PIANO DI AZIONE PER LA COESIONE

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1 PIANO DI AZIONE PER LA COESIONE Programma Nazionale per i Servizi di cura all infanzia e agli anziani non autosufficienti Dipartimento Politiche Sociali - CISL Campania

2 Il Piano di Azione per la Coesione Strumento di riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali

3 Quali sono gli obiettivi del PAC? Il PAC, avviato nel 2011, è alla sua terza fase di realizzazione. Gli obiettivi sono: Accelerare l attuazione della programmazione Rafforzare l efficacia degli interventi, puntando alla trasparenza del processo di ricollocazione della spesa

4 Cos è il PAC Servizi di Cura delle persone? Il PAC Servizi di Cura alle persone mira a rafforzare l offerta dei servizi di cura consentendo: Di alleggerire il carico familiare e permettere alle donne di scegliere se partecipare al mercato del lavoro; Di attivare occupazione alimentando filiere produttive sane. Il Piano servizi di cura alle persone prevede due linee di intervento: 1. Servizi per gli anziani 2. Servizi per la prima infanzia

5 Quali sono gli obiettivi del PAC Servizi di Cura delle persone? Il PAC servizi di cura per anziani non autosufficienti ha 4 obiettivi: 1. Aumento della presa in carico di anziani in assistenza domiciliare; 2. Aumento e qualificazione dell offerta di servizi residenziali e semiresidenziali; 3. Miglioramento delle competenze di manager, operatori professionali e assistenti familiari; 4. Sperimentazione di protocolli innovativi di presa in carico personalizzata dell anziano fragile.

6 Quali sono gli obiettivi del PAC Servizi di Cura delle persone? Il PAC servizi di cura per la prima infanzia ha 4 obiettivi: 1. Ampliamento dell offerta complessiva dei servizi; 2. Riequilibrio territoriale dei servizi all interno delle 4 regioni, privilegiando interventi dove essi sono deboli o inesistenti; 3. Mantenimento dei servizi già attivi, in particolare dove amministrazioni locali virtuose hanno raggiunto livelli di servizio relativamente più alti; 4. Miglioramento dell efficienza e della qualità dei servizi.

7 Quante sono le risorse disponibili e chi ne può beneficiare? ANZIANI Anziani non autosufficienti a partire dai 65 anni di età Aree interessate Regioni: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia Risorse disponibili 330 milioni di euro..in Campania : per 65 ambiti territoriali /551 comuni/ (popolazione over 75 anni: ).

8 Quante sono le risorse disponibili e chi ne può beneficiare? INFANZIA Popolazione di età 0-36 mesi Aree interessate Regioni: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia Risorse disponibili 440 milioni di euro..in Campania : per 65 ambiti territoriali /551 comuni.

9 Quali sono gli obiettivi del primo riparto? Servizi per gli Anziani Il primo riparto attua solo il primo obiettivo del PAC per l aumento della presa in carico di anziani in assistenza domiciliare; Mira all ampliamento dell offerta di servizi di assistenza domiciliare e rafforzamento del sistema di presa in carico e di integrazione socio- sanitaria.

10 Quali sono le modalità del primo riparto? Servizi per gli Anziani Risorse ripartite: 130 milioni di euro Modalità di riparto: formula di riparto utilizzata per i Fondi Strutturali europei; Modalità di riparto all interno delle regioni: popolazione over 75 anni (fonte ISTAT Censimento 2011). Attenzione: i servizi finanziati riguardano la popolazione over 65 anni NB non è un meccanismo competitivo: tutti i territori possono partecipare a condizione che rispettino alcuni requisiti.

11 Chi sono i beneficiari del primo riparto? Servizi per gli Anziani I beneficiari del primo riparto sono 200 soggetti responsabili per la programmazione sociale ai sensi della L328/2000 e delle sue applicazioni regionali: Ambiti territoriali sociali ( IN Campania e Puglia), Distretti socioassistenziali (Calabria), Distretti socio-sanitari (Sicilia). Soltanto questi soggetti potranno accedere alle risorse, (si vuole consolidare la cultura e la prassi della programmazione e della gestione associata dei servizi di cura per gli anziani).

