Lezioni di Politica Economica Europea Anno Accademico

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1 Sapienza Università di Roma Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche Lezioni di Politica Economica Europea Anno Accademico Dott. Francesco Callisti

2 Sapienza Università di Roma Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche La politica di coesione economica e sociale Programmazione La preparazione di un Programma Operativo

3 QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA UNIONE EUROPEA STATO MEMBRO - ITALIA Quadro Strategico Comune Europa 2020 Metodi e obiettivi Programmi Operativi Position Paper per l Italia Regolamenti UE Accordo di Partenariato Italia PO Nazionali (14) PO Regionali (60) Raccomandazioni UE

4 Quadro Strategico Comune QSC Politica di Coesione Sviluppo Rurale Affari marittimi e Pesca Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione Cooperazione Territoriale Europea FEASR FEAMP FESR FSE FESR

5 Obiettivi EU 2020: Strategia dell Unione per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva Occupazione Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e 64 anni) R&S Innovazione Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed innovazione al 3% del PIL dell UE (pubblico e privato insieme) Cambiamenti climatici / energia Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o del 30% se le condizioni lo permettono) rispetto al % del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili Aumento del 20% dell efficienza energetica Istruzione Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del 20% Aumento del 40% dei 30/34enni con istruzione universitaria Povertà / emarginazione Almeno 20 milioni di persone in situazione di povertà e a rischio emarginazione in meno

6 OBIETTIVI TEMATICI (art. 9 Reg. 1303/2013) 1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione 2. Migliorare l'accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime 3. Accrescere la competitività delle PMI 4. Sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori 5. Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi 6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete 8. Promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori 9. Promuovere l'inclusione sociale, combattere la povertà e ogni discriminazione 10. Investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente 11. Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente

7 PRINCIPALI REGOLAMENTI COMUNITARI REGOLAMENTI DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO: Reg. (UE) n. 1303/2013 Regolamento Disposizioni Comuni Reg. (UE) n. 1301/2013 Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Reg. (UE) n. 1304/2013 Fondo Sociale Europeo (FSE) Reg. (UE) n. 1305/2013 Fondo Europeo Agricolo Sviluppo Rurale (FEASR) Reg. (UE) n. 508/2014 Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca (FEAMP) REGOLAMENTI DELEGATI DELLA COMMISSIONE Reg. n. 240/2014 Codice di condotta sul Partenariato Reg. n. 480/2014 Rettifiche finanziarie, Strumenti finanziari, Grandi progetti, Dati per la sorveglianza, Sistema Controlli Reg. n. 522/2014 Azioni innovative per lo sviluppo urbano REGOLAMENTI DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE Reg. n. 288/2014 Modello PO Reg. n. 184/2014 Sistema elettronico di scambio dati fra gli Stati Membri e la CE Reg. n. 215/2014 Cambiamenti climatici, Riserva di efficacia, Categorie di intervento Reg. n. 821/2014 Trasferimento contributi UE, Informazione e comunicazione Reg. n. 964/2014 Termini e condizioni per gli Strumenti finanziari Reg. n.1011/2014 Modelli scambio informazioni (CE Beneficiari AdG AdC AdA)

8 Le innovazioni di Metodi e obiettivi 1. RISULTATI ATTESI (obiettivi definiti quali RA in termini di qualità di vita delle persone e/o opportunità delle imprese) 6. VALUTAZIONE DI IMPATTO (diventa centrale la valutazione di impatto su qualità della vita delle persone e/o le opportunità date alle imprese) 7. PRESIDIO NAZIONALE (viene dato più spazio ad azioni di coprogettazione; il centro potrà assumere più spazio nella gestione di PO) 2. AZIONI (i PO contengono e specificano le Azioni concrete da finanziare) 5. PARTENARIATO MOBILITATO (Il P viene esteso alla fase discendente della programmazione e vengono coinvolti tutti i soggetti interessati) 3. TEMPI PREVISTI E SORVEGLIATI (per ciascuna Azione vengono definiti tempi di esecuzione da monitorare) 4. APERTURA (viene garantita apertura e trasparenza delle informazioni e possibilità di mobilitazione dei soggetti interessati e del partenariato)

9 La programmazione comunitaria di livello nazionale PON Per la Scuola competenze e ambienti per l apprendimento (FESR FSE) PON Sistemi di politiche attive per l occupazione (FSE) PON Inclusione (FSE) PON Città Metropolitane (FESR FSE) PON Governance e capacità istituzionale (FESR FSE) PON Iniziativa Occupazione Giovani (FSE) PON Ricerca e Innovazione (FESR FSE) PON Imprese e competitività (FESR) PON Infrastrutture e reti (FESR) PON Cultura (FESR) PON Legalità (FESR FSE) PON Rete Rurale Nazionale (FEASR) PON Gestione del rischio, infrastrutture, irrigue e biodiversità animale (FEASR) PON FEAMP

