in questione e che si diffonda sempre più un approccio culturale all integrazione che tenga conto del nuovo orientamento volto a considerare la disabilità interconnessa ai fattori contestuali. Gli ambiti territoriali diventano il luogo privilegiato per realizzare il sistema integrato di interventi e servizi e lo snodo di tutte le azioni, tramite la costituzione di tavoli di concertazione/ coordinamento (all interno dei quali c è la rete di scuole) composti dai rappresentanti designati 85

86 da ciascun soggetto (istituzionale o meno) che concorre all attuazione del progetto di vita costruito per ciascun alunno disabile. E, infatti, proprio nella definizione del progetto di vita che si realizza l effettiva integrazione delle risorse, delle competenze e delle esperienze funzionali all inclusione scolastica e sociale. Il progetto ICF vede coinvolti n. 26 attori del sistema sociale e formativo rappresentati da una scuola capofila: L Istituto di Istruzione Superiore Algeri Marino, Istituti comprensivi della Provincia di Chieti, Centri di riabilitazione, Comuni, Fondazioni Onlus, Comunità Montana, Provincia di Chieti, Asl Chieti Lanciano Vasto, Università degli Studi di Chieti. I partner collaboreranno in rete al fine di far acquisire al personale docente le conoscenze generali sulla classificazione ICF, gli strumenti e le metodologie di base per attuare una didattica inclusiva, strutturare e attuare un modello condiviso da tutti i partner della rete di piano educativo individualizzato, migliorare la partecipazione intesa nella prospettiva sociale del funzionamento come coinvolgimento in una situazione di vita dell alunno diversamente abile nelle attività ludiche, nelle situazioni apprenditive, e nelle relazioni con i gruppi sociali. Il percorso verrà strutturato attraverso diverse fasi: 1 - FORMAZIONE DOCENTI 2. TUTORAGGIO NELLA STRUTTURAZIONE DEL P.E.I. 3. ATTIVAZIONE DI PERCORSI E ATTIVITA' SPECIFICHE DI DIDATTICA INCLUSIVA 4. STRUTTURAZIONE E CONDIVISIONE DI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE CON LA FAMIGLIA 5. CREAZIONE E AGGIORNAMENTO DI UN NUOVO SPAZIO WEB DEDICATO ALLA DOCUMENTAZIONE DELLE ESPERIENZE SVOLTE 6. MONITORAGGIO INTERMEDIO E FINALE 86

87 C.6.7 DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO D.S.A. : Disturbi Specifici dell Apprendimento PREMESSA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO CHI LO REDIGE? QUANDO SI REDIGE? COME SI REDIGE? Per DSA si intende la fragilità nei processi neuropsicologici sottesi a competenze basilari per l apprendimento e per la vita quotidiana quali leggere, scrivere e far di conto. Tali disturbi possono interferire anche su competenze di livello superiore come l organizzazione mentale e il ragionamento astratto. In termini diagnostici, i DSA non vanno confusi con le difficoltà di apprendimento generate da cause diverse: handicap, ritardo mentale, disturbi emotivi, svantaggi socio-culturali, demotivazioni, ecc. La scuola, la famiglia e il servizio sanitario devono costruire rapporti di reciproca collaborazione, nel rispetto dei ruoli e delle diverse competenze, con lo scopo di giungere alla definizione e all attuazione di un Piano Didattico Personalizzato, effettivamente tarato sulle specifiche condizioni di ciascun alunno e, a forme di valutazione tempestive ed efficaci, atte ad attivare rapide modifiche nel processo di insegnamento/apprendimento. A fronte di una segnalazione specialistica di DSA, è dovere delle scuole e degli insegnanti redigere un Piano Didattico Personalizzato dell alunno, che è l attuazione del suo diritto a ricevere un istruzione adatta alle specifiche condizioni di apprendimento. Il Piano Didattico Personalizzato è un contratto fra docenti, Istituzioni Scolastiche, Istituzioni Sanitarie e famiglia per individuare e organizzare un percorso personalizzato, nel quale devono essere definiti i supporti compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA. Esso deve contenere: - Analisi della situazione dell alunno - Livello degli apprendimenti - Obiettivi e contenuti di apprendimento per l anno scolastico di riferimento - Metodologie impiegate - Strumenti dispensativi e compensativi. Il Team docente o il Consiglio di classe che, acquisita la diagnosi specialistica di DSA, prevede una fase preparatoria di incontro tra docenti, famiglia e specialisti al fine di stabilire le modalità più idonee a corrispondere alle necessità di ciascun allievo. Ogni anno scolastico, entro i primi due mesi per gli studenti già segnalati, o su richiesta della famiglia in possesso di segnalazione specialistica. Nella fase preliminare si acquisisce la segnalazione specialistica, si fissa un incontro di presentazione del caso tra tutti i soggetti interessati, si condivide la modulistica che porterà al documento finale, il quale sarà sottoscritto dai docenti, dai genitori dell alunno, dal Dirigente Scolastico e dallo specialista (se previsto). 87

88 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il documento finale deve contenere: - I dati relativi all alunno - La descrizione del funzionamento delle abilità strumentali - Le caratteristiche del processo di apprendimento - Le strategie per lo studio e gli strumenti utilizzati - Le eventuali modifiche degli obiettivi disciplinari per il conseguimento delle competenze fondamentali - Le strategie metodologiche e didattiche adottate - Gli strumenti compensativi e dispensativi - I criteri e le modalità di verifica e valutazione - L assegnazione dei compiti a casa e i rapporti con la famiglia - D.P.R. n.275/99 - L. 53/ Nota del MIUR 4099/A4 del Note del MIUR 26 e 4798/A4 del O.M. n.30 del C.M. n.32 e 54 DEL L. 270 dell C.M del D.M C.6.8 INTEGRAZIONE ALUNNI DI ALTRE CULTURE Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una trasformazione della nostra società verso modelli multiculturali; la presenza di alunni stranieri nelle scuole è disomogenea e differenziata, pertanto diventa decisivo il ruolo della scuola, luogo di incontro e scambio di culture. Il nostro Istituto Scolastico riconosce ogni alunno nella propria identità, spingendo tutti i docenti a rivedere il proprio orientamento etnocentrico, al fine di considerare la cultura altra un valore aggiunto. L educazione interculturale, infatti, spinge al ripensamento delle strategie formative verso tutti gli alunni, autoctoni e stranieri insieme. I docenti sono chiamati a trovare gli strumenti più adatti a sperimentare nuovi assetti organizzativi e nuovi percorsi in grado di accogliere e soddisfare una domanda formativa varia e diversificata. A questo proposito il nostro Istituto sviluppa programmi individualizzati e metodologie tenendo conto del background culturale di questi alunni perseguendo i seguenti obiettivi: 88

89 OBIETTIVI Conoscersi reciprocamente Riflettere su differenze e somiglianze culturali Creare contatti con la famiglia Superare i pregiudizi e gli stereotipi relativi alle differenze culturali Conoscere l organizzazione, la struttura della scuola, le norme, il proprio percorso formativo e acquisire atteggiamenti e comportamenti collaborativi Valorizzare la cultura dell alunno straniero Arricchire la cultura della classe Favorire un clima sociale di classe di aiuto reciproco Favorire il confronto di idee e valori Le insegnanti al fine di raggiungere i suddetti obiettivi organizzano attività quali: interviste strutturate, incontri con i familiari, percorsi interculturali, predisposizione di laboratori di ascolto, comprensione, metacomprensione e produzione, predisposizione di testi semplificati supportati da materiale iconico. La nostra Scuola organizza, inoltre, corsi di alfabetizzazione pomeridiani di diversi livelli al fine di potenziare l apprendimento della lingua astratta, facilitare e sostenere l accesso ai testi di studio e la comprensione della lingua delle discipline. Per realizzare ciò si può prevedere la presenza di un mediatore culturale, ossia uno straniero in Italia da diversi anni che ha acquisito una duplice appartenenza culturale e possiede una serie di competenze in ambito linguistico; potrebbe risultare di enorme aiuto sia nei primi approcci con gli alunni che non hanno ancora imparato l italiano sia nei rapporti con i genitori, con i quali tale figura può mantenere un dialogo interculturale che non lasci spazio a malintesi né a pregiudizi. E importante, infatti, il ruolo di una scuola che sappia accogliere, con il bambino straniero, anche la famiglia che, spesso, manifesta ansia, paure, diffidenze e, al contempo, grandi aspettative ed attese. Così facendo il bambino straniero si sentirà maggiormente gratificato ed incoraggiato, sicuro di essere in grado di apprendere con successo e soddisfazione. Infine i docenti attueranno progetti per: Promuovere la valorizzazione delle diversità, Potenziare le esperienze di inclusione e coesione. 89

90 C.7 AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA L ampliamento dell offerta formativa, al cui interno si pongono i progetti d Istituto e quelli specifici della Scuola dell Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di 1 grado, consiste in un arricchimento del curricolo e, quindi, delle discipline e delle attività obbligatorie con ulteriori attività in favore degli alunni, che possono essere realizzate autonomamente dall Istituto o in collegamento con altre Istituzioni scolastiche, coerentemente con le finalità proprie dell Istituto e tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, delle realtà locali e delle risorse finanziarie interne all uopo disponibili. L arricchimento dell offerta formativa consiste, altresì, in percorsi formativi integrati, promossi dall Ente locale, e nella realizzazione di progetti specifici promossi a livello nazionale o europeo, regionale o locale, rivolti sia alla popolazione giovanile che alla popolazione adulta. Uno degli scopi più significativi dell ampliamento dell offerta formativa è, a medio e lungo termine, quello della lotta contro la dispersione scolastica, il disadattamento e la devianza minorile, in quanto consente, soprattutto ai soggetti a rischio, di conseguire le basi cognitive e motivazionali necessarie al conseguimento di ulteriori traguardi di istruzione formale. A tal fine, le iniziative e gli interventi di arricchimento dell offerta consentono una maggiore estensione del funzionamento del tempo scolastico e la realizzazione di attività di sostegno e di studio individualizzato, finalizzate al recupero di conoscenze, abilità e competenze di quegli alunni provenienti da famiglie che, deboli nel loro ruolo educativo (per difficoltà materiali, per disgregazione dovuta alla miseria, ad infermità, a condizioni di illegalità), non possono costruire spontaneamente quell habitat necessario a coadiuvare l Istituzione scolastica nelle sue funzioni. Collegati alle iniziative anzidette sono elaborati percorsi che prevedono: momenti di accoglienza degli alunni e dei loro genitori in entrata al primo anno dei tre ordini di scuola; attività di organizzazione o riorganizzazione delle biblioteche per gli alunni di Scuola Primaria e di Scuola Secondaria di 1 grado; predisposizione di ambienti stimolanti e confortevoli, dove gli alunni e gli stessi docenti possano ritrovare il piacere della lettura e dello stare assieme, creazione delle cosiddette stanze di arricchimento, che siano luogo attrezzato di attività complementari alle attività d aula o di classe per i disabili, ma anche per dare risposte adeguate ai bisogni di quegli alunni che non riescono a mantenere il ritmo della classe; attività legate a ricorrenze particolari; attività di fine anno scolastico; recupero delle tradizioni locali; educazione ambientale,alla sicurezza, stradale, al benessere..; attività di cineforum; progetti di lettura per la Scuola Primaria e Secondaria e di approccio al libro per la Scuola Infanzia; laboratori specifici; azioni focalizzate al coinvolgimento dei genitori in problematiche dell età evolutiva. 90

