Su Nuraxi di Barumini tra il Bronzo recente e finale nelle capanne 69, 79, 83, 94 e nell isolato 174

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1 Università degli Studi di Roma La Sapienza Scuola di Dottorato - Curriculum Archeologia XXIII Ciclo Su Nuraxi di Barumini tra il Bronzo recente e finale nelle capanne 69, 79, 83, 94 e nell isolato 174 Tomo I Tesi del Dott. Giacomo Paglietti Lettori Prof. Alberto Cazzella Prof.ssa Marcella Frangipane Prof.ssa Giuseppa Tanda

2 2 A Roberta, Gabriele ed Anna

3 TOMO I Il villaggio 3

4 INDICE Tomo I Il villaggio Introduzione, finalità del lavoro e ringraziamenti p. 8 CAPITOLO I I.1 Breve storia degli studi, il nuraghe, il villaggio...p. 12 a) Breve storia degli studi.p. 12 b) Il nuraghe..p. 12 c) Il villaggio.p. 15 I.2 Revisione delle designazioni adottate nelle planimetrie edite dal 1955 al 2008 p. 17 a) La planimetria del 1955 p. 18 b) La planimetria del 1962 p. 19 c) La planimetria del 1981 (II ediz. 1985) p. 20 d) La planimetria del 1982 p. 20 e) La planimetria del 1988 p. 20 f) La planimetria del 2001 p. 21 g) La planimetria del 2008 p. 21 I.3 Tabelle di comparazione delle sigle adottate nelle planimetrie edite di Su Nuraxi di Barumini..p. 22 Tab. 1 Designazioni delle torri dell edificio nuragico quadrilobato p. 22 Tab. 2 Designazioni delle torri dell antemurale...p. 22 Tab. 3 Designazioni dei vani/spazi/vie del villaggio.p. 23 Note alla tabella 3..p. 28 4

5 CAPITOLO II II.1 Le prime fasi di frequentazione del nuraghe e del villaggio (Nuragico arcaico e Nuragico I Inferiore) p. 46 a) Il Nuragico arcaico...p. 46 b) Il Nuragico I Inferiore (N I Inf.) nel nuraghe e nel villaggio...p. 46 II.2 La capanna 135. Descrizione architettonica e sequenza stratigrafica delle fasi Nuragico I Inferiore e Nuragico I Superiore p. 51 a) Descrizione architettonica p. 51 b) La sequenza stratigrafica..p. 53 II.3 Il Nuragico I Inferiore nei pozzetti votivi (a-h) della capanna 135 p. 60 Pozzetto a...p. 60 Pozzetto b...p. 61 Pozzetto c...p. 63 Pozzetto d...p. 64 Pozzetto e...p. 65 Pozzetto f p. 65 Pozzetto g...p. 65 Pozzetto h...p. 66 II.4 Caratteri e cronologia dei manufatti del Nuragico I Inferiore nei pozzetti della capanna p. 70 a) Caratteri dei manufatti del Nuragico I Inferiore nei pozzetti della capanna 135 p. 70 b) Forme vascolari in associazione e loro cronologia..p. 72 5

6 c) Il Nuragico I Inferiore corrisponde al BF 1?...p. 74 II.5 Il Nuragico I Superiore. Caratteri morfologici dei depositi ed elementi di frequentazione e di cultura materiale nel nuraghe e nel villaggio..p. 76 a) Caratteri morfologici del deposito NIS e della cultura materiale nel nuraghe e nell antemurale.p. 76 b) Caratteri morfologici del deposito NIS e della cultura materiale nel villaggio..p. 78 CAPITOLO III III.1 Analisi tipologica e metrica dei vani circolari attribuiti al Nuragico I Superiore nel villaggio di Su Nuraxi.p. 83 a) Criteri di identificazione tipologica e metrica dei vani circolari.p. 83 b) Strutture del villaggio attribuite in planimetria al Nuragico I Superiore p. 85 c) Altre capanne riferibili al Nuragico I Superiore.p.102 III.2 Modalità di aggregazione delle capanne circolari..p.106 a) Capanne aggregate ad altre strutture circolari di modulo circolare differente dalle prime..p. 106 b) Capanne aggregate fino ad un numero di tre disposte sullo stesso asse con ingresso rivolto sullo stesso quadrante p. 109 c) Capanne aggregate in numero di due di cui una maggiore dell altra...p. 111 III.3 Un nuovo antemurale p.114 Bibliografia p

7 FIGURE Fig. 1. Su Nuraxi. Planimetria del 1955 (da Lilliu 1955) p. 40 Fig. 2. Su Nuraxi. Planimetria del 1962 (da Lilliu 1962) p. 41 Fig. 3. Su Nuraxi. Planimetria del 1988 (da Lilliu, Zucca 1988) p. 42 Fig. 4. Su Nuraxi. Planimetria del 2008 (da Mibac-Progetto Mirabilia) p. 43 Fig. 5. Su Nuraxi. Planimetria del 2011 (elab. G. Paglietti da originale Archivio Sopr. Arch. Ca-Or)..p. 44 Fig. 6. Su Nuraxi. Ubicazione della capanna 135 nel villaggio (elab. G. Paglietti)...p. 52 Fig. 7. Su Nuraxi. Capanna 135. A. Ubicazione dei pozzetti. B. Livelli del Nuragico I Inferiore e Nuragico I Superiore (elab. G. Paglietti da Lilliu 1955).p. 56 Fig. 8. Su Nuraxi. Capanna 135. Materiali dai pozzetti A, B, C, E, F, G del Nuragico I Inferiore (elab. G. Paglietti da Lilliu 1982) p. 68 Fig. 9. Su Nuraxi. Capanna 135. Vaso calefattoio dal pozzetto C (elab. G. Paglietti)...p. 69 Fig. 10. Su Nuraxi. Ascia a margini rialzati e scalpello (da Santoni Senza riferimento metrico dall origine).p. 78 Fig. 11. Su Nuraxi. Localizzazione delle capanne circolari citate nel cap. III.2 (elab. G. Paglietti) p. 113 Fig. 12. Su Nuraxi. In rosso: evidenziazione delle torri e dei paramenti murari relativi ad un antemurale precedente la fase NIS. In giallo: intregrazioni murarie delle capanne circolari di fase NIS (elab. G.Paglietti)...p.116 7

