Rapporto sulle scuole paritarie e non paritarie Le scuole non statali nel Veneto in cifre. Analisi e commenti. A.S. 2008/09

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE Riva de Biasio S. Croce VENEZIA Ufficio IV - Parità scolastica Rapporto sulle scuole paritarie e non paritarie Le scuole non statali nel Veneto in cifre. Analisi e commenti. A.S. 2008/09 Dal 2002/03 l Ufficio Scolastico Regionale ha curato una raccolta di dati sulle scuole paritarie del Veneto, integrativa rispetto alle rilevazioni del Ministero della P.I. Successivamente è stata avviata una sistematica rilevazione telematica con la piattaforma A.RIS sul sito dell U.S.R. e lo scorso anno 2007/08, una serie di dati, corrisposti direttamente dalle scuole per via telematica, è stata raccolta tramite una Anagrafe scuole paritarie aperta sul sito (quest anno non più attivata). Nel corrente anno scolastico ci si è avvalsi delle dichiarazioni sul mantenimento dei requisiti della parità che le scuole erano tenute a presentare entro il 30 settembre, in applicazione ai DD.MM. n.267/07 e n.83/08; tali dichiarazioni, rese tramite una sintetica scheda cartacea, hanno consentito attraverso verifiche curate dall Ufficio IV in collaborazione con gli UU.SS.PP. - di aggiornare la situazione delle scuole paritarie della Regione e di ottenere, per quanto riguarda i dati quantitativi, un quadro fedele sulla consistenza delle istituzioni scolastiche paritarie. Il riepilogo dei dati numerici delle scuole, distinte per provincia e per ordine e grado scolastico, viene riportato nell allegato Foglio 1. Lo sviluppo storico delle scuole paritarie dal 2002/03 (anno della prima rilevazione regionale) e il confronto con i corrispondenti dati della scuola statale è presentato nell allegato Foglio 2. Quadro statistico e analisi dei dati Nell anno scolastico 2008/09 funzionano nel Veneto scuole paritarie di ogni ordine e grado [vedasi Foglio 1]. Gli istituti scolastici paritari, intesi come sedi presso cui funzionano uno o più tipi di scuola paritaria, sono 1.317; di questi, sono costituiti da un solo tipo di scuola e 77 ne comprendono due o più tipi. Questo dato è la risultante di un processo fisiologico che ha visto nei primi nove anni scolastici di applicazione dell istituto della parità (legge 62/00) nuovi istituti o singole scuole nascere e altri cessare. In particolare, dal 1 settembre 2008 hanno cessato l attività 13 scuole paritarie (7 scuole dell infanzia, 1 scuola primaria, 1 scuola secondaria di I grado e 4 scuole secondarie di II grado). Nel contempo, hanno ottenuto il riconoscimento della parità 7 nuove scuole (3 dell infanzia, 1 scuola primaria e 3 scuole secondarie di I grado). In realtà, le istituzioni scolastiche riconosciute per la prima volta come paritarie sono 3, mentre le rimanenti 4 sono scuole o indirizzi aperte presso sedi scolastiche già paritarie. Nove richieste di parità sono state giudicate non ammissibili per difetto di requisiti

2 Le scuole paritarie del Veneto sono frequentate nel 2008/09 da alunni [Foglio 1]. Vi è un lieve rafforzamento rispetto al precedente anno, con 952 unità in più, portato soprattutto dalla scuola secondaria (va tenuto, comunque, conto del margine di approssimazione dato dalle diverse rilevazioni effettuate nel corso degli anni). In ogni caso, si può dare come significativo l incremento di popolazione del 6,67 % rispetto al 2002/03 [Foglio 2, tab.6 ]. Nel frattempo, anche gli iscritti nelle scuole statali sono aumentati, passando in quest arco di tempo da a , con un incremento di misura superiore, pari al 10,49 %, trascinato soprattutto dalla scuola secondaria di II grado [Foglio 2, tab. 8 ]. Considerando, infatti, gli ultimi sette anni per i quali sono stati raccolti sistematicamente i dati, gli alunni paritari sono passati dal 22,32 % rispetto agli statali (a.s. 2002/03), al 21,55 % del 2008/09, quindi con un lieve decremento di rapporto paritarie/statali, dato che conferma la linea di tendenza negativa, sotto questo aspetto, registrata negli ultimi quattro anni [Foglio 2, tab. 8]. A