10 PREPARAZIONE DI UN PO. COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA Identificazione fabbisogni e esigenze Smart Specialisation Strategy PROGRAMMA OPERATIVO 1. Strategia 2. Assi prioritari Priorità investimento Azioni 3. Piano finanziamento 4. Approccio territoriale 5. Zone povertà/esclusione 6. Aree svantaggiate 7. Autorità e Organismi 8. Coordinamento Fondi 9. Condizionalità ex ante 10. Riduzione oneri beneficiari 11. Principi orizzontali 12. Elementi distinti Allegati Partenariato Istituzionale UE/Stato Valutazione ex ante Valutazione Ambientale Strategica Partenariato e governance multilivello

11 Struttura e contenuti di un PO: la Strategia 1. Strategia per il contributo del PO alla strategia dell UE per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e al raggiungimento della coesione economica, sociale e territoriale Descrizione della strategia del PO per contribuire alla realizzazione delle strategie dell Unione Motivazione della scelta degli Obiettivi Tematici (OT) e delle corrispondenti Priorità di investimento (PI), con riguardo all AP dell Italia, sulla base delle esigenze regionali, delle sfide identificate nelle raccomandazioni comunitarie e tenendo conto della Valutazione ex ante Motivazioni della dotazione finanziaria per OT e PI coerentemente con i requisiti di concentrazione tematica tenendo conto della Valutazione ex ante

12 Struttura e contenuti di un PO: la Strategia/1a Esempio di Analisi SWOT: il caso delle TIC PUNTI DI FORZA Politiche per la riduzione del divario digitale (Progetto "Banda Larga nelle Aree rurali della Toscana") Utilizzo degli strumenti digitali nella PA sopra la media italiana sia per fornitura di servizi ai cittadini che per efficienza gestionale OPPORTUNITÀ Efficienza e riduzione dei costi nell erogazione dei servizi della PA Miglioramento dei livelli di partecipazione nei processi decisionali Diffusione di buone pratiche e di sistemi innovativi PUNTI DI DEBOLEZZA Diffusione di Internet superiore alla media italiana ma ancora lontano dai livelli delle regioni europee avanzate Digital divide superiore alla media italiana sia su rete fissa che mobile, in particolar modo nel sud della regione e nelle zone montane Diffusione delle ICT nelle imprese lontano da livelli delle regioni del Nord Italia MINACCE Popolazione dispersa sul territorio in zone di difficile o costosa copertura (aree rurali e montane) Necessità di ulteriori investimenti per passaggio da banda larga a banda ultra larga Rischio di marginalizzazione degli individui impossibilitati ad usare i servizi digitali Divario digitale culturale per alcune fasce di popolazione

13 Struttura e contenuti di un PO: gli Assi prioritari 2. Assi prioritari Priorità di investimento Obiettivi specifici Risultati attesi Azioni da sostenere Tipologia (Gruppi di destinatari, Territori interessati, Tipologia di beneficiari) Principi giuda per la selezione delle operazioni (progetti) Uso di Strumenti finanziari Uso di Grandi progetti Indicatori di output comuni e specifici Quadro di riferimento dell efficacia dell attuazione Categorie di operazioni (settore, forma di finanziamento, tipo di territorio, meccanismi territoriali di attuazione)

14 OBIETTIVI TEMATICI: le Priorità di Investimento (art. 5 Reg. 1301/2014 FESR). Il caso delle TIC OT 2. Migliorare l'accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime Priorità di Investimento a. Estendendo la diffusione della banda larga e il lancio delle reti ad alta velocità e sostenendo l adozione di reti e tecnologie emergenti in materia di economia digitale b. Sviluppando i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC c. Rafforzando le applicazioni delle TIC per l e-government, l elerning, l e-inclusion, l e-culture, l e-health

15 Struttura e contenuti di un PO: il Piano di finanziamento 3. Piano di finanziamento Il Piano di finanziamento del PO evidenzia la concreta applicazione del principio del cofinanziamento. Il Piano di finanziamento è articolato in tabelle che riportano in particolare: la dotazione finanziaria del Fondo (es. FESR) e gli importi della dotazione principale e della riserva di efficacia (6% della dotazione totale del PO), articolata per ciascun anno ( ) la dotazione finanziaria del Fondo (es. FESR) e della Contropartita nazionale, articolata in Finanziamento pubblico nazionale (Stato- Regione) e Finanziamento nazionale privato. Anche in questo caso vengono specificati gli importi della dotazione principale e della riserva di efficacia

