SICUREZZA INFORMATICA RETI DI CALCOLATORI II. Nota di Copyright. Riepilogo di Reti di Calcolatori. Sommario. Sommario. Doppino (TP: Twisted Pair)

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1 SICUREZZA INFORMATICA RETI DI CALCOLATORI II Riepilogo di Reti di Calcolatori Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 1 Nota di Copyright Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slide) è protetto dalle leggi sul copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relativi alle slides (ivi inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà dell autore prof. Pier Luca Montessoro, Università degli Studi di Udine. Le slide possono essere riprodotte ed utilizzate liberamente dagli istituti di ricerca, scolastici ed universitari afferenti al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica, per scopi istituzionali, non a fine di lucro. In tal caso non è richiesta alcuna autorizzazione. Ogni altro utilizzo o riproduzione (ivi incluse, ma non limitatamente, le riproduzioni su supporti magnetici, su reti di calcolatori e stampe) in toto o in parte è vietata, se non esplicitamente autorizzata per iscritto, a priori, da parte degli autori. L informazione contenuta in queste slide è ritenuta essere accurata alla data della pubblicazione. Essa è fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in progetti di impianti, prodotti, reti, ecc. In ogni caso essa è soggetta a cambiamenti senza preavviso. L autore non assume alcuna responsabilità per il contenuto di queste slide (ivi incluse, ma non limitatamente, la correttezza, completezza, applicabilità, aggiornamento dell informazione). In ogni caso non può essere dichiarata conformità all informazione contenuta in queste slide. In ogni caso questa nota di copyright e il suo richiamo in calce ad ogni slide non devono mai essere rimossi e devono essere riportati anche in utilizzi parziali Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 2 Sommario Concetti fondamentali Principi di funzionamento delle reti locali Principi di funzionamento delle reti geografiche Reti locali e reti geografiche Il livello di trasporto Le applicazioni Sommario Concetti fondamentali Mezzi trasmissivi e cenni sulle codifiche di livello fisico Multiplexing (nel tempo, sincrono o asincrono, in frequenza o in lunghezza d onda) Commutazione (di circuito, di pacchetto, di cella) Protocolli (connessi, non connessi, con riscontro, senza riscontro) Architetture di rete: ISO/OSI e TCP/IP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 4 Doppino (TP: Twisted Pair) Doppino (TP: Twisted Pair) FULL-DUPLEX (4 CANALI INDIPENDENTI)!!! guaina eventuale schermatura coppie guaina STANDARD NEL CABLAGGIO eventuale DELLE RETI coppielocali schermatura 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 6 1

2 Trasmissione bilanciata +V in /2 +V in /2 Emissione di disturbi elettromagnetici I V in -Vin /2 -V in /2 V out I V V = 2 2 in in V out = V in 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 8 Immunità ai disturbi elettromagnetici Struttura di una fibra ottica +V in /2 +V in /2 + V n core cladding V in -Vin /2 -V in /2 + V n V out V = + 2 V + 2 in in V out Vn Vn = V in rivestimento primario guaina protettiva 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 10 Cono di accettazione M1 M2 M3 M4 Dispersione modale M1 M4 M3 M2 α i n1 = 1. 5 n 2 = α c = 90º - α i 79.5º t t 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 12 2

3 Fibre graded index Fibre monomodali raggio n raggio FIBRE 50 / / 125 FIBRE 8 / / / Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 14 Connettorizzazione e giunte Connettore e bussola SC La difficoltà di interconnettere fibre ottiche aumenta al diminuire delle dimensioni del core. 10/125 50/ Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 16 Nuovi connettori per fibra ottica Codifica Manchester Connettori multifibra flusso di bit clock del trasmettitore Manchester - CODIFICA INSIEME IL CLOCK E I DATI 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 18 3

4 Analisi della codifica Manchester flusso di bit + Manchester T b T f Tf = Tb f f = Esempio: 10 Mb/s f f = 10 MHz bit rate 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 19 NRZI: non-return-to-zero-inverted (on one) flusso di bit clock del trasmettitore NRZI + - TRANSIZIONE = 1 MANTIENE LO STATO = Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 20 4B5B in trasmissione: B5B encoder in ricezione: NRZI decoder NRZI encoder 4B5B decoder Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 21 4B5B: alcuni esempi simbolo codifica significato quartetto di dato di valore quartetto di dato di valore quartetto di dato di valore E quartetto di dato di valore 14 F quartetto di dato di valore 15 Q linea in stato quiet I linea in stato idle H halt J start delimiter (I parte) K start delimiter (II parte) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 22 Analisi di NRZI Codifica MLT-3 flusso di bit NRZI T f T b T f 1 = 2 Tb f f = bit rate 2 Esempio: 125 Mb/s f f = 62.5 MHz flusso di bit clock del trasmettitore MLT LO STATO CAMBIA (BIT A 1) CICLICAMENTE: Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 24 4