91 C.7.1 PROGETTI D ISTITUTO 1 2 CITTADINANZA, COSTITUZIONE E SICUREZZA: Coinvolgere, collaborare, condividere in sicurezza Finalità Obiettivi generali INTEGRAZIONE I.C.F. : La promozione e la valorizzazione della cultura della sicurezza attraverso l acquisizione di competenze e comportamenti attivi e consapevoli degli alunni nel contesto scolastico, famigliare, sociale e territoriale; La crescita culturale intesa come responsabilità civica e impegno sociale. Sensibilizzare ai temi della sicurezza attraverso la conoscenza approfondita del proprio ambiente, la rilevazione dei problemi e dei bisogni, la ricerca di riferimenti normativi vigenti in materia e il confronto con esperienze concrete; Collaborare fattivamente con gli Enti, Associazioni, R.S.P.P., R.L.S., Agenzie presenti sul territorio per creare sinergie e tutelare se stessi e l ambiente. Un modello antropologico per la lettura dei Bisogni Educativi Speciali Sperimentare, in un campione di Istituzioni Scolastiche, l applicazione del modello ICF dell OMS, al fine di diffondere un approccio focalizzato sul ruolo determinante Finalità che l ambiente scolastico, nei suoi molteplici aspetti, svolge nell effettiva integrazione degli alunni con disabilità. Far acquisire al personale docente gli strumenti e le metodologie di base per attuare una didattica inclusiva secondo il modello ICF; Obiettivi generali Adottare strumenti condivisi di comunicazione e di raccordo assiduo e costante sulle regole, le metodologie di lavoro e le tipologie di attività tra la famiglia, la scuola e gli altri soggetti che intervengono nel processo educativo del bambino diversamente abile. 3 INTERCULTURA Finalità Obiettivi generali Educare alla solidarietà, alla pluralità e alla convivenza democratica, promuovendo attività dentro le quali ogni alunno può conoscere l'altro e le altre culture. Favorire l accoglienza, l inserimento e la socializzazione degli alunni stranieri all interno della classe e della scuola; Fornire al bambino straniero gli strumenti linguistici che possano permettergli di partecipare a tutte le attività comuni della classe. 4 SOLIDARIETA : FOR LIFE Finalità Obiettivi generali Favorire un atteggiamento positivo nei confronti di altre culture e far acquisire agli alunni il concetto di pluralismo, di cura e responsabilità nei confronti dell ALTRO Sviluppare forme di cooperazione e solidarietà Promuovere contatti con docenti di altre Istituzioni scolastiche nazionali per aderire al progetto solidarietà attivato dall associazione For Life; Promuovere l adozione a distanza di scuole keniote e la conoscenza dei bambini attraverso scambi epistolari in lingua inglese. 91

92 5 GENITORI SI PUO FARE Attivare comportamenti consapevoli e responsabili che favoriscono il benessere Finalità Individuare comportamenti problematici Acquisire metodologie adeguate di intervento e di gestione di situazioni e atteggiamenti difficili Obiettivi generali Gestire la comunicazione e le relazioni efficaci all interno del rapporto genitori-figli Affrontare le problematiche preadolescenziali e gestirle mediante una corretta e costruttiva cooperazione tra scuola e famiglia Rispondere concretamente e realmente ai quesiti posti dai propri figli Progettare iniziative comuni Scuola-Famiglia C.7.2 PROGETTI SPECIFICI CASOLI (via Lame/ Guarenna) ALTINO PALOMBARO SCUOLA INFANZIA PROGETTI SPECIFICI SEZIONI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. Ove sono presenti bambini stranieri Bambini di 5 anni Bla bla bla eccomi qua! Insegnanti curriculari One two three hello! -Travaglini Maria Antonietta -Cellucci M.Concetta -Bruno Gabriella -Mattia Antonietta DURATA Anno scolastico Anno scolastico Tutti i bambini Musica e movimento emozioni ed allegria Esperto esterno Anno scolastico CASOLI ALTINO PALOMBARO SCUOLA PRIMARIA Progetto Ministeriale Frutta nelle scuole (tutte le classi) CASOLI ALTINO PALOMBARO Progetto Continuità Io Apprendista Cittadino 92

93 SCUOLA PRIMARIA CASOLI PROGETTI SPECIFICI CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DURATA Prima sez. A- B Seconde sez. A-B-C Progetto lettura: L alfabeto delle emozioni Teatro come luogo delle emozioni Le emozioni in musica La danza delle emozioni Musica e teatro Danza sportiva: La danza delle emozioni Landolfi Rachele Esperto esterno Esperto esterno Esperto esterno Esperto esterno Esperto esterno Annuale: un ora a settimana per ogni classe 2 quadrimestre: un ora a settimana per ogni classe Un ora a settimana per tutto l anno scolastico (30 ore per ogni classe) Un ora a settimana per tutto l anno (30 ore per ogni classe) 15 ore di lezione per classe, con cadenza settimanale da gennaio a maggio Terze sez. A-B Quarte sez. A-B Quinte sez. A-B Emozioni in musica L Alfabeto del teatro Danzi AMO Teatro : Io attore per un giorno Musica: Musichiamo Il mondo che ci piace I valori scendono in campo La pallavolo a scuola Il mondo che ci piace Esperto esterno Esperto esterno Esperto esterno Dott. Cicchitti G. FIGC Esperto esterno Dott. Cicchitti G. Annuale: 1 ora a settimana 2 quadrimestre:1h set. Annuale : 1h set. Annuale: 15 ore 2 quadrimestre Febbraio-maggio (tot. 10 ore) 2 quadrimestre Quinte sez. A-B Progetto Trinity Ins. Adalgisa Taraborrelli Anno scolastico

94 SCUOLA PRIMARIA ALTINO PROGETTI SPECIFICI CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. DURATA Tutte Prime sez. A e B Seconde sez. A e B Prime sez. A-B Seconde A-B Terze sez. A-B Quarte sez. A-B Quinta sez. A Terze sez. A-B Quarte sez. A-B Quinta sez. A Quarte sez A e B Quinta Progetto di musica Musica per noi Lettura Il piacere di leggere Esperto esterno Esperto esterno Anno scolastico Anno scolastico Progetto di ed. motoria danza sportiva Esperto esterno Anno scolastico Progetto teatrale Teatri amo I valori scendono in campo Esperto esterno Anno scolastico Esperto esterno Aprile Maggio 2013 Terze sez. A-B Quarte sez. A-B Quinta Il mondo che ci piace Dott. G. Cicchitti (gratuito) 2 quadrimestre Quinta Progetto Trinity Di Nola Antonietta Anno scolastico SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO PROGETTI SPECIFICI CLASSE DENOMINAZIONE RESPONSABILE DURATA Tutte Il mondo che ci piace Dott. G. Cicchitti (gratuito) 2 quadrimestre Tutte Bimboil Docenti di classe Tutto l anno Tutte Laboratorio teatrale Docenti di classe Tutto l anno Tutte Progetto di ed. motoria Esperto esterno Febbraio-maggio Quinta Progetto Trinity Ins. Adalgisa Taraborrelli Anno scolastico

95 SCUOLA SECONDARIA PROGETTI SPECIFICI CASOLI CORSO DENOMINAZIONE RESPONSABILE DEL PROGETTO Classe 1^sez.A Classe 1^ sez. B Classe 2^ sez. A La pallavolo a scuola Un PC per amico La pallavolo a scuola La consapevolezza emozionale e l autoregolazione ed empatia verso l altro Doc. Gentile M. Esperto esterno (n 10 ore in orario curriculare) Doc. Di Prinzio M. Doc. Giuliante C. Esperto esterno in Videomaker ( n 10 ore in orario curriculare) Doc. Gentile M. Esperto esterno Doc. D Achille C. Esperto esterno (psicologo n 30 ore) Il piacere di leggere Doc. Castelnuovo C. Classe 3^A Laboratorio di creatività ed espressività multimediale Doc. Castelnuovo C. Il piacere di leggere Classe 3^B Il diritto e il rovescio Docenti: Cipolla L. Vizzarri I. Di Celma S. Cordisco M.P. De Benedictis C. Classe 3^C Laboratorio di creatività ed espressività multimediale Doc. Castelnuovo C. Il piacere di leggere Classe 3^D Il diritto e il rovescio Docenti: Cipolla L. Giuliante M. C. Cordisco M.P De Benedictis C. Tutte le classi Plessi di Casoli e Altino Progetto TrinitY Polizia Postale e delle comunicazioni: Buono a sapersi De Benedictis C./Salomone D. I docenti delle classi (incontri: 22/11 / /12/2012) 95

96 SCUOLA SECONDARIA ALTINO PROGETTI SPECIFICI CORSO DENOMINAZIONE RESPONSABILE DEL PROGETTO Classe 1^ Sez. A - B Orientamento Docenti: Pugliese A. Talone D. Classe 2^ sez. A Orientamento Docenti: Pugliese A. Vignetti S. Classe 3 ^ sez. A Orientamento Docenti: Pugliese A Vignetti S. C.7.3 PERCORSI INCLUSIVI SCUOLA INFANZIA DENOMINAZIONE BAMBINI COINVOLTI RESPONSABILE PROG. PERIODO IL PESCE ARCOBALENO III sezione Casoli, via Lame Insegnanti curriculari Insegnate di sostegno GIALLINO E PIUMETTA II sezione Casoli, via Lame Insegnanti curriculari Insegnate di sostegno Ottobre Marzo Ottobre Marzo GIROTONDO NEL NOSTRO MONDO I-II sezione Altino-Selva Insegnanti curriculari Insegnate di sostegno Ottobre Marzo SCUOLA PRIMARIA CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE DURATA DOCENTI Seconda sez. A Il tuo braccio sopra il mio Novembre-maggio Team di classe Terze sez. A-B Alla scoperta della bellezza interiore Ottobre-maggio Team di classe 96

