REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 39/35 DEL

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1 Oggetto: Procedure di verifica ai sensi dell art. 31 della L.R n. 1 e della L.R. n. 15/2002, art. 8, comma 2, relative alle seguenti cave di calcare ubicate nel Comune di Orosei: 1) cava Canale Longu-Oroe - Proponente: Mele Giovanni e figli srl; 2) cava Oroe - Proponente: De.Da. srl subentrata ad Annibale Davoli; 3) cava Canale Longu-Su Cuccumiao - Proponente: SIMG srl; 4) cava Canale Longu - Proponente: Marmi Elena srl subentrata a Gimarmi srl; 5) cava Canale Longu - Proponente: In.Pro.Mar srl; 6) cava Canale Longu - Proponente: In.Ma.Sa. srl; 7) cava Canale Longu - Proponente: Marmi Scancella srl; 8) cava Canale Longu-Su Cuccumiao - Proponente: Marmi Elena srl subentrata a Gimarmi srl; 9) cava Oroe - Proponente: Marmi Scancella srl; 10) cava Canale Longu - Proponente: Marmi Orosei sas di Gallus Antonio & C; 11) cava Canale Longu - Proponente: Marmi Daino Real srl. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che le Ditte sotto elencate hanno presentato l istanza di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale nel 2002 secondo progetti predisposti mediamente nelle annualità : 1. Società Mele Giovanni e Figli s.r.l.: esercizio di cava in località Canale Longu nel Comune di Orosei. Il progetto, interessa un area di 5,217 ettari (di cui 3,73 ettari area di ampliamento e 1,4 ettari vecchia area scavo autorizzata nel 1990), prevede l estrazione lorda, nell arco di 10 anni, di circa m 3 di calcare (di cui m 3 utile e m 3 di sfridi); 2. Società De.Da. srl subentrata ad Annibale Davoli: esercizio di cava in località Canale Longu-Oroe nel Comune di Orosei. Il progetto interessa un area di 10 ettari (di cui 5 ettari di scavi), prevede l estrazione lorda, nell arco di 10 anni, di circa m 3 di calcare; 3. Società S.I.M.G.-Sardo Italiana Marmi e Graniti Srl: esercizio di cava in località Canale Longu-Su Cuccumiao nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di 5,09 ettari, prevede l estrazione, nell arco di 20 anni, di circa m 3 complessivi di calcare; 4. Società Marmi Elena srl subentrata a Gimarmi srl: esercizio di cava in località Canale Longu nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 2,08 ettari, prevede l estrazione, nell arco di 20 anni, di circa m 3 complessivi di calcare; 1/10

2 5. Società In.Pro.Mar. Srl: esercizio di cava in località Canale Longu nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 3,3 ettari, prevede l estrazione di m 3 complessivi di calcare, nell arco di 46 anni; 6. Società In.Ma.Sa. Srl: esercizio di cava in località Canale Longu nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 1,7 ettari, prevede l estrazione, nell arco di 24 anni, di circa m 3 complessivi di calcare; 7. Società Marmi Scancella Srl: esercizio di cava in località Canale Longu nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 1,5 ettari, prevede l estrazione, nell arco di 20 anni, di circa m 3 complessivi di calcare; 8. Società Marmi Elena S.r.l. subentrata a GiMarmi S.r.l.: esercizio di cava in località Canale Longu-Su Cuccumiao nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 1,35 ettari, prevede l estrazione, nell arco di 20 anni, di circa m 3 complessivi di calcare; 9. Società Marmi Scancella s.r.l.: esercizio di cava in località Oroe nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 2,86 ettari, prevede l estrazione, nell arco di 20 anni, di circa m 3 complessivi di calcare; 10. Società Marmi Orosei s.a.s. di Gallus Antonio & C.: esercizio di cava in località Canale Longu nel Comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 5,23 ettari, prevede l estrazione, nell arco di 20 anni, di circa m 3 complessivi di calcare; 11. Società Marmi Daino Real s.r.l.: esercizio di cava in località Canale Longu Lidonargiu Settile Canale Longu, nel comune di Orosei. Il progetto, interessante un area di circa 5,20 ettari (di cui 2,7 ettari cava Canale Longu ; 1,19 ettari cava Lidonargiu, 1,33 ettari cava Settile Canale Longu ), prevede l estrazione, nell arco di 25 anni, di circa m 3 complessivi di calcare (di cui m 3 cava Canale Longu ; m 3 cava Lidonargiu, m 3 cava Settile Canale Longu ). I suddetti progetti, ascrivibili alla categoria Cave e torbiere, di cui alla lettera j), punto 8 dell allegato A1 della deliberazione della Giunta regionale n. 5/11 del , sono stati sottoposti alla procedura di verifica in adempimento all art. 8, comma 2, della legge regionale n. 15/2002. Soltanto l area di cava in località Settile Canale Longu, contraddistinta al n. 11 dell elenco sopra riportato, risulta autorizzata con determinazione dell Assessorato regionale dell Industria rilasciata, per 10 anni, il e scadenza il In merito all iter delle pratiche, l Assessore fa presente che l istruttoria è stata condotta fin dalle prime fasi svolte dall OTI in maniera unitaria valutando complessivamente i progetti presentati dai rispettivi proponenti, al fine di individuare le modalità più adeguate per le attività di coltivazione e 2/10

