Edizioni L Informatore Agrario
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- Alina Tonelli
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2 T DANNI SU POMODORO E PATATA Tuta, Keiferia e Phthorimaea, tignole da tenere sotto controllo Dato i consistenti danni che possono arrecare alle produzioni, è importante accelerare la valutazione di efficacia dei prodotti in commercio e le procedure per l allargamento in etichetta a questi fitofagi, nonché valutare la possibilità di riammettere alcune sostanze attive recentemente ritirate dal commercio di Bruno Espinosa, Luigi Sannino Le specie americane Tuta absoluta (Meyrick) (foto 1) e Keiferia lycopersicella (Walsingham), introdotte in Italia nel corso del 2008 (Sannino e Espinosa, 2009; Tropea Garzia et al., 2009; Viggiani et al., 2009), sembrano diffondersi rapidamente lungo la Penisola e nelle Isole maggiori, con gravi danni alle colture di pomodoro. Sono tignole molto infestanti, capaci con i loro attacchi di ridurre sensibilmente la produzione, sia minando le foglie e compromettendo lo sviluppo della pianta, sia danneggiando direttamente i frutti. Qui di seguito si forniscono informazioni morfologiche e comportamentali per aiutare a distinguere le tre suddette tignole. Localizzazione Tuta absoluta. È giunta nel Mediterraneo nel 2006, comparendo prima in Spagna (2007) e poi in Algeria, Marocco, Corsica e Francia meridionale (2008). A partire dalla primavera del 2008 è stata trovata anche in Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna, Liguria, Emilia- Romagna, Toscana, Abruzzo e Puglia (figura 1). In Campania (dove era stata rinvenuta inizialmente in una serra fredda nel Napoletano), nei primi mesi del 2009 la Tuta ha fatto segnalare infestazioni di notevole virulenza nelle aree orticole delle province di Napoli e Salerno (Ponticelli, Volla, Cercola, Nola, Marigliano, agro sarnese-nocerino, piana del Sele). Larva di Tuta absoluta P. operculella P. operculella + T. K. lycopersicella FIGURA 1 - Diffusione dei tre gelechidi delle solanace in Italia PER UN CORRETTO INTERVENTO Monitorare i primi voli con trappole a feromoni Intensificare la ricognizione di uova e mine neoformate nelle colture alle prime catture Intervenire tempestivamente con agrofarmaci registrati Keiferia lycopersicella. Sembra finora localizzata in Liguria, nell area dove è stata osservata per la prima volta in Europa nel novembre 2008 (figura 1). Phthorimaea operculella (Zeller). Anch essa di origine americana, è diffusa in Italia dagli anni 40 ed è uno dei principali parassiti della patata. Negli ultimi tempi si osserva una forte recrudescenza dei suoi attacchi in tutte le maggiori aree pataticole nazionali (comprese quelle a clima più freddo come ad esempio la piana del Fucino, a circa 800 m di altitudine) e in particolare in Emilia-Romagna. Ultimamente (in Campania nel 2008 e in Basilicata nel 2009) ha mostrato di poter creare problemi anche al pomodoro attaccandone gravemente i frutti (figura 1). Come distinguere le tre tignole Sebbene simili per grandezza, forma e colori, adulti e larve di T. absoluta, K. lycopersicella e P. operculella possono comunque distinguersi per alcuni elementi morfologici e cromatici. Per una determinazione certa degli adulti, in particolare per separare T. absoluta da K. lycopersicella, è bene però esaminare le armature genitali (anche solo quelle maschili). Adulto Tuta absoluta. Apertura alare 9-13 mm; antenne con anellature chiare e scure alternate. Nella metà apicale dell ala an- 56 L Informatore Agrario 29/2009
