CENTRALE EOLICA MONTE CARBONE A.9. RELAZIONE TECNICA IMPIANTO EOLICO

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1 Rif RT File: CENTRALE EOLICA MONTE CARBONE_RT.doc Redatto da: Verificato da: Approvato da: Vincenzo Campeti Laura Agostini Federico Pagliacci Committente: Opera: Località: Oggetto: T.Power S.p.A. Piazzale Franchini, CESENA (FC) CENTRALE EOLICA MONTE CARBONE MELFI (PZ) REGIONE BASILICATA A.9. RELAZIONE TECNICA IMPIANTO EOLICO T.Power S.p.A. Piazzale Franchini, Cesena (FC) Ing. Federico Pagliacci Revisioni Versione Data Modifiche 00 01/11/2012 Versione Originale

2 2/26 Centrale Eolica Monte Carbone

3 Centrale Eolica Monte Carbone 3/26 INDICE DELLA RELAZIONE Introduzione... 5 La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia... 6 Gli impianti eolici in Italia e nella regione Basilicata... 8 A.9.a Descrizione dei diversi elementi progettuali A.9.a.1 Aerogeneratori A.9.a.2 Torre anemometrica A.9.a.3 Cabina di impianto, cavidotti di collegamento in MT A.9.a.4 Stazione di Utenza A.9.b Dimensionamento dell impianto A.9.b.1 Il sito di installazione A.9.b.2 Descrizione generale A.9.b.2.1 Regime di vento del sito A.9.b.2.2 Potenza installata e producibilità A.9.c Criteri di scelta delle soluzioni impiantistiche di protezione contro i fulmini A.9.c.1 Impianto di terra e di protezione contro i fulmini... 24

4 4/26 Centrale Eolica Monte Carbone

5 Centrale Eolica Monte Carbone 5/26 Introduzione Si definiscono fonti energetiche rinnovabili (art. 2 del Dlgs 387/03): le fonti energetiche non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas). In particolare, per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. La promozione di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili (FER) figura tra le priorità dell'unione europea (UE) per motivi di sicurezza e di diversificazione dell'approvvigionamento energetico, per motivi di protezione ambientale e per motivi legati alla coesione economica e sociale. Con la Direttiva 2001/77/CE il Parlamento Europeo stabilisce che i singoli Stati membri devono individuare gli obiettivi di incremento della quota dei consumi interni lordi da soddisfare con l utilizzo delle fonti rinnovabili; allo scopo di assicurare un maggiore contributo delle fonti energetiche rinnovabili alla produzione di elettricità nel mercato interno, la direttiva ha imposto agli Stati membri di raggiungere entro l anno 2010 una percentuale di energia da fonti rinnovabili pari al 12% del bilancio energetico complessivo ed al 22% dei consumi elettrici totali dei Paesi Ue. All Italia viene assegnato un obiettivo indicativo di copertura del consumo lordo al 2010 del 25%. La direttiva fa seguito al Libro Bianco del 1997 sulle fonti energetiche rinnovabili che fissava l'obiettivo del 12% del consumo interno lordo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili per l'ue 15 entro il 2010, dove l'energia elettrica rappresenta il 22,1%. In seguito all'allargamento del 2004, l'obiettivo globale dell'ue è passato al 21%. In tale prospettiva, la direttiva rappresenta anche una componente essenziale delle misure richieste per il rispetto degli impegni dell'ue a titolo del protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Il 25 giugno 2009 è entrata in vigore la Direttiva della Comunità Europea 2009/28, che ha abrogato e sostituito la n 77; la Direttiva 2009/28, tuttavia, ha fissato gli obiettivi nazionali da raggiungere in termini di consumo complessivo di energia (energia elettrica, trazione, riscaldamento) ma non per la sola energia elettrica. La nuova Direttiva dovrà essere recepita dagli ordinamenti nazionali entro il 5 dicembre 2010.

