Il processo di coinvolgimento degli stakeholder dell Alta Valmarecchia nel progetto TERRE. Iolanda Romano - Avventura Urbana
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- Gerardina Bernardi
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1 Il processo di coinvolgimento degli stakeholder dell Alta Valmarecchia nel progetto TERRE Iolanda Romano - Avventura Urbana
2 Il processo svolto
3 Perché coinvolgere gli stakeholder? il territorio dell alta Val Marecchia presenta risorse interessanti dal punto di vista naturale tuttavia gli impianti esistenti di produzione di energia da fonti rinnovabili sono limitati è quindi necessario mettere in modo gli attori del territorio affinché valutino le opportunità e i rischi costruiscano relazioni cooperative identifichino risorse aggiuntive per intraprendere nuovi progetti
4 Un processo in due fasi Nei mesi da gennaio a luglio 2014 sono state realizzate: 1. Una fase di ascolto preliminare, attraverso colloqui con venti attori significativi del territorio (metodo del conflict assessment del Public Consensus Building) 2. una fase di coinvolgimento attivo degli attori locali attraverso sue batterie di workshop tematici con circa sessanta partecipanti.
5 Quali attori sono stati coinvolti I partecipanti alle attività sono stati selezionati sulla base di: tre categorie di interesse: amministrazione pubblica imprese private e progettisti degli impianti associazioni e comitati di cittadini il metodo di selezione è a palla di neve la composizione dei WS è stata fatta in base ad una matrice interesse/tema/ruolo, ad es. imprenditore/biomasse/proponente ambientalista/idroelettrico/comitato locale)
6 Il metodo interviste ad una prima lista attori estensione ad una seconda lista mappatura degli SH interessati WS 1a batteria (convergen za sugli interessi) WS 2 a batteria (convergen za sugli scenari)
7 L indagine preliminare
8 Gli intervistati 4 rappresentanti della Provincia di Rimini, 3 rappresentanti dei comuni dell Alta Val Marecchia, 9 rappresentanti del mondo delle imprese produttive del territorio, 3 rappresentanti del mondo delle aziende produttrici di impianti
9 I temi affrontati Le autorizzazioni agli impianti Potenzialità e criticità delle energie rinnovabili in Alta Val Marecchia Gli attori del processo
10 Gli esiti della fase preliminare le procedure di rilascio delle autorizzazioni è materia complessa con margini di manovra limitati per gli Enti locali; ma può valere la pena di approfondirla per valutare forme alternative di comunicazione/collaborazione fra i diversi attori in gioco (vengono mappati progettisti, imprese, funzionari, enti, cittadini ecc.) esistono potenzialità per lo sviluppo di impianti da energie rinnovabili in Alta Valmarecchia ma anche forti criticità. Gli ambiti più interessanti da esplorare sono risultati l idroelettrico e le biomasse, mentre il fotovoltaico sembra giusto alla fase conclusiva e l eolico presente ma poco praticabile per i limiti naturali e normativi (si propende per il
11 La fase di approfondimento con i Workshop Impianti da energia idroelettrica Impianti a biomasse Impianti micro eolici
12 Gli esiti dei workshop
13 Impianti da energia idroelettrica
14 Criticità eccessiva lentezza degli iter di ottenimento delle autorizzazioni e quadro normativo nazionale e regionale troppo restrittivo a fronte di documentazioni presentate dai proponenti spesso incomplete o insufficienti. l incertezza sugli incentivi che pesa sulla scarsa spinta imprenditoriale la Conferenza dei Servizi (a cui si aggiunge il recente dimezzamento delle soglie degli impianti sottoposti a VIA)
15 Potenzialità il potenziale di sviluppo è quantificato dai partecipanti in un 30% di investimenti il Marecchia, essendo un fiume a carattere torrentizio, non ha la portata sufficiente per attivare impianti di grandi dimensioni: l interesse esiste solo per impianti di mini idroelettrico in termini economici, secondo alcuni partecipanti, questi impianti permettono la creazione di posti di lavoro per almeno due nuclei familiari per ciascuna struttura
