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1 @ 14 Mensile del dipartimento artigianato della CGIL di Mantova - Anno 22, 23 ottobre Registrato presso il tribunale di Mantova registrazione n 995 del giugno 1995, spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/c legge 662/96, filiale di Mantova. Direttore responsabile: Giuseppe Faugiana. Sindacalisti CGIL Dipartimento Artigianato: Elena Giusti (Rsb); Massimo Mazzola (Rlst); Silvano Saccani. CGIL di Mantova, Via Altobelli, 5 - MN - Invio via . Nel disegno di legge sulla stabilità per il 2016 non è presente alcuna proposta per il ripristino della flessibilità nell accesso al pensionamento. Riteniamo che questo sia un grave errore, essendo invece necessario realizzare un intervento di modifica strutturale dell attuale sistema previdenziale, garantendo flessibilità in uscita, 41 anni per i precoci e la giusta considerazione per i lavori gravosi ed usuranti. E del tutto evidente che questo non si può fare a costo zero, come il rinvio al 2016 proposto dal governo sembra presupporre, perché ciò significherebbe scaricarne il costo sul valore delle pensioni. È positivo che si affrontino invece i temi degli esodati e dell opzione donna, come da noi rinvendicato, interventi che non aggiungono alcuna spesa a quanto già previsto negli anni scorsi, a conferma che si tratta di problemi che potevano invece essere risolti anche al di fuori della legge di stabilità. Tuttavia anche in questi interventi, sulla base dei testi trapelati e non ancora ufficiali, manca la soluzione a questioni annose quali la quota 96 della scuola, i macchinisti, le ricongiunzioni onerose, etc. Per queste ragioni Cgil Cisl UiI, intendono continuare e rafforzare le iniziative di mobilitazione per cambiare la legge di stabilità.

2 2 DIPARTIMENTO ARTIGIANATO +23 ottobre 2015 PENSIONI. CGIL CISL UIL SCRIVONO AL GOVERNO E AL PARLAMENTO PENSIONI. LE RICHIESTE DI CGIL CISL UIL PER RIVEDERE IL SISTEMA PREVIDENZIALE Roma, 21 ottobre 2015 Oggetto: ripristino della flessibilità nell accesso al pensionamento tramite il disegno di legge sulla stabilità Illustre Presidente, Le esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per l assenza nel disegno di legge sulla stabilità per il 2016 di una soluzione complessiva in ordine al ripristino della flessibilità nell accesso al pensionamento. Oltre alle ragioni di equità sociale, di cui occorre comunque tenere conto - per evitare che si allarghi l area del disagio economico e sociale e che nel futuro si ripropongano problemi simili a quello che abbiamo dovuto affrontare in questi anni con la vicenda degli esodati - bisogna considerare il difficile contesto in cui si colloca il provvedimento di finanza pubblica. Di fronte ai timidi segnali di ripresa economica la situazione del mercato del lavoro resta difficile. Permane, infatti, ancora troppo elevato il livello della disoccupazione, specie nella componente giovanile, mentre dal 1 gennaio 2016, per effetto della legge Fornero, aumenteranno di ulteriori 4 mesi, oltre che di due anni per le lavoratrici del settore privato, i requisiti utili per l accesso al pensionamento, alimentando la situazione di sofferenza che si trovano a vivere coloro che restano inoccupati in età matura e i lavoratori e le lavoratrici che svolgono le attività di lavoro più faticose e pesanti. Intendiamo, pertanto, sollecitarla a farsi parte attiva in Parlamento affinché nel testo della legge di stabilità vengano individuate soluzioni volte a rimettere nella disponibilità volontaria dei lavoratori e delle lavoratrici le scelte relative al pensionamento, in linea con la volontà espressa in più occasioni da autorevoli esponenti del Governo, a cominciare dal Presidente del Consiglio dei Ministri e senza ridurre l adeguatezza dei trattamenti pensionistici. Del resto, in Parlamento giacciono numerose proposte di legge che potrebbero costituire, a nostro giudizio una base di