3 T a b c FIGURA 2 - Valva del maschio di T. absoluta (a), K. lycopersicella (b) e P. operculella (c) teriore è presente una serie di strie grigio-castane disposte a raggiera sul fondo giallo-ocra. Valve del maschio provviste di un grosso dente sul lato interno, a metà della loro lunghezza (figura 2a). Keiferia lycopersicella. Apertura alare 9-12 mm; antenne con anellature chiare e scure alternate. Sull ala anteriore, in posizione discale, a 2/5 e 3/5 della loro lunghezza, sono sempre ben evidenti due macule nericce; nella metà apicale manca la serie di strie scure disposte a raggiera. Valve del maschio con espansione apicale provvista di un processo uncinato sul lato interno (figura 2b). Phthorimaea operculella. Apertura alare mm; antenne uniformemente grigio scure. Sulle ali anteriori è sempre presente, parallelamente al bordo posteriore, una serie lineare di tre macule nericce alternate a due chiare, ocracee. Valve del maschio apicalmente ricurve e spatoliformi (figura 2c). Larva matura Tuta absoluta. Lunga 7-8 mm, ha colore di fondo dal giallognolo al verdastro. Presenta sul dorso una colorazione rosata formante areole sfumate (che sugli uriti hanno contorno grossomodo subrettangolare a sviluppo trasversale e su mesoe metatorace sono invece subquadrate o ridotte a poche macule). La placca protoracica è giallastra, col solo bordo lateroposteriore nericcio. Le tre setole prespiracolari protoraciche sono inserite su uno sclerite subtriangolare spesso incompleto e ridotto quasi ai soli pinnacoli; i loro punti di inserzione formano un triangolo equilatero. Gli uncini ambulacrali delle pseudozampe ventrali sono in numero di 4-16, disposti in serie biordinata arcuata su 3/4 della corona (figure 3a, b; 4 a, b). Keiferia lycopersicella. Lunga 6-7 mm, ha colore di fondo verdognolo. A sviluppo completo sono presenti sul dorso, a partire dal mesotorace, cinque serie di macule rosa-violacee a contorni netti (una medio-dorsale, due dorso-laterali e due laterali all altezza degli stigmi a volte meno evidenti); le macule delle serie mediana e dorso-laterale sono spesso unite per mezzo di una linea trasversale che decorre a breve distanza dal bordo posteriore dei segmenti. La placca protoracica è gialla col solo bordo lateroposteriore nericcio. Le tre setole prespiracolari protoraciche sono inserite su uno sclerite subtriangolare ben formato; i loro punti d inserzione formano un triangolo equilatero. Gli uncini ambulacrali delle pseudozampe ventrali sono in numero di 17-20, disposti in serie biordinata arcuata su circa metà della corona (figure 3c; 4c, d). Phthorimaea operculella. Lunga mm; colore di fondo giallo-verdognolo, coi primi due segmenti toracici rosa carnicino e una colorazione rosata diffusa sulle parti dorsali. La placca protoracica è uniformemente castano-nera. Le tre setole prespiracolari protoraciche sono inserite su uno sclerite ben formato e allungato in senso cefalo-caudale; i loro punti di inserzione formano un triangolo irregolare e assai depresso. Gli uncini ambulacrali delle pseudozampe ventrali sono in numero di 22-28, disposti in serie biordinata circolare (figure 3d; 4e, f). Modalità di attacco e danni Il momento più propizio per i trattamenti va dall ovideposizione alla schiusa a b c d FIGURA 3 - Primi 5 segmenti della larva di: T. absoluta (di due diverse forme cromatiche) (a, b), K. lycopersicella (c) e P. operculella (d) Le tre specie in oggetto vivono a spese di solanacee spontanee e coltivate. Se P. operculella ha una netta preferenza per la patata e per i suoi tuberi, T. absoluta e K. lycopersicella dimostrano invece di prediligere il pomodoro. Sulle foglie le larve dei tre lepidotteri si nutrono del solo parenchima scavando gallerie che, a sviluppo completo, presentano aspetto irregolare e vescicoloso. Le mine prodotte dalle larve di K. lycopersicella di III e IV età sono riconoscibili perché spesso inizianti dall interno di una sacca ottenuta ripiegando (con l aiuto di fili sericei) il lembo di una foglia o i margini di due foglie vicine. Tuta e Keiferia possono attaccare i germogli apicali anche quando sono ancora chiusi, nel qual caso le epidermidi degli organi, pur se lacerate trattengono comunque in attività le larve al loro interno. Per completare lo sviluppo i bruchi spesso abbandonano le mine iniziali e intraprendono lo scavo di nuove gallerie; le larve prossime alla maturità si comportano spesso da ectofaghe, rodendo tutto lo spessore della foglia, a eccezione dell epidermide opposta. Le modalità di attacco ai frutti sono alquanto diverse. Le larve di Phthorimaea penetrano nelle bacche attraverso il peduncolo o insinuandosi sotto il calice, loro sito d elezione; più di rado forano la cuticola nei punti di contatto tra frutti