5 flusso di bit MLT-3 T f Analisi di MLT T b 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 25 T f 1 = 4 Tb f f = bit rate 4 Esempio: 125 Mb/s f f = MHz Sommario Concetti fondamentali Mezzi trasmissivi e cenni sulle codifiche di livello fisico Multiplexing (nel tempo, sincrono o asincrono, in frequenza o in lunghezza d onda) Commutazione (di circuito, di pacchetto, di cella) Protocolli (connessi, non connessi, con riscontro, senza riscontro) Architetture di rete: ISO/OSI e TCP/IP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 26 Canali locali e geografici canali locali UDINE FDM (Frequency Division Multiplexing) canale 1 3 canale 2 f(khz) 60 f c. 1 c. 2 c. 3 MILANO canali geografici BOLOGNA 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 27 3 f(khz) canale 3 3 f(khz) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 28 f f esempio: canali telefonici f WDM (Wavelength Division Multiplexing) Variante di FDM utilizzata per le fibre ottiche TDM (Time Division Multiplexing) Adatto per tecnologie interamente digitali λ λ fibra condivisa 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 29 λ prisma di diffrazione... canale 1 canale 2 canale 3 canale t 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 30 5

6 TDM: trama E1 (Europa) canale bit (125 μs) canale 1 canale 2 canale 32 8 bit di dato canale di sincronismo canale 16: controllo 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 31 Gerarchie 4 flussi T1 6 flussi T2 4:1 T Mb/s T Mb/s 7 flussi T3 6:1 T Mb/s 7:1 T Mb/s Inserimento/estrazione dei canali complesso e costoso 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 32 9 ottetti Gerarchie sincrone: SDH/SONET 3 ottetti 90 ottetti puntatore ai dati dati (payload) overhead di linea overhead di sezione dati (payload) overhead di percorso (header del protocollo) trama SONET 125 μs trama SONET 125 μs Sommario Concetti fondamentali Mezzi trasmissivi e cenni sulle codifiche di livello fisico Multiplexing (nel tempo, sincrono o asincrono, in frequenza o in lunghezza d onda) Commutazione (di circuito, di pacchetto, di cella) Protocolli (connessi, non connessi, con riscontro, senza riscontro) Architetture di rete: ISO/OSI e TCP/IP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 34 Commutazione di circuito Commutazione di circuito 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 36 6

7 busy Commutazione di circuito Commutazione di pacchetto busy 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 38 Commutazione di pacchetto Pacchetto indirizzo destinatario indirizzo mittente dati FCS header (intestazione) packet (pacchetto) info tail (coda) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 40 ATM Asynchronous Transfer Mode Per aumentare le prestazioni della commutazione di pacchetto è necessario realizzare in hardware l instradamento HEADER Celle ATM PAYLOAD Pacchetti piccoli di dimensione fissa IN ATM I PACCHETTI SI CHIAMANO CELLE E CONTENGONO 53 BYTE 5 ottetti 48 ottetti 53 ottetti 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 42 7

8 Switch ATM B D IN look-up table port #2 out port new label 5 D 1 C n m label swapping D C OUT Sommario Concetti fondamentali Mezzi trasmissivi e cenni sulle codifiche di livello fisico Multiplexing (nel tempo, sincrono o asincrono, in frequenza o in lunghezza d onda) Commutazione (di circuito, di pacchetto, di cella) Protocolli (connessi, non connessi, con riscontro, senza riscontro) Architetture di rete: ISO/OSI e TCP/IP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 44 Servizi orientati alla connessione Connection oriented Modello telefonico si apre la connessione si scambiano i messaggi si chiude la connessione Servizi non orientati alla connessione Connectionless Modello postale si affida il messaggio al sistema di inoltro 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 46 Caratteristiche dei protocolli connessi e non connessi setup iniziale indirizzo di destinazione ordine dei pacchetti controllo del flusso connesso sì durante il setup garantito sì non conn. no nei pacchetti non garantito no Servizi affidabili Utilizzano le primitive response/confirm per gestire la ritrasmissione in caso di errori Garantiscono la ricezione completa e corretta di tutti i messaggi Possono introdurre ritardi inaccettabili 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 48 8

9 Servizi non affidabili Non garantiscono la corretta ricezione dei messaggi Utilizzano soltanto le primitive request/response 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 49 connect.request connect.confirm data.request Un esempio connect.indication connect.response data.indication data.response... data.confirm... disconnect.request disconnect.indication servizio orientato alla connessione affidabile 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 50 Servizi datagram Senza riscontro (non usano response/confirm), in analogia con i telegrammi Sono servizi non orientati alla connessione non affidabili Sommario Concetti fondamentali Mezzi trasmissivi e cenni sulle codifiche di livello fisico Multiplexing (nel tempo, sincrono o asincrono, in frequenza o in lunghezza d onda) Commutazione (di circuito, di pacchetto, di cella) Protocolli (connessi, non connessi, con riscontro, senza riscontro) Architetture di rete: ISO/OSI e TCP/IP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 52 Livelli, protocolli, interfacce Protocollo di livello 3 Livello 3 Livello 3 Interfaccia tra i livelli 2 / 3 Livello 2 Protocollo di livello 2 Livello 2 Interfaccia tra i livelli 1 / 2 Livello 1 Protocollo di livello 1 Livello 1 mezzo fisico 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 53 Imbustamento multiplo Livello 3 H3 SDU Livello 3 Livello 2 H2 SDU Livello 2 Livello 1 SDU Livello 1 mezzo fisico 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 54 9