6 6/26 Centrale Eolica Monte Carbone L Attuazione della Direttiva 2001/77/CE in Italia è avvenuta con l emanazione del Decreto Legislativo n.387/03 (pubblicato su G.U. n.25 del 31/01/04) che individua le principali misure nazionali per promuovere l aumento del consumo di elettricità da fonti rinnovabili... (art.3,c. 1).. effettuando, attraverso la Conferenza unificata,..la ripartizione tra le regioni tenendo conto delle risorse di fonti energetiche rinnovabili sfruttabili in ciascun contesto territoriale (art10,c. 1). Inoltre, ai sensi dell art10, c. 3 le regioni possono adottare misure per promuovere l aumento del consumo di elettricità da fonti rinnovabili nei rispetti territoriali, aggiuntive rispetto a quelle nazionali. La legislazione italiana, attraverso il DLgs n.387/03, al fine di snellire l iter autorizzativo alla..costruzione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione..., ha permesso che il rilascio di tale autorizzazione avvenga in seguito ad un procedimento unico, al quale partecipano tutte le amministrazioni interessate. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia Rispetto alla media dei 27 paesi dell Unione Europea, i consumi di energia primaria in Italia si caratterizzano per un maggiore ricorso a petrolio e gas, per una componente strutturale di importazioni di elettricità (circa il 5% dei consumi primari), per un ridotto contributo del carbone (pari al 9% dei consumi primari di energia) e per l assenza di generazione elettronucleare; la quota di fonti energetiche rinnovabili sul totale dei consumi primari di energia è leggermente più elevata rispetto alla media dei paesi OCSE, soprattutto grazie al notevole apporto della fonte idroelettrica. Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2011 la potenza efficiente lorda installata in Italia da fonti rinnovabili è più che raddoppiata passando da MW a MW. La potenza addizionale è rappresentata dai nuovi impianti, quelli entrati in esercizio nell anno di riferimento. Nel 2011 è pari a MW, tre volte quella del Come illustrato nelle 2 tabelle GSE della pagina seguente, Tra il 2000 e il 2011 il tasso di crescita medio annuo della potenza complessiva è stato pari al 5%, per la nuova potenza installata tale tasso ha raggiunto il 35%. In effetti, il parco nazionale è caratterizzato soprattutto dagli impianti che sfruttano la fonte idraulica, la cui potenza installata è rimasta negli ultimi anni pressoché costante (+0,8% medio annuo). Mentre nel 2000 la potenza degli impianti idroelettrici rappresentava circa il 91% di quella nazionale, oggi ne rappresenta solamente il 44%.

7 7/26 Centrale Eolica Monte Carbone Tabella A.9.1 Tabella A.9.2 Evoluzione fonti rinnovabili in Italia (fonte GSE) Potenza impianti a fonti rinnovabili in Italia (fonte GSE)

8 8/26 Centrale Eolica Monte Carbone Gli impianti eolici in Italia e nella regione Basilicata Gli impianti eolici presenti in Italia a fine 2011 sono 807 (vedi Tabella 3, fonte GSE) per una potenza efficiente lorda di MW. Rispetto all anno precedente sono stati installati 320 nuovi impianti (+66%), quasi tutti sono di piccole dimensioni con potenza minore di 1 MW. Aumenta anche il numero degli impianti di medie e grandi dimensioni. Rispetto all anno precedente, la variazione complessiva della potenza è pari a MW (+19%), da ricondursi comprensibilmente agli impianti inclusi nella classe caratterizzata da una potenza maggiore di 10 MW. Questa classe registra infatti un +20% rispetto al 2010 e rappresenta dei MW di incremento totali. E seguita dalla classe con potenza fino ad 1 MW con un +171%, quindi dalla classe compresa tra 1 e 10 MW che cresce del 7%. Nel 2011 la potenza eolica installata rappresenta il 17% di quella relativa all intero parco impianti rinnovabile. Tabella A.9.3 Evoluzione potenza e numerosità impianti eolici in Italia La rappresentazione cartografica della distribuzione regionale della numerosità degli impianti che segue (Tabella 4, fonte GSE), mostra che in Italia il numero maggiore di installazioni di parchi eolici è presente nelle regioni meridionali. Nel 2011 i parchi eolici sono ormai presenti in tutte le Regioni italiane, il Meridione rimane sempre il territorio con il più alto numero di impianti installati. In Puglia, Campania e Sicilia ce ne sono circa il 56% del totale nazionale.