97 SCUOLA PRIMARIA ALTINO CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. 1^A Compagni di viaggio Team docenti 1^B Compagni di viaggio Team docenti 2^B Regoliamoci Team docenti 2^ A Lo stesso ma diverso; diverso. ma lo stesso Team docenti 3^ B Alla scoperta dei nostri antenati Team docenti 4^ B Parlo anch io Team docenti DURATA Anno scolastico Anno scolastico Anno scolastico Anno scolastico Anno scolastico Anno scolastico Classe 5 SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE Io maestro per un giorno PROG. Team docenti DURATA Anno scolastico SCUOLA SECONDARIA CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. DURATA Classe 2^ A CLASSE 2^ C Classe 3^ A Scopriamoci tra le righe Una valigia per l Europa Voloentieri insieme Docenti: Castelnuovo C. Gallina C. Consiglio di classe Docenti: Di Celma s. Vizzarri I. Docenti: Gallina C Castelnuovo C Annuale Annuale Annuale 97

98 D Achille Classe 3^B Classe 3^C Il diritto e il rovescio Scopriamoci tra le righe Docenti: Cipolla L. Vizzarri I. Di Celma S. Cordisco M.P. De Benedictis C. Docenti: Castelnuovo C. De Petra G. Annuale Annuale Classe 3^D Musica e movimento Docenti: Gentile M. De Petra G. Annuale SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA PROGETTI AREE A RISCHIO DENOMINAZIONE DESTINATARI DURATA Itinerari di alfabetizzazione linguistica Alunni stranieri annuale Itinerari di recupero Alunni con difficoltà di apprendimento annuale 98

99 C.7.4 PROGETTI SETTIMANA DELL AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA SCUOLA PRIMARIA CASOLI CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROGETTO DURATA Settimana ampliamento Prime sez. A- B Seconde sez. A-B-C Terze sez. A-B Quarte sez. A-B Quinte sez. A-B I progetti s incontrano : Laboratorio di lettura ; Laboratorio manipolativo espressivo ; Danza delle emozioni ; Le emozioni in musica - Progetto sci amo Cineforum Scrittura creativa Mani e fantasia Sci amo Emozioni in musica L Alfabeto del teatro Danzi AMO - Progetto sci amo -Progetto del WWF (IAAP) - Danza sportiva - Progetto sci amo - Il mondo che ci piace Esperto esterno Landolfi Rachele Esperto esterno Esperto esterno Troilo Rosella Docenti della classe Bosco Alessandra Esperto esterno Emanuela Bosco Esperto esterno Esperto esterno Rosa / Sciubba Esperto esterno (Dott. Cicchtti G.) gratuito Due ore al giorno per classe 5 giorni 5 giorni ore 25 ore 25 ore Settimana di febbraio Settimana di febbraio SCUOLA PRIMARIA ALTINO CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. DURATA Tutte Tutte Danza sportiva Musica e movimento Lab. Creativografico-pittorico Esperto esterno Docenti Tutte Cineforum Docenti Tutte Sci Esperto esterno e accompagnatori ( Carafa M:R, Di Giovannangelo A., Giangiordano E., Di Marino E., Ianieri L., Di Tommaso P., Garofalo F.) Settimana dell ampliamento Settimana dell ampliamento Settimana dell ampliamento Settimana dell ampliamento 99

100 SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE DURATA PROG. Tutte SCI Di Ienno C. Una Settimana Giangiulio G. Tutte La scuola in fattoria: filiera della frutta Iacovella A./Mattia Una Di Cola Rosamaria Settimana Tutte Danze popolari Esperto esterno Una Settimana Tutte Emozioni musicali Iacovella A./Mattia Una settimana A./Di Cola R. SCUOLA SECONDARIA CORSO CLASSI 1 SEZ A - B: Musica e movimento Alla scoperta di un mestiere antico: la tessitura Lyrucsmania: la diversità è un valore Il gioco degli scacchi DOCENTE RESPONSABILE Gentile M. Esperto esterno Esperto esterno CASOLI CLASSE 2 SEZ A: Laboratorio tecnico artistico Scrittura creativa Musica e movimento CLASSE 2 B Giochi logici Laboratorio Movie Maker Laboratorio tecnico-artistico Musica e movimento CLASSE 2 C Tecnico artistico Laboratorio Movie Maker Cineforum Giochi logici Di Prinzio M./Cipolla P./D Addario Castelnuovo C. Gentile M. Caniglia G. Di Lorenzo Mariolina Cipolla L. e Di Celma S. Di Prinzio M. e Cipolla P./D Addario Gentile M- Caniglia G. Di Prinzio M./ D Addario/Cipolla P. Di Celma S./Vizzarri I. Di Celma S./Vizzarri I. Del Pizzo F. 100

101 CLASSE 3^ A: Laboratorio tecnico-artistico Scrittura creativa Musica e movimento o Orienteering Voloentieri insieme Cipolla P./ Di Prinzio M./D Addario C. Castelnuovo Gentile M. Gentile M Cipolla /Castelnuovo/D Achille/Maesa/Gallina CASOLI ALTINO CLASSE 3^ B: Logicamente Laboratorio tecnico artistico Orienteering o musica e movimento Poeticamente CLASSE 3^ C: Scrittura creativa Musica e movimento o Orienteering Laboratorio tecnico artistico A Scuola di sci Giochi logici CLASSE 3^ D: Musica e movimento Laboratorio tecnico artistico A scuola di sci Giochi logici CLASSI I A B Sci Ed. Stradale Lab. musicale CLASSI II A Sci Laboratorio musicale Scrittura creativa Di Lorenzo Mariolina Cipolla P./ Di Prinzio M./D Addario Gentile Marina Cipolla L. e Vizzarri I. Castelnuovo C. Gentile M. Di Prinzio M., D Addario A./Cipolla P. De Petra G. Del Pizzo F. Gentile M. con esperto esterno Di Prinzio M., D Addario A./Cipolla P. De Petra G. Del Pizzo F. De Cinque N., D Ortona e Rosa P. Docenti curriculari Fratini V. De Cinque N., D Ortona e Rosa P. Fratini V. Docenti curriculari CLASSI III A Sci Laboratorio musicale Scrittura creativa Preparazione agli esami D Ortona D.; Pasquini M. Fratini V.; Vignetti S. 101

102 C.7.5 VISITE E VIAGGI D ISTRUZIONE DATA Novembre Marzo Aprile Inizio Maggio Fine Maggio SEZION I I ^ II ^ I ^ II ^ I ^ II ^ I ^ II ^ I ^ II ^ SCUOLA DELL INFANZIA VISITE GUIDATE ALTINO-SELVA ARGOMENTO DESTINAZIONE ACCOMPAGNATORI MEZZO L ambiente bosco La filiera del pane L ambiente Il paese La filiera del miele Contrada Colli di Altino Agriturismo didattico Casoli Lago di Bomba fiume Sangro Altino L APE E L ARNIA Iacovanelli Contrada Selva di Altino CASOLI via Lame Docenti di sezione Insegnante di sostegno Collaboratrice scolastica Docenti di sezione Insegnante di sostegno Collaboratrice scolastica Docenti di sezione Insegnante di sostegno Collaboratrice scolastica Docenti di sezione Insegnante di sostegno Collaboratrice scolastica Docenti di sezione Insegnante di sostegno Collaboratrice scolastica Scuolabus Scuolabus Scuolabus Scuolabus Scuolabus DATA SEZIONI ARGOMENTO DESTINAZIONE ACCOMPAGNATORI MEZZO Aprile I ^- II ^ - III ^ I prodotti della nostra terra Fattoria didattica: Podere Francesca Docenti di sezione Insegnante di sostegno Scuolabus Collaboratrice scolastica CASOLI- Guarenna DATA SEZIONI ARGOMENTO DESTINAZIONE ACCOMPAGNATORI MEZZO Maggio I ^ - II ^ I prodotti della nostra terra Fattoria didattica: Podere Francesca Docenti di sezione Collaboratrice scolastica Scuolabus PALOMBARO DATA SEZIONI ARGOMENTO DESTINAZIONE ACCOMPAGNATORI MEZZO Maggio I ^ Il paese Sissa Katiuscia: Lu Piane La bottega dei sapori! Docenti di sezione Collaboratrice scolastica scuolabus 102

103 SCUOLA PRIMARIA CASOLI VISITE GUIDATE CLASSE/ DESTINAZIONE O DATA N. ALUNNI ACCOMPAGNATORI SEZIONE ENTE DI RIFERIMENTO Classi 1^A- B Podere Francesca Fine aprile 49 Inss. di classe Classi 1^A- B Apicoltura Finocchio Maggio 49 Inss. di classe Classi 2^ A B - C Polo Museale di Lanciano Aprile 56 Inss. di classe Classi 3 ^ A - B Polo Museale di Lanciano Maggio 50 Inss. di classe Classi 4^A -B Oasi di Serranella Aprile 51 Inss. di classe Classi 3^-4^ 5^ A- B Tesori nella discarica di Lanciano 27 Ottobre 43 Inss. Di classe CLASSE/ SEZIONE DESTINAZIONE ED ENTE DI RIFERIMENTO Classi 1^A- B Zoo Safari Rocca S. Giovanni Apicoltura Finocchio Tornareccio Classi 2^ A B Zoo Safari Rocca S. Giovanni Apicoltura Finocchio Tornareccio Classi 3 ^ A - B Classi 4^A -B Classi 5^ A- B Apicoltura Finocchio Tornareccio Polo Museale di Lanciano Orto botanico / Oasi del Camoscio Lama dei Peligni Laboratorio scientifico geografico di Orieentering Parco Nazionale della Majella di Guardiagrele Apicoltura Finocchio Tornareccio Polo Museale di Lanciano SCUOLA PRIMARIA ALTINO VISITE GUIDATE DATA N. ALUNNI ACCOMPAGNATORI 27 Carafa M. Rosaria Aprile 2013 Di Giovannangelo Al. Tozzi Angela Di Silvio Claudia Aprile Giangiordano E. Di Marino E. Ianieri L. Panzella F Garofalo F. Novembre Ciampalini G. Di Donato N. Febbraio 2013 Ianieri L. Di Silvio C. 31 Di Nola A. Di Marino E. Aprile/Maggio2013 Di Tommaso P Di Lauro B. Aprile /Maggio Di Giovannangelo A. Di Giangiordano E. Travaglini A.P 103

