TRIBUNALE MILITARE DI ROMA Ufficio del Giudice per l Udienza Preliminare. Dichiarazione di costituzione di parte civile. dichiara

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1 TRIBUNALE MILITARE DI ROMA Ufficio del Giudice per l Udienza Preliminare Proc. pen. R.G. n. 304/a/07 N.R. Proc. pen. R.G. n. 183/08 G.I.P. Udienza del Dichiarazione di costituzione di parte civile L Avv. Emilio Ricci, difensore di fiducia e procuratore speciale, come da nomina e procura speciale in calce al presente atto, dell A.N.P.I., Associazione Nazionale Partigiani d Italia, persona offesa nel procedimento indicato, con sede in Roma, Via degli Scipioni n. 271, in persona del Presidente pro tempore Tino Casali, nominato dall Assemblea del XIV Congresso, dichiara ai sensi degli artt. 74 ss. c.p.p., di costituirsi parte civile nel proc. pen. R.G. n. 304/a/07 N.R., pendente dinanzi al Tribunale militare di Roma, Ufficio del Giudice per l udienza preliminare, nei confronti di Leonhard Ottmar Muhlhauser, nato a Burgheim (Germania) l 8 settembre 1920, residente in Dillingen (Germania), in Am Stadtberg n. 3 e domiciliato ex art. 169 c.p.p. presso lo studio dell Avv. Fabrizio Macrì in Roma, via Macedonia n. 92, imputato di concorso personale nel reato continuato ed aggravato di violenza con omicidio commessa contro militari italiani prigionieri di guerra (artt. 81 cpv., 110 e 112 nn. 1 e 2 c.p.; 211 primo comma, c.p.m.g., in relazione gli artt 13 stesso codice, 43 e 195, 2 comma c.p.m.p., 575 nn 3, 4 e 61 n. 4 c.p.). Fatti commessi nell isola di Cefalonia (Grecia) dal 22 al 24 settembre Perché durante il secondo conflitto bellico mondiale, essendo in servizio nelle forze armate tedesche, con il grado di Sottotenente e l incarico specifico di Ufficiale portaordini 1

2 (Odonnansoffizier) presso il III Btg. del Gebirgsjager-Regiment 98 (98 Reggimento dei Cacciatori delle Alpi), nei giorni dal 22 al 24 settembre 1943, asseritamente dando esecuzione ad un ordine direttamente proveniente dal Fuhrer e con il quale si disponeva, inizialmente, l uccisione di tutti i militari italiani che avevano prestata resistenza attiva e passiva o che si erano uniti al nemico, poi da limitarsi esclusivamente al comandante della Divisione, Gen. Antonio Gandin ed a tutti gli Ufficiali, in quanto considerati traditori dell alleanza tra l Italia e la Germania; operando in concorso con altri militari tedeschi (alcuni dei quali identificati, ma nel frattempo deceduti ed altri ancora non identificati) ed agendo con più azioni esecutive di un disegno criminoso, concorreva, in talune circostanze anche partecipando materialmente alle operazioni di fucilazione, alla perpetrazione di una serie di uccisioni, riguardanti un numero imprecisato di militari di truppa, sottufficiali ed ufficiali italiani (questi ultimi, all incirca, nel numero di 370), appartenenti in massima parte a reparti della divisione Acqui, in parte nominativamente individuati (come da tabella allegata, costituente parte integrante della presente imputazione) ed in parte ancora ignoti, aventi tutti lo status di prigionieri di guerra, essendo, nel frattempo intervenuta la resa delle truppe italiane nei confronti delle forze armate tedesche; procedendo con modalità esecutive crudeli ed afflittive dal punto di vista morale, in particolare alla uccisioni: a) di un numero imprecisato di militari italiani di truppa, di sottufficiali ed ufficiali, avvenute tra il 22 ed il 24 Settembre 1943, a seguito dell ingresso delle truppe tedesche nella città di Argostoli, nonché nelle località poste nelle immediate vicinanze della stessa (Spilea, Lardigò, Lakitha, Stephata, etc..), dopo aver provveduto nei confronti di tali militari italiani, alla richiesta della resa spesso procedendo alla loro esecuzione sul posto, subito dopo che gli stessi si erano arresi, dopo averli disarmati ed allineati, fucilandoli con raffiche di pistola mitragliatrice e, in taluni casi, finendoli con in colpo di pistola alla nuca; b) del Gen. Div. Antonio Gandin, Comandante della Divisione Acqui e di un numero non precisato di Ufficiali Italiani, presso la località denominata casetta rossa di Capo San Teodoro, in data ; anche in tal caso dopo aver provveduto a condurre sul luogo dell esecuzione i militari italiani, per lo più a gruppi formati da 4-6 Ufficiali, e procedendo alla loro uccisione dopo averli allineati, fucilandoli con raffiche di pistola mitragliatrice e, in taluni casi, finendoli con un colpo di pistola alla nuca; in tale circostanza, il Muhlhauser agiva anche come comandante di uno dei due plotoni di esecuzione, all uopo organizzati su disposizione ricevuta del Magg. Von Hirschfeld e dal Magg. Klebe, dando l ordine esplicito, al proprio plotone, di fare fuoco nei confronti degli Ufficiali italiani. Con le aggravanti: - di cui all art. 47 n. 2 cpmp, per il grado rivestito; - di cui all art. 47 n. 3 cpmp, per aver commesso il fatto con le armi in dotazione; 2