confronto e di discussione importante per trovare un equilibrio soddisfacente fra l obiettivo della sostenibilità finanziaria e quello della sostenibilità sociale. Le problematiche e le ingiustizie, oltre alla grave confusione interpretativa, che hanno generato negli ultimi anni le norme contenute nella legge Fornero sono sotto gli occhi di tutti ed è quindi a nostro avviso indispensabile un intervento di riforma dei requisiti pensionistici nell interesse del Paese, anche per offrire ai giovani nuove opportunità di ingresso in un mercato del lavoro altrimenti bloccato. A tale riguardo si richiede un apposito incontro, anche al fine di approfondire le tematiche sopra richiamate. Cordiali saluti I Segretari confederali Cgil Cisl Uil (Vera Lamonica) (Maurizio Petriccioli) (Domenico Proietti) Ribadiamo le proposte sulla revisione complessiva del sistema previdenziale contenute nella piattaforma unitaria di CGIL CISL UIL con l obiettivo di ripristinare GRADUALITÀ, FLESSIBILITÀ e SOLIDARIETÀ anche allo scopo di rendere sostenibile il sistema sul piano sociale, per fare ripartire il turn over occupazionale e favorire l occupazione giovanile. È necessario ripristinare la GRADUALITÀ, FLESSIBILITÀ e SOLIDARIETÀ del sistema: NO a ipotesi di ricalcolo contributivo alle pensioni in essere Si al diritto alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, indipendentemente dall età del lavoratore e senza penalizzazioni: così si tutelano meglio i lavoratori precoci Si alla possibilità del lavoratore di decidere l età di accesso alla pensione: va ripristinata la flessibilità dai 62 ai 70 anni di età con almeno 35 anni di contributi e un importo di pensione pari a 1,5 volte l assegno sociale, senza ulteriori penalizzazioni per i lavoratori rispetto al calcolo contributivo che dal 2012 si applica a tutti Si al riconoscimento del principio che i lavori non sono tutti uguali mediante una diversa valorizzazione dei periodi, soprattutto di lavoro usurante Si alla quota 100 senza penalizzazioni sul calcolo della pensione Si allo sviluppo della previdenza complementare Si a reintrodurre per le donne la gradualità nell aumento dell età pensionabile per la pensione di vecchiaia sia per le lavoratrici del settore privato sia per le lavoratrici del settore pubblico Si al riconoscimento del lavoro di cura familiare Si all abrogazione della norma che impedisce la cumulabilità dei periodi di laurea e di congedo parentale non coperti da contribuzione per le donne Si alla proroga dell opzione donna Si alla Settima Salvaguardia, per i lavoratori esodati, che includa anche lavoratori finora esclusi dai precedenti provvedimenti e che risolva la questione in modo definitivo, incluso il problema della quota 96 per i lavoratori della scuola Si all abrogazione del sistema di ricongiunzioni onerose introdotto dalla L. 122/2010 Si a un meccanismo di perequazione delle pensioni in pagamento che sia conforme al dettato della Costituzione e che salvaguardi realmente il potere di acquisto del reddito dei pensionati, attraverso l estensione del meccanismo di perequazione automatica alle pensioni di importo almeno fino a 7 volte il trattamento minimo

3 23 ottobre DIRITTI 3 CCRL ARTIGIANI - AREA MECCANICA PREMIO DI PRODUTTIVITÀ REGIONALE 2014: EURO 240,00 DA EROGARE CON LE COMPETENZE DEL MESE DI OTTOBRE 2015 DIPARTIMENTO ARTIGIANATO dip.artigianato.mantova@pecgil.it i FUNZIONARI ELENA GIUSTI Rappresentante Sindacale di Bacino (RSB) cell ; elena.giusti@cgil.lombardia.it MASSIMO MAZZOLA Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST) cell ; massimo.mazzola@cgil.lombardia.it SILVANO SACCANI cell ; silvano.saccani@cgil.lombardia.it i RECAPITI MANTOVA (Elena e Massimo) Via Altobelli, 5 - tel /56 lunedì dalle alle sabato dalle 9.00 alle ASOLA (Massimo) Via Belfiore, 61 - tel primo e terzo mercoledì di ogni mese dalle alle CASTIGLIONE D/S (Massimo) Via Desenzani, 19/b - tel secondo e quarto mercoledì