Circolare informativa ambiente/sicurezza sul lavoro. Circolare n febbraio 2016 SOMMARIO
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- Gaspare Meloni
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1 Spett.le AZIENDA CLIENTE c.a. c.a. e p.c. Datore di Lavoro Responsabile del S.P.P. Rappresentante L.S. Villafranca di Verona, lì Con la presente si comunica che il 02 Febbraio 2016 è entrata in vigore la Legge n. 221 del 28 Dicembre 2015 (Legge Green Economy ). Riportiamo qui di seguito un estratto delle principali novità in campo Ambientale previste da tale nuova norma: (clicca sul titolo per posizionarti direttamente sull approfondimento) SOMMARIO 1. Imprenditori agricoli e Formulario - Art. 29 Comma Rifiuti di parrucchieri, istituti di bellezza, tatuatori e imprese agricole - Art Manutenzione idrica e registri di carico - Art. 60 Comma Rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi - Art Bonifiche da amianto - Art Miscelazione rifiuti - Art Discarica e rifiuti con PCI > kj/kg - Art Rifiuti ammessi in Discarica senza trattamento - Art Centri di raccolta e scambio di beni usati - Art Compostaggio aerobico - Art Autocompostaggio e compostaggio di comunità - Art Pagina 1 di 5
2 Imprenditori agricoli e Formulario - Art. 29 Comma 6 Gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del Codice civile possono delegare alla tenuta ed alla compilazione del formulario di identificazione la cooperativa agricola di cui sono soci che abbia messo a loro disposizione un sito per il deposito temporaneo ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera bb). Con apposito decreto, il Ministero dell'ambiente potrà prevedere ulteriori modalità semplificate per la tenuta e compilazione del formulario di identificazione Rifiuti di parrucchieri, istituti di bellezza, tatuatori e imprese agricole - Art. 69 Le imprese agricole (di cui all'articolo 2135 del Codice civile) e i soggetti esercenti attività ricadenti nell'ambito dei codici Ateco (Servizi di saloni di barbiere e parrucchiere), (Servizi degli istituti di bellezza) e (Attività di tatuaggio e piercing) che producono rifiuti pericolosi, compresi quelli aventi Codice CER *, possono trasportarli, in conto proprio, per una quantità massima fino a 30 chilogrammi al giorno, a un impianto che effettua operazioni autorizzate di smaltimento. L'adesione, da parte dei soggetti esercenti attività ricadenti nei suddetti codici Ateco, alle modalità semplificate di gestione dei rifiuti speciali, assolve all obbligo della tenuta del registro di carico/scarico dei rifiuti e all obbligo del MUD. La conservazione dei Formulari deve avvenire presso la sede dei soggetti esercenti le attività di cui al presente comma o tramite le associazioni imprenditoriali interessate o società di servizi di diretta emanazione delle stesse, mantenendo presso la sede dell'impresa copia dei dati trasmessi. Manutenzione idrica e registri di carico - Art. 60 Comma 3 I registri di carico/scarico dei rifiuti relativi ai rifiuti prodotti dalle attività di manutenzione delle reti relative al servizio idrico integrato e degli impianti a queste connessi possono essere tenuti presso le sedi di coordinamento organizzativo del gestore, o altro centro equivalente, previa comunicazione all'autorità di controllo e vigilanza. Rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi - Art. 30 Il produttore iniziale o altro detentore di rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi deve consegnarli unicamente a: a) imprese autorizzate per la raccolta e il trasporto dei rifiuti; b) imprese autorizzate alla bonifica dei siti; c) imprese autorizzate alle attività di commercio o intermediazione senza detenzione dei rifiuti; d) enti o imprese che effettuano trattamento di rifiuti; e) soggetti pubblici o privati addetti alla raccolta di rifiuti, al recupero o allo smaltimento di rifiuti. Viene esplicitato quindi che i cosiddetti Ambulanti non sono autorizzati alla raccolta e al trasporto dei rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi. Pagina 2 di 5
3 Bonifiche da amianto - Art. 56 La norma introduce un credito d'imposta (50% delle spese sostenute) per i soggetti titolari di reddito d'impresa che nel 2016 effettueranno interventi di bonifica dell'amianto su beni e strutture produttive ubicate in Italia. Il credito d'imposta, che non spetta per investimenti inferiori a euro, viene ripartito in tre quote annuali di pari importo. Limite di spesa complessivo: poco più di 5 milioni e mezzo di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e Al Ministero dell Ambiente viene affidato il compito di adottare le disposizioni attuative tramite decreto. La norma prevede poi l'istituzione di un Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto, con dotazione complessiva di 17 milioni di euro per il triennio , da utilizzare per la bonifica degli edifici pubblici contaminati da amianto. Anche in questo caso spetta al Ministero dell Ambiente disciplinare il funzionamento del fondo tramite apposito decreto. Miscelazione rifiuti - Art. 49 Le miscelazioni di rifiuti che non sono vietate in base all Art. 187 del D.Lgs. 152/2006, non sono sottoposte ad autorizzazione e, anche se effettuate da Enti o imprese autorizzati ai sensi degli articoli 208, 209 e 211, non possono essere sottoposte a prescrizioni o limitazioni diverse od ulteriori rispetto a quelle previste per legge. Discarica e rifiuti con PCI > kj/kg - Art. 46 Viene definitivamente abrogato il divieto previsto dal D.Lgs. 36/2003 (Discariche di rifiuti) di conferire in discarica rifiuti con Pci (potere calorifico inferiore) maggiore di kj/kg, originariamente previsto a partire dal 1 gennaio 2007 ma mai entrato in vigore, a seguito delle ripetute proroghe del termine succedutesi nel corso degli anni Rifiuti ammessi in Discarica senza trattamento - Art. 48 Attraverso l'integrazione del D.Lgs. 36/2003 e, in particolare, dell'articolo 7, comma 1, lettera b) - lettera che stabilisce una deroga al principio generale secondo il quale "i rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento", per i rifiuti il cui trattamento non contribuisce al raggiungimento delle finalità previste dal decreto e non risulta indispensabile per il rispetto dei limiti fissati dallo stesso - la norma affida all'ispra il compito di individuare, entro il 2 maggio 2016 (90 giorni dalla propria entrata in vigore), i criteri tecnici da applicare per stabilire quando il trattamento non è necessario. Pagina 3 di 5