104 CLASSE/ SEZIONE Classi 3 ^ - 4^ Classi 4^ - 5^ Classi 1^ - 2^ Classi 3^- 4^- 5^ Tutte le classi DESTINAZIONE ED ENTE DI RIFERIMENTO Museo la Civitella di Chieti Orto botanico Lama dei Peligni Planetario e nave scuola di Ortona Apicoltura Di Simone Palombaro Mostra dei tesori della discarica di Lanciano Museo delle genti d Abruzzo di Pescara SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO VISITE GUIDATE DATA N. ALUNNI ACCOMPAGNATORI Novembre Mattia A Di Cola R. Aprile /Maggio 2013 Aprile Giangiulio G. Di Cola R. Mattia A. Aprile 13 Di Ienno C. 15 Ottobre 22 Di Cola R. Mattia A. 9 Giangiulio G. Novembre Mattia A. CASOLI SCUOLA SECONDARIA VISITE GUIDATE CORSO CLASSE 1^ A Parco archeologico di Juvanum Montenerodomo Oppure: Falegnameria/Fabbrica del legno, zona industriale - Casoli CLASSE 2^ A: Teatro Fenaroli Lanciano lla cucina di za ndunietta CLASSE 2^ B Visita al centro storico di Casoli CLASSE 2^ C Visita al centro storico architettonico (di Casoli) CLASSE 3 A Soggiorno proposta Ortona Rappresentazione teatrale: Beige. L importanza di essere diverso Polo Museale S. Spirito: il museo per la scuola (laboratorio didattico) CLASSE TERZA B: Soggiorno proposta Ortona Polo museale Lanciano Rappresentazione teatrale: Beige. L importanza di essere diverso DOCENTE RESPONSABILE Di Prinzio M.-Giuliante C. Di Prinzio M.-Giuliante C Docenti in servizio Di Prinzio M. Di Celma S. Di Prinzio M. Di Celma S., Vizzarri I. Docenti in servizio Docenti in servizio 104

105 ALTINO CLASSE TERZA D: Polo Museale S Spirito Soggiorno proposta Ortona Rappresentazione teatrale: Beige. L importanza di essere diverso CLASSE IA-B Teatro Fenaroli Lanciano: Beige. L importanza di essere diverso Biblioteca di Lanciano CLASSE II A Libreria Gulliver - Lanciano Teatro Fenaroli Lanciano: Beige. L importanza di essere diverso CLASSE III A Teatro Fenaroli Lanciano: Beige. L importanza di essere diverso o Biblioteca Comunale di Lanciano Docenti in servizio D Ortona D.; Pugliese. Vignetti S.; Pugliese A. Vignetti S.; Pugliese A. SCUOLA PRIMARIA CASOLI VIAGGIO DI ISTRUZIONE CLASSI QUINTE DENOMINAZIONE DURATA DOCENTI Casoli Alba Fucens, Avezzano, Celano Aprile Di classe SCUOLA PRIMARIA ALTINO VIAGGIO DI ISTRUZIONE CLASSI QUINTE DENOMINAZIONE DURATA DOCENTI Altino Roma imperiale Maggio Di classe SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO VIAGGIO DI ISTRUZIONE CLASSI QUINTE DENOMINAZIONE DURATA DOCENTI Quinte Roma imperiale Maggio Di classe 105

106 SCUOLA SECONDARIA VIAGGIO D ISTRUZIONE PERIODO CORSO DOCENTE RESPONSABILE CLASSE 2^A Castelnuovo ; Cordisco; Musei Vaticani, Basilica di San Pietro, Pantheon -Roma CLASSE 2^ B Museo Omero Ancona Cipolla L; Di Celma ; CLASSE 2^ C Museo Omero Ancona Di Celma S.; Vizzarr I.; CASOLI APRILE 2013 CLASSE 3^ A: Circolo Velico Lucano Policoro Percorsi di arte e cultura locale CLASSE 3^ B: Circolo Velico Lucano - Policoro CLASSE 3^ C Circolo Velico Lucano - Policoro CLASSE 3^ D Circolo Velico Lucano - Policoro Gentile M.; Di Celma S.; Gentile M.; Di Celma S.; Gentile M.; Gentile M.; De Petra G.; CLASSE I A B: Roma- Musei Vaticani Talone; Bravi; Pasquini ALTINO APRILE - MAGGIO CLASSE II A Roma -Musei Vaticani Vignetti; Salomone; CLASSE III A: Circolo Velico Lucano - Policoro Rosa P.; D Ortona; 106

107 C.7.6 MANIFESTAZIONI E CONCORSI SCUOLA INFANZIA MANIFESTAZIONI E CONCORSI PLESSI DENOMINAZIONE PERIODO DOCENTI Manifestazioni finali Maggio-giugno Tutti Casoli, via Lame Casoli - Guarenna Selva di Altino Palombaro Mercatino di Natale e Manifestazioni finali SCUOLA PRIMARIA CASOLI MANIFESTAZIONI E CONCORSI CLASSI DENOMINAZIONE DURATA/DATA DOCENTI Prime sez. A B Mostra finale del materiale prodotto Drammatizzazione finale Settimana di fine anno scolastico Tutte le classi Cartoline di Natale Dicembre SCUOLA PRIMARIA ALTINO MANIFESTAZIONI E CONCORSI CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. DURATA/DATA Tutte Mercatino di solidarietà- Natale 2012 in coll. con i genitori Genitori Dicembre Tutte For life Docenti delle classi 2 quadrimestre Terze sez. A-B Quarte sez. A-B Il mondo che ci piace Esperti esterni coord. Aprile 2013 Quinta sez. A Manifestazione finale dal dott. Cicchitti Seconde sez. A-B Mi piace, leggilo anche tu Docenti della classe Scade il 16/04/2013 Terze sez. A - B Quarte sez. A-B Quinta sez. A Battello a vapore Seconde sez. A-B Terze sez. A - B Quarte sez. A-B Natale in famiglia Docenti della classe Novembre 2012 Seconde sez. A-B Terze sez. A - B Quarte sez. A-B Quinta sez. A Pensiero liquido Rocchetta Docenti della classe A.S Terze sez. A - B Rural Times Docenti della classe 1 quadrimestre 107

108 SCUOLA PRIMARIA PALOMBARO MANIFESTAZIONI E CONCORSI CLASSI DENOMINAZIONE RESPONSABILE PROG. DURATA/DATA Tutte Frantoi aperti Docenti della classe Novembre Tutte Mercatino di Natale in coll. Docenti della classe Con l AVIS 2 /3 /4 /5 Il battello a vapore Docenti della classe Scade 16/04/2013 Tutte Giornata ecologica con la Protezione Civile Docenti della classe Aprile/maggio Tutte Manifestazione finale Docenti della classe 01/06/2013 CASOLI SCUOLA SECONDARIA MANIFESTAZIONI E CONCORSI CORSO DOCENTE RESPONSABILE CLASSE 1^ A: Coppa speranze Fiat Giochi matematici Bocconi CLASSE 1^ B: Coppa speranze Fiat Giochi matematici Bocconi CLASSE 2^A: Coppa speranze Fiat Giochi matematici Bocconi Campionato italiano cultura generale Concorso Rotary: le più belle cartoline di Natale CLASSE 2^B: Coppa speranze Fiat Giochi matematici Bocconi Concorso Rotary: le più belle cartoline di Natale CLASSE 2^C: Coppa speranze Fiat Giochi matematici Bocconi Socializzazione ai genitori del lavoro svolto Gentile Maesa Gentile Di Lorenzo Gentile M. Maesa G. Cipolla P. Gentile M Di Lorenzo M. Cipolla P. Gentile M. Del Pizzo F. Tutti i docenti 108

109 CLASSE 3^ A Coppa speranze Fiat Giochi matematici Campionato italiano cultura generale Concorso Rotary: le più belle cartoline di Natale Le tentazioni di S. Antonio (extra curriculare) CLASSE 3^ B: Giochi matematici Universita Bocconi Coppa speranze fiat Le tentazioni di S. Antonio (extra curriculare) CLASSE 3^C: Giochi matematici Universita Bocconi Coppa speranze fiat Campionato italiano di cultura generale Le tentazioni di S. Antonio (extra curriculare) CLASSE 3^D: Giochi matematici Universita Bocconi Coppa speranze fiat Le tentazioni di S. Antonio (extra curriculare) Gentile Maesa Castelnuovo Cipolla P. Di Prinzio M. Di Lorenzo M. Gentile M. Di Prinzio;Cipolla L; Vizzarri I. Del Pizzo F. Gentile M. Castelnuovo C. Di Prinzio M. Del Pizzo F. Gentile M. Di Prinzio M., Cipolla L., Giuliante M. SCUOLA SECONDARIA MANIFESTAZIONI E CONCORSI CORSO DOCENTE RESPONSABILE ALTINO CLASSE IA-B CLASSE II A CLASSE III A La più bella cartolina di Natale Concerto di Natale Coppa Speranze Fiat Pasquini Fratini De Cinque 109

110 C.8 METODOLOGIE E STRATEGIE PER L IMPLEMENTAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI COMUNICATIVO - RELAZIONALE - Ascolto attivo da parte degli insegnanti; - Riformulazione dei messagi e degli interventi significativi degli alunni; - Rinforzo dei comportamenti positivi; - Descrizione e problematizzazione delle interazioni tra gli alunni; - Riflessioni metacomunicative. STRATEGIE DIDATTICHE - Accertare i requisiti, scegliere gli obiettivi e i percorsi didattici; - Esplicitare e condividere i percorsi; - Stimolare aspettative, interesse e partecipazione; - Valorizzare i diversi stili cognitivi; - Promuovere l'apprendimento cooperativo e il tutoring; - Operare riflessioni metacognitive e valutare i risultati conseguiti; - Attivare contesti laboratoriali; - Sperimentare nuovi stili di insegnamento. 110

