COMUNE DI FAUGLIA REGOLAMENTO URBANISTICO SCHEDA OPERATIVA DI RIQUALIFICAZIONE. Inserimento di formazioni lineari per il consolidamento dei compluvi
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- Giuseppa Carraro
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1 Inserimento di formazioni lineari per il consolidamento dei compluvi Paesaggio caratterizzato dalla permaneza delle formazioni lineari originarie La perdita delle formazioni di ripa e l impoverimento della trama del paesaggio è uno dei fenomeni più diffusi a seguito dell uso di pratiche agricole, nel seminativo, sempre più estensive. Una rete di formazioni con alto grado di connettività garantisce notevole biodiversità delle specie, gradevolezza del paesaggio per l aumento degli effetti frontiera. Altra importante funzione e quella di depurazione; la lettiera che ne deriva costituisce il substrato dei funghi che controllano la decomposizione dei fiumi e il carbonio in essa presente è un fattore limitante per il processo di denitrificazione all interfaccia con il corso d acqua. Limitazione inoltre dei fenomeni di erosione idrica per ruscellamento ed eolica, con relativo trasporto solido a valle e conseguente mantenimento dei carateri agropedologici dei suoli. Miglioramento generale del sistema di regimazione idraulica con aumento dei tempi di corrivazione e rallentamento delle ondate di piena a valle. Fenomeni di degrado del paesaggio per la perdita di formazioni di ripa APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 1
2 Inserimento di formazioni lineari per il consolidamento dei compluvi Fenomeni di degrado del paesaggio per la perdita di formazioni di ripa Specie arboree ed arbustive con caratteristiche biotecniche idonee alle sistemazioni di ripa CARATTERISTICHE BIOTECNICHE Specie che tollerano lunghe sommersioni da utilizzare in prossimità delle acque SPECIE Specie arboree Alnus glutinosa, Salix spp. Specie arbustive Viburnum opulus, Frangula alnus, Salix spp. Specie per terreni da mediamente umidi a freschi da utilizzare nella parte superiore delle rive e nei boschi ripariali Specie arboree Quercus robur, ulmus minor, prunus avium, sorbus aucuparia Specie arbustive Corylus avellana, Hippophae rhamnoides, Lugustrum vulgare, Crataegus oxyacantha, Prunus spinosa, Cornus Sanguinea, Rosa canina, Lonicera xylosteum, Salix caprea APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 2
3 Fenomeni di degrado del paesaggio per la perdita di formazioni di ripa Inserimento di formazioni lineari per il consolidamento dei compluvi Obiettivo dell intervento: Arresto, in una pendice argillosa, dei fenomeni erosivi incipienti, derivanti da abbandono colturale Criteri dell intervento: Modellamento generale della pendice, apertura di fossi di regimazione per disciplinare le acque. Consolidamento dei compluvi. Impianto colture foraggere permanenti e semi-permanenti. Indicazione dei lavori: Modellamento superficiale della pendice con mezzi meccanici al fine di razionalizzare le pendenze. Apertura di fossi permanenti in traverso da consolidare con specie arbustive. Consolidamento dei comluvi naturali e presidio degli stessi mediante sogliette con specie arbustive Obiettivo dell intervento: Recupero di una pendice argillosa fortemente dissestata a seguito della mancanza di regimazione idraulica Criteri dell intervento: Arresto di una profonda erosione determinatasi in corrispondenza di un compluvio naturale. Consolidamento del compluvio, disciplina delle acque Indicazione dei lavori: Consolidamento del compluvio con impiego di mezzi meccanici, costruzione di soglie in verde e in muratura a valle delle confluenze e dei fossi secondari. Presidio degli argini del compluvio con arbusti e alberi idonei. Apertura di fossi secondari in traverso, da presidiarsi permanentemente con impianto di specie arbustive ed erbacee. Da Alessandro Chiusoli la scienza del paesaggio 1999 APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 3
4 Inserimento di siepi Le siepi, un tempo caratteristiche delle zone agricole, spesso con funzione di confine o tra proprietà o tra campi coltivati, con il diffondersi di tecniche agricole sempre più industrializza, a meccanizzazione sempre più intensiva, sono praticamente scomparse. La loro eliminazione diviene funzionale ad avere campi sempre più grandi, con aumento della produttività, e a ridurre il rischio che possano diventare ricettacoli di specie infestanti e di fitopatogeni. Oggi a seguito del diffondersi di specifiche discipline come l agroecologia, la siepe è stata rivalutata come elemento fondamentale del paesaggio, parte di una rete ecologica con funzione protettiva. Le siepi favoriscono infatti l eterogeneità biologica, favoriscono la circolazione della fauna selvatica, ed agisce come elemento interattivo tra il campo coltivato ela naturalità dell ambiente circostante. Altra funzione fondamentale è la difesa del suolo dall erosione idrica ed eolica, soprattutto in ambienti collinari. Un buon apparato protettivo costituito da siepi