INventario delle EMissioni in ARia (INEMAR) Emilia-Romagna. Simonetta Tugnoli Veronica Rumberti

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1 INventario delle EMissioni in ARia (INEMAR) Emilia-Romagna Simonetta Tugnoli Veronica Rumberti

2 INEMAR RISULTATI: Inventario 2007 Distribuzione % delle emissioni nei diversi macrosettori - Anno 2007 NH3 NMVOC PM10 SOx CO NOx 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% M1: Prod energia M2:Combustione non industriale M3: Combustione nell'industria M4: Processi produttivi M5: Estraz/distrib comb M6: Uso solventi M7: Trasporto su strada M8: Altre sorgenti mobili M9: Tratt/smaltim rifiuti M10: Agricoltura M11: Altre sorg emi/assorb

3 Emissioni Anno 2007 NOx % CO % SOx % PM10 % NMVOC % NH3 % M1: Combustione Energia/Ind trasformazione M2:Combustione non industriale M3: Combustione nell'industria M4: Processi produttivi M5: Estraz/distrib comb M6: Uso solventi M7: Trasporto su strada M8: Altre sorgenti mobili M9: Tratt/smaltim rifiuti M10: Agricoltura M11: Altre sorg emi/assorb TOTALE

4 Emissioni traffico veicolare 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% CO COV NH3 NOx PM10 SO2 Strade urbane Strade extraurbane Autostrade CO COV NH3 NOx PM10 SO2 Strade urbane Strade extraurbane Autostrade

5 Trasporti su strada La stima si basa su una valutazione delle emissioni lineari che si definiscono come le emissioni derivanti dall esercizio delle infrastrutture autostradali e della principale rete viaria extraurbana (rete stradale schematizzata mediante un garafo stradale). Dati input (necessari INEMAR): Flusso veicolare relativo all ora di punta di un giorno feriale medio per ciascun arco del grafo che schematizza la rete stradale per tipologia di veicolo (auto, mc leggero, mc pesante) (N archi 5800 monodirezionali) Curva distribuzione (profili di distribuzione temporale del traffico secondo 4 stagioni, 3 tipi giorno, 4 fasce orarie) Curva deflusso (legame flussi - velocità dei veicoli)

6 Grafo e flussi assegnati Il grafo è formato da 5800 archi monodirezionali e schematizza la rete viaria regionale extraurbana e la rete autostradale I flussi di traffico sono stati ottenuti assegnando al grafo stesso i dati relativi agli spostamenti ricavati dalle matrici origine/destinazione (O/D) e procedendo ad una calibrazione sulla base di rilievi di traffico effettuati sulle principali arterie di comunicazione regionale e sulla rete autostradale. Le matrici O/D costruite sulla base d indagini che raccolgono informazioni relative ai movimenti generati/attratti dalle zone interne della regione e dai movimenti di scambio ed attraversamento che coinvolgono il territorio regionale. n. veicoli su strade extraurbane n. veicoli su autostrade % su strade extraurbane % su autostrade Autoveicoli MC leggeri MC pesanti

7

8 Curva distribuzione Il flusso di traffico nelle diverse fasce orarie per tipo giorno e per periodo dell anno è dato dal flusso della situazione di riferimento moltiplicato per i diversi coefficienti temporali. I coefficienti sono stati elaborati nel modo seguente: gli archi sono stati classificati secondo le tipologie di zona autostrade AA1 (distinguendo le tratte PC-BO e BO-FI), AA13, AA14 e ST; per ogni fascia oraria, per ogni tipo di zona e per ogni tipologia di veicolo è stato calcolato il flusso totale assegnato al grafo; è stato calcolato il peso dei flussi per ciascuna fascia oraria e categoria veicolare rispetto ai flussi nell ora di punta sono stati calcolati i coefficienti per stimare i flussi relativi all ora di punta (giorno feriale, prefestivo, festivo) nei diversi periodi dell anno a partire dai flussi relativi ai tre tipo-giorno per il periodo di riferimento (primavera) sulla base dei dati di flusso raccolti nell ambito del progetto pilota MTS nelle postazioni di Ravenna.