di ogni mese dalle alle OSTIGLIA (Elena) Via Cavour, 7 - tel primo sabato di ogni mese dalle 9.00 alle PEGOGNAGA (Silvano) Vicolo Angeli, 17 - tel secondo e quarto sabato di ogni mese dalle 9.00 alle POGGIO RUSCO (Elena) Piazza Zibordi - tel secondo e quarto mercoledì di ogni mese dalle alle SERMIDE (Elena) Via 29 Luglio 6 - tel terzo venerdì di ogni mese dalle alle SUZZARA (Silvano) Via Bruno, 12/C - tel giovedì dalle alle venerdì dalle alle A seguito dell incontro con le Organizzazioni sindacali artigiane lombarde, firmatarie del Contratto Collettivo regionale dell area Meccanica, per la verifica del premio di produttività 2014 e dei risultati raggiunti dai parametri di riferimento, cosi come previsti all accordo del 1 febbraio 2013, si è convenuto il raggiungimento dei parametri della prima tipologia del premio pari a euro 240,00 che sarà erogato dalle aziende con le competenze del mese di ottobre. Il premio relativo alla seconda tipologia, stante il permanere delle condizioni di sofferenza dell intero comparto, non matura in quanto non sono stati raggiunti i relativi parametri. Il premio compete ai soli lavoratori in forza e che erano già dipendenti nel 2014 sia con contratto indeterminato che con contratti a termine. Per i nuovi assunti nel corso del 2014 il premio sarà erogato in dodicesimi, considerando mese intero la frazione superiore a 15 giorni. Per i part-time l erogazione del premio avverrà secondo i criteri di proporzionalità alla misura della prestazione lavorativa. Sono esclusi dal premio gli apprendisti e i lavoratori assunti nel corso del ARTIGIANATO Lombardia. Contrattazione Regionale (II livello) PREMIO DI PRODUTTIVITÀ ANNO 2014 VIADANA (Silvano) Via Grossi, 37 - tel martedì dalle alle (solo su appuntamento) primo e terzo sabato di ogni mese sabato dalle 9.00 alle 12.00

4 4 DIPARTIMENTO ARTIGIANATO +23 ottobre 2015 Esaurita la CIGD disponibile per il 2015 ACCORDI DI SOSPENSIONE IN CASO DI DIFFICOLTÀ AZIENDALI Il sussidio ASPI continuerà a essere erogato ai lavoratori sospesi in base ad accordi siglati entro il 23 settembre. Per quelli dopo, solo provvidenza ELBA (ma senza contributi) L Aspi verrà erogata per tutto il periodo interessato e non oltre il 31 dicembre 2015 ai lavoratori del settore artigiano sospesi dall attività entro il 23 settembre. Su sollecitazione delle OO.SS., con la circolare n 27 del 20 ottobre 2015, il Ministero del Lavoro è intervenuto modificando un suo precedente orientamento in base al quale l Inps ha comunicato lo stop all aiuto economico con effetto dal 24 settembre anche per gli accordi già in vigore che includono periodi successivi a tale data. Nel 2012, con l articolo 3, comma 17, della legge 92/2012 è stata introdotta in via sperimentale fino al 2015 l erogazione dell Aspi agli addetti del settore artigiano sospesi per crisi aziendale od occupazionale a fronte di una compartecipazione pari al 20% dell importo da parte del fondo bilaterale (ELBA). Il decreto legislativo 148/2015 del Jobs act, però, nel ridisegnare gli ammortizzatori sociali ha cancellato il comma 17. Di conseguenza, il 30 settembre, con il messaggio 6024, l Inps ha comunicato l impossibilità di continuare a erogare l Aspi dal 24 settembre, giorno di entrata in vigore del Dlgs. Lo stop, oltre a eventuali nuovi accordi, ha riguardato anche l eventuale periodo post 23 settembre previsto da accordi siglati in precedenza. In buona sostanza l intero comparto dell artigianato si è trovato improvvisamente senza più l ammortizzatore sociale. Ora, con la nuova circolare 27, il ministero ha stabilito che, per gli accordi siglati entro il 23 settembre e la cui domanda sia stata presentata entro il 12 ottobre, l Aspi verrà erogata fino al termine del periodo di sospensione previsto e fino a tutto il 2015 nel limite delle risorse disponibili. In questo modo restano scoperti eventuali periodi di sospensione i cui accordi siano stati stipulati o saranno