111 C.9 LA VALUTAZIONE: FUNZIONI, MODALITA, STRUMENTI E CRITERI GENERALI PERCHE? CHI? COSA? COME? QUANDO? Per avere consapevolezza dei valori di riferimento e delle scelte educative, ossia per comprendere meglio il senso del proprio operare; Per cogliere le modalità peculiari della propria azione educativa, i suoi punti forti e quelli deboli; Per controllare l azione educativo didattica; Per riprogettare l insegnamento; Per rendere consapevole la crescita personale; Per comunicare all interno e all esterno del sistema scolastico; Per certificare; Per documentare, Per incrementare la qualità della scuola. Alunni; Docenti e Genitori; Sistema scolastico. Processi; Prodotti. Mediante l uso di vari strumenti, con lo scopo di raccogliere informazioni valide, attendibili e oggettive. All inizio - in itinere alla fine dell anno scolastico. A COSA SERVE? COME SI EFFETTUA? VALUTAZIONE DIAGNOSTICO - INIZIALE Per verificare la presenza, l assenza o il livello di possesso dei prerequisiti (conoscenze che rappresentano la condizione necessaria, anche se non sufficiente, affinchè ciascuno possa immettersi con alte probabilità di successo nell itinerario di istruzione programmato) cognitivi, metacognitivi, affettivi, relazionali, motivazionali in tutti gli alunni, in modo che dalla diagnosi si individui tempestivamente la terapia più adatta a ciascuno per garantirne il successo. Attraverso diverse osservazioni e utilizzando strumenti: FORMALI: consentono di ricavare informazioni a carattere oggettivo come test psicologici e di apprendimento, prove d ingresso disciplinari e trasversali, documenti di valutazione, documenti specifici (D.F., P.D.F. per alunni diversamente abili; INFORMALI: consentono di arricchire le informazioni per delineare un quadro significativo delle caratteristiche di ogni alunno, ovvero contatti con gli insegnanti dei precedenti ordini di scuola (per le classi prime), colloqui con i genitori, osservazioni sistematiche, descrizioni narrative. 111

112 A COSA SERVE? COME SI EFFETTUA? VALUTAZIONE FORMATIVO- ORIENTATIVA A raccogliere dati utili per il miglioramento, cioè a controllare, a livello qualitativo e quantitativo, il modo in cui procede la programmazione adottata e la funzionalità dell organizzazione didattica, a rilevare le necessità eventualmente insorte. Dall interpretazione dei dati raccolti si dovrebbe far corrispondere meglio l offerta o la proposta didattica alle caratteristiche individuali degli alunni. A far divenire gli alunni consapevoli del loro apprendimento, a evidenziare i punti forti e deboli, ad acquisire autonomia critica, riflessiva e di giudizio, a potenziare il senso di responsabilità e la volontà di miglioramento delle prestazioni. Attraverso l uso di vari strumenti: osservazioni sistematiche, scale di valutazione, liste di descrittori, sociogrammi, prove strutturate, semistrutturate e non strutturate, colloqui clinici, interviste semi-strutturate, mappe concettuali, protocolli di ricordo libero, questionari auto percettivi. A COSA SERVE? COME SI EFFETTUA? VALUTAZIONE COMPLESSIVO - INTERMEDIA - FINALE Ad effettuare un bilancio intermedio della validità, dell efficacia e dell efficienza delle opzioni didattico culturali, compiute in base alla programmazione; A comunicare formalmente alle famiglie e agli alunni gli esiti del processo di insegnamento - apprendimento, al fine di consentire l attivazione di azioni sinergiche tra scuola - famiglia - alunno. Ad effettuare un bilancio di fine anno con lo scopo di revisionare l intero impianto organizzativo della didattica; A comunicare alla famiglia e agli alunni le abilità e le competenze acquisite più rappresentative, ed evidenziare le tappe raggiunte nel processo formativo. Mediante il documento di valutazione, dopo aver: Stabilito l uso dei criteri; Esplicitato il significato attribuito ad ogni criterio; Adottato una scala di riferimento. A COSA SERVE? COME SI EFFETTUA? VALUTAZIONE ORIENTATIVO PREDITTIVA (o PROGNOSTICA) Ad indicare gli ambiti dei saperi verso i quali emergono particolari interessi e spiccate attitudini dell alunno; A far acquisire all alunno la consapevolezza delle trasformazioni avvenute a livello di conoscenze, competenze, emozioni e comportamenti per effetto delle esperienze fatte. Mediante l uso di strategie metacognitive, test, questionari di autoorientamento, attività di orientamento. 112

113 C.9.1 IL PUNTO DI PARTENZA: Legge 53/2003 Art. 3 comma a) La valutazione, periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento degli studenti e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti delle istituzioni di istruzione e formazione frequentate; agli stessi docenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo ( ) Art. 3 comma b) Ai fini del progressivo miglioramento e dell armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e formazione, l istituto nazionale per la valutazione del sistema effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative ( ) Art. 3 comma c) L esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione considera e valuta le competenze acquisite dagli studenti nel corso e al termine del ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni d esame e su prove predisposte e gestite dall Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento del corso e in relazione alle discipline di insegnamento dell ultimo anno. VERIFICA ha il compito di rilevare elementi obiettivi mediante l attribuzione di valori numerici a fenomeni apprenditivi. VALUTAZIONE ha il compito di attribuire agli elementi rilevati un valore. CRITERI GENERALI Alla base della valutazione si trova la centralità dell alunno, che ha diritto ad un percorso che assuma le vesti di un contratto formativo esplicito, coerente, trasparente e condiviso. Questo gli permetterà di aver chiaro dove è arrivato, dove deve arrivare e qual è il percorso da seguire. La valutazione, cioè confronto tra i risultati ottenuti e i risultati previsti, diventa così il momento in cui si raccolgono gli effetti dell azione formativa e ha lo scopo fondamentale di permettere di tenere sotto controllo l intero progetto di intervento e, se necessario, di riequilibrarlo. La valutazione, infatti, non può risolversi nel semplice giudizio di merito attribuito all alunno in base ai risultati da lui conseguiti (funzione complessiva) ma dev essere prevalentemente formativoorientativa. La valutazione, così concepita, diviene un processo dinamico il cui fine principale è quello di favorire la promozione umana e sociale dell alunno, la stima verso di sé, la sua capacità di autovalutarsi e di scoprire i punti di forza e i punti di debolezza, di auto-orientare i suoi comportamenti e le sue scelte future. La valutazione non rappresenta uno strumento di selezione, ma piuttosto una possibilità di controllo dell azione educativa e didattica della scuola. Per questa sua funzione, essa si configura come una raccolta sistematica di informazioni sulle decisioni da prendere in merito all apprendimento dell alunno, alle sue esigenze, ai suoi processi di maturazione, all insegnamento del docente, alle strategie didattiche, all organizzazione scolastica e allo stesso sistema valutativo nel senso di una valutazione capace di riequilibrare le proposte educative in base alla quantità e alla qualità delle risposte degli alunni e di condividerle con le loro famiglie. 113

114 C.10 LE VERIFICHE: MODALITA E CRITERI Nel processo di insegnamento - apprendimento, le verifiche, strumento privilegiato per la continua regolazione della progettazione, costituiscono un elemento di controllo significativo che permette di comprendere se gli obiettivi prefissati per ogni alunno sono stati più o meno raggiunti e, qualora non lo fossero, di riproporli o stabilirne di nuovi, mettendo in atto strategie adeguate per colmare le lacune presenti nella preparazione o per modificare atteggiamenti legati alla personalità dell alunno. Le verifiche intermedie e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni nazionali e declinati nel curricolo. L esito di tutte le verifiche sarà comunicato agli alunni e ai genitori (mediante il libretto personale) per garantire la massima trasparenza della valutazione finale e rendere consapevole l alunno dell adeguatezza della propria prestazione rispetto ai livelli attesi. Le prove di verifica disciplinari saranno scelte in riferimento a ciò che si vuole verificare tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle stesse. A fine quadrimestre, i docenti formuleranno prove di verifica sommative condivise in rapporto ai descrittori di verifica individuati in sede di programmazione per classi parallele. Le prove scritte saranno corrette secondo criteri illustrati precedentemente agli alunni e saranno ripresentate alla classe, corrette e valutate, entro dieci giorni dal loro svolgimento. L esito delle prove dev essere comunicato alle famiglie. Le prove d ingresso saranno valutate come tali e non costituiranno prove di verifica ai fini della valutazione quadrimestrale; saranno conservate agli atti per un periodo di due anni scolastici. Non potranno essere effettuate più prove di verifica scritte per discipline diverse in una stessa giornata. Al termine delle verifiche orali (interrogazione o colloquio) il docente motiverà il voto/giudizio attribuito nella sezione del registro personale delle osservazioni sistematiche commentando sinteticamente quanto esposto dall alunno, dandogli indicazioni precise sulla modalità di recupero delle eventuali lacune emerse. Nella Scuola Secondaria, al fine di avere sufficienti elementi di giudizio per valutare al termine di ogni quadrimestre, si effettueranno, per ogni quadrimestre, almeno due prove orali per disciplina e almeno tre prove scritte di italiano, di matematica e di inglese. (La terza prova coinciderà con quella sommativa, concordata per classi parallele). Per la Scuola Secondaria, inoltre, le prove scritte, visionate dagli alunni, saranno consegnate a fine quadrimestre, avvolte dall apposita fascetta recante l a.sc., la materia, la data di effettuazione, la data di consegna e la firma, al Responsabile dell ordine di Scuola, che le custodirà fino alla fine dell anno scolastico, per poi consegnarle all A.A. dell area alunni, per la conservazione triennale in archivio. 114

115 C.11 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA INFANZIA L attività di valutazione nella Scuola Infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo; essa accompagna, descrive e documenta i processi di crescita ed è orientata ad esplorare ed incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità. L osservazione sistematica rappresenta lo strumento fondamentale per conoscere e sostenere il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo. All inizio dell anno scolastico, i docenti predispongono un intervista ai genitori per la conoscenza delle abitudini, dei comportamenti e degli interessi del bambino. Alla fine dell esperienza educativa, in vista del passaggio alla Scuola Primaria, è predisposta una scheda delle competenze individuali, nella quale, al di là di ogni notazione classificatoria, sono descritti, più che misurati, e compresi, più che giudicati, i livelli di maturazione raggiunti. STRATEGIE VALUTATIVE ADOTTATE Tipo di valutazione Accerta Attraverso Tempi Strumenti Verifica/valutazione iniziale Verifica/valutazione intermedia Valutazione formativa finale Situazione iniziale degli alunni Conoscenze ed abilità acquisite attraverso i percorsi formativi svolti Raggiungimento delle competenze trasversali -Osservazioni -Prove d ingresso -Osservazioni -Prove di vario tipo -Osservazioni e verifiche Inizio anno scolastico Quadrimestrale Fine scuola dell infanzia Scheda di verifica/valutazione Scheda di valutazione per campi di esperienza per fasce di età Profilo finale 115

