CONVEGNO TECNICO MATERIALE DIDATTICO

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1 CONVEGNO TECNICO MATERIALE DIDATTICO CONVEGNO TECNICO NUOVE NORME CEI 64-8 E CEI EN 62305: LE PRINCIPALI NOVITÀ Intervento: Ing. Alberto Runfola Responsabile Progettazione Impiantistica di Vega Engineering S.r.l. Centro Direzionale Terraglio 1 Via Don Tosatto n.35/ Mestre (VE) P.IVA e Cod.Fisc Tel. 041/ Fax 041/

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3 Impianti elettrici i utilizzatori t i a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua 1 Norma CEI 64-8: Ambienti a maggior rischio in caso di incendio 1

4 Precisazione Gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio sono luoghi che presentano in caso d incendio un rischio maggiore di quello che presentano gli ambienti ordinari pertanto vengono imposte prescrizioni aggiuntive per realizzare gli impianti elettrici Le prescrizioni hanno il fine di ridurre al minimo anche in questi ambienti la probabilità che l impianto elettrico sia causa d innesco e di propagazione di incendi 3 Definizioni Carico d incendio Potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione p alla combustione dei singoli materiali. Il carico di incendio è espresso megajoule (MJ). Convenzionalmente 1 MJ è assunto pari a 0,054 chilogrammi di legna equivalente. (D.M. 9 marzo 2007) Carico d incendio specifico Carico di incendio riferito all unità di superficie lorda, in MJ/m 2 (D.M. 9 marzo 2007) 4 2

5 Definizioni Compartimento antincendio Parte della costruzione organizzata per rispondere alle esigenze della sicurezza in caso di incendio e delimitata da elementi costruttivi idonei a garantire, sotto l azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la capacità di compartimentazione. (D.M. 9 marzo 2007) Classe di resistenza al fuoco (del compartimento) Intervallo di tempo espresso in minuti, definito in base al carico di incendio specifico di progetto, durante il quale il compartimento antincendio garantisce la capacità di compartimentazione. (D.M. 9 marzo 2007) 5 Definizioni Carico d incendio specifico di progetto Carico d incendio specifico corretto in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle costruzioni 6 3

6 Generalità Il rischio relativo all incendio dipende dalla probabilità che esso si verifichi e dall entità del danno conseguente per le persone, per gli animali e per le cose. L individuazione degli ambienti a maggior rischio in caso d incendio non rientra nello scopo della norma CEI 64-8 Servono considerazioni preliminari nel più vasto ambito della valutazione dei rischi e della prevenzione incendi, a monte del progetto elettrico 7 Generalità In generale gli ambienti dove si svolgono le attività elencate nel DPR 151/2011 (in particolare nell Allegato I elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi ) sono considerati ambienti a maggior rischio in caso di incendio e gli ambienti dove non si svolgono le attività elencate nel DPR 151/2011 non sono ambienti a maggior rischio in caso di incendio NOTA Il D.M definisce tre livelli di rischio d incendio: dincendio: ELEVATO, MEDIO, BASSO; ai fini della norma CEI 64-8, in genere sono considerati a maggior rischio in caso d incendio gli ambienti con livello di rischio almeno MEDIO, v. al riguardo anche il D.M. 10 marzo

7 Classificazione degli ambienti La Norma CEI 64-8 considera Ambienti a maggior rischio in caso di incendio ( MARCI ) tre categorie di ambienti: Ambienti a maggior rischio in caso d incendio per l elevata densità di affollamento o per l elevato tempo di sfollamento in caso di incendio o per l elevato danno ad animali e cose 9 Rientrano in questo caso ad esempio gli ospedali, le carceri, i locali sotterranei frequentati dal pubblico 10 5