3 recupero delle singole cave, ma anche per indirizzare le stesse attività verso una riqualificazione ambientale organica, coerente ed equilibrata dell intero compendio estrattivo. Le cave di Canale Longu, che costituiscono il complesso estrattivo dell area di Orosei, sono ubicate su una superficie complessiva di circa 157 ettari compresa la viabilità. Si tratta di cave di tipologia a pozzo e la coltivazione avviene a gradoni con creazione di piazzale di fondo. I blocchi vengono prelevati dal fronte roccioso attraverso l uso di mezzi meccanici, e in subordine di esplosivi, in bancate iniziali di grosse dimensioni che, successivamente, vengono sottoposte ad operazioni di suddivisione, fino ad ottenere blocchi commerciali. In linea di massima, quali attività di recupero ambientale, è previsto il rimodellamento e la rivegetazione dei siti al fine di conferire al complesso estrattivo un assetto morfologico idoneo al reinserimento paesaggistico ed un adeguata condizione di stabilità delle aree soggette a lavorazione; tuttavia, la conformazione a fossa adottata nella quasi totalità dei progetti, non consente, allo stato attuale, il regolare deflusso delle acque di scorrimento superficiale verso la rete idrografica naturale. L Assessore, quindi, rappresenta che il Servizio SAVI, viste le istruttorie precedentemente svolte dal Servizio SIVIA con il supporto dell OTI, già conclusesi con la richiesta di un progetto complessivo di recupero ambientale, cui adeguare i singoli progetti, ritiene di confermare il parere che i progetti sopra elencati non siano sottoposti alla ulteriore procedura di VIA, a condizione che: a) i singoli progetti di coltivazione e recupero ambientale, al fine di garantire una razionale prosecuzione delle attività di cava, nonché un organico e progressivo risanamento morfologico e paesaggistico del polo estrattivo, siano aggiornati, raccordati e coordinati tra loro tramite un esaustivo piano di completamento della coltivazione e di riqualificazione ambientale dell intero comparto sito in località Canale Longu ; b) il piano di coltivazione e riqualificazione ambientale, di cui al punto precedente, individui per ogni singola cava le condizioni per la prosecuzione delle attività estrattive secondo lotti sequenziali e contestuali al recupero ambientale, tenendo conto dell'intero comparto sito in località Canale Longu. Inoltre, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni da recepire nei singoli progetti da sottoporre ad autorizzazione: A) in relazione alla mitigazione degli impatti paesaggistici attuali: 1. dovranno essere immediatamente intrapresi gli interventi di recupero ambientale nelle aree dismesse e/o abbandonate; le azioni di recupero dovranno essere attuate contestualmente e 3/10