10 Imbustamento multiplo Imbustamento multiplo Livello 3 Livello 3 Livello 3 H3 SDU Livello 3 Livello 2 Livello 2 Livello 2 H2 SDU Livello 2 Livello 1 SDU Livello 1 Livello 1 SDU Livello 1 mezzo fisico 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 55 mezzo fisico 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 56 Il modello ISO/OSI 7 applicazione 6 presentazione appl. present. sessione Trasmissione appl. present. sessione 5 sessione trasporto trasporto 4 trasporto 3 2 data link 1 fisico 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 57 data link data link data link data link fisico fisico fisico fisico sottorete di comunicazione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Internet Protocol Suite (TCP/IP) applicazione presentazione sessione trasporto data link fisico OSI applicazione (telnet, FTP, SMTP, DNS, HTTP, ecc.) trasporto (TCP e UDP) (IP, ARP, ecc.) host - rete (non specificato) TCP/IP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 59 Sommario Principi di funzionamento delle reti locali Cablaggio Dalla condivisione del mezzo trasmissivo allo switching 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 60 10

11 Struttura di un cablaggio tipico permutatore di piano (floor distributor) cablaggio orizzontale (horizontal cabling) Struttura di un cablaggio tipico cablaggio verticale o dorsale (building backbone) permutatore di edificio (building distributor) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 62 Struttura di un cablaggio tipico Componenti di un cablaggio tipico Cablaggio orizzontale doppino in rame a 4 coppie (UTP o FTP) di categoria 5 permutatore di campus dorsale di campus prese RJ45 di categoria 5 (almeno 2 per posto di lavoro) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 64 Componenti di un cablaggio tipico Cablaggio verticale doppino multicoppia per la telefonia fibra ottica per la rete dati e per eventuali altri servizi Componenti di un cablaggio tipico Permutazione per cavi in rame per fibra ottica 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 66 11

12 Quanti e quali standard TIA/EIA 568A standard americano per i cablaggi di edifici commerciali di tipo office oriented (1995) ISO/IEC IS standard internazionale per i cablaggi di edifici commerciali di tipo office oriented (1995) EN standard europeo derivato da ISO/IEC IS Sommario Principi di funzionamento delle reti locali Cablaggio Dalla condivisione del mezzo trasmissivo allo switching 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 68 Condivisione del canale trasmissivo stazione A Canale fisicamente broadcast BLA BLA BLA... stazione B stazione C stazione D 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 69 t 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 70 Canale logicamente broadcast HUB (concentratore, repeater) BLA BLA BLA Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 71 Indirizzi MAC 6 byte (48 bit), rappresentati come 6 coppie di cifre esadecimali Unici a livello mondiale primi 3 byte: vendor code o OUI (Organization Unique Identifier) restanti 3 byte: numero progressivo assegnato dal costruttore Esempio: B - 3C F 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 72 12

13 Indirizzi MAC Singlecast il primo bit trasmesso sul canale è 0 (primo byte pari), indica una singola stazione Multicast il primo bit trasmesso sul canale è 1 (primo byte dispari), indica un gruppo di stazioni Broadcast tutti i bit a 1 (FF-FF-FF-FF-FF-FF), indica tutte le stazioni 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 73 Il pacchetto è per me? Broadcast sì, sempre Multicast soltanto se l indirizzo è stato inserito dal software applicativo in una apposita tabella nella RAM della scheda di rete Singlecast se l indirizzo è quello della scheda di rete oppure se è uguale a quello, valido solo localmente, scritto dal software 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 74 Ethernet / Formato del pacchetto: ottetti (byte) da 0 da a 1500 a 46 4 dati pre. SFDDSAP SSAP len pad FCS (LLC-PDU) Protocollo MAC (Medium Access Control): CSMA/CD Ethernet / 802.3: le origini Mezzo condiviso (inizialmente cavo coassiale) Protocollo a contesa: CSMA/CD Superato dagli switch Cosa ci resta? Formato del pacchetto Variante per reti wireless (WiFi): CSMA/CA 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 76 CS : Carrier Sense QUALCUNO STA TRASMETTENDO? A B C D CS : Carrier Sense IL MEZZO È LIBERO: POSSO INIZIARE LA TRASMISSIONE A B C D G F E G F E 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 78 13

14 MA : Multiple Access (?) BLA BLA BLA... A B C D MA : Multiple Access (?) BLA BLA BLA... DOVREI TRASMETTERE, MA DEVO ASPETTARE A B C D G F E G F E 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 80 CS : Carrier Sense (II) MA : Multiple Access (!) IL MEZZO ÈLIBERO IL MEZZO ÈLIBERO BLA BLA BLA... BLA BLA BLA... A B C D A B C D G F E G F E 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 82 CD : Collision Detection Annullamento della trasmissione C È STATA UNA COLLISIONE! C È STATA UNA COLLISIONE! SEQUENZA DI JAMMING SEQUENZA DI JAMMING A B C D A B C D G F E G F E 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 84 14

15 ATTENDO PRIMA DI RIPROVARE Backoff ATTENDO PRIMA DI RIPROVARE 10BASE-T A B C D Rx Tx Tx Rx G F E repeater 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 86 10BASE-T: ripetizione delle trame 10BASE-T: collisione repeater 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 87 repeater 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 88 Repeater I bridge 7 applicazione applicazione 7 6 presentazione 5 sessione presentazione 6 sessione 5 livelli superiori livelli superiori 4 trasporto trasporto data link fisico fisico fisico data link fisico LLC MAC fisico MAC fisico relay MAC fisico LLC MAC fisico LAN 1 LAN Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 90 15