costituire la popolazione di alunni paritari concorrono in larga misura le scuole dell infanzia, che formano la grande maggioranza nell insieme delle istituzioni scolastiche paritarie. Tali scuole sono infatti e da sole pesano per l 81,46 % in quest ambito dell istruzione pubblica veneta [Foglio 2, tab.1 ]. Le scuole dell infanzia paritarie, in genere, hanno radice nella tradizione degli asili nati in ambito religioso-caritativo (parrocchie, congregazioni religiose femminili, opere pie), anche se in molti casi la gestione ora è ora demandata ad associazioni di genitori, oppure affidata a cooperative sociali. Esse sono diffuse capillarmente sul territorio, tanto da costituire in parecchi Comuni del Veneto l unico servizio presente per l infanzia; ma si ritrova, di converso, che in alcuni Comuni l unica scuola dell infanzia presente è quella statale, cosicché le due scuole, la paritaria e la statale, trovano nel nostro territorio regionale una effettiva integrazione, quali strumenti a servizio di un unico sistema pubblico dell istruzione. I bambini sono e costituiscono il 75,10 % della popolazione scolastica paritaria dai 3 ai 19 anni. Le scuole dell infanzia paritarie accolgono i 2/3 (67,96 %) di tutta la popolazione scolastica in età 3-6 anni del Veneto, che è di bambini [Foglio 2, tab.1]. In un quadro evolutivo, le scuole dell infanzia paritarie, pur aumentando la loro popolazione in termini assoluti (partendo dai alunni del 2002/03), registrano una lieve flessione di rapporto rispetto alle statali, passate nel frattempo da a alunni. Contigue all ambito delle scuole dell infanzia, anche se non coincidono con esse, sono le Sezioni primavera, costituite sperimentalmente nel 2007/08, in attuazione alla legge finanziaria 2008 (art.1, comma 630, legge n.296 ) e a seguito degli accordi Stato-Regioni-Enti Locali. Queste sezioni, create per accogliere bambini in età mesi, funzionano sia presso scuole dell infanzia, statali o paritarie, sia nell ambito degli asili-nido integrati e dei centri infanzia autorizzati dalla Regione (Legge Regionale n.32/90 e segg.); questi ultimi, ossia i centri infanzia e gli asili-nido integrati, in non pochi casi sono costituiti presso scuole dell infanzia paritarie, che si sono dotate di queste strutture di accoglienza per rispondere alla crescente richiesta di servizi educativi nella fascia 0-3 anni. Sulla base di valutazioni condotte a livello regionale in collaborazione con l Assessorato Regionale alle Politiche Sociali, nel Veneto sono state finanziate 70 sezioni in prosecuzione dallo scorso anno e 3 di nuova formazione. Grazie al finanziamento statale di ,00 per l e.f. 2009, alle sezioni vengono corrisposti contributi che vanno da a euro, a seconda del numero di bambini e dell orario di funzionamento. I bambini accolti in queste 73 sezioni sono

3 Più contenuta è la presenza paritaria a livello di scuola primaria, con 89 scuole, frequentate da alunni, che rappresentano il 5,37 % dell intera popolazione in questo segmento dell istruzione (statale più paritaria) [Foglio 2, tab.8]. Dal punto di vista dell evoluzione, la scuola primaria paritaria ha mantenuto i termini di rapporto con la scuola statale (fra i 5,5 e i 6 punti percentuali), pur aumentando gli alunni, nel settennio di riferimento, da agli attuali Buona parte delle scuole primarie, e precisamente 77, sono anche convenzionate, mentre le rimanenti 12 hanno chiesto per il 2008/09 di accedere al regime di convenzione, regolamentato ora dal D.P.R. n.23/08 (le scuole primarie convenzionate ricevono un finanziamento per le classi e le ore di sostegno pari a euro per classe o 24 ore di sostegno). Relativamente poco numerose sono le scuole secondarie di I grado, 68 per l esattezza, frequentate da alunni, che costituiscono il 5,10 % sull intera popolazione della fascia (statale più paritaria) [Foglio 2, tab.8]. Nel settennio di confronto si nota un piccolo aumento di scuole paritarie in questo segmento, passate da 65 a 68, con 678 alunni in più. Nel medesimo arco temporale queste paritarie hanno leggermente