9 Centrale Eolica Monte Carbone 9/26 Nelle Regioni dell Italia settentrionale si contano meno impianti; le più rappresentative sono la Liguria con il 2,9% e l Emilia Romagna con il 3,6%. Nell Italia centrale ancora in evidenza la Toscana che dal al 3,5% del 2010 passa al 5,9% nel Tabella A.9.4 Distribuzione regionale % numero impianti eolici a fine 2011 Il settore eolico ha iniziato a svilupparsi in Basilicata a partire dal 2001 con l entrata in esercizio dei primi impianti realizzati tramite il provvedimento CIP 6/92. Le disposizioni legislative precedenti in materia di energia sono state abrogate dalla Legge Regionale 19 gennaio 2010, n. 1 Norme in materia di energia e Piano di indirizzo energetico ambientale regionale D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 L.R. n. 9/2007.

10 10/26 Centrale Eolica Monte Carbone Sulla base dei dati TERNA aggiornati al 2011 (vedi tabelle seguenti), sul territorio lucano sono installati 54 impianti eolici per una potenza di 301,9 MW e una produzione di circa 451,9 GWh. Tabella A.9.5 Distribuzione impianti in Regione Basilicata a fine 2011

11 Centrale Eolica Monte Carbone 11/26 Tabella A.9.6 Bilancio energia elettrica in Regione Basilicata a fine 2011 La programmazione relativa al comparto energetico del PIEAR ruota intorno a quattro macroobiettivi: 1. riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica;

12 12/26 Centrale Eolica Monte Carbone 2. incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; 3. incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili; 4. creazione di un distretto energetico in Val d Agri. All interno di ogni singolo macro obiettivo, sono stati poi individuati dei sotto obiettivi e gli strumenti necessari al loro conseguimento. L incremento della produzione di energia, finalizzato al soddisfacimento del fabbisogno interno, assume un ruolo essenziale nella programmazione energetica ed ambientale, anche in considerazione delle crescenti problematiche legate all approvvigionamento energetico. Peraltro, in considerazione delle necessità di sviluppo sostenibile e salvaguardia ambientale, è auspicabile un ricorso sempre maggiore alle fonti rinnovabili. Sulla base di queste considerazioni, anche in relazione alle potenzialità offerte dal proprio territorio, la Regione Basilicata intende puntare al soddisfacimento dei fabbisogni interni di energia elettrica quasi esclusivamente attraverso il ricorso ad impianti alimentati da fonti rinnovabili. Il progetto illustrato nella presente relazione rientra nell ottica di incremento della produzione energetica da fonte eolica, ed è stato sviluppato nel rispetto di quanto previsto dall Allegato A al Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale: Principi generali per la progettazione, la costruzione, l esercizio e la dismissione degli impianti alimentati da fonti Rinnovabili.

13 Centrale Eolica Monte Carbone 13/26 A.9.a Descrizione dei diversi elementi progettuali Il progetto definitivo dell Impianto oggetto della presente relazione prevede l installazione di 10 aerogeneratori e la realizzazione delle relative opere accessorie civili ed impiantistiche secondo il seguente schema: - n 10 aerogeneratori e relativi cavidotti interrati in media tensione (MT = 30 kv); - n 1 torri anemometriche per la misura del vento - n 1 cabine di impianto in media tensione; - cavidotto interrato di collegamento in media tensione (MT = 30 kv) fra la cabina di impianto e la nuova Stazione Elettrica di Utenza di Melfi il cui tracciato interessa strade e piste esistenti nel Comune di Melfi; - n 1 Stazione elettrica di Utenza con relativi impianti elettrici MT/AT (MT = 30 kv AT=150 kv) nel Comune di Melfi; Per la realizzazione dell impianto eolico sono da prevedersi le seguenti opere ed infrastrutture: Opere Civili, comprendenti: l'esecuzione dei basamenti di fondazione degli aerogeneratori, delle relative cabine di macchina, della torre anemometrica; la realizzazione dei basamenti e dei cunicoli per le cabine di impianto; la realizzazione delle piazzole degli aerogeneratori; la realizzazione della viabilità interna nell area dell impianto, per i collegamenti tra le piazzole e la cabina di impianto; la realizzazione dei cavidotti interrati di collegamento tra le cabine di macchina e la cabina di impianto; la posa in opera delle cabine di macchina, della cabina di impianto e delle opere accessorie ai due tipi di cabine; l'adeguamento/ampliamento delle strade sterrate esistenti per la sistemazione/realizzazione della viabilità di accesso al sito e della viabilità interna. Opere impiantistiche, comprendenti: l'installazione degli aerogeneratori e delle relative cabine di macchina; l'installazione della torre anemometrica; la realizzazione dei collegamenti elettrici, in cavidotti interrati, di collegamento tra le cabine di macchina, le torri anemometriche e le cabine di impianto; l'installazione delle cabine di impianto; la realizzazione del sistema di monitoraggio, controllo e misura.