8 Introduzione, finalità del lavoro e ringraziamenti Questa ricerca di dottorato è il risultato di più di tre anni di studio finalizzati all approfondimento delle dinamiche di occupazione del villaggio più noto della protostoria sarda: Su Nuraxi di Barumini. La scelta di confrontarsi con un contesto archeologico così importante, ma allo stesso tempo così controverso per tutte le vicende legate al suo studio, non è stata immediata. Il primo progetto di ricerca proposto aveva come fine l analisi dell uso dello spazio all interno delle capanne nuragiche attraverso lo studio della cultura materiale e delle soluzioni costruttive, avendo come campo d indagine i villaggi editi della Sardegna protostorica; progetto ambizioso e realisticamente impossibile da realizzare negli anni di ricerca di dottorato. La commissione, alla quale partecipava anche il compianto Prof. R. Peroni (sempre attento a tutte le problematiche e pronto a suggerire strategie di lavoro), propose di orientare la ricerca ad un solo villaggio (in particolare il suggerimento va alla Prof.ssa M. Frangipane), che disponesse di un consistente repertorio materiale edito associato a strutture che mostrassero, al loro interno, i segni tangibili di attività domestiche e di trasformazione di materie prime. Pur non mancando vari contesti di riferimento, sempre però molto limitati ad un solo periodo, ad una sola capanna o ad un solo frammento ceramico, si è deciso di avventurarsi nello studio di quel villaggio che per molteplici aspetti, costruttivi e tipologici mostrava il potenziale di ricerca più alto. Si è detto che il villaggio di Barumini mostra aspetti controversi nella sua vicenda di studio, ciò perché fino ad oggi di circa 236 strutture censite, non esiste alcuna documentazione relativa ai corredi di cultura materiale, fatta eccezione per alcune sporadiche e limitate analisi e per un consistente numero (circa venti) di tesi di laurea affidate dal Lilliu, tra gli anni 70 e 80, ai suoi allievi e mai editate. Si è deciso di affrontare lo studio del villaggio orientando la ricerca alle prime fasi di occupazione, tralasciando quindi gli aspetti relativi all età del Ferro (periodo di riassestamento del villaggio) e le fasi sporadiche di occupazione storica (punica e romana). Già dalla prima lettura delle numerose planimetrie edite ormai nel corso di circa cinquant anni ci si è imbattuti in un evidente problema, non di poco conto: la mancata corrispondenza tra designazione numeriche e strutture. Tale problematica rendeva difficoltosa la lettura creando equivoci nel riferimento ad un vano piuttosto che ad un altro. Si è così affrontata una preliminare ricerca, in alcuni tratti di carattere filologico, finalizzata alla revisione e alla realizzazione di una nuova planimetria aggiornata e corretta, ciò grazie alla consultazione 8

9 delle citate tesi 1 che riportando, in molti casi i giornali di scavo o testimonianze dirette, ha permesso di sciogliere diversi equivoci; la possibilità di disporre di una nuova planimetria del villaggio ha permesso di redigere una nuova planimetria corretta 2. Tale lavoro, in realtà non previsto, ha obbligatoriamente indirizzato la ricerca ad un analisi ancora più dettagliata delle problematiche del villaggio permettendo così di focalizzare meglio gli obiettivi da raggiungere. Grazie anche alla preziosa disponibilità della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano e alla collaborazione sul campo del dott. A. Marotto, sono stati effettuati alcuni rilievi di capanne interessanti per la ricerca 3, incappando in un caso di serendipità: l osservazione delle rotonde con bacile e delle loro caratteristiche ha portato ad indagare in nuovi campi d indagine fino a proporre, per esse, la funzione di capanne del sudore (Paglietti 2009), ipotesi che ha trovato alcuni studiosi entusiasti dove altri non si sono affatto espressi. Dall analisi del villaggio e dal rilievo è scaturita anche un altra interessante scoperta presentata in occasione della XLIV Riunione Scientifica dell IIPP, La preistoria e la protostoria della Sardegna (Cagliari-Barumini-Sassari novembre 2009), la presenza di un antemurale turrito precedente l edificazione dei vani circolari della fase Nuragico I Superiore, finora mai individuato. L osservazione del villaggio ha infine portato all individuazione, tra i vani di pianta circolare, di due principali modalità di aggregazione. A questo punto si è deciso di selezionare le strutture per affrontare lo studio della cultura materiale e la scelta è stata dettata da fatti contingenti: i materiali del villaggio, oggi custoditi presso il magazzino comunale di Barumini, hanno subìto nel corso del tempo vicende di abbandono, trasferimenti, campagne di inventario e di restauro 4 ; molti corredi di capanne interessanti per questa ricerca non sono stati rintracciati né tra gli elenchi, né tra le cassette, mentre altri sono stati oggetto di tesi di laurea, altri infine erano inediti. Si è deciso di selezionare alcune capanne che rappresentassero il campione per ciascuna tipologia architettonica individuata: le capanne 69, 79, 83, 94 (tutte inedite tranne la 94) per il primo modulo e l isolato 174 (capanne 141, 170, 172, 173 e cortile 174), per il secondo, 1 Si ringrazia il prof. E. Atzeni per aver permesso la consultazione delle sue copie personali. 2 Autorizzazione: prot. n del 18 dicembre Si ringraziano, per la loro disponibilità, la dott.ssa D. Mureddu, il tecnico disegnatore M. Olla e A. Mascia. 3 Autorizzazioni: prot. n del 4 luglio 2008; prot. n del 17 dicembre Si ringraziano, per la loro disponibilità, le dott.sse F. Lo Schiavo e D. Mureddu. 4 Descritte, nel dettaglio, nel tomo II. 9