116 SCUOLA DELL INFANZIA RUBRICA VALUTATIVA Nell intento di rendere il più possibile oggettiva la valutazione delle conoscenze e delle abilità, si utilizza la seguente scala: CONDIZIONI DI PRESTAZIONI SIGNIFICATO VALUTATIVO FASCIA DI LIVELLO Conoscenze ed abilità acquisite in modo stabile, riutilizzate in diverse situazioni di apprendimento ed espresse con sicurezza Pieno raggiungimento degli obiettivi FASCIA A Conoscenze ed abilità acquisite stabilmente ed espresse con correttezza Conoscenze ed abilità acquisite con incertezza ed espresse con alcune difficoltà Discreto raggiungimento degli obiettivi Essenziale raggiungimento degli obiettivi FASCIA B FASCIA C Conoscenze ed abilità acquisita parzialmente ed espresse con difficoltà Parziale raggiungimento degli obiettivi FASCIA D 116

117 C.12 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO Al fine di conferire omogeneità ai processi di valutazione in tutte le aree/discipline e assegnare il voto finale si stabilisce quanto segue: La rilevazione degli apprendimenti rispetto alle conoscenze e alle abilità sarà effettuata tramite strumenti consolidati: prove strutturate, non strutturate, semistrutturate; le prove saranno valutate sulla base di griglie predisposte e concordate tra i docenti della stessa disciplina/area La rilevazione delle competenze trasversali/sovradisciplinari e delle competenze specifiche disciplinari avverrà tramite prove e compiti riferiti a situazioni reali, aperte e problematiche ( prove autentiche e compiti di realtà) che saranno valutate sulla base di rubriche valutative e scale di corrispondenza tra giudizio, livello di profitto/prestazione, voto. Il voto finale sarà dato dalla media dei voti conseguiti nelle varie prove/compiti di realtà/osservazioni Al fine di formulare il giudizio quadrimestrale sul livello globale di maturazione, da riportare nel documento valutativo, si terrà conto delle seguenti griglie di corrispondenza tra voto e giudizio/livello di profitto SCUOLA PRIMARIA CLASSI PRIMA E SECONDA GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Completa padronanza dei contenuti e delle abilità; capacità di comprensione e di analisi precisa e approfondita; applicazione sicura e autonoma delle conoscenze in situazioni anche nuove; esposizione chiara, ricca e ben articolata; capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale; sicura padronanza degli strumenti Solida padronanza dei contenuti e delle abilità; capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura; applicazione corretta e autonoma delle conoscenze; esposizione chiara, precisa e ben articolata; capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali; padronanza autonoma nell uso degli strumenti Idonea padronanza dei contenuti e delle attività; buona capacità di comprensione e di analisi; applicazione sicura delle conoscenze in situazioni via via più complesse; esposizione chiara e precisa; capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali apprezzabili Adeguata padronanza dei contenuti e delle abilità; soddisfacente capacità di comprensione e di analisi; applicazione sostanzialmente sicura delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione chiara e abbastanza precisa; sintesi parziale con alcuni spunti critici Essenziale padronanza dei contenuti e delle abilità; capacità di comprensione e di analisi elementare; applicazione essenziale delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata Modesta padronanza dei contenuti e delle abilità; limitata capacità di comprensione e di analisi; applicazione parziale delle conoscenze anche in situazioni semplici e note; esposizione essenziale e non sempre lineare LIVELLO DI PROFITTO VOTO ECCELLENTE 10 OTTIMO 9 DISTINTO 8 BUONO 7 SUFFICIENTE 6 MEDIOCRE 5 117

118 CLASSI TERZA - QUARTA - QUINTA GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Conoscenze ampie e particolarmente approfondite; abilità complete, corrette e sicure; capacità di comprensione e di analisi precisa e pertinente; applicazione efficace e autonoma delle conoscenze in situazioni anche nuove; esposizione rigorosa, ricca e ben articolata; capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa e originale; autonoma organizzazione delle conoscenze acquisite Conoscenze complete e approfondite; abilità corrette e sicure; capacità di comprensione e di analisi precisa e puntuale; applicazione efficace e autonoma delle conoscenze; esposizione chiara e ben articolata; capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali Conoscenze complete; abilità corrette; capacità di comprensione precisa e sicura; applicazione adeguata delle conoscenze in situazioni sempre più complesse; esposizione chiara, precisa e articolata; capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili Conoscenza corretta dei nuclei fondamentali delle discipline; abilità solide; capacità di comprensione/analisi discreta; applicazione sostanzialmente sicura delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione chiara e abbastanza precisa; sintesi parziale con alcuni spunti critici Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari; abilità essenziali; capacità di analisi/comprensione elementare; applicazione accettabile delle conoscenze in situazioni semplici e note; esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale recupero; abilità non ancora strutturate personalmente ma in graduale miglioramento rispetto alla situazione di partenza; capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente; applicazione delle conoscenze incerta; esposizione ripetitiva e imprecisa connotata da povertà lessicale LIVELLO DI PROFITTO VOTO ECCELLENTE 10 OTTIMO 9 DISTINTO 8 BUONO 7 SUFFICIENTE 6 MEDIOCRE 5 118

119 SCUOLA SECONDARIA CLASSI PRIMA SECONDA - TERZA GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari Conoscenze complete, organiche, particolarmente approfondite, senza errori, ottima capacità di comprensione e di analisi, corretta ed efficace applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati esaurienti, esposizione fluida, rigorosa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, autonomia di sintesi, di organizzazione e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali e creativi, capacità di operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni Conoscenze ampie, complete e approfondite, apprezzabile capacità di comprensione e di analisi, efficace applicazione di concetti, regole e procedure anche in situazioni nuove, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati soddisfacenti, esposizione chiara, precisa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali, capacità di operare collegamenti tra discipline Conoscenze sicure, complete e integrate con qualche apporto personale, buona capacità di comprensione e di analisi, idonea applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati apprezzabili, esposizione chiara e articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici talvolta originali Conoscenze generalmente complete e sicure, adeguata capacità di comprensione e di analisi, discreta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell analisi e nella soluzione di un problema con risultati largamente sufficienti, esposizione chiara e sostanzialmente corretta con uso di terminologia appropriata e discretamente varia, ma con qualche carenza nel linguaggio specifico, parziale autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite Conoscenze semplici e sostanzialmente corrette dei contenuti disciplinari più significativi, elementare ma pertinente capacità di comprensione e di analisi, accettabile e generalmente corretta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro se guidato nell analisi e nella soluzione di un problema, esposizione semplificata ma sostanzialmente corretta, lessico povero ma appropriato, imprecisione nell effettuare sintesi con qualche spunto di autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite. Conoscenze generiche e parziali, limitata capacità di comprensione e di analisi, modesta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento difficoltoso e incerto nell analisi e nella soluzione di un problema, esposizione non sempre lineare e coerente, errori a livello grammaticale, bagaglio minimo di conoscenze lessicali con uso della lingua appena accettabile, scarsa autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite. Conoscenze frammentarie e incomplete, stentata capacità di comprensione e di analisi, difficoltosa applicazione di concetti, regole e procedure, esposizione superficiale e carente, povertà lessicale con utilizzo di termini ripetitivi e generici non appropriati ai linguaggi delle singole discipline VOTO

120 Nella Scuola Secondaria di I grado, a metà di ciascun quadrimestre, sarà consegnato ai genitori il Pagellino e, al termine di ciascun quadrimestre sarà condiviso il documento di valutazione ove sarà trascritto il voto in decimi per ciascuna disciplina e per il comportamento. Nella Scuola Primaria, contestualmente si terrà un colloquio con i genitori per esplicitare i risultati del processo di insegnamento/apprendimento e gli eventuali interventi di recupero/consolidamento messi in atto; a fine di ciascun quadrimestre la valutazione degli apprendimenti sarà effettuata nel documento di valutazione mediante l attribuzione di voti numerici espressi in decimi, mentre la valutazione dell insegnamento della Religione cattolica e del comportamento sarà espressa con giudizio sintetico. In ambedue gli ordini di scuole, il livello globale di maturazione dell alunno sarà illustrato con giudizio analitico. C.13 ORARIO ANNUALE PERSONALIZZATO Il monte ore annuale delle lezioni (orario complessivo di tutte le discipline) è di 990 ore ( DPR n 89 del 20 marzo 2009). Ne consegue che le ore di presenza da assicurare per la validità dell anno scolastico è di almeno 741 ore (tre quarti dell orario annuale personalizzato). L articolo 14 del comma 7 del Regolamento prevede che l Istituzione scolastica possa stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Le deroghe sono previste per assenza documentate e continuative a condizione che tali assenze non pregiudichino a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di precedere alla valutazione dell alunno. Deroghe previste: - Gravi motivi di salute adeguatamente documentati. - Terapie e/o cure programmate. - Partecipazione alle attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal CONI. - Adesioni a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo. - Ritorno nel paese d origine per gravissimi motivi personali e/o per motivi religiosi - Il 20 % in più dell orario stabilito Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all esame finale del ciclo. 120