16 Esempio di funzionamento -5A FB -2B-3A A BRIDGE C porta 1 porta 2 Trasmissione da A a B -5A FB -2B-3A A BRIDGE C porta 1 porta 2 LAN 1 LAN 2 LAN 1 LAN 2 B D SSAP DSAP B D... -2B-3A B-F5-76-CD... -2B-F5-76-CD -5A-78-D B-F5-76-CD -5A-78-D Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 92 Trasmissione da A a B -5A FB -2B-3A A BRIDGE C porta 1 porta 2 Trasmissione da A a B -5A FB -2B-3A A BRIDGE C porta 1 porta 2 B LAN 1 LAN 2 D B LAN 1 A È SULLA PORTA 1 LAN 2 D -2B-F5-76-CD -5A-78-D B-F5-76-CD -5A-78-D Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 94-2B-3A B A LAN 1-2B-F5-76-CD Trasmissione da A a B porta 1 BRIDGE porta 2 filtering database address port -2B-3A A FB LAN 2-5A-78-D Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 95 D C -2B-3A B A LAN 1-2B-F5-76-CD Trasmissione da A a B porta 1 BRIDGE porta 2 NON SO DOV È B: INOLTRO IL PACCHETTO -5A FB LAN 2-5A-78-D Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 96 D C 16

17 Trasmissione da B ad A -5A FB -2B-3A A BRIDGE C porta 1 porta 2 SSAP DSAP... -2B-F5-76-CD -2B-3A LAN 2... LAN 1 Trasmissione da B ad A -5A FB -2B-3A A BRIDGE C porta 1 porta 2 LAN 1 LAN 2 B D B D -2B-F5-76-CD -5A-78-D B-F5-76-CD -5A-78-D Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 98 Trasmissione da B ad A -5A FB -2B-3A A BRIDGE C porta 1 porta 2 LAN 1 LAN 2 filtering database address port B -2B-3A D -2B-F5-76-CD 1-2B-F5-76-CD -5A-78-D Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 99-2B-3A B A LAN 1-2B-F5-76-CD Trasmissione da B ad A porta 1 BRIDGE porta 2 SO DOV È A, NON INOLTRO IL PACCHETTO -5A FB LAN 2-5A-78-D Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 100 D C Bridge multiporta Architettura di un bridge Estensione del bridge a 2 porte BRIDGE p.1 p.2 p.3... p.n... CPU general purpose Bridge Processing Porta 2 LAN 2 filtering database address port -2B-3A B-F5-76-CD 4-5A FB 2 action forward forward forward age se l indirizzo non è presente, il pacchetto viene inoltrato su tutte le porte 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 101 LAN 1 Porta 1 filtering database memoria RAM 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

18 LAN 1 LAN 2 Architettura di uno switch LAN interface card filtering LAN database interface card CPU + RAM matrice di commutazione local forwarding table LAN interface card ASIC LAN n Applicazioni peer-to-peer Flussi di traffico prevalentemente tra coppie di stazioni disgiunte switch 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 104 Applicazioni client-server Normalmente si impiegano switch con connessioni a velocità diverse switch 100 Mb/s Dorsali dorsale a 100 Mb/s switch switch 10 Mb/s 10 Mb/s 10 Mb/s 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 106 Fault tolerance Sommario Principi di funzionamento delle reti geografiche I Indirizzi di livello 3, l Internet Protocol (IP) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

19 I Il livello livelli superiori livelli superiori LAN data link data link relay data link data link fisico fisico fisico fisico LAN 1 LAN 2 sottorete di comunicazione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 110 appl. present. Il livello appl. present. Tabelle di instradamento sessione sessione algoritmo di calcolo della tabella di instradamento trasporto trasporto data link data link data link data link fisico fisico fisico fisico sottorete di comunicazione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 111 ROUTER tabella di instradamento processo di instradamento LAN WAN WAN 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 112 Proprietà degli algoritmi di routing Correttezza Semplicità i hanno memoria e capacità di calcolo finite e limitate Proprietà degli algoritmi di routing Robustezza poiché nel tempo i nodi e i collegamenti si guastano, vengono riparati e riprendono ad operare, gli algoritmi devono continuare a funzionare affrontando i cambiamenti nella rete Stabilità devono convergere (arrivare ad uno stato di equilibrio) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

20 Tipi di algoritmo Non adattativi (routing statico) criteri fissi di instradamento Adattativi (routing dinamico) le tabelle di instradamento vengono continuamente aggiornate in funzione di informazioni sullo stato della rete (topologia e traffico) Sommario Principi di funzionamento delle reti geografiche I Indirizzi di livello 3, l Internet Protocol (IP) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 116 Indirizzi IP 32 bit (4 byte) Si scrivono come 4 numeri decimali separati dal carattere. Ogni numero rappresenta il contenuto di un byte ed è quindi compreso tra 0 e 255 Esempio: Indirizzi IP Sono organizzati gerarchicamente in reti Le reti sono raggruppate in classi di dimensione variabile: poche reti con molti nodi tante reti con pochi nodi Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 118 Classi di indirizzamento Classi di indirizzamento 0 host Classe A multicast address Classe D 1 0 host Classe B reserved for future use Classe C host Classe E 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