10 anche in questo caso, a parte la capanna 141 trattata dal Lilliu nel suo lavoro (1955) e ripresa in parte da Santoni (2001), i corredi erano inediti e tutti, fortunatamente, presenti all appello 5. Lo studio dei materiali ha rilevato non poche novità per quanto riguarda le prime fasi di occupazione del villaggio ed in generale per lo studio dei villaggi nuragici. Inaspettatamente infatti si è riscontrata, tra i corredi delle capanne studiate, una significativa quantità di cultura materiale della fase del Bronzo recente: ciò sorprende per il fatto che tali materiali provengono da capanne di modulo simile a quelle del vicino villaggio del Bruncu Madugui- Gesturi che sulla base di precedenti scavi sono riferite al Bronzo finale. Purtroppo lo scavo del villaggio di Su Nuraxi è figlio del suo tempo e la documentazione a nostra disposizione può essere solo interpretata. Un dato del genere comunque non può essere ignorato e necessita un approfondimento che permetta di verificare (sia nei vecchi scavi che per i prossimi) l eventuale ridiscussione di alcune attribuzioni cronologiche e culturali. La ricerca è stata effettuata senza non poche difficoltà e dispendio di denaro per i trasferimenti giornalieri a Barumini, ma è stata ripagata dalla preziosa collaborazione della Sig.ra Fernanda Lai dipendente della suddetta Soprintendenza che assisteva attivamente a tutte le attività di schedatura dei materiali. Questo lavoro non sarebbe potuto venire alla luce se non fosse stato per la disponibilità, inoltre, del dott. Marco Minoja, attuale Soprintendente per le provincie di Cagliari e Oristano e della dott.ssa Donatella Cocco, funzionario della stessa soprintendenza ai quali va un caloroso ringraziamento. Un ringraziamento va inoltre alle persone che in questi anni mi hanno sostenuto nella ricerca con consigli, revisioni e suggerimenti: prof.ssa Giuseppa Tanda, Ubaldo Badas e i colleghi dott.ri Mariano Ucchesu, Andrea Marotto, Francesco Casu e Mattero Piras. Questo lavoro è dedicato a mia moglie Roberta e ai miei figli Gabriele e alla piccola Anna venuta alla luce la domenica del 22 maggio di quest anno durante la revisione di questa tesi. Monserrato, 31 maggio Autorizzazioni: n. 607 del 28 gennaio 2010; n del 16 settembre 2010; n. 648 del 4 febbraio Si ringraziano, per la loro disponibilità, il dott. M. Minoja e la dott.ssa D. Cocco. 10

11 CAPITOLO I 11

12 I. 1 Breve storia degli studi, il nuraghe, il villaggio a) Breve storia degli studi Il complesso nuragico di Su Nuraxi di Barumini è geograficamente situato nella Sardegna centro-meridionale, in una zona di confine e di contatto tra due realtà ambientali diverse: i fertili campi e le isolate colline della regione storica della Marmilla e gli altipiani e le vie di accesso all interno della zona montuosa del Sarcidano. L area d interesse archeologico si trova nel versante occidentale del paese di Barumini, lungo il margine sinistro della strada che porta al paese di Tuili. Situato in un terrazzo marnoso miocenico in località Serras, alle pendici meridionali del tavolato basaltico della Giara di Gesturi, il villaggio e nuraghe di Su Nuraxi domina la valle di Pardu e s eda. Su Nuraxi rappresenta oggi il monumento nuragico più conosciuto al mondo, grazie anche all iscrizione nel 1997 nella lista del Patrimonio Mondiale dell Unesco. Noto già dal 1834, da una breve notizia riportata da Vittorio Angius, Su Nuraxi è oggetto di una prima descrizione scientifica più di un secolo dopo, nel 1938, da parte di Giovanni Lilliu. Lo stesso Lilliu dirige le prime esplorazioni del monumento nel 1940 e nel Il 14 maggio 1951, per iniziativa dell allora Soprintendente alle Antichità della Sardegna Gennaro Pesce prendono avvio gli scavi archeologici dell intero complesso, mettendo in luce ciò che oggi è visibile e che ha portato lo stesso Lilliu alla redazione dell opera di descrizione generale dal titolo Il nuraghe di Barumini e la stratigrafia nuragica, nella rivista di Studi Sardi del Altre esplorazioni sporadiche sono state effettuate tra gli anni 1981 e 1987 in occasione di interventi di restauro effettuati dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano, sotto la direzione di Giovanni Ugas, e di recente, nel versante occidentale del villaggio, sotto la direzione di Vincenzo Santoni. Numerose sono le pubblicazioni di taglio scientifico e divulgativo succedutesi in questi ultimi cinquant anni, l interesse mai assopito per quel gigante abbattuto, così come lo amava chiamare il Lilliu, rivela a distanza di tanti anni la persistenza di numerose domande, ancora in attesa di una risposta. b) Il nuraghe Il complesso nuragico di Su Nuraxi è costituito da un imponente nuraghe a bastione quadrilobato, un antemurale e un intricato villaggio che si sviluppa tutt intorno, con maggiore concentrazione nel versante orientale. L impianto quadrilobato, com è visibile oggi, è l esito 12

13 di due fasi costruttive. La prima è relativa all edificazione della torre centrale denominata A, secondo la prima nomenclatura del 1955, alla quale si addossa, formando il cortile B, un imponente struttura quadrilobata costituita dalle quattro torri C, D, E, F, collegate tra loro da alte cortine murarie. Sulla sequenza costruttiva della torre A e del corpo quadrilobato si è in questi anni discusso tanto. La prima lettura data dal Lilliu affermava che la torre principale A precedeva l edificazione del corpo aggiunto quadrilobato riconducendo questi due momenti alle fasi I e II o fase arcaica e del Nuragico I Inferiore. La problematica è allo stato attuale ancora aperta dal momento che diversi autori tra i quali lo stesso Santoni (2001, p. 31) hanno avanzato l ipotesi che i due corpi (torre A e corpo quadrilobato) siano stati eretti nello stesso momento, ma costruttivamente il primo avrebbe preceduto il secondo seppur in tempi ridotti: l intero complesso sarebbe, dunque, stato concepito organicamente. L ingresso, oggi visibile solo dall interno, era collocato nel paramento sud-orientale: attraverso un andito con due nicchie contrapposte, si accedeva al cortile B, e da qui alle torri A, C, D, E e F. Il cortile rappresentava uno spazio comune, funzionale allo svolgimento delle attività all interno del nuraghe: ci si approvvigionava dell acqua dal pozzo e si poteva accedere ai vani ausiliari e ai corridoi di comunicazione. Al di sopra dell ingresso della torre E, tramite una scala mobile, si accedeva ad un piccolo vano cupolato e al di sopra dell ingresso della torre C, un accesso sopraelevato immetteva ad una scala interna, che attraversando lo spessore murario, conduceva alla sommità permettendo l accesso ai vani superiori delle torri perimetrali. Adiacente alla torre principale A, ad un altezza maggiore rispetto agli altri accessi, è una porta finestra. La torre A, la più alta del complesso, si conserva per un altezza di 14 metri con diametro di base di 10 metri. L ingresso, orientato a S, permette di accedere ad un breve corridoio con nicchia d andito, che conduce alla camera del piano terra, di 4.80 metri di diametro. La camera circolare mostra due nicchie contrapposte, situate ad est ed ovest; al di sopra di quest ultima, all altezza di 4.22 metri, una scala sopraelevata conduce, tramite dieci gradini, alla camera del primo piano, di 2.40 metri di diametro, con una singola nicchia parietale e una porta finestra orientata a SE, fuori asse rispetto all ingresso sottostante. Questa finestra permetteva, probabilmente attraverso un ballatoio ligneo, di accedere al bastione quadrilobato, forse in questa fase, al solo livello degli spalti. Anche all interno del piano primo della torre A, una scala sopraelevata a metri 1.75 di altezza dal piano pavimentale, conduceva, attraverso tredici gradini, al secondo piano di cui residua una camera di 1.20 metri di diametro. 13