4 Centri di raccolta e scambio di beni usati - Art. 66 I Comuni, presso i centri di raccolta, possono individuare appositi spazi per l'esposizione temporanea, finalizzata allo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo. Nei centri di raccolta possono altresì essere individuate apposite aree adibite al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo e alla raccolta di beni riutilizzabili. Nei centri di raccolta possono anche essere individuati spazi dedicati alla prevenzione della produzione di rifiuti, con l'obiettivo di consentire la raccolta di beni da destinare al riutilizzo, nel quadro di operazioni di intercettazione e schemi di filiera degli operatori professionali dell'usato autorizzati dagli Enti locali e dalle aziende di igiene urbana. Compostaggio aerobico - Art. 37 Attraverso l'integrazione dell'articolo 208 (Autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti) del D.Lgs. 152/2006 con un nuovo comma 19-bis, la norma stabilisce l'obbligo di applicare una riduzione sulla tariffa rifiuti alle seguenti utenze che effettuano il compostaggio aerobico individuale: 1) utenze domestiche che utilizzano esclusivamente per i propri rifiuti organici da cucina e gli sfalci e potature da giardino; 2) utenze non domestiche che effettuano il compostaggio aerobico individuale di residui costituiti da sostanze naturali non pericolose, prodotti nell'ambito delle attività agricole e vivaistiche. Il comma 2 della norma integra poi l'articolo 214 (Determinazione delle attività e delle caratteristiche dei rifiuti per l'ammissione alle procedure semplificate) del D.Lgs. 152/2006, introducendo una deroga specifica, a favore degli impianti di compostaggio aerobico, rispetto al principio generale secondo il quale l'autorizzazione all'esercizio di operazioni di recupero di rifiuti non individuati ai sensi dell'articolo 214 (e quindi non autorizzabili con procedura semplificata) rimane comunque sottoposta agli articoli 208, 209 e 2011 dello stesso D.Lgs. 152/2006 (cioè le norme che disciplinano l'autorizzazione unica "ordinaria" e l'autorizzazione per gli impianti di ricerca). La nuova norma stabilisce infatti che, " ferme restando le disposizioni delle direttive e dei regolamento dell'unione europea", gli impianti di compostaggio aerobico possono essere realizzati tramite denuncia di inizio di attività (Dia) ai sensi del D.P.R. 380/2001, "anche in aree agricole", nel rispetto delle prescrizioni in materia urbanistica, delle norme antisismiche, ambientali, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, relative all'efficienza energetica nonché paesaggistiche. La deroga è applicabile agli impianti che contemporaneamente rispettano le seguenti condizioni: 1) trattano rifiuti biodegradabili da attività agricole e vivaistiche o da cucine, mense, mercati, giardini e parchi; 2) hanno una capacità non superiore alle 80 tonnellate annue; 3) sono destinati esclusivamente al trattamento dei rifiuti raccolti nel Comune di produzione (o nei Comuni confinanti che stipulano una convenzione di associazione per la gestione congiunta del servizio); 4) sia stato predisposto un regolamento di gestione dell'impianto, che preveda anche la nomina di un gestore in ambito comunale; 5) sia acquisito il parere dell'arpa competente per territorio. Pagina 4 di 5
5 Autocompostaggio e compostaggio di comunità - Art. 38 Attraverso l'integrazione dell'articolo 180 (Prevenzione della produzione di rifiuti) del D.Lgs. 152/2006, la norma: 1) stabilisce che Ministero dell Ambiente, Regioni - anche attraverso gli strumenti di pianificazione - e Comuni devono incentivare le pratiche di compostaggio di rifiuti organici effettuate sul luogo stesso di produzione (es. autocompostaggio e compostaggio di comunità). I Comuni, inoltre, "possono applicare una riduzione" della Tari alle utenze che operano in tale senso; 2) affida al Ministero dell Ambiente il compito di stabilire i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per il compostaggio di comunità. Le attività già autorizzate ai sensi degli articoli 208 o 214 del D.Lgs. 152/2006 possono continuare ad operare sino alla scadenza dell'autorizzazione. Tramite modifica dell'articolo 183 (Definizioni) del D.Lgs. 152/2006, la norma: 1) integra le utenze "non domestiche" all'interno della definizione ufficiale di "autocompostaggio"; 2) introduce la nuova definizione ufficiale di "compostaggio di comunità" ("compostaggio effettuato collettivamente da più utenze domestiche e non domestiche della frazione organica dei rifiuti urbani prodotti dalle medesime, al fine dell'utilizzo del compost prodotto da parte delle utenze conferenti"). Certi di aver fatto cosa gradita, si rinnova la disponibilità da parte dello Studio per eventuali ulteriori chiarimenti, con l occasione, porgiamo Distinti Saluti. Aerreuno S.r.l. I contenuti della presente circolare provengono da varie fonti pubbliche e/o siti ministeriali. La presente informativa ha esclusivo fine informativo. Nessuna responsabilità legata ad una decisione presa sulla base delle informazioni qui contenute potrà essere attribuita allo scrivente, che resta a diposizione del lettore per ogni approfondimento o parere. Pagina 5 di 5
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