rafforzato la propria presenza nel segmento anni, anche in termini di rapporto con la popolazione studentesca della scuola statale (dal 5,29 al 5,38 %). Le scuole secondarie di II grado sono 112 e vengono frequentate da studenti, che costituiscono il 9,31 % sull insieme degli alunni paritari [Foglio 1] e il 5,90 % dell intera popolazione studentesca delle superiori (statale più paritaria) [Foglio 2, tab.8]. Il dato mostra un certo aumento di iscritti nel corso degli ultimi sette anni (partendo da studenti), con un incremento del 6,33 % nel periodo; ma nel frattempo gli studenti della scuola statale in questo segmento dell istruzione sono cresciuti dell 11,16 % [calcolo da tab.8]. Le tipologie di corso (scuole) più diffuse sono i licei scientifici (24), linguistici (19) e classici (16 ). Non mancano istituti tecnici industriali (10), commerciali (13), per geometri (4) e aeronautici (3); una certa presenza vi è anche nel settore degli istituti professionali per l industria e l artigianato (3) e per il commercio (1). Naturalmente, anche negli istituti secondari di II grado paritari funzionano maxi e mini sperimentazioni, con modifiche al curricolo degli ordinamenti classici (es., Licei linguistici europei, quinquennio Egeria, Liceo della comunicazione, etc). Disaggregando i dati per provincia e per tipo di scuola, si può osservare la diffusione sul territorio regionale della scuola paritaria. La scuola dell infanzia paritaria è decisamente diffusa nelle province di Padova e di Treviso, ove gli alunni in età 3-6 anni sono il triplo di quelli iscritti nell omologa scuola statale (rispettivamente, sono il 78,30 e il 75,79 %); dove, invece, è meno diffusa è la provincia di Belluno (44,67 %). [Foglio 1]. Le scuole primarie paritarie, nel raffronto con la statale, hanno una incidenza maggiore nelle province di Treviso (6,43 %), di Padova (6,08 %) e di Verona (6,01 %), mentre quella minore si ha nelle province di Belluno (3,21 %) e di Rovigo (1,89 %). Per quanto riguarda la scuola secondaria di I grado, consistente è la paritaria nella provincia di Verona, sia in termini percentuali (8,27 % della popolazione scolastica nella fascia), che assoluti (2.153 studenti), seguita da Treviso (7,34 %, con studenti). Sempre la provincia di Verona si conferma per la maggiore presenza della scuola paritaria nel settore secondario di II grado, dove essa raggiunge il 12,37 % di rapporto con la scuola statale (4.393 alunni), seguita ancora da Treviso (8,04 %, con studenti), mentre a Rovigo questa tipologia di scuola manca del tutto. Il maggior incremento di studenti nelle scuole paritarie di II - 3 -

4 grado nel settennio di confronto si registra a Treviso (+ 12,94 %) e a Vicenza (+12,38 %); un decremento, invece, c è stato a Belluno (-15,06 %) e a Venezia (- 1,91 %) [Foglio 2, tab. 5]. Gli alunni con certificazione di handicap sono passati dai 658 registrati nel 2002/03 agli 873 di quest anno (i dati degli ultimi due anni sono stati convalidati, mediante verifica della certificazione ASL, dagli Uffici scolastici provinciali, anche ai fini dell ammissione ai contributi). [Foglio1; Foglio 2, tab. 2 e segg.]. In termini relativi, gli alunni con handicap nelle paritarie costituiscono quest anno lo 0,70 % dell intera popolazione scolastica paritaria, con maggiore consistenza nella scuola primaria (0,85 %), per la quale è assicurato, tramite convenzione per il sostegno, un significativo contributo (euro 806,95 per ogni ora di sostegno), cui si aggiunge, come anche per gli alunni della scuola secondaria, un contributo erogato della Regione Veneto in base alla L.R.n.1/2001. Per un raffronto con le statali, si può osservare che in queste ultime gli alunni con handicap (in totale , secondo la rilevazione A.RIS.) costituiscono quest anno il 2,08 % sull insieme complessivo degli alunni, raggiungendo il valore medio del 3,11 % della popolazione nella scuola secondaria di I grado statale. Gli alunni con cittadinanza non italiana presenti nelle scuole paritarie sono indubbiamente cresciuti in questi anni anche nella scuola