3 - di cui all art. 58 co. 1 cpmp, per aver concorso, nella commissione dei fatti, anche con militari inferiori di grado; - di cui all art. 112 co. 1 n. 1 cp, per esser concorsi nel reato in più di quattro persone; - di cui all art. 112 co. 1 n. 3 cp, per aver determinato a commettere il reato persone soggette alla propria autorità o vigilanza; - di cui all art. 61 n. 1 cp, per aver commesso il fatto per motivi abietti; - di cui all art. 61 n. 4 cp, per aver commesso il fatto adoperando sevizie e crudeltà verso le vittime; - di cui all art. 577 n. 3 cp per aver commesso il fatto con premeditazione. La presente costituzione di parte civile è diretta a ottenere il risarcimento dei danni non patrimoniali subiti dall A.N.P.I. in conseguenza del reato contestato all imputato. All esito dell attività di indagine che ha ricostruito la strage di Cefalonia e, in particolare, le responsabilità degli autori del massacro dei prigionieri italiani in Grecia, sono stati individuati i nomi delle vittime dell azione criminale. Tra di essi vi è il Cp. Francesco De Negri cui è stata riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri l appartenenza alla formazione partigiana della Divisione Acqui e la conseguente qualifica di partigiano. In particolare, nella dichiarazione integrativa del diploma di partigiano che si allega, è specificato che il partigiano combattente Francesco De Negri, appartenente alla formazione partigiana della Divisione Acqui, è caduto per mano dei tedeschi in data in località Cefalonia. Riferimento, questo, contenuto nel punto b del capo d imputazione della richiesta di rinvio a giudizio, dove viene specificato che gli appartenenti alla Divisione Acqui sono stati fucilati dalle Forze armate tedesche presso la località denominata casetta rossa di Capo San Teodoro. Ne consegue, pertanto, che avendo la Commissione per il riconoscimento della qualifica di partigiani attestato che la Divisione Acqui, operante in Grecia nel settembre 1943, è da considerare formazione partigiana, anche in considerazione del fatto che l ordine impartito dal Fuhrer di uccidere i militari italiani si spiegava pure per l attività di resistenza attiva o passiva svolta, nel procedimento in epigrafe l A.N.P.I. è ente danneggiato dal reato. Ogni reato in danno di un partigiano, infatti, provoca un danno pure all Associazione. Quest ultima, com è noto, si propone, tra i vari scopi, di riunire in associazione tutti coloro che hanno partecipato con azione personale diretta, alla guerra partigiana contro il nazifascismo, per la liberazione d Italia, e tutti coloro che, lottando contro i nazifascisti, hanno contribuito a ridare al nostro paese la libertà e a favorire un regime di democrazia, al fine di impedire il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e di assolutismo (art. 2 lett. a dello Statuto), nonché di adottare forme di assistenza atte a recare aiuti materiali e morali ai soci, alle famiglie dei Caduti e di coloro che hanno sofferto nella lotta contro il fascismo (art. 2 lett. f dello Statuto). 3

