PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO DEL COMUNE DI SILIGO

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5 PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO DEL COMUNE DI SILIGO

6 Il piano particolareggiato per il centro storico di Siligo La perimetrazione del centro di antica e prima formazione Gli elaborati del Piano R01 Relazione storico tecnica R02 Norme tecniche di attuazione R03 Schede dell edificato R04 Tabelle parametiche R05 Bibliografia T1 - Inquadramento Territoriale T2 Inquadramento urbano T3 - a/f - Isolati T4 Abachi della tradizione storica Riferimenti amministrativi Piano Particolareggiato: Adozione con Delibera Consiglio Comunale n. 3 del Strumento Urbanistico Comunale: PUC 2005 Centro di Antica e Prima formazione: perimetrazione Det. 358/DG del Piano Particolareggiato vigente: Piano Particolareggiato per le zone C e B (1978) COMUNE DI SILIGO. PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO

7 conoscenza La geografia dei luoghi Il sistema urbano Il centro di antica e prima formazione L Unità Urbanistica Idea Portante Ambiti e scenari di progetto progetto puntuali L analisi e gli elaborati proposti analizzano sufficientemente la geografia dei luoghi. Lo schema del Piano L analisi e gli elaborati proposti analizzano sufficientemente il sistema urbano. Il centro matrice è stato ridefinito in sede di copianificazione. Il centro matrice comprende interamente la zona A, che coincide col limite del piano particolareggiato. Il Piano non tratta le zone B comprese nel Centro Matrice. Mancano elaborati d insieme che rappresentino planimetricamente la suddivisione e la conseguente numerazione degli in isolati, unità edilizie e le relative unità volumetriche. Al fine di chiarire il rapporto tra la zona A, il limite del Piano Particolareggiato e il Centro Matrice occorre allegare stralcio del PUC vigente con sovrapposti i perimetri del PP e del CM. Inoltre occorre allegare un elaborato con la sovrapposizione del Centro Matrice con le planimetrie catastali e con i catastali storici. Occorre allegare, inoltre, una planimetria in cui sia rappresentata la suddivisione in isolati e unità edilizie, al fine di facilitare l individuazione degli edifici nelle tabelle parametriche e nelle schede delle unità edilizie. Nonostante la descrizione dello stato di fatto e delle prescrizioni relative alle modalità d intervento, non esiste alcun elaborato che consenta un immediata classificazione in relazione alla conservazione dei caratteri storici degli edifici. Tale classificazione risulta necessaria per poter definire gli interventi sui singoli edifici in coerenza con le NTA del PPR. La scheda di rilievo non sempre risulta completa in tutti i suoi dati (ad esempio, non è sempre riportata l epoca di costruzione o una esauriente documentazione fotografica). Completare le schede di rilievo con tutti i dati mancanti e integrando in maniera opportuna la documentazione fotografica. Integrare gli elaborati attraverso: -planimetria generale in cui siano individuati sia i singoli edifici, anche isolati, che costituiscono testimonianza storica e culturale, sia i tessuti edilizi e urbani che conservano rilevanti tracce dell assetto storico; -planimetria generale di immediata e contestuale lettura del valore storico-culturale degli immobili e degli interventi consentiti, con la chiara individuazione degli edifici per i quali si prevedono incrementi volumetrici e sopraelevazioni, nonché dei lotti vuoti sui quali si prevedono nuove edificazioni. Non presente Non presente Le criticità in relazione all attuazione degli interventi sono meglio esposte nella pagina seguente e si riferiscono alla mancata classificazione degli edifici, che non permette la valutazione dei singoli interventi e il loro rapporto con le NTA del PPR, e alla difficoltà nel definire le modalità delle sopraelevazioni e la disciplina delle aperture. Non contribuisce alla comprensione degli interventi la scelta di riferirsi alle unità volumetriche: in alcuni casi non è chiaro a quale unità edilizia appartengano i singoli volumi. Inoltre non è prevista alcuna progettazione per gli spazi urbani esterni e le aree verdi. La definizione degli interventi deve risultare conseguente