stipulati dopo il 24 settembre. Per tutti questi periodi di sospensione vi sarà solo una provvidenza da parte di ELBA. Provvidenza però che non è in grado di garantire le coperture economiche precedenti e neppure le coperture contributive. Con il raddoppio dell importo a carico del Fondo bilatera i lavoratori coinvolti non riceveranno, pertanto più l Aspi, ma potranno contare solo sulla provvidenza ELBA che mensilmente al massimo sarà pari ad Euro 467,16 (il 40% dell indennità ASPI prevista per anno 2015). Pertanto l impresa, in questi casi, sarà sollevata dall obbligo di corrispondere ai lavoratori la retribuzione diretta per le giornate di effettiva sospensione; la retribuzione indiretta maturerà secondo le vigenti disposizioni del relativo C.C.N.L. applicato. La sospensione effettiva dei lavoratori potrà verificarsi in giornate non consecutive all interno del periodo oggetto dell accordo sindacale. In caso di ripresa dell attività lavorativa, l azienda richiamerà la/le lavoratrice/i e il/i lavoratore/i sospesa/o/i con un preavviso di 24 ore. Ritorna l obbligo di vaccinazione per iscriversi a scuola e asilo. Per fortuna, vista la recente deriva antiscientifica In Italia sta per tornare l obbligo di vaccinazione per tornare a scuola. Questa misura è contenuta in un nuovo piano sanitario nazionale del ministro Lorenzin, e dovrà esser confermata dalle regioni. Il via libera definitivo delle Regioni è atteso il prossimo 20 ottobre. Ma il dado sembra tratto. Anche perché sulla sua proposta il ministro della Salute ha già incassato il via libera di pediatri, Istituto superiore di Sanità, magistrati e degli stessi assessori regionali alla Sanità. Allarmati come tutti dal calo delle coperture vaccinali. In molti casi scese al di sotto di quella soglia minima del 95% considerata di sicurezza dalla comunità scientifica internazionale. L accesso alla scuola pubblica deve essere coerente alle vaccinazioni obbligatorie. Il diritto alla salute è costituzionale come quello agli studi. L iscrizione all asilo e alle elementari sarà possibile solo se ci sarà la vaccinazione obbligatoria, prevista contro quattro malattie, difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. L obbligo di vaccinazione era stato cancellato nel Da allora è facoltativo per i dirigenti scolastici inviare l elenco dei bambini ammessi a scuola alle singole Asl per verificare l avvenuta vaccinazione. Gli ultimi dati sono però sempre più allarmanti, con percentuali di vaccinazioni obbligatorie scese sotto il 95%. Un dato allarmante, contro cui è necessario reagire, e questa iniziativa del governo nazionale e delle giunte regionali pare adeguata. RECUPERO CREDENZIALI Informiamo tutti gli iscritti al Fondo San.Arti. che in occasione del rinnovamento del portale web del fondo - attuato con l obiettivo di incrementare semplicità di utilizzo e completezza delle informazioni - è stata introdotta la nuova funzionalità di RECUPERO CREDENZIALI. In caso l iscritto avesse smarrito le proprie credenziali (username e password), nella pagina di login (area riservata) troverà infatti il comando Recupera password. Nella pagina che si aprirà sarà necessario selezionare il proprio profilo (dipendente, familiare, titolare, socio, collaboratore), inserire il proprio codice fiscale e cliccare Recupera credenziali. Completato questo breve procedimento le credenziali verranno inviate all indirizzo inserito in fase di registrazione (l indirizzo può essere inserito in ogni momento o modificato nell anagrafica della propria area riservata). Ricordiamo che qualora l indirizzo non fosse presente nell anagrafica dell iscritto il sistema non potrà effettuare l invio delle credenziali smarrite; in questo caso per il recupero password sarà necessario contattare il fondo inviando un all indirizzo informatica@sanarti.it, contenente il proprio codice fiscale, l indicazione di un valida e la scansione di un documento d identità.