8 Ambienti a maggior rischio in caso d incendio in quanto aventi strutture portanti combustibili Rientrano in questi ambienti gli edifici costruiti interamente t in legno senza particolari i requisiti iti antincendio, come ad esempio le baite NOTA Un edificio con strutture non combustibili come per es. in muratura o calcestruzzo con le sole travi in legno, non rientra tra gli edifici previsti in questa categoria di ambienti. 11 Ambienti a maggior rischio in caso d incendio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito di detti materiali Possono essere considerati ambienti a maggior rischio in caso d incendio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile gli ambienti nei quali avviene la lavorazione, il convogliamento, la manipolazione o il deposito di detti materiali, quando il carico d incendio specifico di progetto è superiore a 450 MJ/m 2, 450*0,054 = 24,30 kg legna equivalente / m

9 CEI 64-8 Ambienti MARCI confronto con CEI Nella precedente edizione della norma CEI 64-8 la quantità di materiale combustibile. era considerata notevole quando la classe del compartimento antincendio era 30 Il metodo di calcolo della classe del compartimento antincendio era definito dalla circolare 91/1961 che considerava il carico d incendio q, tenendo conto di un coefficiente di riduzione k basato su indici dc di valutazione auta edel rischio Se il prodotto kq >15 kg 2 LEGNA EQUIVALENTE / m il compartimento era di classe CEI 64-8 Ambienti MARCI confronto con CEI Il DM 9/3/2007 che ha sostituito la circolare 91/1961, invece considera il carico d incendio specifico di progetto q f,d, che tiene conto degli indicatori di rischio e delle misure di protezione (esempi di misure di protezione indicate nel decreto sono i sistemi automatici di rivelazione, segnalazione e allarme incendio) Secondo la nuova edizione della norma CEI 64-8 la quantità di materiale combustibile. viene considerata notevole quando il carico d incendio specifico di progetto è superiore a 450 MJ/m

10 CEI 64-8 Ambienti MARCI confronto con CEI Relazione tra i carichi d incendio specifici di progetto e le classi dei compartimento antincendio 15 CEI 64-8 Ambienti MARCI confronto con CEI il limite di 277 MJ/m 2 passa a 450 MJ/m 2 Norma Ambiente MARCIO per quantità.. corrispondente CEI 64/8 di materiale combustibile a VI edizione k q > 15 kg 2 legna equivalente /m 277,78 MJ/m 2 VII edizione q f,d > 24,30 kg legna equivalente / m 2 q f,d > 450 MJ/m

11 Commento: nel caso l ambiente sia anche un luogo con pericolo di esplosione Per gli ambienti dove sono presenti materiali esplosivi, fluidi infiammabili, polveri infiammabili, od anche liquidi infiammabili o combustibili soggetti a lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito con modalità tali da consentire il loro contatto con l aria ambiente a temperaturet uguali o superiori i a quella d infiammabilità [diminuita di 5 K], devono essere rispettate le prescrizioni delle Norme del CT Centrali termiche a gasolio È stato soppresso l allegato B della sezione 751 della norma CEI 64-8 Criteri per l individuazione degli ambienti a maggior rischio in caso d incendio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito di detti materiali Rammentiamo che l allegato in questione ipotizzava una perdita dalla tubazione di gasolio e definiva i tempi per chiudere la valvola di intercettazione. Le centrali termiche a gasolio diventano luoghi ordinari, salvo dimostrare che il carico d incendio specifico di progetto supera 450 MJ/m

12 Criteri di esecuzione degli impianti elettrici negli ambienti a maggior rischio in caso d incendio Ai fini della protezione contro l incendio, gli impianti elettrici devono essere conformi alle prescrizioni integrative seguenti Quando in un ambiente sussistono le condizioni per ricadere in più di un gruppo di ambiente tra quelli descritti, le prescrizioni integrative seguenti per gli impianti elettrici si sommano I gradi di protezione IP precisati di seguito (escluse indicazioni per le condutture) devono venire rispettati anche se l apparecchiatura è alimentata da circuiti SELV 19 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per i componenti elettrici escluse le condutture Le seguenti misure vanno adottate in tutti i 3 gruppi di ambienti descritti precedentemente I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l uso degli ambienti stessi, fatta eccezione per le condutture, le quali possono anche transitare