14 14/26 Centrale Eolica Monte Carbone A.9.a.1 Aerogeneratori Sul mercato sono disponibili diverse tipologie di aerogeneratori, ad asse verticale o orizzontale con rotore monopala o bipala o tripala. Per l impianto in oggetto è previsto l utilizzo di aerogeneratori con le seguenti caratteristiche principali: potenza di 3000 kw; rotore tripala, con diametro previsto tra 101 e 122 m, posto sopravvento rispetto alla torre di sostegno, asse di rotazione orizzontale. Le pale sono realizzate in resina epossidica rinforzata con fibra di vetro. Il mozzo è in acciaio al carbonio; navicella in carpenteria metallica con carenatura in vetroresina e lamiera, al cui interno sono collocati un moltiplicatore di giri (gearbox), un freno, un generatore elettrico asincrono e le apparecchiature idrauliche ed elettriche di comando e controllo; torre di sostegno tubolare tronco conico in acciaio avente altezza tale da disporre il mozzo (centro del rotore) ad un altezza variabile (a seconda del modello) tra 89 e 99 m dal suolo. altezza complessiva max dell aerogeneratore (h mozzo + r pala ) = 150m regolazione della potenza per velocità del vento superiori al valore nominale mediante controllo del passo (pitch) delle pale. Figura A.9.7 Caratteristiche aerogeneratori

15 Centrale Eolica Monte Carbone 15/26 Nella tabella seguente si riporta la scheda tecnica dell aerogeneratore Vestas V112 da kw di potenza nominale, con H hub =94m, le cui caratteristiche sono state prese a riferimento per l impostazione delle seguenti verifiche e assunzioni progettuali: verifiche relative alla viabilità e all accessibilità all area di impianto; dimensionamento piazzole di progetto e piazzole definitive; verifiche relative all impatto acustico e allo shadow flickering; assunzioni per le stime di ventosità e producibilità; verifiche relative ai carichi di fondazione; Tabella A.9.8 Scheda tecnica aerogeneratore Vestas V112 3MW

16 16/26 Centrale Eolica Monte Carbone Al fine di segnalare gli ostacoli per la navigazione a bassa quota ed in accordo alle disposizioni di legge, alcune torri degli aerogeneratori verranno equipaggiate con idonei dispositivi di segnalazione diurna e notturna secondo le disposizioni delle autorità aeronautiche. Alla base di ciascun aerogeneratore verrà collocata una cabina di macchina, destinata ad ospitare i dispositivi di controllo locale, i quadri elettrici, i sezionatori, i rifasatori, i collegamenti in MT necessari per il convogliamento dell energia prodotta, i collegamenti del cablaggio a fibre ottiche del sistema di comunicazione e controllo della centrale.

17 Centrale Eolica Monte Carbone 17/26 A.9.a.2 Torre anemometrica A partire dall 11/07/2011 la T.Power S.p.A ha installato sul sito, in una posizione baricentrica e rappresentativa, una torre anemometrica da 60m, sulla quale sono stati installati 4 sensori di velocità e 2 sensori di direzione come nella schematizzazione di Figura 9. Figura A.9.9 Report installazione torre anemometrica In fase d esercizio dell impianto, allo scopo di monitorare e verificare costantemente la performance degli aerogeneratori, è prevista l'installazione di 1 torre anemometrica permanente, con altezza di circa 60 m prossima a quella del mozzo degli aerogeneratori.

18 18/26 Centrale Eolica Monte Carbone Al fine di limitare gli ingombri in pianta, ogni torre sarà di tipo autoportante a struttura reticolare metallica, ancorata ad un opportuno blocco di fondazione interrato in calcestruzzo. La torre sarà cablata con fibre ottiche per il trasferimento dei dati rilevati al sistema di monitoraggio e controllo della centrale A.9.a.3 Cabina di impianto, cavidotti di collegamento in MT È prevista la realizzazione di n 1 cabina di impianto, collegata alle cabine di macchina degli aerogeneratori attraverso linee in cavo in media tensione MT di tipo prefabbricato, realizzata in cemento armato e principalmente composta da una vasca di fondazione adatta all ingresso ed alloggiamento dei cavi e da una sovrastante parte monolitica, completa di pavimento preforato.le dimensioni interne del locale saranno 6,84m x 2,30m x h 2,70m, come indicato nella planimetria che segue (Fig.A.9.10 Planimetria e sezioni cabina di impianto ) Figura A.9.10 Planimetria e sezioni cabina di impianto