14 Le torri perimetrali sono costituite da tre vani sovrapposti: il piano terra, un secondo ambiente definito silo a bottiglia ed una terza camera. Le camere inferiori hanno sviluppo planimetrico piuttosto uniforme, e in tutte, si documenta un doppio filare di feritoie o prese di luce; la presenza, all interno, di elementi accessori strutturati, indica un uso differente degli spazi: nella torre C è presente una piccola celletta basale sussidiaria, mentre nella torre D si trova, al livello di base, un profondo silo o cisterna. Il complesso della prima fase, riconducibile ad un periodo compreso tra la fine del XV e il XIII sec. a. C., si caratterizza per l impiego di due differenti tecniche murarie: la prima poligonale, di grandi pietre sbozzate di basalto, associate a rare di marna; la seconda isodoma, a partire dal livello basale dei sili delle torri, in filari di conci ben squadrati di marna. Coronava la parte sommitale delle torri e delle cortine murarie una serie di mensole in marna, disposte ad intervalli regolari, a costituire un parapetto perimetrale. L accostamento della scura pietra basaltica a quella chiara marnosa, donava al complesso un particolare effetto di bicromia: nelle torri perimetrali, nella sovrapposizione delle due tecniche murarie e nella parte sommitale delle cortine, nell alternarsi delle mensole di marna ai conci di basalto. Negli ultimi secoli del II millennio a. C., a causa forse, di un assestamento dei sottostanti strati geologici, attraversati da falde acquifere, tutto l impianto è poderosamente avvolto da un rifascio dello spessore di circa 3 metri, di sole pietre basaltiche di grandi dimensioni, comportando notevoli modifiche all impianto originario. Il rifascio portò all occlusione dell ingresso principale nel paramento SE e al suo posto si effetuò l apertura di un altro accesso sopraelevato nel paramento NE. Da questo, attraverso un corridoio, era possibile sia affacciarsi al cortile B che salire, attraverso due accessi distinti interni, alle parti sommitali del bastione e della torre C. Nelle torri C, D, E, ed F le feritoie-prese di luce vengono occluse, privando così l interno, di luce naturale. La parte sommitale, infine, era coronata da una serie di filari di conci isodomi intervallati da grandi mensole, il tutto in sola pietra basaltica a discapito di quella particolare bicromia della fase precedente. All esterno del bastione quadrilobato era presente l antemurale. Una prima linea difensiva, verosimilmente contemporanea all impianto originario, è stata messa in luce nel versante meridionale del nuraghe, in corrispondenza della torre G, alla quale devono forse ricondursi anche le torri H e I. A questa prima linea si affianca, in concomitanza con la realizzazione del rifascio, una seconda, in posizione più avanzata e caratterizzata da un possente tratto murario con le tre torri N, O e P. Il versante SW del nuraghe appare attualmente privo di torri. Le torri H e I, della prima fase, mostrano all interno un doppio ordine di feritoie o prese di luce parietali mentre le successive N, O, P, un solo filare. Nell antemurale dell ultima fase si aprono due 14

15 ingressi: uno ad occidente in prossimità della torre P, ed uno ad oriente in prossimità della torre O. A causa delle diverse vicende susseguitesi nel Su Nuraxi, gli accessi sono consentiti, oggi, in diversi punti del tratto murario. c) Il villaggio All esterno del nuraghe, il villaggio è l esito di una serie di sovrapposizioni, modifiche ed integrazioni avvenute nel corso delle fasi di frequentazione succedutesi nel tempo. Le più antiche attestazioni si riferiscono, secondo il Lilliu (Lilliu, Zucca 1988) ai secoli XIII-XII a. C. o fase del Bronzo Recente, come dimostrano alcuni frammenti ceramici di provenienza egea, individuati all interno delle capanne a corte centrale 11 e 20, attribuiti da Maria Luisa Ferrarese Ceruti (1985, pp. 247, 250) alla fase del Miceneo IIIC ( a.c.). A questo primo momento di occupazione, il Lilliu riferisce gli elementi di cultura materiale rinvenuti nel deposito votivo al di sotto della capanna 135, riscontrati anche nelle capanne 136, 144, 150, 152, 154 e nei sili delle torri C e D. Ai secoli XI e X a.c. o Bronzo finale, si riferiscono, negli abitati nuragici, capanne a pianta circolare con paramenti tangenti, allineate su uno stesso asse e disposte attorno ad uno spazio comune. Tale tipo di aggregazione si riscontra anche nel Su Nuraxi. All interno di questi ambienti sono state rinvenute le tracce delle attività dell uomo: macine per la lavorazione della farina, focolari per la cottura dei cibi, resti di pasto, vasi contenitori per le derrate agricole e per l acqua, vasi da mensa, lucerne per l illuminazione notturna, strumenti per la filatura, per la lavorazione del legno e della pietra. Sono forse riferibili a questa fase, o al suo momento conclusivo, quei piccoli ambienti circolari con sedile, bacile litico e focolare adiacente che un recente studio ha riferito alla pratica dei bagni di sudore (Paglietti 2009). Ad est del nuraghe si trova una capanna di dimensioni maggiori rispetto alle altre: si tratta della capanna 80 o delle riunioni, per la presenza di un sedile che corre lungo tutto il perimetro interno, al suo interno è stata rinvenuta una scultura in pietra riproducente un nuraghe monotorre. La modalità di aggregazione dei vani attorno ad uno spazio comune, è nuovamente riadottata nei secoli X-VIII a.c., durante l età del Ferro, con evolute concezioni architettoniche. A questo periodo si riferiscono le grandi capanne a settori o a corte centrale del Su Nuraxi, con ambienti interni disposti attorno ad un cortile lastricato a pianta circolare: se ne individuano tre col numero attribuito ai cortili 11, 20 e 42. Il nuraghe, in questa fase, sembra aver perso la sua funzione originaria. L antemurale, tra la torre H e la O, si presenta in rovina, a causa di un evento che tutt ora non siamo in grado di 15