21 Indirizzi speciali Questo host : ( ) Un host di questa rete: zeri nel campo rete seguiti dal campo host Broadcast su questa rete ( ) Broadcast su una rete remota identificatore della rete seguito da tutti 1 nel campo host 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 121 Classe A Campo rete 7 bit max 128 reti valori compresi tra 0 e 127 Campo host 24 bit max 16M host 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 122 Classe B Campo rete 14 bit max 16K reti valori compresi tra 128 e 191 Campo host 16 bit max 64K host Classe C Campo rete 21 bit max 2M reti valori compresi tra 192 e 223 Campo host 8 bit max 256 host 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 124 Subnetting Consente un ulteriore livello di gerarchia N bit più significativi del campo host identificano la subnet indirizzo di classe B dopo il subnetting 1 0 subnet host 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 125 Netmask Parametro che specifica il subnetting bit a 1 in corrispondenza dei campi e sub bit a 0 in corrispondenza del campo host Esempio: rete di classe B partizionata in 16 subnet da 4096 host netmask: , cioè Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

22 Subnet e reti fisiche IP assume una corrispondenza biunivoca tra reti fisiche e subnet: routing implicito all interno di una subnet Realizzazioni più moderne ammettono più subnet sulla stessa rete fisica singola subnet su più reti fisiche distinte (Proxy ARP) Il routing tra subnet diverse è esplicito e gestito dai tramite le tabelle di instradamento 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 127 Assegnazione degli indirizzi Gli indirizzi vengono associati alle interfacce di rete Ad ogni interfaccia sono note le seguenti informazioni: proprio indirizzo IP netmask indirizzo IP del default gateway : il da utilizzare per inviare messaggi al di fuori della propria subnet / rete fisica 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 128 Sommario Reti locali e reti geografiche Indirizzi di livello 2 e di livello 3, il protocollo ARP Il layer 3 switching Ethernet linea ISDN per backup Esempio rete netmask PVC ATM layer II switch Ethernet WiFi 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 129 Ethernet 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Indirizzamento IP layer II switch Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 131 ARP: Address Resolution Protocol Sfrutta la trasmissione broadcast delle LAN Viene inviato in broadcast (MAC DSAP FF-FF-FF-FF-FF-FF) un pacchetto contenente l indirizzo IP di cui si cerca il corrispondente MAC Tutte le stazioni leggono il pacchetto, quella interessata risponde 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

23 ARP: Address Resolution Protocol DEVO INVIARE UN MESSAGGIO A B-BC ARP: Address Resolution Protocol B-BC MA SONO IO! B B A 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 133 pacchetto ARP MAC DSAP = FF-FF-FF-FF-FF-FF IP cercato = B B A 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 134 ARP: Address Resolution Protocol BENE, ORA SO COME INVIARE IL MESSAGGIO B-BC ARP: Address Resolution Protocol B-BC B pacchetto ARP di risposta MAC DSAP = -2B MAC cercato = -2B A B A 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B messaggio MAC DSAP = -2B A IP DSAP = B A 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) layer II switch Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B-3C-AF B-4A B-3D-BE-19 layer II switch B Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

24 B-3C-AF B-3C-AF B-4A B-3D-BE-19 layer II switch La stazione conosce: il proprio indirizzo IP la netmask ( ) 00-2B il default gateway ( ) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B-4A La stazione B confronta 2B-3D-BE-19 il proprio indirizzo IP con quello layer II di destinazione switch ( ) mascherando il risultato con la netmask. Risultato: scopre che la destinazione è 00-2B su una diversa subnet. Quindi è necessario usare il Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B-3C-AF B-3C-AF B-4A B-3D-BE-19 layer II switch La stazione invia un ARP, in broadcast, per scoprire l indirizzo MAC di B B-4A B-3D-BE-19 layer II Il risponde comunicando il proprio switch MAC: -2B-4A B Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B-3C-AF B-3C-AF B-4A B-3D-BE-19 layer II La stazione invia il messaggio switch al. Il pacchetto ha una busta di livello 3 dentro una busta di livello 2, con DSAP differenti: IP DSAP: (destinazione 00-2B-45 finale) MAC DSAP: -2B-4A () 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B-4A B-3D-BE-19 layer II switch Il, usando le tabelle di instradamento, imbusta il pacchetto IP in un pacchetto PPP e lo invia sul PVC ATM B L indirizzo è utilizzato per gli algoritmi di routing e per l instradamento Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

25 B-3C-AF B-4A B-3D-BE-19 layer II switch Il secondo, usando le tabelle di instradamento, scopre che il destinatario è adiacente alla sua porta B (stessa subnet) B-3C-AF-01 Il secondo invia un ARP in broadcast per scoprire il MAC di B-4A B-3D-BE-19 layer II switch B Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B-3C-AF-01 Trattandosi di un messaggio broadcast, lo switch lo inoltra su tutte le porte B-4A B-3D-BE-19 layer II switch La stazione risponde 00-2B-3C-AF-01 all ARP comunicando il proprio Trattandosi di un messaggio MAC: -2B broadcast, lo switch lo inoltra Lo switch, avendo prima appreso su tutte le porte la posizione di -2B-3D-BE-19, 00-2B-4A inoltra il pacchetto B-3D-BE-19 layer II switch B B Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) B-3C-AF-01 Il secondo imbusta il pacchetto IP in un pacchetto Ethernet con indirizzo di destinazione singlecast B e lo invia. 00-2B-4A Anche questa volta lo switch inoltra il pacchetto B-3D-BE-19 layer II switch Sommario Reti locali e reti geografiche Indirizzi di livello 2 e di livello 3, il protocollo ARP Il layer 3 switching B Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