12 Quali prestazioni si possono finanziare con il primo riparto? Servizi per gli Anziani a) Prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrate all assistenza socio- sanitaria (ADI); b) Prestazioni di assistenza domiciliare non integrata a quella sociosanitaria(sad, ADA) solo se la valutazione è effettuata attraverso UVM; In entrambi i casi sono ammesse varie modalità di erogazione del servizio (gestione in economia, appalti di servizi; buoni servizi solo se esiste un sistema di accreditamento e di controllo).

13 Quali prestazioni si possono finanziare con il primo riparto? Servizi per gli Anziani Si tratta di prestazioni di assistenza domiciliare aggiuntive rispetto a quanto garantito negli anni precedenti; Solo se vengono presentate adeguate giustificazioni le risorse possono essere utilizzate (fino al 50% della dotazione finanziaria disponibile) per mantenere i livelli già garantiti negli anni precedenti.

14 Ci sono altre tipologie di progetto che si possono finanziare con le risorse del primo riparto? Con le risorse del primo riparto possono essere sostenute le spese per l aquisto di beni e servizi utili per migliorare l efficienza e la qualità delle prestazioni di assistenza domiciliare: Allestimento e forniture attinenti al funzionamento effettivo delle sedi PUA (porta unica di accesso); informatizzazione PUA e cartella socio-sanitaria (solo se all interno di progetti integrati con ASL e secondo indirizzi regionali); Tecnologie per la teleassistenza e l Ambient Assisted Living ; Servizi per gli Anziani

15 Ci sono altre tipologie di progetto che si possono finanziare con le risorse del primo riparto? Veicoli per il trasporto di anziani /operatori (solo se finalizzati all effettivo funzionamento del servizio di assistenza domiciliare); Ausili non sanitari per migliorare la qualità della permanenza al domicilio degli utenti. Servizi per gli Anziani

16 Quali sono le condizioni per accedere alle risorse? A. Presentazione del Piano di intervento da parte del comune capofila dell ambito/distretto; B. Attestazione della: Forma associativa dei Comuni; Rispondenza degli adempimenti previsti dalla programmazione sociale e socio-sanitaria regionale; Regolazione dei rapporti con ASL per la gestione del servizio ADI. C. Stipula di un apposito Accordo/protocollo con ASL. Servizi per gli Anziani

17 Quali sono le condizioni per accedere alle risorse? Le condizioni tengono conto della normativa e delle specificità regionale per favorire la partecipazione di tutti i territori secondo comportamenti virtuosi. Servizi per gli Anziani

18 Cos è il Piano di Intervento? E il documento che contiene la proposta dell Ambito/Distretto per il rafforzamento dei servizi di cura per gli anziani non autosufficienti attraverso l utilizzo del PAC ad esso assegnate con il riparto. Riguarda l intero ammontare di risorse ripartite e può contenere una o più iniziative progettuali da attuare entro il Servizi per gli Anziani

19 Contenuti principali del Piano di Intervento? 1. Breve descrizione del contesto territoriale e sociale dell Ambito e dell offerta di servizi per gli anziani non autosufficienti; 2. Informazioni e dati sui servizi di assistenza domiciliare agli anziani ultra sessantacinquenni erogati negli ultimi tre anni; 3. Risultati attesi e azioni previste; 4. Descrizione di eventuali azioni complementari finanziate con altre fonti finanziarie. Servizi per gli Anziani

20 Il Piano di intervento: E redatto sulla base di un formulario e di linee guida; E approvato dal coordinamento istituzionale/conferenza dei sindaci dell Ambito/ Distretto; E corredato da un Accordo ad hoc con l ASL sugli impegni delle due parti sulla presa in carico in ADI; E trasmesso dal Comune Capofila all Autorità responsabile dell attuazione (Ministero dell Interno), e in copia alla Regione, entro 6 mesi dalla pubblicazione di Formulario/Linee Guida( oltre tale termine le risorse ritorneranno nella disponibilità generale del programma Nazionale per i riparti successivi). Servizi per gli Anziani

21 Perché si richiede un accordo con l ASL? Un protocollo (o altra forma di accordo) con l ASL serve per assicurare che il sostegno sia orientato anche al rafforzamento dell integrazione socio-sanitaria (in attuazione di quanto già previsto da atti adottati nelle 4 regioni interessate: cfr. Linee Guida ADI). Tale atto è richiesto anche nel caso sia già in vigore una forma di accordo tra ASL e Ambito/Distretto ( in tal caso si può aggiornare e integrare per le informazioni mancanti e relativamente alle risorse aggiuntive assegnate col PAC servizi di cura). Servizi per gli Anziani