16 determinare; non si avverte alcuna preoccupazione, in antico, di eseguire il restauro, anzi, la capanna a corte 11 viene edificata proprio sopra le rovine della torre O. Tutta l area interna all antemurale è occupata da una serie di piccoli vani disposti a schiera e addossati l un all altro; all interno e al di sotto di questi, si rinvennero alcuni bronzetti integri e frammentari appartenenti, secondo il Lilliu, ad un sacello sacro, del quale però non è stata rinvenuta l ubicazione. Il nuraghe e il villaggio sono infine frequentati in età punica e romana, come dimostrano i ritrovamenti di materiali e di monete dai sili delle torri C e D, utilizzati come depositi votivi. Dalle torri del bastione del quadrilobato, da quelle dell antemurale e dal cortile del nuraghe provengono materiali datati ai secoli II e I a.c. Alcuni ambienti interni sono utilizzati come luoghi di deposizioni funerarie. Durante questa fase si documenta una frequentazione anche in varie parti del villaggio, come dimostrano i ritrovamenti di ceramica romana da i vani situati all interno dell antemurale, dagli ambienti a corte centrale, dalla capanna delle riunioni e da capanne riadattate o costruite ex-novo. Sporadiche frequentazioni sono attestate anche durante la fase imperiale, fino al III sec. d.c. All età altomedioevale si riferiscono alcuni manufatti in bronzo rinvenuti dal silo della torre D e attribuiti al VI-VII sec. d.c. I crolli delle parti sommitali nel cortile e all esterno, la sovrapposizione delle frequentazioni nelle varie epoche, l accumulo dei depositi naturali susseguitisi per tanti secoli hanno portato all abbandono della struttura e alla trasformazione di uno dei complessi più floridi dell età nuragica in un umile e isolata collina. 16

17 I.2 Revisione delle designazioni adottate nelle planimetrie edite dal 1955 al 2008 La planimetria del villaggio di Su Nuraxi di Barumini è stata nel corso di circa cinquant anni edita in vari contesti scientifici e divulgativi, le principali sono state pubblicate negli anni: 1953 (Lilliu 1953) 6, 1955 (Lilliu 1955), 1962 (Lilliu 1962), 1981 (Contu 1981) 7,1982 (Lilliu 1982), 1988 (Lilliu, Zucca 1988), 2001 (Santoni 2001), 2008 (Mibac-Mirabilia 2008). Dopo la campagna di scavi degli anni il cui resoconto generale è stato pubblicato da G. Lilliu nel 1955 con planimetria redatta nel 1954, si è posteriormente intervenuti nel 1956 con la messa in luce di 57 nuovi vani (Lilliu, Zucca 1988, p. 33) il cui rilievo è stato inserito nella planimetria del Nel 1981 E. Contu pubblica una planimetria a colori che pur presentando una resa grafica chiara è priva di segnatura degli spazi. Nelle edizioni del 1982 e 1988 è riproposta, seppur con qualche modifica, la planimetria del Nel 2001 V. Santoni pubblica un dettagliato rilievo del villaggio ma con un numero limitato di designazioni. La planimetria pubblicata per ultima nel 2008 dal Ministero per i Beni Culturali - progetto Mirabilia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano tiene conto, solo in parte, delle variazioni avvenute nel corso degli anni. Prendendo in esame le planimetrie citate si sono registrate, a partire dalla prima edizione del 1955, rilevanti incongruenze: alcune si riferiscono all epoca dello scavo (la mancata designazione nell ordine progressivo adottato e l attribuzione di sigle doppie), altre sono relative al momento della stesura delle successive planimetrie (la trascrizione errata per equivoca resa grafica e l omissione sbrigativa di sigle non comprensibili). Per poter disporre di un supporto grafico coerente con i dati è stato indispensabile redigere una planimetria aggiornata del villaggio di Su Nuraxi che tenesse conto delle incongruenze riscontrate. Si è resa necessaria la comparazione, attraverso l uso di tabelle, delle designazioni adottate nelle varie stesure annotando, per quanto possibile, le vicende che hanno condotto all attribuzione di ogni sigla 8. 6 Una prima planimetria di P. Pes è edita nel Quotidiano Sardo (Lilliu 1953, p. 3) e rappresenta lo stato dei lavori fino al mese di settembre dello stesso anno (Lilliu 1955, p. 147). 7 I riferimenti del contributo di E. Contu sono tratti dalla seconda edizione di Ichnussa del 1985 (I ediz. 1981). 8 Per arrivare ad un risultato apprezzabile è stata indispensabile la consultazione di alcune tesi di laurea assegnate da G. Lilliu agli allievi della cattedra di Antichità Sarde dell Università di Cagliari effettuata al solo scopo di trovare risposte a diversi quesiti sorti nell individuazione di alcuni vani del villaggio: i riferimenti ai giornali di 17

18 In questo paragrafo viene riportata una rassegna delle principali planimetrie edite nella quale si analizzano, nel dettaglio, i criteri convenzionalmente adottati nella stesura della segnatura degli spazi e, a seguire, tre tabelle di comparazione delle designazioni attribuite alle torri del nuraghe (tab. 1), alle torri dell antemurale (tab. 2) e ai vani del villaggio (tab. 3) descrivendo in nota, per quest ultima, le variazioni verificate nel corso delle varie stesure e i possibili motivi che hanno portato all adozione di una designazione piuttosto che un altra. Infine l apparato grafico (figg. 1, 2, 3, 4, 5) ripropone le tavole oggetto dell analisi e la nuova planimetria 9 che tiene conto delle variazioni riscontrate. h) La planimetria del 1955 La prima planimetria del nuraghe e del villaggio di Su Nuraxi-Barumini (fig. 1) si trova alla pag. 144 del contributo di G. Lilliu Il nuraghe di Barumini e la stratigrafia nuragica, nel volume XII-XIII, parte I, della rivista Studi Sardi edita da Gallizzi (Sassari) nel La tavola riporta in basso la didascalia: Fig. 3 BARUMINI nuraghe Su Nuraxi: planimetria generale della fortezza e del villaggio (ripresa fotografica aerea, con scala largamente approssimata); (disegno del Dott. Piero Pes). La planimetria riporta la dicitura SU NURAXI di Barumini ; è redatta in scala largamente approssimata di 1:1000 con indicazione della scala metrica di 60m; il riferimento cardinale è indicato con l asse del N orientato sull asse ENE-WSW. In basso a sinistra è la legenda denominata Stratigrafia nel quale sono riportati simboli grafici che identificano le fasi culturali del villaggio con le seguenti diciture: strato nuragico arcaico; nuragico primo inferiore; nuragico primo superiore; nuragico secondo; punico-romano. In basso a destra è la firma di P. Pes e sotto di essa il numero 54 riferito all anno di esecuzione. L apparato grafico adotta convenzionalmente: scavo dell epoca hanno permesso di superare molte difficoltà circa le reali designazioni adottate durante gli scavi e di contribuire alla stesura della planimetria aggiornata. 9 La planimetria presentata in questo lavoro (fig. 5) è di M. Benatti/Aran Progetti edita da V. Santoni nel 2001 e rielaborata dallo scrivente. È stata richiesta copia alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano (n. prot del 18/12/2008). 18

