INGEGNERIA NATURALISTICA SCHEDE DI MONITORAGGIO
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1 SCHEDE DI MONITORAGGIO La palificata viva spondale è una delle tecniche di intervento più utilizzate. I casi esemplari La bontà di un intervento di ingegneria naturalistica si misura a posteriori, a distanza di anni dalle opere eseguite. È dal trascorrere del tempo che si valuta la tenuta dell intervento, la sua capacità di ricucire il paesaggio e, naturalmente, di eliminare le cause del dissesto. È con questo spirito che sono nate le schede di monitoraggio raccolte in una recente pubblicazione edita dalla nostra casa editrice, Album n. 1 L ingegneria naturalistica, e di cui presentiamo due casi particolarmente interessanti: il mascheramento estetico della diga di Ridracoli (Forlì) rivisitata dopo dieci anni e il miglioramento della qualità ambientale del canale di Mergozzo, nel verbano, dopo sette anni dall intervento. Oltre alla sezione dedicata alle schede di monitoraggio, Album raccoglie il meglio di un centinaio di articoli, scritti per lo più da soci Aipin, e pubblicati su dal 1990 ad oggi. Articoli che offrono una panoramica dei vari ambiti di intervento nei quali le tecniche di ingegneria naturalistica sono state applicate con successo: versanti e aree montane, sponde e corsi d acqua, dighe, aree mediterranee, ambiti ferroviari. Il volume si fregia del patrocinio dell Aipin, a significare l obiettivo comune che Il Verde Editoriale e l associazione si sono posti negli anni attraverso la pluriennale collaborazione: divulgare tra le amministrazioni pubbliche e i professionisti, tecniche di recupero ambientale compatibili con l ambiente. 112 pagine di opere di ingegneria naturalistica realizzate in 15 anni. segue > 69 1/2006
2 INGEGNERIA NATURALISTICA SCHEDA N. 2 - DIGA DI RIDRACOLI Data Compilatore Provincia, Località Coordinate GPS, Altitudine, Esposizione Piovosità annua, Inclinazione del versante Aspetti vegetazionali dell area Lineamenti geomorfologici Obiettivo dell intervento Tipologie dell intervento Dimensioni dell intervento Materiali morti impiegati Specie vegetali di progetto Specie vegetali rinvenute al 19/04/2005 Miscela di progetto Copertura erbacea Progettisti Committente, Soggetto realizzatore Periodo d intervento Osservazioni 19/04/2005 Paolo Cornelini, Emanuele Guidi, Forlì-Cesena Parco Foreste casentinesi - S. Sofia Diga di Ridracoli N 43 52,350 - E , m slm W mm Orno - Ostrieto Bancate arenacee; substrato roccia arenacea, sfaticcio arenaceo - marnoso Rivegetazione di mascheramento estetico Geocelle a nido d ape ricoperte con stuoia di juta. Materassi rinverditi (tipo Reno rivestiti con stuoie). Materassi di rivestimento realizzati in opera m barre filettate, materassi tipo Reno, stuoie sintetiche e organiche, reti metalliche, geocelle a nido d'ape, d ape, impianto di irrigazione Specie basso arbustive: Coronilla emerus, Cytisus scoparius, Cytisus sessilifolius, Hedera helix, Hippophae rhamnoides, Juniperus communis, Rosa canina, Spartium junceum, Salix purpurea, Salix apennina, Salix eleagnos, Ligustrum vulgare, Prunus spinosa Specie alto arbustive e arboree: Acer campestre, Acer monspessulanum, Acer opalus, Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Euonymus latifolia, Fraxinus ornus, Laburnum anagyroides, Ostrya carpinifolia, Quercus pubescens, Sorbus aria, Sorbus torminalis, Salix alba, Salix caprea Specie di possibile trapianto dal selvatico: Helichrysum italicum, Sesleria italica, Brachypodium pinnatum, Dorycnium penthaphyllum, Calamagrostis varia, Calamagrostis arundinacea Ostrya carpinifolia (h 3-6 m; Ø 2-5 cm), Fraxinus ornus (h 1 m; Ø 2-3 cm), Crataegus monogyna (h 1 m), Prunus spinosa, Cornus mas (h 3 m), Salix purpurea, Salix caprea, Rubus sp. (h 0,5 m), Populus sp. (h 7 m; Ø cm), Spartium sp. (h 1,5-2 (3) m) Bromus erectus, Dactylis glomerata, Agropyron repens, Cynodon dactylon, Lolium perenne, Poa pratensis, Festuca heterophylla, Lotus corniculatus, Onobrychis viciifolia, Trifolium pratense, Trifolium repens, Medicago lupulina, Plantago lanceolata, Sanguisorba minor 100% (brucata da animali) Rinvenute: Arabis sp., Urtica