9 M2- tipo combustibile NH3 PM10 CO NMVOC SOx NOx 0% 20% 40% 60% 80% 100% Metano Gasolio GPL Legna Distribuzione % consumi combustibile (GJ) - Riscaldamento domestico 6% 4% 6% 84% Metano Gasolio GPL Legna

10 Indagine L indagine ha coinvolto famiglie utilizzatrici di biomasse legnose a cui è stato rivolto un questionario tramite metodologia C.A.T.I. con l obiettivo di valutare principalmente: Tipologia del sistema di combustione; Frequenza di utilizzo del legname; Tipologia e la quantità di legna utilizzata; Utilizzo di combustibili diversi in combinazione col legname; Modalità di approvvigionamento; Profilo del consumatore. Le interviste sono state realizzate in maniera diffusa su tutto il territorio regionale, coinvolgendo le 9 province Emiliane, secondo un piano di campionamento che prevedeva contatti per provincia (ottenendo stime con un errore standard non superiore a ±2,7%) e contatti in tutta le regione (errore standard non superiore a ±0,9%). Per eliminare la distorsione introdotta dall aver campionato in maniera ragionata e non proporzionale il segmento degli utilizzatori di legna, il database campionario è stato ponderato attraverso una procedura di Post-stratificazione cioè un campionamento stratificato con allocazione proporzionale alle interviste. Il campione è stato stratificato secondo le seguenti variabili: Pianura Collina Montagna Zone a diversa densità abitativa: Alta densità >650 ab/mq Media densità ab/mq Bassa densità <250 ab/mq

11 Penetrazione uso legna Pianura Collina Montagna Piacenza 20% 52% 73% Parma 18% 41% 72% Reggio-Emilia 19% 46% 66% Modena 18% 44% 62% Bologna 13% 41% 62% Ferrara 16% Ravenna 23% Forlì-cesena 24% 31% Rimini 15% 52% 18% 43% 64%

12 Frequenza Una volta ogni 6 mesi 2% Una volta al mese 1% Una volta all anno Poche volte al mese 1% 5% Una volta alla settimana 6% Poche volte alla settimana 28% Solo nel fine settimana 3% Tutti i giorni 54% Mediamente a livello regionale più del 50% degli utilizzatori della biomassa la utilizzano tutti i giorni, con un massimo a Piacenza (61%) e un minimo a Ravenna (38%). Complessivamente in Regione Emilia-Romagna vi sono circa famiglie che utilizzano la biomassa per almeno una volta al mese.

13 92% 7% Tipologia di materiale Montagna Collina 90% 8% 88% 10% Pianura 0% 20% 40% 60% 80% 100% Legna da ardere comune Legno lavorato Pellets Cippato Altro Dall analisi dei dati per zona altimetrica non si evidenziano mediamente valori di utilizzo della legna da ardere comune come combustibile diversi tra le tre differenti zone; infatti si ha un uso della legna rispetto al totale della biomassa utilizzata per il 88% in pianura e 92% in montagna. In modo complementare si evidenzia come l uso del pellets sia maggiore in pianura (10%) rispetto alla montagna (6%).

14 Apparecchi di combustione Caldaia innovativa o avanzata a legna 3% Stufa a legna 32% Stufa automatica a pellets 7% Forno a legna 1% Caminetto chiuso o inserto camino 8% Barbecue 1% Caminetto aperto tradizionale 48% Dai risultati emerge che nella combustione della biomassa ad uso domestico prevalgono sistemi tradizionali rispetto ai sistemi innovativi quali la stufa automatica a pellets o la caldaia innovativa; infatti il caminetto tradizionale aperto viene utilizzato dal 48% delle famiglie, il 32% utilizza le stufe tradizionali mentre solo il 7% le stufe automatiche a pellets e l 8% un caminetto chiuso. La distribuzione dell utilizzo dei diversi apparecchi è molto diversificata sul territorio regionale. Considerando nel dettaglio i risultati per ciascuna provincia emerge che nel territorio della provincia di Piacenza la percentuale di famiglie (31%) che utilizzano il caminetto aperto è inferiore rispetto alla media regionale (48%) a favore della stufa tradizionale (42%) e inoltre si evidenzia anche una maggiore diffusione della stufa a pellets (11%) rispetto al resto del territorio regionale (7%).