4 Proprio perché l Organizzazione è stata costituita per dare corpo unitario alle aspirazioni di libertà e giustizia proprie dei partigiani e per conservarne e tramandarne i valori conseguenti, la strage di Cefalonia ha arrecato un danno morale anche all A.N.P.I. In questo senso, la giurisprudenza di legittimità ha chiarito che gli enti e le associazioni possono costituirsi parte civile ove dal reato abbiano subito un danno a un interesse proprio, sempre che l interesse leso coincida con un diritto reale o comunque con un diritto soggettivo del sodalizio assunto nello statuto a ragione della stessa propria esistenza e azione, come tale oggetto di un diritto assoluto ed essenziale dell ente. Ciò, sia a causa dell immedesimazione fra l ente stesso e l interesse perseguito, sia a causa dell incorporazione fra i soci e il sodalizio sicché questo, per l affectio societatis verso l interesse prescelto e per il pregiudizio a questo arrecato, patisca un offesa e perciò anche un danno non patrimoniale dal reato (Cass., sez. V, 12 gennaio 1996, Amendola, in Guida al dir., 1996, f. 24, p. 101; nello stesso senso, Cass., sez. I, 8 luglio 1995, Costioli, in C.E.D. Cass., n ; Cass., sez. III, 15 giugno 1993, Benericetti, ivi, n ; Cass., sez. III, 29 settembre 1992, Serlanga, in Giust. pen., 1993, II, p. 292). Né, da questo punto di vista, rileva la circostanza che al momento della commissione del reato l A.N.P.I. non era stata ancora costituita. Giova ricordare, infatti, che l Associazione è stata riconosciuta come ente morale con d.l. 5 aprile 1945, n. 224 dopo lo scioglimento delle formazioni partigiane armate (tra cui la Divisione Acqui cui si è fatto sopra riferimento) che, conclusa la II guerra mondiale, sono confluite nell Associazione de qua. Con la conseguenza che anche per queste ragioni l A.N.P.I. è da considerare come la naturale prosecuzione in forma non armata delle precedenti organizzazioni partigiane. Tutto quanto sopra premesso e considerato si chiede che, affermata la penale responsabilità dell imputato, lo stesso sia condannato al risarcimento dei danni subiti dall A.N.P.I., tenuto conto anche del mancato accertamento, sino ad oggi, delle responsabilità della strage, come da quantificazione da effettuarsi in corso di causa. Avv. Emilio Ricci PROCURA SPECIALE Il sottoscritto Tino Casali, nato a il, nella sua qualità di Presidente pro tempore dell A.N.P.I. - Associazione nazionale partigiani d Italia, con sede in Roma, Via degli Scipioni n. 271, nominato dall Assemblea del XIV Congresso, con il presente atto conferisce procura speciale e nomina difensore di fiducia l Avv. Emilio Ricci, nato a Imperia il , con studio in Roma, Via Premuda n. 18, affinché in nome e per conto dell A.N.P.I. intervenga e si costituisca parte civile nel 4

5 procedimento penale R.G. n. 304/a/07 N.R. pendente innanzi al Tribunale militare di Roma, Ufficio del giudice dell udienza preliminare, a carico di Leonhard Ottmar Muhlhauser, nato a Burgheim (Germania) l 8 settembre 1920, residente in Dillingen (Germania), in Am Stadtberg n. 3 e domiciliato ex art. 169 c.p.p. presso lo studio dell Avv. Fabrizio Macrì in Roma, via Macedonia n. 92, imputato di concorso personale nel reato continuato ed aggravato di violenza con omicidio commessa contro militari italiani prigionieri di guerra (artt. 81 cpv, 110 e 112 nn. 1 e 2 c.p.; 211 primo comma, c.p.m.g., in relazione gli artt 13 stesso codice, 43 e 195, 2 comma c.p.m.p., 575 nn 3, 4 e 61 n. 4 c.p.), come da capo d imputazione della richiesta di rinvio a giudizio, da intendersi integralmente riportato; di conferire al predetto procuratore e difensore le più ampie facoltà di legge fino al giudizio definitivo, ivi compresa quella di proporre domande, azioni, eccezioni, ricorsi, impugnazioni, esibire prove e documenti, nominare altri difensori e/o sostituti processuali, compiere tutti gli atti che riterrà opportuni, considerando rato et valido il suo operato senza necessità di ulteriore ratifica; di eleggere domicilio ai fini del presente giudizio presso lo studio del difensore in Roma, Via Premuda, n. 18. Il Presidente Tino Casali La firma è autentica Avv. Emilio Ricci Si allegano: 1) dichiarazione integrativa del diploma di partigiano del Cp. Francesco De Negri; 2) statuto dell A.N.P.I. 3) verbale del XIV Congresso dall A.N.P.I. 5