4 funzionalmente alle fasi di sfruttamento del giacimento e alle fasi di recupero ambientale dell'intero comparto estrattivo; 2. gli scarti prodotti durante le fasi di prosecuzione delle attività estrattive dovranno essere obbligatoriamente riutilizzati, nella loro totalità, a fini produttivi (granulati, elementi per pavimentazioni, semilavorati decorativi, etc.) e di servizio (edilizia, sottofondi stradali, etc.); gli sfridi già accumulati nelle discariche, sia interne che esterne alle aree oggetto di scavi, dovranno essere in parte riutilizzati per il rimodellamento morfologico e per la restante quota parte reimpiegati negli utilizzi di cui sopra; inoltre, il rimodellamento e recupero ambientale potrà avvenire attraverso la frantumazione dei blocchi e degli informi di più grosse dimensioni da effettuarsi anche mediante il ricorso ad impianti mobili; 3. non dovranno essere create discariche e dovranno essere progressivamente rimossi tutti i materiali di scarto della lavorazione delle cave dell'intero comparto estrattivo conferiti nella discarica unica predisposta dall Amministrazione Comunale di Orosei nell ambito della pianificazione del territorio (P.I.P. e P.P. della zona D ), ubicata a sud del Polo estrattivo in località Santa Rughe; 4. i cumuli di terreno vegetale preventivamente asportati e dei materiali fini da destinarsi alle operazioni di recupero ambientale, dovranno essere adeguatamente conservati e riqualificati mediante periodici rimescolamenti con mezzi idonei, apporti di sostanza organica ed elementi nutritivi e semine di miscugli di specie erbacee ad elevato potere aggrappante, al fine di conservare e recuperare la fertilità, di limitare l'inaridimento, il dilavamento e la dispersione di polveri; 5. dovranno essere tenute in modo ordinato tutte le aree di cava, evitando la creazione di cumuli di materiali sparsi, l'accantonamento di mezzi e attrezzature in disuso e quanto altro non necessario alla conduzione dell'attività che possa creare un ulteriore impatto visivo negativo; a tal fine dovranno essere adottate le seguenti misure: a) entro sei mesi dalla notifica della presente deliberazione si dovrà provvedere alla rimozione e avvio allo smaltimento/recupero dei mezzi non più utilizzati; b) i blocchi lavorati, sia pure sotto misura, dovranno essere accumulati ordinatamente in un unico settore all interno della cava; B) in relazione alla fase di esercizio: 1. la prosecuzione della coltivazione dovrà essere condotta secondo un cronoprogramma delle attività da elaborare con cadenze annuali e sino alla conclusione dell attività estrattiva da autorizzare o autorizzata; 4/10

5 2. al fine di consentire il riscontro periodico della conduzione delle attività estrattive, in termini di sfruttamento del giacimento e di recupero ambientale, dovrà essere disposto un piano di monitoraggio a cui siano riferiti tutti i tipi di interventi finora realizzati e quelli da realizzare, con precisa indicazione dei quantitativi e dei tipi di materiali estratti e ancora da coltivare; 3. i gradoni operativi dovranno essere contenuti in alzate non superiori a 8 10 metri e inclinazione non superiore a 60 gradi, in modo tale da facilitare gli interventi di recupero ambientale della cava; 4. durante l'attività estrattiva, dovrà essere assicurato il regolare deflusso e la razionale gestione delle acque meteoriche, evitando che le stesse si riversino all interno delle fosse di coltivazione; dovrà, inoltre, essere garantita la funzionalità del sistema di regimazione idraulica delle aree di cava mediante la manutenzione periodica della rete di drenaggio; 5. dovranno essere contenuti al minimo indispensabile gli spazi destinati alle aree per lo stoccaggio temporaneo del materiale movimentato e alle piste di stretta pertinenza dei cantieri oltre agli ingombri delle piste e strade esistenti; inoltre, dette aree dovranno essere chiaramente definite e delimitate per garantire sia i più opportuni requisiti di sicurezza che le opere di riqualificazione ambientale; 6. le aree di stoccaggio temporaneo dei materiali cavati, utili o di sfrido, dovranno essere distanti da superfici soggette ad eccessivo dilavamento da parte delle acque di deflusso superficiale evitando, altresì, la dispersione dei materiali lungo i pendii naturali; inoltre, dovrà essere assicurata la stabilità dei cumuli provvisori e posta particolare attenzione alla loro ubicazione rispetto alla direzione del vento dominante; 7. dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione, al fine di: a. garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, acque sotterranee ed atmosfera e controllare la stabilità del terreno o dei fronti per prevenire scoscendimenti e smottamenti di ogni genere; b. minimizzare gli effetti ambientali indotti dal rumore e dalle vibrazioni nel rispetto della normativa vigente, dotando i mezzi meccanici di dispositivi di attenuazione del rumore e, in caso di uso di esplosivo, adottando le più opportune misure e accorgimenti per contrastare l'impatto acustico delle volate; c. contenere le polveri prodotte dalle perforatrici meccaniche mediante apparecchiature di captazione e assorbimento e di quelle dovute alla movimentazione dei macchinari in fase di escavazione, carico e trasporto, sui piazzali e sulle aree potenzialmente polverose, 5/10