15 35% 8% 52% 5% Montagna Tipo di apparecchio zona altimetrica Collina 44% 9% 43% 3% Pianura 55% 11% 32% 3% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Caminetto aperto tradizionale Caminetto chiuso o inserto camino Stufa a legna Caldaia innovativa o avanzata a legna Si nota che nelle zone di montagna si un utilizzo prevalente della stufa a legna rispetto al caminetto; mentre si ha una situazione opposta in pianura. Per quanto riguarda gli strumenti innovativi in generale la loro diffusione è molto bassa ma comunque tendenzialmente stanno trovando maggiore diffusione nelle zone di montagna.

16 Consumi di biomassa Legna da ardere comune Legno lavorato Pellets Cippato Altro Altro Cippato Pellets t/anno Legno lavorato Legna da ardere comune 0% 20% 40% 60% 80% 100% Pianura Collina Montagna Considerando solo il consumo di legna e il numero complessivo sul territorio regionale di famiglie che la utilizzano si stima un valore medio di consumo per abitazione pari a 4 t/anno. Per quanto riguarda il consumo di pellets si stima un valore medio per abitazione pari a 3,6 t/anno. I consumi medi per unità famigliare si differenziano per zona altimetrica; in montagna si ha un consumo medio di biomassa legnosa pari a 4,6 t/anno mentre in pianura si consumano circa 4 t/anno. Questa differenza è da imputare all utilizzo del riscaldamento a biomassa per maggiori superfici infatti mediamente in pianura nel 30% dei casi viene riscaldata una porzione di abitazione inferiore ai 40 mq mentre in montagna solo il 15%; contrariamente in montagna le unità famigliari che utilizzano la biomassa per riscaldare porzioni di abitazione maggiori di 100 mq sono mediamente più del 30% e in pianura meno del 20%.

17 Utilizzo di altri combustibili Esclusivamente biomassa 7% Altri combustubili Gas 86% Gasolio 3% G.P.L. 10% Altri 1%

18 Funzione strategica dell inventario In attuazione del D.lgs. 4 agosto 1999, n.351 è stato emanato il DM 1 ottobre 2002, n.261, che definisce le modalità di valutazione preliminare della qualità dell'aria ed i criteri per la stesura dei programmi di miglioramento e di mantenimento della stessa. In particolare all'art.4 vengono individuati, quale principale strumento conoscitivo per la redazione dei programmi di miglioramento, gli inventari delle sorgenti di emissione, e nell'allegato 2 vengono riportati i criteri per la redazione degli inventari, che devono essere seguiti in modo da garantire un adeguato livello di attendibilità e di uniformità ai dati raccolti.

19 Valutazione di piani e programmi (progetto NINFA_Extended) FASE CONOSCITIVA ELABORAZIONE DATI Inquadramento territoriale Stato di qualità dell aria Dati di base sulle fonti di emissione Zonizzazione Inventario emissioni Modellistica diffusionale Valutazione delle misure per il raggiungimento degli obiettivi della qualità dell aria SCENARI DI INTERVENTO Risultati attesi (qualità aria, emissioni, costi, impatto sociale)

20 Applicazioni VAS PRITT (Valutazione Ambientale Strategica del Piano Regionale dei Trasporti): inventario come base dati emissioni di riferimento Valutazione azioni piano risanamento qualità aria: inventario come strumento per individuare i settori di attività in cui proporre delle azioni per la riduzione delle emissioni. Piani clima: inventario gas serra come base dati per la valutazione di scenari emissivi futuri e individuazione settori di intervento

21 Grazie

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