19 lettere maiuscole dell alfabeto italiano per identificare la torre centrale (A), il cortile (B), le torri dell impianto quadrilobato (C, D, E, F) e le torri dell antemurale (G, H, I, L, M, N, O, P). lettere minuscole dell alfabeto greco singole da a e doppie da a (con l omissione della coppia di lettere - ) per identificare sia gli ambienti situati nello spazio compreso tra l impianto quadrilobato e l antemurale che quelli del settore occidentale. numeri arabi nell ordine progressivo dal n. 1 al n. 161 per tutte le restanti capanne del villaggio. Tra le assegnazioni numeriche si riscontrano: 25 numeri non assegnati, 5 assegnazioni doppie. i) La planimetria del 1962 La planimetria del 1962 (fig. 2) si trova alla tavola LVI del contributo di G. Lilliu, I nuraghi torri preistoriche della Sardegna edito da La Zattera (Cagliari) nel Alla pag. 174 della sezione TAVOLE (Lilliu 1962, pp ) la didascalia rimanda alla scheda descrittiva (Ibid., pp ) relativa alla fig. 10, 2. La planimetria è redatta in scala 1:1000 con indicazione della scala metrica di 30m; il riferimento cardinale è indicato con l asse del N orientato sull asse NNE-SSW. In basso a sinistra è la legenda del 1955 con la sola omissione del titolo Stratigrafia e della parola strato. L apparato grafico mostra alcune variazioni riferite ad una differente disposizione delle lettere maiuscole nella pianta del nuraghe e dell antemurale: ad esclusione delle torri A e C invariate rispetto alla precedente, sono modificate le assegnazioni del cortile (F), delle torri dell edificio quadrilobato (B, C, D, E), delle torri dell antemurale (G, H, M, N, O, P, Q), con quest ultimo che si articola in un ridotto a tenaglia (L) con altro ingresso (i) a protezione d un grande edifizio rotondo (I) destinato a sede del Consiglio degli Anziani del villaggio (Ibid., p. 119). Tale modifica e disposizione differente è conseguenza dell assegnazione della lettera I alla capanna 80 e della L al recinto o ridotto triangolare ( ) compreso entro una tenaglia di mura poderose (Ibid., pp ). Il riferimento alla realizzazione della tav. LVI si trova alla pag. 195 dell indice delle tavole (Ibid., pp ): TAVOLA LVI: BARUMINI, nuraghe Su Nuraxi: planimetria del complesso nuragico: nuraghe e villaggio di diversi periodi (rilievo LILLIU CABONI). 19

20 Nella trascrizione si riportano due modifiche nelle lettere greche singole ( > y; >L) doppie ( > ii; > ii) e due omissioni ( e ). La numerazione progressiva, interrotta nel 1955 al n. 161, riparte per concludersi col n Tra le assegnazioni numeriche si riscontrano: 59 numeri non assegnati, 8 assegnazioni doppie, 10 errori di trascrizione. j) La planimetria del 1981 (II ediz. 1985) Nel contributo collettivo Ichnussa, alla pag. 88 del secondo capitolo relativo alla Sardegna nuragica e classica, E. Contu pubblica una planimetria a colori priva di designazioni, con didascalia in alto a sinistra, in scala 1:500 e scala metrica di 25 metri, con indicatore del N nell asse N-S e legenda del Il disegno (AA.VV. 1985, p. 614) è compreso tra rielaborati di vari autori od originali di Ercole Contu. k) La planimetria del 1982 La planimetria del 1982 si trova alla pag. 84 dell opera di G. Lilliu, La civiltà nuragica edito nel 1982 dalla Delfino (Sassari). L impostazione (resa grafica, scala metrica, orientamento) è la stessa del 1962 ma varia la legenda nella quale si utilizzano le seguenti diciture: FASE PRIMA: XV A. C.; FASE SECONDA: XIII - X; FASE TERZA: IX - META VII; FASE QUARTA: META VII - VI; FASE QUINTA: V - III/II. L apparato grafico non cambia a parte alcune minime variazioni nella designazione di alcuni vani. Si segnala la reintroduzione di alcune sigle del 1955: (già modificata in ii nel 1962), (già modificata in y nel 1962), (interpretabile come nel 1962), (omessa nel 1962); l omissione del n. 2 nell angolo SE dell isolato 11 (già n. 28 nel 1955 modificato nel n. 2 nel 1962). Il disegno è ricavato Da Autori vari (Lilliu 1982, p. 233). l) La planimetria del 1988 La planimetria del 1988 (fig. 3) si trova alle pagine del contributo di G. Lilliu e R. Zucca Su Nuraxi di Barumini edito dalla Delfino (Sassari) nel La tavola riporta la didascalia in basso. La planimetria riporta la segnatura degli spazi, la scala e l orientamento 20

21 delle planimetrie 1962/1982. Varia la legenda nella quale si utilizzano le seguenti diciture: FASE A: a.c.; FASE B: a.c.; FASE C: VIII a.c.; FASE D: VIII - VI a.c.; FASE E: V a.c. - III d.c. Tra le lettere greche si contano: 5 omissioni, 9 trascrizioni errate; tra le assegnazioni numeriche: 59 omissioni, 7 assegnazioni doppie, 12 trascrizioni errate. m) La planimetria del 2001 La planimetria del 2001 si trova alla pag. 60 del contributo monografico di V. Santoni, Il nuraghe Su Nuraxi di Barumini, pubblicato nella collana Guide e Studi dalla Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano. La planimetria riporta la didascalia: Su Nuraxi Planimetria generale del villaggio (restituzione 1999). Priva di scala metrica, legenda e indicatore di orientamento la planimetria è tuttavia orientata nell asse N-S. In riferimento al nuraghe e all antemurale viene reintrodotta per la prima volta le designazioni del 1955 (Santoni 2001, p. 18, nota 1). La segnatura degli spazi del villaggio è limitata a dodici vani (,,,,,, 32/36, 80, 135, 141, 163) e sei isolati (11, 20, 42, 54, 164, 110). Il disegno è di M. Benatti/Aran Progetti con elaborazione integrativa di G. Plaisant (Santoni 2001, p. 119). n) La planimetria del 2008 La planimetria del 2008 (fig. 4) è stata pubblicata in un pieghevole a carattere divulgativo realizzato dal Mibac - MP Mirabilia s.r.l. con Redazione testi e raccolta del materiale iconografico a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano. La planimetria è priva di legenda, scala metrica e riporta l indicatore del N sull asse NNE-SSW. Il disegno è di Marinella Olla. La designazione delle torri del nuraghe e dell antemurale è quella del 1955 e del Nelle designazioni dei vani del villaggio si contano tra le lettere greche: 4 valide correzioni, 9 trascrizioni errate, 5 omissioni; tra quelle numeriche: 9 valide correzioni, 59 omissioni, 7 assegnazioni doppie, 12 trascrizioni errate. 21