22 Cosa si richiede nell accordo con l ASL? Il protocollo (o altra forma a seconda delle specificità regionali) deve contenere: Informazioni e dati su prestazioni ADI erogate dal distretto sanitario e dall Ambito nelle ultime 3 annualità; Impegni delle due parti in termini di risorse finanziarie, umane e logistiche programmate e ore di assistenza previste per il ; Impegno a istituire, attivare e/o mettere a regime PUA e UVM; Impegno a introdurre modalità di valutazione compatibili con SINA; Impegno a introdurre sistemi di accreditamento nel caso di servizi affidati a privati. Servizi per gli Anziani

23 Cosa si richiede nell accordo con l ASL? Lo stesso è richiesto alla ASL nell ambito della programmazione delle risorse degli Obiettivi di Servizio (delibera CIPE 79/2012) come condizione per l accesso alle risorse che le Regioni hanno attribuito alle ASL. Servizi per gli Anziani

24 Quali sono gli obiettivi del primo riparto? Servizi per l Infanzia Le risorse del primo riparto sostengono azioni ed interventi in conto capitale (es. infrastrutture, attrezzature) ed in conto gestione (es. personale, spese generali) finalizzate a specifici obiettivi: 1. Estensione dei servizi di nido e micro- nido a titolarità pubblica (es. prolungamento fascia oraria o estensione del periodo di apertura); 2. Ampliamento dei servizi di nido e micro- nido a titolarità pubblica o privata convenzionata con incremento del numero complessivo di utenti;

25 Quali sono gli obiettivi del primo riparto? Servizi per l Infanzia 3. Mantenimento degli attuali livelli di servizio di nido e micro- nido a titolarità pubblica, in particolare dove amministrazioni locali virtuose hanno raggiunto livelli di servizio relativamente più alti; 4. Avvio o ampliamento di servizi integrativi di carattere socio educativo con incremento del numero complessivo di utenti; 5. Costruzione di nuove strutture o ristrutturazione/adeguamento di strutture esistenti per servizi di nido e micro nido a titolarità pubblica con incremento del numero complessivo di utenti.

26 Quali sono le modalità del primo riparto? Servizi per l Infanzia Risorse ripartite: 120 milioni di euro Modalità di riparto: formula di riparto utilizzata per i Fondi Strutturali europei; Modalità di riparto all interno delle regioni: popolazione 0-36 mesi (fonte ISTAT Censimento 2011). E un riparto, non è un meccanismo competitivo: tutti i territori possono partecipare a condizione che rispettino alcuni requisiti. In questo modo, la formula adottata per il riparto favorisce l obiettivo di riequilibrio territoriale dei servizi.

27 Chi sono i beneficiari del primo riparto? Servizi per l Infanzia I beneficiari del primo riparto sono 200 soggetti responsabili per la programmazione sociale ai sensi della L328/2000 e delle sue applicazioni regionali: Ambiti territoriali sociali ( IN Campania e Puglia), Distretti socioassistenziali (Calabria), Distretti socio-sanitari (Sicilia). Soltanto questi soggetti potranno accedere alle risorse, (si vuole consolidare la cultura e la prassi della pianificazione territoriale dei Servizi di Cura per l Infanzia).

28 Quali prestazioni si possono finanziare con il primo riparto? Servizi per l Infanzia 1. Erogazione di voucher/buoni servizio; 2. Sostegno diretto alla gestione di strutture a titolarità pubblica per il mantenimento dei livelli attuali di servizio (il valore del contributo ai Comuni è condizionato al livello di presa in carico dei bambini); 3. Sostegno alla gestione per nuovi servizi integrativi (se strettamente necessario sono ammesse piccole ristrutturazioni e adeguamenti funzionali); 4. Investimenti in opere pubbliche per la costruzione/ristrutturazione di nidi a titolarità pubblica.