16 Scenari di sviluppo esiste il bisogno di informare i cittadini sui possibili benefici positivi dello sfruttamento delle risorse naturali nel territorio dell Alta Val Marecchia. Questa attività secondo i partecipanti potrebbe essere svolta dalla Provincia di Rimini Lo sviluppo del il miniidorelettrico può appoggiarsi su i salti delle condotte di acqua esistenti - in particolare quelli del Senatello - per la realizzazione di impianti idroelettrici al di sopra dei 50 kw di potenza, il ripristino dei vecchi mulini, che permetterebbe, da un lato, di produrre energia totalmente pulita, dall altro di valorizzare la cultura e la tradizione locale, offrendo una valenza didattica e turistica all opera Vengono indicate le azioni per lo studio di fattibilità dello
17 Impianti a biomasse
18 Criticità Queste strutture sono spesso percepite dai cittadini come pericolose ed inquinanti poiché esiste una certa diffidenza dovuta ad una scarsa informazione A ciò si aggiunge una generale mancanza di fiducia da parte dei progettisti verso le istituzioni, spesso vista come un ostacolo e non come un attore che facilita la realizzazione dei progetti le normative sono eccessivamente restrittive; ad esempio, procedure lente e complicate anche per un cambiamento nella dieta che alimenta gli impianti a biogas Un altro problema è legato al trasporto di materiale destinato
19 Potenzialità Nel territorio non esistono grandi impianti, la maggiore potenzialità è nei piccoli impianti a biomassa Il territorio potrebbe ospitare impianti dimensionati in base alle esigenze delle aziende agricole locali (non superiori a 200kw) per evitare problemi di traffico che prevedano la combustione (pirolisi o biogas) con una piccola integrazione di materiali derivanti da scarti locali (liquami e altri materiali) Secondo alcuni si potrebbe anche recuperare materiale di scarto boschivo, per altri invece questa opzione sarebbe da escludere poiché non comporterebbe un vantaggio economico
20 Scenari di sviluppo Molti dei partecipanti concordano nella realizzazione di impianti a biomasse per la cogenerazione di energia, che siano localizzati nei centri abitati (oppure in capannoni e strutture abbandonate nella zona) Questi dovrebbero essere molto piccoli (dai 50 ai 100kw) e di proprietà pubblica, così da riuscire a fornire energia termica, ad esempio, per il riscaldamento di edifici pubblici o anche privati (è stato citato quale esempio positivo un impianto già in realizzato in Valle) Alcuni obiettivi operativi collaterali sono: creare una filiera certificata del legno e valorizzare il verde e il materiale boschivo presente nella zona
21 Impianti micro eolici
22 Criticità L incontro sugli impianti è eolici è stato il meno partecipato, anche in ragione delle limitate possibilità di sviluppo di questa tecnologia in Valle: assenza di vento se non sui crinali requisiti di efficienza energetica definiti dalla RER troppo restrittivi
23 Potenzialità L idea sviluppata è di sfruttare il vento nei Comuni posti più in alto sui rilievi - come Casteldelci - per la produzione di energia attraverso impianti di micro eolico: di taglia modesta con limitato impatto sul paesaggio e alta accettabilità sociale da associare, dove possibile, ad attività economiche come agriturismi e aziende agricole, per un uso prevalentemente locale favoriti dal punto di vista normativo perché sottoposti a procedure autorizzative semplificate e rilasciate direttamente dal Comune (per potenza inferiore a 60 kw) Vengono indicate le azioni per lo studio di fattibilità dello scenario
24 Considerazioni conclusive
25 Come andare avanti Gli scenari ipotizzati sono ritenuti perseguibili dagli attori coinvolti a patto che vengano intraprese alcune azioni (indicate puntualmente per ogni scenario) di diversa natura: comunicazione e sensibilizzazione pubblica condivisione con attori istituzionali e sociali attraverso strumenti collaborativi /partecipativi studi di fattibilità tecnica ed economia (Nomisma) ricerca finanziamenti Queste azioni richiedono un forte coordinamento che molti attori hanno auspicato in capo alla Provincia di Rimini.
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