19 Centrale Eolica Monte Carbone 19/26 I cavidotti in MT realizzano il collegamento tra i 10 aerogeneratori da 3 MW del parco eolico denominato Monte Carbone e la cabina di impianto per una lunghezza di circa 12 km, oltre che un tratto di circa 2,9 km tra la cabina di impianto e la costruenda SSE a 30/150 kv di Melfi (PZ). I conduttori utilizzati nell impianto in oggetto avranno le seguenti caratteristiche di massima: Designazione: ARG7H1RNRX, ARG7H1RNR Grado di isolamento: 18/30kV Tensione nominale: 30kV Conduttori: a corda rigida compatta di alluminio Formazioni: vedi doc. A.16.b.4.1 Piano tecnico delle opere Impianto eolico Sezioni: vedi doc. A.16.b.4.1 Piano tecnico delle opere Impianto eolico A.9.a.4 Stazione di Utenza Per il collegamento elettrico alla rete di trasmissione nazionale (RTN), la TERNA ha previsto l allaccio in antenna a 150 kv tramite la realizzazione di una nuova stazione di consegna nel Comune di Melfi da inserire in entra esce sulla linea esistente Matera S.Sofia. Il collegamento alla RTN necessita pertanto della realizzazione di una stazione MT/AT di utenza che serva ad elevare la tensione di impianto al livello di 150 kv, per il successivo collegamento alla nuova stazione di rete 380/150 kv di Melfi. La stazione di utenza sarà ubicata nel Comune di Melfi (PZ), immediatamente a est dell area occupata dalla stazione di rete di Melfi ed occupa un area di circa 2900 m². La stazione sarà costituita da una sezione in MT a 30 kv e da una sezione a 150 kv con isolamento in aria. Gli schemi architettonici e funzionali relativi alla stazione di utenza vengono riportati dettagliatamente nelle seguenti tavole di progetto: A.16.b.6.1 Monte Carbone Stazione di Utenza Planimetria elettromeccanica Sezioni A.16.b.6.2 Monte Carbone Stazione di Utenza Schema Unifilare A.16.b.9.4 Monte Carbone Stazione di Utenza Particolari Costruttivi

20 20/26 Centrale Eolica Monte Carbone A.9.b Dimensionamento dell impianto A.9.b.1 Il sito di installazione Con riferimento alle carte I.G.M., in scala 1:25.000, l impianto eolico di Monte Carbone ricade in prossimità della località da cui prende il nome, a circa 4,1 km nord est dal centro abitato di Melfi e a 2,5 km a sud rispetto alla estesissima zona industriale di San Nicola di Melfi. Nella tabella A.9.11 sono indicate le posizioni dei 10 aerogeneratori e della torre anemometrica in coordinate Gauss Boaga. Aerogeneratori Coordinate GAUSS BOAGA Roma 40 - Fuso Est Est Nord T T T T T T T T T T Anemometro Tabella A.9.11 Coordinate degli aerogeneratori Per l individuazione dell area di impianto si è tenuta in massima considerazione la minimizzazione degli impatti, il rispetto dei vincoli ambientali, della conformazione morfologica del sito, delle distanze imposte dal PIEAR oltre al massimo riutilizzo della viabilità esistente; successivamente si è proceduto a delineare un layout che ottimizzasse la producibilità specifica di ciascun aerogeneratore e cumulativa dell impianto, minimizzando le perdite per effetto scia.