5 23 ottobre FONDO INTEGRATIVO LOMBARDO DELL ARTIGIANATO DIRITTI 5 L artigianato è sempre stato un pioniere nella contrattazione collettiva del lavoro, proponendo ed applicando soluzioni sempre innovative e favorevoli sia per l azienda, con riduzione dei costi contrattuali, sia per il personale dipendente, con conseguenti vantaggi salariali e normativi. L ultima iniziativa, nel solco di questo modo di intendere le relazioni sindacali, riguarda il Fondo Welfare Integrativo Lombardo dell Artigianato W.I.L.A. costituito il 31 luglio 2015, in attuazione dell Accordo Interconfederale Regionale dell Artigianato del 25 Marzo 2015 tra le Associazioni Artigiane Confartigianato Lombardia, CNA Lombardia, CLAAI Lombardia, Casartigiani Lombardia e le Organizzazioni Sindacali Cgil Lombardia, Cisl Lombardia, Uil Lombardia. WILA. COSA È? W.I.L.A è il Fondo per i lavoratori dipendenti dell artigianato e delle imprese che applicano i seguenti CCRL, degli specifici settori dell artigianato, in vigore: * CCRL dell Area Legno e Lapidei * CCRL dell Area Acconciatura, Estetica e Centri Benessere * CCRL dell Area Chimica Ceramica * CCRL dell Area Alimentari e della Panificazione * CCRL dell Area della Comunicazione * CCRL dell Area Tessile Moda * CCRL dell Area Meccanica Il Fondo è costituito presso l Elba e si propone di erogare prestazioni di welfare contrattuale che completano il trattamento economico e normativo del lavoratore previsto all interno dei contratti collettivi di categoria. ISCRIZIONE DIPENDENTI Le imprese che hanno almeno un unità operativa situata nella regione Lombardia e che applicano, implicitamente o esplicitamente uno degli indicati CCRL dell Artigianato sono tenute ad aderire al Fondo e a iscrivere: * i lavoratori dipendenti, con contratto a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti; * i lavoratori assunti a tempo determinato con contratto di durata superiore o pari a 12 mesi. VERSAMENTO DA PARTE DELLE AZIENDE A DECORRERE DAL MESE DI AGOSTO 2015 Il Consiglio di Amministrazione del Fondo, in accordo con le Parti titolari della contrattazione ha fissato per mese di agosto 2015 l inizio dell obbligo della contribuzione. A decorrere da mese di agosto 2015, le Aziende che applicano i contratti citati sono tenute al versamento della contribuzione, fissato in euro 5,00 mensili. I versamenti dovranno deve essere effettuati entro il giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento, contestualmente al versamento della corrispondente contribuzione INPS, tramite F24 con i seguenti codici: Codice ART1 3,5 (unitamente alla contribuzione di SAN.ARTI); Codice EBNA 1,5 (unitamente alla contribuzione di EBNA). PRESTAZIONI WILA. DIRITTO CONTRATTUALE Le prestazioni socio/sanitarie erogate dal Fondo costituiscono un diritto contrattuale. L impresa che ometta il versamento dei contributi suddetti è responsabile verso i lavoratori non iscritti al Fondo della perdita delle relative prestazioni, salvo il risarcimento del maggior danno subito. La mancata contribuzione al Fondo determina l obbligo per il datore di lavoro di erogare un importo forfettario, che dovrà essere indicato in busta paga sotto la voce Elemento aggiuntivo non assorbibile della Retribuzione di secondo livello pari a 12 euro lordi per 13 mensilità. Tale importo incide su tutti gli istituti retributivi, di legge e contrattuali, compresi quelli diretti o indiretti, con esclusione del TFR. PRESTAZIONI PER I DIPENDENTI DAL 1 FEBBRAIO 2016 Il Fondo erogherà ai lavoratori varie prestazioni di Sanità integrativa e di carattere assistenziale e sociale volte a garantire il benessere psicofisico degli iscritti. L iscritto ha diritto all erogazione delle prestazioni solo nel caso di regolarità contributiva (5 mensili). Per i lavoratori dipendenti delle imprese che applicano uno dei CCRL di cui all articolo 1, per ragioni amministrative e organizzative, le prestazioni sono erogate dal primo giorno del settimo mese dall inizio della contribuzione, ovvero dal 1 febbraio Per garantire l esatta corrispondenza tra contribuzione versata e copertura di assistenza sanitaria integrativa, il lavoratore dipendente conserva il diritto alle prestazioni per i sei mesi successivi a quello in cui conclude il suo rapporto di lavoro. Le prestazioni previste, attualmente in fase di definizione, saranno comunque complementari e aggiuntive a quelle erogate da San.Arti: a titolo esemplificativo potranno riguardare le seguenti aree di intervento Intervento chirurgico ambulatoriale Indennità di maternità o di paternità Contributo per assistenza malattie lunghe (particolari patologie) che facciano superare il comporto Trattamenti fisioterapici riabilitativi Terapie odontoiatriche conservative/otturazione Non autosufficienza iscritti e genitori