6 soprattutto durante le stagioni secche e le giornate ventose, anche mediante l innaffiatura regolare dei piazzali e delle piste; d. mantenere in perfetta efficienza la viabilità secondaria utilizzata per l accesso all'area di cava, soprattutto se utilizzata anche dalla popolazione locale; 8. dovrà essere garantita ed accertata: a) la periodica revisione e la perfetta funzionalità di tutte le macchine ed apparecchiature di cantiere, in modo da minimizzare i rischi per gli operatori, le emissioni anomale di gas e la produzione di vibrazioni e rumori non a norma, anche mediante l adozione di misure gestionali che obblighino i conducenti allo spegnimento dei mezzi durante il non utilizzo; b) il rapido intervento per il contenimento e l assorbimento di eventuali sversamenti accidentali interessanti acqua e suolo e lo smaltimento in conformità alle leggi vigenti in materia dei materiali inquinanti e di tutti i rifiuti prodotti durante l esecuzione delle attività e opere; c) la verifica di stabilità dei fronti di scavo, ai sensi della normativa vigente, da ripetersi con cadenza annuale e ogni qual volta possano essere modificati i principali parametri utilizzati nel progetto; C) in relazione alla fase di recupero ambientale: 1. è da escludere la realizzazione di laghetti di cava e, comunque, di bacini idrici permanenti sul fondo delle fosse di coltivazione; in fase di recupero morfologico del sito si dovrà evitare la formazione di qualsiasi depressione che possa essere, anche potenzialmente, sede di ristagno idrico; 2. il recupero morfologico dovrà prevedere la riprofilatura dei fronti di scavo con diminuzione della pendenza e smussamento del ciglio superiore di ogni singola scarpata mitigando, in tal modo, l'eccessiva artificialità del pendio e conferendo allo stesso le più opportune condizioni di stabilità permanente; inoltre, dovrà essere garantito il raccordo graduale con i versanti del sistema del Monte Tuttavista e con le aree pedemontane a valle. Dovrà essere, altresì, assicurato il raccordo morfologico con le cave confinanti e con tutti i terreni adiacenti non interessati dalle lavorazioni; 3. al fine di favorire il recupero ambientale della pedata dei gradoni e la formazione di un substrato idoneo alla rinaturalizzazione e allo sviluppo degli apparati radicali delle piante, dovrà essere effettuata una iniziale scarificazione meccanica della pedata del gradone; al di sopra della superficie scarificata, preliminarmente ai riporti di terreno vegetale, dovrà essere 6/10