alle analisi di rilievo e in particolare coerente con lo stato di conservazione dei caratteri storici degli edifici. Pertanto si dovranno definire gli interventi sulle singole unità in seguito ad una migliore classificazione dei tessuti urbani. L unità urbanistica R01 - Relazione Tecnica Storica R03 Schede dell edificato La geografia dei luoghi R01 - Relazione tecnica storica T1 Inquadramento territoriale Il sistema urbano R01 - Relazione tecnica storica T2 Inquadramento urbano Il Centro Matrice T2 Inquadramento urbano Il Centro Storico R01 - Relazione Tecnica Storica L unità urbanistica R03 Schede dell edificato R04 Tabelle parametriche T2 Inquadramento urbano x x R04 Tabelle parametriche T4 Abachi della tradizione storica NTA R02 Norme tecniche di attuazione T4 Abachi della tradizione storica Gli isolati T3 - Isolati Gli isolati T3 - Isolati NTA PPR art. 52 comma 2 lett. a) b) NTA PPR art. 52 comma 2 lett. c) d) L 1150 del art. 13 NTA PPR art. 52 comma 2 lett. e) f) g) h) L 1150 del art. 13 Gli elaborati rispondono in parte alle indicazioni delle NTA PPR art. 52 comma 2 lett. i) j) L 1150 del art. 13 NTA PPR art. 52 comma 6, 7, 8, NTA PPR art. 53 NTA PPR art. 52 comma 6, 7, 8, NTA PPR art. 52 comma 3, 4, 5, L 1150 del art. 13 DA2266/U/83 art. 4 COMUNE DI SILIGO. PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO

8 Norme di Attuazione, Capitolo III - Modalità di intervento, artt.3.n Art Definizione delle categorie degli interventi edilizi Art A - Manutenzione ordinaria Art B - Manutenzione straordinaria Art C - Restauro e risanamento conservativo Art D1 - Ristrutturazione edilizia senza aumento di volume Art D2 - Ristrutturazione edilizia con aumento di volume (sopraelevazione) Art E1 - Demolizione e ricostruzione senza aumento di volume Art E2 - Demolizione e ricostruzione con aumento di volume Art E3 - Demolizione senza ricostruzione Art F - Costruzione di nuovi edifici Art G - Ricostruzione di edifici o parti di edifici preesistenti Art H - Realizzazione nuove coperture a tetto o ripristini di tetti preesistenti Le Norme Tecniche non specificano la relazione che sussiste tra le caratteristiche e lo stato di conservazione dell edificato e gli interventi ammissibili: non è chiaro come siano attribuite le modalità di intervento ammesse dal Piano alle unità edilizie. Si suggerisce di integrare gli elaborati e le Norme Tecniche con una descrizione delle categorie di edifici e di esplicitare tale relazione con gli interventi edilizi ammissibili. Chiarire le motivazioni e i criteri che hanno determinato la scelta dei diversi interventi (in particolare le aperture). Classificazione degli edifici NON PRESENTE Interventi ammissibili A. Manutenzione ordinaria B. Manutenzione straordinaria C. Restauro e risanamento conservativo D1. Ristrutturazione edilizia senza aumento di volume D2. Ristrutturazione edilizia con aumento di volume (sopraelevazione) Scheda dell edificato Tabelle parametriche Nella scheda dell edificato sono riportati, per ciascuna Unità Urbanistica: Documentazione fotografica e grafica Dati storici Dati urbanistici Caratteristiche strutturali Stato di conservazione Destinazione attuale Classe d intervento Prescrizioni Dati catastali Caratteri tipologici ed elementi decorativi Nella tabella parametrica sono riportati, per ciascuna Unità Urbanistica: Dati urbanistici (stato attuale e di progetto) Classe d intervento Il Piano comprende i profili regolatori per gli edifici fronte strada e riportano lo stralcio planimetrico catastale di ciascun isolato. Sono riportati gli interventi sui fronti strada indicati nelle prescrizioni. L identificazione della categoria del singolo edificio al quale si riferisce la classe di intervento ammissibile non è contenuta nella scheda ne è desumibile dalla lettura degli altri elaborati. La numerazione delle singole unità volumetriche, unita alla mancanza di un elaborato planimetrico con indicazione di isolati e unità edilizie, non agevola la ricerca dell esatta ubicazione dell edificio oggetto dell intervento. I soli stralci planimetrici, catastali e con l indicazione di isolati e unità volumetriche, riportati sulla parte sinistra della tavola, sono di difficile lettura (in particolar modo, i numeri