121 C.14 CRITERI GENERALI PER L ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO E nei compiti istituzionali della scuola mettere in atto procedure che aiutino l alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile di una comunità. Il voto di comportamento (condotta) ha la funzione di registrare e di valutare l atteggiamento e il comportamento dell alunno durante la vita scolastica e di suggerirgli riflessioni e ripensamenti per eliminare eventuali comportamenti negativi. Di seguito si riportano le griglie di valutazione sommative del comportamento comprendente gli indicatori di valutazione, con i relativi livelli e l attribuzione del voto/giudizio. GIUDIZIO DI COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA Assenze irrilevanti, interesse costante e curioso, partecipazione assidua alle lezioni, responsabilità ed autodisciplina nel lavoro scolastico e domestico, regolare e serio svolgimento dei compiti scolastici, comportamento corretto e non violento, eccellente socializzazione e interazione attiva e costruttiva nel gruppo classe, leader maturo e responsabile, pieno rispettosi sé, degli altri e dell ambiente, consapevole accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle regole. Assenze minime, vivo interesse e attiva partecipazione alle lezioni, costante adempimento dei lavori scolastici, comportamento corretto ed educato, ottima socializzazione e ruolo positivo e di collaborazione nel gruppo classe, pieno rispetto di sé, degli altri e dell ambiente, consapevole accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle regole. Assenze saltuarie, ma sempre giustificate, discreta attenzione e partecipazione alle attività scolastiche, adeguato svolgimento dei compiti assegnati, comportamento quasi sempre corretto ed educato, buona socializzazione e costante partecipazione al funzionamento del gruppo classe, soddisfacente rispetto di sé, degli altri e dell ambiente, discreta accettazione della diversità, essenziale osservanza delle norme relative alla vita scolastica. Episodi di inosservanza delle regole relative alla vita scolastica (frequenti uscite dall aula, nei corridoi e fuori dal proprio banco, episodi di negligenza e di mancanza verso i doveri scolastici), essenziale attenzione e partecipazione alle attività scolastiche, frequente disturbo delle lezioni, comportamento non sempre corretto con i compagni e personale scolastico, inadeguata socializzazione e funzione poco collaborativa all interno della classe Episodi frequenti di inosservanza delle regole scolastiche, assenze ingiustificate; disinteresse e poca partecipazione alle attività scolastiche, assiduo disturbo delle lezioni, rapporti problematici e comportamento poco corretto verso i compagni e il personale scolastico, scarsa socializzazione e funzione non collaborativa nel gruppo classe. Episodi persistenti di inosservanza delle regole scolastiche che indicano la volontà di non modificare l atteggiamento, atti di bullismo, completo disinteresse e scarsa partecipazione alle attività scolastiche, rapporti problematici e comportamento scorretto verso i compagni e personale scolastico, bassissima socializzazione e funzione negativa nel gruppo classe LIVELLO DI COMPORTAMENTO VOTO ECCELLENTE 10 OTTIMO 9 DISTINTO 8 BUONO 7 SUFFICIENTE 6 NON SUFFICIENTE < 6 121

122 SCUOLA SECONDARIA INDICATORE DESCRITTORI DI LIVELLO VOTO RISPETTO DI SE, DEGLI ALTRI, DELLE REGOLE, DELL AMBIENTE E DELLE ATTREZZATURE Assenze irrilevanti; comportamento corretto e responsabile; pieno rispetto di sé, degli altri e dell ambiente; scrupoloso e consapevole osservanza delle regole di classe, del regolamento d Istituto, delle norme di sicurezza. Assenze minime; comportamento corretto ed educato; pieno rispetto di sé, degli altri e dell ambiente; rispetto delle regole di classe, del regolamento d Istituto, delle norme di sicurezza. Assenze saltuarie, ma sempre giustificate; comportamento per lo più corretto ed educato; discreto rispetto di sé, degli altri e dell ambiente; osservanza essenziale delle norme relative alla vita scolastica. Assenze frequenti; episodi di inosservanza del regolamento interno (frequenti uscite dall aula, nei corridoi e fuori dal proprio banco, mancanza ai doveri scolastici, negligenza abituale, ecc ); frequente disturbo delle lezioni; comportamento non sempre corretto nel rapporto con compagni e personale scolastico. Assenze frequenti e ingiustificate; episodi frequenti di inosservanza del regolamento interno e delle norme basilari di convivenza democratica; assiduo disturbo delle lezioni; comportamento poco corretto verso compagni e personale scolastico. Episodi persistenti di inosservanza del regolamento interno e delle norme di convivenza democratica con rifiuto sistematico a modificare gli atteggiamenti negativi; atti di bullismo; comportamento scorretto verso compagni e personale scolastico < 6 SISTEMA DI VALUTAZIONE NAZIONALE: Prove INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) Il nostro Istituto si serve del Sistema di Valutazione Nazionale (SNV) per monitorare l efficacia del percorso formativo, per riflettere sui processi di insegnamento-apprendimento e per rimodulare nuovi e più proficui percorsi. I test INVALSI consistono in una prova di Italiano, una di Matematica e di un questionario studente; sono sostenuti dagli alunni delle classi II e V della scuola primaria, delle classi I, II e III della scuola secondaria di primo grado. Nel corrente anno scolastico la calendarizzazione prevista per le prove INVALSI è la seguente: SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO 7 MAGGIO 2013 CLASSE II Prova preliminare di lettura (prova scritta a tempo della durata di pochi minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun allievo) e prova di italiano. CLASSE V Prova di Italiano. 10 maggio 2013 CLASSE II Prova di Matematica. CLASSE V Prova di Matematica e questionario studente 14 maggio 2013 CLASSE I Prove di Italiano, Matematica e questionario studente. 17 giugno 2013 CLASSE III Prove di Italiano, Matematica e questionario studente. 122

123 C.15 CRITERI DI NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA O ALL ESAME DI STATO In caso di situazione critica nell apprendimento e/o nel comportamento sarà convocata immediatamente la famiglia dal docente coordinatore di classe o dal docente di una qualsiasi disciplina tramite libretto personale. I docenti si rendono disponibili nell orario di ricevimento o su appuntamento per colloqui individuali. Può verificarsi il caso che, dopo gli interventi dei docenti e della famiglia e dopo le opportunità offerte all alunno, una situazione che non ha dato esiti positivi non venga modificata. In tali casi il Consiglio di Classe/Interclasse può decidere (comunicandolo per tempo alla famiglia) la non ammissione alla classe successiva o all esame. Questa decisione non vuole mai essere punitiva ma formativa. Infatti nel giudizio finale, sarà valutato non sufficiente l alunno che, nonostante la fiducia accordata dai docenti ed eventuali strategie di sostegno e recupero messe in atto, continua ad evidenziare difficoltà nell operatività e negli apprendimenti, e i livelli di conoscenze da lui posseduti non gli permettono di seguire proficuamente e di raggiungere neppure il livello minimo di competenze in quasi tutte le discipline. Pertanto il successo formativo di un alunno non è tanto legato alle sue capacità intellettive ed operative, quanto alla capacità di gestire le proprie risorse. Nella Scuola Primaria: 1. La non ammissione è un evento eccezionale e comprovato da specifica motivazione. L alunno non ammesso deve avere conseguito in tutte le discipline una votazione di insufficienza piena, unita ad una valutazione negativa del comportamento. Nella Scuola Secondaria: 2. Sono ammessi alla classe successiva o all Esame di Stato gli alunni che hanno raggiunto gli obiettivi didattici minimi e hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina 3. I Consigli di Classe, per l ammissione o la non ammissione alla classe successiva o all esame di Stato, tengono conto: a) del progresso rispetto alla situazione di partenza; b) del grado di conseguimento delle competenze inerenti il curricolo esplicito (profitto nelle discipline); c) del grado di conseguimento delle competenze chiave inerenti il curricolo trasversale. d) del comportamento (rispetto delle persone, dell ambiente scolastico, del Regolamento interno d Istituto); e) dei risultati conseguiti nelle attività di recupero e/o di sostegno organizzate dalla scuola; f) del curriculum scolastico (per l ammissione all esame di Stato); g) della possibilità dell alunno di completare il raggiungimento degli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline dell anno in corso nell anno scolastico successivo, valutandone con attenzione le capacità e le attitudini (il consiglio deve reputare l alunno in grado di affrontare gli insegnamenti della classe successiva); 123

124 4. Dopo attenta valutazione dei parametri indicati e di ogni altro elemento a disposizione per la valutazione complessiva dell alunno, il Consiglio di classe assegna i voti, motivando quelli che, da una proposta di valutazione inferiore a sei decimi, sono portati a sei decimi, e delibera l ammissione o la non ammissione motivata alla classe successiva o all esame di Stato. In tal caso, il docente, nella cui disciplina l alunno è insufficiente, può accettare la delibera del Consiglio di classe o mettere a verbale il suo voto contrario. 5. La non ammissione è deliberata dal Consiglio di classe in presenza di materie con valutazione definitiva di non sufficiente quando, a giudizio dello stesso Consiglio di Classe, formulato all unanimità o a maggioranza, dopo analisi attenta e scrupolosa della personalità scolastica dell alunno, il livello di profitto complessivo è tale da non consentirgli di affrontare il percorso formativo previsto per la classe successiva. 6. La non ammissione alla classe successiva o all esame di Stato è deliberata dal Consiglio di classe, in modo automatico, in uno dei seguenti casi: Quando l alunno ha superato il limite delle assenze previsto dalla legge, ferme restando le deroghe stabilite dal Collegio dei Docenti; Quando l alunno consegue una valutazione negativa, inferiore a sei decimi, sul comportamento; Quando l alunno, che ha il dovere di frequentare e di studiare tutte le discipline del curricolo, malgrado le sollecitazioni dei docenti, si rifiuta sistematicamente di seguire e di studiare, di sottoporsi costantemente alle verifiche. Quando l alunno presenta più di due insufficienze gravi (voto 4/10), oppure più di due insufficienze lievi (voto 5/10) e uno grave (voto 4/10), oppure più di quattro insufficienze lievi (voto 5/10). N.B.: L ammissione di un alunno con insufficienze in sede di proposte di voto non deve determinare, ipso facto, una condizione di indiscriminato livellamento dei giudizi degli altri alunni. Nel caso di ammissione alla classe successiva o all esame di Stato con voto insufficiente portato a sei decimi, deliberata a maggioranza, al fine di dare una corretta informazione all alunno e alla famiglia sul livello di apprendimento disciplinare del proprio figlio, nello spazio libero del documento di valutazione, per la disciplina portata a sei decimi, sarà specificata la dicitura Obiettivi non raggiunti (voto numerico inferiore a cinque) ovvero Obiettivi parzialmente raggiunti (voto numerico cinque). 124

125 C.16 CRITERI PER LA CONDUZIONE DELLO SCRUTINIO FINALE Nella Scuola Secondaria, al fine di assicurare uniformità nelle decisione di competenza dei Consigli di Classe, si determinano i seguenti criteri per lo svolgimento degli scrutini finali: 1. Le proposte di voto nelle singole discipline sono formulate dai docenti tenuto conto del raggiungimento o meno, da parte dell alunno, degli obiettivi formativi e di contenuto propri della disciplina, nonché dell eventuale recupero delle carenze rilevate ad inizio di anno scolastico e alla fine del primo quadrimestre, sempre che si tratti di progressi sostanziali e documentati nelle prove di verifica. 2. Il voto negativo proposto(cioè inferiore a sei decimi) deve essere accompagnato da una analisi o motivazione espressa chiaramente dal docente nella relazione finale disciplinare. 3. Il voto di comportamento è attribuito sulla base della proposta del docente coordinatore del consiglio di classe e, successivamente deliberato dal medesimo consiglio di classe. 4. Resta inteso che i voti di profitto e di condotta sono deliberati dal consiglio di classe all unanimità o a maggioranza e non costituiscono, pertanto, un atto unilaterale, personale e discrezionale del singolo docente, cui spetta la sola proposta di voto, ma il risultato finale di una verifica e di una sintesi collegiale fondata sulla valutazione complessiva del percorso di apprendimento e di maturazione dell allievo. 5. Sia nel caso di ammissione, con decisione assunta a maggioranza o all unanimità alla classe successiva o all esame di stato di alunno con voti inferiori a sei decimi nelle discipline, che nel caso non ammissione di alunno, con decisione assunta a maggioranza o all unanimità, alla classe successiva all esame di stato, l atto deliberativo del consiglio di classe deve essere debitamente motivato. 6. Nello scrutinio finale, per qualsiasi atto deliberativo del consiglio di classe, non sono ammesse le astensioni. 125