13 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per i componenti elettrici escluse le condutture Negli ambienti nei quali è consentito l accesso e la presenza del pubblico, i dispositivi di manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare l evacuazione, devono essere posti in luogo a disposizione esclusiva del personale addetto o posti entro involucri apribili con chiave o attrezzo. (ad esempio quadri elettrici collocati in locali dedicati e non accessibili) 21 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per i componenti elettrici escluse le condutture Omissis. ai componenti elettrici applicati in vista (a parete o a soffitto) per i quali non esistono le relative norme CEI di prodotto, si applicano i criteri di prova e i limiti di cui alla Sezione 422, Commenti, assumendo per la prova al filo incandescente 650 C anziché 550 C La prova del filo incandescente simula l effetto di sollecitazioni termiche che potrebbero avere origine da fonti di calore, quali ad es. elementi incandescenti o resistori sovraccaricati, per brevi periodi, al fine di valutare i rischi di incendio mediante una tecnica di simulazione

14 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per i componenti elettrici escluse le condutture Gli apparecchi d illuminazione devono essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, i se questi ultimi i sono combustibili. Salvo diversamente indicato dal costruttore, per i faretti e i piccoli proiettori tale distanza deve essere almeno: 0,5 m: fino a 100 W; 0,8 m: da 100 a 300 W; 1 m: da 300 a 500 W; > 500 W possono essere necessarie distanze maggiori 23 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per le condutture Le seguenti misure vanno adottate in tutti i 3 gruppi di ambienti descritti precedentemente Generalmente i fattori che causano incendi nelle condutture elettriche sono: cortocircuiti, riscaldamenti, contatti elettrici e coinvolgimento delle condutture stesse in incendi; pertanto, esse devono essere realizzate in modo da non essere né causa d innesco né causa di propagazione di incendi indipendentemente dai fattori elettrici e/o fisici che li hanno causati. Allora 24 12

15 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per le condutture Le condutture che attraversano questi luoghi, ma che non sono destinate t all alimentazione li i elettrica al loro interno, non devono avere connessioni lungo il percorso all interno di questi luoghi a meno che le connessioni siano poste in involucri che soddisfino la prova contro il fuoco (come definita nelle relative norme di prodotto). 25 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per le condutture È vietato l uso dei conduttori PEN (TN-C); la prescrizione non è valida per lecondutture che transitano soltanto. t Le condutture elettriche che attraversano le vie d uscita di sicurezza non devono costituire ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di mano; comunque, se a portata di mano, devono essere poste entro involucri o dietro barriere che non creino intralci al deflusso e che costituiscano una buona protezione contro i danneggiamenti meccanici prevedibili durante l evacuazione

16 Prescrizioni comuni di protezione contro l incendio per le condutture I conduttori dei circuiti in c.a. devono essere disposti in modo da evitare pericolosi i riscaldamenti delle parti metalliche adiacenti per effetto induttivo, particolarmente quando si usano cavi unipolari I conduttori e i cavi unipolari in c. a. installati entro involucri di materiale ferromagnetico devono essere disposti in modo che i conduttori di ciascun circuito siano contenuti nello stesso involucro. Cavi unipolari armati con fili di acciaio o nastro di acciaio non devono essere utilizzati per circuiti in corrente alternata 27 Tipi di condutture ammessi Le condutture (comprese quelle che transitano soltanto) devono essere realizzate in uno dei modi indicati qui di seguito in a), b), c): a1) condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili; a2) condutture realizzate con cavi in tubi protettivi metallici o involucri metallici, entrambi con grado di protezione almeno IP4X; a3) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione sprovvisti all esterno di guaina non metallica 28 14

17 29 Tipi di condutture ammessi b1) condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di protezione concentrico, o di una guaina metallica, o di un armatura, aventi caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di conduttore di protezione; b2) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione provvisti all esterno di guaina non metallica; b3) condutture realizzate con cavi aventi schermi sulle singole anime o sull insieme delle anime con caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di conduttore di protezione