delle UV non si leggono con facilità). L indicazione grafica degli interventi è poco intuitiva e, in alcuni casi riguardanti le sopraelevazioni, approssimativa. L indicazione del numero delle UV, riportate sotto ciascun edificio, rendono difficoltoso il riconoscimento degli edifici sulla planimetria: in alcuni casi, non si capisce a quale unità volumetrica ci si riferisce. Si suggerisce di integrare la scheda degli edifici con la categoria alla quale poi riferire l intervento massimo ammissibile, in modo tale da renderla esaustiva e agevolare la comprensione dell intervento. Integrare l elaborato con adeguata documentazione fotografica. Si suggerisce di riferire ogni scheda dell edificato alla singola unità edilizia, cioè accorpando le unità volumetriche riconducibili al medesimo edificio, pur mantenendo tale distinzione durante l esplicitazione delle prescrizioni. Specificare per ciascuna UE (o perlomeno per quelle riconosciute di valore storico) la tipologia di riferimento e le tipologie architettoniche per gli eventuali interventi previsti. Si suggerisce una rappresentazione più efficace, anche mediante documentazione fotografica, dei profili regolatori, accompagnando con una legenda i segni grafici che rappresentano gli interventi. Rappresentare in maniera più chiara le sopraelevazioni, indicando anche le eventuali nuove aperture o il loro adeguamento. E1. Demolizione e ricostruzione senza aumento di volume (4 unità edilizie) E2. Demolizione e ricostruzione con aumento di volume (1 unità edilizia) E3. Demolizione senza ricostruzione (nessun edificio presente) F. Costruzione di nuovi edifici (nessun edificio presente) G. Ricostruzione di edifici o parti di edifici preesistenti (nessun edificio presente) H. Realizzazione nuove coperture a tetto o ripristini di tetti preesistenti (obbligatoria per D2 E1 E2 F G) Strumenti di riferimento per gli interventi Isolati Abachi della tradizione storica Porte, balconi, finestre Gli abachi rappresentano un repertorio degli elementi architettonici presenti nel centro storico, rappresentati graficamente con l indicazione dell ubicazione. Le Norme Tecniche rimandano all utilizzo degli abachi, il cui utilizzo però non pare essere esaustivo. Prescrizioni È necessario approfondire la definizione dei caratteri architettonici mettendo in luce i rapporti proporzionali che ne determinano la forma, le invarianti compositive e i criteri che presiedono alla scelta. Esplicitare meglio e rafforzare, all interno delle norme, l utilizzo degli abachi, disciplinando opportunamente l utilizzo combinato con Schede e Profili, in modo da esplicitare meglio le modalità d intervento. Osservazioni Il piano dovrebbe chiarire le motivazioni e i criteri che hanno condotto, o potranno condurre in sede di attuazione del PPCS, alla scelta delle unità urbanistiche assoggettabili ai diversi interventi. La mancanza di una classificazione dell edificato, unita alla carenza degli elaborati planovolumetrici d insieme su consistenza edilizia e stato di conservazione, rende difficoltosa la valutazione sia dei singoli interventi, sia del Piano nel suo complesso. Occorre chiarire gli interventi ammissibili ricompresi all interno della ristrutturazione edilizia: anche se in alcuni casi non è previsto l aumento volumetrico, questo è talvolta previsto anche per gli edifici storici. COMUNE DI SILIGO. PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO

9 Sintesi istruttoria Conoscenza Il Piano Particolareggiato della Zona A di Siligo analizza sufficientemente i contenuti relativi a geografia dei luoghi e sistema urbano indicati al comma 2 lett. a,b,c e d dell articolo 52 delle NTA del PPR: gli elaborati di riferimento sono la relazione generale e le Tavole 1 e 2. Il Piano propone una rappresentazione del Centro di Antica e Prima Formazione non esaustiva, in quanto mancano gli elaborati planimetrici d insieme: non risulta chiaro, pertanto, il rapporto tra il Centro Matrice, la zona A del PUC e il perimetro del PP. Al fine di chiarire inequivocabilmente il rapporto tra i perimetri, è necessario elaborare opportune cartografie, anche su base catastale (comprese cartografie catastali storiche), con la sovrapposizione dei relativi perimetri. Si