22 I.3 Tabelle di comparazione delle sigle adottate nelle planimetrie edite di Su Nuraxi di Barumini Le tabelle di seguito mettono a confronto le sigle adottate nell individuazione delle torri del nuraghe (tab. 1), delle torri dell antemurale (tab. 2) e degli ambienti del villaggio (tab. 3) nel corso delle stesure delle principali planimetrie discusse (1955, 1962, 1988, 2001, 2008). Nella tabella 3 i numeri tra parentesi si riferiscono a mancate designazioni del 1955 o omesse posteriormente. La colonna 2011 è relativa alla proposta correttiva di questo lavoro. A seguire le note ove sono citati alcuni riferimenti al primo riordino dei materiali effettuati da G. Pinna il cui elenco è riportato nella sua tesi di laurea (Pinna 1971, pp ) 10. Tab 1. Designazioni delle torri dell edificio nuragico quadrilobato 1955/2001/ /1988 A A B F C C D E E D F B Tab. 2 Designazioni delle torri dell antemurale 1955/2001/ /1988 G R H M I O L P M Q N G O H P N 80 e spazio 52 I e L 10 Il Pinna riportò le sigle che erano presenti nelle buste (qui con la sigla bst ) contenenti i materiali dello scavo: N. I Inf. (nuragico primo inferiore), N. I Sup. (nuragico primo superiore), N. I (nuragico primo), N. II (nuragico secondo), N. P. e P. N. (nuragico-punico e punico-nuragico), P (punico), P. R. (punico-romano) oltre ad una serie di reperti classificati con la sigla s. p. i. (senza precisa indicazione). 22

23 Tab. 3 Designazioni dei vani/spazi/vie del villaggio Nota z z (z) z 1 y 2 L L l 3 ( ) 4 ( 5 6 ( 7 T t 8 ( ) ( - ) ( - ) ( - ) ( - ) ( - ) zz e zz zz zz zz zz e zz ii e ii ii 18 ' ' ii e ii ' ') 1 1 ' '

24 24 ( e Nota ( ) 26 ) ) ) ) ) (9) (9) (9) (9) (9) (14) (14) (14) (14) (14) (28) (29) (29) (29) (29) e e (31) /36 36/ b 33b 33b (33b) 33b e e e e (35) 35 e /36 36/ (37) (40) (40) (61) (61) (62) (62) (62) e e (63) 68 e (63) (63) e e (66) (68) (68) (68) (71) (73) (73) e e e 74 (74 e 74) 74 e (75) (75) (75) (75) (75) (78) (85) (85) (85)

25 (91) Nota (92-93) (92-93) (92-93) (92-93) (92-93) e e e e e (95) (95) (95) (95) (95) (99) (99) (99) (99) (99) (101) (101) (101) (101) (101) (104) (104) (104) (104) (106) (106) (106) (106) (106) 64 (107) (107) (107) (107) (107) e e e (111) (111) (113) (113) (114) (114) (114) (114) (114) (117) (117) (118) (118) (118) (118) (118) 72 (119) (119) (119) (119) (119) (120) (120 bis) (120 bis) (120 bis) (120 bis) 120 bis (121) e e 125 (125) (127) (127) (127) (127) (127) (128) (129) (129) (129) (130) (131) (131) (131) (131) (131) b 133b 133b b 84 (134) (134) (134) (134) (134) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) (140) (140)

26 (143) e e Nota 146 (146) (146) (146) (148) (148) (148) (148) (148) (151) (151) (154) (154) (154) ??6? (159) (159) (159) (159) (159) 97 (160) (162) (162) (162) (162) e (170) e e e (174) (174) (174) (175) (176) 106 (177) (177) (177) (177) 107 (178) (178) (178) (179) (182) (182) (184) (184) (184) (184) (188) (188) (188) (188) ( ) ( ) ( ) ( ) (200) (200) (206) ( ) ( ) ( ) ( )

27 210 e e e e (211) (211) (211) (211) Nota (213) (215) (215) (215) (215) (218) (218) (218) (218) (220) (220) (220) (220) ( ) ( ) ( ) ( ) (231) (231) (231) (231) (232) (233) (233) (233) (233) (235)

28 Note alla tabella 3 1. Le pl. 1955/1962 assegnano z (in luogo di ) allo spazio compreso tra,,,,. La pl assegna e non attribuisce alcuna sigla in luogo del vano delle precedenti. La pl omette sia che z e colloca in luogo del vano delle precedenti planimetrie. Si ripristina z. 2. La pl assegna al vano dirimpetto. La pl assegna y. La pl ripristina. La pl omette. La pl assegna. Si ripristina. 3. La pl assegna al vano compreso tra e. La pl assegna L. La pl assegna una lettera interpretabile come L maiuscola. La pl assegna l corsiva. Si ripristina. 4. Le pl. 1955/1962 assegnano al vano adiacente. La pl colloca nello spazio compreso tra,,, precedentemente definito z (vd. nota 1). La pl omette. Si ripristina l assegnazione/collocazione di delle pl. 1955/ Le pl. 1955/1962/1988 assegnano al vano addossato all esterno della torre I. La pl omette. Si ripristina. 6. Le pl. 1955/1962 assegnano al vano compreso tra e. G. Lilliu richiama nel testo (Lilliu 1955, pp , , 417). Le pl. 1988/2008 assegnano due volte. Si ripristina. 7. La pl assegna al vano situato tra e la torre E. G. Lilliu richiama nel testo quale vano circolare (Lilliu 1955, pp. 319, ). La pl assegna. La pl ripristina. La pl non riporta il rilievo planimetrico né la sigla del vano. Il vano non è, allo stato attuale, identificabile con nessuna struttura visibile, tuttavia si ripristina ad indicare l originaria collocazione del vano. 8. Le pl. 1955/1962 assegnano al vano addossato al paramento esterno NW dell antemurale. G. Lilliu richiama nel testo il vano (Lilliu 1955, pp , 387). La pl assegna T. La pl assegna t corsiva. Si ripristina. 9. Le pl. 1955/1962 assegnano una lettera interpretabile come (maiuscola di?) al vano compreso tra la torre D e. G. Lilliu richiama nel testo il vano situato tra e (Lilliu 1955, p. 273) quale struttura fra le ultime edificate nella fase d (Ibid., pp ); tale attribuzione sarebbe dunque doppia (altro vano è situato tra e ). La pl assegna. La pl non riporta il rilievo planimetrico né la sigla del vano. Il vano o non è, allo stato attuale, identificabile con nessuna struttura visibile, tuttavia si assegna Y ad indicare l originaria collocazione del vano. 10. Le pl. 1955/1962/1988 assegnano al vano dirimpetto l ingresso della torre I. G. Lilliu richiama nel testo il vano (Lilliu 1955, pp. 264, ). La pl assegna (vd. nota 1). Si ripristina. 28