paritaria: nel 2008/09 ne sono stati dichiarati per la rilevazione regionale A.RIS. numero contro i dichiarati lo scorso anno per l Anagrafe ministeriale Cineca (e si tratta, presumibilmente, di un valore per difetto, dato che quest anno alla rilevazione A.RIS. hanno risposto 942 scuole). Nell insieme, gli alunni stranieri costituiscono il 6,77 % sull intera popolazione delle scuole paritarie. A determinare questo valore percentuale complessivo contribuiscono molto le scuole dell infanzia, dove si hanno punte attorno al 10 % nelle province di Treviso (10,29 %), Verona (10,58 %) e Vicenza (9,65 %). Nella scuola primaria gli stranieri raggiungono presenze percentuali più limitate, costituendo nel complesso il 2,20 % degli alunni. Ancora più contenute sono le presenze di stranieri nelle scuole paritarie secondarie di I grado (1,05 %) e di II grado (1,44 %). Nel contempo, nelle scuole statali nel Veneto gli alunni stranieri sono arrivati a costituire l 11,89 % dell intera popolazione dai 3 ai 19 anni, con una forte presenza nella scuola dell infanzia, dove questi alunni sono oramai il 17,10 %, e nella scuola primaria e secondaria di I grado, dove toccano, in entrambe, il 13,50 % [Foglio 2, tab. 7]. Quello della scuola paritaria è un universo composito e variegato: si va da istituti comprensivi, con struttura e organizzazione simili a quelle delle scuole statali e con popolazione di oltre 500 studenti, a piccole scuole dell infanzia formate da pochi bambini. Sono 68 le scuole dell infanzia mono-sezionali, presenti soprattutto a Rovigo (21), a Verona (12), a Vicenza (12), Venezia (10); queste micro-strutture, ubicate in zone molto periferiche, ma anche in quartieri urbani, erano sino a qualche anno fa più numerose (79); in 12 le scuole dell infanzia non si arriva a 15 bambini in tutto. Di converso, sono 8 gli istituti scolastici che presso una medesima sede (edificio unico o articolato in corpi di fabbrica) accolgono una popolazione superiore ai 500 alunni: quattro si trovano in provincia di Treviso e altrettanti in provincia di Verona: di questi, due superano le 800 unità e uno le unità di studenti; nove hanno una popolazione complessiva compresa fra 300 e 500 unità (di queste, quattro unità in provincia di Verona e una unità in ciascuna della altre province, eccetto Rovigo). 4

5 I vari Gestori presenti nel Veneto sono in tutto 888; di questi 794 gestiscono una sola scuola (è il caso, in genere, delle scuole dell infanzia), mentre i rimanenti 94 gestiscono nel territorio regionale due o più scuole (sono 654 le singole scuole gestite da questi ultimi). Vario è anche il tipo di gestione: si va dalle parrocchie, agli ordini religiosi, ai Comuni (sono 83 le scuole materne comunali), agli ex IPAB ed Enti morali (22), alle cooperative sociali (29), sino alle imprese private, presenti nelle scuole secondarie, ma ultimamente anche nelle scuole dell infanzia, specie quelle che fanno parte di centri d infanzia (sono 37 nel complesso le scuole gestite da imprese con ragione sociale srl, snc o impresa individuale; per queste sono contributi limitati rispetto alle alte scuole, per effetto della legge 27/12/2006 n.296, comma 636, e del D.M. n.34/09). Il numero medio di alunni per scuola è di 78,89 nelle scuole dell infanzia, distribuiti nelle 3,39 sezioni da cui in media queste scuole sono formate; per un raffronto, si consideri che in ciascuna delle 567 scuole dell infanzia statali del Veneto sono ospitati mediamente 77,54 alunni [Foglio 2, tab. 2]. Nelle scuole primarie gli alunni per unità scolastica sono mediamente 138,19, distribuiti nelle 5,21 classi di cui in media queste scuole sono formate [Foglio 2, tab. 3]. Le scuole secondarie di I grado hanno 103,69 alunni (con una media di 4,9 classi per scuola) [Foglio 2, tab. 3] e nelle secondarie di II grado (formate mediamente da 5,53 classi ) vi si hanno, come valore di media, 103,24 studenti per scuola [Foglio 2, tab.4]. Osservando questi dati nell arco degli ultimi sette anni, si registra, sia pure in debole misura, una specie di razionalizzazione