suggerisce, inoltre, di rappresentare planimetricamente la suddivisione in isolati e unità edilizie per l intero centro matrice e centro storico, al fine di facilitare l individuazione degli edifici nelle tabelle parametriche e nelle schede delle unità edilizie. Progetto di Piano Il Piano, inoltre, non contiene analisi che rappresentino ambiti o scenari progettuali all interno dei quali si articola il centro storico, che consentano di individuarne i punti di forza, i caratteri significativi, le peculiarità, sulla quali l Amministrazione comunale intende operare al fine di valorizzarlo e definirne strategicamente le prospettive future. Si ricorda che le scelte progettuali devono essere supportate da studi e analisi di dettaglio, con le quali si dovrà approfondire sia il ruolo storicamente svolto dalle aree su cui sono localizzati gli interventi, sia gli aspetti relativi all impatto paesaggistico derivanti da questi nel contesto storicizzato, con la redazione, per i casi più significativi, di studi volumetrici con viste prospettiche e simulazioni fotorealistiche estese al contesto. Tali studi dovranno correttamente relazionarsi anche con gli interventi pubblici di qualità già eseguiti o in corso di realizzazione, quali la riqualificazione del belvedere di su Runaghe, con i quali potranno certamente instaurare positive sinergie. Rilievo unità minima di intervento Gli elaborati di rilievo e la descrizione delle modalità insediative in relazione al tessuto edilizio ed urbanistico non consentono la classificazione degli edifici in relazione alla conservazione dei loro caratteri storici. Tale classificazione risulta necessaria per poter definire gli interventi sui singoli edifici in coerenza con le NTA del PPR: in particolare non sono chiaramente riscontrabili i principi di base per l identificazione degli edifici di valore storico (soprattutto per gli edifici di fine 800 e per la monocellula tradizionale non storica ) e delle relative azioni compatibili, nonché i criteri per il riconoscimento degli edifici da riqualificare, di quelli alterati e delle relative azioni compatibili. Pertanto si suggerisce di: - integrare la scheda di rilievo degli edifici con la categoria alla quale poi riferire l intervento massimo ammissibile, in modo tale da renderla esaustiva e agevolare la comprensione dell intervento, nonché completarla con tutti i dati mancanti (come l epoca di costruzione) e con adeguata documentazione fotografica; - definire in maniera chiara e approfondita gli edifici storici tradizionali, specificando quali di essi conservano i caratteri originari (come la monocellula) e quali di essi risultano ormai pesantemente alterati (ad esempio per quegli edifici di fine 800 definiti non storici ); - semplificare la lettura combinata degli elaborati riferendosi al singolo edificio, che costituisce l unità minima d intervento; - integrare gli elaborati di piano con una planimetria contenente la contestuale indicazione della classificazione degli edifici e la categoria d intervento massima ammissibile; - migliorare la leggibilità delle indicazioni contenute nelle prescrizioni; - valutare la possibilità di riportare, all interno delle schede dell edificato, sia lo stato attuale che quello di progetto. Abachi Gli abachi costituiscono un mero repertorio di balconi, finestre, porte e portali presenti nel centro storico, mentre le tipologie edilizie sono illustrate nella relazione storico-tecnica. Si suggerisce di: - predisporre, come elaborato a sé stante, l abaco dei tipi edilizi, integrandolo con la rappresentazione planimetrica; predisporre inoltre l abaco dei caratteri architettonici, nel quale siano specificate dimensioni, rapporti di proporzionalità, materiali e caratteri costruttivi, al fine di costituire un riferimento certo per gli interventi previsti nelle schede edilizie e per il rispetto delle relative prescrizioni.. Interventi Per quanto concerne i Profili Regolatori non risultano chiare le modifiche da apportare agli edifici, in particolare per quanto riguarda le aperture e le sopraelevazioni. I soli stralci planimetrici, catastali e l indicazione di isolati e unità volumetriche, riportati sulla parte sinistra della tavola, sono di difficile lettura, anche perché