6 6 DIPARTIMENTO ARTIGIANATO +23 ottobre 2015 L EVASIONE PAGA IN CONTANTI di Giovanni Immordino e Francesco Flaviano Russo L innalzamento del limite all uso del contante a tremila euro potrà portare a un aumento dell evasione fiscale. I dati suggeriscono infatti che il fenomeno è legato alla tipologia dei pagamenti. Soprattutto, però, sembra un segnale di scarso impegno nella lotta all evasione e al riciclaggio. Più contanti, più consumi? Il governo ha da poco annunciato alcuni provvedimenti contenuti nella legge di stabilità e, tra questi, l innalzamento del limite all uso del contante da mille a 3mila euro. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato che questa misura è necessaria per incoraggiare i consumi e che oggi non ha senso avere un limite all uso del contante perché il fisco dispone di strumenti più sofisticati per tracciare gli evasori. Ma di quali consumi parla esattamente? Ci sono sicuramente alcuni italiani che abitualmente spendono cifre superiori a mille euro per un singolo acquisto, per esempio in un negozio di abbigliamento. Ma quanti di questi trovano effettivamente più pratico portare con sé i contanti? Anzi la vera domanda è: quanti di questi sono disposti a rinunciare all acquisto solo perché la legge gli impedisce di pagare in contanti? E chi sono questi consumatori? Pagamenti elettronici contro l evasione I dati suggeriscono che l evasione fiscale è legata alla tipologia di pagamenti [relazione tra il numero di pagamenti medi annuali con carta di debito o credito per abitante e un indicatore dell evasione dell imposta sul valore aggiunto; la relazione tra il numero medio annuale per abitante di transazioni pos e lo stesso indicatore dell evasione dell imposta sul valore aggiunto]. Più sono diffusi i pagamenti elettronici, più è difficile evadere (vista la tracciabilità del pagamento) e, quindi, minore è l evasione.... [Pertanto] scoraggiare i pagamenti in contanti vuol dire limitare l evasione fiscale. Tuttavia, dobbiamo anche rilevare che un tetto, magari molto basso, all uso del contante, ha anche diversi inconvenienti. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha dichiarato ad esempio che molti stranieri sono abituati a eseguire acquisti in contanti perché le regole dei loro paesi lo permettono. Questa difficoltà è però facilmente risolvibile attraverso un doppio limite: uno per i residenti e uno più elevato per gli stranieri. Altre critiche riguardano la difficoltà pratica di far rispettare il limite; la perdita di privacy legata all uso di strumenti elettronici di pagamento e la perdita di efficienza dovuta alla possibile diminuzione del numero di transazioni se il limite è particolarmente basso. Sono tutti costi reali, che però devono essere confrontati con i guadagni derivanti dalla lotta all evasione. Se non si crede nell efficacia di un tetto basso all uso del contante, ma si vuole comunque fare qualcosa per disincentivarne l uso, l innalzamento del limite, magari solo per gli stranieri, dovrebbe però essere accoppiato ad altre misure. La più efficace, e politicamente facile da realizzare anche se onerosa per lo Stato, consiste nel sussidiare la moneta elettronica, i cui costi sono ancora molto alti sia per i compratori (canone annuo per l uso della carta di credito, costo per transazione e bolli, per esempio) che per i venditori (costo di attivazione e canone di utilizzo del pos, commissioni sulle singole transazioni). Il presidente Renzi ha annunciato interventi in questo senso, senza specificarne tuttavia i dettagli. Un altra possibilità consiste nell incoraggiare le banche ad adottare commissioni sugli strumenti di pagamento esplicitamente basato sui costi. Oggi le commissioni fatte pagare ai clienti che ritirano contante agli sportelli o ai bancomat non coprono tutti i costi del contante (trasporto, distribuzione, protezione dai furti), che sono invece coperti attraverso commissioni più elevate su altre operazioni. In questo modo, chi usa il contante solo di rado di fatto sussidia chi ne fa un uso smodato, inclusi quelli attivi nell economia sommersa. Infine un altra misura volta a scoraggiare l uso del contante è la tassazione dei prelievi da bancomat e sportelli bancari, che ha però anch essa alcune difficoltà di realizzazione. In conclusione, crediamo che l innalzamento del limite all uso del contante potrà portare a un aumento dell evasione e, soprattutto, che sia un segnale di scarso impegno nella lotta ai fenomeni evasivi e al riciclaggio. Una politica che l Italia certamente non può permettersi. Questo articolo corredato da tabelle è stato pubblicato sul sito il

7 23 ottobre DIRITTI 7

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