21 Centrale Eolica Monte Carbone 21/26 A.9.b.2 Descrizione generale A.9.b.2.1 Regime di vento del sito La valutazione delle caratteristiche anemometriche del sito è stata affidata alla Società Tecnogaia S.r.l., che ha potuto basare le proprie valutazioni sui seguenti dati, messi a disposizione dalla T.Power S.p.A.: monitoraggio della velocità e della direzione del vento realizzato in sito dalla Società Euro Service Group S.r.l. con una stazione anemometrica da 60 m, equipaggiata con cinque anemometri a coppe per la misura della velocità del vento posti su mensole a 60 (2 mensole), 50, 40 e 30 m, e con tre banderuole per la misura della direzione del vento poste su mensole a 60, 40 e 30m dal suolo; layout d impianto composto da n 10 posizioni per aerogeneratori di grande taglia; un modello di aerogeneratore di grande taglia con cui realizzare le simulazioni. L attività è iniziata con la validazione e l analisi statistica dei dati di vento rilevati dalla stazione anemometrica installata in sito e la valutazione della ventosità di lungo periodo e con la successiva messa a punto di un modello di calcolo WasP. Rispetto ai risultati ottenuti, si rileva che non sono state riscontrate perdite critiche per effetto scia, sia in termini di efficienza produttiva dell impianto sia per il corretto funzionamento delle macchine stesse. Infatti, gli effetti di scia diventano problematici per il funzionamento delle macchine a causa della turbolenza che si generano solo quando tendono a superare il 15%. Tutti i calcoli sono stati effettuati con approccio e strumenti professionali, adattando quanto più possibile il modello di vento ottenuto dai modelli di fluidodinamica ai dati realmente osservati, secondo quanto previsto dalle metodologie internazionali per la valutazione preventiva della produzione attesa degli impianti eolici. Quale risultato grafico dei calcoli effettuati si riporta a seguire (Tavola A.9.12) il layout di impianto in rapporto alla ventosità dell area stimata a 94m dal suolo

22 22/26 Centrale Eolica Monte Carbone Tavola A.9.12 Regime di vento a 94m dal suolo

23 Centrale Eolica Monte Carbone 23/26 A.9.b.2.2 Potenza installata e producibilità La potenza teorica installata, considerando l impianto composto da 10 macchine da 3000 kw, risulta pari ad un massimo di 30 MW. La stima della producibilità netta media/anno per l'impianto, calcolata da Tecnogaia S.r.l. mediante l'ausilio di modelli matematici, considerando sia le tipologie di macchine indicate nello studio di fattibilità (Vestas V112 da 3,075 MW) disposte secondo la configurazione proposta, sia le caratteristiche di ventosità presunte, è pari a circa 81,283 GWh/anno, comparabile al fabbisogno d energia elettrica di circa nuclei familiari. Si riporta di seguito una tabella che riporta, nell ordine: L identificativo dell aerogeneratore Le coordinate chilometriche nel sistema di riferimento La quota della base dell aerogeneratore L altezza del mozzo dello stesso La velocità media annua stimata all altezza di mozzo La produzione lorda attesa stimata La percentuale di perdita di produzione per effetto scia La produzione attesa al netto delle perdite per effetto scia Le ore annue equivalenti di funzionamento espresse come rapporto tra la produzione netta attesa e la potenza della macchina ID Coordinate UTM ED50 Fuso 33 El [m] Ht [m] U [m/s] Gross Net Wk Ore X [m] Y [m] ,0 6,85 9,591 9,555 0, ,0 6,20 8,193 7,593 7, ,0 6,27 8,283 7,877 4, ,0 6,50 8,856 8,047 9, ,0 5,86 7,392 6,788 8, ,0 6,77 9,281 9,080 2, ,0 6,04 7,796 7,128 8, ,0 6,50 8,841 8,593 2, ,0 6,48 8,729 8,377 4, ,0 6,50 8,830 8,245 6, Medie: ,0 6,40 8,579 8,128 5, Somme: 85,792 81,283 Tabella A.9.12 Produzione con 10 aerogeneratori Vestas V112