18 31 Tipi di condutture ammessi c1) condutture diverse da quelle in a) e b), realizzate con cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione; c2) condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di protezione, contenuti in tubi protettivi metallici o involucri metallici, senza particolare grado di protezione incluse le passerelle continue forate o a filo; in questo caso la funzione di conduttore di protezione può essere svolta dai tubi o involucri stessi o da un conduttore (nudo o isolato) contenuto in ciascuno di essi; 32 16

19 Tipi di condutture ammessi c3) condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di protezione, contenuti in tubi protettivi o involucri, entrambi: costruiti con materiali isolanti; installati in vista (non incassati); con grado di protezione almeno IP4X. NOTA 1 L utilizzo di un conduttore di protezione nudo contenuto in ciascun tubo o involucro rappresenta una cautela addizionale. Nella NOTA 2 si indica che la NOTA 1 diventa obbligatoria quando i tubi protettivi sono all interno di strutture combustibili (ad esempio pannelli in legno sandwich con coibente). c4) binari elettrificati e condotti sbarre con grado di protezione almeno IP4X

20 Protezione delle condutture elettriche I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti devono essere installati all origine dei circuiti; iti sia di quelli che attraversano i luoghi in esame, sia quelli che si originano nei luoghi stessi (anche per alimentare apparecchi utilizzatori contenuti nel luogo a maggior rischio in caso di incendio). 35 Protezione delle condutture elettriche Per le condutture di tipo c), i circuiti devono essere protetti, oltre che con le protezioni generali in uno dei modi seguenti. a) Nei sistemi TT e TN con dispositivo a corrente differenziale avente corrente nominale d intervento non superiore a300maanche ad intervento ritardato quando i guasti resistivi possano innescare un incendio, per esempio per riscaldamento a soffitto con elementi a pellicola riscaldante, la corrente differenziale nominale deve essere Idn=30 ma 36 18

21 Protezione delle condutture elettriche quando non sia possibile, per esempio per necessità di continuità di servizio, proteggere i circuiti di distribuzione con dispositivo a corrente differenziale avente corrente differenziale non superiore a 300 ma, anche ad intervento ritardato, si può ricorrere, in alternativa, all uso di un dispositivo differenziale con corrente differenziale non superiore a 1 A ad intervento ritardato. 37 Protezione delle condutture elettriche b) Nei sistemi IT con dispositivo che rileva con continuità le correnti di dispersione verso terra e provoca l apertura automatica del circuito quando si manifesta un decadimento d isolamento; tuttavia, quando ciò non sia possibile, per es. per necessità di continuità di servizio, il dispositivo di cui sopra può azionare un allarme ottico ed acustico invece di provocare l apertura del circuito; adeguate istruzioni devono essere date affinché, in caso di primo guasto, sia effettuata l apertura manuale il più presto possibile

22 Protezione delle condutture elettriche Sono escluse dalle prescrizioni a) e b) appena descritte le condutture: facenti parte di circuiti di sicurezza; racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP4X, ad eccezione del tratto finale uscente dall involucro per il necessario collegamento all apparecchio utilizzatore (queste sono ad esempio utilizzatori collegati ad un condotto sbarra) (condutture tipo c3 e c4). 39 Norma CEI 64-8: Fotovoltaico 20

23 CEI 64-8 Sezione 712 Sistemi fotovoltaici (PV) di alimentazione Collegamento dell impianto fotovoltaico È stato soppresso l articolo che imponeva di collegare l impianto fotovoltaico a monte citando testualmente: Sul lato c.a., il cavo di alimentazione PV deve essere collegato sul lato a monte del dispositivo di protezione previsto per l interruzione automatica della alimentazione dei circuiti alimentanti apparecchi utilizzatori 41 CEI 64-8 Sezione 712 Sistemi fotovoltaici (PV) di alimentazione Collegamento dell impianto fotovoltaico Questa prescrizione era molto limitativa specialmente tutte le volte che la protezione differenziale dell impianto era posta immediatamente a valle del contatore, in posizione periferica (ad esempio sul confine di proprietà). Inoltre i vantaggi per la sicurezza risultavano trascurabili 42 21