contigui. In nessun caso si osservano fori d ingresso in punti scoperti del frutto. Le larve di Tuta e Keiferia, invece, perforano le bacche prevalentemente nelle zone scoperte: nel caso di T. absoluta i fori di penetrazione possono essere praticati in tutti i punti (anche se nelle parti basse le gallerie sono indubbiamente più rare), mentre negli attacchi di K. lycopersicella le perforazioni sono concentrate nelle parti alte del frutto, attorno al calice e lungo le pliche che da questo si diramano. Le colture sono danneggiate in ogni fase del ciclo produttivo. Le mine praticate sulle foglie si traducono in danno economico soltanto in presenza di un elevato numero di larve e in assenza di un adeguato controllo conducono a morte le piante colpite. Le rosure sulle bacche sono più gravi, perché portano quasi sempre allo scarto del prodotto. Le gallerie larvali, pur avendo un calibro non superiore a 1-1,5 mm e un andamento piuttosto superficiale (che di rado va oltre i 10 mm di profondità), provocano un danno economico rilevante, anche per il successivo sviluppo di marciumi. I frutti attaccati in fase di maturazione e subito avviati alla lavorazione industriale non sempre presentano alterazioni evidenti (i fori d ingresso delle gallerie sono piccoli e spesso nascosti dal calice) e possono sfuggire alle cernite, 29/2009 L Informatore Agrario 57
4 T contaminando i prodotti finali. A tale riguardo sono già da segnalare ritrovamenti di larve di Tuta in partite di pomodori pelati inscatolati nel Sarnese (Salerno). Contenimento e raccomandazioni Le informazioni disponibili fanno prevedere che gli attacchi di Tuta rappresenteranno un grosso problema per il pomodoro. L alto numero di generazioni, la capacità delle larve di penetrare negli organi attaccati (foglie e frutti), la presumibile carenza di nemici naturali (che di solito accompagna la fase di colonizzazione di nuovi areali), la diffusione delle colture protette (che consente alle specie prive di diapausa di essere attive per buona parte dell anno) e il ridotto numero di insetticidi disponibili (a seguito della revisione europea) ne rendono difficile il controllo. Si consideri inoltre che Tuta ha già manifestato da tempo, e va sempre più acquisendo, resistenza verso diverse sostanze attive. Data la diversa latitudine dei Paesi di provenienza, le due specie potrebbero occupare in Italia nicchie ecologiche diverse, anche se risultano in grado di convivere sulle stesse piante producendo danni pressoché simili (come osservato in Liguria negli ultimi mesi del 2008); al momento, tuttavia, è T. absoluta ad apparire in fase di rapida espansione, mentre K. lycopersicella sembra non aver ripreso l attività. Questo potrebbe significare che Keiferia è specie a comparsa primaverile più tardiva o che non è stata in grado di superare la stagione fredda. Come per alcune nottue del pomodoro, caratterizzate da comportamenti alimentari endofitici (es. Helicoverpa armigera Hübner), anche per queste tignole occorre intervenire prima della penetrazione dell insetto negli organi vegetali. A tale scopo è necessario: monitorare i primi voli con trappole feromoniche; intensificare la ricognizione delle colture alle prime catture per il rilevamento di uova e mine neoformate; intervenire tempestivamente con agrofarmaci consentiti contro gli adulti e le larve neonate, tenendo conto che il periodo utile per tali rilievi è molto breve, spesso di pochissimi giorni, corrispondendo all intervallo tra ovideposizione e schiusa. Almeno inizialmente l attacco potrebbe essere confuso con quello prodotto a b d f c FIGURA 4 - Particolari della larva: protorace visto di lato e disposizione degli uncini ambulacrali di una pseudozampa ventrale di T. absoluta (a, b), K. lycopersicella (c, d) e P. operculella (e, f) dagli agromizidi (Liriomyza spp., Chromatomyia spp.), ma le mine di questi ditteri conservano l andamento serpentiforme per tutto o per gran parte dello sviluppo, mentre nel caso delle tignole dopo pochi millimetri la mina si slarga e acquista aspetto vescicoloso; l esame degli individui con una buona lente d ingrandimento permetterà comunque di distinguere i