AZIONI E PROGETTI NEL SISTEMA VERDE V ARCO VILLORESI TRA IL MOLGORA ED IL RIO VALLONE:
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1 AZIONI E PROGETTI NEL SISTEMA VERDE V ARCO VILLORESI TRA IL MOLGORA ED IL RIO VALLONE: interventi locali funzionali al rafforzamento della matrice ambientale orientata al miglioramento degli habitat per Anfibi e Chirotteri Proposta per il monitoraggio dei Lepidotteri Ropaloceri e per la gestione delle fasce prative in fregio al canale Villoresi (Foto di G.Calvi) a cura di Gianpiero Calvi Febbraio 2015 *Associazione FaunaViva Viale Sarca, Milano Tel.: Fax: info@faunaviva.it inanellamento@faunaviva.it Sito web:
2 Indice 1.IMPOSTAZIONE DEI MONITORAGGI PER IL BIENNIO METODI DI INDAGINE BIBLIOGRAFIA...5 (Foto di G. Calvi)
3 1. IMPOSTAZIONE DEI MONITORAGGI PER IL BIENNIO I Lepidotteri Ropaloceri sono considerati ottimi bioindicatori (Thomas, 2005; Brereton et al., 2011) e nel presente progetto sono stati scelti quali indicatori nell'ambito delle Azioni 4 (Elementi lineari di connessione) e 5 (Modelli di gestione della vegetazione nelle aree contermini all'alzaia del Villoresi). Con il termine Ropaloceri si intendono i Lepidotteri appartenenti alle superfamiglie Papilionoidea ed Hesperiioidea, che comprendono specie dalle abitudini diurne e recanti antenne clavate (dal greco rhòpalon = clava). Nel corso del 2014 i rilievi dei Lepidotteri Ropaloceri hanno avuto l'obiettivo principale di esplorare in maniera diffusa l'area di progetto, caratterizzando in via preliminare le comunità presenti e fornendo gli elementi utili ad indirizzare le successive azioni di progetto. Nei due successivi anni di progetto i rilievi saranno ristretti ad aree campione di dimensioni ridotte e qui condotti con maggiore intensità di campionamento (maggior numero di ripetizioni nel corso della stagione di volo degli adulti). Dovendo valutare l'efficacia di due distinte azioni di progetto i monitoraggi avranno due impostazioni differenti. Creazione di elementi lineari Per questa azione di monitoraggio sono stati presi in considerazione gli interventi riportati nel progetto definitivo RIQUALLIFICAZIONE PAESISTICO AMBIENTALE LUNGO IL CANALE VILLORESI TRA IL TORRENTE MOLGORA E IL RIO VALLONE 1 stralcio Sch_1. Si propone di individuare aree campione nei tratti interessati dall'impianto di siepi arbustive (tratto T_1) e dalla formazione di prati fioriti (tratti T_4 e T_8). Aree campione secondarie potrebbero essere eventualmente collocate nei tratti T_2a e T_5 dove è prevista la realizzazione di prati fioriti, seppur di minore estensione, nell'ambito di altre tipologie di intervento. Nella stagione di volo del 2015 si raccoglieranno dati sulla situazione presente nelle aree campione nella fase precedente alla realizzazione degli interventi. Nella stagione successiva i rilievi verranno ripetuti per valutare gli effetti sul breve termine delle azioni di progetto. Tabella 1.1. Riassunto delle aree campione per il monitoraggio dei Lepidotteri Ropaloceri nel biennio in relazione alla creazione di elementi lineari di connessione. ID Sponda Comune Tipologia intervento Aree campione primarie Fornitura e posa arbusti Formazione prato fiorito T_1 dx Caonago Impianto siepe arbustiva 98 mq T_4 sx Gessate Formazione prato fiorito 600 mq T_8 sx Masate Formazione prato fiorito 1000 mq Eventuali aree campione secondarie T_2a sx Cambiago Miglioria fascia boscata per attraversamenti faunistici 300 mq T_5 sx Gessate Miglioria forestale 300 mq 1
4 Gestione delle fasce prative in fregio al canale Villoresi Le attuali modalità di gestione delle fasce prative in fregio al canale Villoresi sono poco intensive e piuttosto disomogenee in quanto a numero di tagli annuali. Il numero di tagli relativamente basso costituisce di per sé un elemento favorevole alla conservazione dell'entomofauna. Per favorire ulteriorimente la presenza dei Lepidotteri Ropaloceri è importante creare un mosaico di praterie (Figura 1.1) con periodi di sfalcio alternati, per permettere alle farfalle di reperire, contemporaneamente e a breve distanza, piante produttrici di nettare, piante su cui deporre le uova e sulle quali le larve possano svilupparsi, ma anche ambienti più chiusi, come fasce di