adeguatamente connesse, fornisce un fondamentale contributo all aumento della diversità strutturale del paesaggio arricchendo così il quadro paesistico. Le siepi possono essere di larghezza variabile tra 0,5 ml e 10 ml e devono essere composte prevalentemente da specie autoctone con numero di specie compreso tra 5 e 12. Della siepe con struttura completa presenta diversi piani di di vegetazione comprendendo al suo interno anche specie arboree di medie dimensioni. Indipendentemente dalla struttura più o meno complessa, è necessaria, ai fini di una piena funzionalità ecologica, la presenza di uno strato di cespugli basso molto denso. Specie arboree ed arbustive idonee alla formazione di siepi SPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE Acer Campestre / Arbutus unedo / Cercis siliquastrum / Colutea arborescens / Cornus mas / Cornus sanguinea / Crategus azeruolus / Crategus levicata / Crategus monogyna / Cytisus nigricans / Cytisus scoparium / Cytisus sessilifolius / Cytisus triflorus / Erica arborea / erica multiflorus / Erica scoparia / Euonymus europaeus / Fraxinus ornus / Laurus nobilis / Ligustrum vulgare / Juniperus communis / Juniperus macrocarpa / Malus sylvestris / Paliurus spina christi / Prunus cerasus / Prunus mahaleb / Pyrus pyraster / Pyracantha coccinea / Prunus spinosa / Sorbus domestica / Rhamnus catarthicus / Sambucus nigra / Spartium junceum / Viburnum lantana / Viburnum opulus / Viburnum tinus APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 4
5 Inserimento di siepi Canneti lungo le scarpate e gli argini che qualificano il paesaggio Perdita sulla viabilità minore delle formazioni lungo strada APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 5
6 Inserimento di filari alberati Il filare alberato costituisce un elemento molto importante del paesaggio collinare toscano. Tradizionalmente era costituito da cipressi o lecci lungo le strade a funzione prevalentemente estetica, e da gelsi o altre piante da frutto lungo il bordi dei campi, con funzione produttiva. Anticamente infatti era molto diffusa la coltura promiscua ossia quella che si ritrova indicata nei vecchi catasti come lavorativi vitati, olivati, fruttati, ecc.. Oggi i seminativi estensivi hanno cancellato l eterogeneità delle colture e di conseguenza le formazioni e i filari. Altra funzione delle alberature in filare è quella della protezione da agenti eolici, soprattutto in ambiti di pianura. Il comune filare frangivento è costituito da una unica specie, che nei nostri climi risulta essere prevalentemente sempreverde. Un tempo la specie di elezione era il cipresso, molto spesso sostituito da conifere di altro genere che alterano i valori del paesaggio. L ampiezza della zona protetta dipende sia dall altezza che dalla densità della cortina frangivento. Al fine di non ostacolare i lavori agricoli, le piantagioni devono essere disposte lungo le strade e i corsi d acqua e preferibilmente, se con funzione di frangivento, ortogonalmente rispetto alla direzione dei venti dominanti. Soprattutto in ambito collinare i filari erano gerarchizzati in rapporto al segno territoriale corrispondente e alla loro funzione di riferimento nel contesto agricolo e fondiario. Sono spesso alberate con cipressi in semplice e doppio filare la strade di collegamento a ville fattoria, a case padronali, che si inerpicano sui crinali fino all insediamento; spesso i crinali, specie nella parte più a sud del territorio sono marcati da filari di cipressi. Questi sono dunque da utilizzare per i nuovi inserimenti solo se contestualizzati rispetto all unià di paesaggio di riferimento. Non sono ammessi filari di cipressi in corrispondenza di nuovi segni territoriali o che non abbiano rilevanza paesaggistica, o che siano in contrasto con assetti fondiari storici gerarchizzati. Altra tipologia di filare caratteristico del territorio comunale è quello lungo i collettori principali, sia arginati che non; si tratta di alberature molto rade, generalmente pioppi. Il sesto di impianto caratteristico in questi casi varia tra i 10 e 15 ml. APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 6
7 Esempi di filari lungo strada che caratterizzano il paesaggio in ambito collinare Inserimento di filari alberati Crinale di s. Regolo Crinale di Postignano Crinale di Poggio alla Farnia Specie arboree ed arbustive idonee alla formazione di filari TIPOLOGIA DEL FILARE AMBITO DI PIANURA AMBITO COLLINARE IN CORRISPONDENZA DI VIABILITA Cupressus sempervirens / Poulus nigra / Cupressus sempervirens / Quercus robur / Olea europea IN CORRISPONDENZA DI COLLETTORI PRINCIPALI Populus alba / populus Tremula / Populus nigra Salix Caprea / Salix viminalis / Quercus robur APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 7
8 Esempi di filari in ambito di pianura Inserimento di filari alberati Filare incongruo di Cedris atlantica Filari con specie non autoctone legate a ville fattoria APPENDICE N 1 ABACO DEI RIFERIMENTI PER LA DEL PAESAGGIO Pagina 8
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