della rete scolastica per le scuole dell infanzia, primarie e secondarie di I grado, nelle quali sette anni fa si aveva un numero medio di alunni leggermente inferiore [Foglio 2, tab. 2 e segg]. Invece, considerando il medesimo periodo, la scuola secondaria di II grado oscilla sempre attorno al numero 100 nel rapporto alunni/scuola, pur aumentando di 8 il numero di scuole ; da ciò si potrebbe dedurre una correlazione diretta fra aumento di popolazione e l ampliamento dell offerta formativa degli istituti. Circa il numero medio di alunni per classe, a livello di scuola dell infanzia troviamo un rapporto un po inferiore rispetto a quello che si ha nella statale, ossia 23,25 alunni per sezione contro i 25,54 nella sezioni statali (basandoci sui dati A.RIS.), nelle quali ultime, a causa delle liste d attesa, si cerca di saturare le sezioni sino al massimo di 28 alunni consentito. Nella scuola secondaria di I grado si hanno rapporti simili fra paritaria, con 21,04 alunni per classe, e la statale, dove vi sono 21,75 alunni in media per classe. Decisamente inferiore è il rapporto nella secondaria di II grado, dove gli studenti per classe paritaria sono mediamente 18,09, contro i 21,66 nella statale. L inverso avviene nella scuola primaria, con un rapporto di 21,76 alunni per classe nella paritaria, contro un 18,69 registrato nella statale (questo, forse, dovuto in buona misura alle classi sottonumerarie in presenza di alunni con handicap). Considerando, infine, la distribuzione degli alunni per classe [Foglio2, tab.1 bis], si nota una quasi equa ripartizione della popolazione fra i cinque anni di corso nella scuola primaria paritaria, con andamento assai simile della statale. Nella scuola secondaria di I grado paritaria gli alunni presenti nelle classi III sono un po inferiori (- 7,10 %) rispetto a quelli di classe I, con un andamento analogo (-6,10 %) a quello che si ha nella scuola statale (in queste, l ingrossamento delle classi primi rispetto alle classi terminali della scuola primaria potrebbe essere spiegato anche con le bocciature, che vi fanno permanere più a lungo gli alunni)

6 Invece nella scuola secondaria di II grado paritaria le classi terminali hanno un numero di iscritti significativamente maggiore delle classi iniziali (+ 23,15 %), presentando una situazione inversa rispetto a quella nella scuola statale, dove è accentuata la differenza negativa fra classi terminali e classi iniziali (- 28,92 %). Se per questa ultima si possono dare più spiegazioni (gli effetti del nuovo obbligo dell istruzione non sono ancora arrivati a toccare le classi terminali; una parte di studenti cessa la frequenza degli istituti professionali con la qualifica triennale; un certo grado di dispersione ), per la prima (la paritaria), la discrepanza fra inizio e fine corso potrebbe trovare spiegazione in un afflusso di studenti che, anziché iniziarvi il percorso fin dalla classe prima, convergono verso le classi terminali. La complementarità di sviluppo (inverso) delle classi dalla prima alla quinta fra scuole paritarie e statali, porta a dedurre passaggi non rari di studenti dal sistema statale verso il sistema paritario, dopo aver iniziato il percorso nel primo. Per quanto riguarda le scuole non paritarie (oggetto del riordino normativo con la legge n.27/06, che ha avuto con i DD.MM n.263 e n.84 il regolamento attuativo), sono state riconosciute dall a.s. 2008/09 15 scuole, di cui 4 scuole dell infanzia, 7 scuole primarie e 5 secondarie di I grado. Questa tipologia di scuola è frequentata nel corrente anno da quasi alunni, che qui possono assolvere l obbligo dell istruzione, pur non potendo conseguirvi titoli di studio o idoneità alle classi successive. Non risulta, invece, funzionare attualmente nel Veneto nessun istituto secondario di secondo grado privato autorizzato dal Ministero a rilasciare il diploma di Baccelierato internazionale ai sensi degli artt. 291 e 392 del D.L.vo n.297/94 (T.U.) e dell O.M. 21/1/1997 n.52. Venezia, Aprile 2009 (a cura del dirigente Gian Antonio Lucca - Ufficio IV) 6