24 CEI 64-8 Sezione 712 Sistemi fotovoltaici (PV) di alimentazione Collegamento dell impianto fotovoltaico Pertanto il progettista dell impianto fotovoltaico valuterà quale soluzione impiantistica adottare, naturalmente nel rispetto della regola d arte (ad esempio deve essere garantita la protezione dai contatti indiretti) 43 CEI 64-8 e CEI 0-21 INTERRUTTORE GENERALE L interruttore generale dell impianto di produzione, da non confondere con l eventuale interruttore generale dell intero impianto, può essere costituito da uno dei dispositivi generali di linea DGL ammessi dalla norma CEI Ora possono essere utilizzati, al posto del dispositivo generale d utenza, 3 dispositivi generali di linea 44 22

25 Dispositivo Generale di Linea Esempio: casa, box, fotovoltaico 45 Dispositivo Generale di Linea (DGL) Il collegamento in parallelo dei DGL non può venir fatto direttamente sul contatore ma in apposito punto di derivazione posto a valle del contatore. Le definizioni di Dispositivo Generale di Linea e Dispositivo Generale sono le seguenti: 46 23

26 Dispositivo Generale di Linea (DGL) Apparecchiatura di protezione, manovra e sezionamento al termine del cavo di collegamento la cui apertura assicura la separazione di una linea dell utente dalla rete. 47 Dispositivo Generale di Utente (DG) Apparecchiatura di protezione, manovra e sezionamento la cui apertura assicura la separazione dell intero impianto dell Utente dalla rete Nel caso di impianto che presenti un unica linea di alimentazione (all estremità del cavo di collegamento) il DG è unico e coincide con il DGL; in caso di più linee di alimentazione (all estremità del cavo di collegamento) il DG può consistere nell insieme dei DGL 48 24

27 Dispositivo Generale di Utente (DG) e di Linea (DGL) Il tratto di cavo che collega il Punto di Consegna del distributore al/ai dispositivi di linea prende il nome di cavo di collegamento È ammesso un solo conduttore per ogni morsetto del contatore, vedere figura seguente 49 Dispositivo Generale di Utente (DG) e di Linea (DGL) Protezione del cavo di collegamento Salvo cavi di collegamento posati nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio, la protezione contro sovraccarico può essere svolta dai dispositivi posti a valle del medesimo cavo (DG, ovvero DGL, in numero non superiore a tre). Portata del cavo di collegamento >= somma delle correnti nominali dei 3 DGL o del DG 50 25

28 Dispositivo Generale di Utente (DG) e di Linea (DGL) Protezione del cavo di collegamento La protezione contro il cortocircuito del cavo di collegamento può essere omessa se sono verificate tutte le condizioni di cui all art della Norma CEI 64-8; in particolare, il cavo di collegamento: - deve avere una lunghezza non superiore a 3 m; - deve essere installato in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito; - non deve essere posto in vicinanza di materiale combustibile né in impianti situati in luoghi a maggior rischio in caso di incendio o con pericolo di esplosione. 51 Dispositivo Generale di Utente (DG) e di Linea (DGL) Protezione del cavo di collegamento In alternativa alla soluzione precedente, le caratteristiche del cavo devono essere coordinate con quelle dell interruttore automatico del contatore (qualora tale dispositivo sia presente), secondo quanto previsto dall art della Norma CEI