arbusti, filari o piccoli lembi alberati in cui gli adulti possano trovare riparo dalle condizioni meteorologiche avverse o dai predatori. Figura 1.1. Esempio di gestione virtuosa degli sfalci con la contemporanea presenza di un prato sfalciato di recente e di una bordura invece ad un diverso stadio di crescita (Foto di G. Calvi). Mirando ad intervenire in questa azione sulla sola componente erbacea, si suggerisce la sperimentazione di una modalità di taglio della vegetazione volta a creare il mosaico di ambienti sopracitato. Si suggerisce dunque l'individuazione, ogni 500m circa lungo lo sviluppo del canale, di piccoli tratti di m ciascuno da non sottoporre a sfalcio. A fine di esempio si riporta la mappa di Figura 1.2. Il tratto di canale Villoresi interessato dall'area di progetto, dunque da Caponago a Masate, è stato suddiviso in tratti di 500 metri partendo dal ponte di Masate in prossimità del lavatoio e procedendo verso ovest. Al centro di ogni settore di 500 m è stato individuato un piccolo tratto da non sfalciare. La collocazione ottimale e definitiva delle aree da non sfalciare andrebbe concordata per mezzo di un sopralluogo congiunto da parte dei responsabili del taglio e dei tecnici faunistici. Per quanto riguarda i monitoraggi si individueranno coppie di aree campione, di cui una a cavallo tra i tratti non sfalciati e quelli sfalciati e l'altra in aree con gestione convenzionale dei tagli. La stessa modalità di gestione dei tagli potrebbe essere adottata lungo alcuni tratti della rete 2
5 sentieristica del Parco del Rio Vallone. In tal caso alcune aree campione potrebbero essere dislocate lungo la rete sentieristica ancora una volta andando ad individuare coppie di aree con gestione naturalistica e convenzionale. Figura 1.2. Illustrazione della proposta di gestione della vegetazione lungo il canale Villoresi, con individuazione di tratti di m non sfalciati ogni 500 metri. Considerando la progettualità prevista per l'area di Cambiago (Lotto 2B) che comprende una finalità di divulgazione naturalistica con focus su Anfibi e Lepidotteri Ropaloceri sarebbe opportuno attuare anche in questo sito modalità di gestione della vegetazione atte a creare mosaici di ambienti idonei alle farfalle. Anche in questo sito verrà individuata un'area campione per il monitoraggio dei Lepidotteri nel biennio
6 2. METODI DI INDAGINE La metodologia di rilievo ricalcherà in parte quella utilizzata nel primo anno di rilievi, che già ha tenuto conto delle le indicazioni di Butterfly Conservation Europe (van Swaay et al., 2012). Il metodo utilizzato sarà quello dei transetti lineari (Pollard, 1977; Pollard e Yates, 1994). L'unità di campionamento sarà costituita da segmenti di lunghezza pari a circa 100 m, per una larghezza di circa 5 m. I rilievi saranno condotti in giornate calde poco o per niente ventose. Per quanto riguarda la scansione temporale dei rilievi questi verranno ripetuti almeno una volta al mese nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto. Gli individui verranno osservati per mezzo di binocolo, fotografati e, in alcuni casi dubbi, catturati con retino entomologico, cercando per quanto possibile di arrivare in tempi brevi alla determinazione della specie e al rilascio degli individui stessi. Figura 2.1. Individuo di Apatura ilia in fase di liberazione dal retino entomologico (Foto di G. Calvi). 4
7 3. BIBLIOGRAFIA Brereton, T.; Roy, D.; Middlebrook, I.; Botham, M. & Warren, M The development of butterfly indicators in the United Kingdom and assessments in Journal of Insect Conservation. 15 : Pollard, E A method for assessing changes in the abundance of butterflies. Biological conservation. 12 : Pollard, E. & Yates, T. J Monitoring butterflies for ecology and conservation: the British butterfly monitoring scheme. Springer. van Swaay, C. A. M.; Brereton, T.; Kirkland, P. & Warren, M. S Manual for Butterfly Monitoring. Report VS De Vlinderstichting/Dutch Butterfly Conservation, Butterfly Conservation UK \& Butterfly Conservation Europe, Wageningen. Thomas, J. A Monitoring change in the abundance and distribution of insects using butterflies and other indicator groups. Philos Trans R Soc B. 360 :
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