26 processi software: controllo algoritmi di routing forwarding Router convenzionale tabelle di instradamento processi software controllo algoritmi di routing Layer 3 switch CPU tabelle di instradamento RAM CPU RAM crossbar switch, shared memory BUS I/O I/O I/O I/O 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 151 ASIC, local memory I/O forwarding ASIC, local memory I/O ASIC, local memory I/O ASIC, local memory I/O 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 152 Sommario Il livello di trasporto Funzionalità delegate ai protocolli di livello 4 Interfaccia verso le applicazioni LAN Il livello di trasporto comunicazione affidabile gestita dal livello di trasporto 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 154 appl. present. sessione trasporto Il livello di trasporto protocollo di trasporto appl. present. sessione trasporto appl. present. sessione trasporto Il livello di trasporto I SERVIZI DELLA SOTTORETE present. DI COMUNICAZIONE SONO CONTROLLATI sessione DAL FORNITORE protocollo di trasporto appl. trasporto data link data link data link data link data link data link data link data link fisico fisico fisico fisico sottorete di comunicazione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 155 fisico fisico fisico fisico sottorete di comunicazione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

27 appl. I SERVIZI DEL LIVELLO Il livello di trasporto DI TRASPORTO SONO CONTROLLATI DALL UTENTE present. sessione trasporto protocollo di trasporto appl. present. sessione trasporto Problemi generali del livello di trasporto Simili a quelli del livello data link, ma il canale fisico è in questo caso l intera sottorete di comunicazione data link data link data link data link canale fisico sottorete di comunicazione fisico fisico fisico fisico sottorete di comunicazione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 158 Problemi generali del livello di trasporto Alcune conseguenze: l altra estremità della connessione può non esistere (a differenza dei canali fisici, che al limite possono essere guasti) senza che lo sappiamo sono possibili ritardi di decine di secondi i pacchetti possono seguire strade diverse e arrivare in ordine diverso da quello di trasmissione Sommario Il livello di trasporto Funzionalità delegate ai protocolli di livello 4 Interfaccia verso le applicazioni 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 160 Socket per TCP (Berkeley UNIX) Socket per TCP (Berkeley UNIX) Esempio di interfaccia verso i programmi applicativi Si basano su un insieme di primitive per rendere disponibile un punto di accesso al servizio per i client remoti aprire/chiudere una connessione scambiare dati socket bind listen accept connect send receive close crea un punto finale di comunicazione associa un indirizzo locale a un socket si rende disponibile ad accettare connessioni si blocca nell attesa di una connessione tenta di stabilire una connessione invia dati sulla connessione riceve dati dalla connessione chiude la connessione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

28 Socket per TCP (Berkeley UNIX) client processo server socket bind (indirizzo X) socket listen connect (indirizzo X) accept (connessione) send/receive send/receive close close 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 163 Sommario Le applicazioni DNS SNMP FTP Posta elettronica Il protocollo HTTP Il linguaggio HTML La realizzazione di servizi interattivi 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 164 Nomi e indirizzi DNS Domain Name System C:\> netscape : Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 166 Nomi e indirizzi C:\> netscape Nomi e indirizzi Per pochi nodi: file hosts (o hosts.txt ) Per tanti nodi: DNS (Domain Name System) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

29 DNS DNS chi è RETE RETE IL DNS RISPONDE SULLA PORTA Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 170 Gerarchia dei nomi domini generici domini nazionali Descrittori di risorsa IN A com edu org gov... jp it uk... acm ieee cnr uniud polito cc diegm hydrus lacerta picolit refosco nome dominio time to live (86400 sono i secondi in un giorno) classe (IN = Internet) tipo valore 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 172 Tipi di descrittori SOA start of authority parametri per questa zona A address indirizzo IP dominio che accetta la posta MX mail exchange (+ priorità per gestire più alternative) utilizzato per creare alias di nomi CNAME canonic name di dominio (es. di posta elettronica) PTR pointer HINFO host information TXT text alias per un indirizzo IP descrizione della CPU e del S.O. in ASCII testo ASCII non interpretato 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 173 Esempio di interrogazione del DNS 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

30 Esempio: nslookup (DOS) Commands: (identifiers are shown in uppercase, [] means optional) NAME - print info about the host/domain NAME using default server NAME1 NAME2 - as above, but use NAME2 as server help or? - print info on common commands set OPTION - set an option all - print options, current server and host [no]debug - print debugging information [no]d2 - print exhaustive debugging information [no]defname - append domain name to each query [no]recurse - ask for recursive answer to query [no]search - use domain search list [no]vc - always use a virtual circuit domain=name - set default domain name to NAME srchlist=n1[/n2/.../n6] - set domain to N1 and search list to N1,N2, etc. root=name - set root server to NAME retry=x - set number of retries to X timeout=x - set initial time-out interval to X seconds type=x - set query type (ex. A,ANY,CNAME,MX,NS,PTR,SOA,SRV) querytype=x - same as type class=x - set query class (ex. IN (Internet), ANY) [no]msxfr - use MS fast zone transfer ixfrver=x - current version to use in IXFR transfer request server NAME - set default server to NAME, using current default server lserver NAME - set default server to NAME, using initial server finger [USER] - finger the optional NAME at the current default host root - set current default server to the root ls [opt] DOMAIN [> FILE] - list addresses in DOMAIN (optional: output to FILE) -a - list canonical names and aliases -d - list all records -t TYPE - list records of the given type (e.g. A,CNAME,MX,NS,PTR etc.) view FILE - sort an 'ls' output file and view it with pg exit - exit the program 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 175 Gerarchia dei name server com edu org gov... jp it uk... acm ieee cnr uniud polito cc diegm zona hydrus lacerta picolit refosco 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 176 Gerarchia dei name server name server jp it uk... cnr uniud polito cc diegm name server name server SNMP Simple Network Management Protocol hydrus lacerta picolit refosco messaggi UDP host 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 178 SNMP Simple Network Management Protocol SNMP Simple Network Management Protocol Consente la gestione di nodi della rete attraverso la rete stessa Consente attività diverse configurazione di apparecchiature statistiche sul traffico segnalazione di guasti HUB switch protocollo SNMP agenti SNMP HUB stazione di gestione PORTA Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