7 realizzato uno strato di pietrame e sfridi di pezzatura minuta; lo spessore finale del substrato dovrà essere di almeno 50 cm, quello della terra vegetale di almeno 30 cm; 4. il terreno vegetale precedentemente asportato dalle aree di estrazione e accantonato in settori appositi, dovrà essere totalmente riutilizzato per il recupero ambientale; se necessari, dovranno essere effettuati sufficienti apporti dall'esterno di terra vegetale compatibile con i suoli originari, in termini di caratteri chimico-fisici e di fertilità; 5. al fine di aumentare il grado di rinaturalizzazione e di biodiversità vegetale, gli interventi di rinaturalizzazione delle pedate dei gradoni dovranno privilegiare l'impianto di molteplici specie sempreverdi autoctone (es. Quercus ilex, Juniperus oxycedrus, Juniperus turbinata, Olea europaea var. sylvestris, Pistacia lentiscus, Rhamnus alaternus, Phillyrea latifolia), riferibili alla serie termo-mesomediterranea del leccio e ai relativi stadi evolutivi (vegetazione riferibile alle associazioni Prasio majoris-quercetum ilicis e Clematido cirrhosae-pistacietum lentisci); la disposizione delle specie dovrà essere mista, alternata ed irregolare, il più possibile naturaliforme; 6. con riferimento agli interventi di rinaturalizzazione delle scarpate dei gradoni, sulle stesse dovranno essere realizzati gradoncini minori e concavità funzionali al trattenimento duraturo della terra vegetale e all'insediamento di specie arbustive pioniere e di lianose rampicanti sempreverdi (es.: Helichrysum microphyllum, Rosmarinus officinalis, Cistus monspeliensis, Cistus salvifolius, Teucrium marum, Hedera helix, Clematis cirrhosa, Prasium majus, Smilax aspera, Rubia peregrina, Lonicera implexa, Tamus communis, ecc.), previa analisi della coerenza con la vegetazione potenziale del sito; 7. allo scopo di mitigare ulteriormente, nel breve periodo, gli impatti visivi e paesaggistici, tra le specie legnose impiantate sia sulle pedate che sulle scarpate dei gradoni, dovrà essere effettuata la semina o idrosemina di miscugli di specie erbacee ad elevato potere aggrappante e buona capacità di rigenerazione/propagazione (specie autoctone arido-resistenti), previa analisi delle condizioni ecologiche stazionali e della flora erbacea potenziale; 8. sulle superfici finali di cava localizzate alle altitudini minori, di maggiore estensione e subpianeggianti, in alternativa al recupero di tipo naturalistico, è ammessa la riqualificazione agronomico-produttiva mediante il reimpianto di colture legnose (es.: olivo, vite, ecc.) appartenenti alle varietà e cultivar locali, previa analisi sull'attitudine dei suoli di neoformazione alla riqualificazione di tipo agronomico; 9. allo scopo di garantire le maggiori probabilità di attecchimento, tutte le attività di piantagione, semina e idrosemina dovranno essere realizzate nei tempi e nei modi più coerenti con i 7/10

8 caratteri autoecologici delle specie vegetali, con particolare riferimento ai periodi autunnoinvernali per quelle arboree/arbustive e ai periodi primaverile-estivo per le erbacee; 10. tutto il materiale di propagazione vegetale destinato agli interventi di rinverdimento e rinaturalizzazione dovrà provenire da ecotipi locali, in accordo con l obiettivo di conservazione della biodiversità come da Piano Forestale Ambientale Regionale; 11. per almeno due anni dall impianto del materiale vegetale vivo, e comunque sino al completo affrancamento delle piantine e delle erbe introdotte artificialmente, si dovrà provvedere alle necessarie cure colturali, alle irrigazioni periodiche e di soccorso e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, agli interventi di infittimento delle superfici inerbite e di risarcimento delle fallanze riscontrate tra le specie arboree e arbustive; 12. in fase di predisposizione ed esecuzione degli interventi di rinaturalizzazione, la Direzione Lavori dovrà essere costantemente supportata da personale esperto in discipline botaniche, tecniche vivaistiche e ingegneria naturalistica, al fine di verificare la rispondenza ecologica delle specie e la corretta esecuzione pratica delle opere a verde; inoltre, tutti gli interventi dovranno essere effettuati in accordo con il Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale competente per il territorio d'intervento; 13. a fine attività dovranno essere smantellate tutte le infrastrutture funzionali alle attività di cava per il periodo di vigenza dell autorizzazione, i materiali ed i residui di lavorazione presenti nei piazzali e quant altro sia paesaggisticamente motivo di disturbo; inoltre dovrà essere ripristinata l efficienza di strade e piste utilizzate dai mezzi di cantiere, contermini all area estrattiva. Dovrà essere trasmesso al Servizio SAVI, oltre che agli Enti competenti, copia del piano di monitoraggio delle attività, anche in forma di Relazione tecnica di aggiornamento o Stato di avanzamento dei lavori, riferito alle fasi intermedia e finale del periodo di coltivazione autorizzato o da sottoporre ad autorizzazione dell Assessorato regionale dell Industria. Dovrà essere altresì trasmesso al Servizio SAVI e al Servizio Attività Estrattive dell Assessorato regionale dell Industria, per ogni singola attività di cava, il progetto di recupero ambientale aggiornato ai contenuti delle prescrizioni sopra riportate oltre che al piano di riqualificazione ambientale dell intero comparto delle attività di cava site in località Canale Longu. Nel progetto di recupero ambientale dovranno essere quantificate, inoltre, per le discariche di sfridi esistenti, la quota parte da destinare al reimpiego per il rimodellamento morfologico e la riqualificazione del sito di cava e la quota parte da destinare ad altri impieghi. 8/10