16 Struttura e contenuti di un PO 4. Approccio integrato alla sviluppo territoriale Sviluppo locale di tipo partecipativo (SLTP): descrizione dell approccio all uso di strumenti per lo SLTP e principi per l individuazione delle aree in cui saranno attuati. L uso di SLTP è opzionale per l attuazione di FESR, FSE e FEAMP. Per il FEASR è prevista una soglia di spesa minima del 5% in ciascun PSR. Principi caratteristici: i) concentrazione su territori subregionali specifici (urbani, rurali, costieri, transfrontalieri o un insieme di questi); ii) partecipativo: guidato da gruppi di azione locale (partenariati pubblico-privati); iii) attuato attraverso strategie territoriali di sviluppo locale integrate e multisettoriali; iv) definito tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali Azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile: azioni integrate per fare fronte alle sfide economiche, ambientali, climatiche, demografiche e sociali che si presentano nelle aree urbane, tenendo conto anche dell esigenza di promuovere i collegamenti tra aree urbane e rurali. Viene definito l importo indicativo del FESR e del FSE alle azioni integrate. Il SUS può essere intrapreso per mezzo di ITI o di un Asse prioritario specifico in cui possono intervenire più OT e Priorità di investimento. Le città sono responsabili delle strategie di SUS (Autorità Urbane). Investimenti Territoriali Integrati (ITI): approccio all uso degli ITI e loro dotazione finanziaria indicativa a carico di ogni Asse Prioritario del PO. Obiettivo dell ITI è promuovere un approccio integrato alla pianificazione delle strategie di sviluppo urbano / altre strategie di sviluppo territoriale anche allo scopo di potenziare il ruolo dei territori all interno del contesto della politica di coesione. Il presupposto di fondo è che il successo nello sviluppo territoriale possa essere più efficacemente raggiunto attraverso un approccio integrato alle diverse dimensioni della vita

17 Struttura e contenuti di un PO 5. Esigenze specifiche di zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio di discriminazione o esclusione sociale Zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio di discriminazione Strategia adottata per rispondere alle esigenze specifiche di zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio di discriminazione o esclusione sociale e, se pertinenti, contributo all approccio integrato previsto nell Accordo di Partenariato 6. Esigenze specifiche di zone geografiche affette da svantaggi naturali o demografici gravi o permanenti Delineazione delle modalità con le quali sono affrontate le sfide demografiche delle regioni ovvero le esigenze specifiche delle aree affette da svantaggi demografici o naturali gravi e permanenti e contributo all approccio integrato definito nell Accordo di Partenariato a tale scopo. L AP ha delineato la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) attraverso una mappatura di tali aree

18 Struttura e contenuti di un PO 7. Autorità e organismi responsabili della gestione, del controllo e dell audit e ruolo dei partner pertinenti AUTORITÀ Autorità di Gestione (AdG) Autorità di Certificazione (AdC) Autorità di Audit (AdA) Organismo che riceve i pagamenti della CE PARTNER Coinvolgimento dei Partner pertinenti nella preparazione, nell attuazione, sorveglianza e valutazione del PO: Autorità cittadine e altre Autorità pubbliche competenti Parti economiche e sociali Organismi che rappresentano la società civile, compresi i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi di promozione dell inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione

19 Struttura e contenuti di un PO 8. Coordinamento tra i Fondi FESR e FSE, il FEASR, FEAMP e altri strumenti di finanziamento dell UE e nazionali Descrizione dei meccanismi volti a garantire il coordinamento tra i Fondi, il FESR e il FEAMP, nonché con gli altri strumenti di finanziamento dell Unione e nazionali e con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) tenendo conto delle pertinenti disposizioni del Quadro Strategico Comune (QSC) 9. Condizionalità ex ante Informazioni e valutazione dell applicabilità delle condizioni ex ante e sull ottemperanza delle stesse (criteri non soddisfatti, azioni da intraprendere, termine/data, organismi responsabili). In particolare: Condizionalità ex ante generali (antidiscriminazione, parità di genere, disabilità, appalti pubblici, aiuti di stato, sistemi statistici e indicatori di risultato, ) Condizionalità ex ante tematiche (disponibilità Smart Specialisation Strategy, Piano nazionale o regionali di reti di NGN, requisiti inerenti le prestazioni energetiche degli edifici, ) 10. Riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari Sintesi della valutazione degli oneri amministrativi a carico dei beneficiari e, ove necessario, le azioni pianificate corredate di un indicazione temporale per la riduzione di tali oneri

20 11. Principi orizzontali Struttura e contenuti di un PO SVILUPPO SOSTENIBILE Descrizione dell azione specifica per provvedere alle esigenze di protezione ambientale, di uso efficiente delle risorse, di miglioramento dei cambiamenti climatici e di adattamento ai medesimi, di resilienza alle catastrofi, di prevenzione e gestione dei rischi nella scelta delle operazioni da finanziare PARI OPPORTUNITÀ E NON DISCRIMINAZIONE Viene descritta l azione specifica per promuovere le PO e prevenire le discriminazioni fondate su sesso, razza, origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età od orientamento sessuale, durante la preparazione, la definizione e l attuazione del PO, in particolare per quanto riguarda l accesso ai finanziamenti e l obbligo di garantire l accessibilità alle persone disabili PARITÀ TRA UOMINI E DONNE Descrizione del contributo alla promozione della parità tra uomini e donne e, se del caso, le modalità per garantire l integrazione della prospettiva di genere a livello di PO e di operazione 12. Elementi distinti Grandi Progetti Quadro di riferimento dell efficienza dell attuazione Partner pertinenti coinvolti nella preparazione del PO

21 Struttura e contenuti di un PO Allegati Relazione della Valutazione ex ante Sintesi della Valutazione ex ante Valutazione dell applicabilità delle condizionalità ex ante e sull ottemperanza delle stesse Parere degli Organismi nazionali per la parità Sintesi del PO per i cittadini

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