31 MIB Management Information Base È la struttura dati che definisce la collezione di oggetti gestita dal protocollo SNMP Consente alla stazione di gestione di conoscere le variabili gestite dagli agenti dei nodi Viene integrato da nuove informazioni quando si installa un nuovo tipo di apparecchiatura con agente SNMP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 181 FTP File Transfer Protocol 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 182 FTP FTP Protocollo client/server di livello applicazione (RFC 959) Permette di trasferire file da un host ad un altro Utilizza semplici comandi ASCII Client FTP Connessione TCP di controllo Connessione TCP per lo scambio dei dati Porta 21 Porta 20 Server FTP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 184 FTP: connessione di controllo Si instaura sulla porta 21 di TCP Scambio dei comandi e dei messaggi di risposta tra client e server Connessione attiva per tutta la durata della sessione FTP: connessione dati Si instaura sulla porta 20 di TCP Invio e ricezione dei dati (file) Per ciascun file da trasferire viene aperta una nuova connessione dati 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

32 Informazioni di stato È necessario che il server mantenga lo stato dell utente per tutta la durata della sessione Il server associa la connessione di controllo con uno specifico account e tiene traccia della directory corrente Posta elettronica 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 188 Posta elettronica Formato dei messaggi Formato dei messaggi RFC 822 MIME Trasferimento dei messaggi SMTP POP3 IMAP Ce.Te.M. Politecnico di Torino C.so Duca degli Abruzzi TORINO Oggetto: registrazione lezioni Caro prof. Montessoro, le confermiamo la prenotazione dello studio di registrazione per i giorni 16, 17 e 18 dicembre Cordiali saluti Il responsabile di produzione Prof. Pier Luca Montessoro DIEGM Università di Udine V. delle Scienze UDINE 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 190 Formato dei messaggi Formato dei messaggi Ce.Te.M. Politecnico di Torino C.so Duca degli Abruzzi TORINO Oggetto: registrazione lezioni Caro prof. Montessoro, le confermiamo la prenotazione dello studio di registrazione per i giorni 16, 17 e 18 dicembre Cordiali saluti Il responsabile di produzione Prof. Pier Luca Montessoro DIEGM Università di Udine V. delle Scienze UDINE intestazione corpo busta busta intestazione corpo Nome: Prof. Pier Luca Montessoro Sede: DIEGM - Università di Udine Via: V. delle Scienze 208 CAP: Città: UDINE Da: Ce.Te.M. - Politecnico di Torino Indirizzo: C.so Duca degli Abruzzi TORINO Oggetto: registrazione lezioni Caro prof. Montessoro, le confermiamo la prenotazione dello studio di registrazione per i giorni 16, 17 e 18 dicembre Cordiali saluti Il responsabile di produzione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

33 RFC 822 Campi rappresentati da singole linee di testo in ASCII Formato: nome campo carattere : valore (se previsto) Il testo segue una linea bianca Non distingue in maniera precisa i campi della busta dai campi di intestazione 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 193 To: Cc: Bcc: From: Sender: Received: Return-Path: RFC 822: campi assimilabili a quelli della busta destinatario/i primario/i destinatario/i secondario/i (copia per conoscenza) copia per conoscenza non notificata ai destinatari primari e secondari mittente indirizzo di posta elettronica del mittente linea aggiunta da ogni agente di trasferimento lungo il percorso può specificare il percorso da seguire per la risposta 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 194 Date: Reply-To: Message-Id: In-Reply-To: References: Keywords: Subject: RFC 822: campi assimilabili a quelli dell intestazione data e ora di invio del messaggio indirizzo di posta elettronica a cui inviare le risposte identificatore (unico) del messaggio per futuri riferimenti Message-Id a cui si sta rispondendo altri Message-Id di riferimento parole chiave scelte dall utente argomento del messaggio (una riga) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 195 MIME Multipurpose Internet Mail Extension Aggiunge regole di codifica per i messaggi non ASCII caratteri accentati caratteri non alfabetici grafica contenuti diversi dal testo scritto (es. informazioni in formato multimediale) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 196 MIME Content-Transfer-Encoding MIME-Version: versione di MIME utilizzata Content-Description: descrizione leggibile del contenuto del messaggio Content-Id: identificatore (unico) Content-Transfer-Encoding codifica utilizzata per il corpo del messaggio Content-Type: la natura del messaggio Scopo: trasformare dati binari o ASCII con codice superiore a 127 in caratteri ASCII standard 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