29 Dispositivo Generale di Utente (DG) e di Linea (DGL) Protezione del cavo di collegamento Cautelativamente un cablaggio effettuato con conduttori da 6 mm 2 per consegne monofasi e da 10 mm 2 per consegne trifasi verifica la condizioni per la protezione dal cortocircuito (I 2 t) K 2 S 2 Fornitura Corrente di cortocircuito Sezione del cavo di collegamento Tipo di isolamento del cavo K 2 S 2 Monofase 6 ka 6 mm 2 PVC A 2 s EPR A 2 s I 2 t A 2 s Trifase 10 ka 10 mm 2 PVC A 2 s EPR A 2 s A 2 s 53 SI Cavo di collegamento in luogo a maggior rischio in caso di Incendio NO Fornitura non limitata Fornitura limitata (interruttore automatico) NO I 2 t K 2 S 2 SI Cavo di collegamento vicino a sostanze combustibili SI NO NO Cavo di collegamento installato in modo da ridurre il rischio di cortocircuito Installare DG/3DGL subito a valle del contatore SI Si può installare DG/3DGL entro 3 m dal contatore Si può installare DG/3DGL a qualsiasi distanza dal contatore 54 27

30 Dispositivo Generale di Utente (DG) e di Linea (DGL) Protezione contro i contatti indiretti e sezionamento del cavo di collegamento Il cavo di collegamento deve far parte di una conduttura che non presenti masse. L interruttore automatico, o di manovra, qualora presente nel contatore ed accessibile all Utente, può essere inoltre utilizzato per il sezionamento dell impianto utilizzatore, anche se il Distributore non è tenuto a garantire l efficienza di tale dispositivo. 55 Dispositivo Generale di Utente (DG) e di Linea (DGL) Protezione contro i contatti indiretti È opportuno che siano isolanti anche il quadro di contatore ed anche quello utente, altrimenti sono da utilizzare protezioni differenziali contro i contatti indiretti In un condominio dove nel quadro contatori sono installati molti magnetotermici differenziali, il quadro deve essere isolante per evitare che unguasto amonte di una delle protezione mandi in tensione tutto l impianto di terra condominiale

31 Norma CEI 64-8: Effetto delle correnti armoniche CEI 64-8 Parte 5 Effetto delle correnti armoniche Effetto delle correnti armoniche sui dimensionamenti elettrici La corrente nel neutro di un sistema trifase equilibrato è dovuta alle correnti di fase aventi un contenuto armonico che non si annulla nel neutro. L armonica più significativa che non si annulla nel neutro è generalmente la terza armonica. La corrente di neutro dovuta alla terza armonica può superare la corrente di fase a frequenza di esercizio. In tal caso, la corrente di neutro avrà un effetto significativo sulla portata dei cavi

32 CEI 64-8 Parte 5 Effetto delle correnti armoniche Effetto delle correnti armoniche sui dimensionamenti elettrici A tal proposito è stata aggiunto un allegato 52A Effetto delle correnti armoniche sui sistemi trifase equilibrati in cui si analizza come dimensionare il conduttore di neutro in funzione del contenuto armonico (di terza armonica) delle correnti di fase. Bisogna tener conto che le componenti di terza armonica nelle fasi si sommano come si può vedere nella figura seguente 59 CEI 64-8 Parte 5 Effetto delle correnti armoniche Effetto delle correnti armoniche sui dimensionamenti elettrici 60 30

33 CEI 64-8 Parte 5 Effetto delle correnti armoniche La norma differenzia il contenuto della terza armonica e i relativi dimensionamenti elettrici nel seguente modo: Contenuto della terza armonica della corrente di fase [%] Sezione del neutro Scelta della sezione dei cavi multipolari % della sezione di fase per sezioni di fase Basata sulla corrente di fase maggiori 16 mm % della sezione di fase Basata sulla corrente di fase % Sezione di fase Basata sulla corrente di neutro > % Sezione di fase Basata sulla corrente di neutro 61 31

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36 VEGA FORMAZIONE S.R.L. Via Don Tosatto 35/41, Mestre - VE Tel. 041/ Fax 041/ Organismo di Formazione Accreditato dalla Regione Veneto e certificato ISO 9001:2008

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