24 24/26 Centrale Eolica Monte Carbone A.9.c Criteri di scelta delle soluzioni impiantistiche di protezione contro i fulmini A.9.c.1 Impianto di terra e di protezione contro i fulmini L'efficienza della rete di terra di un officina elettrica (centrali, sottostazioni, cabine ecc..) e quindi anche di un impianto eolico, si può ritenere raggiunta quando, alla presenza delle massime correnti di corto circuito legate al sistema elettrico d alimentazione dell'impianto stesso, non si determinino tensioni di contatto e di passo pericolose per persone all'interno e alla periferia dell'area interessata. L'efficienza della rete di terra è quindi legata ad una sufficiente capacità di disperdere la corrente di guasto (basso valore di resistenza totale) ma, in misura maggiore, ad un uniformità del potenziale su tutta l'area dell'impianto utilizzatore (tensioni di passo e di contatto, gradienti periferici e differenze di potenziale fra diverse masse metalliche di valore limitato). L impianto di terra sarà pertanto costituito dalle seguenti parti: n. 1 dispersore lineare di collegamento equipotenziale di tutte le macchine e le relative cabine di macchina; rete di terra per la cabina di impianto e la stazione di consegna. Per integrare e quindi migliorare le capacità disperdenti, il dispersore dovrà essere interconnesso in più punti anche con le armature dei plinti di fondazione degli aerogeneratori. Il conduttore di terra avrà una sezione adeguata con un valore minimo pari a 50 mm2, ricavato avendo assunto in via cautelativa un valore di resistività del terreno pari a 400 Ω.m e condizioni di interfaccia tipiche con la rete elettrica (Valore della corrente di corto circuito monofase a terra Ig; Tempo di eliminazione del guasto t). L impianto di terra della cabina di impianto è costituito da due parti principali: la prima, interrata, con funzioni di dispersore, la seconda, interna alla cabina, con funzione di equipotenzializzazione delle masse. Sarà progettato e dimensionato in base alle Norme CEI In base al valore ipotizzato di una corrente di guasto a terra di 50 A e al tempo di eliminazione del guasto (>>10s) si è trovato il valore massimo della tensione totale di terra (75V); pertanto il valore

25 Centrale Eolica Monte Carbone 25/26 della resistenza dell impianto di terra dovrà essere inferiore a 75 V/50 A = 1,5 Ohm. L impianto di terra della cabina sarà unico per tutto il fabbricato. L'impianto di terra della stazione di utenza sarà progettato e realizzato in accordo con la norma CEI 99 3 partendo dai dati di resistività del terreno, corrente di guasto sul nodo elettrico e tempo di eliminazione del guasto che saranno riportati nel documento di progetto. L'impianto di terra sarà costituito essenzialmente da un dispersore intenzionale interrato ad una profondità di circa 800 mm dalla quota del piazzale finito e realizzato in modo da costituire una maglia equipotenziale su tutta l'area in cui insisterà l'impiantistica di stazione. Alla maglia di terra verranno collegati i dispersori di fatto, costituiti dalle armature metalliche delle opere civili, e tutte le masse e masse estranee facenti parte dell'impianto. La maglia verrà realizzata con corda in rame nudo, di sezione adeguata alla corrente di guasto da disperdere, mentre tutti i collegamenti di terra saranno realizzati con cavi rispondenti alle norme CEI 7 4, 7 1 di sezione adeguata. Per quanto riguarda la protezione contro i fulmini di impianti eolici, i problemi principali riguardano il possibile danneggiamento degli aerogeneratori eolici per fulminazione diretta ed il possibile deterioramento dei sistemi di monitoraggio e di controllo per fulminazioni generalmente indirette che interessano, non solo gli aerogeneratori installati ma l impianto eolico nel suo complesso. Infatti, le fulminazioni dirette sugli aerogeneratori possono danneggiare in modo particolare le pale, mentre i fulmini nell impianto generano sovratensioni transitorie che interessano i circuiti degli aerogeneratori, delle cabine di macchina, delle cabine di impianto e che possono danneggiare i loro sistemi elettronici (che sono particolarmente vulnerabili). Il progetto si riferisce al solo dispersore di terra, poiché gli aerogeneratori risultano essere già predisposti con un idoneo sistema di protezione, collegato al dispersore di terra in due punti. Con riferimento alla normativa e alla tipologia d impianto, il progetto del dispersore fa riferimento al dispersore di tipo B (dispersore ad anello esterno alla struttura in contatto con il suolo per almeno l 80% della sua lunghezza totale e dispersore di fondazione). Il raggio r del cerchio equivalente all area racchiusa dal dispersore ad anello non deve essere inferiore al valore I1=5m riportato nella norma CEI 81 1, in corrispondenza del valore di resistività del suolo ipotizzata ρ = 400 Ω m.

26 26/26 Centrale Eolica Monte Carbone Preliminarmente all avvio dei lavori, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente e prescritto nei diversi decreti ed autorizzazioni, T.Power S.p.A. provvederà a trasmettere il progetto esecutivo di tutte le opere costituenti il parco eolico a tutti gli Enti che dovranno emettere un visto finale.

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