29 11. Le pl. 1955/1962/1988/2008 assegnano al vano compreso tra i vani e 81. La pl assegna inolte al vano 81 del Si mantiene la sola tra e Le lettere e non sono state attribuite ad alcun vano/spazio/via. 13. Tutte le planimetrie identificano con un vano situato tra la torre G e N. Sono stati effettuati saggi al di sotto del piano di calpestio originario di (Lilliu 1955, p. 272). Si mantiene ad indicare l originaria collocazione del vano. 14. Le pl. 1955/1962/1988 assegnano al vano situato tra e la torre G. Sono stati effettuati saggi al di sotto del piano di calpestio originario (Lilliu 1955, p. 272). La pl assegna allo spazio davanti alla torre G. Si mantiene la localizzazione del Le pl. 1955/1962 assegnano al vano compreso tra e. Sono stati effettuati saggi al di sotto del piano di calpestio originario (Lilliu 195, p. 272). La pl assegna. La pl ripristina. Si mantiene. 16. Le pl. 1955/1962 assegnano due volte zz (in luogo di?) sia al vano situato tra e che a quello situato a ridosso del paramento delle torri C-D. G. Lilliu richiama nel testo zz quale vano situato a ridosso del paramento tra le torri C e D (Lilliu 1955, pp. 274, 319, , 353, 364, 401, 418). Le pl. 1988/2008 omettono zz tra e. Si mantiene l assegnazione doppia di zz. 17. Le lettere e non sono state attribuite ad alcun vano/spazio/via. 18. La pl assegna al vano situato tra e. La pl assegna dei segni grafici riconducibili sia a che a ii ad entrambi i vani ( e del 1955). Le pl. 1988/2008 ripristinano tra e. Si mantiene. 19. La pl assegna al vano adiacente. La pl utilizza ii duplicando la precedente assegnazione (vd. nota 18). La pl omette. La pl assegna 1 1. Si ripristina. 20. Le pl. 1955/1962 assegnano al vano situato tra e. La pl omette. La pl ripristina. Si mantiene. 21. La pl assegna al vano restrostante demolito durante gli scavi per sondare il sottostante antemurale (Fadda 197, p. 200). G. Lilliu richiama il vano nel testo (Lilliu 1955, pp. 229, 425). Le pl. 1962/1988/2008 omettono. Si ripristina ad indicare l originaria collocazione del vano. 22. Le pl. 1955/1962/1988 assegnano al vano adiacente. Sono stati effettuati saggi al di sotto del piano di calpestio originario (Lilliu 1955, pp ). La pl assegna. Si ripristina ad indicare l originaria collocazione del vano. 23. La pl assegna al vano adiacente e. La pl riporta due lettere non facilmente leggibili forse interpretabili come assegnate nel 1955 all ingresso 29

30 dell isolato 11 e omesse nella planimetria del 1962 (vd. nota 25). La pl omette. La pl ripristina. Si mantiene. 24. Le pl. 1955/1962 assegnano al vano situato tra e. G. Lilliu richiama nel testo il vano (Lilliu 1955, pp , 373, 407). La pl assegna la sola. La pl colloca in luogo di (vd. nota 22). Si ripristina l assegnazione/collocazione di del Le pl. 1955/1988/2008 assegnano al vano di accesso all isolato 11. G. Lilliu richiama nel testo il vano quale ingresso all isolato 11 (Lilliu 1955, pp. 344, , 412). La pl omette (vd. nota 23). La pl assegna due volte sia all ingresso dell isolato 11 che al vano adiacente (vd. nota 26). Si ripristina la sola assegnazione al vano d ingresso all isolato Le pl. 1955/1962 attribuiscono dei simboli forse riconducibili alle lettere al vano situato tra e. La pl assegna a questo vano duplicando quella del vano d accesso all isolato 11 (vd. nota 25). La pl omette tra e. Si propone l assegnazione di tra e. 27. Le lettere comprese tra e non sono attribuite ad alcun vano/spazio/via. 28. Il 9 non è attribuito ad alcun vano/spazio/via. 29. Il 14 non è attribuito ad alcun vano/spazio/via. 30. La pl assegna 28 al vano SE dell isolato 11. G. Lilliu richiama nel testo il 28 quale vano dell isolato 11 (Lilliu 1955, pp , , 414). Le pl. 1962/1988 assegnano il solo 2. La pl omette il 28. Si ripristina il Il 29 non è assegnato in planimetria. G. Lilliu richiama nel testo il 29 quale ingresso dell isolato 42 (Lilliu 1955, pp ). G. Pinna in riferimento al 29 riporta: n. 2 bst. s. p. i. (Pinna 1971, p. 253). Si attribuisce il 29 all ingresso dell isolato Le pl. 1955/2008 assegnano il 30 ad un vano dell isolato 20. G. Lilliu richiama nel testo il vano 30 quale ambiente dell isolato 20 (Lilliu 1955, p. 339) in relazione con la rotonda 65 (Ibid., pp. 376, 384, 387, 393, 395, , 407). Le pl. 1962/1988 assegnano due volte il 30: al vano dell isolato 20 e ad un vano nel settore NW del villaggio indicato nel 1955 con 130 (vd. nota 82). Si mantiene la sola assegnazione/collocazione del 30 quale vano dell isolato Le pl. 1955/1962/1988 assegnano il 31 alla via tra gli isolati 20 e 42. G. Lilliu richiama nel testo il 31 (Lilliu 1955, p. 378). La pl omette il 31. Si ripristina il Le pl. 1955/1962/1988 assegnano il 32 al vano situato tra le torri D e H i cui resti murari si sovrappongono a quelli del vano più antico 36 (Lilliu 1955, p. 352); G. Lilliu richiama nel testo il vano 32 (Ibid., pp. 319, 352, , ), 36/32 (Ibid., pp , 363) e 32/36 (Ibid., p. 364). Le pl. 2001/2008 assegnano il 32/36 (vd. nota 37). Si assegna il 36/32. 30

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