126 C.17 NORME GENERALI PER UN ORDINATO SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI DI SCRUTINIO - SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO Si stabiliscono le seguenti indicazioni operative: Nei due giorni antecedenti lo scrutinio finale ogni docente à tenuto a compilare, con voti e assenze per ogni alunno, il prospetto della proposta di valutazione e, per la S.S., a consegnare al coordinatore di classe la relazione finale disciplinare unitamente al programma effettivamente svolto, controfirmato da 2 alunni. N.B. La relazione finale, come nella programmazione, deve essere trascritta, o allegata in forma dattiloscritta, negli strumenti di registrazione didattica interni adottati dall Istituto e sottoscritta dal docente. Dopo lo scrutinio, le copie, raccolte dal docente coordinatore, unitamente alla relazione finale coordinata del consiglio di classe o dell equipe pedagogica firmata da tutti i docenti, sono consegnate al D.S. o al suo collaboratore e da questi all ufficio di segreteria per la conservazione agli atti; Il giorno precedente lo scrutinio finale, il coordinatore e i docenti di team consegneranno direttamente al DS o al suo delegato copia cartacea del prospetto generale della classe compilato in ogni sua voce e sottoscritto dal docente coordinatore: proposte di voti e assenze per discipline, proposta del voto di comportamento N.B. Anche la copia cartacea del prospetto generale della classe è conservata agli atti; Per le classi terze di S.S. un ulteriore copia della relazione finale coordinata del Consiglio di classe e delle relazioni finali disciplinari con programma effettivamente svolto, viene consegnata all A.A. -Area Alunni- per gli atti degli esami di stato. N.B. La relazione finale coordinata deve specificare i nomi degli alunni, indicare i criteri didattici generali seguiti (metodo, strategie, didattica individualizzata per gli interventi di compensazione, modalità organizzative, difficoltà riscontrate, collaborazione tra discipline), i risultati conseguiti, le strategie adottate per migliorare lo scarso rendimento scolastico, le attività svolte, gli strumenti di verifica e i criteri valutativi, i rapporti con le famiglie. Deve, altresì, precisare i casi di scarso profitto e/o di scarso comportamento e motivare i casi di non ammissione o di ammissione a maggioranza o all unanimità degli alunni con voti inferiori a 6 decimi. Infine, deve contenere la deliberazione dei criteri essenziali del colloquio di esame, la proposta alla commissione d esame di formulare eventuali tracce diverse per ciascuna terza classe e la richiesta alla stessa commissione in ordine alla predisposizione di eventuali prove differenziate per i candidati riconosciuti portatori di handicap. 126

127 PARTE D - SCELTE DI SUPPORTO ALLA QUALITA DELL OFFERTA FORMATIVA D.1 ATTIVITA DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO CORSO PRIVACY (trattamento dati personali e sensibili L. 196/03) TEMPI 1 ora INCONTRI n. 1 SEDE Istituto Comprensivo Giulio De Petra PARTECIPANTI Docenti di ogni ordine e grado e personale A.T.A. CORSO IN RETE FORMARSI PER FORMARE TEMPI Anno Scolastico 2012 / 2013 INCONTRI n.7 SEDE Istituto Comprensivo Giulio De Petra PARTECIPANTI TEMPI INCONTRI SEDE PARTECIPANTI D.S. e Collaboratori - D.S.G.A. Assistenti Amministrativi CORSO DI ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA: II livello 20 ore Da marzo ad aprile Istituto Comprensivo Giulio De Petra Docenti di ogni ordine e grado CORSO DI FORMAZIONE La sicurezza nella scuola TEMPI 12 ore INCONTRI Novembre-Dicembre 2012 SEDE Istituto Comprensivo Giulio De Petra PARTECIPANTI Tutto il personale dell Istituto 127

128 CORSO DI PERFEZIONAMENTO LE COMPETENZE DEL DOCENTE RICERCATORE TEMPI Anno Scolastico 2012 / 2013 INCONTRI SEDE Ottobre/Maggio Università degli Studi G. D Annunzio Facoltà di Scienze della Formazione PARTECIPANTI N. 2 Docenti CORSO DI FORMAZIONE La lim a scuola TEMPI 6 ore INCONTRI Settembre 2012 SEDE Scuola primaria di Altino e Palombaro PARTECIPANTI N. 16 Docenti CORSO DI FORMAZIONE Conoscere e operare con gli alunni DSA TEMPI 3 ore INCONTRI Dicembre 2012 SEDE Istituto comprensivo G.De Petra PARTECIPANTI Collegio dei docenti CORSO DI FORMAZIONE PER RLS TEMPI 32 ore INCONTRI Anno scolastico SEDE Ente certificato PARTECIPANTI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: Anna Odorisio 128

129 CORSO DI FORMAZIONE PER I PREPOSTI ALLA SICUREZZA TEMPI 8 ore INCONTRI Febbraio-Marzo SEDE Istituto comprensivo G.De Petra PARTECIPANTI N. 8/16 Docenti CORSO DI FORMAZIONE Curricolo,competenze e valutazione TEMPI 12 ore INCONTRI Gennaio/Maggio SEDE Istituto comprensivo G.De Petra PARTECIPANTI Collegio dei docenti 129

130 D.2 AUTOANALISI E AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO D.2.1 LE RAGIONI E LA NECESSITA DELL AUTOVALUTAZIONE L art.21 dellal.15 marzo 1997 che istituisce l autonomia delle Istituzioni scolastiche, al comma 9, prevede per le medesime l obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi. L autovalutazione d Istituto costituisce, quindi, un obbligo di legge, ma anche una proposta che mira allo sviluppo di una cultura collaborativa, che porta tutti i protagonisti coinvolti a impegnarsi in un dialogo costruttivo per la definizione di fattori di qualità, per la loro valutazione e per le azioni di miglioramento. La necessità di progettare interventi di controllo, monitoraggio e valutazione delle azioni attivate e dei risultati conseguiti all interno dell istituzione scolastica nasce, peraltro, dalla constatazione che, nella realizzazione di un servizio, a determinare la qualità prodotta intervengono numerose variabili, per cui anche se la progettazione è stata particolarmente puntuale ed ha tenuto in debito conto le condizioni operative concrete e la possibilità dell insorgere di imprevisti, la produzione/erogazione del servizio dev essere attentamente verificata. Ecco perché diventa necessario estendere l attenzione dalla sola analisi e valutazione degli esiti in termini di apprendimento degli alunni, a quella del processo inerente gli elementi, le attività e le interazioni che concorrono alla produzione/erogazione del servizio scuola perché i risultati conseguiti da una Scuola sono il prodotto di molteplici fattori e la qualità di questi ultimi è il risultato dell influsso combinato di fattori ambientali e di risorse varie (input). 130

131 D.2.2 LE AZIONI ELABORAZIONE DEL P.O.F. VERIFICA SISTEMATICA DEGLI APPRENDIMENTI SODDISFAZIONE DELL'UTENZA MONITORAGGIO TRAMITE INDICATORI - DICONTESTO - DI INPUT - DI PROCESSO - DI OUTPUT ANALISI, CONFRONTI E INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA' AUTOANALISI D'ISTITUTO REVISIONE DEL P.O.F. 131

132 D.2.3 LE FASI AUTOANALISI INIZIALE Per descrivere la situazione esistente, prenderne coscienza, individuare gli aspetti soddisfacenti da mantenere e consolidare, ma anche gli aspetti negativi o poco soddisfacenti rispetto ai quali promuovere interventi migliorativi mediante l elaborazione di un progetto intenzionale; MONITORAGGIO IN ITINERE Per seguire l attuazione del progetto educativo, in modo da acquisire le informazioni necessarie per decidere eventuali interventi di rimozione degli ostacoli, di facilitazione o di adeguamento del profitto; AUTOVALUTAZIONE FINALE Per esprimere il giudizio sulla qualità dell attuazione del progetto che costituisce anche un analisi della situazione di partenza per il successivo anno scolastico. 132

133 D.2.4 DIMENSIONI DA MONITORARE CONTESTO - Qualità dell'immagine esterna - Integrazione servizi scolastici /extrascolastici INPUT PROCESSI OUTPUT -Strutture e attrezzature >Disponibilità ed adeguatezza dei locali e delle attrezzature >Efficienza e sicurezza >Igiene e confort - I servizi generali e di supporto >Accoglienza e identificazione del personale >Vigilanza degli alunni >Servizi amministrativi >Scuola e servizi del territorio - Organizzazione dell'attività educativa e didattica > Iscrizione degli alunni, accoglienza e formazione delle classi/sezioni >Interventi per il successo scolastico e formativo >Azioni didattiche destinate ad alunni che necessitano di interventi mirati > Valutazione degli apprendimenti > Attività di accompagnamento e supporto >Programmazione educativa e didattica - Le persone della scuola >Patecipazione >Coinvolgimento delle famiglie - Informazione, tutela, controllo > Trasparenza >Informazione >Riservatezza -Valutazione del servizio >Livello complessivo degli apprendimenti > Livello di soddisfazione > Valore aggiunto offerta formativa > Ripetenza 133

134 D.2.5 SCOPI Far svolgere i processi di auto-diagnosi e auto-prognosi a tutti i livelli organizzativi e di responsabilità dell Istituto Rendere semplice la raccolta, la tabulazione e la lettura dei dati valutativi Facilitare l assunzione di decisioni autonome e decentrate per risolvere problemi in tempi brevi SCOPI Consentire di gestire e valutare le attività che hanno luogo nella scuola e per la scuola Permettere la modifica dei comportamenti individuali e collettivi Permettere la misurazione del livello di pertinenza, efficacia ed efficienza delle attività svolte. 134

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