i numeri delle Unità Volumetriche non si leggono con facilità. L indicazione grafica degli interventi è poco intuitiva e, nel caso delle sopraelevazioni, approssimativa o addirittura assente. L indicazione del numero delle UV, riportate sotto ciascun edificio, rende difficoltoso il riconoscimento degli edifici sulla planimetria: in alcuni casi, non si capisce a quale unità volumetrica ci si riferisce. Si suggerisce di rappresentare i profili in maniera più efficace, accompagnando con una legenda i segni grafici che rappresentano gli interventi: in particolare, occorre raffigurare più dettagliatamente le sopraelevazioni, riportando le quote di riferimento e indicando anche le eventuali nuove aperture o il loro adeguamento. È necessario, inoltre, definire le classi d intervento (manutenzione, restauro, ristrutturazione, ecc) coerentemente con quanto previsto dal DPR 380/01. Norme Tecniche di Attuazione Le Norme Tecniche non specificano quale relazione sussista tra le caratteristiche storico-architettoniche e lo stato di conservazione dell edificato, da una parte, e gli interventi ammissibili, dall altra parte: non è quindi chiaro come siano state attribuite le modalità di intervento ammesse dal Piano alle unità edilizie. In ogni caso non pare corretto, per gli edifici storici, in generale, consentire interventi di ristrutturazione edilizia, anche senza aumento di volume, posto che l eliminazione di superfetazioni o elementi incongrui (opere esterne compatibili con la tutela di tali edifici) sono assentibili nell ambito di interventi quali il restauro o il risanamento conservativo. Si può inoltre valutare la possibilità di consentire interventi di ristrutturazione ascrivibili alla categoria di opere interne (art. 15 della L.R. n.23/85), integrando la norma con opportune prescrizioni a garanzia della salvaguardia dei caratteri materiali, strutturali, architettonici e decorativi di pregio degli edifici storici. In generale, tra le prescrizioni contenute nelle schede degli edifici, si rilevano i seguenti interventi che necessitano chiarimenti riguardanti le modalità e i criteri di realizzazione: realizzazione nuove aperture; ridimensionamento delle aperture senza modifica ; ridimensionamento delle aperture con modifica ; riallineamento delle aperture; possibilità di inserire un lucernario integrato nella copertura. Tali interventi sono indicati anche nelle NTA (pagg. 23 e 24) e sono riferiti anche agli edifici storici. Si suggerisce: - di ottimizzare la coerenza e la corrispondenza tra gli elaborati di progetto, gli abachi tipologici e le schede delle UE al fine di guidare in maniera più chiara e puntuale gli interventi. È necessario, inoltre: - disciplinare la normativa relativa alle aperture, indicando puntualmente quelle incongrue e posizionando nei profili quelle nuove, rafforzando maggiormente il ricorso alle tipologie tradizionali, nel rispetto di materiali, proporzioni e caratteristiche tradizionali; - disciplinare in maniera appropriata la facoltà di utilizzare alluminio o pvc nella realizzazione degli infissi, escludendone l uso negli edifici storici e prescrivendo, negli altri casi, finiture opache tipo legno o eventualmente colori tradizionali, se compatibili con i caratteri dell edificio e con il contesto; - specificare il significato delle espressioni ridimensionamento delle aperture con modifica e ridimensionamento delle aperture senza modifica ; - integrare gli elaborati (profili e schede degli edifici) e le Norme Tecniche con una descrizione delle categorie di edifici ed esplicitare tale relazione con gli interventi edilizi ammissibili; - disciplinare l inserimento degli impianti fotovoltaici prescrivendo il loro posizionamento sulle falde che non prospettano sul fronte strada o che, comunque, non siano visibili dagli spazi pubblici e dalla pubblica via; - dettagliare maggiormente la disciplina relativa alla sistemazione di strade e spazi pubblici, arredi urbani, spazi collettivi, aree verdi, agli interventi obbligatori per il ripristino del decoro urbano, integrandola con la predisposizione di adeguati abachi. COMUNE DI SILIGO. PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO

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