34 Content-Transfer-Encoding Base64 Trasforma gruppi di 3 byte (24 bit) in gruppi di 4 caratteri ASCII (rappresentabili su 6 bit, quindi < 127) Quoted-printable-encoding trasforma in un testo soltanto i caratteri con codice superiore a 127 (formato =XX, XX rappresentazione esadecimale del codice ASCII) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 199 Content-Type RFC 1521 definisce tipi e sottotipi Alcuni esempi Content-Type: Text/Plain Content-Type: Text/Rich Content-Type: Image/Gif Content-Type: Image/Jpeg Content-Type: Video/Mpeg Content-Type: Application/Octet-stream 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 200 Trasferimento dei messaggi Trasferimento tra server di posta elettronica e tra client e server per i messaggi in uscita SMTP SMTP Simple Mail Transfer Protocol Risponde alla porta 25 Semplice protocollo ASCII Trasferimento dal server al client per i messaggi in arrivo POP3 IMAP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 202 SMTP: alcuni comandi HELO MAIL FROM RCPT TO DATA QUIT dal client al server seguito dall indirizzo DNS del client nella composizione di un nuovo messaggio indica il mittente (user@mailserver) recipient to : destinatario del messaggio (una linea RCPT TO per ogni destinatario) precede il messaggio vero e proprio, comprensivo di busta, intestazione e corpo chiude la connessione Esempio di funzionamento di SMTP RFC Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

35 Esempio di funzionamento di SMTP Applicazione: telnet può essere necessario abilitare l eco locale dei caratteri NOTA: non funzionerà il tasto di backspace Porta: 25 Nodo: il mailserver della rete su cui siete collegati 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 205 Esempio di funzionamento di SMTP HELO localhost.domain MAIL FROM: user@localhost RCPT TO: montessoro@uniud.it DATA From:... To:... Subject: QUIT 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 206 Trasferimento dei messaggi al client POP3 (Post Office Protocol) vagamente simile a SMTP adatto per collegamenti dial-up IMAP (Interactive Mail Access Protocol) permette la gestione della posta tramite differenti computer i messaggi vengono conservati in un deposito centrale accessibile da ogni macchina in rete 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 207 POP3 collegamento dial-up server di posta elettronica Internet 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 208 POP3 1: l utente si collega e scarica i messaggi ricevuti POP3 2: l utente si scollega, legge i messaggi e scrive le risposte Internet Internet server di posta elettronica 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 209 server di posta elettronica 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

36 POP3 3: l utente si collega e spedisce i messaggi Internet Il protocollo HTTP server di posta elettronica 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 212 HTTP HyperText Transfer Protocol Comandi di HTTP Risponde alla porta 80 Protocollo ASCII GET HEAD PUT POST DELETE richiede la lettura di una pagina Web richiede la lettura di un intestazione di una pagina Web richiede di memorizzare una pagina Web aggiunge un contributo alla risorsa specificata cancella una pagina Web 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 214 HTTP Esempio di funzionamento di HTTP 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 215 Applicazione: telnet può essere necessario abilitare l eco locale dei caratteri NOTA: non funzionerà il tasto di backspace Nodo: allegro.diegm.uniud.it Porta 80 Comando: GET /index.html 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

37 Ipertesto àncora (anchor) Il linguaggio HTML collegamento ipertestuale (link) parola calda (hot word) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 218 Ipertesto distribuito click! protocollo URL: Uniform Resource Locator nome del server identificatore della risorsa locale (es. file) RETE Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 219 percorso (path) àncora nome del file 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 220 Common Gateway Interface (CGI) Common Gateway Interface (CGI) FORM HTML Web Server dati inseriti dall utente output del programma programma CGI 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

38 Dati inseriti dall utente Vengono codificati nel formato: nomevariabile=valore&nomevariabile=... Inoltre: gli spazi bianchi vengono trasformati in + i caratteri non alfanumerici vengono trasformati in %XX dove XX è la rappresentazione esadecimale del codice ASCII Java e Javascript 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 224 Java Java Linguaggio orientato agli oggetti simile a C++ L architettura del software di sviluppo e di supporto al run-time è stata pensata per massimizzare la portabilità dei programmi sorgente Java compilatore bytecode Java virtual machine interprete del bytecode sistema operativo dell host hardware 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 226 sorgente Java di un applet compilatore applet bytecode pagina HTML server Java e Web client Web browser con interprete del bytecode sistema operativo dell host con software di rete hardware Javascript Linguaggio interpretato a livello sorgente (no bytecode) Le funzioni Javascript sono incluse nel file HTML 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

39 PHP (PHP Hypertext Preprocessor) HTML PHP (PHP Hypertext Preprocessor) pagina HTML URL:.../x.html Web Server file HTML (x.html) 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 230 PHP (PHP Hypertext Preprocessor) pagina HTML HTML dinamico URL:.../x.php HTML + PHP file PHP (x.php) Web Server PHP output PHP preprocessor Esempio: HELLO.PHP <html> <head> <title>php Test</title> </head> <body> <?php echo "Hello World<p>";?> </body> </html> 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 232 form HTML... <FORM action="x.php" METHOD="POST">... PHP e form HTML HTML dinamico file PHP (x.php) Web script Server PHP + dati PHP utente output PHP preprocessor Dati inseriti dall utente Sono direttamente accessibili mediante le funzioni di libreria PHP Non è necessario decodificare la stringa generata dal browser 2011 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2)

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