29 Quali sono le condizioni per accedere alle risorse? A. Presentazione del Piano di intervento da parte del comune capofila dell ambito/distretto; B. Attestazione della: Forma associativa dei Comuni; Rispondenza degli adempimenti previsti dalla programmazione sociale e socio-sanitaria regionale. Le condizioni per l accesso alle risorse tengono conto della normativa e delle specificità regionali per favorire la partecipazione di tutti i territori secondo comportamenti virtuosi. Servizi per l Infanzia

30 Cos è il Piano di Intervento? Servizi per l Infanzia E il documento che contiene la proposta dell Ambito/Distretto per il rafforzamento dei servizi di cura per l Infanzia attraverso l utilizzo delle risorse del PAC ad esso assegnate con il riparto. Riguarda l intero ammontare di risorse ripartite e può contenere una o più iniziative progettuali da attuare entro il 2014.

31 Contenuti principali del Piano di Intervento? 1. Breve descrizione del contesto territoriale e sociale dell Ambito e dell offerta di servizi per l Infanzia; 2. Informazioni e dati sui servizi per la prima Infanzia erogati (tipologia, gestione delle liste d attesa, compartecipazione degli utenti, quadro finanziario per gli ultimi 3 anni); 3. Risultati attesi e azioni previste; 4. Descrizione di eventuali azioni complementari finanziate con altre fonti. Servizi per l Infanzia

32 Il Piano d Intervento E redatto sulla base di un formulario e di linee guida; E approvato dal coordinamento istituzionale/conferenza dei sindaci dell Ambito/ Distretto; E trasmesso dal Comune Capofila all Autorità responsabile dell attuazione (Autorità di Gestione - Ministero dell Interno), e in copia alla Regione, entro 6 mesi dalla pubblicazione di Formulario/Linee Guida( oltre tale termine le risorse ritorneranno nella disponibilità generale del programma Nazionale per i riparti successivi). Servizi per l Infanzia

33 Come funziona l istruttoria dei Piani di Intervento del primo riparto? L istruttoria dei Piani di Intervento è a cura dell Autorità di Gestione ( Ministero dell Interno); Il Comitato operativo di supporto all attuazione (COSA), in cui sono rappresentate anche le amministrazioni Centrali coinvolte, approva gli esiti dell istruttoria, come previsto dal sistema di gestione e controllo - SI.GE.CO. ; L istruttoria riguarda la completezza delle informazioni di inquadramento e la conformità ai criteri di accesso; deve essere completata entro due mesi dalla ricezione della proposta di Piano di Intervento; Durante l istruttoria è possibile che l Autorità responsabile chieda agli Ambiti integrazioni e precisazioni ( con sospensione dei termini nell attesa dei riscontri). Modalità operative

34 Circuito finanziario, rendicontazione, monitoraggio e controlli Modalità operative Le risorse PAC Servizi di Cura (Fondo di rotazione ex legge 183/1987) possono essere utilizzate solo per i progetti previsti dal Piano di intervento, non è richiesto cofinanziamento; Una volta approvato il Piano, i beneficiari ottengono una anticipazione (importo da determinare a seconda dei casi); I successivi trasferimenti sono subordinati alla dimostrazione di stati di avanzamento e pagamenti affettivamente sostenuti (rendicontazione spese intermedie);

35 Circuito finanziario, rendicontazione, monitoraggio e controlli Modalità operative Il saldo finale viene erogato successivamente la conclusione effettiva (rendicontazione finale); Il beneficiario dovrà garantire le informazioni richieste per i singoli progetti per alimentare il sistema di monitoraggio nazionale; I controlli sulla totalità dei casi per i giustificativi di spesa e in via campionaria per verifiche in loco riguardano: coerenza con le tipologie di spesa previste dal Piano, congruità dei costi sostenuti, regolarità e correttezza delle procedure.

36 Che ruolo hanno i diversi attori in questa fase? Autorità di gestione responsabile dell attuazione e team DPS di start up in raccordo con le Regioni: Elaborazione di formulari e linee guida (per presentazione Piani di intervento, per monitoraggio, rendicontazione..); Attività di informazione (help desk) e diffusione dei contenuti. Regione (di concerto con Autorità di Gestione) Azioni divulgative e di supporto specialistico; Elaborazione di indirizzi programmatici e operativi (previa concertazione con partenariato) per raccordare Piani di intervento con programmazione regionale di settore.

37 Grazie dell attenzione! Dipartimento Politiche Sociali Cisl Campania

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