9 Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore Generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio Sostenibilità Ambientale, Valutazione Impatti e Sistemi Informativi Ambientali (SAVI). La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di non sottoporre all ulteriore procedura di VIA i progetti sopra descritti e di seguito riportati, a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto autorizzato o da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sul rispetto delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Servizio Attività Estrattive dell Assessorato regionale dell Industria, il Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Nuoro, la Provincia di Nuoro e l ARPAS: 1. cava di calcare in località Canale Longu-Oroe nel comune di Orosei. Proponente: Mele Giovanni e figli srl; 2. cava di calcare in località Oroe nel comune di Orosei. Proponente: De.Da. srl; 3. cava di calcare in località Canale Longu-Su Cuccumiao nel comune di Orosei. Proponente: SIMG srl; 4. cava di calcare in località Canale Longu nel comune di Orosei. Proponente: Marmi Elena srl subentrata a Gimarmi srl; 5. cava di calcare in località Canale Longu nel comune di Orosei. Proponente: In.Pro.Mar. srl; 6. cava di calcare in località Canale Longu nel comune di Orosei. Proponente: In.Ma.Sa. srl; 7. cava di calcare in località Canale Longu nel comune di Orosei. Proponente: Marmi Scancella srl; 8. cava di calcare in località Canale Longu-Su Cuccumiao nel comune di Orosei. Proponente: Gimarmi srl; 9. cava di calcare in località Oroe nel comune di Orosei. Proponente: Marmi Scancella srl; 10.cava di calcare in località Canale Longu nel comune di Orosei. Proponente: Marmi Orosei s.a.s di Gallus Antonio & C.; 11.cava di calcare in località Canale Longu Lidonargiu - Settile nel comune di Orosei. Proponente: Marmi Daino Real s.r.l.; 9/10

10 di stabilire che, per la cava Settile-Canale Longu, di cui al punto 11, il ciclo di coltivazione dovrà limitarsi al periodo di vigenza dell autorizzazione rilasciata dall Assessorato regionale dell Industria in data e scadenza il Per le restanti attività l autorizzazione del Servizio Attività estrattive dell Assessorato regionale dell Industria dovrà essere vincolata all esaurimento della volumetria residua di ogni cava, e comunque non potrà avere durata superiore a 6 anni per motivi di uniformità. Il dato sulle volumetrie residue di ogni singola cava dovrà essere indicato nei progetti di recupero ambientale da inviare al Servizio SAVI e al Servizio Attività estrattive dell Assessorato regionale dell Industria; di stabilire che i singoli proponenti dovranno elaborare, congiuntamente, un adeguato ed esaustivo piano di completamento della coltivazione e di riqualificazione ambientale dell intero comparto delle attività di cava ubicate in località Canale Longu, al quale dovranno essere adeguati i progetti di recupero ambientale riferiti alle singole cave. Se entro 90 giorni dalla notifica della presente deliberazione il progetto generale e i singoli progetti di riqualificazione ambientale non saranno trasmessi al Servizio SAVI e al Servizio Attività estrattive dell Assessorato regionale dell Industria, quest ultimo adotterà i provvedimenti di competenza per la sospensione dell attività estrattiva; di stabilire che fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, la prosecuzione dell attività di cava dovrà essere comunicata al Servizio Sostenibilità Ambientale, Valutazione Impatti e Sistemi Informativi Ambientali (SAVI); di dare mandato all Assessore dell Industria, di concerto con l Assessore della Difesa dell Ambiente, di favorire le attività consortili di recupero e di valorizzazione degli scarti di cava, anche incentivando l abbattimento dei costi energetici mediante l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Fulvio Dettori Il Presidente Renato Soru 10/10

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