due gruppi (negli agromizidi le larve sono apode e microcefale; nelle tignole sono invece provviste di zampe, pseudozampe e capo ben evidente). Contro i gelechidi del pomodoro potrebbero essere impiegati prodotti di sintesi chimica (fosforganici, piretroidi, IGR, indoxacarb, emamectina, clorantraniliprole, metaflumizone, ecc.) o di origine naturale (spinosad, azadiractina), per i quali tuttavia non si può escludere una perdita di efficacia per aumento di resistenza indotta. In alternativa si potrà ricorrere a trattamenti ripetuti e cadenzati con Bacillus thuringiensis Berliner ssp. aizawai o kurstaki. Durante lo sviluppo le larve di Tuta e Keiferia (soprattutto nel caso di alte densità di popolazione) abbandonano le prime mine per iniziarne di nuove e inoltre a maturità raramente incrisalidano nelle gallerie stesse; tale comportamento fa sì che possano essere raggiunte anche da insetticidi non dotati di citotropicità. Nelle zone molto infestate, per ottenere un adeguato abbattimento delle popolazioni, la lotta andrebbe estesa all intero comprensorio. Misure preventive e Misure preventive andrebbero attuate in ambienti con inverni miti e primavere calde (Mezzogiorno d Italia, riviera ligure), che predispongono a un maggiore sviluppo di insetti. La distruzione dei residui di coltivazione è utile per ridurre il potenziale d infestazione, come pure l eliminazione delle solanacee spontanee, possibili ospiti alternativi dei fitofagi, soprattutto della comune erba morella (Solanum nigrum), assai appetita da queste specie. Anche gli avvicendamenti con piante diverse dalle solanacee e le lavorazioni superficiali del terreno, che distruggono le crisalidi svernanti sul suolo tra i detriti, concorrono a contrastare le tignole. Per una difesa adeguata, che possa coprire tutto il ciclo colturale del pomodoro, occorrerà prevedere un certo numero di trattamenti, da eseguire alternando più insetticidi, per ritardare l acquisizione di resistenze. A questo scopo sarà opportuno: pianificare la realizzazione di esperimenti tesi a valutare l efficacia dei prodotti attualmente in commercio e di quelli di prossima immissione, anche attraverso strategie che prevedano il contemporaneo impiego di mezzi alternativi; accelerare le procedure occorrenti per l allargamento delle etichette degli agrofarmaci a questi nuovi fitofagi; considerare la possibilità di riammettere alcune sostanze attive ritirate recentemente dal commercio (con deroga che ne consenta l uso sulle solanacee o almeno sul pomodoro). È infine auspicabile una ricerca a tappeto sui nemici naturali presenti in Italia o comunque utilizzabili da noi, per verificare le possibilità pratiche di lotta integrata proponibili almeno sotto serra. Bruno Espinosa Dipartimento di entomologia e zoologia agraria Università di Napoli Federico II, Portici (Napoli) Luigi Sannino Cra - Unità di ricerca per le colture alternative al tabacco - Scafati (Salerno) luigi.sannino@entecra.it Si ringraziano Domenico D Ascenzo (Servizio fitosanitario Regione Abruzzo) e Pennucci (Coop. Conserve Italia, Albinia, Grosseto) per averci fornito adulti di Tuta absoluta catturati nelle rispettive regioni; Antonio Guario (Servizio fitosanitario Regione Puglia), Aldo Pollini (fitopatologo operante in Emilia-Romagna) e Massimo Bariselli (Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna) per averci segnalato il rinvenimento di Tuta absoluta nelle loro regioni. Per consultare la bibliografia: 09ia29_4450_web 58 L Informatore Agrario 29/2009
5 T? Articolo pubblicato su L Informatore Agrario n. 29/2009 a pag. 56 Tuta, Keiferia e Phthorimaea, tignole da tenere sotto controllo BIBLIOGRAFIA Sannino L., Espinosa B. (2009) - Keiferia lycopersicella (Walsingham) (Lepidoptera Gelechiidae), nuova tignola del pomodoro in Italia. L Informatore Agrario, 4: Tropea Garzia G., Siscaro G., Colombo A., Campo G. (2009) - Rinvenuta in Sicilia Tuta absoluta. L Informatore Agrario, 4: 71. Viggiani G., Filella F., Del Rio G., Ramassini W., Foxi C. (2009) - Tuta absoluta, nuovo lepidottero segnalato anche in Italia. L Informatore Agrario, 2:
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