sp., Veronica sp., Lamium sp., Rumex sp., Taraxacum sp., Euphorbia sp., Verbascum sp., Mentha sp., Mercurialis sp., Geranium sp., Stellaria sp. Fabio Palmeri, Romagna Acque, Forlì Clafc, San Piero in Bagno (Forlì) La parte strutturale non presenta alcun sintomo di cedimento o svuotamento; alcuni metri quadrati dell originario campione con le geocelle a nido d ape con stuoia di juta presentano vistosi svuotamenti. Fenomeno rilevante è l interferenza negativa con gli ungulati locali che hanno pesantemente impattato le specie arbustive (getti freschi rosicchiati sistematicamente) e che a tutt oggi tengono a raso il cotico erboso. Può essere stimato un danno permanente (morte delle piante) su un 70% delle piante 1/
3 1995/96/97 Geocelle a nido d ape con stuoia di juta. Le stesse geocelle a nido d ape rinverdite. Materassi di rivestimento in opera. Materassi rinverditi tipo Reno rivestiti con stuoie posati sui versanti rocciosi. Panoramica della Diga di Ridracoli dopo un anno a recupero avvenuto Sopra, a nove anni dall intervento, si noti il notevole sviluppo degli arbusti, soprattutto nelle parti più basse della diga per la maggiore disponibilità di acqua e per i minori danni causati dalla fauna selvatica. segue > 71 1/2006
4 INGEGNERIA NATURALISTICA SCHEDA N. 3 - CANALE DI MERGOZZO Data Compilatore Provincia, Località Altitudine Aspetti vegetazionali dell area Lineamenti geomorfologici Obiettivo dell intervento Tipologie dell intervento Dimensioni dell intervento Specie vegetali di progetto Progettisti Committente, Soggetto realizzatore Periodo d intervento Osservazioni 2002, 2003, 2005 Paolo Cornelini, Verbania-Cuso-Ossola Canale di Mergozzo 200 m slm c.a. Associazione dominante è costituita da Phragmitetum communis, caratteristico degli ambienti mesoeutrofici, con presenza di Salix cinerea quale specie riparia Zona di terminazione settentrionale della conoide alluvionale del Fiume Toce Lo scopo prioritario è il miglioramento della qualità ambientale del canale di Mergozzo che, specialmente nel periodo estivo, presentava evidenti fenomeni di anossia ed eutrofizzazione Interventi antierosivi: semina a spaglio, idrosemina Interventi stabilizzanti: ribalta viva Interventi combinati di consolidamento: rullo spondale, palificata spondale doppia, terra rinforzata rinverdita Interventi di rinaturazione: messa a dimora di arbusti, messa a dimora di 276 alberi 2700 ml circa Interfaccia acqua/terra: Phragmites australis, Crex sp.pl., Iris pseudacorus, Juncus sp.pl., Scirpus sylvaticus Ripa: Salix alba, Salix purpurea, Salix cinerea, Salix triandra, Alnus glutinosa, Cornus sanguinea, Sambucus nigra, Viburnum opulus, Rosa canina, Prunus avium, Sorbus aucuparia, Crataegus monogyna, Lonicera caprifolium Specie arboree e arbustive del bosco planiziale: Quercus robur, Ulmus minor, Acer campestre, Populus nigra, Corylus avellana, Prunus padus, Fraxinus excelsior, Carpinus betulus, Malus sylvestris, Viburnum opulus, Crataegus monogyna, Cornus sanguinea, Ligustrum vulgare, Euonymus europaeus, Lonicera caprifolium, Talee: Salix alba, Salix purpurea, Salix cinerea Celso Crivelli, Comune di Verbania F.lli Capparotto, Mestrino (PD), LIS Srl (subappalto) Dal collaudo del 2001 è risultato che le fascine di salice del rullo spondale in rete e tessuto filtrante presentavano una copertura densa, così come quelle della ribalta viva e delle palificate. Risultati confermati dal sopralluogo del 2005 da cui si è rilevato che i salici hanno ricostituito la tipica formazione a galleria lungo tutto il corso d acqua 1/
5 1988/2001 A sinistra, panoramica del canneto alla foce del Canale di Mergozzo nel Lago Maggiore. Sopra, palificate vive spondali a doppia parete appena ultimate. Sopra e a destra, ribalta viva a un anno dalla realizzazione A sinistra e sotto, si noti il grande sviluppo dei salici, che costituiscono un elemento fortemente caratterizzante il paesaggio, anche dalla visione esterna. Sopra, aspetto della palificata a distanza di sette anni dall intervento, caratterizzata dal notevole sviluppo delle talee di Salix purpurea. 73 1/2006
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